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Autore: emmevic    21/11/2018    1 recensioni
Cit. Ma non serve a niente cercare l'isolamento, perché anche se le sue stanze sono vuote non è veramente solo: il riflesso che lo osserva dallo specchio è quello di Ben.
⤷ Ambientata dopo The Last Jedi. On hiatus.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Kylo Ren, Principessa Leia Organa, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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rey rey rey
L’universo che ci gira intorno


Sette.

Dalle labbra di Hux sfugge un lamento strozzato, quando il Leader Supremo lo schianta contro la parete dei suoi alloggi con il solo movimento di una mano, ma non si scompone.
Nonostante il colpo appena incassato, Hux non piega la testa di fronte al suo superiore e nemmeno perde il suo contegno. Fatica anzi a nascondere un mezzo sorriso che nasce spontaneo e lo fa apparire folle. Visto così, sembra quasi provi un gusto perverso a farsi scaraventare da una parte all'altra della stanza, ma entrambi sanno che non è questo il motivo. 
È un altro e, a conti fatti, probabilmente è la soddisfazione di avere in pugno proprio Kylo Ren a farlo gongolare.
L’uso della Forza, comunque, è chiaro che non gli susciti più alcuna paura, così come diventa improvvisamente trasparente che l’ufficiale si senta al sicuro nonostante tutto: non considera che l’uomo che gli sta di fronte possa schiacciarlo con un semplice movimento di dita e nemmeno quanto possa essere suscettibile.
È qui che sbaglia.

“Non sei al sicuro” vorrebbe ringhiargli addosso il giovane Leader, ma si trattiene perché non è ancora il momento di affrontare il suo interlocutore. 
È anche per questo, perché non è ancora il momento di fronteggiare la persona che sta preparando un golpe contro di lui, che la schiena del Generale è ancora tutta di un pezzo.
Se lo uccidesse adesso, il Primo Ordine cadrebbe nel caos e Kylo, per quanto sia il Leader Supremo, non avrebbe più alcun ascendente. Si ritroverebbe una flotta in rivolta, e questo lo sa lui e lo sa anche Hux, da qui il sorriso vittorioso del rosso.

“Ho detto che non attaccheremo la Resistenza ora” Kylo ordina di nuovo con un’autorità che fatica a riconoscersi. Negli ultimi giorni gli è mancato quasi del tutto il mordente ed è straordinario come, adesso che finalmente ha rivisto Rey, si senta rinvigorito.
“Non ha senso attendere oltre” ribatte Hux e lo sfida una seconda volta, lo affronta come quando Snoke era ancora in vita e le loro posizioni, di Cavaliere e di Generale, si eguagliavano in quella che era la gerarchia del Primo Ordine. Ma ora è Kylo in cima alla piramide e il nuovo Leader Supremo osserva passivo il punto in cui il sangue del suo sottoposto potrebbe formare una pozza carminia. Se solo volesse ucciderlo veramente, basaterebbe un niente, ma “Non adesso” gli suggerisce la testa, sebbene l’istinto agogni d'agire diversamente. O è la Forza?

“Esegua gli ordini, Hux, e non attacchi la Resistenza fino a nuovo ordine, altrimenti prenderò provvedimenti”.
“Smettila con questi giochetti. Sappiamo entrambi che non puoi uccidermi, Leader Supremo” sibila l'uomo in divisa. “Non tirare la corda”.
“Sono più utile da vivo, Ren
lo minaccia il rosso. Sono troppo utile per morire e lo sai anche tu. Non puoi comandare il Primo Ordine da solo. Il tuo balletto con Skywalker ti ha screditato. Non riesci nemmeno a guardarti in uno specchio”. Ride a quel punto, Hux, prima di avvicinarsi e fissare il suo avversario negli occhi. “Ti ricordo, che hai bisogno di me che tu lo voglia o no. Sono io a controllare i soldati, io a gestire le spese, io a coordinare le strategie: si fidano di me, non di te. Se mi uccidi sei finito. Se mi uccidi il Primo Ordine è finito”.

