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Autore: lolli89    23/11/2018    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << I'm at home! >>, annunciò James rincasando la sera. Era fuori dalla mattina tra i suoi allenamenti e altri incontri che aveva programmato per quel giorno.
 
 
Xx lo raggiunse, salutandolo con un bacio: << Bentornato >>, gli disse, ma lui la sentiva un po' strana.
 
 
 << Tutto ok? >>, fece, guardandola.
 
 
 << Poi ti dico >>, gli rispose.
 
 
Sentirono un rumore, e girandosi videro che Amelia stava gattonando verso il papà, tutta felice. James si abbassò, la prese stringendola a sé e sollevandola in aria, facendola ridere.
 
 
 << Hi princess >>, la salutò, baciandola sulla testa, raggiante.
 
 
La mise di nuovo a terra, e Amelia tornò a gattonare verso i suoi giochi.
 
 
 << Sta diventando sempre più veloce >>, fece James, togliendosi il giubbotto pesante e il cappello e appendendoli.
 
 
 << Si, e poi siamo noi a doverle correre dietro! >>, sorrise Xx, sorridendo alla figlia.
 
 
 << Ma… where is Amelia? >>, fece James dopo un pò, andando verso una piccola montagna di coperte sul divano, trattenendosi dal ridere.
 
 
 << Non lo so >>, gli rispose da finta tonta Xx, avvicinandosi al divano anche lei.
 
 
 << Eccola qui! >>, rise James, alzando la coperta di scatto e rivelando Amelia, che rise un sacco: adorava giocare con i genitori, con i nonni, e con zio Oliver e zia Katy a nascondersi e farsi trovare.
 
 
Si tirò su di nuovo le coperte sopra la testa e lui la scoprì di nuovo, ridacchiando. Le faceva troppo ridere la figlia quando faceva così. Gattonò verso la tenda, e si nascose dietro; James e Xx stavano morendo dal ridere.
 
 
 << Fa sempre così >>, ridacchiò James.
 
 
 << Bu! >>, fece Xx, spostando la tenda di scatto, con Amelia che batteva le mani.
 
 
 << A mangiare tacchino! >>, fece, prendendola in braccio e sedendola sul seggiolone, e James le mise il bavaglino.
 
 
 << Tonight we eat with dad >>, esordì lui, sfregandosi le mani, sedendosi davanti a lei con il suo piattino.
 
 
Per un soffio riuscì a bloccarle le mani prima che Amelia facesse un disastro sparpagliando cibo ovunque.
 
 
 << No! It’s not done! >>, fece serio, alzando il dito indice: a lui parve che la figlia lo guardasse un po' storto. Era strano per lui vedere i suoi stessi occhi che lo guardavano così… così seri e attenti. Ma era strano anche quando quegli occhi ridevano… ancora non ci aveva fatto l’abitudine, ma era felicissimo che lei avesse preso, tra le altre cose, quello da lui.
 
 
Xx non disse niente, guardando solo la scena: Amelia era una bravissima bambina, e fino ad ora non aveva combinato grossi malanni o fatto tanti capricci. Ma di solito quella che la riprendeva era lei, un po' perché James era via spesso ultimamente, anche se il più delle volte per pochissimi giorni, un po' perché era lei a pescarla con le mani nel sacco. Con James perlopiù giocava e rideva… ma non le dispiaceva che anche lui prendesse in mano la situazione, non voleva fare solo lei il poliziotto cattivo.
 
 
 << Dai, ora mangiamo >>, fece lui, prendendo un cucchiaio della pappetta.
 
 
 << Open your mouth >>, le disse, con il cucchiaino sulle labbra, che però erano chiuse.
 
 
Xx continuava a guardarli di tanto in tanto senza intervenire, mentre cucinava e preparava la tavola: voleva vedere come si comportava lui.
 
 
James provò ad aspettare qualche secondo, poi spinse più forte, fino ad aprirle la bocca e farla mangiare.
 
 
 << Guarda che sta arrivando un aereo, diretto dal JFK di New York con un volo diretto… eccolo che atterra! >>. Fece lui facendole l’aeroplano, e Amelia aprì la bocca: Xx stava ridacchiando tra sé.
 
 
 << Volo speciale in arrivo da Sydney per la signorina Amelia Holly Susan Phelps. Apra la bocca, che l’aereo sta per atterrare… ecco che esce il carrello con le ruote… atterrato! >>, esultò James, mentre imboccava sua figlia.
 
 
Continuò così fino a che il piatto di Amelia non fu spazzolato del tutto: le pulì la bocca e la mise a terra, così Amelia gattonò verso i suoi giocattoli, che erano ancora sparsi a terra.
 
 
James andò a posare il piatto sul lavello, dove c’era Xx che stava finendo di preparare le ultime cose per la cena.
 
 
 << Ingegnoso >>, commentò lei quando lui le fu accanto. James non rispose subito, ma la abbracciò da dietro, in vita, baciandole il collo.
 
 
 << I know >>, esultò, schioccando la lingua: Xx scosse la testa, divertita.
 
 
Xx dopo cena era sul divano con James accanto a lei e Amelia a terra sopra un grande tappeto con tanti giochi proprio di fronte a loro.
 
 
 << Allora, mi vuoi dire che hai? >>, la incoraggiò a esprimersi lui.
 
 
 << È che… sono stata licenziata oggi. Il mio contratto era in scadenza… e l’azienda ha deciso di non rinnovarmelo. Ma la cosa che più di tutte mi ma imbestialire è il motivo. Mi hanno detto che è a causa di Amelia. Sai cosa mi hanno detto? “ E’ un tuo problema, non dell’azienda. Non ci potevo credere. >>, gli spiegò giù di morale.
 
 
 << Cosa?!? Ma… possono farlo? >>, James era sconcertato.
 
 
 << A quanto pare… ma, voglio dire. Anche se ho una figlia? Che problema c’è? Sono rientrata prima dalla maternità perché avevano bisogno… e questo è il ringraziamento. Come se il fatto di avere una bambina possa in qualche modo farmi diventare incapace nel mio lavoro!! >>, sbottò Xx.
 
 
 << Questo io lo so. E non lo metto in dubbio. Avrai parlato con uno stupido >>, cercò di consolarla lui.
 
 
 << Ehm… come… dite in Italia? Rincalionito? >>, fece lui strappandole un piccolo sorriso.
 
 
 << Rincoglionito >>, gli sorrise, ma poi tornò ad accalorarsi.
 
