Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Elgul1    28/11/2018    20 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Steve guardò pigramente l'ora segnata sulla sveglia accanto al letto.
 Erano le otto passate. Sbuffando si alzò e si stiracchiò lentamente. - Che palle.- Pensò fra sè e sè sedendosi con una mano fra i capelli spettinati. Aveva passato gli ultimi due giorni in attesa di notizie da parte di Erika e Walter ma niente. 
 
Stava per prendere il telefono per controllare i messaggi quando iniziò a squillare.
 " Pronto Thomas." Disse subito avendo riconosciuto il numero sul display. 
" Scusa se ti chiamo adesso..." Borbottò l uomo con uno strano tono di voce tra lo stanco e il preoccupato.
 " Non ti preoccupare, mi sono alzato da poco..." Rispose lui mentre, con la mano destra, prendeva una camicia dall'armadio a muro per indossarla. " Hai novita?" Chiese cercando di metterla con una mano sola mentre con l'altra teneva il telefono all'orecchio. 
Thomas non rispose subito poi mormorò:" Diciamo di si..."
 " Ottimo e cosa?" Replicò lui imprecando mentre faticava a indossare l'abito. 
" Ascolta, sono stato in tre bettole diverse e alcune bische ma niente..." Annunciò cupo. " Si, alcuni sanno che sono morti degli agenti alcuni criminali stanno festeggiando chiedendosi chi devono ringraziare altri, al contrario, sono incazzati neri perché la polizia adesso è più in allerta che mai..." Aggiunse ancora. 
" Perciò non sei riuscito a trovare altro?" Domandò ancora più allarmato Steve. 
" Esatto, mi spiace..." Si scusò lui con tono rammaricato. 
" Allora non ci resta che usare l'alternativa..." Sussurrò Steve allacciando i bottoni. Ci fù silenzio interrotto solo dal rumore che si sentiva dall'altra parte della cornetta per via del vento e del traffico. 
" Sai che non voglio..." Disse Thomas allarmato con un filo di voce. 
" E' l'unico modo. Oggi vedrò la squadra e sentirò cosa hanno da dirmi però... Ho bisogno che tu usi quell'abilita è l'unica soluzione Thomas. Ti prego..." Lo implorò Steve. 
Sentì sospirare il compagno. Sapeva quanto gli pesasse usarlo ma, fra tutte le strade, era l'unica possibile.
" Molto bene... Passami più tardi gli indirizzi andrò a fare dei soppraluoghi poi ti terrò informato." Rispose col morale a terra.
" Perfetto. Adesso devo andare non vorrei fare ritardo proprio oggi." Rispose salutandolo per poi chiudere la chiamata. Avviatosi verso la porta avvertì qualcosa su di se come una grossa sensazione di disagio.
 
 
-
 
 
Justice osservò con attenzione gli oggetti appena presi. L uomo era stato di parola dopo due giorni erano arrivati tutti i pacchi mancanti. Dopo avergli dato un'altra mazzetta, per fargli tenere la bocca chiusa e fargli cancellare qualunque informazione su quella vendita, se ne era andato sbuffando al pensiero di quanti soldi gli stesse facendo usare quel dannato lavoro.
 - Per fortuna che è piuttosto remunerativo altrimenti avrei già dato forfe.- Pensò fra se e se mentre il  computer iniziò a trillare. Con calma si mise la maschera sul viso e, mettendo on sulla videocamera, iniziò. 
" Ben ritrovato amico mio." Disse la voce suadente e cordiale del cliente.           
    " Salve anche a lei signore." Rispose  il killer serio. 
" Hai tutto quello che ti occorre?" Chiese sbrigativo lui. 
Justice annuì. " E' arrivato tutto oggi. Se finisco di montare questa roba riuscirò a essere pronto per domani." Replicò fiducioso. 
" Preferirei che facessi l'evasione un altro giorno." Mormorò l uomo intento a girare un cucchiaino in una piccola tazza di tè.
Justice lo fissò interdetto e basito.
" Mi aveva detto di muovermi subito perché dovrei aspettare?" Domandò sempre più confuso di quanto fosse bipolare quel tipo. 
" Ecco, non che dubiti delle tue abilità..." Disse anticipando quello che stava per dire a mo di scusa. " Ma preferirei che tu usassi un occasione che ti darà un ampio margine di tempo e di logistica per compiere la tua missione." Concluse sempre molto sicuro. 
" Che tipo di occasione dovrei sfruttare?" Chiese lui convinto in parte dal suo discorso. Il luogo in cui stava per entrare era uno dei più sorvegliati del paese con un alto grado di difficoltà anche per uno esperto come lui in intrusioni e furti.
" Entrerai in azione domenica perciò tra due giorni a partire da ora." Disse l uomo senza aggiungere ne una spiegazione su cosa sarebbe successo o simili. Justice avrebbe voluto capire meglio cosa intendesse quel tipo. Non gli piaceva fare cose fuori dal suo programma però rispose:" Molto bene, farò come mi ha consigliato. Se permette adesso andrei a finire di prepararmi l'attrezzatura la contatterò non appena avrò portato a termine la missione." Il cliente sorrise compiaciuto e, salutandolo con la mano, chiuse la chiamata.