Tutto ciò che il Generale dice è vero: se lo ammazza è finita. Semplice, ma Kylo all’improvviso ha dannatamente bisogno di una fine. Ha bisogno di rinascere e deve farlo ora. Nonostante i propositi, lo fa: stringe la sua spada laser, la alza sopra la sua testa e la morte di Hux è già un fatto.
Strappare vite non gli è mai sembrato così semplice e Hux ha finalmente smesso di parlare. Questa volta per sempre. Per un attimo la rabbia gli dà tregua, infine, ma poi viene investito contemporaneamente dalla vergogna, dal rimorso, dalla solitudine e, più forte di tutti, dal rifiuto. Perché non ha più nessuno, non ha alleati, non ha amici, non ha qualcuno a cui rivolgersi e questo è solo l'ennesimo cadavere su cui camminerà.
Ma ucciderlo, uccidere Hux, non è stato solo un atto di catarsi, si rende conto guardando il viso dell'uomo perdere colore, è stato un atto di necessità. E Ben, Ben sotto sotto è vivo, anche se ormai non c’è più niente di innocente in lui, ma non è questo ciò che conta. Ora l'importante è il suo scacco matto.
La morte di Hux lascia la flotta senza un capo: il re è caduto e assieme al Generale del Primo Ordine è morto anche il Leader Supremo.
Kylo Ren, per come lo intendeva Snoke, non c’è più. Adesso è finalmente senza maschera.

Fa quasi male essere così a nudo.


Otto.


Le labbra di Rey sono inespressive quando sente la Forza vibrare attorno a sé e lo vede comparire a pochi metri da lei. È solo una proiezione, ma è come se le fosse davanti e, se allungasse la mano, sa che potrebbe toccarlo.
È come le altre volte.
La ragazza sospira, dubbiosa su chi stia guardando in questo momento, se il mostro o l’uomo, mentre lui rimane immobile, quasi pietrificato, come se avesse paura di spaventarla.
“Rey” si limita a sussurrare il nuovo Ben, mentre lei ne osserva il volto sciupato, gli occhi rossi e tristi di chi sa che ormai è troppo tardi per porre un freno agli errori del passato. Degli schizzi di sangue gli colorano addirittura la guancia, la dipingono di rosso, e la giovane cerca di ignorare quel dettaglio. Non dice niente, non commenta e continua a guardarlo come se a sua volta temesse di interrompere il momento con il semplice suono della sua voce.
“Rey” la chiama di nuovo lui. Come a voler attirare la sua attenzione, ma a chi dovrebbe prestare attenzione se non a lui?
L'uomo sospira. “Non dovrai più preoccuparti di me e nemmeno del Primo Ordine”.
Il silenzio s'intromette tra loro.

“Che cosa hai fatto?” domanda poi la ragazza, incolore. Non sa nemmeno lei cosa provare, cosa fare: vorrebbe ferirlo e salvarlo insieme.
“Vi avevamo trovato. Stavamo per attaccare, ma ho...” Ben tentenna. “Ormai il Primo Ordine non ha più un leader supremo né un generale né ufficiali. La Resistenza non dovrà preoccuparsi di un assalto immediato”.

“Cosa è cambiato?” lo incalza lei.

Io” sospira lui. “Ho capito che non sarò mai solo luce o solo oscurità. Sono luce e sono ombra, così come sono Ben e sono Kylo, senza che l’uno escluda l’altro”.
“Ti sei tolto la maschera infine”.
Annuisce e Rey, a quel punto, abbozza un sorriso e allunga la mano. Vuole toccarlo per quello che è, un uomo che finalmente ha accettato ogni parte di sè, ma lui si ritrae.
“Vieni da me. Unisciti alla Resistenza. Torna da tua madre” lo implora, ma sa anche lei che è tutto inutile e chiude gli occhi, non vuole vederlo mentre se ne va e si chiede perché, preché alla fine la abbandonino tutti.

“Non c’è spazio per me tra voi. Lo sai anche tu”.

Quando li riapre, Ben non c’è più.


Nove.

Si è morso a sangue le labbra, Ben, quando la Forza ha diviso lui e Rey, perché anche se la decisione di non unirsi alla Resistenza è sua, fa ugualmente male dire addio all'unica persona che l'ha veramente capito.
Rey è il suo tassello mancante, ma la mercante col sorriso si merita di meglio, non un assassino, un codardo, un mostro. La cosa terrificante, poi, è che
nel suo momento più buio è riuscita a vedere la luce della sua anima. Nessuno potrà mai eguagliarla, ma è meglio per lei non avere più a che fare con lui.

