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Autore: pokepony10    30/11/2018    1 recensioni
ATTENZIONE! QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "AMORE DIVINO"!
Dopo aver superato rischi immensi, Alexey si trova di fronte la prova più grande: chiedere scusa.
Il perdono è un beneficio di cui non tutti possono godere, Alexey non è l'unico cambiato, Morte Bianca è andata oltre quella notte, oltre le ferite, oltre quel amore non corrisposto.
Sono bastati solo un paio di banconote, qualche lavoretto illegale e una volante della polizia per fare della maschera da dura di Morte Bianca la sua natura, ma lei non è il pericolo principale; un demone potente ed ambizioso è arrivato dall'Ade per strappare le anime di Alexey e Morte Bianca, come potranno difendersi dal volere degli dei? come potranno restare uniti se le loro vite oramai sono segnate per sempre da quel dannato incidente?
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Alexey
 
Era finalmente tutto finito, dopo mille peripezie ero riuscito ad aiutare i miei amici per rimediare ad un mio errore. Era davvero un peccato che Shans ed Ombra fossero costretti a rimanere nell'Ade, ma in fin dei conti erano due fuorilegge, per quanto fossero mossi da motivazioni non del tutto cattive. Pur essendo preoccupato per loro, c'era qualcuno che meritava un po’ più di attenzione: Morte Bianca.
 
Era davvero incredibile, se qualcuno mi avesse detto tempo fa che proprio lei sarebbe diventata la donna dei miei sogni, non ci avrei mai creduto, eppure era vero. L'ultimo ricordo di lei era solo l'acqua dell'Acheronte che la risucchiava per portarla nel mondo dei vivi, io invece feci un patto con un soldato di Ade, dopo un mese sarei tornato dalla mia amata Morte Bianca.
 
-Hey alexey!- iniziò a bisbigliare un prigioniero a poco da me
-chi è?- chiesi spaventato
-è incredibile che ti scordi così dei vecchi amici- mi disse Ombra comparendomi davanti. I suoi occhi rossi brillavano a vedermi
-come ci sei finito qui?- chiese
-nulla di che, ho solo rubato un'anima dalla biblioteca sotto il lago di lava-
-hum… vorresti per caso uscire?- mi chiese con un sorriso mentre trasformava una zampa in chiave
-meglio non destare sospetto… piuttosto, parlami del vostro piano di fuga-
-chi ti ha spifferato tutto?-chiese prendendomi la maglia attraverso le sbarre
-un soldato-
-più dettagli ragazzo, forse possiamo sapere se è un alleato o no-
-armatura rossa e voce femminile…-
-i… il capo delle guardie di Ade?! Hai beccato il soldato più forte che c'è, soprattutto l'unico che non c'è più in giro…- iniziò Ombra
-in che senso?-
-è stata mandata sulla terra per conto di Tanato… se ha mandato lei, vuol dire che lui rimarrà qui a controllare che non scappino altri, a proposito, chi hai liberato?-
-Morte Bianca- risposi timido.
 
Vidi il volto di ombra rimanere pietrificato -t… tutto bene amico?- chiesi
-non va bene… non va bene per nulla…- iniziò a farneticare
-perché?-
-Tanato ha mandato una macchina da guerra a riprendersi Morte Bianca, dobbiamo fare qualcosa Alexey… non so il tempo che passa qui a quanto corrisponde lì fuori, ma ho paura che un mese sia già troppo-
-cosa possiamo mai fare?-
-dieci giorni, il piano di fuga lo applichiamo tra dieci giorni, oggi incluso- disse accucciandosi -per ora riposa, dieci giorni qui passano molto velocemente se dormi- concluse chiudendo gli occhi.
 
Pensavo che avrei sofferto d'ansia durante quei dieci giorni, ma non ricordo molto, solo frammenti dei bellissimi sogni fatti su Morte Bianca. -Era meraviglioso- bisbigliai svegliandomi
-un altro sogno?- chiese ombra
-già…-
-stavolta cos'era?-
-eravamo in riva al mare e c'era il tramonto. C'era solo silenzio mentre delle lucciole iniziarono a girarci intorno, io ne volevo toccare una e anche lei,  ma alla fine ci siamo toccati la mano e la lucciola e volata via. Preso dal momento le ho rivelato i miei sentimenti e prima che lei potesse rispondere la guardia di turno ha sbattuto la porta e mi ha svegliato-
-che cosa sdolcinata…-
-parla quello che ulula verso l'alto sperando che la luna lo senta-
-non dovresti parlarmi di lei, lo sai…- rispose abbassando lo sguardo -comunque oggi agiamo… sono passati i dieci giorni- concluse sospirando.
 
