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Autore: Look at Hilda    24/11/2018    2 recensioni
‘ Lo scovò sotto il materasso ( e non volle approfondire sul motivo per cui arrivò a cercare anche lì ), quel foglio stropicciato e strappato in alcuni punti, dove evidentemente la gomma era passata troppe volte. [ ... ] Quel giorno, rinunciò ad incontrare il giovane Kogane, in quanto preferì darsi alla fuga dopo aver salutato la bella Krolia con un bacio soffiato sullo zigomo destro. [ ... ] La mente del giovane Takashi si perse a figurarsi, nuovamente, il giovane davanti a sé intento a scrivere quel testo. Conoscendo la sua difficoltà nell’esprimere le proprie emozioni a parole, fu chiaro il motivo per cui quel foglio pareva aver dovuto sopportare otto lavaggi in lavatrice. ‚
[ AU ; OOC ( e lo sottolineo ) ; Sheith ( musician!Shiro & fan!Keith ) ]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kogane Keith, Takashi Shirogane
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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☆ ~ ` Rating: verde `
☆ ~ ` Parole: 1398 ( senza contare il testo della canzone ) `
☆ ~ ` Tag: AU ; OOC ( in una maniera mostruosa ) ; fluff `
☆ ~ ` POV: Shiro `
☆ ~ ` Prompt: Frugare sotto il letto di Keith, quel giorno, non era stato previsto. Ma il compenso per aver ficcato il naso negli affari del proprio ragazzo fu abbastanza generoso. `

 

Soundcheck

 

Il letto di Keith gli era sempre parso più comodo del proprio. Forse per il materasso più morbido, forse per i cuscini così datati da non avere la minima caratteristica di quelli più comuni nel loro presente, o magari ━ magari era tutto merito del profumo della sua pelle, di cui lenzuola e coperte erano impregnate. A Shiro piaceva passare qualche ora steso lì, ogni volta che andava a casa sua e puntualmente Krolia gli comunicava di dover aspettare che rincasasse. Non sapeva dove Keith passasse tutto quel tempo, non si era nemmeno mai posto il problema di chiederglielo, principalmente perché si fidava di lui, e chiedere una cosa del genere avrebbe portato sia lui che il minore a pensare che non fosse davvero così.
Più raro, per Shiro, era avere la gran voglia di mettersi a frugare nella stanza del moro, senza alcun fine e senza volontà di trovare alcunché. Solo per dargli noia. Solo per ricordargli ( casomai i segni rossastri che gli lasciava spesso sul collo - suo punto debole - non fossero abbastanza ) quanto per lui fosse un libro aperto, quanto importante fosse nella sua vita ━ perché lo sapeva, il giovane Takashi, che Keith difficilmente lasciava entrare altri nella propria stanza. Eccetto lui, che si era insinuato in essa sin da quando l’altro non aveva nemmeno la possibilità di dirgli di non farlo, in quanto fagotto abbandonato in mezzo a mille coperte morbide dentro ad una culla.
Pensava di conoscerlo come il palmo della propria mano, ne era quasi certo, eppure nella sua perlustrazione di quel pomeriggio trovò qualcosa che lo fece ricredere. Lo scovò sotto il materasso ( e non volle approfondire sul motivo per cui arrivò a cercare anche lì ), quel foglio stropicciato e strappato in alcuni punti, dove evidentemente la gomma era passata troppe volte. Non avrebbe saputo dire se una sua ipotetica sparizione improvvisa avrebbe disturbato il minore, poiché troppo maltrattato ed invecchiato per capire se fosse abitudine del moro ricercarlo per modificarlo o meno. Si limitò quindi ad una foto ( leggermente mossa, per di più ), per poi risistemare la prova del misfatto nell’esatto punto in cui l’aveva trovata.
Quel giorno, rinunciò ad incontrare il giovane Kogane, in quanto preferì darsi alla fuga dopo aver salutato la bella Krolia con un bacio soffiato sullo zigomo destro.