Il killer tirò un sospiro di sollievo si tolse la maschera e ansimò. Quel lavoro si stava rivelando il più duro della sua vita fino a quel momento. Aveva compiuto: tanti atti meschini, tanti crimini efferati e crudeli ma, in questi giorni, sentiva una strana oppressione come se, quello che stesse facendo in quel lavoro, fosse qualcosa di oscuro e più arcano di quello a cui era abituato.
Guardò per un'istante la sua maschera quella che lo aveva accompagnato in dozzine di lavori e proteggeva un'identita che, sopra qualunque altra cosa, andava tenuta nascosta. Per calmarsi tornò a lavoro la sua mente doveva restare concentrata e lucida più tempo possibile.
 
 
-
 
 
Thomas camminava attento per il vicolo anche se un'po barcollante. C'era voluto tutto il suo coraggio e una buona dose di alcolici per fargli accettare l'idea di quello che stava per fare.
Si guardò attorno in allerta come se, il timore di essere scoperto, fosse vicino. I cordoni della polizia erano ormai stati tolti e, anche le tracce, erano state eliminate come se non fosse successo nulla. Della battaglia solo il marciapiede e del sangue vecchio simboleggiavano quello che era successo solo qualche tempo fa. Tremò per un istante non per il freddo ma per quello che stava per fare. Odiava quel potere più di qualunque altra cosa al mondo. Con delicatezza si tolse il guanto di pelle nera dalla mano destra che appoggiò sopra il muro screpolato e ruvido del vicolo. - Perché a me?- Pensò fra se e se quasi afflitto dal arduo compito che gli toccava. Prese un lungo respiro poi chiuse gli occhi.
I suoi sensi si stavano affinando come sempre accadeva quando doveva farlo. Poi sussurrò:" Recall..."

 Una specie di nebbia lo circondo completamente e l'aria si fece tetra e quasi spettrale. Delle ombre apparvero dal nulla negli esatti punti in cui prima c'erano i segnalini dei corpi. Vide il cadavere di un uomo sulla sessantina riverso a terra altri due, al contrario, lottavano con movimenti veloci. Il più grosso sembrava preso da una vera rabbia l altro, al contrario, evitava ogni attacco con una facilità disarmante come se sapesse già dove andare a colpire. Thomas deglutì a fatica. - Questo tipo è un vero mostro.- Riflettè mentre la lotta finiva e l'assassino se ne andava via dopo aver preso una strana siringa di sangue e averla riposta in un piccolo astuccio. Con la mano sinistra bloccò l'azione. Sentì una vena pulsare sulla testa non era un buon segno. Si avvicinò al tipo cercando di trovare qualche dettaglio ma niente. L uomo era tutto vestito di nero e nemmeno uno straccio di punto visibile perfino gli occhi erano oscurati dalla strana maschera. La visione cominciò a tremolare e, l'ultima cosa che vide, fù l uomo dirigersi per la strada di sinistra che dava sul vicolo.

Una volta tornato alla normalità prese subito una delle barrette energetiche che teneva in tasca della giacca usare quel potere era un grosso stress per il corpo e la mente. Se non avesse subito mangiato qualcosa sarebbe potuto svenire. - Purtroppo qui nessun dato che possa essermi realmente utile.- Pensò fra se e se. Si incamminò sulla strada principale aveva un altro posto da controllare e l'avrebbe fatto quel giorno stesso.
 
