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Autore: xUndercoverGirl94x    20/11/2018    0 recensioni
"Perché quando perdi il tuo tutto,ti ritrovi con il vuoto che riempiva"
Justin è una specie di Vampiro molto rara.
Anche lui ha il suo lato umano ma spesso "il mostro" che è in lui prende il sopravvento e Justin cambia non solo mentalmente ma anche fisicamente. I suoi occhi diventano azzurri e la sua pelle bianca.
Cloe è una semplicissima umana, come tutte le ragazze della sua età ha i soliti problemi adolescenziali; i suoi genitori.
I due ragazzi si incontreranno fra le mura della scuola e appena Justin incrocerà lo sguardo della ragazza, sia il suo lato umano che il suo lato Vampiro vorranno una cosa: lei.
Solo ed unicamente lei.
[IN FASE DI REVISIONE]
©2014 (Wattpad)
©2017 (EFP)
Tutti i diritti riservati.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Pattie Malette, Selena Gomez
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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~-Don't worry baby Cloe-

Mr. Bieber e Miss. Gomez

"Ieri sera sono passata per parlarti ma non mi hai né aperto né risposto" disse mia madre in tono di rimprovero.
"Avevo le cuffie" risposi facendo spallucce mentre adagiavo la tazza da latte nella lavastoviglie.
"Dovresti smetterla di ascoltarla ad un volume così alto, ti fa solo male"
Risposi con un verso non avendo più alcuna voglia di continuare quella conversazione e afferrando lo zaino uscii di casa incamminandomi verso l'UCLA.

"Hey bella mora" rallentando il passo mi girai per osservare la figura di Bridgit sul suo skate venire al mio fianco.
"E quel broncio?" Mi chiese scendendo dal suo mezzo di trasporto per raggiungere il mio passo. "Niente di grave" bisbigliai puntando il mio sguardo sul marciapiede.
"Sai che stavo pensando di occupare una stanza nel campus? A casa non riesco più a viverci, tra mio padre che non fa altro che rimproverarmi e mia madre che vorrebbe che diventassi normale, credo che impazzirò" mi informò facendomi crescere un piccolo sorriso, di certo non era l'unica ad avere dei genitori troppo apprensivi, proprio quella mattina mia madre senza troppi giri di parole mi aveva imposto di non chiudere più la porta di camera mia a chiave e soprattutto di non usare le cuffie ad un volume troppo alto. Se avessero scoperto la faccenda della festa non so cosa sarebbe accaduto.

"È vero ciò che si dice?" Chiese di punto in bianco dopo alcuni minuti di silenzio. Girandomi verso di lei le feci capire che non avevo colto la sua domanda così schiarendosi un po' la gola riformulò la domanda facendomi impietrire.
"Chi ti ha dato questa informazione?" Chiesi iniziando ad entrare nel panico, non potevo permettere che le voci si diffondessero, non tanto per paura di macchiare la mia reputazione di Brava Ragazza se non per la paura che quelle voci raggiungessero l'orecchio di qualche
"Spione".

"Cindy me lo ha riferito e poi Peter è venuto da me chiedendomi se era vero" mi rispose non dando molta importanza alla cosa, ero a conoscenza che lei lo facesse quasi ogni volta che voleva partecipare ad una festa ma questa notizia assumeva un'altra piega se a farlo era una brava studentessa e capitana delle cheerleaders, cosa avrebbe detto l'allenatrice? Dio già riuscivo ad udire le urla di mia madre in merito a tutto questo.
Con in mente solo il volto di mia madre in preda alla rabbia entrai nell'edificio fino a raggiungere il mio armadietto, in quel momento Bridgit mi salutò risalendo sullo skate per raggiungere il suo. "Signorina Everett quante volte dovrò ripetere che è proibito l'uso di qualsiasi mezzo di trasporto all'interno della struttura?" Urlò il bidello incaricato di tenere l'ordine. "Non saprei, a quanto siamo?" rispose Bridgit tra le risate mentre si allontanava.