E adesso, ora che Ben è a nudo e senza scusanti, è arrivato il momento della verità. Delle responsabilità. Ed è difficile ignorare che sia colpa sua la morte di suo padre. Han Solo, suo papà, il leggendario pilota del Falcon, è morto per mano di Ben e di Kylo. Lui l’ha ucciso. Han è stato annientato dal suo unico figlio: non da una maschera o dal lato oscuro della Forza. Solo da lui. E finalmente, adesso che lo ammette, riesce a piangere la sua morte e fa ancora più male.
Le lacrime gli rigano il volto mentre, seduto nel suo fighter, si lascia alle spalle il cadavere di Hux e la flotta del Primo Ordine e anche Rey, e ha il volto ancora bagnato quando un bagliore azzurro attira il suo sguardo.
Ben quasi spera che sia la spia del motore, meriterebbe di esplodere nel vuoto dello spazio, ma la sorte la pensa diversamente.

“Sai, ragazzino, piangere sul latte versato non è mai utile” lo illumina il fantasma che ha appena preso forma al suo fianco. “Oltretutto, se credi che
risolverà i tuoi problemi scappare o lasciarti morire su un pianeta dimenticato da tutti, ti assicuro che sbagli”. Il giovane che si è materializzato nell’abitacolo della sua nave, accanto a lui, incrocia le braccia. Ha i capelli lunghi, una cicatrice troppo simile alla sua e gli stessi occhi di Luke.

“Vader...”

“Anakin” lo corregge l’apparizione con uno sguardo indecifrabile e la cosa lo irrita. L’ha invocato per così tanto tempo e arriva solo ora?
“Per anni hai risposto anche al nome di Vader” puntualizza Ben.
“Così come tu a quello di Kylo” ribatte il prescelto, mentre l'irritazione del giovane Solo continua a crescere. Come si permette di parlargli così?
Il fantasma alza gli occhi al cielo. “Senti. Chiamami pure come meglio credi, ma non sarà il modo in cui ti rivolgi a me a cambiare la tua situazione” lo rimbecca.
“Perché sei qui?”

“Per aiutarti”.

Il fantasma si appoggia alle pareti della navicella, come se fosse fisicamente davvero lì. “Voglio aiutarti anche se hai ucciso mio figlio”.

“Luke se lo meritava”.

Lo sguardo di Anakin lo gela sul posto, gli fa abbassare lo sguardo e girare la testa. Suo nonno non ribatte nemmeno all'affermazione, così cala il silenzio e passano i minuti, e il fantasma non vuole andarsene. Rimane lì, a fissarlo.
“L’ho sempre odiato perché ha saputo vedere la luce in te, ma non in me” sussurra all'improvviso Ben. “Mi stava per uccidere, non lo sai?”
Il fantasma, quando il giovane Solo rialza gli occhi, lo sta ancora fissando con un cipiglio serio. Non c’è più la noia e nemmeno la velata seccatura di poco prima.
“Luke non ti avrebbe ucciso. Non quella notte né mai. Non sai quanto si è tormentato per quello che ti ha fatto”.
A questo punto Ben vorrebbe solo piangere, ma ha finito le lacrime e si limita a chiudere gli occhi e respirare, perché la consapevolezza lo immobillizza: non ha ucciso solo suo padre, ma anche suo zio. Luke, prima di essere un jedi, era innazitutto suo zio.

“Non credo tu possa aiutarmi. Non merito aiuto”.

Anakin scuote la testa e ride. Forse per il nervoso, forse perché trova davvero divertente la situazione, Ben non riesce a capirlo.
“Hanno proprio mandato la persona sbagliata. Non sono mai stato bravo ad aiutare la gente a parole, mia moglie, lei sì. Lei avrebbe saputo convincerti, ma visto che ci sono io qui con te e tu non vuoi veramente ascoltarmi, mi limiterò a dirti quello che la Forza sta cercando di comunicarti, ma che tu ti ostini a ignorare. Vai a casa, Ben Solo”.

“Come puoi non capire? Non ho più una casa!”

“Oh, ma tu ce l’hai, ragazzino. Con tutta la fatica che ho fatto per metterti in contatto lei, non puoi dirmi di non avere una casa”. Il fantasma sospira. “E per la cronaca, migliora le tue doti seduttive, dire alla persona che ami 'sei niente, ma non per me' non è una dichiarazione d’amore. Non è nemmeno lontanamente romantico, fidati”.
E con questo Anakin Skywalker svanisce come fumo davanti a lui.





Per questo capitolo devo ringraziare i prompt che mi ha passato Shaara_2 (GRAZIE!). Sono stati i suoi prompt a sbloccarmi e chiedo scusa a tutti i lettori per l'enorme ritardo di questo capitolo. Purtroppo avevo perso l'ispirazione per questa raccolta. Adesso, grazie a Shaara, è tornata.
 Ci vediamo al prossimo capitolo (che sarà anche l'ultimo).
   
 
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