 
-
 
 
Steve sistemò la lavagna che si era fatto portare. Aveva bisogno di vedere, chiaramente, i passi e i collegamenti che, fino a quel momento avevano fatto.
" Ricapitoliamo..." Cominciò a dire mentre scriveva sopra la lavagna. " Da quanto scoperto da Erika entrambi avevano ricevuto due telefonate nello stesso giorno e a orari poco distanti è corretto?" Chiese alla diretta interessata misteriosamente silenziosa come se stesse rimuginando su qualcosa.
" Si esatto... ma sugli orari non ne ho idea visto che la moglie di Sonar  non se lo ricordava ma sul giorno è corretto." Rispose a bassa voce. Steve la guardò stranito. Non era da lei essere così silenziosa e nemmeno con una faccia così depressa che gli era successo? Stava per domandare cosa avesse quando, la porta, si aprì rivelando la figura snella di Shoan entrare.          " Sei riuscito a ottenere i tabulati telefonici?" Chiese al più giovane. 
Lui annuì. " Si ma, quello che vedrà, non le piacerà capo." Annunciò porgendogli i fogli con aria mesta.
Steve seguì il corso delle telefonate delle due residenze finché, non trovo, uno spazio completamente vuoto all'altezza dei momenti che avevano scoperto con Erika. 
" Che diamine è successo?" Domandò confuso e stranito dalla cosa.               
   " A quanto pare, le telefonate, sono sparite dai registri. Non mi hanno saputo spiegare come sia possibile visto che, i server, sono sempre controllati." Spiegò brevemente Shoan sedendosi. 
" Questo comunque è un segno..." Disse Walter dandogli speranza. " Anche la chiamata anonima, fatta alla centrale, era stata fatta da una cabina in disuso perciò siamo sulla pista giusta." Aggiunse. " Si, ma perché chiamare le sue vittime se poi dopo due settimane le ha uccise? E perché voleva visitarli?" Domandò Shoan confuso al vecchio.
 " Forse era un modo per attirarli in trappola." Suggerì Erika dubbiosa. 
" Può darsi che sia così. Gli omicidi li ha compiuti dopo che aveva seguito i percorsi delle vittime e si è attrezzato per affrontarli però non mi torna. Non mi sembra uno che usi simili sotterfugi è fin troppo sicuro di se." Riflettè Steve a voce alta.             
  " Ricapitoliamo..." Mormorò Walter cercando di seguire il filo per la decima volta. " I due super sono stati chiamati lo stesso giorno a orari diversi per compiere delle visite da un medico che nessuno dei due aveva. Poi, due settimane dopo, sono stati uccisi e da loro è stato prelevato del sangue..." 
" Questo è il punto che non comprendo perché il sangue?" Lo interruppe all'improvviso Steve. 
" Quello secondo me è il suo modus operandi, la sua firma." Rispose fiducioso Walter. Aveva studiato il profilo di dozzini di serial killer e, tutti quanti, avevano una mania oppure un qualcosa per farsi riconoscere e potersi così identificare per far sapere al mondo chi erano. 
" E se a lui quel sangue gli servisse?" Propose Shoan. I tre guardarono abbastanza confusi il più giovane. 
" E cosa se ne potrebbe fare del sangue?" Gli domandò sarcasticamente il vecchio. " Se lo inietta e acquista poteri?" Disse ancora scuotendo la testa e canzonandolo. " Qua siamo nel mondo reale ragazzino. Anche se prendesse del sangue nessuno potrebbe farsene chissà che i poteri non si possono trapiante da un corpo all'altro." Spiegò brevemente l uomo più anziano estraendo dalla sua valigetta i coltelli.
" Ecco quello che ho scoperto io invece e, che considerò, una piccola svolta..." Annunciò mettendoli sul tavolo. Tutti gli occhi si misero attenti a osservare le lame.
" Che cosa hai scoperto Walter?" Chiese Steve guardando i coltelli.                     
 " Il nostro assassino adora usare armi molto particolari per i suoi crimini..." Prese uno dei pugnali con le mani guantate mostrando la parte seghettata della lama ricurva. " Vedete la conformazione di questa? Bhe non è affatto una cosa banale. Ci ho messo un bel'po a capire da cosa fossero composti e la loro probabile provenienza. Ho dovuto fare diverse telefonate ma, ancora, sto aspettando i risultati per esserne certo e..." Spiegò serio in volto.                               " Taglia corto e dici che hai scoperto tappo." Borbottò Erika stufa di tutti quei rigiri di parole. Walter la fissò male. " Ci sto arrivando volevo solo rendere più colorita la mia investigazione visto che porto risultati io." Sbottò l'ometto inviperito. Erika borbottò qualche ingiuria sottovoce mentre, Walter, continuò.  " E' emerso che, a quanto pare, i coltelli sono fatti di Lonsdaleite..." 
" E cosa sarebbe?" Domandò Steve confuso così come il resto della squadra.  
