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Autore: Sir Joseph Conrard    01/12/2018    5 recensioni
A Zootropolis, Judy ha risolto il caso degli Ululatori Notturni e si prende una meritata vacanza, insieme a Nick, per andare a trascorre due settimane all'insegna del divertimento sul Lango Landlake. Ma non può sapere che proprio lì avrà inizio un'avventura straordinaria e ricca di colpi di scena.
Nascerà un'amicizia fuori dal comune, si scopriranno nuovi complotti e ci saranno nuovi nemici da sconfiggere. Tutto questo ambientato nell'universo di Zootropolis con i nostri due eroi prefeiti
A tutti una buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 28
La fine di una LUNGA giornata
 
 
All'interno della C.P.A, e precisamente, in infermeria ...
 
 
"Ecco fatto, tenente
Per fortuna non è nulla di grave e non c'è niente di rotto, altrimenti sarebbero stati guai seri … soltanto una semplice distorsione" affermò un wombat, vestito con un camice bianco e seduto sopra a uno sgabello, terminando di fasciare il ginocchio sinistro di una tigre siberiana, accomodata su un lettino medico, di fronte al marsupiale
"Una notte di riposo e un paio di antidolorifici e poi potrà tornare a tirare calci nel sedere a chi le pare e piace" concluse il dottore, trattenendo una risatina; mentre il grosso felino si limitò a bloccare un ringhio silenzioso, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso il medico
 
Già era frustrato, per non dire INCAVOLATO NERO, con sé stesso ... bisognava ulteriormente girare il coltello nella piaga ?
Se ripensava agli avvenimenti che l'avevano costretto a ritrovarsi in infermeria, piuttosto malconcio, con l'effetto di apparire agli occhi degli altri come un novellino alle prime armi, che si era fatto suonare come un punch-ball da un animale DISARMATO, nonostante i suoi molti anni di esperienza nei corpi speciali ... gli ribolliva il sangue
Se poi aggiungiamo anche la consapevolezza nel sapere CHI gli aveva salvato la pelliccia e portato a farsi medicare ... otteniamo UNA BOMBA A OROLOGERIA PRONTA A ESPLODERE A OGNI MINIMO CONTATTO
Si sentiva un vero e proprio IDIOTA
E ora, che voleva starsene tranquillo e in silenzio, tentando di sbollire la rabbia e cercando di trarre una lezione dai suoi stessi errori, ci si doveva mettere di mezzo pure quel grosso canguro senza coda e il suo pessimo umorismo, a peggiorare la situazione ?
Avrebbe fatto meglio a tenere la bocca chiusa … altrimenti c’avrebbe pensato lui a tappargliela … e in un modo NON MOLTO GENTILE
 
"Grazie, signor Kateb"
Una voce lo distolse dai suoi pensieri, facendolo ritornare sulla terra ferma
Boris adocchiò l’animale che aveva parlato e che si trovava dietro alle spalle del dottore, mentre quest’ultimo lo guardava con uno sguardo … affettuoso e fraterno ?
 
NO … AFFETTUOSO E FRATERNO, UN CORNO !
 
Era solo apparenza
QUEL MAMMIFERO che aveva appena aperto bocca, di quelle due qualità, NON NE CONOSCEVA NEMMENO IL SIGNIFICATO
Non l’aveva capito allora e non l’avrebbe capito MAI
 
APPROFITTATORE ED EGOCENTRICO … questi erano gli AGGETTIVI APPROPRIATI per descrivere QUELL’ANIMALE
 
Lo stesso animale che gli aveva fatto perdere un occhio
Lo stesso animale che l’aveva costretto ad accontentarsi di un grado inferiore a differenza del suo, che non se l’era PER NULLA MERITATO
Lo stesso animale che continuava a rilegarlo al secondo PERENNE gradino del podio
Lo stesso animale che si sarebbe preso il merito per aver fatto fuori quel traditore … come se non fosse stata la prima volta
Lo stesso animale che l’aveva fatto passare SEMPRE per un IDIOTA, agli occhi degli altri
LO STESSO ANIMALE CHE NON GLI AVEVA MAI MOSTRATO AMORE E RISPETTO … MAI !
 
“Non di c’è di che, capitano Bradford
D’altronde, è il mio lavoro” affermò Logan, alzandosi dallo sgabello e voltandosi verso la tigre del bengala, sorridendo
“Sì … ma vede, a quest’ora avrebbe già dovuto essere a casa …
Sua moglie e i suoi due piccoli saranno sicuramente in pensiero per lei” disse il felino arancione e a strisce nere, ricambiando il sorriso del wombat
 
 
Uhm … aggiungi ad APPROFITTATORE ED EGOCENTRICO, ANCHE LECCA – ZAMPE
 
 
“Oh … beh … ormai sono arrivato talmente tante volte in ritardo a casa, che c’avranno fatto l’abitudine
Dopotutto, il lavoro di un medico PORTA VIA TANTO TEMPO ED ENERGIE … soprattutto se hai a che fare con dei soggetti … piuttosto curiosi” disse il marsupiale, simulando un colpo di tosse e indicando, con lo sguardo, dietro le spalle del capitano, tre tavoli in metallo, sui quali erano adagiati tre bozzoli di resina, contenenti un trio di iene
Bradford si voltò velocemente verso la direzione indicata dal dottore, per poi girarsi nuovamente, trattenendo una risatina
“Sono animali piuttosto … UNICI” sussurrò il capitano, rivolgendosi verso il wombat
“Già, veramente singolari … non sa che cosa mi hanno fatto passare e, soprattutto, cos’ho dovuto VEDERE E SENTIRE” affermò il signor Kateb, passandosi una zampa sul muso, ripensando alle discussioni molto erudite dei suoi tre pazienti
“Oh … le posso assicurare che ho sentito DI PEGGIO” continuò il felino, scuotendo lentamente la testa, per poi aggiungere, con tono preoccupato
“E … come stanno ? Nulla di grave, spero …”
“A livello fisico, nulla da segnalare … è a quello mentale che avrei qualche piccolo dubbio, ma …” disse Logan con tono pensieroso, squadrando i soggetti interessati, per poi continuare
“A parte questo, col signor Sailas, abbiamo scoperto, DISGRAZIATAMENTE, che la loro memoria è stata …” il dottore non riuscì a terminare la frase, che una voce, proveniente da dietro la tigre del bengala, lo interruppe proprio sul più bello
 
“Hey … voi due … che cosa c’avete da spettegolezzare ?”
“Niente che ti riguardi, Eddy” affermò il capitano, voltandosi verso la iena che aveva parlato, rivolgendole uno sguardo tutt’altro che rassicurante, per poi aggiungere
“Stavo solo spiegando al signor Kateb la punizione che vi avrei dato, a tutti e tre, per esservi fatti ridurre in queste condizioni RIDICOLE … e per aver costretto il nostro dottore ad ascoltare i vostri STUPIDI discorsi, mentre vi visitava e medicava
Ma, siccome sono talmente arrabbiato da non riuscire trovare un castigo adeguato, penso che lascerò l’onore al signor Sailas, visto che lui è un vero e proprio ESPERTO in questo genere di cose” concluse Bradford, mentre sul suo muso si andava a dipingere un ghigno malefico, che fece sbiancare il predatore
“N-n-on dirà sul serio ?
Per favore … ci faccia tutto q-q-quello che vuole, ma la prego … non coinvolga il signor …” provò a dire una seconda iena terrorizzata, che si trovava distesa sul tavolino posto sulla destra di Eddy, venendo interrotto da una grassa risata da parte del suo superiore
“Stavo solo scherzando Edd … AHAHAHAH … dovreste guardarvi a uno specchio … AHAHAHAH … siete sbiancati come un lenzuolo, nel giro di tre secondi … AHAHAHAH” continuò a sghignazzare il felino, per poi aggiungere, una volta finito di ridere
“Tranquilli … niente punizioni … stavo solo chiedendo a Logan, come vi sentivate” affermò Bradford, dirigendosi verso i suoi soldati, che avevano tirato un sospiro di sollievo, in seguito a quella notizia
 
 
Prendi nota … aggiungi ad APPROFITTATORE, EGOCENTRICO E LECCA – ZAMPE, anche CABARETTISTA DA QUATTRO SOLDI e ATTORE CONSUMATO
 
 
“Beh … capitano, stiamo … alla grande ?” chiese confuso Edd, dopo aver guardato prima suo fratello, alla sua sinistra, e poi il suo superiore, che si stava avvicinando verso di loro
“Siete sicuri ?” domandò preoccupato il felino, una volta raggiunto il tavolo in lega metallica dov’era disteso Doppia D, per poi aggiungere
“Non vi sentite un po’ stretti dentro a questi … cosi ?” concluse la tigre, picchiettando, con l’indice, la superficie giallo ambra del contenitore
“A dire il vero, una volta che ci fai l’abitudine, ti sembrano addirittura comodi e morbidi … “ affermò Eddy, annuendo velocemente
“Parla per te … a me sembra di stare dentro a un blocco di cemento o peggio, su un letto di chiodi” disse Doppia D, facendo scrocchiare il collo
“Davvero ? E allora come mai il mio è così soffice ?” chiese pensieroso Eddy, guardando suo fratello
“Lo so io il perché …” rispose Edd, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo simile, ricordando dove quest’ultimo, aveva fatto i suoi … bisogni fisiologici
“Ah … davvero ? E allora cosi aspetti a dirmelo ?”
“Parli sul serio ? Non te lo ricordi ?”
“E di cosa dovrei ricordarmi ?”
“Del mio compleanno” disse sarcasticamente Doppia D, sperando che il fratello capisse la nota ironica contenuta in quella frase
“Davvero ? Ma sei sicuro ? Sei certo di non aver guardato male il calendario ?
Perché io, in agenda, non ho segnato nulla …
Non è che facciamo come quella volta che avevi scambiato il 6 per il 9, giorno del tuo compleanno
Hai presente ?
Tenesti, per tutta la giornata, un muso lungo fino ai piedi che sembrava fosse morto qualcuno” ribatté Eddy, trattenendo un ghigno, ripensando a quella scena
“Beh … voi due potevate anche dirmelo” affermò Edd, con tono offeso
“Dirtelo ?!” domandò Eddy, credendo di non aver capito bene le parole del fratello
“DIRTI COSA !
Ti sei solo limitato a tenere il broncio e noi, credendo fosse qualcosa di importante, ma non sapendo cosa, abbiamo cercato di rimediare … andando sul vago … poteva essere anche l’anniversario di una tragedia, che io ed ED ci eravamo dimenticati !
Così ti abbiamo organizzato una festa a sorpresa … se così si poteva chiamare
Ti ricordi i palloncini beige, che implicavano un sottofondo visivo meno impegnativo, neutrale ?
Il biglietto d’auguri di Ed, con disegnata sopra una faccina triste e allegra allo stesso tempo, con la dedica: CON I SENTIMENTI PIÙ PROFONDI IN QUESTA CRUCIALE OCCASIONE ?
Lo striscione con scritto: OGGI È IL GRANDE GIORNO ?
La torta bianca, con alla sommità un mammifero di marzapane, con le spalle alzate in segno interrogativo ?
Oppure la canzoncina multiuso che ti avevamo preparato ….” affermò Eddy, prendendo un profondo respiro
“Non ti azzardare a …” provò a ribattere suo fratello, non riuscendo a fermare l’esibizione canora che stava per iniziare
 
 
 
(Fidatevi, ascoltatevela direttamente dal video … rende il tutto più epico e ringrazio il mio cuginetto per avermela consigliata:                                                                                    https://www.youtube.com/watch?v=fTFMtiIXJOU)
 
Perché è un giorno importante
Non capita mai di frequente
Tu non ti aspettavi un bel niente
Felice sei quindi di più
 
Che bella giornata è
Che bella giornata è ….
 
 
Questo giorno è per te
Questo giorno è per te
È un bel giorno per EDD …
 
Non esser triste però ….
 
 
Bello per te
Ma anche bello un po’ per me
Allegro ancora non sei, ma presto lo diventerai …
 
 
Di più io non c’è la faccio
Natale è passato da un po’
Per cui mettici del tuo
Vuoi ridere o no ?
 
 
 
Concluse Eddy, cantando l’ultima strofa, con tono grave … per poi abbassare e alzare la testa un paio di volte, come se stesse ringraziando il pubblico invisibile, che aveva ascoltato la sua performance e che ora, lo stava applaudendo
“C’è voluto più tempo per scrivere la canzone, che per prepararti quella … festa a sorpresa … che tu non hai nemmeno apprezzato … INGRATO” aggiunse la iena, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra, rivolgendosi verso il suo simile
 
Nel frattempo, il capitano Bradford, dopo aver assisto a une di quelle tante scene, che non sapeva se definire comiche o tragiche … penso dipenda dai punti di vista … che le due iene erano solite fare e a cui si era abituato, col passare del tempo, si passò una zampa sul muso … e per fortuna che il terzo era ancora nel mondo dei sogni, sennò la cosa sarebbe stata DRAMMATICA
“Che cosa le avevo detto ?
Soggetti piuttosto curiosi … o per meglio dire, dei MENTECATTI” disse il signor Kateb, una volta raggiunto il felino e posizionandosi di fianco a lui, sulla sua destra, sottolineando l’ultima parola
“Lo so … sfortunatamente me li hanno affidati a me e non posso farci niente … purtroppo …” affermò sconsolato il capitano, scuotendo la testa, per poi aggiungere
“Piuttosto … non c’è stato verso di tirarli fuori di qui ?” chiese la tigre, rivolgendosi verso il medico e indicando i contenitori di resina, che tenevano prigionieri il trio di predatori
“Mi creda, capitano
C’ho provato in tutti i modi a tirarli fuori da quei bozzoli … ma niente da fare …
L’unica soluzione che mi era rimasta era la dinamite, ma non mi sembrava il caso … avrei finito con il constatare il decesso di tre nostri dipendenti della C.P.A
Sa cosa ?
Ho come la sensazione che solo il signor Sailas sappia come liberarli” concluse il marsupiale, annuendo
“E … gliel’ha forse detto ?” chiese nuovamente Bradford, con tono speranzoso
“Purtroppo no
Mi ha solo detto che questi tre, come punizione per aver fallito la missione, avrebbero dovuto rimanere per l’intera notte dentro alle loro casette, fino a domani mattina” concluse il dottore, guardando le due iene
“Con le luci spente … LUCI SPENTE … E IL SIGNOR SAILAS LO SA BENISSIMO CHE IO HO PAURA DEL BUIO !” esclamò Eddy, marcando le ultime parole, mentre la tigre del bengala espirò profondamente
 
Alla fine, il capo della C.P.A aveva VERAMENTE punito i suoi soldati … e lui non poteva farci NULLA …
La parola del signor Sailas era LEGGE e se qualcuno osava controbattere, beh … meglio che non vi dica che cosa gli capitava … vi basti solo sapere che SPARIVA NEL NULLA, LETTERALMENTE
Se non altro, l’unico fatto positivo che lo consolava era il constatare che questa punizione fosse molto meno DOLOROSA E TERRIFICANTE, rispetto ad altri castighi che il mammifero mascherato aveva riservato a diversi dipenditi della sua organizzazione, che avevano fallito o non avevano svolto al meglio i compiti che gli erano stati assegnati
Erano stati MOLTO FORTUNATI
Ma … di una cosa la tigre del bengala non si capacitava …
 
“Non ho mai capito i metodi del signor Sailas
Se una missione fallisce, LA COLPA È SOLO DI CHI AVEVA IL COMANDO, non dei soldati … loro hanno solo eseguito gli ordini … non c’entrano nulla … LA COLPA È STATA SOLO MIA ... AVREBBE DOVUTO PUNIRE SOLO ME”
“Oh … che nobiltà d’animo …
Eppure, tanto tempo fa, tu no hai dimostrato questo atteggiamento …
Dah … capitano ?”
 
Bradford si voltò lentamente dietro di sé, incrociando lo sguardo duro di suo fratello
“Boris … ORA non è il momento … quella è acqua passata” disse semplicemente la tigre del bengala, dopo aver squadrato per qualche secondo, il suo simile
“Acqua passata dici ?” chiese il tenente, credendo di non aver capito bene quello che aveva detto il felino, per poi urlare
“PER TE ESSERE ACQUA PASSATA ... PER ME NO !
NESSUNO RESTITUIRÀ A ME OCCHIO CHE HO PERSO … NESSUNO !
E SAI COLPA DI CHI È ?
TUA … SOLO TUA !
AVERE APPROFITTATO DELLE MIE DISGRAZIE PER FARTI NOME … DOPO TUTTO QUELLO CHE IO AVERE FATTO PER TE !” sbraitò, Boris, battendo la zampa sinistra sopra al lettino in spugna, fiondandoci dentro gli artigli, come a voler cercare una via di sfogo per la rabbia che lo stava divorando in quel momento, per poi aggiungere
“IO E TE, NO ESSERE FRATELLI
UN FRATELLO NO AVREBBE FATTO A ME, QUELLO CHE HAI FATTO TU !
QUEL GIORNO NO AVREI DOVUTO SALVARTI PELLICCIA … AVREI DOVUTO LASCIARTI A TUO DESTINO … SAREBBE STATO MOLTO MEGLIO !” concluse la tigre siberiana, rivolgendo uno sguardo assassino verso il suo simile, che era rimasto in assoluto silenzio per tutto il tempo
 
Dopodiché, Bradford, senza nessun preavviso, afferrò il fucile a tracolla che aveva dietro la schiena, sganciandolo dalla cintura di supporto, per poi lanciare l’arma da fuoco verso suo fratello che, nonostante un primo momento di sorpresa, l’afferrò al volo con la zampa destra
“Se mi odi così tanto e c’è l’hai a morte con me …
Prego, rimedia allo sbaglio che hai fatto tanto tempo fa … SPARAMI” concluse la tigre del bengala, rivolgendo uno sguardo freddo verso il tenente che, in seguito a quella richiesta inaspettata da parte del suo simile, assunse un’espressione confusa e stupita allo stesso tempo
 
Nella stanza calò un silenzio di tomba
Nessuno osò proferire una parola
Nessuno ebbe il coraggio di intromettersi in quella discussione carica di TENSIONE
 
“Che c’è Boris ? C’hai ripensato tutto a un tratto ?” domandò apparentemente sorpreso il capitano, dopo qualche minuto di silenzio, per poi aggiungere
“Non avevi detto che QUEL GIORNO non avresti dovuto salvarmi ?
Ti avrei risparmiato tante sofferenze …
Beh … ora hai una possibilità, Boris
Non c’è ne sarà un’altra”
Nel frattempo, il tenente, continuava a osservare, con uno sguardo confuso, prima l’arma che aveva fra le zampe e poi suo fratello
 
Davvero ?
Era un’opportunità che doveva cogliere al volo !
Aveva finalmente l’occasione di far fuori COLUI che l’aveva sempre messo in secondo piano !
 
Aspetta …
E se questa era solo una delle tante tattiche subdole che suo fratello era solito utilizzare, per farlo apparire sotto a una luce negativa ?
Avrebbe potuto essere così …
D’altronde, c’erano anche dei testimoni lì presenti … e se avesse premuto il grilletto, che cosa avrebbero pensato di lui ?
Che trattamento gli avrebbe riservato il signor Sailas, quando gli avrebbero comunicato quello che aveva fatto ?
Uccidere il capitano Bradford … un mammifero rispettato da tutti lì dentro
Lui sarebbe passato per il cattivo e suo fratello, benché morto, sarebbe rimasto UN EROE
Forse era meglio lasciar perdere …
 
“Cosa ti succede GATTO FIFONE ? Non ti ricordi come si usa un’arma da fuoco ?” chiese in tono canzonatorio il capitano, riportando sulla terra ferma la tigre del bengala, per poi urlare
“NON ERI ARRABBIATO CON ME FINO A QUALCHE SECONDO FA ?
NON DICEVI CHE TI AVEVO ROVINATO LA CARRIERA, METTENDOTI IN SECONDO PIANO ?
NON SEI STUFO CHE IO CONTINUI A PRENDERMI IL MERITO ?” continuò a sbraitare Bradford, cominciando ad avvicinarsi verso il fratello
“IO TI HO SEMPRE MOSTRATO AMORE … COME A UN VERO FRATELLO … COME SE FOSSI SANGUE DEL MIO SANGUE
MA POI … QUEL MALEDETTO GIORNO … TUTTO È CAMBIATO
HAI INDURITO IL TUO CUORE E TI SEI CHIUSO IN TE STESSO
CREDI CHE NON RIPENSI A QUELLA NOTTE ?
CI PENSO OGNI SINGOLO GIORNO !
E DA ALLORA CHE STO CERCANDO DI RIMEDIARE ALLO SBAGLIO CHE HO FATTO
MA TU, SEI RIMASTO CONFINATO DENTRO AL TUO PICCOLO MONDO DOVE IO SONO IL CATTIVO !” terminò la tigre del bengala, fermandosi a pochi passi dal muso del suo simile, per poi avvicinarsi all’orecchio destro di Boris, sussurrando, a bassa voce, delle parole che gli altri animali, presenti nella stanza, non riuscirono a sentire
“Se mamma e papà fossero qui, sarebbero MOLTO DELUSI di te”
 
Dopo aver pronunciato questa frase, gli occhi del tenente si accesero di rabbia
Quel micione arancione e a strisce nere non avrebbe dovuto proferire quelle parole
Al diavolo se c’erano gli altri, lì presenti
Aveva superato il limite
 
Così, senza dare il tempo al fratello di capire cosa sarebbe successo di lì a poco, Boris mollò, con la zampa sinistra, una volta retratti gli artigli che la tenevano ancorata al lettino medico, un destro micidiale sullo zigomo sinistro del suo simile che, in seguito al colpo ricevuto, cadde a terra come un sacco di patate
Dopodiché, in modo fulmineo, Boris si alzò dalla branda medica, bloccando a terra il capitano, schiacciandogli la zampa posteriore destra sulla giugulare, mentre l’altra era premuta contro il petto della tigre del bengala
 
"Non osare tirare in ballo loro DUE" disse Boris a denti stretti, marcando l'ultima parola e rivolgendo uno sguardo assassino verso suo fratello, mentre continuava a premere sulla gola del felino
"Loro non ... cof ... vorrebbero vederci ... cof ... ridotti così ... cof ..."provò a dire Bradford, mentre cercava di togliere la zampa posteriore della tigre siberiana dal suo collo ... senza però riuscirci
"È solo colpa tua e del tuo ... cof ... stupido orgoglio ... se ... cof ... sono …"
"CHIUDI BOCCA !" sbraitò il tenente, lanciando un ringhio di rabbia e spingendo ancora di più la zampa sulla gola del fratello, che continuò imperterrito
"Se ... cof ... avessimo risolto la cosa ... cof ... non li avremmo fatti ... mori ..." la tigre del bengala venne stoppata nuovamente, ma questa volta, non per la pressione esercitata dalla zampa del tenente sul suo collo e che gli stava togliendo il respiro, bensì, dalla bocca del fucile che si era posizionata in mezzo alla sua fronte
 
La situazione stava prendendo una BRUTTA piega
E di questo passo, tutti sapevano come sarebbe andata a finire
Ci sarebbe scappato il MORTO …
 
"Non fare così ... cof ... sappiamo entrambi che è vero" disse Bradford, rivolgendo uno sguardo comprensivo verso il fratello, che, nel frattempo, aveva tolto la sicura all'arma
"Boris ... cof ... prima di fare quello che stai pensando ... cof … rifletti …
Se ci fossero LORO, in questo preciso momento ... cosa ci direbbero a entrambi ... cof ... e soprattutto, sotto che luce ci vedrebbero ?" concluse il capitano, continuando a guardare il suo simile, i cui occhi cominciarono a farsi meno duri, anzi, quasi lucidi
"Ci siamo ... cof ... ridotti a questo ..." continuò la tigre del bengala, mentre la zampa del tenente, e per la precisione, quella che sorreggeva il fucile, cominciò a tremare
"Io sto ... cof ... cercando di ricucire ... cof ... il gigantesco baratro che ci sta dividendo ..." aggiunse Bradford, mentre sentiva la pressione sulla sua gola diminuire
"Ma non posso riuscirci se tu e il tuo STUPIDO ORGOGLIO E RISENTIMENTO, continuate a intralciarmi" concluse il capitano, cercando di rialzarsi
 
Intanto, Boris era rimasto senza parole ... sconvolto da quella serie di avvenimenti
Davvero suo fratello si era pentito e stava cercando di rimediare allo sbaglio che aveva fatto tanto tempo fa ?
Non sapeva cosa pensare …
Eppure, sembrava così sincero …
Forse era meglio parlarne con calma e risolvere questa faccenda … UNA VOLTA PER TUTTE
 
 
 
No ... non farti ingannare
Ha fatto, senza ombra di dubbio, un bel discorso strappa lacrime ... a pure citato i vostri genitori
Che bravo attore !
Ma secondo te, perché l'ha fatto ?
Vuole solo farti sentire in colpa ...
Lo sai benissimo che quello che è successo ,QUELLA NOTTE, è stata solo colpa sua
Colpa sua se hai perso l'occhio
Colpa sua se hai perso il tuo grado
Colpa sua se, a causa dei vostri battibecchi, in seguito a quel piccolo incidente, i vostri genitori sono ... beh ... lo sai
Rifletti ...
Se avesse ammesso, SENZA TROPPI GIRI DI PAROLE E SENZA CERCARE SCUSANTI STUPIDE, che, EFFETTIVAMENTE, il torto era suo, le cose sarebbero andate molto diversamente ... non credi ?
 
 
 
In seguito a questi pensieri, dettati dal lato malvagio della sua coscienza, il muso di Boris si indurì nuovamente e Bradford venne schiacciato nuovamente a terra, con la zampa sulla gola
 
 
 
Sta solo cercando di scaricare la colpa su di te ...
IL TUO ORGOGLIO E TUOI RISENTIMENTI, sono entrambi LEGITTIMI
Solo che lui, non lo vuole ammettere
Che senso ha risparmiare la vita all’animale CHE TI HA PROVOCATO E CHE TI STA PROVOCANDO un sacco si sofferenze ?
PREMI QUEL GRILLETTO !
 
