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Autore: NIKELMANN    01/12/2018    0 recensioni
Questa storia parla di Davies, Moffat e Chibnall alle prese con la stesura di "The thirteen -plus one- doctors", ipotetico speciale di Doctor Who per il quindicennale del revival della serie. Tutti e tre i personaggi protagonisti non sono realistici, ma sono rappresentazioni di come li vede il fandom, sono tutte bravissime e talentuose persone, nella realtà, qui... ehm
Inoltre saranno presenti altre figure, come Strevens, che non conosco affatto, perciò me le sono immaginate di sana pianta. Per finire sarò crudele con molte figure che amo (come fare battute sul peso di Colin Baker, che è adorabile ed è il mio dottore vivente preferito), ma è unicamente a scopo comico.
Genere: Comico, Parodia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo VI – Shearsmith from Space
 
 
Un tempo eravamo soliti prendere le stelle per farne delle storie. Oggi prendiamo delle storie per farne delle stelle.
 
 
 
«Buonasera a tutti, mi chiamo Reece Shearsmith e vi contatto dal satellite BBC, in orbita bassa attorno al pianeta!»
I tre showrunner si strinsero per guardare nel piccolo cellulare di Gatiss. Shearsmith aveva l’aria di aver faticato, ma anche uno sguardo fiero e determinato sul volto.
«La vista è meravigliosa da quassù, ma purtroppo non sono dell’umore giusto per godermela!»
«Mark, cosa hai fatto?!» Moffat chiese a Gatiss che roteò gli occhi
«Certo, perché deve per forza essere colpa mia, vero?!»
«Il mio amico Mark Gatiss mi ha informato che la BBC sta preparando uno speciale in cui ci saranno dei Doctor Who dagli anni 60 e mi vuole tagliare fuori!»
«Ma sì, in questo caso specifico, sono almeno in parte coinvolto…»
Mi venne il dubbio e controllai il sito BBC e quanto stava andando in diretta sui vari canali. Quando lo vidi, voltai il laptop verso gli autori. Chibnall mi si avvicinò e commentò:
 
«Ehi, guardate! Shearsmith è su tutti i canali BBC!!!» la sua voce era allarmata e stava scorrendo i vari canali
«BBC One, Two e Four! Persino News e Parlament!» e poi sorrise «Ehi, c’è una versione animata sul canale dei bambini!»
Davies si massaggiò il mento, pensoso:
«Chissà com’è arrivato lì!»
«Vi starete chiedendo come sono arrivato qui. Steve Pemberton mi ha permesso di arrivare qui al satellite usando il razzo N°9. Non voglio dirvi altro per non rovinare l’hype per la sesta stagione, ma tenetevi forte, sarà molto divertente. E profonda. E interessante. Dite che è troppo presto per un altro episodio completamente muto, tipo nello spazio?! Scusate, sto divagando. Ho parlato con Strevens e mi ha detto» distolse per un secondo lo sguardo e si portò un pugno davanti alla bocca, mentre cercava di contenere le lacrime «Mi ha detto che non avrei ripreso il ruolo di Patrick Troughton per questo speciale. Voglio dire, lo speciale ha il ruolo del secondo dottore, non è esattamente la stessa cosa, ma con David Bradley l’hanno fatto. Io, invece, non sono ammesso. Datemi un secondo, è difficile espormi così davanti alle telecamere.» Distolse nuovamente lo sguardo
«Ah, pover’uomo, si vede che sta soffrendo!» commentò Davies
«Ehi, è proprio vero! C’è una funzione “registra” su questo computer?» chiese Moffat
Chibnall guardò Gatiss:
«Cos’è successo?!»
«Beh, ieri mi avete consigliato di parlare del sequel di An Adventure in Space and Time con Strevens e lui mi ha tenuto tre quarti d’ora a elencarmi perché Shearsmith sarebbe una pessima scelta per il secondo…»
«Aspetta, come ieri?! È successo poco prima che Moffat facesse quel casino!» fece Chibnall rivolto a Moffat, che si strinse nelle spalle
«Sì, ma i poteri oscuri distorcono lo spazio-tempo. In realtà siamo qui da circa una trentina di ore.»
«Ah, ok certo. Scusa, Mark, continua!»
«Dicevo, così ieri sera l’ho detto a Shearsmith che è tipo uscito di testa…» questa volta fu Davies a interromperlo
«Aspetta, gliel’hai detto?! Come ti è passato per la testa che potesse essere una buona idea?!»
«Uff, non potevo tenerglielo nascosto, Russy! Noi abbiamo un» guardò un immaginario punto lontano in modo drammatico «vincolo speciale e segreto!»
«Vuoi dire la league of the…»
«Vincolo speciale e segreto!!! Ti dispiace se vado avanti?! Cavolo! E allora Pemberton ha detto che…»
«Hai coinvolto anche Pemberton in questa storia?!»
«Stewie, le regole nella league of the… del vincolo segreto non le faccio io!!!» Era davvero seccato.
«Ok, dai, scusa!»
«L’ho detto a Reece e l’ho detto a Steve e hanno deciso di mettere Reece sul missile ed eccolo là in orbita! Cavolo se dovete ammazzare qualsiasi tensione, ecco perché la stagione 11 era così noiosa!»
Chibnall parve ferito e forse avrebbe commentato, ma Reece Shearsmith riprese a parlare
«Avrei voluto che ci fosse un altro modo, ma non c’era. Strevens è stato categorico: io sarei stato tagliato fuori. Così ho fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi altra persona razionale: sono salito su un razzo per entrare nel satellite che trasmette l’intero broadcast BBC e, se la produzione non dovesse accettare le mie richieste, lo farò schiantare contro la Terra, in un attacco suicida!!!»
Per qualche istante calò il silenzio.
«Scusate, ha detto Broadch…»
«Broadcast, Chris!!!»
 
