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Autore: Ria    23/11/2018    3 recensioni
Si rimirò il bordo dei pantaloni macchiato di goccioline d'acqua e schioccò la lingua azzannano la striscia della zip.
Un moccioso, ecco cos'era. Solo un moccioso intrattabile che prendeva a calci le cose per sfogare la propria insoddisfazione, per poi scappare pur di non essere pizzicato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taruto Ikisatashi/Tart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Flowers'
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Troppi sentimenti positivi in questa serie. Bisogna rimediare *sarcasm*

Avevo detto che avrei voluto concentrarmi un po' di più su POV di Purin, e me ne sono uscita con una sostanzialmente introspettiva di Taru-Taru. Coerenza è il mio secondo nome ^^""… Vabbè :P Let's go ♥  

 

 

 

 

 

 

 

~ Calendula ~

 

 

 

Taruto, appollaiato su una panchina solitaria, allungò i piedi di fronte a sé e affondò le mani in tasca, grato per la prima volta del cappuccio della felpa terrestre che gli avevano rifilato "per non dare troppo nell'occhio": l'aveva sempre odiata, era solo uno straccio in più su quel pianeta dove lui avrebbe girato costantemente a torso nudo dal caldo, ma in quel momento era fantastico avere un mezzo per nascondere la faccia al resto del mondo.

Si rimirò il bordo dei pantaloni macchiato di goccioline d'acqua e schioccò la lingua azzannano la striscia della zip.

Un moccioso, ecco cos'era. Solo un moccioso intrattabile che prendeva a calci le cose per sfogare la propria insoddisfazione,  per poi scappare pur di non essere pizzicato.

« … Merda… »

Ebbe l'impressione di avere pietre roventi nello stomaco tanta era la rabbia che ancora avvertì sobbollirgli nelle vene, solo pensando alla scenetta svenevole a cui aveva assistito.

Insopportabile.

Non riuscì neppure a visualizzarsela senza digrignare i denti.

Aveva dimenticato l'esistenza di Yue Bin, ma ci era voluto poco per ricollegare la figura del cinese a quella del misterioso tizio che aveva massacrato un suo chimero a calci; un'ottima ragione per non farselo andare molto a genio.

Il modo in cui era entrato in casa Fon quella mattina, poi, tutto sorrisi e cordialità e venendo accolto a braccia aperte da tutti i presenti, una in particolare, era stato il motivo finale per detestarlo.

La zip della felpa fu spinta tra i canini ferini venendo perforata senza pietà intanto che Taruto rivide l'ossequioso inchino di Yue Bin verso Purin e l'espressione gentile con cui le aveva porto un mazzolino di fiorellini arancioni simili a margherite – le aveva chiamate "calendule" – prima che la biondina festante lo invitasse in cucina per preparare assieme il pranzo.

Quella confidenza, quella familiarità…

Era un discorso senza senso, ma ne era sempre stato convinto durante tutto il mese scarso in cui era tornato. In qualche modo aveva pensato fosse una cosa loro.

Sua e di Purin.

Che nonostante la sua esuberanza avesse concesso solo a lui di calcare un determinato spazio; che lui fosse il solo ragazzo, ad eccezione dei fratelli, che potesse starsene in casa sua accanto a lei, che potesse starle vicino quando cucinava, quando si rilassava, quando insomma viveva la propria quotidianità.

Ma Purin poteva benissimo conoscere altri ragazzi.

Avere confidenza con altri ragazzi.

Avere magari amici d'infanzia, compagni di classe, persone che lui non aveva mai nemmeno visto e che probabilmente la conoscevano meglio di lui, da più tempo; magari qualcuno era anche affezionato alla biondina in modo particolare, al di là dell'amicizia.

L'idea mandò per l'ennesima volta Taruto in bestia.

Era insopportabile.

Non ci volle riflettere neppure un secondo.

« … Sono davvero… Penoso… »

Il solo concepire qualcun altro che pensava a lei, che si era accorto di quanto fosse speciale gli fece venire voglia di prendere a pugni qualsiasi cosa.

