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Autore: QueensOfFandom94    30/11/2018    1 recensioni
Salve. Sono Meramadia94. Come alcuni di voi sanno ho perso le credenziali di accesso al mio vecchio account e la casella di posta con cui mi ero iscritta non esiste più, perciò continuerò ad aggiornare le mie storie su quello nuovo.
Sarah è stata rapita dai fantasmi del suo passato, e in questo frangente scoprirà nuovi elementi riguardo a ciò che l'ha portata dove è adesso e forte di questo ingaggerà battaglia contro chi le ha rubato l'infanzia, e continuerà a lottare contro chi minaccia la pace della sua famiglia e della giustizia.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Karai fu molto sorpresa di ritrovarsi le tartarughe nel suo dojo privato.
Avrebbe dovuto chiedere '' che fate qui, come avete fatto ad entrare'', ma poi si ricordò chi erano e che se avessero voluto sarebebro entrate senza problemi persino a Fort Knox.
Nei loro occhi c'era rabbia e disperazione. 
- Posso aiutarvi?- fece la ninja innocentemente.
Raph a quel punto non ci vide più e la aggredì con furia ceca... e Leo non sentì alcun bisogno di fermare il fratello.
- DOV'E' SARAH?- urlò Raffaello immobilizzando Karai contro il muro puntandole un sai alla gola, in preda alla furia più ceca e ad una rabbia che sapeva di disperazione - LEI SI FIDAVA DI TE, E TU L'HAI DATA IN PASTO AD UNA BELVA.
COME HAI POTUTO, COME?!?!?-
- Non c'è bisogno che tu urli... anzi, ti sarei grata se mi spiegaste cosa diavolo sta succedendo.- fece Karai mantenendo la calma. 
- Non fare la furba con noi, carina.- fece Raph - Sarah è sparita. Dopo che le hai telefonato.- 
- Karai...- fece Leo mettendosi in mezzo, cercando di mantenere un tono pacato - perchè? Lei non ti ha fatto nulla di male, ti ha salvato la vita... come hai potuto ripagarla così?- fece Leo ricordando quando era stato il turno di Karai di essere rapita.... Sarah si stava ancora riprendendo dall'aver ricordato la vita che le avevano portato via, era terrorizzata dall'idea che Bishop la riconoscesse, ma malgrado tutto era scesa in prima linea, per salvare la figliastra di Shredder. 
Non riusciva a capacitarsi che la donna con cui si ritrovavano a combattere fianco a fianco in qualche occasione, avesse potuto consegnare ad un assassino spietato proprio colei che si era battuta per salvarle la vita.
Karai li guardò come se le avessero detto che Hun era candidato per una borsa di studio in termo-fisica nucleare. 
- Ma di che parlate?- 
-Parliamo della telefonata che hai fatto a Sarah.- fece Alisa che non ne poteva più di quel teatrino - L'hai chiamata per dirle che volevi uscire dal giro, e le hai chiesto di vedervi per discutere su come avreste agito, solo che invece di te c'erano gli scagnozzi di tuo padre.- 
- Sentite.- fece Karai liberandosi dalla presa del rosso - Mi pare evidente che abbiate toppato alla grande.- 
- Già. Dicono tutti così.- fece Mik - Io non ne so nulla, non sono stato io, avete preso l'uomo sbagliato...-
- Mi dovete credere.- fece Karai - E' vero. Io e Sarah combattiamo su due fronti diversi, ma non le avrei mai fatto del male.
Non sono stata io a chiamare. Ed anche se l'avessi fatto... non c'era bisogno di darle un appuntamento... dov'è che è successo?- 
- Tra la nona e la Jane.- fece Donatello. 
- Lontano da qui insomma. Non c'era bisogno di vederci così lontano.-
- E perchè sentiamo?- fece Raffaello con tono di sfida.
- Perchè mio padre è partito per Tokyo proprio stamattina per un viaggio d'affari.- fece Karai - e si è portato dietro quel bestione tutto muscoli e niente cervello come guardia del corpo. Se davvero avessi voluto incontrarla le avrei detto di venire direttamente qui, senza timore di essere scoperta.-
I quattro ed Alisa si guardarono.
In effetti il ragionamento filava... e c'era da dire che Sarah era già stata nel palazzo di Shredder senza invito quando avevano organizzato un attacco al suo quartier generale, dopo aver passato tre mesi in campagna dopo l'incendio a casa di April, e sapeva bene come non farsi scoprire. 