La situazione era tesa, ma i tre si rimisero rapidamente in piedi. Come al solito, Davies tentava di essere la spina dorsale del gruppo:
«Okay, ragazzi, restiamo calmi. La prima cosa da fare è capire che cosa voglia Shearsmith, dopodiché potremo trattare.»
Moffat annuì:
«Sì, non possiamo fare altro. Certo, a meno che non decidiamo di far fuori Reece.»
Chibnall lo guardò esterrefatto:
«Farlo fuori?! Ma sei matto?!» anche Gatiss aveva la stessa espressione e Moffat ondeggiò appena la testa aggiungendo:
«Hai ragione, non possiamo rischiare di danneggiare il satellite.»
«Shhh! Ha ripreso a trasmettere!»
«Allora, la mia prima richiesta è di riservare tre posti tra i dottori da castare al mio gruppo. È una società segreta, quindi non posso dirvi molto, vi basti sapere che tre brillanti attori verranno eletti democraticamente all’interno del gruppo per i loro ruoli.»
«Ma siete in tre nel vostro gruppo!» Davies esclamò rivolto a Gatiss che si strinse nelle spalle
«Persino io lo trovo ingiusto!» aggiunse Moffat seccato
«Ah, non cominciare. Ti ho proposto molte volte di entrare nel gruppo, ma nemmeno mi ascoltavi!»
«Inoltre esigiamo che compaiano i dalek del nuovo paradigma come cattivo principale.»
Tutti e tre guardarono Gatiss.
«Che c’è?! Io non ci posso fare niente! Mica le faccio io le condizioni!»
«In realtà siamo flessibili su questo punto. È più una cosa che mi ha chiesto di dire Gatiss.»
«Beh, sì, su questo punto specifico sono un po’ coinvolto…»
«Per finire vogliamo la possibilità di intervenire nella stesura del soggetto per assicurare la rilevanza dei personaggi interpretati!»
«Oh, certo, dopo quello che abbiamo passato!» sibilò Davies
«Eddai, cerca di andargli incontro, Russell!» gli disse Gatiss dandogli un buffetto sulla spalla
Moffat scosse la testa:
«Strevens non accetterà mai queste condizioni! Shearsmith deve essere impazzito!»
Chibnall fece una smorfia:
«Mah, in realtà non è male come prima richiesta…»
«Prima richiesta?! Sai almeno contare, Chris?! Sono tipo tre!» Fece Davies con tono seccato.
Chibnall si aggiustò gli occhiali:
«No, dico prima richiesta della trattativa. Prima di scendere, sapete.»
A giudicare dalle espressioni degli altri no, non sapevano.
«Aspettate, voi non avete mai seguito degli investigativi, vero?!»
Moffat fece una risatina sarcastica:
«Credo che ti dimentichi di una cosina chiamata Sherlock
Chibnall gli lanciò uno sguardo scettico
«No, dico un investigativo realistico, non uno show dove tutti gli indizi utili per risolvere il caso sono in mano al protagonista fin dall’inizio e li rivela solo alla fine per sembrare un genio!»
Davies ridacchiò mentre Moffat e Gatiss sembravano un po’ feriti. Prima che potessero ribattere, Chibnall continuò:
«Vedete, in pratica in una trattativa si comincia sempre con una richiesta irragionevole, così si possono fare tantissime concessioni. Se, per esempio, volessi ottenere 100, dovrei cominciare chiedendo 1'000.»
Davies assunse un’aria pensosa:
«Ma se questo è vero, che cosa vuole veramente Shearsmith?!»
Moffat guardò Gatiss:
«Puoi metterci in contatto con lui? Potremmo semplicemente chiederglielo.»
Gatiss sospirò:
«Eh, purtroppo sto usando il cellulare per seguire la diretta youtube.»
Gli altri, ancora girati verso il mio laptop, lo fissarono un secondo.
«Che c’è?! Non voglio far calare le view!»
Davies strappò il cellulare dalle mani di Gatiss. Gatiss sembrò sorpreso e fece per riprenderlo, per poi assumere un’aria di sufficienza:
«Prego, tanto non indovinerai mai come l’ho salvato!»
«Aspetta» fece Moffat, per poi fare una strabiliante imitazione della voce di Gatiss «Okay, Google: chiama Gentleman #2»
Il cellulare rispose immediatamente “chiamata Gentleman numero due cellulare in corso”, mentre Gatiss aprì la bocca sconvolto.
«Vedi, Mark, non è che io non ti ascolti. È che proprio non mi interessa.»
Nello schermo, Shearsmith assunse un’aria stupita e tirò fuori un telefono dalla tasca dei pantaloni
«Oh, scusate, devo rispondere. È questo cellulare che uso solo per il mio gruppo segreto di cui non posso rivelare nulla…»
«È sulla dannata Wikipedia!» sbottò Davies
«Pront… aaaah!» Shearsmith si interruppe sentendo un forte fischio dal microfono e abbassai rapidamente le casse del computer «Scusate, un’interferenza. Pronto?»
«Ciao, Reece, sono Russell. Mi sono permesso di chiamarti dal numero del tuo “amico segreto”, Mark.»
«Oh, ciao! Stai seguendo la diretta? So che sei a capo del gruppo che deve scrivere, spero che tu verrai incontro alle nostre richieste perché questo posto può saltare in aria. O, più propriamente, schiantarsi a terra.»
«Sì, abbiamo sentito, Reece, però le tue richieste sono eccessive. Prima di tutto, il nuovo paradigma dalek è una boiata e lo sappiamo tutti.»
«Okay, adesso basta, se ci pensate era un modo innovativo per sviluppare nuove storie di dalek e questo Reece lo sa molto bene!» si impuntò Gatiss.
«Sì, come dicevo, non ci importa molto. Togliete i dalek-tubbies, va bene»
«Oh, ma dai!»
Moffat si intromise nella conversazione:
«E poi cos’è questa storia di rivedere la sceneggiatura?! Qui ci sono i…» lanciò uno sguardo a Chibnall e continuò alzando gli occhi al cielo «ci sono tre dei migliori sceneggiatori che lo show abbia mai avuto! Che cosa ne vuoi sapere di sceneggiatura, tu?!»
«Ehm, Moffat… hai mai visto Inside No9, per dirne una?»
«Beh, una o due puntate.»
«Abbiamo girato una puntata in muto, senza una parola di dialogo, riciclando il set di un’altra serie, con solo 8 attori…»
«Otto attori non sono poi così poch…»
«Di cui due erano dei cani. Intendo letteralmente dei quadrupedi domestici.»
Moffat deglutì, nonostante tentasse di mantenere la fierezza dello sguardo.
«Onestamente saremmo in grado di scrivere una sceneggiatura migliore di voi, se volessimo.»
Moffat socchiuse gli occhi. Probabilmente avrebbe risposto in modo piuttosto acceso, se Davies non lo avesse fermato:
«Aspetta, Steven! Non farti provocare! Reece, la sceneggiatura è nostra. Potrete darci un’opinione, ma l’ultima parola spetta a noi.»
Shearsmith sembrò ponderare la cosa:
«Se accettate di lasciare tre ruoli da far castare a noi, va bene.»
«Parliamoci chiaro, Reece: Strevens non ti verrà mai incontro. Preferirebbe che tu distruggessi completamente il satellite, piuttosto che lasciarti fare.»
«Beh, per me va bene! Mi basta azionare una piccola carica esplosiva e il satellite BBC finirà fuori orbita!»
Chibnall si avvicinò a Davies e gli sussurrò:
«Fammi fare una controproposta, potrei trovare un accordo accettabile!»
Russell ponderò la cosa e passò il cellulare a Chibnall:
«Ciao, Reece, sono Chris Chibnall. Potremmo avere una controproposta per te.»
«Okay, ti ascolto…»
 