 
 
Seguendo il parere che il suo subconscio gli aveva consigliato, Boris abbassò lentamente l'indice sul grilletto ... senza però riuscire ad arrivare alla fine
 
"Boris ... cof ... ti prego … cof … pensaci bene"
 
Che cosa gli stava succedendo ?
Lo sguardo supplichevole e la voce di suo fratello lo stavano bloccando ?
No … non si sarebbe lasciato impietosire così facilmente da quel bel musetto, come quand’erano cuccioli
E allora cos’è che lo stava bloccando ?
Forse la stretta al cuore che si era manifestata all’improvviso e che gli stava provocando un gran dolore ?
Un qualcosa, nel profondo della sua anima, a cui il felino non sapeva dare una spiegazione logica … TALMENTE FORTE, che gli stava impedendo di fare fuoco ?
 
 
 
CHE STAI ASPETTANDO ?
È LA TUA OCCASIONE !
FALLO !!!
 
 
 
"Fratellino ... cof ... lo so che c'è ... cof ... del buono ancora in te ..."
 
 
 
NON LO VEDI ?
STA CERCANDO DI CONFODERTI LE IDEE
NON FARTI PRENDERE DAL SENTIMENTALISMO
FALLO !
 
 
 
La zampa di Boris che sorreggeva il fucile, riprese a tremare e il respiro del felino si fece sempre più rapido; mentre dei ricordi legati alla sua infanzia, passata con l’animale che ora si trovava sotto di lui e che voleva far fuori, gli scorrevano velocemente nelle mente
Tutto questo, mentre il muso di due mammiferi cari al predatore bianco e che avevano portato tanta gioia e felicità nella sua vita, gli sorridevano dolcemente e in modo amorevole … mamma e papà
Eppure, tanto tempo fa, andavano d’amore e d’accordo … erano una FAMIGLIA FELICE
"Come vuoi tu ..." disse il capitano sorridendo e chiudendo gli occhi
 
 
 
FALLO !
FALLOOOOOO !!!
 
 
 
BAM
 
 
 
Un colpo secco risuonò nell'infermeria, facendo gelare il sangue agli altri tre animali presenti nella stanza che, fino a quel momento, erano rimasti in silenzio, osservando quella scena piena di TENSIONE E DI FORTI EMOZIONI
 
Bradford riaprì lentamente gli occhi e, con sua grande sorpresa, sopra di lui, vi era suo fratello, con il fucile alzato verso il soffitto
Neanche il tempo di elaborare una frase logica o di capire cosa fosse successo, che la tigre siberiana tolse la zampa che gli bloccava il collo e quella sul petto; dopodiché, Boris appoggiò il fucile sul lettino e poi, una volta posata l'arma, si diresse, zoppicando, verso l'uscita dell'astanteria, fissato dagli sguardi stupiti di tutti i mammiferi lì presenti
Soltanto quando la porta si aprì e si richiuse subito dopo, il capitano Bradford si alzò lentamente da terra, osservando il soffitto dove, in corrispondenza del lettino, vi era il foro di un proiettile
 
Beh ... era già qualcosa ... almeno non l'aveva fatto fuori
Questo significava che ci teneva ancora a lui ... o forse, ipotesi più plausibile, mamma e papà avevano fatto qualche piccolo miracolo da lassù
Almeno era riuscito a capire la causa dell'odio nei suoi confronti ... anche se l’aveva intuito da molto tempo … ma voleva sentirselo dire direttamente da lui
Inoltre, da parte sua, gli aveva detto la verità: stava cercando, IN TUTTI I MODI, di rimediare all'errore che aveva fatto QUELLA MALEDETTA NOTTE
Ma non sarebbe stato così semplice ... la strada per ricucire il loro rapporto era ancora MOLTO LUNGA E PIENA DI OSTACOLI
 
"Beh ... vi chiedo scusa per la piccola sceneggiata, signori ...
Io e Boris abbiamo un piccolo problema che ci stiamo portando dietro da tanto tempo, ormai" disse in tono dispiaciuto il felino, dopo aver inspirato profondamente, voltandosi verso il trio di mammiferi, che era rimasto a bocca aperta
"Signor Kateb ... mi stava dicendo qualcosa a proposito di una scoperta che avete fatto lei e il signor Sailas … potrei sapere di cosa si tratta, se non sono troppo indiscreto ?" chiese tranquillamente il capitano, riportando il medico con le zampe per terra
"Ehm ... uhm ... c-c-erto" affermò Logan, dopo qualche secondo di silenzio
 
 
 
 
Intanto, nel cortile di casa Hopps …
 
 
“Dai … ti do una zampa a rialzarti”
“Non mi toccare, IDIOTA !
Hai già combinato abbastanza guai !”
“Oh … andiamo, Harry !
Non è successo nulla di grave”
“Nulla di grave ?!
Prova a cadere dal primo piano di un’abitazione … e poi ne riparliamo”
"Dai ... forza
Non fare il cucciolo piagnone" disse un mammifero piuttosto alto, con i peli della testa tutti arricciati, chinandosi verso terra, per aiutare a rimettersi in piedi un secondo mammifero, basso e con un berretto invernale grigio sulla capoccia, che si trovava, con la parte superiore del corpo, immersa dentro a dei cespugli
"Ahhhhhhhhh ... fai piano, Marv
Credo di essermi giocato le ultime due vertebre della spina dorsale" si lamentò l'animale disteso per terra, mentre afferrava la zampa del suo soccorritore, che la buttò sul ridere
"Davvero ? Te le sei giocate a Poker o a Balckjack ?
Perché, in entrambi, sei veramente scarso" affermò il mammifero alto, trattenendo una risatina ... che sparì subito dopo, in seguito allo sguardo poco amichevole che l'altro animale gli lanciò
 
Una volta ritornato con le zampe per terra ... LETTERALMENTE ... l'individuo bassino cominciò a massaggiarsi la schiena, in particolare la zona lombare, mentre continuava a guardare una scala a pioli in legno che, appoggiata al muro, alla sinistra di una porta di servizio … che avevano scoperto essere quella della cucina … al piano terra, permetteva di raggiungere una finestra aperta, situata sulla stessa facciata della porta secondaria, al primo piano dell'abitazione che si ergeva di fronte al duo di mammiferi
 
Dopo aver rimirato, per un paio di secondi, la rampa in legno, l'animale col cappello, rivolse uno sguardo tutt'altro che amichevole, verso il suo compare
"Che c'è ? Ho ... qualcosa nel naso ?" chiese ingenuamente il ricciolino, cominciando a mettersi le dita nella cavità olfattiva, nel tentativo di togliere qualcosa che, secondo il suo parere, aveva attirato l'attenzione del suo socio ... che si passò la zampa destra sul muso, mentre con l’altra continuava a massaggiarsi la schiena, espirando profondamente
"Devo prenderlo come un sì ?" proseguì l'animale alto, continuando a scapperarsi con più forza ... per poi venire stoppato, FORTUNATAMENTE, dal suo compare, che gli fece cenno di fermarsi, alzando la zampa sinistra
"Marv ... fammi un favore: CHIUDI LA BOCCA E TIENEMI LA SCALA ... PER DAVVERO, STAVOLTA
Sei capace di fare una cosa così semplice o è troppo complicato per te ?" chiese ironicamente l'animale col berretto, dirigendosi verso la rampa in legno, cominciando a salire i primi gradini
"Cioè ... mi stai dicendo che non c'è niente, qui dentro ?" domandò confuso e sorpreso il ricciolino, togliendosi le dita dalla cavità olfattiva e indicandosela, costringendo il suo socio a fermarsi, dopo aver salito neanche due asticciole, e a voltarsi dietro di sé
"Per adesso no ...
Ma se non la smetti di fare l'idiota, GIURO CHE TI INFICCO UN PIOLO DI QUESTA SCALA SGANGHERATA DENTRO AL NASO, FINCHÉ NON TI RAGGIUNGE IL CERVELLO ... se c'è ne ancora, dentro quella tua zucca vuota
Allora sì che avrai qualcosa dentro al TARTUFO
Hai altre domande stupide da farmi ?" chiese infastidito l’animale col berretto, rivolgendo uno sguardo seccato verso il suo socio, che, dopo un paio di secondi di silenzio, rispose
“ADORO IL TARTUFO !
Soprattutto quello BIANCO … una vera DELIZIA
E tu Harry ?”
 
In seguito a quella domanda, il bassino si mise una zampa sotto al mento, mentre con l’altra libera si teneva stretto alla scala … non voleva nuovamente cascare per terra … assumendo un’aria riflessiva
Rimase in quella posizione per qualche secondo, finché …
“Uhm … a me piacciono i tartufi che hanno lo stesso COLORE del tuo occhio destro” affermò Harry, sorridendo, indicando il bulbo oculare del suo socio, che rimase perplesso e confuso per qualche secondo
“Sai Harry … non credo esistano tartufi azzurri” affermò insicuro Marv, cominciando a grattarsi la testa, per poi aggiungere
“E perché proprio il mio occhio destro ?
Anche il sinistro ha lo stesso colore
Non capisco perché tu abbia …” provò a dire il mammifero ricciolino, venendo interrotto dal suo compare
“Oh … ma io non mi riferivo a QUEL colore” disse Harry, sorridendo
“Ah … no ?
E allora cosa …” provò a dire Marv, non riuscendo a terminare la frase
Il motivo ?
Mentre era occupato a riflettere sulla risposta datagli dal suo simile e a trovare che rapporto ci fosse tra il colore dei suoi occhi e quello dei tartufi, non si accorse che il suo compare, mentre lui era immerso nei suoi pensieri, aveva tirato fuori, da una tasca interna del suo lungo cappotto, un PIEDE DI PORCO
Dopodiché, il bassino l’aveva tirato … con non troppa forza, fortunatamente … verso la direzione del ricciolino, che si rese conto, troppo tardi, del pericolo
Con una precisione disarmante, lo strumento per lo scassinamento, colpì l’occhio destro di Marv, che, in seguito alla botta ricevuta, cadde a terra, con un sonoro tonfo
 
“AHIA !
Harry, perché l’hai fatto ?
Era il mio occhio buono” si lamentò il mammifero, rotolandosi a destra e a sinistra, mentre si massaggiava la parte colpita
“Come ? Non l’hai ancora capito ?” chiese fintamente sorpreso l’altro
“Ho risposto alla tua domanda
A me piacciono i tartufi che hanno il colore del tuo occhio … che in questo momento è NERO
Capito la battuta ?” concluse Harry, trattenendo una risatina, per poi cambiare umore repentinamente, urlando a bassa voce
“ORA SMETTI DI FARE IL CUCCIOLO E VIENI A TENERMI LA SCALA
O GIURO, CHE SE MI FAI CADERE UN’ALTRA VOLTA, TI COLPISCO ANCHE L’ALTRO BUONO CHE TI È RIMASTO” concluse minaccioso il mammifero col berretto, voltandosi e continuando a salire i pioli della scala
 
Nel frattempo, ancora dolorante, Marv si alzò da terra e, barcollando, si diresse verso il vetro della finestra del cucinotto, che si trovava vicino alla porta di servizio, specchiandosi e constatando le condizioni del suo occhio
Intorno al bulbo oculare, con la palpebra superiore e inferiore che si erano gonfiate notevolmente, si era formata un’enorme chiazza nera, a forma circolare, che contrastava il marrone chiaro della pelliccia del mammifero
“OH, MIO DIO !
COSÌ SEMBRA CHE SONO MACULATO !
O PEGGIO, SEMBRA CHE MI HANNO ASSALITO UNO SCIAME DI API ASSASSINE E CHE UNA LORO MI ABBIA PUNTO SULL’OCCHIO !
È TALMENTE GONFIO CHE SEMBRA UNA NOCE !
E questo non giova alla mia immagine !
Che penseranno le signorine su cui voglio fare colpo, vedendo questa oscenità ?
Ci vorrà almeno una settimana perché si sgonfi e riprenda il suo normale colore
Dovrò mettermi una benda per nascondere questo obbrobrio” piagnucolò il mammifero alto, continuando a rimirarsi allo specchio, per poi aggiungere
“Anche se, le femmine hanno un debole per gli animali con cicatrici e bende … secondo loro, nascondono un passato pieno di segreti” continuò la faina, con fare riflessivo
“TI FARÒ DIVENTARE IO STORIA PASSATA, SE NON VIENI SUBITO A TENERMI QUESTA MALEDETTA SCALA !” urlò nuovamente, Harry, a bassa voce
 
Prima di andare avanti, dai vostri sguardi curiosi e perplessi allo stesso tempo, emerge una domanda molto legittima, alla quale volete che il vostro fedele narratore vi dia una risposta soddisfacente ed esauriente
Chi sono questi due soggetti che, come avrete già capito, si stanno intrufolando ... in un modo non molto legale ... dentro casa Hopps ?
Beh ... la vostra curiosità sarà soddisfatta, non preoccupatevi
Torniamo indietro di una trentina di minuti e tutto vi sarà più chiaro ...
 
 
 
 
30 minuti prima, fuori dalla proprietà degli Hopps ...
 
 
Uno strano furgoncino imboccò la stradina secondaria, dopo aver superato il silos dei fratelli Scott e Lou, cominciando a percorrerla con un'andatura molto lenta
Era l'unico veicolo che stava circolando a quell'ora ... e la cosa risultava ALQUANTO STRANA
 
Dato che non si trattava della strada provinciale, soltanto pochi mezzi percorrevano quella via ... via conosciuta da TUTTI, lì a Bunny Burrow, perché ospitava SOLTANTO UNA CASA, quest’ultima, circondata da numerosissimi campi di carote e granoturco
Oltretutto, l'aspetto del mezzo di trasporto, avrebbe suscitato ulteriori dubbi e perplessità
Chiunque l'avrebbe osservato passare, in quel preciso momento, avrebbe sicuramente visto un macinino su quattro ruote, che aveva visto giorni migliori, con una carrozzeria di un colore grigio sbiadito e ammaccata in più punti ... tutto ciò, contornato da un fastidiosissimo scoppiettio, prodotto dalla marmitta del mezzo
 
Si sarebbe potuto facilmente confondere o scambiare per il furgone di Sheldon ... tanto non vi erano enormi differenze … se non per il fatto che sulle fiancate del furgone non c'era nessuna scritta pubblicitaria che invogliava e consigliava alla gente di visitare il negozio di souvenir del cinghiale
Non era la SHELDON'S BULEVARD MOBIL
 
A sostegno di questa ulteriore ipotesi vi era anche il fatto che, a quell'ora, il capitano Sparrow se ne stava rintanato dentro al suo ufficio, situato sulla sua palafitta in riva al lago Landlake, a suonare il suo adorato Hurdy - Gurdy (conosciuto comunemente con il nome di Ghironda … per i meno colti)
Componendo brani pirateschi di sua invenzione e bevendo fiumi di rum in quantità, finché il suo cervello sarebbe stato in grado di comandare le dita che suonavano lo strumento
E non chiedetemi come faccio a saperlo … non vi piacerebbe la risposta …
 
Non rientrava nemmeno nella piccola cerchia di automezzi che viaggiavano su quella strada, percorsa per lo più da macchine agricole che lavoravano i campi ... e a quell'ora, difficilmente circolavano quei tipi di mezzi
Non era nemmeno lo scuolabus dell’ELEMENTARY SCHOOL di Bunny Burrow ... a meno che non ci fossero state delle lezioni serali a sorpresa per gli alunni
 
Perciò, escludendo le prime due categorie, doveva trattarsi di qualcuno che era venuto a far visita ALL'UNICA FAMIGLIA che abitava su quella via
Magari era un conoscente, che stava andando a fare un saluto alla famiglia Hopps o forse, erano dei lontani parenti che erano stati invitati a cena da Stu e da Bonnie
Avrebbe potuto facilmente essere così ...
 
Ma il catorcio, man mano che si avvicinava verso l'abitazione, rallentava sempre di più la sua marcia, finché non si fermò del tutto, appostandosi dietro a un albero, al margine destro della strada, 500 metri prima di raggiungere l'ingresso del cortile
 
"Eccola lì, Marv
La nostra gallinella dalle uova d'oro"
"Ma, Harry ... quella è una casa"
"Credi che non lo sappia ?
È solo un modo di dire, idiota !"
"Oh ... e perché non me l'hai detto prima ?"
"Lasciamo perdere e ascolta ..."
 
Era questa la discussione che stava avvenendo all'interno dell'abitacolo del veicolo, tra due animali, mentre quest’ultimi continuavano ad adocchiare la casa di fronte a loro e a guardarsi intorno con circospezione, temendo che qualcuno li sentisse o li vedesse
 
"Allora ... ci avviciniamo di soppiatto sul retro e, aiutandoci con la scala che ... abbiamo preso gentilmente in prestito ... entriamo dalla finestra, al primo piano ... la solita che lasciano aperta ogni sera
Hai capito ?" chiese il primo mammifero, basso e con un cappello invernale grigio in testa, rivolgendosi verso il secondo, che aveva i peli della testa tutti arricciati e che, dopo qualche istante, annuì
 
"Bene ... allora scendiamo" concluse il bassino, voltandosi per aprire la portiera del furgone, venendo fermato però, dal suo compare
"Harry ... ma se dovessero sentirci o vederci ?" chiese preoccupato il ricciolino, indicando il piano terra della casa, dov'erano accese quasi tutte le luci
"Marv ... ne abbiamo già parlato
Ormai sono MESI che li stiamo osservando
Quando hanno ospiti, NESSUNO di loro sale al piano di sopra, se non per motivi di NECESSITÀ O EMERGENZA
Inoltre, i mocciosetti piscia sotto vanno a letto alle 21:30 precise ... perciò, abbiamo tutto il tempo del mondo
Non si accorgeranno nemmeno di noi" affermò l'animale col cappello, sorridendo malvagiamente, per poi aggiungere
"Bene
Adesso ... muoviti" terminò il mammifero, voltandosi nuovamente per aprire la portiera
"Adesso ?" chiese perplesso il secondo, credendo di non aver capito bene le parole del suo compare
 
Harry si girò per la terza volta verso Marv, rimanendo per alcuni secondi in silenzio e poi, pensando di essere preso in giro, esclamò, con tono ironico
"No, domani, cretino ... ADESSO !" concluse il bassino, tirando uno scappellotto al secondo animale
"Ouch ... va bene ... ho capito ... non c'è bisogno di fare così" piagnucolò il ricciolino, scendendo dal furgone, seguito a ruota dal suo compare
 
Fu così che dal mezzo di trasporto scesero due faine: la prima, con un lungo cappotto, un paio di guanti e un berretto invernale grigio sopra la testa, era il capo del duo, Harry Lime ... quello più sveglio
Il suo compare, vestito con il medesimo abbigliamento del suo simile, con l'unica differenza di non aver nulla a coprirgli i peli della testa tutti arricciati e vaporosi, si chiamava Marv Merchants ... ed era quello un po' meno sveglio
Insomma, era una coppia alquanto strana, se non addirittura BIZZARRA ... a vederla a prima vista
Ma, una cosa era certa: si trattava di due mammiferi non molto raccomandabili ...
 
Così, mentre Marv si era diretto sul retro del veicolo, per prendere una scala di legno a pioli, che si trovava sul tetto del mezzo, Harry si avvicinò alla staccionata che delimitava l'intera proprietà degli Hopps, adocchiando la casa che si ergeva in lontananza
Se tutto fosse filato liscio, avrebbero fatto un bel colpaccio
 
Dalle voci che aveva sentito girare nei diversi bar presenti a Bunny Burrow, era riuscito a scoprire, con sua grande sorpresa, che la famigliola Hopps era considerata la MIGLIORE nel campo della coltivazione di carote e di altri vari ortaggi ... addirittura di tutta la contea
Avevano perfino una piccola bancarella, situata sulla provinciale, dove vendevano verdure di ogni tipo ... ma la cosa che gli aveva solleticato e non poco le orecchie era stato lo scoprire che gli AFFARI ANDAVANO A GONFIE VELE
E si accertò se quell'affermazione fosse vera oppure no
 
Ci credete se vi dico che, un giorno, Harry andò sotto copertura, direttamente alla bancarella degli Hopps, cercando di estorcere il maggior numero di informazioni, senza che i due coniugi se ne accorgessero ?
Beh ... successe proprio questo
Grazie alla sua parlantina e simpatia, era riuscito a farsi dire di TUTTO
È vero, gli affari andavano bene e, cosa gli fece dipingere sul muso un sorriso a trentadue denti, fu lo scoprire che il signor Stu nascondeva i soldi, guadagnati alla rivendita ambulante durante la giornata lavorativa, nella stanza matrimoniale, per poi, il giorno dopo, depositarli in banca ...
Che ingenuo … gli mancava soltanto che gli dicesse dov’era questo nascondiglio
Poteva chiedere di meglio ?
 
Per finire, era bastato osservare, con discrezione, le abitudini degli Hopps: a che ora mangiavano, quando andavano a letto, com'era strutturata la casa ... e il gioco era fatto
Bisognava solo seguire alla lettera il piano e non si dovevano fare passi falsi ... altrimenti sarebbe stato, GAME OVER
 
 
 
(Per rendere tutto il più losco e più da MISSION IMPOSSIBLE, ascoltatevi … finché non si ritorna al presente … questo soundtrack:                                                       https://www.youtube.com/watch?v=9OPc7MRm4Y8)
 
 
 
"Io sono pronto, Harry"
Una voce, alle sue spalle, lo distolse dai suoi pensieri, costringendo la faina a voltarsi dietro di sé, dove, a pochi metri da lui, vi era un suo simile, con appoggiata sulla spalla destra, in senso orizzontale, una lunga scala in legno a pioli
"Ok, Marv ... allora, andiamo
Passeremo per l'entrata principale" affermò il bassino, cominciando a dirigersi verso l'entrata del cortile di casa Hopps, venendo subito dopo, stoppato dal suo compare
"DALL'ENTRATA PRINCIPALE ?!" esclamò sorpresa la faina ricciolina, indicando l'ingresso della proprietà
"No … per le fogne” affermò sarcastico il mammifero col cappello, per poi aggiungere
“Non farmi ridere …
Sì ... passeremo per il cortile principale" concluse Harry, voltandosi verso il suo socio e rivolgendogli uno sguardo seccato
"Ah ... ma, io pensavo che avremmo fatto qualcosa di più silenzioso … di top secret ... un qualcosa tipo da Agente 007" affermò Marv, sinceramente dispiaciuto
"Del tipo ?" chiese il suo compagno, incrociando le zampe anteriori al petto, mentre alzava un sopracciglio con fare interrogativo, curioso di scoprire fino a che punto si sarebbe spinta l'idiozia del suo socio
"Non so ... magari, invece di passare dall’entrata principale, rischiando di farci vedere, potremmo scavalcare la staccionata in quel punto là" disse Marv, voltandosi dietro di sé e indicando, non molto lontano da dove avevano parcheggiato il furgone, una parte della recinzione in legno che si era affossata nel terreno, permettendo d'entrare dentro la proprietà degli Hopps, senza essere visti da nessuno
 
Peccato che il ricciolino, nel gesto di voltarsi per illustrare la sua ipotetica via d'accesso al suo compagno, non aveva tenuto conto della lunghezza della scala che teneva in spalla
Infatti, la rampa, seguendo un arco di 180 gradi verso sinistra, colpì in pieno muso Harry con la parte posteriore, facendo cadere a terra la povera faina, con un sonoro tonfo ... senza che Marv si rendesse conto di nulla
 
"Beh ... sai ... adesso che lo guardo con attenzione, quel posto pullula di ortiche e francamente, non voglio rovinarmi la mia curata e delicata pelliccia
D'accordo ... vada per la porta principale
Sei tu il capo" concluse la faina, girandosi nuovamente, questa volta verso destra ... prendendo per la seconda volta, con la parte anteriore della scala, il bassino, che si stava alzando a fatica da terra, ancora intontito in seguito alla prima legnata ricevuta
La scala impattò nuovamente contro il muso di Harry, che cadde un'altra volta a terra ... tutto questo, sotto lo sguardo stupito di Marv
 
"Oh ... scusa, Harry" disse dopo qualche secondo il ricciolino, sorridendo innocentemente, mentre la faina col cappello si rimetteva in piedi, ancora stordita, massaggiandosi la testa
Dopo essersi ripreso dalle due stangate ricevute, ritornando a capire dov'era il sopra e dov'era il sotto, il bassino rivolse uno sguardo assassino verso il suo simile, digrignando i denti dalla rabbia
"Beh ... intanto che tu ti ... ehm ... riprendi, io vado in ... avanscoperta" provò a dire il ricciolino, facendo sparire il sorriso che si era dipinto sul suo muso, superando cautamente il suo socio e cominciando a dirigersi verso l'entrata della proprietà ... per poi ricordarsi di una cosa molto importante
"Oh ... prima che me ne dimentichi ...
Harry, ti sei ricordato di portare i piedi di porco ?" chiese preoccupato Marv, voltandosi dietro di sé e assestando al suo socio una terza legnata sul muso, con la parte anteriore della rampa, mandandolo nuovamente al tappeto
"Erhm … sai che c'è, sicuramente li avrai portati ... io vado ..." si affrettò a dire Marv, vedendo un'altra volta l’errore che aveva fatto, girandosi di nuovo davanti a sé ... e colpendo, con la parte posteriore della rampa, il suo compare per la quarta volta che, nel frattempo, si era alzato velocemente in preda alla rabbia e con le zampe che gli prudevano
 
Oh … se avesse aspettato qualche secondo in più a rialzarsi ...
 
Così, mentre Marv si era diretto verso l'entrata principale ... con lo scopo di sfuggire dalla vendetta e dalla rabbia del suo compagno ... Harry rimase a terra dolorante, ancora per qualche secondo
Dopodiché, il mammifero guardò, con fare riflessivo, il cielo stellato, mettendo le zampe anteriori conserte al petto
"Ma cosa ho fatto di sbagliato nella mia vita, per meritarmi questo ? Cosa ?" domandò la faina, rivolgendosi verso i corpi celesti, sperando che quest'ultimi gli dessero una risposta ... che però non arrivò
Il bassino rimase a terra ancora per qualche minuto, per poi alzarsi con fatica da terra, posando lo sguardo sul suo compare che, nel frattempo, era entrato dentro la proprietà degli Hopps, fermandosi in mezzo al cortile, mentre lo salutava con una zampa alzata al cielo
"Io giuro che l'ammazzo, un giorno di questi ..." affermò Harry, dopo aver espirato profondamente, dirigendosi verso l'entrata principale
 
 
 
 
Tornando al presente, sulla strada che portava a casa Hopps ...
 
