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Autore: jarmione    19/11/2018    1 recensioni
Michael ed Amy vengono mandati a Dallas per fare delle indagini e con la scusa di farsi una "mezza vacanza".
Nonostante le difficoltà iniziali, per i nostri protagonisti sarà anche l'occasione per conoscersi meglio.
Ma c'è qualcosa che non va a Dallas e la "mezza vacanza" rischia di tramutarsi in una tragedia.
Riuscirà Michael a concludere le indagini senza perdite?
Genere: Azione, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Knight family '
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Ultimo capitolo!
Grazie per avermi seguito fino a qui.
 
 
Il locale di CD era pieno, tanto che alcuni clienti stavano aspettando che si liberasse qualche tavolo per potersi sedere e gustarsi un buon chili.
Ma, per loro sfortuna, non si sarebbero liberati così facilmente.
CD aveva costretto Michael a restare qualche giorno in più perché aveva organizzato una festa per il ritorno di Amy; Il tutto in concomitanza con il suo compleanno.
Ma lei non sembrava intenzionata a festeggiare, se ne stava rinchiusa dentro KITT e si tormentava le mani.
Michael, al suo fianco, la osservava “CD ha organizzato tutto per te” le disse “perché non vuoi venire?”
“Mi sento stupida”
Michael non capì “Perché?”
“Ho creato solo problemi” mormorò “sono venuta qui a Dallas con te per una vacanza che in realtà era un lavoro e mi sono ritrovata a dar problemi al ranger Walker”
Si sentiva in colpa per essere stata avvelenata.
Ma la colpa non era sua, non lo è mai stata.
La colpa era di Austin, dei suoi scagnozzi e…di Devon.
Michael non riusciva a trovare qualcosa che discolpasse il suo principale.
Con la scusa della vacanza aveva fatto in modo che Amy venisse coinvolta come dai suoi piani, lui sapeva che la ragazza sarebbe stata di vitale importanza ma non aveva voluto metterlo al corrente.
Infatti, da quando Devon era giunto a Dallas con il camion, non gli rivolgeva la parola.
“Io penso che dovresti uscire, Amy” si intromise KITT
“KITT…”
“Posso assicurarti che non ti accadrà nulla” continuò l’auto “ti proteggerò io”
Amy sospirò e guardò Michael “Vieni con me?”
L’uomo annuì e la strinse a se “Verrò sempre con te”
Amy si rilassò e, più sicura, scese dall’auto, raggiungendo il locale.
Quando entrò venne accolta dalla musica country e dal profumo di chili.
“Ehi, Amy!” salutò CD da dietro al bancone “era ora!”
“Ciao Amy” salutò Trivette “come stai?”
“Bene…” sorrise forzatamente lei.
“Che ti succede?” chiese Walker, avvicinandosi con Alex.
Amy deglutì “Mi dispiace, ranger Walker”
“Per cosa?”
“Per averle creato tanti problemi”
“Non dirlo neanche per scherzo, Amy” Walker le mise le mani sulle spalle “non hai fatto niente”
“Da dove ti vengono certe idee?” domandò Devon guardando Michael, che distolse lo sguardo.
Devon non seppe che dire e strinse Amy “Dimenticati ogni cosa, Amy” mormorò “e goditi la festa in tuo onore” le baciò la fronte “buon compleanno tesoro”
“Grazie, zio Devon”
“Buon compleanno” esclamarono gli altri in coro, facendo notare ad Amy uno striscione ed una torta al cioccolato e panna.
Michael non smise di guardare Devon che, capendo le sue intenzioni, si avviò all’uscita.
“Ti affido Amy qualche minuto” si raccomandò Michael a Walker, per poi uscire anche lui.
Devon osservava la strada e le case circostanti.