I due cominciarono a trattare. Nel mentre Gatiss si avvicinò a Moffat
«Steve, scusami, devo andare un secondo in bagno, guardami il cellulare.»
«Sì, vai al piano sopra, i gabinetti di questo sono intasati.»
«Ma di nuovo?!»
«Sì, gli inservienti dicono che gli sturalavandini continuano a sparire. Ora non mi interrompere, sto pensando.»
Alcuni dicono che Moffat abbia un palazzo mentale. Naturalmente non ho modo di vedere il modo esatto in cui lo rappresenti, ma sono piuttosto sicuro che non sia un bel posto. Forse uno scantinato illuminato con lampadine appese dove diverse rappresentazioni dei fan delle sue opere sono torturate e bullizzate in un loop da inferno dantesco. Quello che è sicuro è che Moffat, una volta immerso, sembrava estremamente divertito.
Le trattative continuarono:
«Chris vogliamo almeno la possibilità di mettere un veto su qualche elemento, aggiungere 20 battute e scegliere 2 attori!»
«Posso darvi un dalek, 5 battute e 2 attori non protagonisti!»
«Mi stai solo facendo perdere tempo!»  e prese un’aria imbronciata. Chibnall si allontanò dal microfono:
«È quasi cotto. Ora conviene che lo finisca Russell»
Davies annuì e riprese il telefono. Moffat afferrò Chibnall e lo trascinò lontano dal telefono:
«Vieni con me, avrò bisogno del tuo aiuto!»
 