 
Lo stomaco gli continuava a borbottare per la fame
Ormai non c'è la faceva più e, a conferma di questo, oltre al brontolio, gli facevano male anche le zampe posteriori
E come dargli torto ?
Aveva camminato, per tutto il giorno, sopra quella piastra rovente ... denominata dagli altri mammiferi STRADA ... che, alla fine, si era cotto le zampe ... povero
Ma la meta era ormai vicina ... ancora un piccolo sforzo e sarebbe arrivato a destinazione
 
Una cosa era certa: non aveva compiuto un semplice viaggio
Bensì UN'ODISSEA, che sarebbe stata raccontata alle generazioni future, per i secoli dei secoli
Dove si sarebbero decantate: le difficoltà che aveva affrontato, i pericoli che aveva corso ... anche se, a dire il vero, non ne aveva incontrati lungo il tragitto … il caldo afoso che gli aveva martellato la testa e che gli aveva cotto le zampe e, per finire in bellezza, la fame che lo stava tartassando senza sosta da quando si era svegliato dal suo pisolino sotto quel gigantesco albero, trovato nella boscaglia
Ma presto, la sua tenacia e suoi sforzi sarebbero stati ripagati
Già intravedeva, in lontananza, la sagoma di un'abitazione che, man mano che si avvicinava, cominciava a delinearsi sempre di più
Quella doveva essere sicuramente la casa di Julia
Anche perché, in lontananza, non ne scorgeva delle altre ... e poi, a giudicare dalle luci accese al piano terra e dal profumino che il suo naso aveva subito percepito, era arrivato nel bel mezzo della cena
E questa constatazione non fece altro che far aumentare ancor di più il brontolio del suo stomaco
Avrebbe fatto meglio a muoversi ... forse avrebbe trovato ancora qualcosina da mangiare
 
Così, la misteriosa creatura ... che nessuno avrebbe visto, dato che si era mimetizzata con il paesaggio circostante ... aumentò la sua andatura ... per poi rallentarla subito dopo, non appena i suoi occhi scorsero, al margine destro della strada e a una distanza di 500 metri dall'ingresso principale, una di quelle scatolette a quattro ruote, parcheggiata dietro a un albero
 
Avrebbe potuto benissimo proseguire avanti, senza farsi distrarre da quell'oggetto ... vista la sua precedente esperienza avuta con quella lince bacia lingua e con il suo diretto interessato organo del gusto, dentro a una di quelle ... macchine ? ... si chiamavano così, no ?
Se ci ripensava, gli venivano i brividi dietro la schiena e gli si gelava il sangue
Aveva ancora in bocca quell'odore di alito .... bleah ... meglio lasciar perdere ...
 
Era tentato di proseguire oltre, ma la curiosità lo costrinse a rallentare ancor di più il passo, finché non si fermò vicino alla portiera del lato guidatore
Voleva capire perché quello strano oggetto si trovasse proprio lì e, sopratutto, se i mammiferi all'interno di quella scatoletta di metallo fossero innocui oppure no
E se quest'ultima ipotesi fosse stata vera ... beh ... se li sarebbe mangiati ... tanto Julia non era lì con lui
 
CROC trattenne una risatina, pensando a quest'ultima eventualità
Non sarebbe stata mica male come idea ...
Ma il musetto della sua piccola amica, che si era dipinto istantaneamente nella sua mente, mentre lo guardava con uno sguardo poco amichevole e autoritario, lo costrinse a scartare quell'evenienza
Bisognava pensare positivo !
Forse, questa volta, avrebbe incontrato dei mammiferi che non l'avrebbero subito aggredito, sparandogli dritto in muso o peggio, tentato di baciargli un'altra parte del corpo ... di questo, aveva avuto già un'esperienza TRAUMATICA
D'altronde, non sono tutti uguali ... ma la prudenza non è mai troppa
 
Così, rimanendo invisibile, CROC abbassò il muso, fino ad arrivare all’altezza del finestrino del mezzo
 
Dentro l'abitacolo non c'era nessuno ... uhm ... cosa alquanto strana ... e, purtroppo, con suo enorme dispiacere, non aveva adocchiato nemmeno degli avanzi commestibili ... che cosa triste
Ma quello che colpì e non poco la creatura, mentre era intenta a ispezionare l'interno del veicolo, e in particolare il suo olfatto, fu la puzza micidiale che, dai finestrini per metà aperti del furgone, raggiunse la sua cavità olfattiva, costringendo l'animale a tirare immediatamente su la testa e a scuoterla violentemente a destra e a sinistra, mentre tentava di non far risalire quel poco che si era mangiato durante il tragitto
 
Ecco ... lo sapeva che non avrebbe dovuto perdere tempo con quella scatoletta mobile
La curiosità, a volte, UCCIDE ... e lui c'era andato maledettamente vicino
Ma che cosa avevano fatto là dentro ... c'avevano fatto i loro bisogni ?
Che incivili ... e non avevano nemmeno tirato l'acqua
A confronto, il lago Landlake profumava di rose ... che schifo !
 
Mentre occupato a riprendersi da ciò che, involontariamente, aveva annusato, auto maledicendosi per ciò che aveva fatto, il suo naso fremette nuovamente, captando lo stesso odore nauseabondo di prima, ma quest'ultimo non proveniva dall'abitacolo del mezzo, dov'era concentrata la maggior parte della puzza
Si sentiva, in misura minore, fuori da quella scatoletta su ruote ... tutt'intorno al veicolo ... per poi convogliarsi in un'unica scia olfattiva che si dirigeva, proseguendo sul margine destro della carreggiata, dov'era parcheggiata la bombetta di metallo puzzolente e costeggiando la staccionata in legno, verso la casa della sua piccola amica
CROC rimase per qualche secondo a fissare prima quel secchio dell'immondizia ambulante e poi l'abitazione davanti a sé
 
Perché delle forme di vita puzzolenti erano andate a casa di Julia ?
Forse, come lui, venivano considerati dei mostri dagli altri mammiferi e la sua piccola amica, quando li aveva incontrati lungo la strada, li aveva rassicurati, stringendo subito amicizia con loro, per poi nasconderli dentro casa, come stava facendo con lui ?
Una cosa era certa: se fosse stato così, lui non avrebbe né dormito né mangiato accanto a loro, se quest'ultimi non si fossero fatti prima un bagno, poco ma sicuro
E se invece, fossero stati degli individui pericolosi ?
Avrebbero fatto del male a Julia ...
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, degli strani e flebili rumori ... impercettibili anche per gli animali dotati di un udito molto fine, ma non per LUI ... provenienti dal retro dell'abitazione, attirarono la sua attenzione
 
Cos'era stato quel suono ?
Sembravano delle voci ...
Forse doveva andare a controllare ... sempre con discrezione e senza farsi vedere
 
Così, dopo aver aspettato ancora qualche secondo, CROC si diresse verso l'entrata principale di casa Hopps, deciso a far luce su questo mistero
 
 
 
 
Nel frattempo, alla C.P.A, di preciso, in infermeria ...
 
 
"Aspetti un momento, signor Kateb
Mi sta dicendo che gli è stata CANCELLATA la memoria ?" chiese stupita una tigre del bengala, rivolgendosi verso un wombat, vestito con un camice bianco
"Esattamente, capitano Bradford" rispose semplicemente il marsupiale, lasciando interdetto il felino
"Cioè ... sta sostenendo che il prototipo ci ha DEPENNATO la memoria ?" domandò, dopo qualche secondo di silenzio, una iena, distesa sopra a un tavolo in metallo e rinchiusa dentro a una specie di bozzolo fatto di resina, che le lasciava libera soltanto la testa
"Beh ... ehm ... se vogliamo essere precisi …" provò a dire il medico, venendo interrotto dal predatore
"Oh ... ma è una cosa FANTASTICA
Adesso Edd non sopra mai che, in realtà, sono stato io a mangiare il suo adorato sandwich, la settimana scorsa" terminò Eddy trionfante e soddisfatto ... per poi spalancare gli occhi subito dopo
 
Un momento ...
Se il prototipo gli aveva cancellato la memoria, come mai si ricordava ancora di aver mangiato il panino di suo fratello ?
 
"TU HAI FATTO COSA ?!" esclamò Doppia D, voltandosi verso sinistra e rivolgendo uno sguardo furente verso suo fratello, mentre quest’ultimo lanciò un’occhiata veloce verso il wombat, come a voler cercare una spiegazione
"Ma DOC, lei non aveva detto che ..." tentò di dire Eddy, venendo stoppato dal dottore
"Se mi avessi lasciato finire ...
Il prototipo non vi ha cancellato TUTTA LA MEMORIA ... altrimenti non vi ricordereste nemmeno il vostro nome o come si respira ... vi ha semplicemente rimosso UN DETERMIANTO RICORDO, in questo caso quello che è successo su quell'isoletta al lago Landlake" concluse Logan, rivolgendo un sorriso verso la iena, che digrignò i denti per la disperazione, chiudendo gli occhi e rendendosi conto del guaio in cui si era cacciato
"ALLORA SEI STATO TU, MALEDETTO LADRO DI SANDWICH !
E HAI AVUTO ANCHE LA FACCIA TOSTA DI DARE LA COLPA A ED ...
ASPETTA CHE USCIAMO DA QUESTI COSI E VEDI COSA TI COMBINO, BRUTTO ..." sbraitò Edd, venendo fortunatamente interrotto dalla tigre del bengala, che si trovava di fianco al predatore furibondo, sulla sua destra
"Edd ... per favore
È tardi ... possiamo concludere la serata senza scannarci a vicenda, UNA BUONA VOLTA ?
Ne abbiamo già passate abbastanza, TU NON CREDI ?" domandò sconsolato Bradford, per poi rivolgersi verso il wombat
"Non c'è un modo o un sistema per recuperare QUEL ricordo ?"
"Purtroppo no ... dovranno recuperarlo da soli" affermò rassegnato il medico
 
"IO TI STRAPPO LA FACCIA A MORSI !
NON HAI NEMMENO AVUTO IL FEGATO DI DIRMI LA VERITÀ
SEI UN ANIMALE SENZA SPINA DORSALE !" continuò a urlare Doppia D, in preda alla rabbia
"Oh ... andiamo Edd, ero solo un sandwich …” provò a dire Eddy, venendo interrotto dal suo simile
“SOLO UN SANDWICH ?!
HO MESSO ANIMA E CORPO DENTRO A QUEL PANINO … ERA LA MIA CREAZIONE FINALE .. ERA COME UN CUCCIOLO PER ME … E TU ME L’HAI PORTATA VIA … PUGNALANDOMI ALLE SPALLE !
COME HAI POTUTO FAR QUESTO A TUO FRATELLO … SANGUE DEL TUO SANGUE
BRUTTO CANE ROGNOSO CHE NON SEI ALTRO !” continuò la iena, furibonda
“Beh … in mia difesa vorrei dire che era veramente ottimo e gustoso … se questo ti può consolare”
“IO TI AMMAZZOOOOOOO !” sbraitò Doppia D, continuando a dimenarsi dentro al contenitore giallo ambra, mentre seguitava a maledire il suo simile … tutto questo sotto gli sguardi sconsolati del medico e del capitano
 
"Sempre che i loro cervelli siano in grado di farlo" disse Logan, dopo qualche secondo di silenzio, guardando la tigre del bengala, che si passò una zampa sul muso, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra
 
A un certo punto, la porta dell'infermeria si spalancò di colpo, attirando l'attenzione di tutti i mammiferi presenti nella stanza e ponendo fine, fortunatamente, alla FAIDA DEL SANDWICH
Due mammiferi entrarono nell'astanteria, per poi chiudere, subito dopo, la porta
Il duo di animali in questione era composto da due coyote, che si sorreggevano a spalla l'un l'altro
Il primo aveva un bell'occhio nero, mentre il secondo ... quello con l’aspetto più curioso ... aveva tutta la testa bagnata, fino all'altezza delle spalle, e quello che sembrava essere un pezzo di carta igienica, attorcigliato alla base dell’orecchio sinistro
 
Gli altri mammiferi rimasero in silenzio ancora per qualche minuto, finché il dottor Kateb non si decise a parlare
"Rolf ... Ralf ... ma che cosa vi è successo ?" domandò il marsupiale, avvicinandosi verso i canidi
"COSA NON ESSERCI SUCCESSO" affermò il canide tedesco, indicandosi l'occhio nero, per poi aggiungere, con tono sconsolato
"Meglio lasciaren perdere"
"Sì ... mi hermano ... meglio sorvolar sobre la questione" affermò Ralf, annuendo lentamente
"Ralf ... ma tu, perché hai ..." provò a dire il capitano, indicando la testa del canide
"Beh ... capitano
Solo puedo dirle dos cosas
Uno: bisognerebbe far riparare una puerta del bagno dei servizi igienici, negli uffici condivisi … fila destra, l’ultimo appiccicato al muro
Così non si rischia più che un pobre mamifero, al quale gli escapa urgentemente, nel tentativo di abrir la puerta, se ve obligado a prendere una rincorsa per sfondare l'entrada, non ricordandosi del dislivello superiore tra il pavimento y el area donde està el wc, inciampando su quel maldido gradino, per poi finire con la cabeza dentro ... bueno ... avete entendido" affermò Ralf, sconsolato, per poi continuare
"Segundo, urge una manutenzione più accurata dei water" detto questo, il coyote sputò dalla bocca un piccolo pezzetto bianco, lungo all'incirca 3 centimetri
"C'è parecchio calcare là dentro”
 
In seguito a quella spiegazione da parte del canide, gli altri animali rimasero interdetti per qualche secondo
“Cioè … fammi capire … sei finto con la testa, dentro al …” provò a dire Bradford, mentre il canide spagnolo si limitò ad annuire, per poi aggiungere
“D’altronde, quanto te scappa … te scappa
Avrei preferido un pugno dritto in muso, invece di questo
È stato terrible … è partido anche lo sciacquone” concluse Ralf, con fare sconsolato
“Parla per te …
Rimanere chiusi dentro a cvel polveroso magazzino, dopo esserti beccato diretto in pieno muso … no essere molto piacevole, sai …
Guarda che cosa avere lasciato a me, quel maledetto disgraziato … sembro un mostro” disse Rolf, indicandosi l’occhio nero … piccolo ricordino lasciatogli da quel traditore da strapazzo, che l’aveva ingannato come un cucciolo di quattro anni, imprigionandolo dentro al deposito
“Ti posso assicurare, mi hermano … che esto no es nada, comparado a quello che ho passato
Fortuna che era l’ora di punta … e i bagni erano pieni
No sabes che fatica hanno fatto per tirarmi fuori di lì …” replicò Ralf, ripesando a quella disgustosa situazione
 
“Quindi, se ho capito bene … tu hai rimedito un bell’occhio nero e poi ti hanno rinchiuso dentro al magazzino, mentre tu ti sei fatto una toelettatura di ultima generazione … sbaglio forse ?” chiese Eddy, rivolgendo un sorriso verso i due coyote, che annuirono
In seguito a quella risposta, il duo di iene scoppiò a ridere a crepa pelliccia
“Ridono cvelli che si sono fatti rinchiuderen dentro a bozzoli giganti, passando per idioti” disse Rolf, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso Eddy ed Edd, che non accennavano a smettere di ridere
“VOLETE TAPPARVI QUELLE FOGNE, CEREBROS DE GALLINA ?” sbraitò Ralf, senza però essere udito dal duo di predatori
 
Ah … ma allora dobbiamo passare alle maniere forti …
 
“Mi hermano … dame qualcosa da lanciargli … qualsiasi cosa … preferibilmente il più pesante possibile” continuò il canide spagnolo, mentre il suo simile si era messo a cercare un oggetto da frombolare addosso a quelle due iene insolenti, che si trovasse nelle immediate vicinanze … finché non lo trovò
Il suo sguardo venne catturato da un carrellino in metallo, non molto distante da un vecchio appendiabiti in legno e appoggiato vicino al muro della stanza … a pochi metri dalla porta d’ingresso … sul quale si trovavano diversi attrezzi e, per la precisione, quelli che il signor Kateb aveva precedentemente usato nel vano tentativo di liberare i soldati del capitano Bradford da quelle prigioni di color giallo ambra
Gli occhi del coyote adocchiarono immediatamente un grosso mazzotto, che svettava sopra a tutti gli altri strumenti
 
Perfetto …
 
Così Rolf lo prese e lo porse al suo simile che, senza neanche guardare che cosa gli avesse dato il fratello, lo lanciò verso la direzione delle due iene
Il martello, seguendo una traiettoria degna di un ottimo tiratore, colpì prima la testa di Eddy, sul lato destro, per poi rimbalzare nella stessa direzione, colpendo, a sua volta, il lato opposto della zucca di Edd … mandando entrambe le iene K.O, in un sol colpo
Un tiro da vero maestro
 
“Para que aprendas a no respetar dei mammiferi più vecchi di voi !
GOLPEAR Y HUNDIR … COLPITI E AFFONDATI ... BUM” affermò Ralf, porgendo il cinque a suo fratello che, dopo averlo battuto rispose
“Ben detto !
Prendete e porctate a casa !
Chi essere i migliori ?” domandò Rolf, rivolgendosi verso il suo simile
“Oh … mi hermano, somos TU y YO” disse Ralf, con un enorme sorriso, come se fosse la cosa più ovvia del mondo
“No avere capito … CHI ESSERE I MIGLIORI ?” continuò il canide tedesco, mettendo più enfasi nella domanda e poggiando una zampa dietro l’orecchio destro, in modo da captare meglio le parole del suo simile
“TU y YO” ripeté lo spagnolo, con ancor più esaltazione
“CHI ?”
“TU y YO”
“CHI ?”
“TU …” affermò Ralf, indicando il fratello
“Y YO” disse, a sua volta, Rolf, con accento spagnolo tedeschizzato, auto indicandosi, per poi, insieme al suo simile, improvvisare un balletto di vittoria, mentre si sorreggevano a vicenda l’un l’altro … tutto questo sotto gli sguardi esterrefatti del signor Kateb e del capitano Bradford
 
Fortunatamente per loro, quello spettacolo comico o tragico … decidete voi lettori … sarebbe finito di lì a poco
Nuovamente, la porta dell’infermeria si aprì e un nuovo mammifero entrò dentro la stanza: si trattava di un dingo, vestito con un camice bianco, identico a quello del wombat
Quando quest’ultimo si trovò davanti due coyote: uno con un occhio nero e l’altro con la testa tutta bagnata e un pezzo di carta igienica attaccato all’orecchio sinistro, mentre erano intenti a saltellare a destra e a sinistra, nel vano tentativo di simulare una danza della vittoria, sul suo muso si dipinse uno sguardo interrogativo
“Ehm … ho … interrotto qualcosa ?” chiese timidamente il canide, facendo notare la sua presenza al duo di coyote, che smisero immediatamente di esibirsi, per poi simulare dei colpi di tosse … consapevoli della figuraccia che entrambi, avevano appena fatto
 
Nella stanza calò un minuto di silenzio, finché il capitano Bradford non si decise a prendere la parola
“Signor Fowler … come mai da queste parti ?” chiese il felino, rivolgendo un sorriso verso il dingo, che continuava imperterrito a guardare, con uno sguardo curioso, Rolf e Ralf … in particolare quest’ultimo
“Ero solo venuto a comunicarvi un’informazione veloce che mi ha … ma cosa ti è successo Ralf ?” chiese William, non potendo far a meno di notare il pezzo di carta da toilette, attorcigliato intorno alla base dell’orecchio del coyote
“Una lunga historia, señor” rispose semplicemente il canide spagnolo, mentre il dingo aveva preso tra le zampe, il pezzetto di carta ancorato all’orecchio del predatore, osservandolo per qualche secondo … per poi buttarlo a terra
“Oh … beh … lasciamo perdere …” disse Fowler, scuotendo velocemente la testa, per poi aggiungere
“Allora … come prima cosa, sarete felici di sapere che il problema HAWKEYE è stato risolto, grazie all’aiuto da parte del capitano Bradford
Il suo occhio nero non è stato vano, Rolf” affermò William, indicando prima la tigre del bengala, per poi rivolgere un sorriso verso il canide tedesco, che esclamò stupefatto
“Daffero ?
Oh … siano lodate le valchirie !
Crazie per averlo fatto fuori, capitano Bardford
Sempre il MIGLIORE” affermò il coyote, sorridendo e alzando il pollice della zampa destra
“Beh … a dire il vero, la missione era stata affidata al tenente Boris … non a me
È stato LUI ha tenere occupato il pirata informatico, dentro alla sala di Geysir, quel tanto che bastava per permettermi di arrivare a dargli zampa forte
IL MERTITO È STATO SOLO SUO” disse deciso il felino, sottolineando l’ultima frase
 
Già … era stato solo grazie a Boris, se erano riusciti a eliminare la minaccia che rappresentava quell’hacker da strapazzo … INSIEME
Da soli non ci sarebbero MAI RIUSCITI
E lo sapete perché ?
Perché avrebbero continuato a combattere l’uno vicino all’altro … a guardarsi e a proteggersi a vicenda ... anche se adesso stavano affrontando un periodo piuttosto difficile
Ma questo non avrebbe impedito di spezzare quel LEGAME FRATERNO CHE LI UNIVA
E una chiara dimostrazione, entrambi l’avevano avuta qualche minuto fa
Se a suo fratello non gli fosse importato nulla di lui, avrebbe premuto il grilletto e l’avrebbe spedito all’altro mondo, senza farsi troppi problemi … e invece, non l’aveva fatto
C’era ancora del buono in quel FIOCCO DI NEVE, burbero e scontroso all’esterno … doveva solo rendersi conto che, in fondo, lui non era così … e Bradford l’avrebbe aiutato ad aprire gli occhi
 
“Oh … non sia troppo modesto, capitano Bradford
È vero, il tenente Boris ha fatto sicuramente la sua parte nella missione … ma, alla fine, è stato lei a sbrigare la faccenda … questo è ciò che conta” affermò il dingo, sorridendo verso il felino
“NO … si sbaglia, signor Fowler
E ci terrei che comunicasse al signor Sailas che il merito di questo successo, è di Boris … se lo merita” disse la tigre del bengala, annuendo rapidamente e lasciando perplesso il canide che, dopo qualche secondo di silenzio, riprese a parlare
“D’accordo … se ci tiene così tanto, comunicherò al signor Sailas quello che mi ha detto
E … a proposito …” esordì William, rivolgendo uno sguardo verso tutti i presenti
“Bisogna URGENTEMENTE controllare la base di Geysir per verificare che il problema HAWKEYE sia stato DEFINITIVAMENTE RISOLTO
Perciò, se QUALCUNO è così gentile da offrirsi volontario …” concluse apparentemente Fowler, sottolineando le ultime parole e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso i due coyote, che rimasero a fissare il dingo come due stoccafissi
 
A quanto pare, non avevano colto l’affermazione abbastanza ovvia del canide, che si celava dietro la sua stessa frase
 
“Porque sta continuando a mirarce, señor Fowler ?” chiese, dopo qualche secondo, Ralf, con fare interrogativo, per poi aggiungere
“Si se refieres a por qué mi cabeza está baganda, ya lo dije, es una lunga historia ...” provò a dire il coyote, mentre William continuava imperterrito a fissarlo, con uno sguardo privo di emozione
“Sì … insomma … ecco …” tentò di proferire il canide, mentre continuava a essere osservato dal dingo
“Oh … y eso está bien … va bene” sbottò alla fine il predatore, non riuscendo più a sopportare lo sguardo del signor Fowler
“Sono caduto con la cabeza adentro al cess …” affermò Ralf, venendo fortunatamente interrotto dal capitano Bradford
“Ralf … il signor Fowler vuole solo sapere se tu e tuo fratello siete QUEI VOLONTARI che dovrebbero andare a controllare se il problema è stato risolto, visto che siete gli unici due soldati ancora in piedi” disse la tigre del bengala, dopo aver espirato profondamente, facendo aprire lentamente la bocca al duo di coyote che, dopo essersi guardati a vicenda, scossero velocemente la testa a destra e a sinistra
“No … per oggi, avere già facto e averne passate abbastanza
E poi, nostro turno essere già finito da un pezzo” affermò risoluto Rolf
“Già, mi hermano … perciò, con permiso” aggiunse Ralf, voltandosi insieme al fratello e dirigendosi verso la porta d’uscita dell’infermeria, l’uno appoggiato alla spalla dell’altro
“Noi andare … ero fenuto per medicare occhio … ma no importa
Ricorrerò a fecchio metodo … pezzo di ghiaccio e via … defo solo stare attento a meningi
Buona serata … Auf Wiedersehen” disse il canide tedesco, alzando la zampa, dietro di sé, in gesto di saluto
“Adios … ci vediamo domani, señores
Ahora quiero solo de farme una doccia” aggiunse Ralf, aprendo la porta dell’astanteria
“Ya … puzzi daffero tanto … sei, per caso, caduto in un water ?” chiese ironico il suo simile, trattenendo una risatina, sapendo che quella era la mera e cruda verità
“Habla quello che tiene una BERENJENA, al posto dell’occhio …” ribatté a sua volta il coyote spagnolo, mentre sul suo muso si andava a formare un ghigno
“Perché stare ridendo ?
Che cosa significare parola che hai detto ?” chiese perplesso il suo simile
“No … nada …”
“No … tu ora me lo dire …”
“Altrimenti ?”
“Altrimenti …”
La frase venne interrotta dalla porta dell’infermeria che si chiuse subito dopo, lasciando sbigottiti e interdetti gli animali ancora presenti all’interno della stanza
 