Inoltre non era una ragazzina allo sbaraglio che aveva visto troppe volte '' Karate Kid, Per vincere domani''. Era una kunoichi che per la sua giovane età aveva già una bella esperienza, ed era uscita indenne da situazioni che avrebbero mandato chiunque fuori di testa...
- L'unico che avrebbe potuto scoprirmi e riferire è Stockman... ma al momento è l'ultima persona a cui mio padre affiderebbe le chiavi di casa quindi...- 
- Adesso che ci penso...- fece Don mettendo le cuffie per riascoltare la conversazione che la sorella e '' Karai'' avevano avuto - Ci sono dei punti in cui Sarah viene bruscamente zittita... insomma, Sarah parla, ma prima che possa finire la frase il suo interlocutore inizia a parlare... e Sarah si zittisce.- 
- Come se qualcuno avesse inciso una voce su un nastro registrato...- fece Alisa - e avesse contato i secondi per dar modo a chi era in linea di rispondere, per non farle capire che era una registrazione.- 
Donatello annuì. 
- E quasi sicuramente hanno usato un modulatore vocale.- fece Donatello - per imitare la voce di una persona di cui Sarah si fidava.... Karai non è stata incastrata. E' stata usata come esca.- 
E a questo punto, la situazione cambiava. In peggio.
Sarah non era nelle mani del più pericoloso criminale che l'universo avesse mai conosciuto e questa era già una buona notizia...
A questo punto rimaneva solo un sospettato.
L'unico in quel momento ad avere dei motivi per volerle fare del male.
E bastò quel pensiero a gelar loro il sangue nelle vene.
...
...
...
Intanto, Sarah e Jake camminavano scortati dagli uomini di Bishop  con dei fucili puntati alla schiena. Non era così difficile girarsi di scatto, afferrare il fucile e puntarlo contro di loro... ma quella mossa poteva funzionare con un solo soldato, al massimo due... i cecchini che li '' scortavano gentilmente'' però erano già cinque. 
Per ora non potevano fare molto. Solo... obbedire ed aspettare. 
Bishop li guardava come si guardava il pranzo della domenica. In particolar modo, come se fossero stati il dolce. 
La ragazza lanciò un'occhiata di commiserazione a Bishop - Accidenti amico... con tutti gli agganci di cui potevi servirti, ti sei ridotto a servirti di un ragazzino pieno di sè che si prende pure a botte da solo per trovarmi... è un po' patetico, non trovi?- 
- Forse.- fece Bishop - Ma bisogna guardare in prospettiva. Questo tizio forse non brilla per acume ed intelligenza... ma non avresti mai pensato di doverti guardare da lui, ed infatti... eccoti qua.- 
- Che cosa vuoi da noi?- fece Jake - Non ci hai già rovinato la vita abbastanza? Perchè ci fai questo?- 
Bishop allora iniziò a spiegare ai suoi '' ospiti'' il motivo per cui aveva fatto tutto quello che aveva fatto sino a quel momento. La storia iniziava nel lontano 1870, quando il presidente Grant decise di mettere insieme la Earth Protection Force. Un'organizzazione governativa segreta che aveva il compito di proteggere il pianeta dalle minacce che venivano dallo spazio. 
- E le chiacchiere stanno a zero.- fece Bishop - Abbiamo visto di recente quanto possono essere pericolosi gli extra-terrestri. Questa è la finalità dell'EPF. Il mio obiettivo.
Creare una nuova umanità. Vent'anni fa, contavo di poter ripopolare il pianeta solo con dei soldati... purtroppo però erano tutti muscoli e zero cervello, nessuna capacità di elaborare una difesa efficace o un attacco... per questo ho creato il progetto dei bambini soldato.
Ho scelto personalmente i padri tra scienziati, linguisti, avvocati... il meglio del meglio insomma, per avere un esercito con i fiocchi.- poi si rabbuiò - ma tu... i tuoi genitori.... hanno rovinato tutto.- 
Jake guardò la nuova amica senza capire. 
- Vedo che sei confuso, mio caro... adesso ti spiego.- fece Bishop - questa ragazza faceva parte del progetto, e devo dirlo... era piuttosto promettente. Ma non avevo capito quanto quell'avvocato si fosse affezionato a quell'aborto di sua madre e a lei....- 
'' Maledetto...''- quasi ringhiò Sarah. 
