Cap.30
Federico
Ma
non sono mai riuscito a trovare le parole per dirti.
Tsuyoshi
si appoggiò contro la parete.
“Cosa
diamine significa che mio figlio dovrà
combattere contro un Capitano dei Varia? Una sorta di
scherzo?” domandò gelido.
Il vento gli faceva ondeggiare i corti capelli mori.
<
Odio dover guardare il corpo di Tsukoshi, ma alla
fine è come se fosse una specie di Avatar.
Realtà, finzione, l’importante è che
le nostre anime finiscano sempre per ritrovarsi >
rifletté Sawada.
“Eh
no, mi dispiace. Purtroppo dovrà combattere con
Superbi Squalo. Un vero giovane pazzo assassino. Un tempo era un mio
allievo,
un bravo ragazzo, ma poi Xanxus lo ha deviato” rispose.
<
Fingere di odiare Xanxus e non volerlo accanto al
mio Eternal, quando non vedo l’ora di assistere al loro
matrimonio, è
necessario per fare di lui il mio cavallo di Troia.
Agartha
cadrà e finalmente saremo libero > pensò.
“Xanxus?”
chiese Tsuyoshi, inarcando un sopracciglio.
<
Si macchia del peccato tipico della sua famiglia:
l’ingenuità. Mi dispiace mio piccolo Eternal, non
è mia intenzione offendere il
tuo amore, ma in fondo il compito di un Cavallo di Troia è
proprio d’ingannare
gli sciocchi. Lui, in questo caso, non fa eccezione. Non sa nulla della
verità
> pensò Iemitsu.
“Sì,
un ragazzo che ha fatto finire sotto ghiaccio
Luigi Vongola, il figlio di Manuel” mentì.
“Allenerò
io mio figlio, vincerà” ringhiò
Tsuyoshi.
<
Subito dopo correrò ad Atlantide, devo ritrovare
Luigi > promise.
<
È sempre così facile metterti ‘la
pistola in
mano’ > pensò Iemitsu. Si
allontanò di un paio di passi, guardò Tsuyoshi
irrigidirsi.
<
Non ho mai trovato le parole per dirti la verità
ed anche questa volta t’inganno, ma se dicessi le cose come
stanno, ne
moriresti. Per cosa? Per la stupida ‘perla’ di un
Vongola? Il principe va oltre
queste sciocchezze > rifletté.
“Perciò
ti stai fingendo il ‘principe’? Tsuyoshi crede che
sia tu la perla di Manuel?”
chiese Iemitsu.
Federico
era intento a rimontare il braccio ad Anya, spenta sul suo tavolo.
“Esattamente.
Non voglio che mio fratello sia considerato alla stregua di un oggetto.
Per
quanto osannato, sarebbe comunque solo qualcosa di qualcun altro. Io
voglio che
lui sia trattato come un vero umano, per quanto questo possa essere
doloroso.
Lui merita di più” disse.
Iemitsu
ridacchiò, passandosi la mano nella barba.
“Ahi
ahi, temo di averti deviato verso strade pericolose. Però mi
piacciono” disse.
Federico
assottigliò gli occhi.
“Maria
è peggio di me. La mia gemella si è data ai doppi
giochi per proteggere il
nostro fratellino…
Comunque,
tornando al discorso principale. Tra le continue calibrazioni mentali e
le
punizioni a cui mi faccio sottoporre da mia madre, regina di Atlantide,
Tsuyoshi ha comunque il suo bel da fare” disse.
“Il
tuo rapporto con P è ancora più assurdo di quello
tra Xanxus e Squalo. Se c’è
qualcosa che tu e tuo fratello avete in comune, è che non
impedirete a nessuno,
nemmeno a questo pazzo mondo, di separarvi da coloro che avete deciso
di amare
e sposare” ammise Sawada.
Federico
fece partire un’analisi sullo schermo olografico di uno dei
computer ed annuì.
“Mio
P” confermò con tono
secco.