[ … ]

Lo accolsero le luci di fastidiosi riflettori puntati esattamente negli occhi, quella sera, quando mosse il primo passo sul piccolo palco leggermente rialzato ( ma comunque quasi a raso con la ‘ platea ‘ ). Si ritrovò a chiudere le palpebre di scatto, avanzando piano, nella speranza di non volare direttamente tra le braccia del ragazzo che sapeva essersi sistemato in prima fila, come di consueto. Non ancora, almeno. Mentre alla sua sinistra sentiva sbraitare con entusiasmo Jared, lui era ancora impegnato a trovare un posto sul palco in cui poter riaprire gli occhi e ricercare la figura esile della persona amata. Posto che trovò, seppur leggermente discostato da dove avevano previsto che si sarebbe messo quella sera durante le prove. Tornò ad alzare lo sguardo di un grigio pallido giusto in tempo, quando il maggiore iniziò a spiegare in una lunga e noiosa prosopopea la storia che aveva condotto alla creazione del testo che avrebbero udito di lì a poco ━ composta di un sacco di invenzioni, molto romanzata e poco veritiera. Non sarebbe stato carino ammettere di averlo sottratto da sotto il letto di un fan ( seppur fosse felicemente impegnato con uno dei membri ).

 

“   Maybe I don’t act the way I used to
‘cause I don't feel the same about you
In fact, that's a lie, I want you   „

 

La voce di Jared lo colse quasi di sorpresa, con quel suo tono profondo e caldo. Tanto che partì di un secondo in ritardo, Shiro, troppo concentrato a far vagare lo sguardo sulla figura di Keith, che in men che non si dica aveva cambiato espressione, riconoscendo quel testo come proprio. Con le palpebre sgranate, per un secondo non parve affatto contento di quella sorpresa ( del tutto inaspettata, e Shiro comprese in quello stesso istante che di lì a qualche ora sicuramente avrebbe dovuto trovare un modo per far perdere al minore il broncio ). Nei successivi, invece, il suo volto si tinse di un rosso acceso, e lui si fece piccolo contro lo schienale della sedia.

 

“   I wanted everything at once
until you blew me out my mind
and I don't need nothing   „

 

Si ritrovò presto, Shiro, a sorridere come un ebete, nell’assistere a quella scena che gli parve tanto tenera. Perché Keith, da sempre, era conosciuto per la sua serietà, per i suoi modi bruschi e per la sua freddezza ━ se quella sera avessero presenziato anche altri suoi amici a quella scena, la sua ‘ dignità ‘ ( che tendenzialmente difendeva a spada tratta ) ne avrebbe risentito, almeno a detta sua. Eppure al maggiore non importò minimamente di quella che sarebbe poi stata la reazione successiva del ragazzo, una volta usciti insieme dal locale. Perché quella scena, quel lato di Keith che nessuno conosceva oltre a lui, aveva fatto nuovamente capolino oltre la maschera che indossava sempre davanti alle altre persone. E a Shiro piaceva. Perché capitava solo con lui. Solo per lui.

 

“   And drive us through the night to your sister's
And you can fall asleep with my jacket as a cover
And wake up just to join me to smoke   „

 

Smise di seguire l’esecuzione del compagno, continuando a muovere le dita sulle corde del basso per inerzia. La mente del giovane Takashi si perse a figurarsi, nuovamente, il giovane davanti a sé intento a scrivere quel testo. Conoscendo la sua difficoltà nell’esprimere le proprie emozioni a parole, fu chiaro il motivo per cui quel foglio pareva aver dovuto sopportare otto lavaggi in lavatrice. Trovò adorabile l’idea del ragazzo steso sul letto con una matita in mano ed i capelli raccolti - e sapeva di non sbagliarsi, perché Keith aveva l’abitudine di bloccarli dietro il capo con elastici e pinze ogni volta, in quanto disturbato dal loro continuo crollare in avanti a solleticargli collo e viso -.
Non sapeva cosa l’avesse spinto a concentrarsi così tanto su quel testo, in cui l’unica parte certa che non era mai stata toccata o cancellata, era la dedica in fondo a destra, in un angolo.
‘ A Shiro. ‘ , aveva scritto, con quella sua calligrafia grezza e tremolante. Come se fosse arrossito per l’imbarazzo solo nello scrivere quel nome. Emozione che invece nel testo vero e proprio non aveva ritrovato, non in mezzo a quelle cancellature, a quella grafia più secca ━ quasi ansiosa, come se avesse provato il desiderio di gridargli in faccia ( tipico suo ) tutto quanto più di una volta.