Avevo toccato un tasto al quanto dolente per lui, in fin dei conti ha perso tutto, la sua migliore amica, la sua amata e dopo poco avrebbe perso a che me, mi dispiacque molto.
 
-mi dispiace…- iniziai
-non devi, è colpa mia. Piuttosto… iniziamo a distrarre la guardia…- bisbiglio lanciando lontano la sua ciotola per colpire un soldato -chi ha osato!?- chiese
-lui- rispose Ombra indicandomi
-hey! Non volevi aiutarmi?!- gli bisbigliai
-non mi interessa chi è stato, qualcuno ha sporcato la mia divisa e quel qualcuno me la pagherà!- urlò la guardia alzando la mia gabbia. Mi agitò come un bambino che scuote la gabbia del criceto, era insopportabile e al quanto doloroso -smettila, ti prego, ho appena mangiato!- gli dissi sentendo la colazione risalire
-io non prendo ordini dai prigionieri!- continuò lui più aggressivo, non ebbi altra scelta che lasciar andare le cose come dovevano.
 
-sembra più buono di come te l'ha servito- commentò Ombra guardando il disastro che avevo combinato
-stupidi prigionieri! Ora devo anche lavarlo…- si lamentò la guardia portandomi via. L'ultima cosa che vidi era Ombra che cambiava aspetto.
 
I ricordi poi si fecero confusi, dopo una puntura ricordo solo di un bagno fatto con acqua bollente e cenere. Ombra mi venne a prendere e mi ritrovai in una folla scatenata che faceva a botte con alcune guardie -Alexey… ti lancio, ferma quella donna prima che tocchi la nostra Morte Bianca… mi fido di te- disse ombra per poi trasformarsi in catapulta e lanciarmi oltre la cuccia di Cerbero, a pochi metri da me vi era il traguardo, dovevo solo fare un ultimo sforzo -Morte Bianca… sto tornando- dissi trascinandomi distrutto in acqua, poi il bianco assoluto.
 
Aprì gli occhi e vidi una forte luce che mi accecò per un istante, distolsi lo sguardo verso il basso, avevo dei fili attaccati al petto e una fasciatura intrisa di sangue sull'addome. Mi resi conto di essere nel letto di un ospedale. Solo in quel momento sentì un peso sulla gamba, sul mio letto vi era appoggiata una ragazza, splendidi capelli neri e la pelle color latte, cercai di alzare il braccio per accarezzarla. Pur volendo, il braccio non si muoveva -deve essere tutto un sogno, davvero ho Morte Bianca vicino a me? Davvero ci sono riuscito?- pensai, feci un sorriso e richiusi gli occhi con un sospiro. Sentì la ragazza alzarsi -stai ancora dormendo he? Chissà quando finirà questo tuo lungo sonno…- disse.
 
Aveva una voce dolce e triste, aprì leggermente gli occhi per poter sbirciare i suoi movimenti senza farmi notare. Si alzò dalla sedia che era al fianco del letto e mi guardò per un attimo, poi sparì dietro una porta. Rimasi affascinato da quei capelli che si muovevano come mossi dal vento e i suoi occhi neri e profondi. Era vestita con una camicetta bianca e una gonna nera, era elegante come poche.
 
Tornò nella stanza con un secchio d'acqua e una busta con varie cose dentro. Tirò giù le coperte e iniziò delicatamente a togliermi le fasce -dannazione, i punti non vogliono proprio stare al loro posto…- disse passando un panno umido su di una grande ferita che avevo -e pensare che è tutta colpa mia, mi dispiace così tanto Alex…- disse accarezzandomi la mano mentre mi fissava in volto.
 
I suoi occhi si riempirono lentamente di lacrime mentre mi mise le nuove fasce, una lacrima le scivolo sul volto. Riusci ad alzare il braccio e ad asciugargliela -anche con le lacrime sei bellissima, sai?- le dissi con un sorriso. I suoi occhi rimasero spalancati -è tutto un sogno Morte Bianca, devi solo svegliarti- disse a bassa voce scuotendo il volto -se fosse tutto un sogno io non vorrei svegliarmi, non ho mai visto una persona così gentile e stupenda, sopratutto non ho mai incontrato una Morte Bianca così gentile e stupenda- risposi.
 
Lei mi abbracciò -sembra così reale…- bisbiglò -sono reale- le risposi -hum…- fece lei per poi darmi un pizzicotto sul braccio -hey, mi fai male, ti prego torna ad essere bella e gentile come in questi minuti- la supplicaì lei mi sorrise e poi distolse lo sguardo -sono gentile solo per obbligo, nulla di più, sia chiaro… ora se vuoi scusarmi devo scappare- disse andandosene via rossa in volto -mi manca già…- pensai chiudendo gli occhi convito sempre di più che tutto era solo un sogno inrealizzabile.
 
