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Autore: Manto    28/11/2018    3 recensioni
L'intera raccolta partecipa al contest "Un fiume di soulmate!AU" indetto da rhys89 sul forum di EFP.
L'amore, l'umanità e il futuro non guardano all'aspetto, alle dicerie e alla reputazione di nessuno: appena scorgono un cuore capace di provare qualcosa che non sia solo rabbia o solitudine, vi entrano per germogliare e creare qualcosa di nuovo, cambiando così una sorte già decisa.
Una storia di sentimenti e memoria, di lontananza che non è mai veramente tale, di dolce fragilità e forte connessione.
Possibili riferimenti a Infinity War.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: AU, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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4# — Ninnananna dell’Anima




Paura: ecco il termine con cui ti descriveresti, se qualcuno dovesse chiederti chi sei — cosa sei.
Da quando convivi con
l’altro, l’hai sentita nascere e montare insieme alla rabbia, insinuarsi rapida e costante nelle relazioni, cambiare il modo di vedere il mondo e sentire gli altri, fino al momento in cui è divenuta la prima percezione.
La gente è cauta, sempre un passo distante da te, pronta a fuggire e a lasciarti solo; non si chiede che cosa tu debba provare quando la distruzione lascia il posto alla consapevolezza, se e quanta sofferenza ci sia nel tuo animo, quale desiderio di normalità e pace. Ma, alla fine, va bene anche così: se tutti sono lontani, non puoi far loro del male né ricoprirti di nuove colpe.

Perché una cosa è certa: difficilmente tu porti il bene senza prendere nulla in cambio, e il nome di eroe — di salvatore, protettore — non ti apparterà mai veramente.
Paura, dici… e tuttavia,
lei non ti descriverebbe mai così; no, per il suo cuore sei tutto, fuorché qualcuno dal quale aspettarsi dolore.



La mano di Natasha è delicata, ti sfiora la pelle per scivolare fin nell’anima con gentilezza; non inganna, non forza, giunge a pacificare e si ritira appena lo ha fatto, lasciando dietro di sé la quiete e il desiderio di un lungo contatto — proprio come hanno sempre fatto gli oggetti sconosciuti che fin dall’infanzia hanno incrociato il tuo cammino.
Spesso, quando il mostro si ritira e permette all’uomo di riemergere, la vedi fissarti; e nei tuoi confronti non c’è ipocrisia, ma quella dolcezza che non credevi più possibile. All’inizio l’hai ritenuta una semplice devianza delle sensazioni, una risposta inattesa ma non necessariamente veritiera; tuttavia, invece di distanziarsi, con il tempo lo sguardo di Natasha non ha fatto altro che dimenticare la diversità, in silenzio e grazia.
E se legarsi vuol dire comprendere quando abbassare le difese e lasciar entrare l’altro, riconoscere le molteplici connessioni che collegano le esistenze, allora ciò è iniziato in quegli attimi: quando la rabbia ha smesso di essere l’unica emozione, quando qualcuno ha deciso di
restarti accanto. È qualcosa di più profondo di un semplice scambio d’oggetti, come hai scoperto accadere tra voi, e che porta il nome dell’empatia; è una richiesta di futuro che riguarda entrambi.
Ci sono cose che non riesci più a vedere in te, ma che lei può ancora sfiorare; quindi perché non trovare il proprio posto l’uno vicino all’altro, essere la ninnananna dei rispettivi timori?
Anche i mostri possono amare; e se è così, vuol dire che niente è ancora finito, né perduto.





ANGOLO DI MANTO


Si ringrazia il mio impareggiabile maestro e compagno di scleri Ghido, primo fanboy della coppia, per tutto il supporto, le risate e le riflessioni che mi ha dato durante la creazione di questa raccolta.
Il lavoro è interamente dedicato a te.

   
 
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