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Autore: saffyj    21/11/2018    8 recensioni
Anche se sembrava che le scelte sbagliate e le bugie li avessero allontanati per sempre... il destino ha in serbo delle sorprese per Edward e Bella... e appena il passato si sarà risolto... saranno pronti a vivere il presente ed affrontare il futuro!
TERZA E ULTIMA PARTE DI "UNA COTTA PERICOLOSA"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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Ciao a tutte! Ebbene sì... sono di nuovo passate settimane! Sono vegognosa... ma il vero motivo per cui ho atteso così tanto è perchè dopo più di un anno in compagnia di questi due Edward e Bella, non mi sentivo pronta a salutarli. Ma come ogni storia devo porre la scritta Fine anche se con tantissima tristezza perchè, tra tutte le storie che ho scritto, questa è quella che mi ha tenuto più compagnia e condiviso con me gli alti e i bassi di questi due anni... 
Ma bando alle ciance e togliamo il cerotto!!! Buona lettura e ci leggremo presto nele prossime storie... tra cui "Vita normle cercasi" !! A PRESTO! SMACK
 
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Epilogo

Un anno giusto ad oggi scoprivo la verità sulla mia vita e vi posso assicurare che sono successe tantissime cose in questi mesi.
La mia famiglia ha avuto finalmente giustizia e Demetri è stato arrestato e condannato all’ergastolo per tutti gli omicidi commessi in questi anni. Non potrà più fare del male a nessuno e tutti noi siamo finalmente liberi di vivere la nostra vita senza il timore di una sua ritorsione.
Aro, purtroppo, ha dovuto scontare alcuni mesi di carcere, ma grazie alle prove presentate da Garrett sui ricatti di Demetri verso il fratello, dimostrando che fosse una vittima e non un complice, è riuscito a uscire senza scontare l’intera pena che gli era stata assegnata. 
Ovviamente l’impatto mediatico sulla vicenda ha danneggiato gravemente la società di Volturi, ma Aro è un uomo pieno di risorse e che non si abbatte facilmente, infatti siamo riusciti a tenere in piedi la società evitando sgradevoli licenziamenti e chiusure di ditte a noi affiliate.
Dico noi perché, come era stato deciso, sono entrato in società con Aro e sono a tutti gli effetti uno dei capi della Volturi & Masen Group.
Non sono più un pubblicitario, ma un imprenditore a capo di una grande società con accanto l’uomo migliore che potessi chiedere come socio.
Ovviamente il mio lavoro mi ha richiamato a New York subito dopo l’arresto di Aro, ma Bella mi ha seguito e con il tempo anche gli altri…

I Cullen sono stati i primi a seguirmi. Hanno preso il volo con me e mi sono stati vicini aiutandomi a gestire la società mentre Aro era in carcere. Da allora non mi hanno più lasciato solo. Sono veramente delle bellissime persone e stanno cercando di recuperare il tempo che abbiamo perso durante gli anni di separazione forzata. Sono la mia vera famiglia e non riesco a descrive la sensazione che provo quando li guardo… non potranno mai prendere il posto dei miei genitori, ma posso reputarli i miei genitori adottivi. Faccio parte di una famiglia adesso ed è un’emozione che ho cercato e evitato per anni…
Avevo finalmente trovato la felicità: avevo una famiglia amorevole, un lavoro di tutto rispetto, una casa favolosa e Bella… 
Ma lei non era felice… lo nascondeva bene, ma non potevo non notare la nostalgia nel suo sguardo dopo una video chiamata con Alice e Rose… ho provato a dirle di tornare a Seattle, ma sia per la presentazione del sequel che del film del primo libro, la sua vita era, almeno momentaneamente, a New York… 
Quando Aro uscì dal carcere gliene parlai e lui mi propose una soluzione che rendeva tutti felici…