 
POV Morte Bianca
 
Era un dolore allucinante la lancia che trafiggeva me e Doppia p, ma non fu nulla in confronto a ciò che mi fece provare Alex. Tornato in se si avvicinò a noi -t… ti prego… salvami- pensai guardandolo negli occhi, ma lui non ricambiò. Con prepotenza spezzò la lancia e senza nemmeno degnarmi di uno sguardo cercò di parlare al corpo senza vita di Sasha -sono ancora ancora viva… ti prego chiama un'ambulanza- bisbigliai in lacrime , ma nulla.
 
Una luce accecante partì dal mio corpo e da quello di Sasha per poi prendere forma di una meravigliosa donna dai capelli bianchi e occhi grigi -tu chi sei?- chiesi stringendo i denti dal dolore
-io sono Shans, la dea che custodisce le scelte delle persone e le guida verso i loro obbiettivi… tu sei arrivata al capolinea mia cara, ora che ho tutto il mio potere posso finalmente sbarazzarmi di te ed avere Alexey per me!- disse creando una sfera di fuoco
-che razza di divinità ucciderebbe un umano…? tu non stai dando a me una scelta, tu stai scegliendo per me! e poi… lui non mi interessa più, se avessi la possibilità di sopravvivere passerei il resto della vita lontano da lui… mi ha lasciata qui a morire per amor tuo… lasciami andare e lui sarà tuo- la supplicai con ancora le poche forze in corpo
-va bene- disse lanciando la sfera -io mi porterò Alexey con me, al tuo risveglio voglio che tu mantenga in vita il suo corpo, se fai così ti concedo un'altra chance- disse scomparendo. Un profondo sonno mi colpì e all'improvviso il buio.
 
Riaperti gli occhi il forte dolore cessò e quando guardai il mio corpo non vi era traccia di sangue. Mi avvicinai al corpo di Alex e gli toccai il polso per sapere se era ancora vivo mentre col suo cel digitai il 118 -salve, chiamo dalla scuola superiore vicino al centro commerciale green market, ho bisogno urgentemente di un'ambulanza, un ragazzo è stato accoltellato all'addome, coltello da cucina. Non risponde alle mie domande… fate in fretta…- chiusi la chiamata e aspettai l'ambulanza in lacrime -ti prego Alex… non lasciarmi sola… sei lunico che si è avvicinato a me… ho bisogno che tu rimanga vivo…-. Il mio pianto fu interrotto dalla sirena -sono quassù, muovetevi!- urlai ai medici che scesero dalla vettura. Corsero sul tetto e con una barella portarono via Alex -venga con noi, abbiamo bisogno di sapere com'è successo- mi disse un infermiere facendomi accomodare.
 
Durante tutto il viaggi stringevo forte la mano di Alex sperando di arrivare in ospedale abbastanza in tempo, così fu. Lo portarono velocemente in una sala dalla quale uscì dopo un po’ un'infermiera -senta, lei ha qualche parentela con lui?-
-c'è qualcosa che non va?-
-ha bisogno di una trasfusione di sangue…-
-non dica nulla, io, io voglio donare. Sono del gruppo 0, posso donare senza problemi. Sono maggiorenne, posso firmare qualunque cosa, la prego…- iniziai io
-se ne è sicura… mi segua- disse la donna accompagnandomi in un'altra stanza.
 
Mi fece sedere e mi attaccò un ago e un tubo di plastica al braccio. Vidi il mio sangue  riempire una sacca col mio nome sopra mentre un'uomo in divisa da poliziotto entrò. -lei è…?-
-l'agente Simon, sono qui per il caso di aggressine ai danni di Alex. Lei sembra essere l'unica testimone, qualcosa da dichiarare?-
-sono stata io… per difendere una ragazza lui si è gettato in mezzo e si è beccato il coltello-
-chi era questa presunta ragazza?-
-non la troverete mai… caso chiuso quasi 5 anni fa, Sasha-
-interessante… finiti i controlli sanitari e la trasfusione tu verrai con me alla centrale, se il ragazzo muore tu verrai condannata per omicidio-
-si signore…- dissi mentre lui si allontanò.
 