Povero Norman. Pensai tra me e me mentre prendevo i libri necessari per le prossime due ore di letteratura inglese.
"Sei pronta?" Disse una voce maschile mentre chiudevo il mio armadietto.
"Io si, tu sei pronto a perdere?" Chiesi ironicamente alla persona che si posizionò davanti a me. "Quasi mi dispiace vederti così convinta" rispose Justin accennando un piccolo sorriso. "E se fossi io quella a cui dispiace, intendo per averti illuso"
"Non temere piccola Cloe, le gioco bene le mie carte" e con questo si allontanò non dandomi nemmeno il tempo di controbattere. Restando con la bocca leggermente socchiusa lo osservai scomparire tra la marea di studenti intenti a raggiungere le proprie classi. Emanando un sospiro per rilassarmi feci il mio percorso fino ad arrivare nell'aula di letteratura e trovare Carly seduta al suo solito posto con un libro di testo sul banchino mentre tentava di studiare.

"Vuoi una mano?" Domandai sedendomi nel posto accanto a lei per tentare di aiutarla.

Appena il professore fece la sua entrata in classe tutti i ragazzi smisero di chiacchiere e tirarono fuori dallo zaino il libro pronti per iniziare la lezione.
"Ti supplico non chiamare me, ti prego Gesù ti giuro che la prossima volta studierò ma non farmi chiamare. Prof chiami Bush,chiami Bush, non Butera Bush" Carly iniziò ad attaccare con la sua solita cantilena e con mia sorpresa Mr.Lopez chiamò alla cattedra Kevin Bush. Accanto a me Carly fece un profondo sospiro di sollievo e iniziò a ringraziare tutti i santi facendomi automaticamente divertire.

"Signor Bieber è arrivato in ritardo" lo rimproverò il professore, precedentemente impegnato a scrivere sulla lavagna, girandosi verso la porta così da poter osservare il ragazzo, era iniziata la seconda ora già da qualche minuto e quando Justin espose la sua giustificazione prese posto in uno dei banchini centrali sotto lo sguardo scettico di Mr. Lopez che concluse dicendo un "Che non si ripeta nuovamente"

Per tutta la durata dell'ora fui impegnata a prendere appunti così da non dovermi ritrovare a fare il doppio una volta arrivata a casa. "Questa ora sta durando decisamente troppo" sussurrò Carly. "Mancano solo cinque minuti" bisbigliai mostrando un sorriso burlone. "Mr.Lopez li fa sembrare cinque ore" rispose poggiando la fronte sul suo libro pieno di scarabocchi.
Appena la campanella suonò Carly alzò subito la testa e portando tutti I libri nel suo zaino fece uno scatto arrivando fuori dall'aula sotto la mia risata. Riponendo tutto nel mio zaino percepii una presenza accanto a me e appena mi alzai due occhi color caramello mi bloccarono rendendo impossibile alle mie gambe la chance di uscire prima che potesse aprire bocca. 
"Spero che assisterai alla partita" disse affiancandomi mentre mi dirigeva fuori dalla classe. "Sarò impegnata con i ragazzi nuovi"
"Sono quasi sicuro che sposterai lo sguardo verso la partita quando nessuno ti vedrà" bisbigliò facendomi disapprovare con un gesto del capo.
"Sei insopportabile Mr Bieber" risposi facendolo ridere per il modo in cui lo avevo chiamato. "Sembra che la mia insolvenza le faccia piacere Miss Gomez" girando il mio viso verso il suo cercai di trattenere un sorriso e quando non ci riuscii portai lo sguardo sul pavimento. "Non dovresti nasconderlo" disse appena raggiunsi il mio armadietto. Continuando a stuzzicarci a vicenda ci incamminammo verso la mensa dove Justin mi propose di sedermi al tavolo che i suoi amici avevano occupato ma decisi di negare, ero stata abbastanza tempo con lui e il solo pensiero di doverci uscire mi frenava dal dargli troppa confidenza.