“D’accordo … la prossima volta che chiederete delle ore di permesso, ne riparleremo” affermò ad alta voce il dingo, dopo qualche minuto di silenzio, sperando che i due coyote avessero sentito quello che aveva appena detto … anche se era un po’ improbabile
“Ma guarda te …” aggiunse William, scuotendo lentamente la testa
“Non si preoccupi, signor Fowler
Se vuole, posso contattare Black e Xever e chiedere a loro due di fare una capatina veloce fino alla base di Geysir
Se non erro … mi sembra di averli intravisti negli uffici condivisi … forse sono ancora lì” disse il capitano Bradford, sorridendo e attirando su di sé l’attenzione del canide, che sorrise a sua volta
“Oh … la ringrazio, capitano
Per fortuna che c’è lei …
Veda se sono disponibili e poi, una volta che hanno finito, gli dica di farmi sapere se hanno trovato qualcosa
Così poi, lo comunicherò immediatamente al signor Sailas
Buona serata a tutti e due” concluse William, voltandosi e dirigendosi verso l’uscita della stanza, dopo aver salutato la tigre del bengala e il wombat, aprendo la porta e chiudendola subito dopo
 
“Bene … allora levo anch’io le tende
Vedo se riesco a trovare quei due scansafatiche di un orso polare e di un lupo grigio, e poi me ne torno a casa
È stata una giornata PIUTTOSTO IMPEGNATIVA … da DIMENTICARE …” aggiunse il felino, dopo qualche secondo, rivolgendo uno sguardo verso il medico
“Lei che fa DOC ?
Viene oppure …” provò a chiedere Bradford, venendo interrotto dal medico che, senza nessun preavviso, cominciò a spingere il grosso predatore verso la porta
“Shhhh … faccia silenzio … vengo con lei
Ma la prego … non fiati
È un’occasione che non ricapiterà più” sussurrò il marsupiale, voltandosi dietro di sé e osservando tre tavoli in metallo, posti al centro della stanza, sui quali giacevano, dentro a quei bozzoli fatti di resina, COLORO che l’avevano fatto ricredere sul fatto che TUTTI i mammiferi si fossero EVOLUTI E CIVILIZZATI
 
Il felino non poté far a meno che trattenere una risatina
 
“D’accordo … d’accordo …
Ma, guardi che so ancora camminare” si lamentò scherzosamente il predatore arancione e a strisce nere, mentre apriva la porta dell’astanteria, non venendo però udito dal medico, che affermò sconsolato
“Già … una giornata da dimenticare” concluse il marsupiale, spingendo fuori il capitano, per poi appendere il suo camice sul vecchio appendiabiti
Dopodiché, Logan spense le luci della stanza e, in seguito, chiuse la porta dell’infermeria, non prima di aver dato un’ultima occhiata a quelle tre iene da strapazzo … che non avrebbe più voluto né vedere né medicare per il RESTO DELLA SUA VITA, poco ma sicuro
 
 
 
 
Intanto, a casa Hopps, e precisamente sul retro …
 
 
“Dai Harry
Che sei quasi arrivato in cima …”
“Questo lo so, Marv
Chiudi la bocca e continua a tenermi la scala”
“Va bene … va bene … non c’è bisogno di scaldarsi così tanto, sai …” affermò una faina con i peli della testa un po’arricciolati, mentre sorreggeva una scala in legno, sulla quale stava salendo un suo simile, con un cappello invernale grigio che gli copriva la zucca
 
Ormai era quasi arrivato
Ancora pochi gradini e avrebbe raggiunto quella tanto agognata finestra al primo piano … il suo biglietto d’entrata, che gli avrebbe permesso d’intrufolarsi dentro l’abitazione di quegli stupidi conigli, per fare piazza pulita di tutti gli oggetti di valore e dei contanti che riusciva a trovare, senza che quei mangia - carote se ne accorgessero
 
Se le informazioni che era riuscito a raccogliere erano corrette … avrebbero fatto JACKPOT
 
Così, mentre Harry si apprestava a salire gli ultimi pioli della rampa, mentre sul suo muso si andava a dipingere un ghigno di vittoria, sotto di lui, Marv non era dello stesso identico suo umore
Era da circa cinque minuti, da quando il suo socio era risalito, per la seconda volta, sopra la rampa, che si sentiva … strano
 
Intendiamoci, non aveva paura di essere scoperto o arrestato dalla polizia … col lavoro che faceva, se così possiamo chiamarlo, ormai c’aveva fatto l’abitudine … era qualcos’altro
Era come se si sentisse … OSSERVATO
 
In un primo momento non ci aveva fatto caso
Forse, la legnata ricevuta sull’occhio da parte di Harry, gli aveva scombussolato il cervello
Ma, man mano che i minuti passavano, quella sensazione rimaneva
Era come se una PRESENZA lo stesse scrutando a sua insaputa … come facevano, tanto tempo fa, i predatori … quando si acquattavano dentro la fitta vegetazione, diventando un tutt’uno col terreno, mentre strisciavano in silenzio, avvicinandosi sempre di più all’ignara preda … per poi balzarle addosso e sbranarla
Ma, lui era un predatore … uno di quegli assassini primitivi che poi, col passare del tempo, si erano evoluti
Questa, definiamola paura … non avrebbe dovuto avercela
Eppure …
E non poche volte si era voltato dietro di sé, per controllare se ci fosse qualcuno
Forse avrebbe dovuto chiedere al suo socio se anche lui aveva questa percezione
 
“Harry … tu non hai come la sensazione di sentirti osservato ?” chiese a bassa voce Marv, rivolgendosi verso il suo compare che, nel frattempo, aveva raggiunto la finestra
“No, Marv … non c’è l’ho
E ora, chiudi quella bocca
Io entro … tu aspettami … e CONTINUA a tenere la scala” affermò seccata la faina bassina, senza neanche voltarsi a guardare il suo simile, scavalcando il davanzale in legno dell’infisso e fiondandosi dentro casa
 
Bah … forse era solo un calo di zuccheri e, adesso che ci pensava bene, non aveva neanche cenato … fortuna che si era portato dietro uno di quegli snack che gli piacevano tanto
 
Così Marv estrasse, da una tasca interna del suo lungo cappotto, aiutandosi con la zampa sinistra, mentre con l’altra teneva saldamente la scala, quella che, a prima vista, sembrava essere una piccola barretta, impacchettata dentro a una busta color marrone scuro, che incorniciava una scritta blu: SNICKERS
 
Oh … il suo preferito: cioccolato al latte, ripieno con caramella mou e arachidi tostate
Una vera DELIZIA … ancora non riusciva a capire perché a Harry non piacessero
 
Sono solo barrette assassine … con quelle arachidi che ti si attaccano sul palato o ti vanno di traverso, rischi di soffocarti da solo
 
Macché …
Erano qualcosa di meraviglioso … anzi, di DIVINO
Il suo compare non sapeva minimamente cosa si perdeva
 
Perciò, la faina aprì il pacchetto alla sommità della confezione, mentre un delizioso odore di cacao e noccioline gli investì in pieno il naso
Stava per dare il primo morso, quando uno strano rumore attirò la sua attenzione
Era come il rombo di un tuono in lontananza
 
Stava per mettersi a piovere ?
 
Perplesso, Marv alzò lo sguardo verso il cielo stellato, non notando nessuna nuvola
Strano … e allora cosa …
Il mammifero non riuscì a terminare il pensiero, che captò lo stesso identico suono, una seconda volta … questa volta MOLTO più vicino
 
Ok … qui c’era qualcosa che non andava
 
E, a conferma di questo, quella sensazione di essere scrutato senza che lui se ne accorgesse, tornò a fargli visita
La situazione stava cominciando a farsi tetra e paurosa
 
Il mammifero cominciò a guardarsi nervosamente intorno, mentre il panico cominciava a farsi strada dentro di lui
Era SICURO che lì fuori ci fosse QUALCUNO … a meno che questo QUALCUNO, non fosse un fantasma che infestava quella casa
 
 
Andiamo … i fantasmi non esistono … ti stai comportando come un cucciolo di quattro anni
 
Ok … e allora come mai continuo a sentire rumori strani e ho come la sensazione di essere osservato a mia insaputa ?
 
Sarà il calo di zuccheri …
 
Non ne sono molto convinto
 
Allora … facciamo così … ci voltiamo un’ultima volta a guardare, questa volta in tutte le direzioni e, se non vediamo niente, vuol dire che non c’è nulla di cui preoccuparsi … ok ?
 
D’accordo cervello, sei tu il capo
 
 
Seguendo il suggerimento del suo subconscio, la faina si voltò a guardare dietro si sé … nulla
Sopra di lei … nulla da segnalare
Sotto … solo erba
Alla sua destra … niente
Alla sua sinistra … nu …
 
Marv si pietrificò sul posto, mentre il suo battito cardiaco accelerò improvvisamente
 
Cos’erano quelle due luci dorate luminescenti che lo stavano osservando, all’altezza del muso, a pochi metri da lui ?
Doveva essere per forza un fantasma … anzi, DUE !
Se lo sentiva che c’erano delle presenze paranormali in quella casa
E ora, che cosa doveva fare ?
Non riusciva nemmeno a muoversi …
Beh … avrebbe potuto almeno gridare … se la sua gola non si fosse seccata all'improvviso
 
Ok … niente panico
Basta indietreggiare con calma e …
 
Marv non riuscì a terminare il pensiero che, i due globi luminosi, cominciarono a diminuire d’intensità, finché non rimasero solo quelli che, a prima vista, sembravano essere due occhi, sospesi nel nulla, di colore giallo ambra … che lo stavano continuando a fissare
 
La faina non poté far altro che aprire lentamente la bocca, come unica reazione a quell’evento che si stava verificando davanti ai suoi occhi
I due bulbi oculari, rimasero a fissare l’animale ancora per qualche secondo, per poi posarsi sull’oggetto che il mammifero teneva nella zampa sinistra: la barretta alle noccioline
Il predatore se ne rese subito conto e guardò velocemente, prima gli occhi e poi il suo snack
 
Aspetta … vuoi vedere che …
 
Il ricciolino, dopo un attimo d’esitazione, mosse leggermente la zampa, che teneva lo spuntino, verso destra e, per tutto il percorso, i due bulbi oculari la seguirono, finché il predatore non si fermò
Dopodiché, il mammifero la spostò verso sinistra e i due occhi fecero altrettanto
A quanto pare, la presenza paranormale era attratta dal suo stuzzichino
Forse, se gliel’avrebbe dato, se ne sarebbe andata via … senza prendergli l’anima
 
Così, seguendo il ragionamento che aveva appena fatto, la faina avvicinò, con la zampa che gli tremava come una foglia, lo snack verso gli occhi giallo ambra, fermandosi a pochi metri da quest’ultimi
I bulbi oculari rimasero a fissare, per qualche secondo la barretta e poi, con grande sorpresa e disgusto di Marv, un lungo lombrico rosa e viscido, spuntò dal nulla, qualche metro più avanti rispetto agli occhi
 
Come se fosse stato dotato di vita propria, il verme si diresse verso la zampa della faina e, dopo qualche secondo d’esitazione, l’avvolse interamente
 
Un brivido, lungo tutta la spina dorsale, si propagò nel corpo del mammifero che fu costretto a mollare la presa dallo spuntino, per poi pulirsi velocemente la zampa, aiutandosi con l’altra, sul suo lungo cappotto
 
Che schifo … tutto viscido … bleah !
 
Nel frattempo, il verme, una volta preso il prezioso carico, indietreggiò rapidamente, sparendo dalla vista dell’animale, così com’era apparso
 
Ma come …
 
“Marv, io sto scendendo”
Queste parole, riportarono il predatore sulla terra ferma
 
La faina alzò velocemente lo sguardo sopra di sé e, per la precisione, verso la finestra aperta del primo piano, dalla quale era uscito un suo simile, con in spalla un grosso sacco di juta, a prima vista, MOLTO PESANTE
“No, Harry !
Aspe …” provò a dire il ricciolino, tentando di afferrare nuovamente la scala … ma ormai, era troppo tardi
Infatti, il suo socio, aveva già poggiato la zampa sul primo piolo della rampa che, non essendo tenuta saldamente alla base, per via del carico sulle spalle dell’animale bassino e della forza di gravità, si inclinò pericolosamente all’indietro
E Marv non poté fare nulla
Complice il fatto che era stato distratto da quei due occhi luminescenti … che non sapeva se erano ancora lì o erano spariti … e, in aggiunta, le zampe viscide che si ritrovava, non lo aiutarono di certo
Fu così che la scala, con sopra Harry, cadde all’indietro, come un albero che viene abbattuto
 
 
BOM
 
 
Fortunatamente, il ricciolino riuscì a scansarsi in tempo e a non farsi travolgere dalla rampa, gettandosi sul terreno, verso destra
La stessa cosa non si poté dire del suo compare che, ancora attaccato alla scalinata, si ritrovò, per la seconda volta per terra
 
“O mio dio, Harry !
Stai bene ?” chiese preoccupato il suo socio, alzandosi e dirigendosi verso il suo compare, togliendogli di dosso la scala e constatando le sue condizioni
“Harry … Harry … mi senti ? Quanto ne vedi ?” chiese il ricciolino, scuotendo energicamente il suo simile, per poi mostrargli, davanti al muso, tre dita alzate
Il bassino, ancora intontito per la caduta, guardò, con gli occhi stralunati, la zampa del compare
“Otto ?” chiese Harry, perplesso, mentre Marv osservava, con sguardo preoccupato prima la sua zampa e poi il suo amico
“Avanti … ti aiuto a rialzarti” continuò il ricciolino, sollevando di peso il suo simile
 
Purtroppo, una volta che il suo soccorritore lo rimise in piedi, si sentì un sonoro e violento CRACK che, a giudicare dalla provenienza, era stato emesso dalla schiena della povera faina col cappello
“Ahhhhh … ecco, lo sapevo
Mi sono giocato le ultime vertebre della spina dorsale” si lamentò Harry, poggiandosi una zampa dietro la schiena, non prima di essersi tolto il sacco con la refurtiva che, potete immaginare, durante la caduta non era stato granché utile per attutire il capitombolo
“MA PERCHÉ NON MI HAI TENUTO LA SCALA, RAZZA DI IDIOTA ?” chiese la faina, urlando a bassa voce, scansando il suo simile, per poi mollargli uno scappellotto
“Beh … c’era un … anzi, DUE … fantasmi … che volevano … il mio snack” provò a giustificarsi il ricciolino
“Mi prendi in giro ?
Si vede che la botta che ti ho dato con quel piede di porco ti ha scombussolato quei pochi neuroni sani che avevi” continuò il predatore basso, continuando a massaggiarsi la parte che aveva sbattuto
“Harry … ti dico che è la verità”
“SILENZIO !
NON VOGLIO SENTIRE UN’ALTRA PAROLA USCIRE DA QUELLA FOGNA CHE TI RITROVI !
GIURO CHE SE USCIAMO VIVI DA QUI, TI FACCIO PAGARE TUTTO QUELLO CHE MI HAI …”
 
“Stare … bene ?”
 
L’ultima frase fece dipingere sul muso del bassino uno sguardo perplesso, non tanto per la frase in sé … ma per il fatto che non era stato il suo socio a pronunciarla
Entrambi i mammiferi si guardarono a vicenda confusi, per poi voltarsi, tutti e due, alle loro spalle … rimanendo sbigottiti
A pochi metri da loro, vi erano due occhi giallo ambra … ma quest’ultimi, a differenza di quelli che aveva visto Marv, erano incastonati dentro a quella che, a prima vista, sembrava essere la testa di un MOSTRO FLUTTUANTE !
Tutta verde, con un muso allungato dal quale si intravedevano numerosi denti, disposti a formare un sorriso MALEFICO, mentre quegli occhi ti perforavano l’anima
 
Le due faine, rimasero in silenzio ancora per qualche secondo e poi, dopo essersi lanciate un’occhiata a vicenda, si misero a ridere nervosamente
“EHEHEHE … una testa che vola
Devo aver preso proprio una bella botta …” disse Harry, massaggiandosi il cranio
“Ma, scusami … perché la sto vedendo anch’io ?” chiese il ricciolino, smettendo di ridacchiare e rivolgendo uno sguardo confuso verso il suo simile che cessò, anche lui, di sorridere
“Come ? La vedi anche tu ?” chiese sorpresa la faina col berretto, guardando velocemente prima la testa del mostro … che continuava a guardarli con uno sguardo curioso … e poi il suo compare, che annuì velocemente
“Ma, allora …” provò a dire Harry, venendo interrotto dal mostro che aprì la bocca, irta di denti aguzzi, facendo uscire da essa una specie di verme rosa che, in seguito, si capì essere la lingua
 
L’organo del gusto, muovendosi come un serpente, depositò ai piedi di Marv, nientepopodimeno che la confezione del suo snack vuota
Dopodiché, la creatura rimise al suo posto l’organo del gusto, rivolgendo un sorriso … a prima vista, MALVAGIO … verso i due predatori; mentre quest’ultimi avevano dipinto sui musi uno sguardo di TERRORE PURO … e anche di DISGUSTO, soprattutto Marv, che aveva appena capito COSA gli aveva avvolto la zampa … e non si trattava di un lombrico
 
I due rapinatori si guardarono velocemente a vicenda per l’ennesima volta
In seguito, constatando che quella non era un’allucinazione, ma un MOSTRO che avrebbe potuto DIVORARLI VIVI, Marv e Harry non poterono far a meno di strillare come due femminucce, seguiti a ruota dalla creatura
 
 
 
 
Nel frattempo, dentro casa Hopps, qualche minuto prima …
 
 
“Davvero ottima questa torte alle carote, Bonnie
Veramente squisita”
“Oh … Nicholas, ti ringrazio
Purtroppo l’ho fatta velocemente e non ho avuto nemmeno il tempo di decorarla come si deve”
“Non ti preoccupare, Bonnie
Le cose semplici sono sempre quelle più buone” affermò una volpe, intenta a spazzolarsi la seconda … se non terza … fetta di gateau, mentre veniva osservata, con uno sguardo dolce, da una coniglia, che si trovava in piedi, di fianco al predatore, con in zampa la confezione contenente il dolce … o quello che ne rimaneva
“Povero caro
Sembra che non assaggi una torta, da tanto di quel tempo …” disse la leporide, trattenendo una risatina
“Ed è proprio così” sottolineò il canide, continuando a spolverare il piatto
“Ma cosa stai dicendo, Nick ?
Non ti ricordi che due settimane fa, te ne ho fatta una come regalo per esserti impegnato al lavoro ?” domandò infastidita una coniglietta, con due occhioni color ametista, seduta vicino al predatore
“Senza offesa, carot … ehm … Judy
Ma chiamare torta un blocco di pasta che sembrava un mattone, non mi sembra proprio il caso
E fortuna che non sono a dieta” affermò Nick, una volta pulita la stoviglia
“E ora cosa c’entra la cura dimagrante ?” domandò stizzita la leporide, mentre sul muso del canide si andava a formare un sorriso sornione
“Sai cosa dice la prima legge della dietetica ?
SE HA UN BUON SAPORE, NON È PER TE
Frase vera … al 100 %
E io non corro questo rischio quando cucini tu e lo sai perché ?” domandò il predatore rivolgendo un sorrisetto verso la partner che, dopo qualche secondo di riflessione, aprì la bocca, sentendosi offesa nell’orgoglio
“Esattamente” concluse Nick, scoppiando in una fragorosa risata
“CIOÈ, MI STAI DICENDO CHE LA MIA CUCINA FA SCHIFO? È QUESTO CHE MI STAI DICENDO ?” domandò offesa Judy, mentre rivolgeva uno sguardo poco amichevole verso il partner
“Ah … io non ho detto niente
Sei tu che lo stai dicendo” continuò il canide, continuando a sghignazzare
 
E, prima che la leporide, potesse aggiungere qualcos’altro, venne interrotta da Bonnie
“Beh … tesoro, Nicholas non ha tutti i torti … ti ricordi il dolce che preparasti per papà, quando avevi nove anni ?” domandò mamma Hopps, rivolgendo uno sguardo divertito verso la figlia che, nel frattempo, aveva messo il broncio
“C’avevo messo tanta passione e amore in quel dolce” bofonchiò la coniglietta
“Già … talmente tanta che mi hanno fatto fare avanti e indietro dal bagno per tutta la notte” aggiunse Stu con tono sconsolato, annuendo lentamente, mentre il resto della famigliola era scoppiata a ridere, ricordando quell’episodio
 
Ma, a un tratto l’allegria e la spensieratezza che aleggiavano dentro la sala da pranzo, svanirono subito dopo quando, fuori da casa, si sentirono delle urla terrorizzate
Tutti i presenti si zittirono di colpo
 
Ma cosa …
 
Neanche il tempo di poter far qualcosa, che un secondo rumore seguì subito dopo: sembrava il rombo di un motore … che pareva provenire dall’esterno della cucina e precisamente, sul lato dove vi era la finestra che dava sulla veranda
“Judy … hai preso le chiavi del furgoncino ?” chiese allarmato Stu, guardando velocemente sua figlia che, in seguito alla domanda postale dal padre, sbiancò in muso
“No” disse dopo qualche secondo di silenzio la leporide, portandosi una zampa davanti alla bocca e spalancando gli occhi
In seguito a quella risposta, papà Hopps si alzò repentinamente dalla sedia su cui si era accomodato, cominciando a urlare
“MI STANNO A RUBARE IL FURGONE !” sbraitò Stu, dirigendosi verso l’uscita del salotto
“Caro … dove stai andando ? E se fossero armati ?” esclamò Bonnie, poggiando sul tavolo la scatola del dolce e mettendosi davanti all’uscio della sala da pranzo, bloccando il passaggio al marito
“Ma cosa stai facendo, tesoro ?” esclamò il leporide stupefatto, cercando di spostare la moglie
“Sto cercando di salvarti la vita, brutto zuccone !” affermò mamma Hopps, non muovendosi di un millimetro
 
Nel frattempo, il rumore del motore era aumentato d’intensità, segno che i possibili rapinatori erano prossimi alla partenza
“TESORO DEVI FARMI PASSARE !” urlò allarmato Stu, cercando di smuovere quel muro di mattoni che si era eretto davanti all’uscita del salotto … non riuscendoci
“CI PENSO IO, MAMMA !
TU, PAPÀ E GLI ALTRI NON USCITE DI CASA !” esclamò prontamente una leporide, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la cucina
“JUDY !
DOVE STAI ANDANDO ?
TI FARAI AMMAZZARE !” gridarono all’unisono i coniugi Hopps, vedendo la figlia sparire in cucina
“NON VI PREOCCUPATE
LE VADO DIETRO IO
VOI INTANTO CHIAMATE LO SCERIFFO BISHOP … NOI CERCHEREMO DI FERMARLI” urlò a sua volta una volpe, alzandosi dalla seggiola e correndo dietro alla leporide, che aveva abbandonato la stanza
“NICHOLAS !” strillarono Stu e Bonnie, mentre osservavano il canide entrare in cucina
 
Anche il lavoro ci insegue in vacanza
Mai una buona volta che si possa rimanere tranquilli e in pace
Ma guarda te …
 
Pensò Nick, mentre scuoteva lentamente la testa, fiondandosi nel cucinotto
 
 
 
 
Nel cortile di casa Hopps, qualche minuto prima …
 
 
“CORRI, MARV … CORRI !”
“NON VOGLIO ESSERE MANGIATO !”
“E ALLORA MUOVI LE CHIAPPE !” sbraitò una faina, con in spalla un grosso sacco di juta, spuntando dal retro, nel bel mezzo del cortile di casa Hopps, seguita a ruota da un altro suo simile
 
Sembravano entrambi terrorizzati …
 
“Lo vedi ?“ chiese preoccupato Harry, cominciando a guardarsi nervosamente intorno
“NO … NO … È SPARITO UN’ALTRA VOLTA
CI PRENDERÀ L’ANIMA
AL FURGONE !” continuò, spaventato, Marv, facendo per dirigersi verso l’uscita principale della proprietà, venendo accalappiato per una zampa dal suo simile
“NO, IDIOTA !
È TROPPO LONTANO
PRENDIAMO QUELLO” affermò il bassino, indicando un furgoncino blu, parcheggiato davanti alla veranda dell’abitazione
“QUELLO ?
MA … È UN TRABICCOLO SU QUATTRO RUOTE”
“Come vuoi … se vuoi rimanere qua fuori a farti …” la faina col cappello non riuscì a terminare la frase che un rimbombo, simile a quello di un tuono, attirò la loro attenzione … facendo sbiancare Marv in muso
“È LUI … È LUI … STA ARRIVANDO !
MUOVIAMOCI !” esclamò il predatore alto, dirigendosi verso il furgone, seguito a ruota dal suo compare
 
Entrambi i predatori raggiunsero velocemente le portiere del mezzo, aprendole contemporaneamente: Harry quella del lato guidatore e Marv quella del lato passeggero
“TIENI MARV … VELOCE !” esclamò il bassino, prima di mettersi al voltante, togliendosi il sacco di juta dalla schiena, per poi lanciarlo verso il suo socio che, nel frattempo, si era accomodato sul sedile, chiudendo subito dopo lo sportello
Purtroppo, il ricciolino, colto alla sprovvista dall’avvertimento del suo compare, non riuscì a prendere in tempo il sacco con la refurtiva; infatti, quest’ultimo, lo colpì in pieno muso, facendogli sbattere la testa contro il finestrino della portiera … e tutto questo, senza che il suo simile, una volta salito a bordo pure lui, se ne accorgesse
“Ah … sciocchi !
Hanno dimenticato la chiave d’avviamento inserita nel quadro … che ingenui
Niente di più facile …” disse Harry, trattenendo una risatina e osservando la chiave d’accensione del veicolo
Nel frattempo, ancora intontito per la botta presa, il ricciolino si tolse di dosso il sacco con la refurtiva, poggiandoselo vicino al petto; dopodiché, massaggiandosi il cranio, guardò fuori dal finestrino … sbiancando subito dopo
 
No … non poteva essere vero
 
“H-H-H-H-HARR … H-H-H-HARR …” provò a dire la faina, cercando di chiamare per nome il suo socio, non riuscendoci
“H-H-H-H-HARR …” continuò il predatore, cominciando a toccare nervosamente e ripetutamente la spalla del suo simile, con la zampa sinistra
“CHE C’È ?” sbottò infine quest’ultimo, guardando il suo compare che indicava, con l’indice della zampa destra, il vetro del finestrino di fianco a lui … dove, fuori dal mezzo, c’era un occhio giallo ambra, intento a fissarli dentro l’abitacolo
E loro conoscevano PERFETTAMENTE a chi apparteneva quel bulbo oculare
 