Dopo un'ora circa finalmente riuscì ad uscire dall'ospedale e vidi una macchina della polizia -quindi mi ha aspettata qui signor Simon?-
-già, mi occuperò personalmente del caso.-
-d'accordo…- dissi salendo in auto. Mi portò alla centrale e mi fece accomodare in una stanza per gli interrogatori -ho una domanda precisa per te… perché hai mentito?-
-non ho mentito…-
-si invece… le riprese del tetto mostrano una pugnalata autoinflitta, perché ti stai prendendo la responsabilità di un tentato suicidio?-
-i..il passato è cambiato?- pensai vedendo le riprese -io… io sono comunque la causa del tentativo… l'ho perseguitato per anni… mi dispiace… vorrei poter fare qualcosa per aiutarlo ed aiutarvi, ma..-
-puoi, conosci questa ragazza?- disse mostrandomi una foto di una ragazza che mi era familiare
-si… frequenta un bar che frequento… si chiama Patrizia se non sbaglio-
-meraviglioso! Ho un accordo per te, in caso di morte del ragazzo ti troverò un buon avvocato, nel caso lui sopravviva devi solo pagare le spese per le cure ed occuparti di lui fino a che i parenti non firmeranno alcuni documenti, pensi di essere in grado?- disse
-si, ma io devo anche studiare e per occuparmi di lui mi serve un lavoro, o anche due-
-è qui che entro in gioco io, tu ci aiuti con Patrizia ed io ti pago per ogni obbiettivo raggiunto e la scuola serale, più di così non posso fare, accetti?-
-affare fatto- dissi stringendo la mano
-farò fare i documenti per il nostro piccolo contratto… perché non vai a bere un po’ stasera? Sono certo che troverai patrizia… datti da fare- disse Simon salutandomi.
 
Da quel giorno lo incontravo ogni domenica per dare le ultime informazioni su Patrizia, non era una ragazza terribile, solo una che si è data un po’ al crimine. Avevamo iniziato con qualche furto nei market di bassa qualità, qualche campione in più dai negozi, delle gomme ai tabacchi. Erano piccoli furti, poi la vidi cambiare.
 
Era una donna con un immenso potere sulle menti, un potere così alto da creare un giro di spaccio e dei circoli in cui vendeva come carne da macello alcune amiche più piccole ai ragazzi della mia età, Simon aveva ragione, dovevamo fermarla. Passarono velocemente i giorni, quasi ogni giorno facevo visita ad Alex sperando di vederlo aprire gli occhi, ma nulla.
 
-mi hai mentita…- pensai ricordando del sogno fatto sul tetto dopo aver visto Shans.
-Era un sogno confuso, ma ricordo bene di una promessa. Mi avevi promesso che saresti venuto anche tu oltre l'Acheronte… allora dove diamine sei?!- bisbigliai in lacrime, mi sentivo tradita, per l'ennesima volta dallo stesso uomo. Rimasi appoggiata al letto ad aspettare, le lacrime iniziarono ad uscire e una carezza cancellò tutto il dolore che provavo. La sua voce rauca e i suoi occhi socchiusi mi fecero provare nello stomaco una sensazione meravigliosa, come un enorme macigno che scompare per lasciarmi finalmente respirare. Presa dall'entusiasmo mi lasciai andare in un abbraccio ma poi tornai in me, in fin dei conti lui era la stessa persona che mi aveva accoltellata per lasciarmi quasi morire. Mi alzai e andai dai medici -salve, nella stanza 170, Alex si è svegliato-
-meraviglioso signorina-
-già…- risposi per poi sentire il cel squillare. Non avrei mai immaginato che sarebbe bastato un minuto di conversazione telefonica per stravolgere i miei piani, ma io non avevo più potere, i soldi erano ciò che mi serviva e avrei fatto di tutto pur di averli.
 
 
ANGOLO DELLO SCRITTORE
Buonsalve, qui è pokepony che scrive e vi do il benvenuto in uno dei miei rari angoli dello scrittore.
Sotto consiglio di un altro scrittore ho deciso di provare una nuova tecnica, se vogliamo chiamarla così. Quello che avete letto è una specie di trailer della storia che riprenderà ad essere pubblicata dopo che avrò finito una delle storie che avevo in programma, ma che ho lasciato in pausa senza avvisare.
Mi rendo conto della necessità di un angolo dello scrittore per queste situazioni, per ciò ne inizierò a fare uso.
Per tutti coloro che seguono la serie "ombre, dei ed amore" spero di far venire l'acquolina in bocca e desidero invitarli a prendere parte in modo attivo allo sviluppo della serie.
Avere un'opinione da parte dei lettori è importante per creare sia un buon rapporto tra creatore di contenuti e chi ne usufruisce, sia per arricchire le storie per renderle più vicine anche al desiderio del pubblico.
Nel caso si desiderasse lasciare un commento non vi è la necessità di farlo per forza come recensione, ma anche i messaggi privati sono i benvenuti.
Vi auguro una buona lettura qui su EFP.
Pokepony10.
 
 
 
   
 
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