 
 << Voglio dire, c’è Amelia. E allora? Ok, può darsi che sia uscita prima qualche volta per portarla a fare i vaccini o a qualche visita… ma a parte queste occasioni ci sono sempre! Sono in grado come chiunque altro! Forse meglio, lavoro lì da molto, conosco tutto e tutti lì, ogni pratica, ogni… tutto! Ma fatalità, proprio ora dovevano cambiare la direzione. A quanto pare questi nuovi arrivati sono per i giovani che non hanno ancora intenzione di avere una famiglia. Che gran bel Natale! >>, si infuriò, prendendo il cuscino e colpendolo forte.
 
 
 << Senza contare che non sei sola, ci sono io. A parte quando sono via ho orari piuttosto flessibili >>, le disse James ragionevole, ben sapendo che doveva ritenersi molto fortunato.
 
 
 << Esatto! Io glielo detto a quello stupido, ma era come parlare con il muro. La trovo una cosa molto sessista e discriminatoria. Ok che dovevano fare dei tagli al personale, ma la maggior parte dei tagli sono andate alle donne con figli… o in una fascia di età in cui potrebbero pensarci! Voglio dire… come se dovessi sentirmi in colpa perché ho una figlia, e un giorno forse potrei averne un altro. Non esiste proprio! È la cosa più bella e perfetta che abbia mai fatto in vita mia… non potrei mai rinunciarci! È una delle due persone che amo di più al mondo… >>, continuò imperterrita, guardando con amore la figlia.
 
 
 << Mmm… two? E chi sarebbe l’altro persona fortunata? >>, domandò, carezzandole il viso con le dita.
 
 
 << Tu >>, gli rispose con semplicità disarmante, sorvolando sull’italiano, girandosi a guardarlo: James non resistette, sfoderò il suo sorriso timido disarmante e la baciò.
 
 
 << Amore… tu… volevo dirti che non ti devi preoccupare troppo per il lavoro. Sai che… beh… non abbiamo problemi, e… po- possiamo vivere tutti e tre bene con quello che… se tu… puoi prendertela con calma… >>, James era piuttosto impacciato. A Xx non piaceva l’idea di non lavorare e vivere con i soldi di lui, si era sempre ostinata in questo, nonostante sapesse che potesse permettersi il lusso di non lavorare… e questo James lo sapeva bene. Non sapeva di preciso quanti soldi lui avesse, ma non lo voleva neanche sapere in verità, lei aveva sempre guadagnato e si era mantenuta, non voleva smetterla proprio ora, soprattutto perché avevano una figlia; magari erano briciole in confronto a lui, ma le voleva a tutti i costi.
 
 
 
 << Jay… sai cosa penso. Non smetterò di lavorare… però magari posso iniziare a guardarmi intorno dopo le feste… con il nuovo anno >>, concesse… anche perché dubitava di trovare molte aziende aperte in quel periodo: James parve un po' più sollevato, e, riprese a baciare la sua ragazza. SI stavano ancora baciando quando lui prese a farle il solletico dappertutto.
 
 
Xx stava ridendo a crepapelle, e James con lei: Amelia lasciò perdere i giochi guardando la scena; il suo viso andava dal padre alla madre e viceversa, e si mise anche lei a ridere, imitandoli. I due genitori si voltarono verso di lei, incitandola a gattonare verso di loro.
 
 
 << Come here Amelia! >>, fece James allungando le braccia verso di lei.
 
 
 << Vieni qui, su! Con mamma e papà >>, la incitò anche Xx.
 
 
Amelia parve pensarci un po' su, poi gattonò fino al bordo del divano, aggrappandosi alla stoffa, tentando di tirarsi su… ma cadde sul sedere.
 
 
 << Dai Amelia forza! >>, le disse Xx con entusiasmo.
 
 
 << Forza principessa! Vieni qui con noi >>, la incoraggiò.
 
 
Amelia provò, cadendo ancora di sedere.
 
 
 << Ce la fa, ce la fa >>, sussurrò James, più a se stesso che a qualcun altro.
 
 
Amelia provò per una terza volta, e questa volta riuscì a stare in piedi, anche se solo per pochi secondi.
 
 
 << Bravissima! >>, le disse James prendendola in braccio, e sollevandola prima che cadesse di nuovo.
 
 
La mise a sedere sul divano tra lui e Xx.
 
 
 << Abbiamo una bambina testarda e determinata pare >>, sorrise Xx, guardandolo.
 
 
 << It seems so >>, le sorrise, depositandole un bacio sulla fronte prima di alzarsi dal divano.
 
 
Andò a prendere la macchinetta fotografica e il cellulare, tornò sul divano dalle sue ragazze, come le definiva lui, e riprese a fare il solletico, questa volta a tutte e due: stavano ridendo come matte.
 
 
James stava facendo video e foto del momento: lo faceva spesso per ricordare momenti particolarmente belli e divertenti. In quel momento James non avrebbe potuto essere più felice di così; solo a sentire la sua bambina e la sua ragazza che ridevano… anche lui si unì alle risate.
 
 
Xx quando si fu ripresa gli fece il solletico, e Amelia rideva divertita mentre con la sua manina prendeva un dito di James.
 
 
 << Sono probabilmente il ragazzo più fortunato del mondo >>, fece lui, cingendo con un braccio le spalle di Xx, mentre con l’altro teneva Amelia vicino a lui.
 
 
 << Ho una bambina bellissima, sana e felice >>. E diede un bacio sulla testa della figlia.
 
 
 << Una ragazza stupenda che amo tanto e che, incredibile, mi ricambia >>, continuò baciando Xx con trasporto.
 
 
 << Un lavoro che adoro, una famiglia unita… non mi manca niente! >>, James era al settimo cielo.
 
 
 
 << Dai Amelia, è ora di andare a nanna. Dai un bacino a papà e andiamo >>, fece Xx più tardi, Amelia iniziava a chiudere gli occhi, assonnata.
 
 
 << Buonanotte principessa >>, le disse il ragazzo, dandole un bacio sulla guancia, poi Xx si diresse verso il bagno, per cambiarla e lavarla.
 
 
La cullò un po', entrando in camera, poi la mise sul lettino, si mise di fianco a lei e prese un libro di favole, leggendone una: non erano favole qualsiasi però, avevano scelto un libro che parlava di cento donne reali, vere, e raccontavano la loro vita, e di come ce l’avessero fatta ad essere donne forti, indipendenti, importanti e di successo. Era quello che Xx voleva trasmettere alla figlia. Accese poi la luce che aveva che proiettava delle piccole stelline sul muro, e che suonava alcuni tipi di musica rilassante, come musica classica o jazz… si addormentò subito dopo.
 