La Volturi & Masen, come ben sapete, non è solo una società di pubblicità, ma è a capo di diverse realtà, tra cui alcuni negozi della grande mela, ed essendo uno dei titolari dell’atelier “Eclipse” di New York, sono riuscito a far avverare il sogno di Alice regalandole alcune quote.
Ovviamente ha accettato l’impiego senza troppe storie e Jasper l’ha seguita senza protestare. Erano mesi che chiedeva informazioni sullo studio legale che segue la Volturi e, senza nemmeno bisogno di una mia buona parola, ma con il solo presentare il suo curriculum, non ha avuto difficoltà ad essere assunto.
Leah, dopo pochi mesi di lavoro con un nuovo avvocato, ha voluto seguire il suo vecchio collega Jasper e ovviamente Jacob non ha potuto rifiutare il trasferimento… ed è felice di essere il meccanico ufficiale della Volturi & Masen Group!
Rose e Emmett stanno ancora decidendo sul da farsi. Rose vorrebbe seguire le sue amiche, ma Emmett, da buon rugbista, non vuole lasciare la squadra a pochi anni dalla “pensione”. Vorrebbe concludere la sua carriera con la squadra che ha sempre avuto e forse un giorno, quando non sarà più un atleta ma un allenatore, ci raggiungerà con Rose… per il momento li sentiamo tutti i giorni tramite Skype e non perdiamo occasione per incontrarci!
Anche Garrett e Kate sono rimasti a Seattle. Amano il loro lavoro e tra pochi mesi diventeranno genitori di un bellissimo maschietto. Devo molto a Garrett, è stato l’uomo che ha dato la svolta alle mie indagini ed anche colui che ha tirato fuori dal carcere l’uomo che per molti anni ho incolpato ingiustamente e che finalmente posso reputare uno zio ritrovato.
Bart, invece, si è trasferito da poco a New York. Non era sua intenzione lasciare Rose da sola a Seattle, ma si sa, all’amore non si comanda, e lui ha trovato l’anima gemella qui nella grande mela. Si chiama James ed è uno stilista emergente che collabora con Alice... è stato amore a prima vista e dopo alcuni mesi passati a correre da una costa all’altra, ha deciso di trasferirsi a New York e vivere serenamente il suo amore.  
***


“È una canzone stupenda!” mi risveglia Bella dai miei pensieri sedendosi accanto a me sulla seggiola del pianoforte.
“La suonavo con mia madre ogni volta che venivamo qui nel Vermont” rispondo ricominciando a suonare e chiudendo gli occhi. L’immagine sorridente di mia madre e mio padre fa capolino strappandomi un sorriso. 
Ho passato anni lontano dal pianoforte per paura che le note risvegliassero il dolore della perdita, ma grazie alla testardaggine di Bella ho scoperto che è il modo migliore per sentirli ancora vicino a me. Quando le note prendono vita, riesco a rivedere i loro visi e sentire la loro presenza… se mi concentro mi sembra di sentire anche le loro voci che mi accompagnano nella melodia.
“Mi hai stupita!” esclama appena finisce la canzone ed io la guardo curioso senza capire.
Si guarda intorno, ammirando la sala del cottage dei miei genitori. 
“Per il mio suonare impeccabile?” le chiedo scherzando e lei nega sorseggiando la cioccolata calda.
“Non credevo ti saresti ricordato della promessa” la guardo stranito e lei continua “Di portarmi nel Vermont… sono passati anni ed era una cosa detta tanto per dire…”
Nego con il capo e la faccio sedere sulle mie gambe stringendola a me.
“Mi ricordo ogni singolo discorso che abbiamo fatto in quel lontano gennaio” mormoro annusandole i capelli e rivivendo alcune scene di quel periodo.
“Ti ricordi anche queste?” ed estrae le fotografie che avevamo fatto a Seattle il giorno prima della nostra rottura. Eravamo sorridenti e… innamorati…
Accarezzo la fotografia e sorrido nel vedere i nostri occhi incatenati con quel luccichio che solo uno stupido non poteva notare.
“Credevo che fosse la mia fantasia a farmi vedere l’amore nei tuoi occhi” sussurra posandomi un braccio sulla spalla e appoggiando la testa nell’incavo del mio collo.
“Eravamo ciechi… ma eravamo già innamorati” rispondo posandole un bacio sui capelli. Rimaniamo in silenzio, con il solo scoppiettare del camino come sottofondo, mentre riguardiamo quelle tre semplici fotografie che per anni hanno cercato di farci vedere ciò che negavamo.

