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Autore: AryaDream    23/11/2018    7 recensioni
"Oh Morte, coglimi nel sonno, portami al sereno riposo, lascia passare il mio fantasma stanco e innocente fuori dal mio petto."
Anna Bolena
Genere: Malinconico, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo, Epoca moderna (1492/1789)
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“Vi scongiuro con tutto il mio cuore di lasciarmi conoscere appieno le vostre intenzioni sul nostro amore; la necessità mi costringe ad avere da voi una risposta, essendo stato colpito da più di un anno dal dardo dell’amore, e non sapendo se ho fallito oppure ho trovato un posto nel vostro cuore e nei vostri affetti, il che mi ha certamente trattenuto per un periodo dal chiamarvi mia amante, dal momento che se voi mi amate solo di un amore comune questo termine non vi si addice, visto che rappresenta una posizione eccezionale; ma se vi piace assolvere al dovere di una vera, leale amante e amica, e darvi anima e corpo a me, che sono stato, e sempre sarò, il vostro servitore leale.
Vi prometto che non solo il nome vi sarà dovuto, ma anche che vi prenderò come mia unica amante, allontanando tutte le altre salvo voi stessa dal mio cuore e dalla mia mente, che servirà voi sola; vi prego di dare una risposta completa a questa goffa lettera, di dirmi fino a che punto e in che cosa posso sperare; e se non vi piacesse rispondermi per iscritto, di indicarmi qualche luogo dove io possa avere una risposta a voce, luogo che io cercherò con tutto il mio cuore. Non vado oltre per paura di annoiarvi. Scritto dalla mano di colui che vorrebbe rimanere vostro.
Enrico VIII”
 
Nelle lettere che mi scriveva sembrava sincero, credevo che mi amasse, ma il suo vero scopo era un altro.
Io sono Anna Bolena la seconda moglie del re Enrico VIII
Nacqui nel 1507 nel castello di Hever, nell'Inghilterra sud-orientale.
La mia famiglia era di nobili origini, mio padre Thomas era conto di Wiltshire, mentre mia madre era figlia del duca di Norfolk.
Avevo un sorella e un fratello e anche se provengo da una famiglia agiata, non ha mai ricoperto incarichi di corte, anche se mio zio il duca di Norfolk, è uno dei consiglieri del re.
Mio padre però era un uomo abile e diplomatico e riesce ad educare sia me che mia sorella alla corte di Francia, prima quella di Luigi XII e poi quella di Francesco I.
Io e mia sorella mantenemmo per diversi anni un forte legame con la corte di Francesco I.
Al mio ritorno in patria il mio destino cominciò a compiersi, diventando dama di corte della regina Caterina d'Aragona.
La regina era una donna forte, dalla fede incrollabile con una forte consapevolezza del suo ruolo e destino, ma aveva una debolezza: Non riusciva a dare un figlio maschio al re, che desiderava un erede più di ogni altra cosa.
Il re Erico VIII invece era un uomo lluminato, dalla forte cultura umanistica e con una particolare predisposizione e predilezione per le arti e la cultura.
Ha solo diciotto anni quando sposa Caterina e la sua responsabilità di re, da poco salito al trono dopo la morte del padre e del fratello, lo opprime come un peso enorme e tuttavia se la cava bene e probabilmente ama Caterina, che non è solo la zia di Carlo V imperatore, ma anche una donna amata dal popolo e rispettata da tutti.
Quando io giungo alla corte il matrimonio tra la regina e il re era in crisi e in qualche modo il re mi notò.
Iniziò quasi subito una relazione tra noi, che cercammo di tenere nascosta, ma dopo pochi giorni la nostra relazione era sulla bocca di tutti, compresa la regina.
Anche alcuni uomini politici come Thomas Wolsey, viene a conoscenza della mia relazione con re e cerca di osteggiare sia me, che la mia famiglia, ma nulla può di fronte all'amore del re, che perde interesse e fiducia nel suo consigliere.
A quel punto mi feci molti nemici il motivo era semplice: essermi infilata nel letto del re mi faceva apparire agli occhi dei nobili e del popolo come una ruba mariti, ma per fortuna mia padre e mio zio mi appoggiarono e mi aiutarono a crescere all'interno della delicata corte inglese.
Era il 1533 quando il re decise di sposarmi, mentre tutti i suoi consiglieri cercano qualsiasi appiglio per evitare il matrimonio.
Quando il mio matrimonio con il re venne reso ufficiale, la regina Caterina lo impugna davanti alla legge, ma perde e cadendo in disgrazia venne cacciata dal palazzo reale.
Io rimasi incinta prima del matrimonio e poco dopo diedi alla luce Elisabetta che diventerà la futura regina d'Inghilterra.
Enrico decise che era giunto il momento di farmi incoronare regina nel maggio del 1533, ma il popolo non mi riconosce come tale, amando ancora Caterina come la vera regina.
La mia incoronazione a regina ha procurato molti guai alla corte inglese: Il papa scomunica mio marito e nel corso degli anni nacque la chiesa Anglicana e fu un periodo molto duro.
Il mio essere regina ha fatto in modo che la mia famiglia in particolare mio padre e mio fratello, vennero arricchiti dal re ricevendo terreni, titoli e incarichi diplomatici.
Durante il mio breve periodo di moglie e regina di Enrico VIII tentammo di avere figli, ma senza successo: io subii tre diversi aborti spontanei e la nascita di un bambino morto e in più in quel periodo mio marito attraversa molte difficoltà, il suo regno ha problemi con la Francia e la Spagna e l'economia soffre e in più è ossessionato dalle congiure.
Con questa paura la mancanza di un erede diventa per lui un problema molto importante e qui che comincia la mia decaduta.
Il re voleva sbarazzarsi di me e mi fece accusare di stregoneria e di averlo sottoposto a una magia per indurlo a sposarmi: Inoltre grazie all'astuzia dei suoi consiglieri, imbastisce un processo in cui cinque uomini dichiararono di aver avuto con me dei rapporti sessuali, fra questi vi era anche mio fratello.
Oltre di stregoneria venni accusata di adulterio e incesto, ma solo io sapevo il motivo per cui mio marito voleva liberarsi di me.
Non ero riuscita a partorire un figlio maschio per la discendenza e questo per Enrico era più che sufficiente per punirmi.
Fui condannata a morte, insieme a mio fratello e i quattro uomini.
Venni tenuta prigioniera nella torre di Londra, sperando che il re avesse pietà di me, ma cosi non è stato.
Il 19 maggio del 1536 venni giustiziata e mio padre che fu graziato dal re dovette assistere oltre alla mia esecuzione a quella di mio fratello.
In seguito alla mia morte si scoprì che  i cinque uomini avevano confessato i rapporti sotto tortura.
Come accade molto spesso ho pagato con la vita per il volere di un uomo.

Nota Autrice: Ultimamente mi piace riscoprire i personaggi storici passati, specialmente le figure femminili che nel bene e nel male hanno sono passate alla storia.
Anna Bolena, non è uno dei miei personaggi storici preferiti, ma in qualche modo ha lasciato il segno.
  
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