Dentro al posto di guida, calò un silenzio di tomba
Nessuno dei due predatori mosse un muscolo
“Marv … rimani immobile … forse, al buio, vede solo quello che si muove” disse Harry, sussurrando e cercando di non muovere la bocca, rivolgendosi verso il ricciolino
“Harry … questo non è un film … non siamo in quel parco di divertimenti, dove avevano riportato in vita creature estinte da milioni di anni … e tanto meno non funziona come in quella scena, dove quell’essere mostruoso si avvinca al protagonista e lui, rimanendo fermo se la cava” mugolò Marv, mentre continuava a fissare la pupilla nera, incastonata dentro a quello sfondo giallo ambra
“Tu rimani fermo”
“Così facciamo la fine di quello che si era chiuso nel bagno ?” continuò la faina alta, pensando alla scena di quel lungometraggio … di cui ora, non si ricordava il nome
“NON TI MUOVERE” gli intimò a bassa voce, il suo compare
 
Nell’abitacolo, ripiombò di nuovo il silenzio, finché …
“IO … vi vede … sa ?” affermò una voce mostruosa e tenebrosa, proveniente da fuori, mentre l’occhio si spostò, prima su Marv e poi su Harry
 
“Possiamo andare adesso ?” chiese il ricciolino, guardando il suo compare che, senza farselo ripetere due volte, mise in moto il mezzo, inserendo la retromarcia
“VAI HARRY … VAI !” lo incoraggiò il suo socio, mentre il veicolo, una volta inserita la prima, si diresse molto velocemente verso l’uscita della proprietà, sgommando
“CI STA SEGUENDO ?” domandò Harry, mentre continuava a tenere schiacciato il piede sull’acceleratore
“NO … NON LO VEDO …” affermò Marv, voltandosi a guardare dietro di sé, per poi girarsi nuovamente
“SI VEDE CHE L’ABBIMAO SEMINA … AHHHHHHHH !!!!!!” urlò la faina alta, indicando la strada davanti a sé dove, qualche metro prima di raggiungere l’uscita principale, che li avrebbe condotti sulla strada, comparve la testa della MOSTRUOSA creatura, appoggiata al terreno, a bloccargli la via di fuga
“HARRY !!!” urlò Marv, mentre il furgoncino si avvicinava sempre di più verso il cranio volante
“TIENITI FORTE !!!” gridò il bassino, sterzando bruscamente a destra, dirigendosi sul retro della casa
 
 
 
(E, per questo piccolo inseguimento … ringraziamo sempre il mio cuginetto, ascoltatevela finché il furgone non si schianta:                                                                              https://www.youtube.com/watch?v=nDUWFxGxwpg)
 
 
 
“HARRY … COSÌ MORIREMO TUTTI E DUE !
OCCHIO AGLI ALBERI !” urlò terrorizzato Marv, indicando un paio di arbusti lungo la strada che, fortunatamente, vennero evitati dal suo simile
“PANNI STESI … CAPANNO DEGLI ATTREZZI … ORTICELLO CON CAROTE” continuò a strillare il ricciolino, indicando i vari ostacoli che il mezzo incontrava lungo il cammino e che venivano, puntualmente, schivati dal furgone
“LA VUOI SMETTERE, MARV ?
PIUTTOSTO … CI STA ANCORA SEGUENDO ?” chiese il bassino, mentre era impegnato alla guida, sterzando a destra, e percorrendo il retro della casa
 
La faina si voltò a guardare dietro di sé, constatando che … purtroppo … la testa volante li stava ancora inseguendo, ma, questa volta, a un altezza di sei metri
Terrorizzato, Marv si girò nuovamente, guardando Harry negli occhi
“CI È ANCORA DIETRO … STA VOLANDO … E STA GUADAGNANDO TERRENO !”
“Ok, mister lenzuolo … vediamo se ti piace giocare
Nessuno stupido fantasma mi prenderà l’anima, oggi” affermò Harry deciso, aumentando la velocità del mezzo
“HARRY … RALLENTA … DEVI SVOLTARE !!!!!” esclamò il suo compare, aggrappandosi al sedile e indicando la staccionata davanti a loro
“FIDATI DI ME !” esclamò il predatore con il cappello invernale, accelerando ancor di più
“MORRIREMO TUTTI !!”
 
Per fortuna, questo non successe
Infatti, poco prima di raggiungere la recinzione in legno, Harry sterzò bruscamente a destra e poi subito dopo a sinistra, mentre continuava a tenere premuto il pedale del freno
Così facendo, eseguì alla PERFEZIONE una derapata da VERO MAESTRO
Dopo quella manovra da PAURA e dopo aver controllato che il suo cuore stesse ancora battendo, Marv si girò a guardare dietro di sé … non vedendo più nulla
“Harry … c’è l’hai fatta … l’abbiamo seminato” esclamò entusiasta il ricciolino
 
“Che ti avevo detto … e adesso, c’è la filiamo” affermò orgogliosamente il bassino, svoltando a destra e percorrendo la facciata principale dell’abitazione, mentre il suo socio si voltò nuovamente … per gridare
“HARRY … CONIGLIETTA … IN MEZZO ALLA STRADA !” strillò la faina, indicando una leporide dagli occhioni color ametista, che era improvvisamente sbucata dall’uscita sul retro, piazzandosi in mezzo al cortile … proprio davanti all’ingresso della proprietà
Avendo capito al volo la situazione, Harry pigiò a fondo il freno, non tenendo conto, però, della velocità del veicolo e della distanza che lo separava dal bersaglio … l’avrebbe presa in pieno
 
Nel frattempo, la coniglietta, si rese conto anche lei del pericolo … ma era troppo tardi
Non avrebbe fatto in tempo a schivare il furgone … che la stava per investire
 
Il mezzo l’avrebbe messo sotto … se un altro mammifero dalla pelliccia fulva, e precisamente una volpe, non l’avesse atterrata, spingendola verso destra, salvandole la vita, mentre il veicolo procedette la sua folle corsa: superando l’entrata principale di casa Hopps e immettendosi in strada
Purtroppo, visto che le pastiglie dei freni erano un po’usurate … mi raccomando, fate sempre la manutenzione ordinaria della vostra auto … il mezzo proseguì diritto, sfondando una recinzione in legno e fiondandosi dentro al campo di granoturco che si trovava lungo la strada
 
 
 
 
30 minuti dopo ...
 
 
"Avete il diritto di rimanere in silenzio
Qualsiasi cosa direte potrà e sarà usata contro di voi in tribunale
Avete diritto a un avvocato durante l'interrogatorio e se non potrete permettervelo, ve ne sarà assegnato uno d'ufficio" affermò una femmina di lince, vestita con un abito da sera, corto e attillato, di un colore marroncino chiaro, mentre faceva accomodare dentro a una volante della polizia, una coppia di faine ammanettate
"Abbiamo diritto anche a delle cure mediche ?
Perché mi sento la testa un po' vuota" affermò una di esse, alta e con i peli della testa tutti arricciati
"Oh ... Marv, non ti preoccupare
È normale
Tu un cervello non c'è l'hai mai avuto, ecco perché la tua zucca è leggera ... perché non c'è NULLA lì dentro" disse l’altra faina, bassa e con un cappello invernale grigio sulla testa, già accomodata sui sedili posteriori del veicolo
"Era un'offesa, Harry ?
Perché sai, a volte ho come la sensazione che tu non mi rispetti" aggiunse dubbioso il ricciolino, mentre la femmina di lince, gli abbassò la testa, permettendo all'animale di accomodarsi dentro all'autovettura di servizio, insieme al suo compare
"È TUTTA COLPA TUA, IDIOTA !” gli urlò contro il bassino
“STAI ZITTO, ALTRIMENTI …” la frase del predatore venne interrotta dall'agente Snow, che chiuse la portiera del mezzo, prima di udire un gergo molto forbito da parte della faina, nei confronti del suo socio
 
"Oh ... Rafael caro
Ci dispiace tanto per aver interrotto l'appuntamento tra te e Anne"
"Ok ... primo: NON È UN APPUNTAMENTO, MA UNA CENA FRA COLLEGHI
Secondo: non avete nulla di cui preoccuparvi ... sono cose che capitano" disse una lince, vestita con un completo elegante nero, rivolgendosi verso una coppia di conigli, per poi aggiungere
"L'importante è che nessuno si sia fatto male"
"Beh ... questo è vero
Ma, la mia piccola chi me la recupera …" piagnucolò il leporide, indicando un campo di granoturco, situato sul lato della strada, la cui staccionata, che ne delimitava il perimetro sulla parte sinistra, era stata sfondata, in corrispondenza dell’uscita principale di casa Hopps, creando un percorso fra il mais
"Non ti preoccupare, Stu
L'assicurazione pagherà tutti i danni causati da quei due … te lo garantisco
E poi, ho già sentito il vecchio Greg, te la tirerà fuori domani mattina" affermò lo sceriffo Bishop, rivolgendo uno sguardo rassicurante verso il leporide e facendogli l'occhiolino
 
"Raf ... i nostri ospiti sono sistemati e pronti per il viaggio" disse la femmina di lince, raggiungendo il terzetto di mammiferi
"Ok, Anne ... bel lavoro" replicò il suo simile, sorridendole
"Cara, vi chiediamo ancora scusa
Vi abbiamo rovinato la serata" aggiunse mamma Hopps, con tono dispiaciuto, rivolgendosi verso la felina
"Oh ... Bonnie
Non ti devi sentire in colpa
D'altronde, questa è una nostra responsabilità e un nostro dovere" la rassicurò l'agente Snow
"Almeno avete capito chi sono quei due ?" domandò una pantera, unendosi al quartetto di animali e indicando il veicolo dello sceriffo, sul quale si trovavano i due mammiferi interessati
"Eccome, Victor
Si tratta di Marv Merchants e Harry Lime
I due ladruncoli che avevano tentato d'entrare dentro la casa dei McCallister, tre settimane fa e che, dopo quel furto andato a male, hanno messo a segno un paio di colpi in diversi abitazioni a Bunny Burrow
Ma ora non dovete preoccuparvi, non daranno più fastidio a nessuno" spiegò Rafael, guardando tutti i presenti
"Meno male che nessuno è rimasto ferito
Se fosse capitato qualcosa a Elodie ..." disse il felino nero, con un tono disperato, misto a rabbia
"Oppure a Judy !
Quei due pazzi la stavano per mettere sotto, fortuna che c'era Nicholas" aggiunse Bonnie, guardando verso la veranda in legno dove, sui primi gradini della piccola rampa, si trovavano una coniglietta e una volpe, quest'ultima con una borsa di ghiaccio sulla testa
 
"Beh ... nulla di tutto questo è successo
Ora, con permesso, noi due dovremmo andare
Devo prima portare a casa Anne, poi fare un salto in ufficio per far accomodare i due signorotti dentro ai loro nuovi alloggi e poi dovrò compilare, in tempo record, un mucchio di scartoffie da consegnare alla polizia penitenziaria della provincia, quando li verrà a prelevare domani mattina …
Mi sa che farò notte bianca" concluse la lince, trattenendo una risatina
"Se vuoi ti do una zampa ..." provò a dire la felina, venendo interrotta dal suo simile
"No no no no ... la serata è stata già un disastro ... non voglio fartela concludere in bellezza
Non sarebbe carino e mi sentirei in colpa
Tranquilla ... ci penso io" disse lo sceriffo Bishop, sorridendo alla sua vice, per poi rivolgersi verso la coppia di conigli e alla pantera
"Bene ... vi saluto, signori
Stu, Bonnie ... il sacco con la refurtiva, Anne ve l'ha portato dentro casa e ha già controllato che non manchi nulla
Buona notte a tutti" concluse Rafael, salutando il trio di mammiferi, per poi dirigersi verso la sua vettura di servizio, seguito a ruota dall'agente Snow, dopo che quest'ultima salutò, a sua volta, i presenti
 
I tre mammiferi rimasero a guardare la macchina dello sceriffo che si dirigeva verso l'uscita della proprietà, per poi svoltare a sinistra, dirigendosi verso la strada provinciale
"Beh ... vado anch'io
Ormai è tardi e devo mettere a letto la mia principessa" disse, dopo qualche secondo di silenzio Victor, voltandosi a guardare la sua macchina nera, parcheggiata orizzontalmente, ai piedi della rampa che permetteva di raggiungere la veranda
"Stu ... Bonnie ... per quanto riguarda Elodie, grazie di TUTTO" concluse la pantera, girandosi verso la coppia di conigli, chinandosi alla loro altezza e allungando la zampa
"Oh ... Victor
Non c'è di che" affermò il leporide, stringendo energicamente la grossa zampa del predatore
"Quando possiamo essere d'aiuto ... ci fa SEMPRE piacere" aggiunse la moglie, avvicinandosi al felino e scoccandogli un bacio sulla guancia
"Bene ...
Grazie ancora e buona botte" affermò Victor, rialzandosi in piedi e dirigendosi verso la sua autovettura, dopo aver salutato i due conigli
"Buona serata anche a voi" aggiunse la pantera, una volta arrivata alla portiera del lato guidatore, salutando il duo di animali seduti sui primi gradini della rampa, che consentiva di salire sulla balconata, che ricambiarono il gesto
Dopodiché, la pantera salì sul mezzo, chiudendo lo sportello
 
"Sai ... ancora non ti ho ringraziato" disse timidamente Judy, accomodata sul primo gradino della piccola scala, mentre osservava la macchina di Victor varcare l'entrata principale
"E di cosa dovresti ringraziarmi, carotina ?" le chiese una volpe, seduta di fianco a lei, mentre agitava una borsa contenente del ghiaccio, per poi posarsela nuovamente sulla testa
"Beh ... per avermi ..." provò a dire la coniglietta, non riuscendo a terminare la frase per via dell'imbarazzo che stava provando in quel momento, attirando l'attenzione del canide
"Oh ... non c'è di che
D'altronde, se non ti avessi salvato la vita, i tuoi mi avrebbero scuoiato vivo ... specialmente tuo nonno ..." affermò la volpe, trattenendo una risatina, per poi aggiungere, con tono solenne
"E poi, come diceva un vecchio saggio:
METTERSI INSIEME È UN INIZIO
RIMANERE INSIEME È UN PROGRESSO
LAVORARE INSIEME È UN SUCCESSO" concluse la volpe, alzando l'indice della zampa destra, come a voler avvalorare le proprie parole, ricevendo uno sguardo molto loquace dalla coniglietta
 
"Già ... belle parole
Peccato che furono pronunciate dal signor Henry Ferret nel 1902, quando fondò la famosa casa automobilistica che ancora oggi, porta il suo nome
Quando andavo a scuola, l'ho studiata la sua biografia e me la ricordo perfettamente quella frase
Con quell'espressione, voleva spiegare che, il solo fatto di mettere dei mammiferi nello stesso gruppo non li porta automaticamente a raggiungere risultati soddisfacenti: per riuscire in questo, è necessario che gli stessi si prestino a collaborare in modo reciproco per inseguire degli obiettivi comuni" affermò Judy, sorridendo vittoriosa, lasciando basito il predatore dalla pelliccia fulva che, dopo qualche secondo di silenzio, rispose, scuotendo lentamente la testa
"Coniglietta acuta"
"Volpe ottusa"
 
Dopo quello scambio di stuzzicatine, entrambi i mammiferi si guardarono a vicenda, per poi trattenere una risatina
"Ok ... forse ti ho sottovalutata" affermò Nick, annuendo
"Non sarebbe la prima volta ..." gli fece eco la coniglietta, per poi aggiungere
"Comunque, ti ringrazio" concluse Judy, con tono tenero, poggiando la sua zampina sulla spalla sinistra della volpe
"Beh ... è il minimo che potessi fare per sdebitarmi
Se ripenso a TUTTO QUELLO CHE TU HAI FATTO PER ME ... E CHE STAI CONTINUANDO A FARE …
TE L'HO GIÀ DETTO ... IO TI STARÒ SEMPRE VICINO
QUANDO TU SARAI IN PERICOLO O AVRAI BISOGNO DI AIUTO ... IO CI SARÒ, CAROTINA
SARÒ IL TUO ANGELO CUSTODE
D'altronde, siamo partner ... non solo al lavoro … ma anche nella VITA" disse Nick, sorridendo, per poi ... come al suo solito ... aggiungere qualcosa che fece sparire il sorriso di gratitudine che si era formato sul musetto della leporide
"Comunque ... a parte queste belle parole ... ricorda che mi devi un favore, per averti salvato la vita"
"Cosa ?!" chiese stupefatta Judy
"Sì ... i calcoli quadrano
Tu mi hai salvato la pelliccia quand’eravamo inseguiti da Manchas, a Rain Forest
Poi, io ho ricambiato salvandotela al museo di storia naturale da quella piccola palla di lana lanuginosa malvagia, conosciuta come Bellwetther
E ora, te l'ho risalvata un'altra volta
Quindi, se la matematica non è un'opinione, siamo 2 a 1 per me" concluse Nick, sorridendo sornione
"E tutte le volte che ti HO SALVATO dalle sfuriate del capitano Bogo ?" domandò esterrefatta la coniglietta, togliendo la zampina dalla spalla del predatore
"Io parlavo di PERICOLO MORTALE" precisò il canide, non facendo in tempo ad aggiungere altro che Judy, nel gesto di manifestare la sua stizza, gli mollò una gomitata amorevole sul costato, togliendogli il respiro
"A volte sei una cosa veramente incredibile" mormorò la leporide, scuotendo la testa a destra e a sinistra
"Lo so ... ma è per questo che tu mi ADORI" piagnucolò il predatore dalla pelliccia fulva, ritornando a respirare e cominciando a massaggiarsi la parte colpita, rivolgendo un sorriso beffardo verso la partner, che sbuffò sonoramente
 
"Abbiamo interrotto qualcosa ?"
Entrambi i mammiferi, seduti sulla scalinata, si voltarono verso l'animale che aveva posto quella domanda
"No ... mamma, niente di che" si affrettò a dire Judy, sorridendo verso sua mamma che si stava dirigendo, insieme a un altro coniglio, verso di loro
"Oh ... Nicholas !
Ancora non ti ho ringraziato per aver salvato la nostra Judy non deludi
Vieni qui ragazzo !" esclamò Stu, sorpassando la moglie e raggiungendo il predatore, per poi abbracciarlo a sé
"Ehm ... non ... c'è di che, signor Hopps" provò a dire Nick, imbarazzato da quella situazione assurda, dove lui era il protagonista
"Caro, te l'abbiamo già detto, chiamaci pure Stu e Bonnie
Ormai sei diventato COME un membro della nostra famigliola un po' allargata" aggiunse mamma Hopps, raggiungendo il predatore, avvinghiato fra le zampe di suo marito che, dopo qualche secondo, si scrollò dalla volpe
"No ... per quanto mi riguarda
Tu SEI un membro della nostra famiglia
Al diavolo se sei un predatore !
A mia figlia non potevano assegnarle un partner migliore di te
Questa sera mi ... no, anzi ... CI hai dato la prova che tu tieni molto alla nostra Judy e noi SIANO FELICI E, SOPRATTUTTO, TRANQUILLI nel sapere che a Zootropolis ci sei TU al suo fianco, per proteggerla e aiutarla" concluse deciso Stu, lasciando basito e stupefatto Nick
"Stu ha ragione
Grazie, caro" aggiunse Bonnie, avvicinandosi al predatore dalla pelliccia fulva, accarezzandogli il muso, per poi scoccargli un bacio sulla guancia
 
La volpe rimase in silenzio ancora per qualche minuto
Era rimasto letteralmente SENZA PAROLE
Adesso capiva da chi aveva preso tanta gentilezza e amore carotina
Una cosa era certa: quella famiglia era qualcosa di STRAORDINARIO
 
"Vi ... ringrazio" riuscì a dire il canide, guardando i due coniugi, con uno sguardo riconoscente
"Non c’è di che ...
Vi aspettiamo dentro" concluse papà Hopps, tirando una pacca sulla spalla al predatore, per poi superarlo, salendo i gradini della piccola rampa, che permetteva di raggiungere la veranda
"Forza cuccioli
Non è successo niente
Tutti a letto ... veloci" disse Stu, raggiungendo la porta d'ingresso di casa, invitando i piccoli leporidi, che per tutto il tempo erano rimasti dentro l'abitazione ... per volontà dei genitori e lasciati sotto la supervisione del nonno ... ad osservare quello che era successo fuori
"Io vado a dare una zampa a tuo padre
Non ti preoccupare, Nicholas
Troveremo un letto anche per te" affermò Bonnie, sorridendo verso il predatore, per poi raggiungere l'ingresso dell'abitazione, varcando la soglia ed entrando in casa, seguita dallo sguardo dei due mammiferi
 
"I tuoi genitori sono veramente qualcosa di ... STRAORDINARIO, carotina" disse sinceramente Nick, dopo qualche minuto di silenzio, rivolgendo uno sguardo verso la coniglietta, che sorrise
"Hai ragione
Sono degli animali ECCEZIONALI
Non avrei potuto desiderare di meglio come genitori che, non solo capiscono i propri figli, ma anche gli animali che hanno di fronte
E tu, mia cara volpe ottusa, hai fatto centro" concluse Judy, dando un leggero pugnettino sulla spalla sinistra del canide
"Beh ... in realtà, il centro lo stavi per fare tu ... con il furgoncino di famiglia
Sempre a lanciarti a testa bassa nell'azione e poi, a chi tocca sistemare tutto, salvandoti addirittura la vita ?
Al sottoscritto che, precisiamo, è molto più acuto di te
Ti rendi conto del pericolo che hai corso ?
Se non ci fossi stato io, a quest'ora, ti ritroveresti spiaccicata contro il parabrezza del furgone
E c'ho pure rimediato un bel bernoccolo ..." disse Nick, con tono di rimprovero, massaggiandosi la testa, mentre Judy aveva abbassato le orecchie dietro la schiena, rivolgendo lo sguardo per terra
 
 
Eh già ... hai corso un bel pericolo, cara
E la parte divertente è che solo ora te ne rendi conto
Se non ci fosse stato Nick ... come sarebbe finita la storia
Te lo dico io ...
Quei due ladruncoli se sarebbero andati indisturbati e tu ti saresti ritrovata in una bara ... belle ferie, non credi ?
E chi c’ha rimesso ?
Il povero Nick che, OGNI GIORNO, deve fare i conti con la tua esuberanza
Dovresti vergognarti ...
 
 
"E non fare quel musetto triste, carotina
Tu sei fatta così ... e io non posso farci niente
Ma, devi capire, che io non potrò esserci in OGNI momento a salvarti la pelliccia
Devi imparare a fermarti un attimo e a riflettere
Se ti accadesse qualcosa, mentre io non sono lì con te, non me lo perdonerei MAI" le parole pronunciate dalla volpe, fecero alzare lentamente lo sguardo della coniglietta, mentre quest'ultima si voltava verso il canide
"Io ci TENGO MOLTO a te, Judy ... più di quanto tu creda
Non sei solo: un'amica, la mia partner di lavoro, quella che mi salva dalle sfuriate di Bufalo Muschiato, quella che tenta di uccidermi con la sua cucina o quella che mi dice di aggiornare il mio guardaroba ... che, apro piccola parentesi, è PERFETTO così com'è
SEI ANCHE UNA PARTE DELLA MIA FAMIGLIA ... beh, a pensarci bene ... SEI TU LA MIA FAMIGLIA" concluse il predatore, rivolgendo un sorriso verso la leporide che, nel frattempo, stava combattendo per non fare uscire le lacrime
 
 
Oh ... mi rimangio quello che ho detto prima
Davvero delle belle parole ... si vede che ci tiene a te, carotina
Beh ... che stai aspettando ?
Dimostragli il tuo affetto
 
 
Seguendo il consiglio del suo subconscio Judy, senza nessun preavviso, abbracciò teneramente il mammifero dalla pelliccia fulva che, dopo un primo momento di spaesamento, ricambiò quel gesto affettuoso
 
 
Awww ... come sete dolci, insieme
Lo sai, sembrate quasi due innamora ...
 
 
"Judith ?
Sto interrompendo qualcosa ?"
Dopo aver captato quella domanda, la volpe e la coniglietta si voltarono repentinamente alle loro spalle, per scoprire quale animale aveva parlato
Sulla veranda in legno, c'era un leporide anziano, con un grosso paio di occhiali neri, intento a osservare i due mammiferi … ancora abbracciati l'uno all'altro !
"Nonno !" esclamò sorpresa Judy, sciogliendo velocemente l'abbraccio
“Ecco … posso … io e Nick … stavamo … ehm …” tentò di dire la coniglietta, nel tentativo di trovare una storiella credibile che spiegasse perché, qualche secondo fa, si trovava stretta tra le zampe del suo partner
 
Mannaggia a lei !
Ma suo nonno quand’era arrivato e soprattutto, DA QUANTO tempo li stava osservando ?
Già non gli andava a genio Nick … se poi ci si mettevano di mezzo anche lei, insieme alla sua emotività e al suo affetto, che le facevano compiere dei gesti avventati e dolci allo stesso tempo, come quello di poco fa …
Si gettava ulteriore benzina sul fuoco … e in questo modo, non faceva altro che peggiorare ancor di più la situazione
E adesso … cosa si sarebbe inventata ?
 