-... l'ha cercata per un anno. E alla fine l'ha trovata e portata via. Ed io... beh....- 
- Non provare ad usare me. Non usare i miei genitori come una scusa.- fece Sarah - Tu sei l'unico mostro da cui questo mondo avrebbe sempre dovuto guardarsi. Hai fatto mettere al mondo dei bambini solo per torurarli e seviziarli e non c'entra niente il salvare il mondo.... l'unica cosa che ti importa è vedere qualcuno che soffre per tua mano, che supplica una pietà che non arriverà per soddisfare il tuo complesso di onnipotenza.- 
 Bishop sorrise a quelle parole - Sì lo confermo... saresti stata un ottimo capo per il mio esercito di ibridi umani.- 
- Non ti credere...- fece la ragazza con tono di sfottò - Ti saresti allevato una serpe in seno. Non ci sarebbe stato un solo giorno in cui non avrei sobillato una rivolta. E' questo il brutto di essere umani. Hai una coscienza.- 
- Sai una cosa?- fece Bishop - Hai ragione. Tu e tutti gli aborti che ho creato mi avreste creato solo problemi... ma ora si passa alla nuova gestione. Che però voi due non vedrete.- nel dir così fece un cenno ai suoi soldati di portar via Jake. 
- Non provare a toccarlo!!!!- urlò Sarah cercando di liberarsi dalla presa del soldato che fu costretto ad afferrarla per i capelli - JAKE!!!!-
Bishop sogghignò - Sai... la prima volta che ti ho vista, mi sono chiesto perchè mai una ragazza umana avrebeb dovuto rischiare così tanto per salvare quattro errori della natura.... adesso lo so, e anche tu lo sai.... sei una di loro.
Tu non saresti mai venuta al mondo se non fosse stato per un esperimento genetico.
Nessuna meraviglia che ti stiano simpatici... ma non temere. Te li manderò il prima possibile.-
...
...
...
Appurato che Karai non solo non c'entrava con il rapimento di Sarah ma che anzi era stata usata come esca, Leonardo e i suoi familiari avevano realizzato che l'unica persona ad avere interesse nel far sparire la ragazza era Bishop, si erano subito diretti a '' casa'' di Leathered per chiedere il suo aiuto e quello del professor Honneycutt.
L'unica speranza era di perquisire metà del treno iper-tecnologico dell'agente alla ricerca di qualche indizio. E a furia di scandagliare erano riusciti a trovare un segnale di richiamata automatica nel microcircuito del treno. 
- Forse se lo rimettessimo in funzione...- fece il professore. 
- Il segnale di richiamo del treno si attiverebbe, e ci porterebbe dritti dritti al nascondiglio.- fece Leathered.
- Perfetto.- fece una voce femminile alle loro spalle - in tal caso fallo partire.- 
Si voltarono e videro che sul treno c'era anche la figlia di Oroku Saki. 
- Che diavoli ci fai qui?- sbraitò Raffaello - Ci hai seguiti?- 
La donna alzò le mani in segno di resa - Calma. Non voglio combattere. Voglio solo darvi una mano.- 
- Certo. Come no.- fece Raffaello - senza offesa carina, ma tutte le volte che dici di volerci aiutare, finisce sempre allo stesso modo, con te che torni a servire quell'essere indegno di qualunque appellativo. Perchè dovremmo fidarci di te?- 
Karai inspirò cercando di rimanere calma. 
- I principi sono una cosa, ma non lascio che mi impediscano di saldare i debiti.- fece Karai - Lo so che non sono sempre stata in grado di mantenere le promesse.... ma nemmeno a me piace sapere di essere stata usata per fare del male a qualcuno.-
Soprattutto se lo conosceva.
E se gli doveva qualcosa. E a ben pensarci... doveva qualcosa a Sarah. Tipo la vita. Se diverse settimane prima, quando era toccato a lei essere rapita da Bishop quella ragazzina fosse rimasta lontana dalla battaglia, terrorizzata dal farsi riconoscere, anteponendo le sue esigenze personali a tutto quello che le era stato insegnato, lei probabilmente sarebbe morta. 
Era ora di renderle il favore. 
- Leo....?- fece Raffaello rivolto al fratello maggiore. Sì, Karai non le piaceva, la considerava una falsa doppiogiochista e personalmente l'avrebbe passata più che volentieri nello schiacciapatate e da un sacco di tempo.... senza contare che se Sarah era in quella situazione orribile, era perchè pensava di essere corsa in aiuto di una persona che non voleva essere salvata. 
Ma non spettava a lui decidere. 