“E’ carina, Dallas” disse “sto meditando di spostare qui la Fondazione”
“Vuoi sapere cosa sto meditando io?” domandò bruscamente Michael.
Devon sospirò “So cosa stai pensando, Michael” disse “ma non avresti accettato se te lo avessi detto”
“E quindi mettere Amy in pericolo era la cosa giusta da fare per farmi accettare l’incarico!?”
“Lei è l’unica che avrebbe potuto aiutarti e così è stato”
“Certo, mettendola in pericolo e obbligarmi a guardarla su un letto d’ospedale che combatte fra la vita e la morte!” sbottò Michael, che cercava di stare il più calmo possibile per non mettergli le mani addosso “hai una vaga idea di quello che ho passato? Di cosa ho dovuto sopportare?” si avvicinò pericolosamente all’uomo “non ti è bastato privarmi di Bonnie? Volevi privarmi anche di lei?”
“Non sapevo che sarebbe stata coinvolta, non potevo prevederlo”
“Non me la dai a bere” sibilò Michael “dopo la festa prenderò Amy…e ce ne andremo” frugò nelle tasche.
“Michael…” non finì la frase che si ritrovò un badge per terra, accanto ai piedi.
“Io mi licenzio” concluse Michael
“Ma, Michael…”
“Ho deciso, KITT” zittì l’auto, risoluto “me ne vado, tu fai quello che vuoi” e rientrò nel locale.
“Tutto bene?” domandò Walker, senza farsi notare dagli altri.
“Adesso si” e lo superò avvicinandosi ad Amy, che stava parlando con Alex, CD e Trivette “tesoro…”
“Papà guarda” mostrò a Michael un diario, un bracciale ed un biglietto per il concerto di David Bowie che si sarebbe tenuto l’indomani “me li hanno regalati, Walker, Alex e Trivette”
“Sono splendidi tesoro e penso che il concerto ti piaccia anche di più”
“Oh beh, non capita tutti i giorni di vedere David Bowie in prima fila” Michael sorrise appena “papà?”
“Vorrei parlarti” disse, attendendo che lei venisse vicino.
“Papà mi fai paura”
“No, non preoccuparti volevo…volevo solo dirti una cosa” deglutì ed intravide dal vetro del jukebox Devon che chiudeva la porta del locale e se ne andava “ti piace questa città?”
“S-si”
“Ti piacerebbe restare qui?”
“Qui?”
“Si, qui” confermò Michael “resteremo qui, se ti fa piacere, ci trasferiremo…solo io e te”
Amy non capì, ma era una notizia che considerava splendida.
“Solo io e te?”
“Solo noi due”
Amy lo abbracciò forte… “Sarebbe fantastico, papà…e la sua stretta venne ricambiata “zio Devon e KITT?”
Michael non sapeva cosa rispondere, non poteva garantire per KITT.
“Sono entrambi al corrente della mia decisione” le disse “e…”
“Io sono con voi, Michael” aggiunse KITT dall’orologio “non crederai di liberarti di me così facilmente”
Amy sorrise “Devon resterà alla Fondazione?”
“Probabilmente, ma…” fece un profondo respiro “potrai vederlo ogni volta che vorrai”
“Ranger Walker!” esclamò Amy avvicinandosi al ranger “CD! Papà ha detto che ci trasferiremo qui!”
“Oh bene!” esultò CD “la mia miglior cliente sarà sempre benvenuta”
Walker guardò Michael, ma non disse nulla.
Lo sguardo dell’uomo era più che sufficiente come risposta.
Sorrise ad Amy “Se desideri potrai venire a darmi una mano alla palestra di karate”
“Hai una palestra di Karate?”
“Certo” intervenne Alex “e se vuoi potrai anche iscriverti”
“Oh sì, sicuramente” confermò Amy e si battè il cinque con Walker.
“Buon compleanno Amy” concluse il ranger “e benvenuta a Dallas”
La ragazza si guardò con suo padre.
Sarebbe cominciata una nuova vita.
 
 
FINE
  
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