"Tranquilla tesoro ... non mi devi dare spiegazioni
Piuttosto, ti dispiace se ti rubo, per qualche minuto, questo giovanotto ?
Io e lui dobbiamo fare … un discorsetto" disse Otto, dopo un paio di secondi, squadrando la volpe, con uno sguardo poco amichevole
 
Cosa ?
Era sicura di aver capito bene ?
Un discorsetto ?
Lui e Nick ?!
DA SOLI ?!?!
Oh … per tutti i cracker al formaggio !
Questa volta, l’aveva combinata davvero grossa
 
“Judith … tesoro …”
Le parole di nonno Hopps la riportarono con le zampe per terra
“Ho il tuo permesso oppure no ?” chiese scherzosamente il leporide, rivolgendo uno sguardo dolce verso la sua nipotina
 
E ora … che cosa doveva fare ?
Non poteva certo dirgli di no … ma non poteva nemmeno lasciare Nick da solo, in compagnia di suo nonno … non se la sentiva di abbandonarlo
 
La leporide, nel tentativo di trovare una risposta a questo difficile quesito che la stava attanagliando, guardò velocemente il canide, come a voler cercare un piccolo aiuto da quest’ultimo
E la risposta non si fece attendere
Nick, sorridendole, le porse semplicemente la borsa del ghiaccio, per poi farle l'occhiolino … segno che non doveva preoccuparsi … se la sarebbe cavata benissimo anche da solo
 
D’altronde, era bravo con le parole, no ?
Ma, avrebbe avuto a che fare con SUO NONNO, un mammifero che quando s’impuntava qualcosa in testa, NIENTE E NESSUNO riusciva a fargli cambiare idea … un po’ come lei … il che rendeva più complicata la situazione
Forse avrebbe fatto meglio a restare e a dargli zampa forte …
 
“Judy … scusa se interrompo la tua trance meditativa … ma, io e il signor Otto, dovremmo parlare
Non l’hai sentito ?”
Le parole del suo partner, fecero dipingere uno sguardo confuso sul muso della leporide, mentre quest’ultima continuava a guardare con uno sguardo stupito il canide dalla pelliccia fulva, che gli fece segno con gli occhi d’entrare in casa, per poi farle un secondo occhiolino
 
 
Va bene, Nick … mi FIDO di te
Buona fortuna, MIA VOLPE OTTUSA
E ricorda, se dovessi mettermi in ridicolo di fronte a mio nonno, stai pur certo che te la faccio pagare
 
 
Pensò la coniglietta, accennando un mezzo sorriso, mentre prendeva la borsa contenente il ghiaccio, che il canide gli aveva teso
Dopodiché, Judy si alzò e salì i tre gradini della scala che dava sulla balconata, raggiungendo il leporide anziano
"Grazie, tesoro
E non ti preoccupare ... non te lo mangio mica" disse scherzosamente nonno Hopps, mentre la nipote gli passava di fianco, per poi entrare dentro casa
 
Rimasti soli, Otto, dopo qualche minuto di silenzio, cominciò a dirigersi lentamente verso il canide, fermandosi, successivamente, a pochi metri da Nick che, nel frattempo, si era alzato dal gradino della piccola rampa, guardando negli occhi il mammifero dalle lunghe orecchie
"Nicholas ... giusto ?" chiese il leporide, rivolgendo uno sguardo indifferente verso il suo interlocutore che, semplice annuì
"Bene ... Nicholas
Voglio essere sincero con te
Dal primo momento che ci siamo incontrati, NON MI SEI PIACIUTO PER NIENTE
E, durante la cena, nonostante i tuoi discorsetti, non mi hai fatto cambiare idea
Ti dico la verità, non vedevo l'ora che arrivasse domani mattina
Così sarei ritornato alla Vecchia Querciola e non avrei più rivisto quel tuo muso da schiaffi ..." cominciò il coniglio, mentre il predatore ascoltava in silenzio
"Pensavo fossi un buono a nulla, un delinquente travestito da poliziotto, un animale subdolo, imbroglione e perfido e altri termini che ora non mi ricordo ...
Per via del mio passato con animali della TUA specie, non mi sono MAI fidato di voi
Pensavo vi piacesse far soffrire gli altri animali, a godere delle loro sofferenze … e sono andato avanti per anni a credere a queste dicerie” affermò Otto, fermandosi un momento, per poi riprendere il discorso
“Ma, forse … e dico FORSE … mi sono sbagliato” disse nonno Hopps, guardando negli occhi il predatore che, nel frattempo, era rimasto colpito dalle parole del leporide, senza darlo a vedere
“Sai … Judith è la cosa più bella che mi sia mai capitata
Ogni volta che la vedo sorridere, mi sembra di vedere la mia cara Claire … che ora non c’è più
È una coniglietta VERAMENTE UNICA, tutta sua nonna
E, mentre cresceva, ho sempre cercato di proteggerla dai pericoli che infestano questo mondo
Non ti nascondo la sorpresa che provai quando mi disse che voleva diventare un agente di polizia … IL LAVORO PIÙ PERICOLOSO SULLA FACCIA DELLA TERRA
Mi chiedevo come avrei fatto a difenderla ancora, visto che l’età … purtroppo … avanzava
Da sola non ci sarebbe MAI riuscita” continuò Otto, togliendosi gli occhiali, appoggiandoli sul corri zampa della staccionata che delimitava la veranda in legno, per poi asciugarsi gli occhi che, nel frattempo, si erano inumiditi
 
“Non sai quante volte ho pregato che cambiasse idea … ovviamente, non successe … testarda fino alla fine
Quando mi dissero che era diventata un agente di polizia e che l’avrebbero trasferita a Zootropolis, poi … mi venne quasi un infarto
Ma, vedere il muso sorridente di mia nipote che non vedeva l’ora di trasferirsi in quella città piena di pericoli, con l’intento di rendere il mondo un posto migliore, fece sparire quella tristezza e quella paura che provai il girono della sua partenza
Sai che cosa chiesi il giorno in cui se ne andò da Bunny Burrow ?
Che trovasse un partner che LE VOLESSE BENE E CHE LE FOSSE STATO SEMPRE VICINO … NON UN SEMPLICE COLLEGA DI LAVORO … MA UN AMICO
E credo che l’abbia trovato …” concluse nonno Hopps, rimettendosi gli occhiali, per poi rivolgere uno sguardo verso il canide
“Certo … uno scherzo meschino del destino …
Una VOLPE, partner di lavoro della mia nipotina preferita …
Ma, lei si FIDA di te
Ti vuole un mondo di bene e tu lo ricambi in larga misura quest’affetto, altrimenti non avresti rischiato la vita per salvarla
Perciò … non credo a quello che sto per fare …” affermò il coniglio, scuotendo lentamente la testa, per poi allungare una zampa verso il predatore
“Mi dispiace per essere stato così duro e meschino nei tuoi confronti, Nicholas
Ma, se mia nipote dice che tu sei un tipo a posto … io mi voglio FIDARE
Nessun rancore ?” concluse il leporide, sorridendo
 
Nel frattempo, la volpe era rimasta senza parole
Con tutta la fatica e i discorsi che aveva fatto per conquistare la simpatia di Mister Dentiera …
Aveva dovuto rischiare la VITA per guadagnarsi la sua amicizia ?
Perché non c’aveva pensato prima ?
 
A parte gli scherzi, era stato carino da parte sua chiedergli scusa … l’aveva STUPITO
Alla fine, con MOLTA FATICA, dopo una partenza DISASTROSA, aveva raggiunto il suo obbiettivo … ALLA FACCIA DI QUELLI CHE DICEVANO CHE NON CI SAREBBE MAI RIUSCITO !
Ora, doveva solo stare attento a non rovinare tutto, come al solito
 
“Oh … ecco … la ringrazio
E le chiedo scusa anch’io
Sicuramente, la prima impressione che le ho fatto, non è stata un granché” affermò, dopo qualche minuto di silenzio il predatore, stringendo la zampa del coniglio anziano
“No … infatti” ribatté Otto, trattenendo una risatina
“Beh … mi sa che ha ragione
Spero solo che avremo altre occasioni per conoscerci meglio” terminò la volpe, sorridendo
“Tranquillo … c’è ne saranno e, un’ultima cosa … prima che me ne dimentichi …” disse Otto sogghignando, mentre continuava a stringere la zampa di Nick, per poi diventare subito serio, avvicinando di peso il predatore, a pochi centimetri dal suo muso
“Se verrò a sapere che hai fatto soffrire mia nipote … io ti verrò a cercare
E quando ti troverò … e stai pur certo che non riuscirai a sfuggirmi … rimpiangerai di averla ferita emotivamente o anche fisicamente
Perché ti farò tanto di quel MALE che, una volta che avrò finito con te, il solo sentir pronunciare quella PAROLA ti farà accapponare tutti i peli della pelliccia che ti ritrovi
E se questo non dovesse bastare, userò il tuo pelame come zerbino e la tua coda come spolverino
Mi sono spiegato ?” concluse minaccioso nonno Hopps, a bassa voce, rivolgendo uno sguardo assassino verso la volpe che, dopo aver deglutito velocemente, annuì
“Bene … bravo ragazzo !” esclamò il leporide, cambiando repentinamente umore, sorridendo raggiante, per poi mollare la zampa del canide
“Allora, andiamo … dopo di te, Nicholas” disse Otto, invitando la volpe a entrare in casa
“G-g-g-grazie” affermò il mammifero dalla pelliccia fulva, dopo qualche secondo d’esitazione, superando il leporide e dirigendosi verso l’entrata di casa Hopps, per poi essere seguito a ruota dal coniglio anziano, che chiuse, subito dopo, la porta
 
 
 
 
Nel frattempo, a casa Darby ...
 
 
Victor terminò di rimboccare le coperte alla sua bella addormentata, per poi scoccarle un bacio sulla fronte
La piccola felina, in seguito a quel contatto, arricciò il nasino con fare infastidito, per poi ritornare a dormire
La pantera non poté far a meno di trattenere una piccola risatina ...
Ancora si chiedeva come facesse Victoria a darle il bacio della buona notte senza che la loro piccola se ne accorgesse
 
Già ... la sua dolce metà ... che, purtroppo, non c'era più … da quasi tre mesi, ormai
 
Il signor Darby espirò profondamente, mentre uno sguardo triste e malinconico si andava a dipingere sul suo muso
 
Il destino, a volte, dicono sia STRANO ...
Certe volte ti regala qualcosa di MERAVIGLIOSO, in modo inaspettato, che ti porta tanta gioia nella tua vita ... per poi strapparti tutto dalle zampe, lasciandoti con un'enorme cicatrice dentro l'anima
 
E in queste occasioni non è BIZZARRO ... è semplicemente CRUDELE
Il fato gli aveva fatto conoscere una mammifera meravigliosa e SPECIALE, la sua Victoria, che aveva portato tanta felicità nella sua vita ... per poi portargliela via, insieme a una parte di sé
Ma almeno, gli era rimasta la loro piccola principessa che, con tutte le sue forze, era riuscita a sfuggire dalle grinfie del destino, che per lei aveva altri piani ... anche se questo suo ammutinamento, alla sorte non era piaciuto un granché e quest’ultima, pensò bene di regalarle, come punizione, quella MALEDETTA sedia a rotelle
 
NESSUNO PUÒ CAMBIARE IL SUO DESTINO
 
Questa è la legge che il fato, nei secoli dei secoli, ha scolpito e CONTINUA A SCOLPIRE nelle vite dei vari esseri viventi
Non puoi cambiare quello che è stato già scritto … perché è stato steso con un INCHIOSTRO INDELEBILE … che non si può cancellare
E se qualcuno ha IL CORAGGIO E L’ARDORE di essere ciò che non è o di fare ciò che non può … per così dire, vuole tirare una riga su quello che la sorte ha già scritto, beh … le conseguenze sono terribili e, a volte, dolorose
E la loro piccola Elodie, faceva parte di quel piccolissimo gruppo di mammiferi che si era ribellato al destino … per poi subirne le conseguenze
 
Ma questo non l'aveva fermata
Aveva continuato a essere sé stessa, senza badare alla sua nuova condizione
Era una cucciola davvero in zampa ... tutta sua madre
 
Victor, guardò velocemente Elodie, per poi sorridere nuovamente, facendo sparire quella tristezza e quella depressione che, di tanto in tanto, gli venivano a fare vista, con l'intento di scoraggiarlo ulteriormente e di costringerlo a gettare la spugna, ricordandogli che, per porre fine a quella tortura emotiva, se proprio ci teneva così tanto a rincontrare la sua anima gemella, c'era SOLO UN MODO PER FARLO ...
Il felino, dopo aver guardato un'ultima volta sua figlia, si voltò e uscì silenziosamente dalla stanza, chiudendo subito dopo la porta
 
No ... non si sarebbe fatto ingannare dal fato ... non un'altra volta
Non si sarebbe ricongiunto con Victoria … non se il prezzo da pagare era quello di lasciare da sola la loro principessa
Vicky non gliel’avrebbe mai perdonato
 
AVREBBE CONTINUATO A COMBATTERE
PER LEI E PER LA LORO CUCCIOLA
NON SI SAREBBE ARRESO COSÌ FACILMENTE
 
Così, mentre la pantera si dirigeva verso le scale, uno strano rumore, proveniente da una tasca dei suoi pantaloni, attirò la sua attenzione
 
Perfetto …
Chi è che lo stava chiamando a quell’ora ?
 
Il felino si fermò davanti alla rampa di scale, estraendo il dispositivo elettronico, per poi leggere il nome del mittente
Sul suo muso si formò uno sguardo sorpreso
 
Oh … che cosa inaspettata !
Guarda chi si era deciso a farsi vivo …
Sicuramente era successo qualcosa d'importante ...
Meglio sentire che cos’aveva da dire ...
 
Così, la pantera accettò la chiamata, mentre cominciava a scendere i gradini della scala in legno
 
 
 
Pronto ?
Buonasera, signor Fowler
A cosa devo il piacere ...
 
Capisco ...
Sí ...
Ok ... vedrò di fare del mio meglio
 
Ma, si ricordi una cosa: TUTTO questo lo sto facendo per una NOBILE e GIUSTA causa
Non voglio avere niente a che fare con i suoi piani o con quelli del suo capo
Ve l’avevo già detto il primo giorno in cui mi contattaste …
 
D'accordo ... appena scoprirò qualcosa glielo comunicherò immediatamente
La saluto
 
 
 
Detto questo, Victor pose fine alla chiamata, raggiungendo il piano inferiore dell'abitazione
 
A quanto pare era successo qualcosa di molto grave ... qualcosa di GROSSO
Ma, in fondo, a lui gli interessava qualcosa ?
Era entrato in contatto con quei mammiferi ... a dire il vero, LORO l'avevano contatto ... di cui non sapeva assolutamente nulla, solo PER UNO SCOPO ... PER UNA PROMESSA CHE GLI ERA STATA FATTA
 
 
Signor Darby, sappiamo ENTRAMBI, che cosa significhi perdere una parte di sé, senza poter far nulla per impedirlo
Le prometto che, se lavorerà per me, io farò in modo di aiutarla e ripagherò il torto che le hanno fatto
Questa è una promessa
Parola di Sailas ...
 
 
 
 
Intanto, sulla strada provinciale ...
 
 
"Anne ... ti chiedo ancora scusa"
"E di cosa dovresti scusarti, Rafael ?"
"Beh ... per questo ... inconveniente ..."
“Oh ... non ti preoccupare
D'altronde, fa parte del nostro lavoro ..."
"Certo ... ma, come nostro primo appuntt ... ehm ... v-v-volevo dire, cena tra colleghi di lavoro, non è stata un granché ..."
 
Era questa la conversazione che stava avvenendo dentro l'abitacolo di un'autovettura bianca, con sulle fiancate disegnata una stella dorata, contenente, al suo interno, una parola: SHERIFF; mentre quest'ultima stava percorrendo la strada principale di Bunny Burrow
"Ho sentito bene ?
Hai detto primo appuntamento ?"
"N-n-no ... ma cosa vai a pensare ... avrai s-s-sicuramente sentito male ...
Ehm ... comincia a far caldo qui dentro, forse è meglio aprire i ..."
 
 
 
She was a fast machine
She kept her motor clean
She was the best damn woman I had ever seen
She had the sightless eyes
Telling me no lies
Knockin' me out with those American thighs
 
 
 
Una canzone rock partì immediatamente dentro la cabina del mezzo, alzata al massimo volume, spaventando e stordendo l'autista che, nel tentativo di trovare il pulsante per abbassare i finestrini, posti sul cruscotto del veicolo, aveva accesso inavvertitamente la radio, facendo partire il CD, che era rimasto inserito all'interno del lettore
 
Domanda da un milione di dollari ...
Se a un qualunque burlone, gli venisse in mente la brillante idea di spaventare un altro animale, che potrebbe essere: un suo conoscente, un amico, un familiare, un altro mammifero che non gli va molto a genio, ad esempio la suocera ... a chi non stanno simpatiche …
Possiamo immaginare come reagirà quest'ultimo
Nella maggior parte dei casi, si accartoccerà su sé stesso, per poi lanciare un urlo poco mascolino ... a meno che non si tratti di una mammifera ... dopodiché, ringrazierà colui che gli ha giocato quel divertente tiro mancino, SCAGLIANDOGLI contro parole poco piacevoli ... e, in alcune rare occasioni, anche qualcos'altro ... del tipo piatti o altri oggetti relativamente pesanti
 
Ma, ora, proviamo a riflettere su quest'altra ipotesi ..
Se lo stesso mammifero burlone, decidesse di spaventare un altro animale, specifichiamo ... con un udito molto sensibile, mentre quest'ultimo sta guidando tranquillamente la sua auto … secondo voi, quale sarà la sua reazione ?
Sterzare improvvisamente a sinistra, rischiando di fare un testa coda, vi basta come risposta ?
Beh ... è proprio quello che successe al nostro Rafael
 
Spaventato e intontito dalla intro della canzone rock, partita senza nessun preavviso e alzata alla massima potenza, il felino fece la prima cosa istintiva che gli passò per la mente ... virare bruscamente verso sinistra
 
"RAFAEEEEEEL !" urlò il secondo mammifero, al lato del guidatore, mentre, dai sedili posteriori dell'autovettura, si sentirono altre grida impaurite, lanciate da altri due mammiferi che, in seguito alla svolta improvvisa, vennero catapultati verso destra, sbattendo i musi contro il finestrino dell'auto ... eh, quando non si allacciano le cinture di sicurezza
 
 
 
Taking more than her share
Had me fighting for air
She told me to come but I was already there
Cause the walls start shaking
 
 
 
Mentre la canzone proseguiva, la macchina, in seguito alla brusca sterzata, cominciò a girare su sé stessa, come una trottola impazzita ... tutto questo contornato dalle grida di terrore provenienti dall'interno del veicolo
 
"RAFAEEEEEEL !"
 
 
 
The earth was quaking
My mind was aching
And we were making it and you
 
 
 
Prima che la situazione degenerasse … e che ci scappasse il morto, ovviamente … la lince, con una bravura degna dei migliori piloti degli anni passati e di quelli futuri, riuscì a riprendere il controllo del mezzo che, ironia della sorte, dopo l’ennesima giravolta, si parcheggiò orizzontalmente e con il muso rivolto verso destra, dentro a una piazzola di sosta, sul lato sinistro della strada, terminando la sua folle corsa
 
 
 
SHOOK ME ALL NIGHT LONG
YEAH YOU SHOOK ME ALL NIGHT LONG
 
 
 
Giusto in tempo per il ritornello ...
 
"STUPIDO FERRO VECCHIO
FUNZIONI SOLO QUANDO NON DOVRESTI FUNZIONARE !" sbottò Rafael, tirando un pugno sulla radio, che si spense immediatamente
Dopodiché, dopo qualche secondo di silenzio, il mammifero si girò lentamente verso destra
"Allora ... state tutti bene ?" chiese timidamente lo sceriffo, osservando, prima una lince femmina seduta sul lato del passeggero, che era diventata bianca come un cadavere; e poi due faine, ammanettate sui sedili posteriori e che si trovavano con entrambi i musi appiccicati al finestrino
"Beh ... s-s-suppongo sia un sì" affermò Rafael sorridendo nervosamente, per poi rendersi conto di una cosa
"Oh ... e siamo già arrivati a casa tua, Anne" concluse la lince, trattenendo una risatina, cercando di sdrammatizzare la situazione e indicando, sulla sinistra della piazzola di sosta, dove si trovava il veicolo e precisamente, vicino al finestrino del lato guidatore, una cassette delle lettere
"C'è mancato poco che te la distruggessi ..." continuò Bishop, abbassando il vetro del mezzo, per poi aprire la portalettere, estraendo la posta della sua vice
"Ecco a te, agente Snow" concluse Rafael, rivolgendo un sorriso verso Anne e porgendole la corrispondenza
 
Quest'ultima, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, si voltò lentamente verso il suo simile, guardandolo con uno sguardo che non faceva presagire nulla di buono
Infatti, la lince strappò dalle zampe del suo superiore le lettere, dopodiché aprì la portiera dell’autovettura … non prima di aver preso la sua fidata borsetta … per poi sbatterla violentemente
In seguito, si allontanò dal veicolo, dirigendosi verso la parte finale della piazzola di sosta
 
No … proprio nulla di buono
 
Nel frattempo, Bishop si morse la lingua, auto – maledicendosi
 
Quella era stata proprio una serata MALEDETTA ... una di quelle che se la sarebbe ricordata per tutta la vita
 
Prima, i suoi venti minuti di ritardo per passare a prendere Anne
Il motivo ?
Non sapeva cosa indossare per quella loro prima USCITA TRA COLLEGHI DI LAVORO … se così la vogliamo chiamare, capite a me ... era troppo agitato ...
Se poi aggiungiamo il fatto che il nostro sceriffo non s'intendeva per niente di moda ... TOMBOLA !
Poi, una volta arrivato a casa dell'agente Snow ed essersi scusato per averla fatta aspettare ... inventando ovviamente una scusa fasulla ... l'aveva portata a cena nel miglior ristorante di Bunny Burrow, convinto che la serata, nonostante la brutta piega che aveva preso inizialmente, si sarebbe conclusa nel migliore dei modi
E che, soprattutto, sarebbe FINALMENTE riuscito a dire alla sua collega, quello che PROVAVA VERAMENTE PER LEI
Almeno, questo era il piano ...
 
Neanche il tempo di accomodarsi al tavolo che l’aveva chiamato Stu, comunicandogli che due faine, le stesse che ora si trovavano ammanettate sui sedili posteriori del mezzo, avevano cercato d'intrufolarsi in casa sua, tentando di derubarlo
Che dovevi fare ?
Molla tutto e corri a casa Hopps, arresta i criminali, portali in centrale e poi mettiti sotto a compilare un mucchio di scartoffie burocratiche ...
A che ora avrebbero cenato ?
Semmai avrebbero fatto colazione per la mattina seguente
La cena era così saltata e, alla fine, era quasi terminata col BOTTO ... letteralmente
 
No ... almeno doveva dirle che cosa provava REALMENTE per lei
Anche se forse, QUELLO non era il momento più adatto … ma vabbè, dettagli
Qui stiamo parlando di un innamorato, signori
Sapete cosa dice un vecchio detto ?
 
INNAMORARSI È UN GROSSO RISCHIO
NON FARLO È UN GIGANTESCO ERRORE
 
Errore che la nostra lince non voleva assolutamente commettere
Gliel’avrebbe detto … a QUALSIASI COSTO
 
Così, Bishop aprì la portiera della sua auto di servizio e, dopo essere sceso dal mezzo, si lanciò all'inseguimento del vice sceriffo Snow
"Anne ... Anne ... aspetta un momento !" urlò Rafael, raggiungendo la lince che, nel frattempo, era arrivata davanti a un cancelletto in legno, incastonato dentro a una lunga siepe, che percorreva l'intera lunghezza della piazzola di sosta, dov'era parcheggiato il veicolo
 
La lince femmina si fermò un attimo prima di aprire l'entrata, che dava su un grazioso vialetto e che consentiva di raggiungere una casetta in legno, situata sulla sommità della collina, che si affacciava sulla provinciale
Si trattava di una piccola abitazione a due piani, fatta interamente di legno, che s’intonava perfettamente col verde dell'altura sulla quale si ergeva, permettendo alla casa di rimanere isolata dal rumore dei mezzi di trasporto che percorrevano la strada, alle pendici del colle
Un posto piuttosto incantevole e tranquillo
 
"Che cosa vuoi Rafael ?" chiese stizzita e infastidita Anne, voltandosi verso il suo simile, che provò ad articolare una frase
"Ascolta ... so che ... non è stata .... una ... serata piuttosto piacevole" provò a dire Bishop, venendo subito interrotto dalla sua collega
"NO ... NON LO È STATO AFFATTO !
PRIMA, MI HAI FATTO ASPETTARE, PER 20 MINUTI, AL FREDDO E IMPALATA AL MARGINE DELLA STRADA
HAI IDEA DI COSA PENSASSERO GLI ANIMALI CHE NON ERANO DI QUESTE PARTI, NEL VEDERE UNA FEMMINA DI LINCE, VESTITA CON UN ABITO DA SERA CORTO E ATTILLATO, AL BORDO DELLA PROVINCIALE, ALLE OTTO DI SERA ?" chiese la vice, rivolgendo un'occhiata furente verso il suo superiore, che biascicò alcune parole
"Beh ... s-s-suppongo non fosse nulla di buono..." provò a dire il mammifero, grattandosi la nuca
"ESATTAMENTE
E UN CAMIONISTA CI HA PURE PROVATO
FORTUNA CHE PORTO SEMPRE CON ME IL DISTINTIVO E IL TASER PER ANIMALI DI TUTTE LE TAGLIE, DA USARE IN CASO DI EMERGENZA" affermò l'agente Snow, indicando la sua borsetta e fermandosi un momento, ricordando le smancerie di quel grasso maiale di un autotrasportatore e COSA, quest’ultimo, aveva cercato di sfiorarle
Non si era pentita di averlo teiserato sulle parti basse e avrebbe dovuto pure arrestarlo per molestia a pubblico ufficiale … ma, alla fine, si era concluso tutto per il meglio
"Poi c'è stato l'episodio di Stu ... e di questo non te ne do una colpa ..." disse tranquillamente la lince, per poi tornare a urlare
"COSA ALQUANTO DIVERSA PER QUELLO CHE È SUCCESSO 5 MINUTI FA
MA CHE MI VOLEVI, AMMAZZARE ?
È STATA PROPRIO UNA SERATA DA DIMENTICARE
E ORA, SCUSAMI .. MA DEVO ANDARE" concluse la felina, facendo per aprire il cancelletto
"Anne ... scusa …" provò a dire Rafael ... erano le uniche parole che gli erano venute in mente
"Le scuse non bastano Raf ... non questa volta" disse l'agente Snow, con tono grave, non degnando di uno sguardo il suo superiore, mentre apriva lentamente il piccolo cancello in legno
 
"Hai ragione ...
È stato un APPUNTAMENTO da dimenticare" affermò sconsolato lo sceriffo, per poi rendersi conto, subito dopo, di quello che aveva appena detto
"APPUNTAMENTO ?!" domandò perplessa Anne, fermandosi e voltandosi verso Rafael che, nel frattempo, era diventato rosso in muso
 
Bene ... la frittata era fatta
 
"Beh ... e-e-ecco ... sì, insomma ..." tentò di dire Bishop, cercando di comporre una frase logica di senso compiuto, mentre la vergogna gli peggiorava ulteriormente le cose ...
Mannaggia a lui !
 