"Credo che tra qualche mese ci sarà una coppia in grado di superare la popolarità di Margaret e Jim" disse Eléna appena presi posto su l'unica sedia libera del tavolo. "Di chi state parlando?" Domandai osservandole tutte molto attentamente in cerca di un qualsiasi segnale. "Tu cosa credi?" Mi chiese mentre immergeva un'aspirina nel bicchiere riempito d'acqua per metà. "Se stai parlando di me e Justin sei totalmente fuori pista" risposi mentre inforcettavo un po' di pasta all'olio, le ragazze non risposero e in lontananza vedemmo arrivare Bréanainn e Dalia entrambi con un vassoio in mano.
"Perché tutti parlano di Cloe e della festa di ieri?" Chiese il ragazzo dopo aver preso due sedie da un tavolo vuoto poco distante dal nostro. Facendo spallucce osservai come Bréanainn allontanò la sedia dal tavolo in modo da permettere a Dalia di sedersi accanto a lui.
"Secondo me Elèna si è sbagliata, qui la prossima coppia non saremo io e Bieber" bisbigliai facendo arrossire le guance di Dalia. "Gomez non mi sembri nella posizione più adatta per fare certi commenti" contrabbattè subito Bréanainn facendomi alzare gli occhi al cielo.
Quando finimmo di mangiare ci alzammo dal tavolo per avviarci al piano inferiore dove entrando nello spogliatoio delle ragazze trovammo Farha e Capucine già pronte con le divise, mostrando loro un sorriso come saluto, iniziai pure io a cambiarmi.

"Cloe, il coach ti vuole parlare" mi informò Farha rientrando negli spogliatoi per avvisarmi, ringraziandola raccolsi i capelli in una coda alta e mi diressi verso la palestra seguita da Bridgit. "Coach mi stava cercando?" Chiesi avvicinandomi alla figura dell'uomo che stava parlando con alcuni giocatori.
"Cloe, ho già parlato con la tua allenatrice ma mi sembrava giusto informarti del fatto che per questa ora non potrete allenarvi perché mi serve tutto il campo" mi informò facendomi annuire subito dopo. "Non vi sono problemi, grazie di avermi informata" e con questo mi diressi verso la mia squadra intenta a fare stretching. Spiegando loro quello che mi aveva riferito il Coach li trovai un po' delusi e in malavoglia mi seguirono sulle tribune per assistere alla partita.
"Anche noi abbiamo diritto alla palestra" protestò Patrick tra sé e sé. "Rilassati e cerca di non fare quel broncio" rispose Nathan facendo sì che Patrick alzasse gli occhi al cielo.

Appena la partita iniziò Justin dal campo portò il suo sguardo verso la mia squadra distogliendo lo sguardo pochi minuti dopo con un sorriso trionfante stampato sul suo viso.
Sapevo che era soddisfatto al vedermi seduta sulle tribune ad assistere alla sia partita come mi aveva chiesto di fare.
Non amavo fare l'uccello del malaugurio ma speravo veramente che Justin fallisse la prova così da non dover uscire con lui. Non so per quale motivo a pelle mi aveva trasmesso un senso di fastidio, ogni volta che si avvicinava o che sentivo la sua voce la pelle diventava d'oca, come se avessi paura del suo tocco o di un pericolo.

Il coach fischiò e la partita ebbe inizio.

___________

Capitolo in parte nuovo e in parte revisionato

DEDICO QUESTO A TUTTE LE PERSONE CHE DICEVANO DI ADORARMI E DI AMARE ALLA FOLLIA LE MIEI STORE DEDICANDONE ADDIRITTURA UN ELENCO.
SE VERAMENTE AVRESTE PROVATO CIÒ  CHE DICEVATE NON SAREBBE BASTATA UNA  SEMPLICE SCOSSA PER DISTRUGGERE TUTTO.
CON QUESTO, VI PREGO, NON VOGLIO PIÙ PERSONE FALSE.

PEACE AND LOVE c:

   
 
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