" E' un materiale che si trova solo in determinati paesi in cui ci sono state piogge di meteoriti. Non è facile da ottenere anzi è molto costoso e difficile da reperire. Soprattutto perché, in quei paesi, viene studiato oppure viene usato per ricavarne diamanti...." Mormorò ancora. 
" Perciò il nostro amico va a giro con coltelli fatti di diamanti? Non poteva trovarsi un altro hobby anzichè accoppare super?" Disse Steve visibilmente seccato dalla cosa.
 " Hanno solo una percentuale e questo gli rende armi capaci di tagliare e essere più pericolose delle armi da fuoco. Una lama simile può tagliare come il burro anche un super dotato di indurimento e rendere quasi permanenti ferite da taglio a super dotati di rigenerazione. Sono coltelli pericolosi." Spiegò serio in volto. " Solo alcuni eserciti usano armi simili e sono considerate illegali visto il loro uso." Aggiunse.
Steve annuì.
" Dunque il nostro cacciatore, se vogliamo chiamarlo così, usa armi molto rare e, oltretutto, fuorilegge. Hai avuto qualche suggerimento da dove potrebbe essersele procurate? Questo potrebbe farci arrivare alla lista dei possibili acquirenti. Non dovrebbero essere molti." Disse Steve al vecchio e rimuginando su quell'eventualita. 
Lui scosse la testa. " Purtroppo non ne ho la benché minima idea..." Rispose lui sicuro. " La sola cosa certa è che, un prodotto simile, è possibile trovarlo solo al mercato nero. E' impossibile acquistare in modo legale simili armi visto che, le poche lame di questo tipo, sono di stampo militare dato l'uso nei confronti dei super." Concluse lasciando tutti a rimuginare.
" Bhe qualcuno ha qualche idea?" Chiese all'improvviso Shoan alla tavolata stranamente silenziosa.  
" Io ne ho una..." Mormorò Steve alzando la mano e notando come, lo sguardo di Erika, da mogio si era fatto stranamente tagliente. 
" Ti prego non dirmi che vuoi andare proprio lì..." Rispose Erika prima di  Walter che aveva, anche lui, già intuito dove volesse andare a parare.
 Steve annuì. " Ci sono già stato un paio di volte per alcune cose di lavoro perciò mi conoscono." Mormorò serio in volto. "  Se li sarà possibile trovare anche una lista di persone che potrebbero aver preso simili armi sarà un enorme vantaggio per noi. " Spiegò sicuro.
  " Trovo che sia una cazzata immane quella che hai appena detto..." Sbraitò Erika convinta. " I contatti di Walter saranno più che sufficienti per trovare quello che ci serve. Non ho ragione?" Disse rivolta al vecchio.
 L ometto guardò la donna accanto a lui per qualche istante come se ci stesse pensando poi rispose:" Non te lo so proprio dire... certo ho molti contatti nelle sezioni scientifiche ma, questo tipo di materiali, sono di stampo militare e non tutti accettano di parlarne e simili. Quello che dice Steve potrebbe essere la soluzione migliore..." La donna lo guardò allibita.
" Non porterò Shoan se questo ti può rassicurare andrò da solo." Disse immediatamente lui. Non aveva intenzione di portare con se un novellino nella tana dell'illegalita.
 " Su questo ti sbagli..." Intervenne prontalmente Walter facendosi sentire. " Sono io lo specialista scientifico perciò, è mio diritto, venire con te. Anche perché tu non capiresti minimamente il tipo di materiale che hai davanti ti servo." Disse per rincarare la dose senza ammettere alcuna replica. Steve sospirò piano. Aveva immaginato una risposta simile da quel tipo non poteva fare altrimenti.
" Molto bene, partiremo domani stesso..." Annunciò lui serio in viso rivolto soprattutto a Walter. " Ovviamente la cosa rimarrà fra noi. Nessuno deve sapere di questo viaggio soprattutto non il caro comandante Alex. Se dovesse scoprire che ti sto portando al mercato nero finiremmo tutti e due nei guai." Disse. 
" Di questo non devi preoccuparti..." Rispose Shoan. " Sabato e domenica c'e la parata cittadina perciò, sicuramente, sarà occupato con i preparativi. Credo che avrai carta bianca su questo punto." Concluse il più giovane. Steve annuì si ricordo che, in quei due giorni, ripercorreva l'anniversario dell'ultima guerra e, come ogni anno, la città scendeva in piazza per ricordare coloro che erano caduti.
 " Perfetto, allora io e te domani Walter andremo. Dovremmo riuscire a tornare per domenica sera, se siamo fortunati." Disse con calma Steve alzandosi dalla sedia.
 " Molto bene, troviamoci di fronte alla stazione, mi farò trovare li." Replicò il vecchietto.
" Direi che, per oggi, possiamo finirla qui, ci vediamo lunedi." Annunciò dirigendosi verso la porta. 