 
James intanto aveva acceso il caminetto in salotto e si era steso sul tappeto lì davanti; come la vide tornare sfoderò un dei suoi bellissimi sorrisi, che in due secondi netti le fecero perdere il controllo di sé… si sarebbe mai abituata a tutto questo?
 
 
Quando lei gli arrivò vicino si alzò: le mise una mano sulla coscia senza levare gli occhi dal fuoco… e questo gesto, per quanto innocente potesse sembrare, rese Xx febbrile.
 
 
 << Vado a fare una doccia >>, le sussurrò all’orecchio: Xx si sentì fremere.
 
 
La ragazza sentì lo scrosciare dell’acqua della doccia, e, come in trace, fisso il fuoco davanti a lei facendo vagare l’immaginazione a briglia sciolta: si stava immaginando il suo James nudo sotto il getto dell’acqua, con le goccioline che gli scendevano lungo tutto il corpo…
 
 
 << Ma che sto facendo? È qui… posso sempre andare di là a fargli compagnia >>, pensò tra sé con un sorrisetto… stava per alzarsi che sentì l’acqua chiudersi, e dopo qualche minuto sentì la porta aprirsi.
 
 
Finse di fissare il fuoco, dall’esterno poteva sembrare estremamente rilassata, ma dentro si sentiva ardere.
Ascoltò il rumore dei suoi piedi nudi sul pavimento di legno mentre la raggiungeva… Xx stava trattenendo il fiato. Si voltò, ostentando una grazia naturale, ma il suo cuore saltò qualche battito, e fu certa che la mandibola le fosse caduta a terra.
 
 
Ci volle tutta la sua forza di volontà per guardarlo senza battere ciglio: era a petto nudo, con indosso solo i suoi boxer neri e un paio di pantaloni di una tuta, ancora qualche gocciolina di acqua che camminava lungo i suoi muscoli… era davvero, davvero, bellissimo… la sua pelle sembrava lucida come l’oro sotto il chiarore del fuoco.
 
 
 << Posso intrufolarmi? >>, le sorrise: Xx si spostò un po', dandogli la possibilità di sedersi accanto.
 
 
 << Lo sai si che questa tua tendenza ad andare in giro senza… cose… è un po' fuori stagione? Sai, se ti fosse sfuggito siamo quasi al venti Dicembre >>, gli fece notare, indicando la maglietta mancante: sperò che lui scambiasse il rossore che si sentiva salire con la vicinanza al caminetto. Vide che si morse il labbro inferiore, forse per trattenere una risata o qualcosa che stava per dire… anche se Xx era più propensa alla prima, perché vide delle fossette formarsi sulle guance… uguali a quelle di Amelia.
 
 
 << Sai com’è… tra le altre cose c’è anche una minorenne in casa >>, lo prese un po' in giro.
 
 
 << Ecco cos’era quella cosa paffuta e adorabile che gira a quattro zampe per casa! >>, scherzò lui, ed entrambi scoppiarono a ridere.
 
 
James prese due cuscini grandi dal divano e una coperta, e mise tutto vicino al fuoco, sopra il tappeto: lui si distese completamente, allungando braccia e gambe: “ Con un Dio greco così al mio fianco potrei trovarmi solo con un babydoll addosso in mezzo alla tundra siberiana e sentirmi comunque ardere come il fuoco… “, pensò lei, osservandolo… ma forse lo aveva bisbigliato, perché lui aprì gli occhi per guardarla, con un sorrisino stampato in faccia.
 
 
 << What did you say? >>, domandò sornione.
 
 
 << Who? I? Anything. You will have dreamed >>, blaterò lei, maledicendo, mentalmente, almeno sperava che fosse così stavolta, la sua capacità di mandarle in tilt il cervello.
 
 
Lui le sorrise, fissandola dritta negli occhi, che in quel momento erano colmi di lussuria.
Si tirò su con i gomiti, sollevando leggermente il busto, lasciando le gambe stese… girandosi con il petto verso di lei, spostandole con una mano una ciocca di capelli dietro l’orecchio; le fissò per tutto il tempo le labbra.
 
 
Xx si appoggiò con il petto contro il suo torace, cosa che lo fece ricadere sulla schiena. Gli fece scivolare una mano sulla nuca e si sistemò sopra di lui, con le cosce attorno alla sua vita: James sorrise malandrino.
 
 
Con la punta dell’indice Xx sfiorò lentamente il contorno della sua bocca, senza mai distogliere gli occhi dai suoi. Rimase immobile seduta sopra di lui, banchettando con gli occhi con l’uomo magnifico che tremava sotto il suo tocco.
 
 
James attorcigliò intorno al suo dito una ciocca dei capelli di Xx, mentre con gli occhi seguiva la scia delle sue curve. Improvvisamente strinse la sua presa e la spostò di lato, per poi mettersi sopra di lei. Sorridendo le accarezzò dolcemente i capelli, fissandola negli occhi: il fuoco illuminava gli occhi di lui, facendoli luccicare intensamente.
 
 
Il riflesso dorato del fuoco metteva in evidenza il suo corpo e i suoi muscoli definiti… mostrandole la reazione della sua pelle alle carezze che gli faceva.
 
 
A Xx passarono per la mente ricordi dolorosi, e il suo sguardo si spense un po': lui se ne accorse.
 
 
 << What’s up? >>, le domandò preoccupato.
 
 
 << Niente… solo che… tu… tu sei l’unico…l’unico uomo… con cui… mi sia mai sentita al sicuro. L’unico che p- possa stringermi senza che mi senta sopraffatta o presa dal panico… sai… la sera che ci siamo conosciuti… in c- cui mi hai salvato da Fabrizio…il mio ex… e ciò che ti ho raccontato dopo… dei suoi a- abusi… della sua violenza. Dopo di lui non s- sono mai riuscita a lasciarmi andare… il mio corpo ricordava solo il trauma, l’intrusione f- forzata… la violenza… sua e dei s- suoi amici. Con te invece… è come se avessi spazzato via tutto. Non credevo sarebbe mai stato possibile. Avevo rinchiuso questo pensiero molto lontano nella mia mente… non ci penso più… solo che… non lo so, mi è venuto in mente… >>, si confidò: dopo la sera del loro incontro non avevano più parlato di quello che Xx gli aveva raccontato del suo ex… ogni volta che James provava a chiederle qualcosa lei schivava l’argomento.
 
 
 << Sono contento che tu me l’abbia detto >>, le sorrise, continuando a carezzarle dolcemente i capelli.
 