 
Ok .... calma
Respira, fai appello a tutto il tuo coraggio e dille la verità
Se non dovesse andare bene, al massimo, non ti rivolgerà più la parola
 
 
Così, dopo essersi fermato ed aver preso un profondo respiro, Rafael incominciò a parlare
"Sì, Anne
Era un … appuntamento
L'ho fatto passare per una cena fra colleghi di lavoro, perché non avevo il coraggio di dirti … una … cosa
Ma, mi ero imposto di farlo, una volta arrivati al ristorante
Purtroppo, è successo quel che è successo e non ne ho avuto l'occasione" iniziò Bishop, non riuscendo a guardare negli occhi la sua vice, che gli chiese curiosa
"E che cosa avresti dovuto dirmi ?"
 
Momento della verità ... poteva farcela
 
"Che ... tu ... mi ..." provò a dire il felino, fermandosi subito dopo e deglutendo rumorosamente
"Che ?" gli fece eco Anne
"Che ... tu ... mi ... mi..."
 
 
Niente ... non ci riusciva
 
 
"Che ti … ?"
"Che ... mi ... mi ... mi ..."
"Sì ?"
"Che ... mi ... mi ... mi ... mi ... mi ..."
 
 
E sputa il rospo !
 
 
"CHE MI PIACI !" esclamò con uno sforzo immane lo sceriffo, rosso in muso, per poi aggiungere timidamente, dopo qualche secondo
"Dal primo giorno che hai messo zampa nel mio ufficio, ho subito sentito che fra noi due ci sarebbe stata un'enorme sintonia
E più il tempo passava, più mi rendevo conto che fra noi si stava instaurando un forte legame che, missione dopo missione, si consolidava sempre di più, non soltanto al lavoro, ma anche quando non eravamo in servizio
Poi, quella sera del mio compleanno, quando mi regalasti quel maglione di lana che avevi fatto con le tue zampe e mi baciasti sulla guancia ... lì capii che non si trattava più di una semplice amicizia
E ti giuro, ho tentato tante volte di dirti quello che provavo VERAMENTE per te, ma non sapevo tu come avresti reagito
La verità, Anne, è che ... IO TI AMO E VORREI, SE TU ME LO PERMETTI, PASSARE IL RESTO DELLA MIA VITA INSIEME A TE" concluse Rafael, espirando profondamente, come se si fosse tolto un enorme peso dallo stomaco, che si stava portando dietro da tanto tempo
 
Alla fine c'è l'aveva fatta
Ma, Anne la pensava come lui ?
 
Il lungo silenzio che seguì subito dopo, una volta che la lince terminò di parlare, non fece presagire nulla di buono
 
Perfetto ... aveva rovinato tutto
Forse era meglio andarsene ... prima che si mettesse ancor di più in ridicolo
 
"Bene ... allora ... io ... vado
Scusa ancora per la serata movimentata" affermò Rafael, voltandosi, senza neanche guardare negli occhi la sua simile, dirigendosi verso la sua vettura di servizio
"Anche tu mi piaci, Raf"
In seguito a quella frase, Bishop si bloccò immediatamente sul posto, mentre la gola gli si seccò all’istante
 
No ... forse non aveva capito bene
 
"C-c-cos'hai detto, Anne ?" domandò lo sceriffo, voltandosi lentamente dietro di sé, rivolgendo uno sguardo stupefatto verso la sua simile che, nel frattempo, era diventata rossa in muso pure lei
"Sì ... insomma ... ti trovo carino" affermò l'agente Snow, grattandosi la testa, mentre Rafael spalancò gli occhi per la sorpresa
 
Davvero stava succedendo tutto questo ?
Non era un sogno ?
 
"E tu ... mi trovi carina ?"
La domanda postale dalla lince, riportò Rafael con le zampe per terra
 
No ... doveva trattarsi un sogno
 
"Allora ?
Che cosa ti piace di me ?" domandò curiosa la felina
 
 
Ok ... mi raccomando Raf ... occhio a come ti muovi e, mi raccomando, non fare osservazioni sul suo peso e tantomeno, sulla forma del corpo
Le femmine sono molto permalose su questo argomento
Ricorda, se ti chiede se la trovi grassa ...
  1. Non rispondere sì, altrimenti te ne dirà tre sacchi e una sporta e poi, forse, tenterà di fartela pagare cara
  2. Non dire di no, altrimenti pensa che sei un bugiardo
  3. E non stare nemmeno in silenzio, perché, come recita un vecchio proverbio, chi TACE ... ACCONSENTE
La soluzione ?
Fingiti morto e fai prima
 
 
"Beh ... i ... tuoi occhi sono la prima cosa che mi hanno colpito
Color del ghiaccio ... due bellissimi fiocchi di neve che l'inverno a deciso di regalarti
E, oltre a questo, mi piace il tuo carattere, sei: dolce, comprensibile, affettuosa, forse un po' troppo emotiva, ti impegni al massimo nel lavoro che fai, ti preoccupi dei nostri concittadini e ..." Rafael non riuscì a terminare la frase, per un semplice motivo
Mentre era impegnato a elencare le diverse qualità della sua vice, non si era reso conto che quest'ultima si era avvicinata a lui, per poi posare le sue labbra sulle sue
 
Che scena tenera !
 
Rimasero in quella posizione per qualche minuto, finché Anne non decise di sciogliere quel contatto tra loro, per osservare lo sguardo meravigliato che si era dipinto sul muso del suo superiore, per poi trattenere una risatina
"E ... questo, cosa significa ?" domandò, dopo qualche secondo di silenzio, Bishop ... il tempo di metabolizzare quello che era appena successo
"Beh ... prima di tutto, è un modo per farmi perdonare per alzato la voce ed essermi arrabbiata con te ... anche se ho tutte le ragioni del mondo per esserlo e ... in secondo luogo, è un ringraziamento per le belle parole che hai detto
Nessuno, prima di te, mi aveva fatto dei così bei complimenti ..." disse la felina, arrossendo un po' in muso
"Oh ... ti ... ringrazio
Quindi, pensi che io e te ... potremmo ?" tentò di dire Rafael, venendo interrotto dalla sua vice
"Sì ... se tu sei d'accordo" aggiunse la felina, prendendo la zampa del suo superiore, stringendola dolcemente nella sua
"Beh ... io non ho nessuna obiezione
E tu ?" chiese Bishop, avvicinandosi lentamente alle labbra della sua simile, mentre quest'ultima faceva lo stesso
"Neanche io, capitano" affermò Anne, trattenendo una risatina, per poi baciare, una seconda volta, il suo superiore … questa volta più a lungo della prima
 
"Bene ... allora, ci vediamo domani mattina in ufficio" affermò la felina, sorridendo, staccandosi dalla bocca del suo simile, per poi voltarsi e dirigersi verso il cancelletto in legno
"Buona notte, Raf" affermò l'agente Snow, girandosi un'ultima volta verso il suo superiore, regalandogli un meraviglioso sorriso, per poi aggiungere
"Comunque ... non pensavo ti piacessero quei vecchi caproni degli AC – DC
Credevo fossi l'unica a cui piacesse quel genere" affermò la felina, per poi trattenere una risatina, osservando l'espressione stupita che si era dipinta sul muso del suo superiore
"B-bhe ... hanno il loro fascino" tentò di dire la lince, cercando di mascherare la sua sorpresa
 
Non credeva che a Anne piacesse quel genere di musica ... Hard Rock ... mah ... una mammifera piena di sorprese
 
"Chissà, forse, potremmo andare a vedere una loro rimpatriata ... un giorno"
"Oh ... sarebbe qualcosa di ... STUPENDO ... COME LO SEI TU" concluse Bishop, facendo l'occhiolino verso la sua vice, che diventò rossa in muso
"Beh ... grazie
Notte Raf"
"Buona notte, Anne" ricambiò la lince, agitando la zampa in gesto di saluto, mentre la sua simile, aveva aperto il piccolo cancello, chiudendolo subito dopo e sparendo dalla vista del felino
 
Bishop rimase in silenzio e fermo, per alcuni minuti, e poi, quando fu certo che Anne fosse abbastanza lontana da non vederlo e sentirlo, improvvisò quello che avrebbe dovuto essere un balletto della vittoria
 
Non ci poteva credere !
Alla fine, ERA SUCCESSO
Era talmente felice che avrebbe potuto esplodere per la gioia
Ancora non ci credeva
Lui e Anne si erano MESSI INSIEME !
Alla fine, quella serata non era stata un totale disastro
 
Felice come non mai, Bishop si diresse verso la sua autovettura di servizio, dopodiché aprì la portiera ed entrò dentro al veicolo, ancora tutto euforico
 
"Beh ... complimenti, sceriffo
Alla fine ha fatto faville"
Una voce, proveniente dai sedili posteriori, attirò la sua attenzione
Dopo aver chiuso lo sportello dell'auto, il felino si voltò dietro di sé
"Oh ... ti ringrazio
È una gioia veramente indescrivibile quella che sto provando
È la stessa felicità che uno prova quando …” tentò di dire Rafael, venendo interrotto dal suo interlocutore: una faina alta e con i peli della testa tutti arricciati
“Cerca di estorcere con la forza, la combinazione della cassaforte da un mammifero, sotterrando vivi sia lui che sua moglie, fino all’altezza della gola ?” domandò il ricciolino, sorridendo e attirando su di sé uno sguardo interrogativo da parte dello sceriffo
“STA ZITTO, MARV !” mugugnò un suo simile, seduto accanto a lui, con un cappello invernale grigio sulla zucca, tirando un calcetto di stizza sullo stinco del compare, che si lamentò silenziosamente per il dolore
“Lo lasci perdere … non ha tutte le rotelle che girano nel verso giusto” aggiunse, il bassino, rivolgendo un sorriso innocente verso Rafael che, dopo qualche minuto di silenzio e dopo aver squadrato il duo di mammiferi, si voltò nuovamente davanti a sé, per poi mettere in moto il mezzo
 
“Sapete … sono talmente felice, che potrei addirittura, pensare di lasciarvi andare" aggiunse Bishop, con tono apparentemente sincero, guardando i due animali attraverso lo specchietto retrovisore
"Davvero ?!" chiese speranzoso Marv
"Certo che no, idiota
Era sarcasmo il suo ..." affermò Harry, con un tono seccato
"Ah ... sarebbe stato bello, però" disse tristemente il ricciolino, abbassando lo sguardo
“Comunque … toglietemi una curiosità ..." aggiunse Rafael, svoltando verso destra e immettendosi sulla carreggiata, per percorrere a ritroso, la strada che aveva fatto
"Gira voce che il più piccolo di casa McCallister ve ne abbia combinate di tutti i colori, quando avete tentato di svaligiare casa sua, tre settimane fa ...
Non ditemi che vi siete fatti conciare per le feste, da un cucciolo di 10 anni …"
 
 
 
 
Nel frattempo, in un luogo sconosciuto …
 
 
Girò lentamente la chiave che aveva inserito all’interno della serratura, cercando di non fare il minimo rumore
A quest’ora i piccoli avrebbero dovuto già essere a letto
Non doveva assolutamente svegliarli, altrimenti era FINITA … e ci sarebbe voluto un sacco di tempo per farli addormentare di nuovo … oltretutto, quella era stata una giornata DEVASTANTE per lui
 
Così, il mammifero aprì lentamente la porta, per poi sgusciare silenziosamente dentro al piccolo appartamento, chiudendo l’uscio, subito dopo
Neanche il tempo di girarsi che …
 
“Bentornato a casa, Clint
Felice di sapere che sei ancora vivo”
 
In seguito a quel benvenuto non previsto e inaspettato, l’animale saltò sul posto, voltandosi di scatto verso colui che aveva parlato e che si trovava seduto sulla sua poltrona preferita, in salotto, con il riflesso della luna che, passando attraverso la veneziana abbassata della sala da pranzo, conferiva all’ospite un aspetto lugubre e spaventoso
Barton rimase a guardare il visitatore a sorpresa, per un paio di secondi, per poi tirare un sospiro di sollievo
“Direttore Furry … è lei … la deve smettere di fare queste entrate a effetto
Un giorno o l’altro ci rimarrò secco ... SUL SERIO” disse HAWKEYE, mettendosi una zampa sul cuore, per poi aggiungere
“Ma … lei da quanto tempo è … e perché è seduto sulla mia …” provò a dire Clint, venendo interrotto dal mammifero, che si portò l’indice davanti alle labbra
“Shhhh … Kate e i piccoli stanno dormendo
Volevano aspettarti fino a tardi, ma gli ho detto che c’avrei pensato io ad accoglierti … così avremo avuto anche il tempo per parlare di un paio di … cosette” disse l’animale, sottolineando l’ultima parola
“Ok … se si riferisce al fatto delle cartelle killer, FORSE è stata un po’ colpa mia …” tentò di dire Barton, ricevendo uno sguardo molto loquace da parte del suo interlocutore
“D’accordo … è STATA SOLO colpa mia … avrei dovuto controllare meglio ...
Ho rischiato di mandarvi tutti all’altro mondo …” affermò Clint, con tono dispiaciuto, abbassando lo sguardo per terra
“Beh … questo non è successo, FORTUNATAMENTE
Te l’avevo detto che non era il mio primo rodeo
E non ti preoccupare, Clint … a tutti capita di fare errori nella vita … certo, non errori che possono mettere a repentaglio la vita di altri animali … ma, beh … hai capito il concetto
Sei un OTTIMO agente, con delle qualità MERAVIGLIOSE e RARE” disse il mammifero, rivolgendo un sorriso verso Barton, che alzò lentamente lo sguardo da terra, per poi aggiungere
“Avanti, siediti !
Ho da comunicarti delle importanti novità” lo incoraggiò il direttore, invitando HAWKEYE a sedersi sul divano, posto a fianco della poltrona
 
Clint, rimase fermo e immobile per un paio di minuti, per poi seguire il consiglio del suo superiore
“Novità ?” chiese HAWKEYE, sedendosi al centro del sofà e rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il suo interlocutore, che annuì velocemente
“Le vecchie mummie mi hanno dato il via libera per indagare sulla piccola Julia Hopps
Una coniglietta di otto anni che va, DA SOLA, al lago Landlake per fare una ricerca di scienze, su un isolotto dove non c’è nessuno che possa aiutarla in caso di pericolo … suona molto strano … lo capirebbe anche un idiota
E, arrivati a questo punto, abbiamo avanzato due ipotesi … anzi, a dire il vero solo UNA”affermò il direttore Furry, guardando negli occhi Clint, per poi iniziare a parlare
“Pensavamo che la piccola Julia fosse stata mangiata dal prototipo CR -0C … anche se poi, come ipotesi, ci siamo resi conto che era alquanto improbabile, visto che, prima dell’arrivo di quelle tre iene, c’era solo UNA TRACCIA olfattiva in quella radura
È stata tutta colpa di quel maledetto zainetto rosa che ci ha portato a pensare che ci fosse stato un altro mammifero prima dell’arrivo della piccola Hopps
Avrebbe potuto benissimo essere quello che rimaneva di un altro animale che aveva incontrato, per caso, il prototipo CR -0C ... per poi essere divorato da quest’ultimo
Ma, questa eventualità è stata smentita dalla scheda SIM che ci ha consegnato, e che ha confermato, tramite un messaggio mandato dal papà, che quello zaino era di Julia
Inoltre, da quello che mi ha detto, quando lei è arrivato sul posto, c’erano DUE scie olfattive: una apparteneva a una delle tre iene e l’altra alla piccola Hopps, cosa che poi è stata confermata dalla sua cartella, che aveva il suo stesso identico odore
Inoltre, quando è stato rinvenuto il trio di iene, l’odore di una di esse, si era fermato nel punto di ritrovo di quest’ultime, mentre quello della coniglietta, proseguiva oltre, inoltrandosi dentro la boscaglia
È esatto ?” chiese il mammifero, chiedendo conferma a Clint, che annuì subito dopo
“Bene … quindi ci rimane solo UN’IPOTESI … quella più veritiera” continuò il direttore, dopo qualche secondo di pausa
“La piccola Julia ha incontrato il prototipo … e ha stretto amicizia con lui
Il che è una cosa possibile, dato che, come le aveva detto Fowler una volta, questo … essere … parte con la mentalità di un cucciolo, che deve apprendere e imparare il più possibile, cercando di relazionarsi con altri mammiferi
Sarà pure grande e grosso, ma se si comporta come un cucciolo … avrà cercato di fare amicizia con la coniglietta, riscontrando che quest’ultima non era pericolosa
Dopodiché, se Julia ha avuto l’incontro con quelle tre iene ed è venuta a conoscenza che volevano catturare il prototipo per chissà quali scopi, ha fatto la prima cosa naturale e spontanea che le è venuta in mente per proteggere il suo nuovo amico, una volta fuggiti da quel trio …” affermò il mammifero, fermandosi un momento e venendo interrotto da Clint che, spalancò gli occhi per la sorpresa
 
“Non l’avrà mica …” provò a dire il mammifero, intuendo quello che aveva pensato il suo superiore
“Temo proprio di sì
Se tutte le femmine di quella famiglia hanno preso dall’agente Judy Hopps … c’è poco da fare
E, se è come penso che sia … l’intera famiglia Hopps diventa automaticamente un bersaglio, non tanto per il prototipo, ma per il signor Sailas
Fortunatamente sta ancora brancolando nel buio
Non è riuscito a mettere le zampe sulla scheda SIM del telefono di Julia ed è ancora convinto che, su quell’isoletta al lago Landlake ci fossero altri mammiferi, di cui non sa bene il numero … e CR- 0C ha fatto anche la sua parte, cancellando la memoria di quelle tre iene
Purtroppo, questo non lo fermerà a lungo … non si arrenderà finché non scoprirà la verità
E, se dovesse venire a sapere che il prototipo non si trova più al lago Landlake … non si farebbe troppi problemi ad andare a casa di Julia a riprendersi ciò che suo … con le buone o con le cattive
Siamo un passo avanti a lui, Clint … dobbiamo sfruttare questo vantaggio che abbiamo” affermò il direttore Furry, guardando negli occhi il suo interlocutore, che chiese dubbioso
“E allora … come ci muoviamo ?”
“Noi al R.O.A.R cercheremo di capire cosa sia il protocollo 4V e cosa prevede
Lei, nel frattempo, dovrà andare a casa Hopps e verificare se quello che abbiamo ipotizzato è vero … anche se sono abbastanza sicuro che sia così” disse il mammifero, mentre si alzava dalla poltrona
“D’accordo … vedo cosa riesco a inventarmi
Le ricordo che ho DUE lavori e non posso sdoppiarmi
Perciò ci vorrà un po’ prima che possa andare a casa di Julia per controllare se il prototipo è lì
Non posso mica andarci mentre sono in servizio alla C.P.A, attirerei solo l’attenzione del signor Sailas” affermò Barton, alzandosi a sua volta dal divano
“Ok … veda solo di sbrigarsi, prima che Sailas scopra dove si nasconde CR -0C”
“E se il prototipo si nasconde proprio a casa degli Hopps ... che dovrei dirgli:
 
Piacere, mi chiamo Clint Barton e lavoro per un’organizzazione per la sicurezza mondiale
L’essere che state nascondendo è stato creato da un mammifero mascherato con intenzioni ben poco chiare, ma sicuramente malvagie, che potrebbero minacciare non solo la città di Zootropolis, ma anche il mondo intero
Per la vostra sicurezza e incolumità, dovete consegnarmi il prototipo
 
E poi gli mostro il distintivo ?” chiese ironico HAWKEYE, trattenendo una risatina
“Sì … buona idea
Gli dica semplicemente la verità” rispose tranquillamente il direttore Furry, superando il suo interlocutore e dirigendosi verso la porta d’uscita di casa, per poi voltarsi verso Clint, che aveva dipinto sul muso uno sguardo esterrefatto
“Non abbiamo tempo per inventarci scuse o storielle credibili
E poi, Judy Hopps è un agente di polizia … quindi è come se fossimo colleghi
Sono sicuro che se la saprà cavare” concluse il mammifero, trattenendo una risatina, per poi aggiungere, con tono serio
“Per quanto riguarda il problema HAWKEYE, alla C.P.A … è stato risolto ?
Non ha lasciato tracce ?”
“Sì, signore
Per la C.P.A, HAKEYE è morto è sepolto … o, per meglio dire, morto e bruciato
E per le prove, non si preoccupi …
Il signor Sailas ha spedito una squadra a controllare il fondo del cratere di Geysir, ma anche se dovessero trovare qualcosa, non gli servirebbe granché … una volta utilizzati, i nostri gingilli si autodistruggono da soli … perciò, tutto OK” disse Barton, annuendo deciso
“Alla fine ti sono stati utili … e dicevi che occupavano solo spazio” aggiunse il direttore del R.O.A.R, alzando l’occhio destro al cielo
“Già … sono stati ESSENZIALI … lo ammetto
Appena lo vede, ringrazi lIspettore Gadget, da parte mia …” concluse Clint, trattenendo un ghigno
“Uhm … di sicuro, sarà contento nel sapere che il suo duro lavoro è stato apprezzato
Piuttosto … LUI come l’ha presa ?” chiese incuriosito il mammifero, alzando il sopracciglio destro e lasciando sorpreso Barton
“Oh … non faccia quel muso
Avrò pure un solo occhio … ma entrambe le orecchie funzionano ancora a dovere … e non c’è nulla che io non sappia” affermò l’animale con la benda sull’occhio sinistro
 
HAWKEYE rimase in silenzio per alcuni secondi …
Nonostante si conoscessero da molto tempo, ormai … OGNI VOLTA il suo superiore lo lasciava senza parole
Era un animale veramente STRAORDINARIO
 
“Beh … penso che forse, oggi, ci sia stata una svolta” disse Clint, guardando negli occhi il suo interlocutore, che sorrise
“Sono felice per te
Chissà, magari QUESTA è la volta buona …”
“Lo spero
Certo, se io mi mettessi nei suoi panni, sarei ancora titubante e, soprattutto, arrabbiato per quello che è successo quella … beh … lo sa …” disse HAWKEYE, espirando profondamente
“Gli animali cambiano, Clint
Ma ci vuole TEMPO E PAZIENZA … ognuno ha i suoi tempi
Le ferite, in particolare quelle inflitte nel profondo dell’anima, ci mettono molto a rimarginarsi
Bisogna solo non arrendersi” lo rassicurò il suo superiore
“Spero che lei abbia ragione” concluse Barton, sorridendo
“Perciò, tornando a noi … non ho nulla di cui preoccuparmi ?” domandò il mammifero con la benda sull’occhio, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo sottoposto che, con un enorme sorriso, alzò il pollice della zampa destra, come a voler comunicare che era tutto OK
 
Il direttore Furry rimase in silenzio per un paio di minuti, per poi annuire lentamente
“D’accordo … se lo dici tu … io vado, Barton
All’eliveivolo abbiamo ancora un po’ di cose da sistemare, computer da riparare, acqua da drenare …” affermò l’animale, voltandosi per aprire la porta
“Acqua ?!” domandò confuso Clint, credendo di non aver capito bene
“Sì, Barton … acqua … e, per la precisione, acqua d’oceano
Grazie alle cartelle pulite che ci hai inviato, abbiamo dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza nell’oceano … oltre i confini di Zootropolis … fortuna che lo stavamo sorvolando
Oh … e a proposito … tutti i tuoi colleghi non vedono l’ora di poterti riabbracciare talmente forte da toglierti il respiro, per la bella sorpresa che gli hai fatto” disse l’animale, ridendo a bassa voce, per poi aprire la porta d’uscita
“Buona notte, Clint
Salutami Kate e i piccoli, ci sentiamo” concluse il direttore, uscendo dal salotto e chiudendo la porta … per riaprirla subito dopo, facendo capolino con la testa
“E non credere che questa te la faccia passare liscia
Quando questa missione sarà finita, ti aspettano tutti i bagni dell’eliveivolo da pulire e lucidare … CON UNO SPAZZOLINO” terminò il mammifero, richiudendo la porta
 
Dopo quell’ultima frase da parte del suo capo, Clint scosse lentamente la testa, mentre tratteneva una risatina
 
Beh … alla fine se l’era cercata … ed era giusto
Lui aveva combinato quel casino e lui avrebbe dovuto pagarne le conseguenze
Ma, sapere che nessuno dei suoi colleghi era morto PER CAUSA sua, lo rincuorò molto, riempiendolo di gioia come non mai …
Anche se quest’ultima durò poco
Il pensiero di pulire un centinaio, se non un migliaio di water pieni di calcare e sporcizia, con un minuscolo spazzolino da denti, gli fece sparire il ghigno che si era formato sul suo muso, facendo posto a una smorfia di disgusto
 
Così, Barton si diresse verso la camera da letto, dove stava dormendo la sua dolce metà: Kate … insieme ai suoi due piccoli tesori
Ora voleva soltanto stendersi e dormire
Avrebbe pensato al resto domani
 
“E pensare che gli avevo comprato quella famosa benda per l’occhio con le paillettes …” concluse Clint, aprendo la porta della camera da letto, per poi entrare dentro la stanza, richiudendo l’uscio dietro di sé
 
 
 
 
Intanto, alla C.P.A, in particolare, dentro alla sala di Geysir …
 
 
Un rumore metallico continuava a risuonare regolare all’interno della stanza del generatore
Ma non era il classico suono prodotto dalle valvole che espellevano il gas in eccesso e che erano poste sulla sommità dell’enorme macchinario a forma di imbuto, che controllava la pressione del geyser
Sembrava il rumore di un argano … e, in effetti, lo era
 