Mentre il gruppo usciva dalla stanza due paia di occhi uscirono dal muro bianco circospetti. Mimic fuoriuscì da lì con nochalance felice che, finalmente, si potesse muovere un'po. - Devo comunicare subito al tenente.- Pensò mentre, anche lui, corse fuori dalla stanza.
 
 
-
 
 
Thomas guardava la struttura del negozio attento. Nonostante i danni ingenti, il posto, stava venendo risistemato a un ritmo piuttosto notevole. - A quanto pare vogliono tornare di corsa a far soldi.- Pensò lui conscio che, in quel caso, non sarebbe potuto entrare all'interno. - Dovrò cercare di fare all'esterno è l'unico modo.- Riflettè. Chiuse gli occhi e si concentrò il traffico attorno a lui sembrò affievolirsi e anche i lavori in corso sembravano andare a rallentatore. " Recall..." Mormorò. La zona si scurì attorno a lui apparve la notte. Una figura si muoveva guardinga e circospetta lungo il perimetro dell'edificio. Thomas la seguì passo passo anche stavolta, l'assassino, era completamente vestito di nero lo osservò mentre, senza alcun problema, entrava nella palazzina con alcuni oggetti. Provò a seguirlo ma, la visione lo respingeva. A un certo punto una volante si avvicino e due uomini scesero. Poi il caos. Dopo circa cinque minuti la figura dell'assassino, frastornato, uscì prendendo la strada che andava verso il centro città. Thomas, nonostante i brividi e il giramento, seguì l uomo per un'altra ventina di metri. Il recall stava reagento bene doveva resistere. A un certo punto si arrestò di fronte a un canale fognario e, con calma, prese quella via nell'oscurita del sottosuolo. La visione finì all'improvviso e l uomo, si sorresse a un muro vicino per non crollare a terra. - A quanto pare si sposta per le vie fognarie è già qualcosa...- Pensò fra sè e sè. La linea era vasta però, se avesse usato il suo potere, forse sarebbe riuscito ad arrivare alla biforcazione giusta. Stava per attivarlo nuovamente quando il telefono iniziò a squillare. " Pronto Steve." Disse Thomas mentre si allontanava da lì. 
" Trovato qualcosa?" Domandò serio e arrivando dritto al punto visto l'affanno del collega.
" Forse ho trovato una pista. Ma non ne sono granchè sicuro." Ammise mettendosi una mano sulla testa " Ti va un goccetto al solito posto? Così ti racconto tutto." Disse subito Thomas cercando di riprendersi. 
" Va bene, facciamo alle dieci al solito." Concordo l altro chiudendo la chiamata. Mentre rimetteva il telefono in tasca Thomas sospirò colmo di ansia quel dannato potere lo aveva di nuovo messo nei guai.






ANGOLO DELL'AUTORE: Eccomi col capitolo 15 :) grazie a chi ha letto e chi ha recensito.
Dal prossimo capitolo, dato che, il numero dei super è in aumento, farò delle schede dove spiegherò i vari poteri che vedrete.
Ciaoo e alla prossima.
   
 
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Elgul1