 
 << Naturalmente, se me lo trovassi davanti lo ammazzerei di botte. Senza sentirmi tropo in colpa… se c’è una cosa che non tollero è chi abusa delle donne e dei bambini… che li violenta o li picchia. Non… non posso sopportarlo >>, disse, stringendo il pugno della sua mano.
 
 
Xx notò come lui si stava innervosendo: << Shh… Jay, è tutto passato. Ok? Non volevo farti innervosire… alla fine ho incontrato te, e, come dicevo, hai spazzato via tutto. Ora non roviniamo questo bel momento… ok? >>, gli disse dolcemente, prendendogli il viso tra le mani; fece un respiro profondo e parve calmarsi un po'.
 
 
Quando le labbra di lui si schiacciarono contro quelle di lei, Xx inarcò la schiena così da premersi contro di lui.
 
 
James lasciò andare un gemito così sexy tra le labbra della ragazza che il suo intero corpo tremò di piacere. Lui si sollevò, facendo scivolare le sue mani sulla pelle di lei, baciandole tutto lo stomaco.
 
 
 << La tua pelle è così soffice… >>, sussurrò… mentre le baciava un punto molto sensibile tra la vita e i fianchi: Xx ridacchiò.
 
 
James la sollevò, facendola sedere sulle sue cosce e togliendole i vestiti da sopra la testa con preoccupante facilità: Xx lo fissò per un istante.
 
 
 << Jay… tu… tu potresti avere così tante belle ragazze tra le tue braccia… >>.
 
 
 << Xx… io ho già la più bella tra le mie braccia >>.
 
 
 << Mmm… no. Io n… >>, fece lei.
 
 
 << Dicevo, io ho già la più bella >>, le disse senza possibilità di replica.
 
 
Le sue labbra avvolsero l’ardente corpo nudo di Xx; quando la abbracciò si sentì completa, intera… chiuse gli occhi mentre la sua bocca esplorava le sue curve con deliziosa lentezza…
 
 
Xx gli si schiacciò ancora di più contro, voleva che ogni singolo millimetro della sua pelle fosse a contatto con il suo corpo. Gli mise le mani dietro al collo, facendole scendere lungo la sua schiena, mentre lui saliva a baciarle il profilo del collo… facendola ridacchiare piano per il solletico.
 
 
Lui sorrise insistendo su quel punto, mentre Xx ridacchiava ancora: << Smettila Jay! >>, gli disse senza troppa convinzione.
Ridacchiò anche James, girandosi, facendola scivolare sotto di lui, che le tolse i pantaloni della tuta e le mutandine in un unico gesto, mentre la baciava, e con una mano saliva dai suoi fianchi fino a un suo seno, massaggiandolo e stringendolo tra le sue grandi mani…
 
 
Xx trattenne il fiato, piegando inconsciamente una gamba: James ne approfittò per scendere di nuovo con la mano fino al sedere di lei, e risalire sulla sua coscia, facendola scivolare avanti e indietro, stringendola e portandosela alla vita.
 
 
Scese con la bocca, baciandole il profilo della mascella, scendendo sul collo e ancora più giù, sull’altro seno, baciandolo e succhiandolo piano… a sorpresa, con un dito entrò dentro di lei.
 
 
Xx per la sorpresa piantò le unghie nei suoi fianchi. Aprì gli occhi e trovò gli occhi di James che la guardavano sorridenti.
 
 
 << Are you ok? >>, le domandò furbo.
 
 
 << Sei spiritoso, lo sai? >>, lo prese in giro, mentre lui usciva con il dito, e faceva scorrere la mano su e giù, tra le sue gambe, facendole venire dei piacevoli brividi.
 
 
Lo fissò, aveva nei suoi occhi dei riflessi del fuoco che scoppiettava a fianco a loro… era terribilmente sexy e seducente. Con l’indice tornò dentro di lei, mentre con il pollice continuava ad accarezzarla su e giù.
 
 
Xx aveva preso ad accarezzare con la mano il suo torace, passandola tra i radi peli del suo petto tirandoli piano, scendendo fino ai suoi capezzoli… quando senza preavviso lui si spostò, baciandola lungo il suo addome, e afferrandole le cosce con entrambe le mani, divaricandole le gambe.
 
 
Passò prima le labbra tra le sue gambe, baciandole tutto il pube, scendendo fino alla sua apertura… e infilando la lingua dentro di lei…
 
 
A Xx sfuggì un gemito piuttosto sonoro, e si tirò su sui gomiti, alzando il busto, inclinando la testa indietro…
 
 
James osservò la reazione della ragazza, e sentì i suoi pantaloni tirare: continuò, facendola impazzire con i movimenti della sua lingua…
 
 
 << J- Jay… oh… si… co- così… >>, riusciva a rantolare lei tra i gemiti…
 
 
Arrivò al clitoride, e Xx ricadde con la schiena sul tappeto, inarcandola: << N- non… fermarti >>, lo implorò tra i gemiti. Per tutta risposta lui sembrò intensificare l’intensità dei suoi movimenti, andando ancora più in profondità, risalendo con entrambe le mani sui seni, massaggiandoli e accarezzandoli con insistenza.
 
 
Xx gli afferrò i polsi con le mani, stringendoli forte, mentre sentiva dentro di lei nascere e ingrandirsi un grumo indistinto nel basso ventre.
 
 
La ragazza aveva perso ogni contatto tra il suo cervello e il resto del suo corpo, che agiva secondo ciò che gli diceva l’istinto ed era guidato solo dal desiderio e dalla fame di lui… era incredibilmente erotico.
 
 
Sentiva che quel grumo di piacere diventava sempre più grande, sempre più intenso…
 
 
 << J- Ja… James… si… >>, stava miagolando tra i gemiti sempre più intensi, la testa piegata all’indietro, i capelli sparpagliati sulla coperta, stringendogli sempre di più i polsi.
 
 
James sentiva che stava arrivando, ormai conosceva ogni sfumatura del suo piacere, era una cosa che lo inebriava e lo eccitava; sapere come farla godere in questo modo… gli piaceva un mondo, e per nessun motivo avrebbe smesso di farlo. E infatti…
 
 
L’orgasmo di Xx esplose potente, come l’esplosione di una bomba, dal centro del suo corpo fino alle punte dei capelli e alle dita dei piedi: il bacino di lei parve agire di propria iniziativa e spingersi in alto e in avanti, verso le sue labbra e la sua lingua. La schiena di lei si inarcò bruscamente, mentre sentiva tutto il suo corpo tremare violentemente sotto l’eco del suo piacere che si irradiava, facendole perdere ogni contatto con il resto del pianeta: l’unica cosa che sentiva e che la manteneva ancorata al mondo erano le mani di James che stringevano i suoi seni e la sua lingua, che ancora si muoveva per regalarle un orgasmo da favola.
 
