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Autore: daphtrvnks_    25/11/2018    3 recensioni
'Per fortuna siete arrivato in tempo…siete uno dei poliziotti, vero?'
Kakaroth ingogliò un boccone amaro mentre con maestria liberava la ragazza dalle manette con una semplice graffetta che portava sempre con sè in tasca. Scosse il capo negando e continuando a mordicchiare il sigaro oramai spento le rispose:
'Non credo gli sbirri girino con un mitra ma se voi credete sia così posso pur sempre far finta di esserlo!' 
Genere: Angst, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chichi, Goku, Radish, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Another one bites the dust


Nuvoloni grigi e scuri coprivano con una cappa umida e soffocante la città di Seattle, gli alti edifici di vetro si innalzavano al cielo scomparendo tra le nubi sotto una lieve pioggia autunnale. Un uomo camminava lungo il marciapiede di un vicolo in periferia, nel silenzio tutti si spostavano al suo passaggio. Le mani nelle tasche dei suoi pantaloni neri gessati, ai piedi delle scarpe di vernice, lucide come appena uscite da negozio. Portava un cappello, anch'esso nero, tenuto verso il basso a coprirgli il viso. Dalla giacca chiusa con bottoni argentati, nel taschino sul lato destro, un fazzoletto rosso accuratamente piegato. Ad ogni suo passo combaciava uno sparo, in lontananza nel pub 'The Queen' i suoi aiutanti lo aspettavano, attendevano che il boss arrivasse e facesse piazza pulita insieme a loro. Tre, due metri, uno e la porta del locale venne aperta con prepotenza. L'autoritaria figura fece ammutulire tutti i presenti, con tranquillità fece uscire le mani coperte da guanti in pelle e portandole all'interno del suo abito prese le due calibro .38 nascoste in delle cuciture interne che aveva fatto fare su misura. Alzò appena il cappello con la canna della pistola di sinistra squadrando la situazione, il lavoro non era ancora terminato ed un sorrisetto spuntò sul suo viso spigoloso ed oscurato dalla poca luce di una delle lampade salvatasi alla precedente sparatoria.

'Diamo il via alle danze.' 

Pronunciò con una risata soffocata. Il suo braccio destro si avvicinò al suo fianco, un sigaro cubano tra le labbra sottili ed un mitra tenuto saldamente tra le braccia. Vestito anch'egli elegantemente; le spalle larghe erano coperte da una lamina bianca di polvere, il soffitto sotto i cessanti proiettili l’aveva lasciata scendere come neve macchiando uomini, pavimenti e tavolini del bar andati oramai distrutti. 

'Sempre in ritardo, boss.' 

Commentò passando fugacemente una mano tra i capelli corvini e provando a pulirli senza nessun risultato, mordicchiò il sigaro e riprendendo l'arma fece ricominciare la festa distruggendo e colpendo senza timore qualsiasi nemico dell'altra banda; cadevano a terra come foglie, alcuni sul bancone ed altri sulle scalinate che portavano al piano superiore. 

'Ha ragione Kakaroth, si perde sempre l'inizio!' 

Rincarrò il fratello maggiore del braccio destro. Radish teneva un coltello premuto sulla pelle del collo del proprietario, terrorizzato e indifeso tremava come una femminuccia, un rosario di perline d'avorio tra le dita callose mentre pregava sottovoce per un miracolo in un italiano stretto che nessun riusciva a comprendere. In sovrappeso e coperto da una camicia a righe bianca e blu da cui si intravedeva una canottiera macchiata di caffè, i segni dell'età evidenti con rughe ed una testa quasi del tutto calva. 

'Avevo un impegno.' 

Disse il capo con un'alzata di spalle, i suoi occhi individuavano ogni minimo spostamento colpendo con un precisione assoluta ogni nemico si presentasse dritto in fronte. I Dragons avevano molta gente alle calcagna, dagli anni 50' in poi erano aumentati a dismisura dopo l'ordine di un imponente carico di droga proveniente dalla Cina che tutti avrebbero voluto accaparrarsi in modo da prendere così il loro posto nel grande regno di illegalità e controllo di Seattle che erano riusciti ad ottenere col tempo. 

'Non ditemi, ancora la ballerina di burlesque?' 

Domandò il giovane schivando uno dei proiettili dorati che si ficcò nel muro dietro di lui, quando ricevette un cenno d'assenso dal superiore si lasciò trasportare da una risata innocente che venne fermata dall'urlo di una donna al piano superiore. 

'Vado io!'

