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Autore: reesejordan    23/11/2018    12 recensioni
Nel manga e nell'anime le ragioni per cui Rosalie lascia Palazzo Jarjayes sono diverse. Diverso è anche questo punto di vista. Dopo Fratello e sorella, un racconto che parla di una forma differente dell'amore.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quegli occhi azzurri, grandi, che mi guardano severamente quando dico qualcosa che non dovrei. Quei capelli biondi, lunghi, profumati che incorniciano il volto dai lineamenti belli, raffinati. Quelle mani che hanno bloccato il mio tentativo maldestro di pugnalare la nobildonna che pensavo avesse ucciso mia madre, che mi hanno tirata lungo i corridoi e su per le scale per vedere l'immensità della reggia di Versailles. Quelle braccia in cui mi ha tenuta più volte per via della mia goffaggine, del mio sentirmi fuori luogo in un palazzo nobile. Quei tratti meravigliosi le appartengono. Sogno ad occhi aperti quelle stesse braccia che mi hanno accolta, accompagnate da un sorriso dolce e disarmante. Sogno sempre di lei, voglio stare con lei. Lei.

- Sei una della famiglia.

Sono parole che in vita mia non avrei mai pensato di sentire pronunciate da una persona nobile.  Io che non ho più una famiglia per colpa di una nobile. Io che sono nobile di nascita ma che sono cresciuta nelle vie di Parigi, lontano dal lusso dei palazzi nobiliari. Ma la mia protettrice si è occupata di me, ha richiesto che avessi diversi vestiti, stoffe e oggetti preziosi che non ho mai avuto. Perché lo ha fatto? Perché ha un animo gentile, buono, non solo quando toglie quell'uniforme che le stringe il corpo. Ho sempre sperato che lo abbia fatto per altro, perché mi vuole bene, perché mi ama, almeno un po' di quanto l'amo io. 

Non ho più dubbi.

La amo.

Mi sono innamorata di lei. Una donna, come me.

Oh! Ma è giusto questo? Me lo chiedo ma non me lo so spiegare.

Mi ricordo il nostro primo incontro. Mi sarei donata a quel nobile biondo che si vedeva dalla carrozza che si è fermata davanti alla mia disperazione. Quando l'ho visto scendere con quel suo portamento fiero per poi scoppiare in una risata alla mia proposta, mi sono sentita morire.

Mi ha rifiutata. All'inizio ho pensato che avesse detto di no alla mia povertà, al modo in cui mi ero presentata a lui, vestita di stracci. Quel no mi ha tolto ogni speranza, riempiendo i miei occhi di lacrime e le mie guance di vergogna. Erano state inutili le mie suppliche di vendere la mia verginità per qualche moneta che potesse sfamare me e la mia cara mammina.

E poi mi ha detto che era una donna e mi ha dato una moneta d'oro davanti alla quale i miei occhi hanno brillato di una luce diversa. Avremmo potuto mangiare bene per diverse settimane con quei soldi. Ho pensato a come sarebbe stata felice la mamma. Avrei potuto comprarle pane, carne e medicine. E il mio benefattore non voleva niente in cambio, era un regalo da un nobile generoso, no una nobildonna gentile vestita da uomo. E credo che in quel momento che mi sia innamorata di lei. Una donna, come me.

Ah! Sono confusa! 

Ieri, in camera sua, mi ha abbracciata a sé ed è lì che volevo stare... volevo sentire quel suo profumo di rose, dolce e pungente, come di quelle che colgo per lei due volte a settimana per la sua stanza. Volevo che mi tenesse sopra il suo seno, mentre con la mano mi accarezzasse dolcemente la guancia. E invece lei voleva andare dalla sua regina.
No! Non può andare da un'altra. Sono gelosa della regina. Lei ha tutto. Una famiglia, un palazzo, richezze e persone pronte a esaudire ogni suo capriccio. Io ho solo lei, la mia Oscar. Come posso accettare di lasciarla andare da un'altra? Ma... come posso fermarla?

Stamattina sono uscita presto. Ho voluto fare una sorpresa a Madamigella Oscar. Volevo raccogliere le fragole fresche che le piacciono tanto, perché le trovasse a colazione. E invece sono caduta. Sono una frana. Sono scivolata malamente. Le fragole sono finite per terra, scendendo giù verso il torrente. Quelle più belle si sono schiacciate sotto il mio peso. Volevo guardarla mentre mangiava quei frutti dolci e succosi. Volevo fare qualcosa per lei, regalarle un sorriso per ringraziarla per il modo in cui mi ha cambiato la vita. Volevo sentirla apprezzare il mio gesto, che mi dicesse, nella sua voce tanto cara a me, che mi vuole bene. Come può una come me pretendere tutto questo da una come lei? La amo così tanto... ma potrebbe una come lei amare me, soltanto me? Non riesco a trattenere le lacrime.  André mi vede nel giardino e corre premuroso da me. Mi tiene il braccio e mi riaccompagna dentro casa. 

- Cosa ti è successo, Rosalie? Stai bene?

- Madamigella Oscar...

- Oscar è ancora in camera. Ti sei fatta male?

- Non tanto....

- Ma è sangue quello sul vestito? 

Scuoto la testa per negare ma non riesco a rispondergli. Continuo a piangere. Vuole che gli faccia vedere le ferite che mi bruciano ma non è quello il mio dolore più grande. Come avrei potuto renderla felice? Non sono nemmeno capace di raccogliere delle fragole. 

- Dai su, non è niente. Vedrai che passerà tutto.

André mi abbraccia a sé. Ho bisogno di un contatto che mi faccia stare bene e appoggio la mia testa sul suo petto. In quel momento immagino lei, la sua voce che mi rassicura, le sue braccia attorno a me, il suo sguardo dolce che mi accarezza. La porta della stanza di André si apre di colpo. 

- André, Rosalie, cos'è successo?

Lascio André e mi giro a guardarla. È lei. Sono così felice di vederla! È bellissima, con il viso un po' arrossato, la bocca leggermente socchiusa. È venuta da me, affannata. 

- Oh Madamigella! Volevo farvi una sorpresa, sono andata a raccogliere delle fragole per colazione. So che vi piacciono tanto e sono caduta.

Il mio cuore batte forte. Voglio che venga ad abbracciarmi e invece rimane immobile davanti a noi. I suoi occhi guardano me e André. Sembra confusa la mia Oscar. E allora capisco tutto. Vedo in lei la gelosia che mi scuote dentro mentre penso ad Oscar insieme alla regina Maria Antonietta. Madamigella Oscar è innamorata di André.

Non può amarmi. Sento uno sconforto, un'angoscia nascermi dentro adesso che ne sono consapevole. Lo ama, ma il suo amore è tormentare quanto al mio. Una nobile non può amare un plebeo. Si avvicina a me, mi asciuga le lacrime con le dita e mi sorride. 

- Mi hai fatto preoccupare. Ti voglio bene, Rosalie. Sei la mia sorellina.

Sorella. Ecco quello che sono per lei. Scaccio via la mia disperazione e la rimpiazzo con un unico sollievo. Posso accettare di lasciarla andare per un uomo come André. L'importante che non si sia innamorata di un'altra. Una donna, come me.
   
 
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