 
 << J- Ja… mmm… James… >>, gemette roca, non riuscendo a trattenersi, mentre sentiva ancora i muscoli contrarsi, il cuore che batteva all’impazzata, il sangue che scorreva veloce: James era trionfante.
 
 
Quando lui sentì la presa sui suoi polsi diminuire di intensità, e il bacino di lei scendere a terra si fermò, risalendo con il viso fino ad arrivare all’altezza di quello di lei: aveva gli occhi chiusi, la bocca semiaperta, era bellissima così immersa nel piacere… James sorrise, carezzandole le labbra con il dito indice, appoggiando la testa sull’altra mano, tenuta in piedi dal gomito appoggiato a terra.
 
 
 << Watch me >>, le sussurro con voce rosa e profonda: lei obbedì trovandosi di fronte il suo ragazzo con un sorriso compiaciuto.
 
 
 << Sei soddisfatto, non è vero? >>, gli domandò: il cuore stava tornando ad un ritmo accettabile, il respiro si regolarizzava, il rossore alle guance si affievoliva poco a poco.
 
 
 << Molto >>, gongolò, alzando le sopracciglia, la punta della lingua tra le labbra: Xx scoppiò a ridere.
 
 
 << Stai ridendo di me? >>, domandò facendo il finto offeso.
 
 
 << I love you too Mr. Phelps >>, gli rispose sorridendo, tirandogli indietro i ciuffi che erano scivolati in avanti.
 
 
James sorrise, dandole un veloce bacio sulle labbra, e si distese: Xx notò come la sua erezione fosse evidente e premesse per uscire.
 
 
 << Non sarai mica imbarazzata? >>, le domandò stupito, notando dove era finito lo sguardo di lei.
 
 
 << No >>, rispose, ma si coprì gli occhi, imbarazzata. Lui gliele tolse.
 
 
 << Non ci posso credere. Non è la prima volta che la vedi >>, continuò sorpreso.
 
 
 << Lo so. Lo so >>, fece lei, rimettendosi le mani sugli occhi, rossa in faccia. Lui le spostò di nuovo le mani, così lei si arrese.
 
 
James si girò a pancia in sù, pensieroso, e vide lo sguardo di lui guizzare per un secondo sul suo sedere.
 
 
 << Mi stai guardando il sedere? >>, gli domandò, facendo finta di non averlo visto.
 
 
 << I? No absolutely >>, mentì con nonchalance.
 
 
 << Con questa bocca da bugiardo baci tua figlia, che è ancora un’anima innocente e le insegni l’onestà! >>, lo prese in giro, tirandosi su sui gomiti.
 
 
 << Si, la stessa che ho usato poco fa per farti tremare e godere >>, le rispose lui piccato, prendendola in contropiede. Xx arrossì bruscamente.
 
 
 << If you want, i will don’t it anymore >>, la sfidò, con il sorriso sulla faccia di chi ha già vinto.
 
 
Xx non rispose, si era fregata da sola ma non voleva dargli la soddisfazione di dargliela vinta.
 
 
Decise di dirigere la sua attenzione altrove e si spinse verso il suo bacino
 
 
 << Lo sai che il tuo silenzio è come una vittoria? >>, la provocò apposta.
 
 
Xx gli lanciò uno sguardo imperscrutabile: << Hai vinto tu questo round >>, dovette ammettere alla fine, a denti stretti.
 
 
 << Ora hai intenzione di distrarmi ancora? O mi lasci fare? >>, gli domandò, fulminandolo con gli occhi.
 
 
James rimase zitto, mentre lei si metteva a cavalcioni sopra i suoi polpacci, e lentamente gli sfilò i pantaloni, guardandolo con attenzione, pronta a interrompersi se lui avesse fatto ancora qualche commento sulla faccenda della bocca.
 
 
Era rimasto in boxer, e Xx notò con un certo piacere che erano ben tirati: l’erezione stava per esplodere.
 
 
 << Ora non ti imbarazza più? >>, le domandò apposta.
 
 
Camminando verso di lui sulle mani e sulle ginocchia, salì a baciargli le labbra, tirando leggermente il labbro inferiore, scendendo a mordicchiandogli il collo. Non serviva rispondere alla domanda. Lui le poggiò le mani sui fianchi.
 
 
 
Xx scese ancora, baciandogli le spalle e il petto, lasciando una scia fiammeggiante dietro di sé: i capelli, che erano tutti scompigliati, facevano a James un po' di solletico, quando lo “ frustavano “, al passaggio delle labbra di lei.
 
 
Arrivata all’elastico dei boxer si fermò a guardarlo per un secondo, e con cautela, prendendo la stoffa tra i denti, li sollevò appena: notò che James lanciò un mezzo sospiro. Lei infilò le mani nel piccolo spazio che aveva creato, e sempre lentamente li fece scendere, accompagnandoli fino alle caviglie, massaggiandogli con le mani tutte le gambe. Risalì, e questa volta gli piegò la gamba destra, iniziando a baciarlo dal ginocchio fino a risalire all’interno coscia… e al pube.
 
 
Quando arrivò lì James trattenne il fiato. Xx cominciò piano a sfiorargli il pube con le dita, poi l’inguine… con il dito di una mano andò su e giù sulla sua erezione, toccandogli la punta e facendoci dei piccoli cerchi, mentre con l’altra mano andò a prendergli con delicatezza i testicoli, massaggiandone la parte inferiore con movimenti lenti e circolari, aumentando di poco la pressione.
 
 
Scese ancora con una mano, che si spostò fino alla giuntura centrale dello scroto: li c’era una specie di linea con tante terminazioni nervose, ed era un punto che sapeva essere per lui molto sensibile… fece scorrere un dito, bagnandolo un po' della sua saliva, su e giù…
 
 
Vede James stringere i pugni e piegare la testa indietro. A stento tratteneva i gemiti che gli stavano risalendo dal petto.
 
 
Xx si abbassò con il viso, e seguì con la punta della lingua lo stesso percorso che aveva appena fatto con il dito; sentì gli addominali di James contrarsi, così come i muscoli delle gambe.
 