“Ma c’è ancora una promessa che devo mantenere” esclamo spezzando il silenzio e facendola sobbalzare. Lei mi guarda confusa ed io le sorrido con un ghigno.
“Non mi piace il tuo sguardo” risponde preoccupata ed io annuisco malefico.
Si alza dalle mie gambe e indietreggia cercando di ricordare…
“Giapponese” dico solamente annuendo con il capo avvicinandomi lentamente a lei, mentre nega con il capo indietreggiando.
“Non voglio mangiare cavallette!” esclama disgustata coprendosi la bocca. “Non sei obbligato a mantenere tutte le promesse fatte!” ma io continuo ad avvicinarmi come un predatore sogghignando.
Con un passo più lungo la raggiungo e la stringo tra le mie braccia “Devo ancora vendicarmi per il cibo che mi hai fatto mangiare a La Push” le ricordo sorridendo.
“Ma non le cavallette” piagnucola nascondendo il viso sul mio petto.
Il campanello suona facendole alzare il viso. 
“Troppo tardi!” e corro ad aprire a Jane che mi porge il cestino con la cena e mi mima con le labbra “Sopra è quasi tutto pronto”.

Bella si avvicina titubante tenendosi coperta la bocca ed io, dopo aver ringraziato la donna che tiene in ordine lo chalet quando non ci siamo e che oggi mi aiuta a realizzare un paio di promesse, mi volto trionfante.
“Si mangia!” esclamo dirigendomi verso la sala.
Appoggio la borsa sul tavolino basso e posiziono i cuscini a terra per mangiare come i giapponesi.
Estraggo le bacchette e le faccio battere insieme mentre la invito a sedersi con un gesto del capo.
Lei si accomoda tesa, guardandomi implorante, ma io faccio finta di non vederla.
Estraggo il primo contenitore e l’annuso con gusto posizionandoglielo davanti.
Lei alza il coperchio con timore e sospira di sollievo vedendo che è semplice cibo cinese.
“Grazie” mormora scoperchiando completamente il cibo ed iniziando a mangiare.
“Sono piatti leggermente diversi dal solito. Chen è uno dei pochi cuochi giapponesi che cucina il vero cibo che mangiano in Giappone… ma tranquilla, non cucina insetti” la rassicuro facendole l’occhiolino ed addentando la mia portata.

Finito di mangiare mi appoggio al divano e la faccio accomodare di fronte a me per gustarci le fiamme del camino e la pace che ci circonda in quel luogo magico.
“Non hai mantenuto tutte le promesse” mormora strusciando la testa sul mio petto.
“Non ho mai detto di aver esaurito le promesse da mantenere” la correggo malizioso. “Ti ho promesso molte cose in quel lontano gennaio…”
“Quella di farmi mangiare le cavallette la depennerei comunque” propone preoccupata ed io annuisco soffiando un sorriso. 
“Cancellata!” faccio un segno in aria con la mano come per cancellare qualcosa “Ma di oggi voglio mantenere ancora un’altra promessa…”
Mi alzo trascinandola con me e la bacio delicatamente prima di porgerle la mano e invitarla a seguirmi.
Saliamo le scale e affretto il passo sugli ultimi scalini.
Mi posiziono a lato della porta della camera da letto che usavo quando venivo con i miei genitori ed apro la porta lentamente. 
La musica esce dalla stanza delicata, come la luce tremula delle candele. Bella mi guarda con occhi lucidi ed io le sorrido abbracciandola da dietro. Appoggio il mento sulla sua spalla e sussurro:
“Io con te vorrei una serata speciale, con tanto di lume di candela, musica in sottofondo, lenzuola di seta…”
“… e un’intera notte di fronte a noi per poterci amare in ogni modo umanamente possibile” finisce per me con voce tremante citando la fine della frase che le dissi a Forks.
Si volta nelle mie braccia e ci baciamo con passione crescente mentre entriamo nella stanza per esaudire l’ultima promessa che le avevo fatto in quel lontano gennaio…


 
FINE!



 
   
 
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