Gridò superando Radish che non aveva intenzione di mollare il proprietario. Il capellone rimaneva sempre sorpreso dal comportamento del minore, pensava davvero che non facesse parte di quel mondo violento. Si fece spazio tra i cadaveri dei Tories e scattò come un lampo su per le scale. I gradini in legno erano pieni di fori e le assi, una volta coperte da un tappeto rosso, spostate e spaccate in più punti. Il 'The Queen' era noto per il suo giro di prostituzione e scambio di soldi che avvenivano quotidianamente, non si sorprese quindi di trovare una prostituta in intimo in una delle stanze del piano. La porta di un mogano scadente era stata aperta con uno sparo alla serratura, ipotizzò che la malcapitata si fosse chiusa dentro per la paura e che fosse stata poi scoperta. Legata alla spalliera del letto per i polsi con delle manette mordeva nervosamente il labbro inferiore con le iridi d'ossidiana lucide e le gote imporporate, coperta da una sottile vestaglia trasparente lasciata aperta che dava completa visione del suo corpo armonioso e snello fasciato nei punti più intimi da della lingerie nera di pizzo. La canna di una rivoltella puntata alla tempia da uno dei mafiosi, il quale si divertiva a giocare alla roulette russa sgignazzando ogni qualvolta il colpo non partisse. La ragazza aveva notato la sua presenza ma non fiatando aveva solo fatto segno di aiutarla, Kakaroth accennò un lieve arcuamento delle labbra e puntando il mitra alle spalle dell'ignara vittima lo colpì alla testa lasciando schizzare sangue sulle pareti e sulla donna che chiuse le palpebre e trattennè un altro urlo.

'Questi bastardi non sanno trattare una gentil donzella come voi.' 

Borbottò avvicinandosi al corpo immobile dell'altro, caduto nel frattempo sulla moquette, si accertò con il piede che fosse davvero morto per poi concentrare la sua completa attenzione sulla sconosciuta che aspettava d'esser liberata; il viso candido era stato sporcato dal liquido cremisi che le donava un aspetto più selvaggio insieme ai crini lunghi ed arruffati di un nero cupo.

'Per fortuna siete arrivato in tempo…siete uno dei poliziotti, vero?'

Kakaroth ingogliò un boccone amaro mentre con maestria liberava la ragazza dalle manette con una semplice graffetta che portava sempre con sè in tasca. Scosse il capo negando e continuando a mordicchiare il sigaro oramai spento le rispose:

'Non credo gli sbirri girino con un mitra ma se voi credete sia così posso pur sempre far finta di esserlo!' 

Nel frattempo al piano di sotto l'unico ad assere rimasto in vita era il proprietario ancora tra le grinfie di Radish. Vegeta si era comodamente seduto su una delle sedie ancora intatte accendendosi una sigaretta e giocherellando con una delle sue pistole.

'Ricapitolando, i Tories ti hanno prestato dei soldi e sono venuti qui per riaverli indietro, tu che dici Son, gliela facciamo una grazia?'

Ironizzò facendo sfuggire dalla bocca una coltre di fumo che arrivò fino alle radici del proprietario, il quale tossì appena. Radish negò con l'indice facendo scorrere la lama sul collo dell'uomo procurandogli un lieve taglio, giusto il tempo di tenerlo immobile. 

Ad assistere alla scena la giovane si fece indietro, era rimasta sulle scale assieme a Kakaroth che la fermò per un polso impedendole di sfuggire. Ciò non scappò allo sguardo indagatore di Vegeta, il quale sospirando fece cenno di andare via da quel posto.

'Dovresti smetterla di fare l’eroe Kakaroth, l'ultima volta ce la siamo ritrovata sgozzata nel porta bagagli!' 

'Nah, sarà diverso, com’è che ti chiami?'

Chiese il ragazzo continuando a tenere la nuova amica per il polso e passando davanti all'italiano ancora sbigottito, credeva che lo stessero lasciando vivo ed iniziò a ringraziare il boss lodandolo ed assimilando al suo nome aggettivi su aggettivi.

'Chichi...'

Sussurrò ella non prima che Radish uscisse dal locale seguito dai due, chiuse poi la porta dicendo che avrebbe fatto compagnia a 'quella' di Vegeta e che sicuramente sarebbero state bene.

'Siete meraviglioso, il più grande dei gangster, voi-

Il capo non era tipo da lasciare il lavoro incompleto e mentre altre parole uscivano ininterrottamente dalla bocca del tipo gli sorrise malignamente puntando la pistola e sparando tre colpi; uno in fronte, uno sul petto e l'ultimo allo stomaco.

'Sta' zitto e mangia la polvere.' 






  
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