Moffat cominciò a camminare per i corridoi della BBC, seguito da Chibnall (e da me, che credevo fosse la parte più interessante da testimoniare):
«Steven, non dovremmo aiutare Russell?»
«Russell se la può cavare. Ha trattato con il Nation’s Estate, può trattare con Shearsmith.»
«Ma anche prima hai parlato dell’Estate… di che si tratta?»
«Essenzialmente, si possono usare i dalek in Doctor Who, ma devono comparire almeno una volta a stagione»
Chibnall si portò una mano davanti alla bocca, con un’aria preoccupata
«Ehm… altrimenti?»
«Non è questo il momento di parlarne. Ascoltami bene: quando è cominciata questa storia di Shearsmith, qualcosa non mi tornava. Manifestazioni demoniache sono un conto, ma prendere in ostaggio un satellite?! È pura fantascienza. E Shearsmith è un bravo attore, può aver retto tranquillamente il gioco!»
«Ok, forse è vero.»
«Ora: il gruppo di Gatiss è la League of the Gentlemen. Se crei un codice associando ogni lettera al proprio posto nell’alfabeto e le sommi, non ti dice niente?!»
«Beh, mi servono carta e penna per farlo…»
«Non c’è tempo! La somma fa 200!»
«Oh, ok…»
«E prima, quando ho preso il cellulare di Gatiss, ho rapidamente guardato che file avesse salvati in memoria»
«Aspetta, ma quando hai avuto il tempo per…»
«E ho trovato la Grande Enciclopedia Floreale Britannica. Indovina qual era il duecentesimo fiore?»
«Ehm, l’orchidea?»
«La morella comune. Forse non lo sai, ma nel linguaggio dei fiori, significa inganno e menzogna!»
«Beh, mi sembra piuttosto un volo pindarico per…»
«Così ho controllato i pannelli che si vedevano dietro a Reece. L’avrai notato anche tu»
«Che cosa?!»
«Le pulsantiere luminose formavano un messaggio in codice binario: 110101101!»
«Mi sembra piuttosto arbitra…»
«Ossia 429!»
Moffat si fermò davanti all’ascensore e lo chiamò:
«O, per come la vedo io, quarto piano, secondo corridoio, stanza nove!»
Dopodiché dovettero aspettare che l’ascensore arrivasse al loro piano, entrare, premere il pulsante, far spazio a Toby Whithouse che doveva andare al quinto, salutarlo quando scese e arrivare finalmente al quarto piano.
«O, per come la vedo io, quarto piano, secondo corridoio, stanza nove!»
«Che cosa credi di trovare, lì?!»
Moffat si aggiustò il bavero della giacca:
«Vedi, Watson…»
«Mi chiamo Chris!»
«…se Shearsmith fosse davvero in una comunicazione a distanza, la differita sarebbe troppo lunga per causare il ritorno del microfono!»
Mi tornò in mente come avessi dovuto abbassare il volume del computer per non far fischiare il telefono di Shearsmith
«E, se fosse davvero su un satellite… come farebbe a parlare al telefono?! Non ci sono ripetitori nello spazio!»
«Questo è il primo vero indizio di cui parli…» mormorò a mezza bocca Chibnall
«Scusami?»
«Niente. Come sei intelligente…»
«È evidente che non stavano trasmettendo dal satellite, stavano solo hackerando i nostri dispositivi!»
Arrivammo davanti alla porta 9.
«Chibnall, aprila!»
Chibnall fece un profondo respiro. Poi si avvicinò alla porta e bussò delicatamente:
«È permesso?»
Moffat sospirò e lo fece spostare, per poi tirare un calcio alla porta e farla aprire. Tra un telo verde e la telecamera retta da Pemberton, Reece Shearsmith era davanti a noi, vestito da astronauta. Sussultò un istante, per poi assumere un atteggiamento compiaciuto.
 