 
Risalì per la lunghezza della sua erezione sempre con la punta della lingua, mentre con una mano teneva i testicoli a coppa, e l’altra li accarezzava lentamente, stringendoli con delicatezza… Xx fece cambio, con le mani racchiuse la sua erezione, cominciando ad andare su e giù, mentre con l’indice faceva dei cerchietti sulla punta del suo pene, mentre con la lingua iniziò a leccare prima un testicolo e poi l’altro, tutto attorno… gli sfiorò con le unghie l’eccitazione, facendolo impazzire, per poi fare ancora cambio, sostituendo la sua lingua calda con i polpastrelli delle dita fredde, e con le unghie, alternandoli… I gemiti sempre più forti di lui sembravano quasi un ringhio, totalmente perso in quel mondo di lussuria e di estasi in cui era immerso.
 
 
Con la bocca prese ad andare su e giù lungo la sua asta, che diventava sempre più gonfia ad ogni secondo: << J- Jay… >>, si lasciò sfuggire dei gemiti sensuali pronunciando il suo nome, succhiando piano… poi salì, facendo pressione con la lingua sulla punta del suo pene, guardandolo negli occhi, poi fece schioccare le labbra, baciandogli la lunghezza, fino ad arrivare alla base del pene.
 
 
 << Xx… oh… continua… >>, James gemeva, dei profondi, rochi gemiti gli risalivano dal petto, mentre anche lui gettava la testa indietro: lei gli prese il pene, appoggiandoci una mano sopra l’altra e ruotandole piano in direzioni opposte, mentre con la lingua continuava ad accarezzargli la punta…
 
 
Xx quasi potè sentire la sua esplosione: James irrigidì involontariamente i muscoli delle gambe e dell’addome, l’erezione pulsò più forte sotto le mani di lei… mentre quelle di lui le afferrò la vita, quasi conficcandogli le dita nella carne… sentiva che anche i muscoli delle braccia erano coinvolti in quell’esplosione di piacere… quell’orgasmo era come uno tsunami che lo travolse, investendolo con la sua potenza, sommergendolo fino a fargli perdere il senso del tempo e dello spazio; si aggrappò a Xx per non perdersi in quell’oceano di lussuria… per la ragazza vederlo così era pura estasi, sapere di essere stata l’artefice del suo piacere, che sotto il suo tocco lui tremava e vibrava in quel modo… la inebriava.
 
 
Xx aspettò che si riprendesse, rilassando i muscoli e aprendo gli occhi: la guardò e le sorrise, un senso di pace e di beatitudine che lo attorniava.
 
 
Xx si spostò mettendosi a fianco a lui, coprendosi con la coperta.
 
 
 << Hai freddo? >>, le domandò: il caminetto ormai aveva ancora poche fiammelle che guizzavano.
 
 
 << Un po'. Tu non hai freddo? >>, gli chiese, rabbrividendo. Lui non rispose, raccolse i loro indumenti e, a sorpresa, la prese in braccio. Xx si era alzata per aiutarlo a sistemare, e lui la prese da sotto le ginocchia, poggiandole una mano sulla schiena, sollevandola senza sforzo.
 
 
 << Ti porto a letto >>, le sorrise, baciandole il naso: Xx si beò stretta alle sue braccia, accoccolandosi contro il suo petto e inspirando il suo profumo.
 
 
Erano nel loro letto: Xx stava seduta tra le sue gambe, la testa abbandonata sul suo petto, mentre lui aveva la schiena appoggiata alla testiera del letto, e la abbracciava da dietro, tenendola per i fianchi. Stavano leggendo un libro… o sarebbe meglio dire che lei leggeva e lui faceva finta, guardandola ogni tanto pensando di non essere visto.
 
 
 << Mi sento un po' osservata. Mi sembri pensieroso… qualcosa non va? >>, gli chiese dolcemente, girandosi verso di lui.
 
 
 << Ti sei anche messo gli occhiali per meglio fare finta di leggere >>, gli sorrise, e lui ridacchiò.
 
 
 << Eri così concentrata… non volevo distrarti >>, le rispose, baciandole il naso, e poi le labbra, poi di nuovo il naso.
 
 
 << Mi risulta difficile rimanere impassibile al momento >>, scherzò lei, la concentrazione che svaniva ad ogni bacio sempre di più.
 
 
Mise da parte il libro sul comodino, e posò le labbra su quelle di lui, baciandolo con entusiasmo.
 
 
James sorrise sulle sue labbra, stringendo la presa sui suoi fianchi, mentre Xx gli posava una mano sul petto e l’altra tra i suoi capelli; senza volerlo lei arrotolò una gamba alla sua, facendo scontrare i loro bacini.
 
 
Il ragazzo gemette: era così bello per Xx sentire fremere di piacere il suo ragazzo sotto di lei solo facendo pressione sulla sua erezione.
 
 
 << Amore… mi piacerebbe fare di nuovo l’amore con te… ma prima dobbiamo parlare >>, le rispose mesto, resistendo all’impulso di farla sua... seppur con grandissimo dispiacere.
 
 
 << Oh Oh… non è mai un buon segno quando qualcuno se ne esce con questa frase >>, fece lei, mettendosi seduta più comoda, per prestargli attenzione.
 
 
 << Xx non preoccuparti. Non è niente di grave >>, la rassicurò subito, carezzandole una guancia con amore continuando con l’altra a vagare sulla sua spalla nuda.
 
 
 << Meno male. Dimmi tutto, ti ascolto >>, gli disse incoraggiante, sistemandosi meglio le coperte, accoccolandosi vicino a lui.
 
 
 << Ehm… si tratta… di lavoro. Non è una cosa che devo fare domani, nell’immediato… ma te lo dico per tempo. Io… ho delle proposte interessanti… e degli affari da seguire… a Santa Monica, in California… e poi a Londra >>, cominciò, ma Xx all’inizio non parve preoccuparsi.
 
 
 << Ok… e starai via… quanto? Un paio di settimane? Posso organizzarmi. Non preoccuparti. Va e conquista il mondo! >>, fece lei, guardandolo piuttosto serena.
 
 
 << N… no amore. Parliamo di diversi mesi. Mi hanno contattato per una parte in un film interessante a cui mi piacerebbe partecipare… e a Londra per uno spettacolo teatrale. In più con l’anno nuovo ci saranno diverse iniziative per le associazioni che io, e in questo caso anche Oliver, sosteniamo… e tra le varie prove in teatro, il calendario degli spettacoli, il tempo di produzione del film e tutto il resto… >>, si spiegò meglio.
 
 
 << Oh… >>, ora cominciava a capire dove stava il problema.
 
 
 << Ma siccome tanto tempo fa, quando stavamo insieme da poco, ti ho fatto una promessa… ora ne sto parlando con te. Ti avevo promesso di tenerti in considerazione e di trovare una soluzione a problemi del genere. Ora più che mai, con la nostra Amelia così piccola >>, le disse convito.
 