[ … ]

Quella di Keith fu una reazione non prevista. Poiché sinceramente insolita per lui, che risultava più irritabile del normale ed abbastanza permaloso. Aveva previsto, Shiro, che quel furto immotivato avrebbe mandato su tutte le furie il giovane Kogane, che successivamente l’avrebbe aggredito verbalmente ━ e non fisicamente, premendolo contro la porta e costringendolo in un bacio inaspettato. Era stato quasi strano poter lasciar andare la tensione che aveva animato i muscoli per tutta la sera, capendo di non aver alcuna lotta da perdere a mani basse. Ancor più strano fu vincerne invece una tra le coperte, quando Keith aveva silenziosamente rinunciato alla volontà di farlo ━ che non fosse poi così arrabbiato con lui, magari? Non si interrogò poi molto, almeno in quel frangente, preferendo rimandare tutto alla mattina successiva.
Mattina che arrivò troppo in fretta, e che si aprì con la solitudine del povero Takashi nel letto enorme che aveva acquistato solo per far contento Keith, sempre in cerca di un grande spazio morbido su cui bearsi.
S’alzò di scatto, poi, con gli occhi impegnati a perlustrare velocemente la zona sino al tranquillizzante ritrovamento della figura del ragazzo persa poco prima ━ ragazzo che se ne stava lì, seduto sul davanzale della finestra ( seppur più volte Shiro gli avesse detto di non farlo, poiché pericoloso ), con una sigaretta stretta tra le dita ed il corpo esile avvolto in una felpa per lui troppo grande. 
Gli parve quasi tranquillo, forse davvero intenzionato a non fargliela pagare in alcun modo plateale, bensì in maniera più tagliente e subdola. Tanto che ebbe quasi timore nell’avvicinarsi a lui, ponendosi dal lato opposto della finestra, alla quale si appoggiò con la spalla. E lasciando scivolare lo sguardo cinereo sulla figura del minore, presto incontrò quello tempestoso dell’altro, che non disse nulla ━ solo gli porse la sigaretta ( palesemente sottratta dal pacchetto che Shiro usava nascondere nel terzo cassetto del comodino in mezzo ai pigiami ), ritrovandosi a perdere il contatto con essa quando l’uomo gliela rubò.
Poi sorrise appena, sorprendendo l’altro, mentre portava le dita a giocare col piercing che gli decorava la cartilagine del padiglione auricolare.
‘ Doveva essere una sorpresa per il tuo compleanno, dannato. ‘



 

Look at me, now!
Buonasera!
Se siete giunti a leggere questo piccolo angolino, evidentemente siete riusciti a reggere anche la storia. Complimenti e grazie mille per la pazienza!
Rieccomi, per l'ennesima volta, a molestarvi! Mi dispiace propinarvi sempre delle gran AU, ma col canon non me la sento proprio di cimentarmi! ;; Però, in mia difesa, vorrei rendervi partecipi del fatto che non sono stata io ad ideare questo prompt! Anzi, è colpa di questa personcina qui, Haamlet, se è nato tutto questo! Un giorno se ne è uscita dandomi un prompt per una band!AU ispirata a questa canzone qui, ed io sono partita ( con calma, dato che ci ho messo più di due settimane, ma ok )! Quindi, oltre ad incolparla per avermi spinta a scrivere la terza AU su tre Sheith pubblicate, gliela dedico anche col mio mini cuoricino di ghiaccio e spero possa piacerti, ciccì! 

Vorrei anche scusarmi per eventuali errori grammaticali o di battitura, mi farebbe davvero un sacco piacere se me li faceste notare, nel caso! Ci tengo a migliorarmi, ma a volte da sola non riesco! ;;
E quindi niente, ancora grazie mille per tutto quanto, ora torno nel mio buco oscuro e umido a crogiolarmi nella disperazione, è stato bello avere a che fare con voi!

Stay tuned, ladies and gentlemen!
Love, Hilda.

   
 
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