«Complimenti, mi avete scoperto!»
Moffat indicò Shearsmith:
«Reece! Cosa significa tutto questo?!»
«Significa che abbiamo ottenuto quello che volevamo!» Rispose ridendo, porgendogli il telefono. Chibnall lo prese:
«Russell, che cosa gli hai promesso?!»
«Chris? Ho finito la trattativa in modo brillante!»
«Quali sono le condizioni?!»
«Oh, possono mettere una B-story parallela alla trama che non abbia risolti su quella principale, due attori non protagonisti e castare un Dottore. Mi è sembrato un buon compromesso…»
Moffat ponderò un secondo quella cosa. Anche a me sembrava piuttosto comprensibile, ma fece una domanda che non avevo considerato, dando per scontato che Reece volesse interpretare il secondo dottore:
«Quale dottore volete castare?!»
Fu Pemberton a rispondere:
«Ma come, non ci sei arrivato, Steven?! L’indizio principale è proprio questa stanza!»
Moffat sbiancò in volto:
«La numero 9!»
Shearsmith rise:
«Esattamente: Inside No9!!!»
Chibnall sembrava confuso:
«Steven, non sto capendo.»
«È elementare, Chris. Come ho fatto a non capirlo, gli indizi erano tutti davanti a me: il codice binario, la morella comune…»
Pemberton fece a Shearsmith:
«Di cosa sta parlando?!» e questi si strinse nelle spalle con aria spaesata
«Vogliono fare una B-story di due persone che si rimpiccioliscono ed entrano nel corpo del nono dottore! Vogliono fare una puntata di Inside No9 dentro allo speciale di Doctor Who!!!»
Una risata alle loro spalle li fece voltare: era Mark Gatiss!
«Ci hai scoperto, Steven. Ma ormai è troppo tardi!»
«È inutile, Gatiss! Il nono dottore non è più sullo schermo da oltre 14 anni, nessuno capirà il riferimento… a meno che…»
«Esatto, Stewie…» lo canzonò Gatiss
«Per rendere il riferimento comprensibile possiamo fare solo una cosa…» continuò Pemberton
«La nostra scelta di cast protagonista è Christopher Eccleston come nono dottore!!!» concluse Shearsmith esultante
 
A quella notizia, pur sei piani sopra, l’urlo di frustrazione di Russell T Davies fece tremare tutto l’edificio!
 
[NDA - Inside No9 è semplicemente geniale! Guardatelo, se potete!]
   
 
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