Come quel maledetto tizio vestito di nero come una cornacchia, con quegli stramaledetti occhi celesti e quel sorriso maturo che gli faceva desiderare tantissimo di centrarlo almeno con un para-para, e contro cui invece si limitava a dispetti di nascosto. Come prendere a calci il mobile con sopra il vaso di calendule che aveva regalato a Purin, fracassandolo al suolo e filandosela prima di essere scoperto.

Quel tizio odioso che si destreggiava per la casa come se ci vivesse tutti i giorni, che si metteva a parlottare con la biondina in quella stramaledetta lingua cinese, così fitto e così veloce che Taruto non capiva un accidenti, che le portava in dono fiori – i fiori! Le piante erano il suo campo, maledizione! – facendole brillare gli occhi.

Quel tizio spuntato dall'oggi al domani accompagnato a una Purin sorridente e radiosa della sua visita, quel tizio che la riempiva di complimenti senza alcuna timidezza o esitazione.

Mentre lui non faceva che sbirciarla di nascosto, troppo impacciato, troppo vigliacco, per dirle anche solo vagamente quanto la trovasse carina, quanto adorasse il suo carattere solare e la sua allegria costante, ricambiando i suoi gesti affettuosi con mugugni e borbottii come il peggiore dei ragazzini ostinati.

Lui che avrebbe solo voluto confessarle quanto fosse possessivo verso quegli abbracci che gli dispensava, quegli abbracci che erano solo suoi, o almeno sperava lo fossero.

Quanto pregasse di essere il solo a godere dei baci innocenti che gli dava sulle guance e che gli facevano trottare il petto, quanto avrebbe voluto essere lui a baciare lei.

Lui che invece non diceva una parola, aprendo la bocca solo per sgridarla per quell'infantile, adorabile nomignolo con cui si ostinava a chiamarlo.

Prendendosela poi con dei fiorellini innocenti per sfogare la propria bruciante gelosia.

Sbuffò e tirò lentamente fuori la mano destra dalla tasca della felpa, trovandosi a rigirare tra le mani un fiorellino di calendula un po' stropicciato: non sapeva bene perché lo avesse raccolto, forse perché semplicemente gli era caduto sul piede quando il vaso che lo custodiva era esploso sul pavimento.

Lo lasciò scivolare dalle dita sul prato alle proprie spalle e sbuffando di nuovo si teletrasportò via nella speranza che il pinguino se ne fosse tornato a casa propria, lasciandogli da sopportare solo quei fiori così vivaci e che sembravano stare così bene vicino al sorriso di Purin.

 

 

 

 

 

~   ~

 

 

 

I'm a bad woman çwç povero Taru-Taru!

Nonostante la maturità, un Taruto adolescente lo vedo ancora ricco di tratti infantili, tra cui la testardaggine e la tendenza ad essere anche parecchio geloso, proprio perché incapace di essere del tutto onesto. Cucciolotto ♥ 
Credo che nonostante tutto Yue Bin passi più spesso da casa Fon del patriarca *risata stentata* forse perché papino spera sempre che la figliola accetti di fidanzarsi… Speranza vana ♥ 

"Gelosia" credo fosse un sentimento imprescindibile in una raccolta floreale (???? Dice cose senza senso, vabbè… ^^"") ma non volevo usare le "classiche" rose gialle, o fiori gialli (che, tra l'altro, ho scoperto in realtà essere pochissimi associati alla gelosia, quanto invece a sentimenti positivi) alla fine ho scelto la calendula, che tra le altre cose significa anche "tristezza" e "pena d'amore" (mi sa che Yue Bin non ha fatto una grande scelta xD)

Taruto: eh, sì, ti sono proprio simpatico eh ç___-**?

Grumi di gioia proprio xD

Devo averlo scritto in pagina, comunque necessito di trovare qualcosina di positivo, perché le prossime uscite per 'sta serie sono una più depressa dell'altra ^^"", non sono fatta per le sofferenze, il mio cuoricino piange TwT! Sono aperta a suggerimenti ♥  

Ringrazio tutti, ritorno nel mio antro!

 

Mata ne ~♥!

Ria

 

   
 
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