 
 << Si… me lo ricordo. E tu che hai risposto? >>.
 
 
 << Che li ringraziavo davvero tanto per questa opportunità grandiosa. Che sarei stato felicissimo di prendere parte e partecipare a tutti questi progetti… ma che dovevo parlane prima con la mia ragazza. Ho spiegato che abbiamo una bambina piccola, e non voglio separarmi da voi. Si sono detti comprensivi, e mi hanno lasciato con un po' di tempo per decidere. Entro la fine dell’anno devo dare una risposta >>, spiegò.
 
 
 << Xx… io… vorrei che tu e Amelia veniste con me. Che vi trasferiste lì… prima in California e poi a Londra. Non sopporterei di non vedervi per tutto questo tempo >>, gli occhi di James ardevano.
 
 
 << M- ma… Jay. Stiamo parlando di mesi! Non di poco! Come faremo? Io… come faccio con il lavoro? Lo sai che voglio lavorare e non discuto su questo. Ok che sono al momento senza… ma non potrei neanche lavorare! Come faccio? Due mesi qua, due mesi altrove? >>, Xx era un po' preoccupata.
 
 
 << Amelia è piccola e magari non ne risente… ma quando inizierà la materna, ad esempio? >>, domandò in ansia.
 
 
 << Xx… lo sapevamo che saremmo andati incontro a questi problemi… o almeno io lo sapevo. Li affronteremo uno alla volta… non sei d’accordo? >>. Era rimasto un po' deluso dalla reazione di Xx.
 
 
 << Si, certo. Ma il problema più grande sarà lavorare, per me almeno… questi… questi ruoli che interpreteresti, ti interessano davvero? >>, gli domandò osservandolo. Lui annuì.
 
 
 << Si… sono… sono storie incredibili, vere, forti… reali. Sono… ho fatto delle ricerche su queste persone… è… è una cosa grandiosa, importante. Ma tu e Amelia siete molto più importanti. So che ti sto chiedendo tantissimo… non voglio ris… >>, James si era entusiasmato.
 
 
 << Se è così importante… veniamo con te. A Santa Monica, a Londra o dove servirà >>, gli sorrise, bloccandolo.
 
 
 << Davvero?! >>, James era felicissimo, e vedeva anche in lei quell’entusiasmo che prima cercava.
 
 
 << Davvero. Ma a due condizioni. Dovrai aiutarmi a migliorare il mio inglese, e poi a preparare i documenti per essere in regola per poter lavorare… e magari a cercare un lavoro per me insieme >>, e gli tese la mano.
 
 
 << Queste sono tre condizioni. Ma accetto >>, le rispose tutto contento, stringendola, poi portò la mano alle sue labbra, baciandola dolcemente.
 
 
 << Ora non fraintendermi… io sono felicissimo… ma onestamente pensavo che avrei dovuto insistere di più per convincerti… essere più persuasivo. Invece mi hai detto di si quasi subito. Non… non me lo aspettavo >>, tentò di spiegarsi.
 
 
 << Intanto ti chiedo scusa per il poco entusiasmo che ti ho mostrato quando mi hai detto della notizia. In realtà sono davvero fiera e orgogliosa di te, non vedo l’ora di vederti all’opera! Mi devi raccontare tutto, della trama dei ruoli che interpreterai… tutto! Tu… hai così tanto talento, ci metti così tanto amore e dedizione nel tuo lavoro… sei così buono… così umile… che sono contenta che tu abbia queste opportunità >>, fece lei sincera, stringendogli le mani… ed era curiosa ed interessata all’argomento; James fu molto felice di sentile dire quelle cose… del fatto che lei credeva in lui così tanto da sconvolgere la propria vita.
 
 
 << E poi… io ti amo Jay. Se non lo facciamo ora, quando? Amelia è piccola ancora, e per lei non sarà un problema spostarsi. Io sono stata appena licenziata, e magari questa potrebbe essere un’opportunità anche per me, per dare una svolta al mio lavoro. Sembra cada a fagiolo questo trasferimento… per iniziare un nuovo capitolo della nostra vita insieme. E poi… qui ho dei bellissimi ricordi… ma anche tanti ricordi dolorosi. La nostra lite di qualche tempo fa a causa della tua gelosia infondata… e il tradimento, l’incidente di Amelia e Oliver… lo scorso capodanno e la quasi violenza… credo mi farà bene allontanarmi per un po'. Senza contare che non potrei mai stare mesi senza vederti… e non ti farei mai stare tutto questo tempo senza farti vedere tua figlia >>, gli spiegò sorridente.
 
 
 << Che cosa c’entra cadere a fagiolo? >>, gli domandò James perplesso.
 
 
 << E’ un modo di dire italiano… vuol dire al momento giusto >>, gli disse allegra.
 
 
 << Sono felicissimo che hai accettato di venire con me! >>, fece poi, stingendola a sé, avvolgendole le spalle e la schiena con le sue calde braccia, baciandola con trasporto.
 
 
 << Quando dovremmo partire? >>, si informò Xx, spostandosi dalle labbra di lui solo lo stretto spazio necessario a parlare.
 
 
 << Non subito. Mi sono preso con un certo anticipo perché pensavo di metterci più tempo a convincerti. Tra qualche mese, circa maggio o giugno >>, le rispose.
 
 
 << Ammazza. Avevi paura che ti dicessi di no eh? E che ci avresti messo mesi a strapparmi un si >>, lo prese in giro ridacchiandogli in faccia. James inarcò le sopracciglia, un sorrisetto furbo gli si formò sul viso, passò per un secondo la lingua tra le labbra come faceva spesso, le rughette attorno agli occhi gli davano un ‘aria così sexy, e gli occhiali poi…
 
 
 << N-no… Andrew Eric, non ci provare >>, lo minacciò, tentando invano di avere un tono autoritario mentre alzava il dito indice delle mani e si allontanava piano, e lui si avvicinava… aveva già capito cosa voleva fare.
 
 
 James continuava ad avanzare, con la parte inferiore delle gambe sul letto, e le afferrò una caviglia, trascinandola vicino a lui, iniziando a farle il solletico: si stava contorcendo e ridendo per provare a liberarsi; ci riuscì e scappò verso il bagno, ma prima di chiudersi dentro lui bloccò la porta ed entrò, bloccandole l’uscita.
 
 
L’atmosfera era cambiata e improvvisamente era carica di elettricità e tensione: << Andrew Eric fammi uscire da questo bagno! >>, gli disse avvicinandosi.
 
 
 << Dopo >>, fece lui tentando di restare serio.
 
 
 << After what? >>.
 
