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Autore: ilfanditurno    22/11/2018    1 recensioni
Sean Maverick, ex poliziotto quarantenne che conduce una vita caotica e priva di conseguenze, vivendo nei ricordi dei suoi anni d'oro come Detective. In una giornata qualsiasi della sua vita riceve una chiamata, un'altra chance, un'ultima chance per salvare la sua vita, ma sarà all'altezza di quello che era un tempo? O sarà solo un'ombra, un guscio vuoto di se stesso?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Erano le 20:00, Sean aveva appena finito di cenare, aveva mangiato un panino fatto sul momento,  stava seduto vicino ad un piccolo tavolino che usava per pranzare. L’appartamento in cui abitava non era molto grande: una camera da letto, un bagno, un salotto e un piccolo cucinino. Nonostante le dimensioni ridotte poteva essere un’abitazione molto accogliente ma Sean non se ne interessava minimamente, l’appartamento era abbastanza caotico e sciatto , bottiglie di birra vuote invadevano ogni stanza, il lavandino era pieno di piatti sporchi, cartoni di pizza ovunque, un’ambiente decisamente sgradevole in cui vivere, ma Sean passava la maggior parte del suo tempo o nei bar o sul divano (che era sorprendentemente ordinato) di fronte alla televisione e quindi non se ne interessava più di tanto.

L’uomo dai capelli corvini si alza e si dirige con fare svogliato verso il divano e si butta su di esso: “ed un’altra giornata se ne va” dice fra se e se per poi accendere la televisione cercando qualcosa di decente da vedere. La luce fioca della televisione, che si rifletteva sugli occhi bruni di Sean, era la sola ad illuminare la stanza. Nemmeno dieci minuti che Sean si inizia ad annoiare e spegne la televisione, a questo punto esce il suo telefono dalla tasca ed inizia ad ascoltare un po’ di musica.

 Auricolari infilati, aveva già iniziato ad assopirsi mentre ascoltava un po’ di musica rilassante. Quel momento fra il sonno e la veglia, forse era uno dei pochi momenti in cui si poteva sentire in pace con se stesso, si, poteva dirlo: era davvero rilassato quando ascoltava la musica, svuotava la mente e non pensava a niente… e proprio così che lentamente cade nel mondo dei sogni… Se non fosse che la musica rilassante viene brutalmente interrotta da un fastidiosissimo suono: la sua suoneria.

Sean apre gli occhi visibilmente irritato iniziandosi subito a chiedere chi fra le “migliaia” di persone che conosceva potesse averlo chiamato, specialmente ad un orario così strano.

-Pronto?- Dice Sean con tono annoiato –Hey, Sean- Un tono femminile risponde, una voce molto familiare per Sean, talmente tanto che Sean diventa ancora più irritato da quella chiamata –Ma guarda un po’- Dice con tono sarcastico –La puttana delle puttane, cosa vuoi da me?- -Sean… Sono passati 4 anni ormai…- -Già, 4 anni… 4 anni da quando mi hai rovinato la vita, secondo te me lo posso dimenticare?!- Sean non sta urlando, ma il solo parlare con questa donna lo rende furioso –Ti sei presa tutto quello che avevo e pensi che io, dopo 4 anni ti perdoni? Fammi il piacere! Ti sei presa la casa, metà dei miei soldi, perfino mio- Sean viene bruscamente interrotto dalla donna che lo aveva lasciato sfogare –Ascoltami, quel che è fatto è fatto, non ho intenzione di tornare indietro a quella storia, ne tantomeno di chiederti perdono- La donna qui fa una pausa e pensa: -(anche se avevo tutto il diritto di fare quel che ho fatto)- -Sono qui non per qualche ricongiungimento, ma in veste ufficiale- -Veste ufficiale? Cos’è, mi vuoi denunciare un’altra volta prenderti l’altra metà dei miei averi?- -Per l’amor del cielo Sean! Ascoltami!- -uff, va bene parla pure- - In questi 4 anni mentre tu li hai passati bevendo e a non fare altro che compiangerti io ho fatto strada nel tuo vecchio posto di lavoro e ora sono diventata capo del dipartimento della polizia- -Tu? Questore? Come cacchio hai fatto?- -Non Sono affari che ti riguardano. Comunque sia: io sono qui perché ti devo parlare del tuo vecchio lavoro, il vecchio commissario mi ha parlato di te, del “sempre efficiente Sergente Maverick” di tutto quello che hai fatto per combattere la mafia locale, e del motivo per cui ti hanno cacciato 5 anni fa, anche se lo sapevo già.- Sean stava ascoltando silenziosamente la conversazione, capendo lentamente il motivo della chiamata

-In ogni caso, stiamo avendo problemi con i nuovi agenti e le organizzazioni criminali sono più forti che mai in questo periodo, abbiamo bisogno di un uomo con esperienza sul campo, che non sia di rango troppo alto, che ispiri le nuove reclute ma che soprattutto abbia un forte senso della giustizia. Mentre ne parlavo con gli altri commissari mi sei venuto in mente tu, mi ringrazierai un altro giorno! Gli altri di alto rango erano un po’ imbarazzati a dover incontrare il loro vecchio agente ma tutti hanno accettato alla fine. Ti verrà restituito il tuo distintivo e ricomincerai a lavorare. Beh non sei contento che ti ho tirato fuori dalla pessima situazione in cui sei?- Il tono della donna si trasformò, passando da un tono serio e professionale ad uno più colloquiale, quasi giocoso, sapeva bene la risposta che Sean avrebbe accettato, eppure…

-Cioè tu mi stai dicendo che prima il dipartimento mi caccia e poi pretende di riassumermi? Ma sono completamente pazzi?! La mia risposta è no!- -Sean ti hanno cacciato per quell’incidente- -Incidente o no stavo solamente facendo il mio lavoro!- -Sean per favore, non comportarti da testardo, non riesco a credere che stai rifiutando questa occasione data per un senso di orgoglio- -Non mi importa, non possono rovinarmi la vita e poi dire “ah no stavamo scherzando, ritorna all’agenzia!”- -Che alternative hai Sean?- La donna inizia ad irritarsi –Non lavori da non so quanto, i soldi guadagnati in passato dopo 4 anni sicuramente staranno finendo! Vuoi finire sotto un ponte? La tua vita è in fondo ad una fossa e io ti sto dando la pala per uscire alla luce! E tu che fai? Me la sbatti in testa? Ingrato…- Sean aspetta pazientemente che la donna abbia finito, per poi riprendere a parlare:

- Ascoltami, sono… riconoscente che tu abbia pensato a me- Sean sembra che si sia strozzato nel far uscire quella parola –Però non voglio tornare, ok? Non voglio, grazie del pensiero, ma preferisco di no- -So bene che richiamerai Sean…- Dice la donna con un tono malizioso –Per ora ti lascio gestire la sbronza che probabilmente hai, dormi un po’ e poi domani ne riparliamo- -Si, si certo, addio e a mai rivederci!- Sean chiude il telefono innervosito da quel tono. Si lascia andare sul divano e si massaggia la sua fronte portando i suoi capelli neri all’indietro, era stufo di quella giornata interminabile. Lentamente trascina la sua carcassa a letto e si butta li, senza togliersi nemmeno le scarpe.

   
 
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