-Leo, qui parliamo della tua ragazza....- fece il rosso - dimmelo tu se possiamo fidarci o meno...- 
- Se possiamo fidarci non lo so.- fece Leo - ma per ritrovare Sarah e riportarla a casa... sono disposto a fidarmi pure del Diavolo.-
- In tal caso...- fece Donatello accendendo il segnale di richiamata del treno - Tutti in carrozza.- 
- Forza...- fece Raph - andiamo a prendere quel bastardo.- 
...
...
...
Sarah intanto se la passava peggio che mai. 
Non sapeva se fosse peggio ritrovarsi legata ad un tavolo da vivisezione con Bishop che minacciava di farla a pezzettini o passare quelli che erano gli ultimi minuti della sua vita con Ashton. E a pensarci bene, avrebbe preferito la prima opzione.
Invece l'agente aveva dato ad Ashton l'incarico di finirla mentre lui si occupava di un '' progettino''. 
- Di un po'...- fece Sarah con le mani bloccate dalle fascette per elettricista all'impalcatura - come fa uno che scambia una puzzola per un gattino selvaggio...- ricordava ancora le risate che si erano fatte lei ed Angel al fuggi fuggi generale che Ashton aveva scatenato al campeggio due mesi prima - ad essere arruolato da un agente della CIA?- 
- Non te l'aspettavi vero?- fece Ashton - Mi ha avvicinato due settimane fa, e mi ha rivelato chi sei... cosa sei.... e che mi hai scaricato come spazzatura per un.... mostro.- 
- Bada a come parli....- fece Sarah . L'unica fortuna di Ashton era che in quel momento aveva le mani fuori uso.... perchè se avesse avuto un solo dito libero, quello non avrebbe avuto nemmeno un dente in bocca.
- Hai preferito uno scherzo della natura a me... hai idea di come mi sono sentito?- 
- Sì, come un ragazzino viziato a cui hanno negato il giocattolo preferito.- fece Sarah.
- Mi ha raccontato tutto... e così mi sono dato malato durante i giorni dove c'era educazione fisica e le attività extra-scolastiche  a cui mi ero iscritto... solo per vedere te.... e mentre non eri in classe ho raccolto le informazioni che mi servivano, ho ascoltato te, Angel e quell'altra parlare di quello che facevate fuori da scuola...- 
- E hai scoperto che avrei voluto aiutare un'amica a togliersi il giogo di un assassino dal collo...- fece Sarah - hai diciassette anni e sei già un venduto... complimenti. 
Toglimi una curiosità... come pensi di piacermi, dopo questa?- 
- Perchè... ti posso salvare la vita.- fece Ashton - Ora non bada a noi. Possiamo fuggire senza che se ne accorga, possiamo andarcene assieme da qualche parte dove nessuno ci conosce... rifacciamoci una vita assieme.-
Sarah finse di pensarci per poi dire.
- Sì.... forse è meglio.- 
Ashton sorrise soddisfatto. 
- E' meglio se scappi. Perchè le cose stanno così.... una volta che non gli sarai  più utile, Bishop ti ucciderà, ma solo dopo averti costretto a supplicare di ucciderti... se invece arriveranno prima i miei.... non credo cambierebbe molto.
Rassegnati. Non c'è modo in cui tu possa vincere.- 
- Allora addio.- fece Ashton  inserendole nel collo un grosso ago collegato ad un tubicino di plastica.
Poi la lasciò lì, a morire dissanguata. 
Sarah iniziò a respirare lentamente per diminuire l'afflusso di sangue, malgrado sentisse la paura salire ed impossessarsi di lei.... ma doveva rimanere lucida. 
Non poteva dare a Bishop la soddisfazione di mettersi a supplicare per la sua vita, magari piangendo ed urlando... sarebbe stato come dargliela vinta, e non poteva permettersi il lusso di crollare proprio in quel momento.
C'era anche Jake da salvare... l'avrebbe tirato fuori da lì, e l'avrebbe portato a casa, gli avrebbe fatto conoscere il calore di una famiglia, degli amici.... glielo doveva.
Lei si era salvata, lui invece aveva subito tredici anni d'inferno.... lei aveva conosciuto l'amore di un padre e dei fratelli, lui solo violenza, odio, dolore.... non poteva disinteressarsi di quello che avrebbe potuto essere suo fratello. 
Sperava solo di farcela in tempo.
Il mondo iniziava a farsi sempre più lontano.
   
 
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