 
 << Dopo che ti avrò fatta arrivare all’orgasmo solo muovendo un dito >>, le disse roco, mangiandola con gli occhi.
 
 
 << Lo sai che quando dici così non sembri per niente quel timido ragazzo che dici di essere? >>, lo prese in giro, arrossendo.
 
 
 << Io sono un ragazzo molto timido >>, le rispose, avvicinandosi a lui e mettendole la mano sul fianco.
 
 
In pochi secondi si trovò intrappolata tra lui e il lavabo, la prese per le cosce facendola sedere sul ripiano del lavandino, sfilandole le mutandine con un movimento veloce; gemette al freddo contatto con il marmo, e lui sorrise. Lei gli sfilò la maglietta dei Led Zeppelin, e lui con le mani la spinse con il sedere un po' più verso di lui, iniziando a baciarla avidamente, con bramosia.
 
 
Xx rispondeva ai suoi baci e alle sue carezze con ardore, baciandogli il collo e le spalle, passandogli le mani sui muscoli del torace… e come una promessa, lui le infilò dentro un solo dito. Lei per la sorpresa trattenne il fiato, aggrappandosi al suo collo, infilzandolo con le unghie.
 
 
Fece scendere le mani fino ad abbassargli i boxer, mentre lui andava su e giù con il dito, e intrometteva la mano libera sotto la maglietta che aveva, scostando il reggiseno. Xx inarcò la schiena gemendo, mentre si teneva con le mani stretta sul bordo del ripiano.
 
 
Quando era quasi al limite, quando sentiva come se gli organi interni dovessero esploderle da un momento all’altro… lui si fermò.
 
 
Xx lo guardò malissimo.
 
 
 << Non così in fretta >>, le disse: voleva tenerla sulle spine.
 
 
La prese dalle cosce e la sollevò, lei gli intrecciò le gambe alla vita, tenendosi sul suo collo e riprendendo a baciarlo. James aprì la porta, e camminò in direzione del letto, sempre baciandola e mordicchiandole il labbro inferiore. La mise sul letto, rimanendo sopra di lei. Le loro labbra continuavano a cercarsi, brucianti di desiderio, vogliose di avere molto di più.
 
 
Entrò dentro di lei senza preavviso, con una spinta decisa, gemendo piano. Alternava movimenti rapidi, ad altri movimenti più lenti, entrando e uscendo senza lasciarle tregua.
 
 
 << J- Jay… >>, gemette, in preda a un uragano interiore che si ingrandiva sempre di più, intrecciandogli le gambe intorno alla vita.
 
 
Xx gli afferrò la mano, succhiandogli l’indice piano, con lentezza, guardandolo negli occhi… James notò come fosse bellissima in ognuno di quei movimenti che faceva quando erano impegnati nell’amore.
 
 
Tolse il dito dalle sue labbra, baciandola, prendendole il viso con le mani. Xx inclinò la testa all’indietro, iniziando a vibrare dal piacere, portandogli le mani sulle spalle… sentiva ogni cellula di lui, ogni fibra del suo essere… sentiva solo lui, riempita nl corpo e nell’anima.
 
 
 << Xx… >>, gemette roco, iniziando a sentire i muscoli che si irrigidivano, lo tsunami dell’orgasmo che sentiva arrivare.
Vennero entrambi dopo pochi minuti, quasi nello stesso istante
 
 
Si sorrisero… complici, appagati e rilassati.
 
 
 << E questo? >>, gli domandò quando si riprese.
 
 
 << Mi hai praticamente riso in faccia >>, gli disse allegro, scherzando
 
 
 << Inoltre non mi piace quando mi chiami Andrew Eric >>, continuò,
 
 
 << Preferisco chiamarti James… o Jay >>, gli assicurò lei.
 
 
 << Vedrò anche la casa che hai a Santa Monica? >>, gli domandò curiosa, rimettendosi sotto le coperte.
 
 
 << Certo. Pensavo di stare lì >>, le sorrise, rivestendosi.
 
 
 << Domani chiamo e do la mia disponibilità a partecipare >>, era al settimo cielo.
 
 
 << Tutto bene? >>, gli domandò lei toccandogli il braccio, e lui si girò verso di lei: stava guardando il soffitto pensieroso.
 
 
 << Si. Stavo solo penando. Sono fortunato ad avere una famiglia che mi appoggia e mi sostiene in quello che faccio >>, le sorrise, rubandogli un bacio. Ma stava anche pensando che avrebbe dovuto dirle di Simone, dato il momento delle confidenze, ma non aveva cuore, e decise di aspettare dopo Natale, come si era prefissato-
 
 
Anche Xx gli sorrise. Sbadigliò, e si accoccolò vicino a lui, appoggiandogli la testa sul petto. Lui aveva una mano tra i suoi capelli e l’altra sul fianco, e lo accarezzava distrattamente, pensieroso.
 
 
 << Buonanotte Jay >>, gli disse con una vocina, gli occhi chiusi.
 
 
 << Buonanotte Xx >>, le sorrise, dandole un bacio tra i capelli.
 
 
 
Quando Xx si svegliò si stropicciò gli occhi con una mano, stiracchiandosi e sospirando.
 
 
Si girò verso la luce che penetrava dalle finestre, e i suoi occhi incontrarono quelli di James. Lui le accarezzò la schiena con una mano, passando l’altra tra i suoi capelli arruffati, baciandola dolcemente sulla testa.
 
 
Xx aveva la guancia poggiata contro la sua pelle e poteva annusarlo, era il profumo che più amava al mondo… il suo e quello di Amelia.
 
 
James la baciò gentilmente sul naso: << Goodmorning >>. Si sollevò per alzarsi dal letto.
 
 
 << Goodmorning >>, sbadigliò lei. Lo guardò seduto sul bordo del letto mentre afferrava la sua maglietta. Socchiuse gli occhi per esaminarlo in controluce.
 
 
Sobbalzò al tocco di lei e si voltò a guardarla. Xx levò di scatto la mano, come se si fosse appena bruciata, portandosi la mano alla bocca.
 
 
 << Pensi davvero di stare così, mezza nuda, e parlarmi come se fosse perfettamente normale? >>, le domandò, piuttosto serio.
 
 
Xx ebbe appena il tempo di alzare gli occhi al cielo, lui era già sopra di lei, sorridente sulla sua pelle e riempiendole il collo di piccoli baci: lei rise, divincolandosi.
 
 
 << Volevo fare colazione prima… ma c’è qualcosa di molto più appetitoso qui davanti ai miei occhi! >>, rise lui, tornando a baciarla.
 
 
  
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