Infatti, posto vicino all’uscita della stanza … nonché via di fuga secondaria per abbandonare la struttura in caso di d’emergenza … al lato sinistro della passerella in metallo che costeggiava la parete destra della sala di Geysir, vi era quella che, a prima vista, sembrava essere una specie di enorme cestello rettangolare, in metallo … talmente grande da contenere due animali di grossa taglia … con una piccola porticina posta sul lato destro della gabbia, che permetteva d’entrare al suo interno
Quest’ultima era collegata, alla sommità, a un gigantesco argano che, una volta azionato, permetteva di raggiungere la base del geyser, che forniva energia all’intera struttura della C.P.A
 
Quel montacarichi era stato installato per una semplice ragione: per operazioni di manutenzione che venivano effettuate in fono al cratere di Geysir e in particolare, alle basi del gigantesco imbuto che copriva la bocca del geyser, controllando che non ci fossero crepe sul macchinario o peggio, fuoruscite di gas e acqua bollente che avrebbero potuto far saltare in aria l’edifico al quale forniva energia
Gli addetti dovevano solo indossare, per la loro sicurezza, un’ingombrante tuta protettiva, di un colore giallo senape … a mio modesto parere ORRIBILE … con appoggiata dietro alle spalle, una bombola d’ossigeno … sapete, là sotto fa piuttosto caldo e, respirare senza l’ausilio del contenitore, può bruciarvi i polmoni, LETTERALMENTE … un gigantesco paio di guanti, con dei mastodontici stivali, e un casco ovale, a mo di boccia per pesci, che calzava la testa dell’utilizzatore
In pratica, la divisa di protezione, assomigliava a una di quelle tante tute indossate dagli astronauti che partivano alla ricerca di pianeti e nuove forme di vita sconosciuti, nell’immenso cosmo
 
 
 
(E, visto che ho citato di viaggi nello spazio e di astronauti … un soundtrack degno di questa scena, finché la gabbia non tocca terra:                                                                               https://www.youtube.com/watch?v=iTjrgfKS7GE)
 
 
 
Ma, a differenza dei cosmonauti, i due mammiferi presenti all’interno della gabbia rettangolare, non stavano andando a esplorare universi e galassie sconosciute, si stavano addentrando fino nei meandri più reconditi della terra … quelle zone PRIMORDIALI, NON CONTAMINATE dalla civilizzazione, PURE, la cui ESISTENZA racconta una storia lunga milioni, se non MILIARDI, di anni
Mentre l’enorme cestello scendeva sempre più in profondità, abbandonando la luce della superficie, il paesaggio cominciava a mutare: enormi spuntoni di roccia si sviluppavano lungo le pareti laterali, mentre un rumore di sbuffi di vapore, contornava quel silenzio che regnava laggiù
Una striscia di piccole lucine rosse verticali, situate sulla parte centrale del macchinario, poste a una distanza di un metro l’una dall’altra, avevano il compito di segnalare agli eventuali addetti, quanto mancava per raggiungere la base del geyser
 
Uno dei due mammiferi, quello più basso rispetto al suo compare, si sporse, con molta attenzione, oltre il corrizampa della gabbia, guardando di sotto … una sola lucina era accesa, poi … buio totale
Mancava solo un metro e poi erano arrivati
Meglio accendere le due lampadine poste sul lato del casco e prepararsi a scendere
 
Così, l’animale ritirò la testa all’interno del cestello in metallo, per poi premere un pulsantino, posto sul retro del copricapo protettivo, che aveva il compito di azionare una coppia di faretti molto potenti posti sul lato dell’elmetto, che avrebbero permesso ai due mammiferi di vedere dove poggiavano le zampe, una volta toccata terra
Una volte accese le luci, l’animale bassino, si voltò verso il suo collega che, per tutto il tempo, si era tenuto occupato, canticchiando una colonna sonora di un vecchio film, che, secondo la sua umile opinione, avrebbe fornito un’ ulteriore epicità a quel momento
Il mammifero, con i faretti attivati, rimase a guardare il suo compagno per un paio di secondi, con le zampe anteriori incrociate al petto, per poi tirare, in un gesto di stizza, uno schiaffetto sulla pancia un po’voluminosa dell’altro che smise immediatamente di canterellare, per poi rivolgere lo sguardo verso chi l’aveva colpito
Così, l’animale slanciato, abbassò lo sguardo verso il suo collega, che si auto indicò i due fanalini accesi ai lati del suo casco
Il secondo mammifero altino rimase a fissarlo per qualche minuto … per poi annuire velocemente, accendo anche le sue luci
Tutto questo quando la gabbia toccò terra, fermandosi del tutto e facendo piombare nel silenzio più totale, il luogo in cui i due astronauti erano atterrati
 
Il duo di animali rimase in silenzio per alcuni minuti, dopodiché, entrambi uscirono dalla porticina posta al lato del cestello, poggiando le zampe posteriori sulla superficie
“Ancora non riesco a capire perché, OGNI VOLTA che scendiamo qua sotto, ti devi mettere a canticchiare quel motivetto di quel vecchio film su un’odissea spaziale, Black …” disse il mammifero bassino, voltandosi a guardare il suo compare che, per tutta risposta, seguendo la melodia della canzonetta, affermò, allargando le zampe
“PERCHÉ, XEVER …
PIA- CE A - MEEEEEEEE
BON – BON – BON”
 
In seguito a quella spiegazione, il lupo grigio espirò profondamente
 
Oh … quanto avrebbe voluto, in quel momento, tirargli un calcio talmente forte, da spedirlo direttamente nello spazio … in quelle zone più recondite e sconosciute
Visto che gli piaceva così tanto quel film, avrebbe sperimentato di persona, un vero e proprio viaggio spaziale
No …
Arrabbiarsi non sarebbe servito a nulla … e poi, era stanco
Non voleva mettersi a discutere con quel grosso fiocco di neve per una cosa stupida come quella
Ne avevano passate abbastanza per quel giorno e non voleva concludere in bellezza la serata
Meglio rimanere calmi e sopportare IN SILENZIO …
 
“Va bene …
Vediamo di darci una mossa
Prima finiamo e prima c’è ne torniamo a casa” affermò il canide, scuotendo lentamente la testa, per poi aggiungere, in tono ironico
“Grazie mille, capitano Bradford … per questo COMPITO A SORPRESA che ci ha affidato ALL’ULTIMO MOMENTO … proprio una bel regalo”
“Xever … lo sai che il capitano non è qui, vero ?” chiese innocentemente l’altro mammifero, ricevendo un’occhiata assassina da parte del lupo, che a denti stretti sillabò
“Black … prova a dire solo UN’ALTRA PAROLA e ti giuro che qui finisce male
Sono stato chiaro ?” concluse il predatore grigio, continuando a guardare in cagnesco il suo compare: un grosso orso polare che, dopo qualche secondo di silenzio, annuì velocemente
“Bene … ricapitolando
La nostra missione è quella di cercare tracce … o per meglio dire … il corpo senza vita del traditore che, a nostra insaputa, si è infiltrato dentro la nostra struttura, cercando di rubare delle preziose informazioni … il famoso, quanto famigerato HAWKEYE” cominciò Xever, continuando a guardare il suo compare, che sussultò leggermente dopo aver sentito QUEL NOME
“Già … chi se lo sarebbe mai aspettato, eh ?
Pensavamo che HAWKEYE fosse un mammifero che agiva dall’esterno e invece, era più vicino di quanto pensassimo
Era sicuro di farla franca … di riuscire a passare inosservato … ma si sbagliava di grosso
MAI METTERSI CONTRO LA C.P.A
Tantomeno contro il capitano Bradford … e non parliamo del signor Sailas” affermò il canide, fermandosi un attimo, pensando all’animale che dirigeva l’intera struttura e a quanto quest’ultimo, potesse essere MOLTO PERICOLOSO
 
“Scusa la domanda, Xever … ma, tu come fai a sapere tutto questo ?” chiese pensieroso l’orso polare, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il suo compare, che, dopo averlo guardato per qualche secondo, si passò una zampa sul vetro del casco
“L’ho letto dentro a un biscotto della fortuna …” affermò ironicamente il lupo, sperando che il suo compagno cogliesse al volo il sarcasmo contenuto nella frase
“Davvero ? Hai ordinato cibo cinese ? E quando l’avresti fatto ?
Senza dirmi nulla poi … lo sai che io ADORO il cibo orientale … soprattutto i ravioli alla zucca …” disse Black, tutto euforico, mentre una gocciolina di bava cominciava a scendergli dall’angolo destro della bocca
 
No … a quanto pare non aveva afferrato il concetto
E, in aggiunta, aveva scoperto, con sua grande sorpresa, che il suo collega soffriva di Alzheimer
Non c’era altra spiegazione …
Altrimenti si sarebbe ricordato perfettamente il discorso che il capitano Bradford aveva fatto a entrambi, qualche minuto fa, spiegandogli quello che dovevano fare, oltre a comunicargli le importanti novità che erano successe quel giorno …
A volte si chiedeva se avesse veramente un cervello, oppure un raviolo al suo posto … visto che gli piacevano così tanto … un raviolo CRUDO E PER NIENTE RIPIENO
 
Xever, dopo un paio di minuti, non poté far a meno che espirare profondamente
“Ecco perché, tra noi due, io sono quello più sveglio” affermò il canide, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, facendo dipingere uno sguardo confuso sul muso del predatore bianco, per poi continuare
“Comunque … tornando a noi … ora scandaglieremo il fondo di Geysir per trovare HAWKEYE … o quello che ne resta
L’importante è che SIA MORTO
Quindi, controlla ogni pozzanghera e ogni centimetro del terreno … se è qui, lo troveremo
Tu vai a destra e io vado a sinistra” concluse il lupo, facendo per voltarsi, venendo, però, preceduto dal plantigrade
“E se invece non fosse morto ?”
“E tu pensi che un qualsiasi mammifero, sopravvivrebbe a una caduta del genere, atterrando su un terreno pieno di stalagmiti appuntite e pozzanghere bollenti ?” domandò di rimando, il canide, girandosi verso il suo interlocutore che, dopo qualche minuto di riflessione, scosse velocemente la testa a destra e a sinistra
“Bene … adesso tappati quella bocca … E DATTI DA FARE !” esclamò stizzito Xever, tentando di girarsi nuovamente … non riuscendoci
“A proposito si stalagmiti … davanti a te …” tentò di dire l’orso polare, venendo interrotto dal predatore grigio
“NO … NON VOGLIO SENTIRE UN’ALTRA DELLE TUE IDIOZIE
SONO STATO CHIARO ?
NON FARMI CONCLUDERE MALE LA SERATA !” affermò furente il lupo, voltandosi rapidamente verso il plantigrade bianco, intimandogli di fare silenzio, avvicinandosi l’indice della zampa destra al caso, per poi girarsi nuovamente, facendo il primo passo … e in seguito, fermarsi
Ma non perché il suo compare l’aveva interrotto un’altra volta
La ragione era assai più semplice
Xever si era fermato perché una formazione calcarea colonnare, che si sviluppa dal pavimento verso l’alto … conosciuta con il nome di stalagmite … aveva impattato, a un’altezza perfetta, contro i suoi … gioielli di famiglia
 
Il canide si chinò leggermente in avanti, mentre emetteva quello che avrebbe potuto somigliare a un gridolino sommesso, mentre Black si era portato una zampa davanti al caso, coprendosi la bocca
“Io ho provato ad avvertirti …” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, l’orso polare, avvicinandosi verso il canide che, disse con una vocina stridula
“Già era stato sufficiente … la prima volta … al Lago Landlake, con quel maledetto masso … e ora … QUESTO” concluse Xever, continuando a rimare curvato in avanti
“Beh … guarda il lato positivo, la maggior parte degli animali affronta DI PETTO le difficoltà della vita … tu le affronti di … ehm … poteva andarti peggio, sai …” aggiunse Black, poggiando una zampa sulla spalle del lupo, trattenendo una risatina e cercando di sdrammatizzare quel momento
“Del tipo ?” chiese il canide, in tono ironico, guardando velocemente il suo compare
“Beh … ecco …” provò a dire Black, cercando di prendere tempo per inventarsi una scusa credibile
 
Così, mentre era impegnato a trovare un’attenuante verosimile, il suo sguardo si posò su una pozzanghera, non molto distante dalla stalagmite assassina che aveva colpito il lupo grigio, a 50 metri di distanza
Si trattava di una pozza ovale, di medie dimensioni che, a intervalli regolari, faceva apparire sulla superficie, delle piccole bollicine che poi esplodevano … segno che quel guazzo stava raggiungendo, MOLTO LENTAMENTE, un certo grado di calore ed ebollizione
Però, quello che colpì l’orso non fu la pozzanghera in sé … c’erano molte altre simili a quella sulla superficie del cratere di Geysir
Il motivo era un altro …
Quando il predatore bianco si era voltato a guardare quello specchio d’acqua ovale, tentando di trovare ispirazione per ricercare una scusante accettabile per poter confortare il suo compagno, i due faretti posti sul suo casco, nel momento preciso in cui avevano illuminato quella pozza, avevano fatto luccicare qualcosa
 
Attirato come da una specie di calamita, l’orso polare superò il compare che, nel frattempo si trovava ancora abbassato in avanti, raggiungendo la pozzanghera, dopodiché si chinò verso di essa e quello che vide, una volta illuminato lo specchio d’acqua, gli fece dipingere uno sguardo interrogativo sul muso
 
Dentro alla pozza, neanche molto profonda … saranno stati sì e no, 30 centimetri … il plantigrade riuscì a intravedere, attraverso l’acqua limpida, non molto distate dalla riva, due specie di minuscole palline in acciaio e, non molto lontano da esse, sul bordo della pozzanghera, immersa per metà dentro al guazzo, vi era quella che a prima vista, sembrava essere una maschera respiratore bianca, che aveva il compito di coprire solo la bocca
E in particolare, quest’ultima parte pareva avere, al suo interno, dei piccoli pulsanti e dei … circuiti elettrici ?
 
Oggetti piuttosto STRANI per trovarsi là sotto …
E poi, come c’erano arrivati ?
Che appartenessero a …
 
Black si alzò lentamente da terra
 
Sì … avrebbe potuto benissimo essere così
D’altronde, da quello che si ricordava, le squadre di manutenzione non avevano in dotazione quei tipi di strumenti … e nessuno metteva piede sulla base di Geysir da più di due settimane
Inoltre, gli oggetti erano ancora intatti
Se dei tecnici li avessero persi durante l’ultimo turno di controllo del macchinario a imbuto, a quest’ora avrebbero dovuto liquefarsi
Quelli che aveva trovato invece … erano ancora integri
 
Inoltre, c’era da considerare il fatto che erano atterrati dentro a una pozza piuttosto grande e un po’ profonda, se fossero caduti dentro a una più piccola, con meno acqua, a quest’ora non sarebbe rimasto nulla … dato che le pozzanghere di minuscole dimensioni raggiungevano più velocemente un’elevata temperatura e un certo livello di ebollizione; invece quelle grandi ci impiegavano MOLTO più tempo
 
Forse la fortuna cominciava a girare dalla loro parte
Avrebbe fatto meglio a raccogliere quelle prove che aveva trovato, per poi consegnarle al signor Fowler
 
Così, il predatore bianco si voltò dietro di sé, dirigendosi verso la gabbia in metallo con la quale erano scesi
 
“Xever, forse ho trovato qualcosa di molto interessante … tu non ti muovere … io vado a prendere il contenitore dentro al cestello” affermò l’orso polare, superando il lupo grigio, che riuscì a sbiascicare alcune parole
“E chi … si muove …” disse il canide, continuando a rimanere chinato in avanti, per poi abbassare lo sguardo verso la piccola stalagmite omicida e, in seguito, tirarle un calcio di stizza, convinto di poterla rompere … cosa che ovviamente non riuscì, facendosi solo dell’altro male
 
 
 
 
Nel frattempo, a casa Hopps, in piena notte …
 
 
Con gli occhi che le si chiudevano da soli, insieme alla stanchezza e al sonno che si facevano sentire, stava cercando di non cadere dal water su cui si era seduta e sul quale stava pericolosamente dondolando verso tutte le direzioni possibili e immaginabili, mentre era impegnata a fare i suoi bisognini
 
Eh … d’altronde, quando ti scappa, ti scappa …
E pensare che erano soltanto le due notte
Aveva bisogno di riposarsi e di dormire dopo la ROCAMBOLESCA E FRENETICA giornata che aveva appena trascorso
 
Aveva quasi rischiato la vita, incontrando quelle tre iene che le volevano fare la festa; dopodiché era stata salvata da CROC, col quale aveva deciso d’imbarcarsi in un’avventura STRAORDINARIA: ossia portare il suo nuovo amicone a casa sua, per poi nasconderlo dentro al fienile, sperando che i suoi genitori e gli altri suoi fratelli e sorelle non lo vedessero … altrimenti sarebbe scoppiato il finimondo …
 
Ma perché le era venuta in mente quell’idea che ora, adesso che ci pensava bene, era FOLLE ?
 
Però, se pensava a tutto quello che CROC aveva fatto per lei …
Quello era il minimo che potesse fare per poter ricambiare il favore
E poi, se dopo averla salvata ed essersi fatto vedere, lei non fosse tornata al lago Landlake a cercarlo, il giorno dopo … ora in che situazione si troverebbe ?
 
Solo … abbandonato … impaurito … IN PERICOLO … PREDA DEI MAMMIFERI CHE LO STAVANO BRACCANDO
 
Quell’improvviso pensiero, detestò immediatamente Julia dal dormi – veglia
 
No … non l’avrebbe lasciato da solo
Ormai fra loro due, si era creato un legame così FORTE, UNICO E … SPECIALE
LUI era diventato suo AMICO … forse anche di più
Orami lo considerava come un COMPONENTE della sua famiglia … come un suo fratellino … certo, un po’ meno adorabile e coccoloso di un coniglio, ma il concetto era sempre lo stesso
E il fatto che CROC non fosse ancora arrivato a casa sua … adesso che ci rifletteva con calma … le face spalancare gli occhi, per poi tirarsi una pacca sulla fronte
 
Ma come aveva fatto a dimenticarselo ?
Colpa di quei due ladruncoli da strapazzo che avevano mandato a monte la serata, rischiando pure di investire sua sorella maggiore Judy … se non ci fosse stato Nick …
 
Già, Nick …
Chissà come mai, ma aveva la netta sensazione che tra quella volpe e sua sorella, ci fosse qualcosa di più della semplice amicizia
Se n’era accorta durante la cena, chiamandola con quel soprannome carino con cui la chiamava quella volpe … com’era ? … oh, sì … carotina … un nomignolo piuttosto adorabile e affettivo
E si era divertita un mondo a vedere la reazione di Judy, mentre diventava rossa in muso, cercando di sgridarla con quella vocina stridula che le veniva ogni volta che era in imbarazzo
E poi, quando Nick l’aveva salvata, impedendole di venire investita dal furgoncino di famiglia, facendole da scudo con il suo proprio corpo, mentre impattava sul suolo, proteggendole la testolina, intanto che il mezzo proseguiva la sua folle corsa, atterrando di schiena per terra …
Che brivido le aveva percorso la spina dorsale nel vedere quella scena
 
Dopo qualche secondo, per fortuna, aveva visto la volpe muoversi … e lì, aveva tirato un sospiro di sollievo
E poi, era rimasta a fissare, con uno sguardo curioso, il canide che, in fretta e furia, si accingeva a controllare le condizioni della partner, che aveva stretto a sé, mentre quest’ultima si era avvinghiata sulla sua … non ditelo a nessuno, tantomeno al diretto interessato … ORRIBILE camicia hawaiana verde, stringendola forte, come se fosse l’unica cosa a cui teneva di più al mondo, per poi aprire gli occhi, incontrando le iridi verdi del suo collega
Infine, dopo qualche minuto, dov’erano rimasti a guardarsi a vicenda come due stoccafissi, Judy aveva abbracciato teneramente la volpe, cominciando a piangere … di gioia, felicità, del fatto di aver rischiato la vita, esponendo pure il suo partner a morte certa, chi lo sa … mentre Nick le accarezzava lentamente la testolina, rassicurandola che tutto era finito
 
Voi questo come lo definireste ?
Un normale rapporto LAVORATIVO tra colleghi di lavoro oppure quello tra due inna …
 
 
Julia … non per fare il guasta feste, ma tu non ti stavi chiedendo come mai CROC non è ancora arrivato a casa ?
È fuori da oggi pomeriggio … magari gli è successo qualcosa e tu che fai ?
Fantastichi sul rapporto sentimentale tra tua sorella e Nick …
Queste sono faccende che possono aspettare …
Stai divagando, cara
 
 
In seguito a quel consiglio da parte del suo subconscio, la coniglietta si alzò immediatamente dal water, per poi tirarsi su i pantaloncini del piagimino rosa
 
Giusto … CROC
 
Avrebbe potuto pensare benissimo a quei due, in un altro momento
Anche perché, un coniglio e una volpe che SI AMANO, è una cosa piuttosto …
No … no … stava divagando un’altra volta
Il problema era capire che fine avesse fatto CROC … magari era nei guai e aveva bisogno del suo aiuto; oppure si era perso per strada, continuando a vagare per Bunny Burrow senza una meta precisa, rischiando di farsi vedere e di scatenare il panico o, opzione più plausibile, si era addormentato …
 
Non c’era un minuto da perdere
Doveva andare a cercarlo, col rischio di beccarsi una punizione a vita da parte di mamma e papà … non c’era altra soluzione
Quando lei si era ritrovata alla mercé di quel trio di iene, lui era accorso a salvarla … era il momento di ricambiare il favore
E poi, se fosse riuscita a sgattaiolare fuori di casa senza farsi sentire, nessuno si sarebbe accorto della sua … uscita notturna
Doveva solo cercare di non svegliare, al primo piano, un’intera famigliola di conigli, animali dotati di un udito molto sensibile … oltretutto una era anche una poliziotta … e dirigersi silenziosamente al piano terra, dove l’avrebbe aspetta una volpe, intenta a dormire sul divano del salotto
Più facile a dirsi che a farsi …
Ma doveva pur tentare … nel caso l’avessero scoperta avrebbe potuto utilizzare la classica scusa del sonnambulismo o del bicchiere d’acqua
 
Decisa a portare a termine la missione che si era preposta, la leporide si diresse verso il lavabo del bagno
 
Doveva pur darsi una rinfrescata e svegliarsi …
 
Così, aprì il rubinetto e si fregò velocemente le zampe; dopodiché si sciacquò il muso e, una volta finito, chiuse l’interruttore, asciugandosi con un panno di cotone, appeso a un gancetto, sulla sua sinistra e vicino alla finestra
Una volta finito, Julia fece per rimettere a posto l’asciugazampa, quando qualcosa, fuori dalla finestra, attirò la sua attenzione, facendole quasi spalancare del tutto la bocca e facendole cadere di zampa l’asciugatoio
La ragione ?
Oltre il vetro dell’infisso del bagno, comparve una specie di occhio gialla ambra … che la coniglietta aveva imparato ad associare a un animale che lei conosceva benissimo … che cominciò a vagare impazzito per la stanza, osservando tutti gli oggetti al suo interno, finché non si posò sull’unico mammifero presente nel bagno
 
“CROC ?” chiese incredula e a bassa voce la leporide, avvicinandosi alla finestra
 
Forse era il sonno che le stava giocando qualche piccolo scherzetto
 
“Sei tu ?” aggiunse Julia, fermandosi davanti al vetro, continuando ad osservare l’iride giallo ambra che, per tutto il tragitto che la coniglietta aveva fatto, l’aveva seguita lentamente
L’occhio rimase immobile ancora per qualche minuto, dopodiché sparì e ricomparve, subito dopo
“Cos’era quello ? Un occhiolino ?” chiese perplessa Julia, trattenendo una risatina, facendo socchiudere il bulbo oculare a metà che, in seguito, si allontanò dall’infisso, scomparendo dalla vista della coniglietta
“Oh, avanti … stavo solo scherzando !” affermò il piccolo mammifero, aprendo del tutto la finestra del bagno, mentre sul suo muso si andava a formare un sorriso nel constatare che fuori da casa sua, nel suo giardino, vi erano due occhi giallo ambra fluttuanti che la stavano osservando all’altezza dell’infisso
Ulteriore gioia provò il piccolo mammifero nell’appurare che, partendo dai due bulbi oculari sospesi nel nulla, si andò a delineare una figura che, man mano, acquistava colore, in questo caso: un colorito verdognolo
 
In quel momento, se un qualunque mammifero fosse passato nei pressi di casa Hopps, avrebbe notato che nel giardino sul retro, vi era una strana creatura alta quasi 6 metri, con una lunga coda e un muso allungato, dove spuntava qua e là, qualche dente affilato, mentre quest’ultima era intenta a osservare una coniglietta affacciata a una finestra del primo piano dell’abitazione
Scena piuttosto curiosa, non trovate ?
 
“Finalmente sei arrivato e stai bene !
Mi hai fatto preoccupare tantissimo !
Si può sapere che fine avevi fatto ?” domandò felice e allo stesso tempo irritata Julia, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso la creatura che provò a dire qualcosa, venendo interrotta dalla coniglietta
“SHHHHH … parla piano
Altrimenti rischi di svegliare tutti”
CROC, dopo un primo momento di spaesamento, chinò la testa verso destra, cercando di capire quello che gli aveva appena detto la sua amichetta … per poi annuire rapidamente
Dopodiché, dopo essersi guardato intorno con circospezione, cercando di controllare il volume della sua voce, disse, mostrando tutti i denti, nel tentativo di fare un sorriso
“DORMIRE”
 
In seguito a quella risposta, la coniglietta rivolse uno sguardo molto loquace verso il suo amicone
“Sul serio ?” chiese incredula Julia, credendo di non aver capito bene quello che le aveva detto la creatura
“CROC … ERA … STANCO … MOLTO” aggiunse il rettilone, continuando a sorridere
La leporide rimase in silenzio per un paio di secondi, mentre continuava a squadrare, con uno sguardo indagatore, CROC
 
C’era qualcosa che non le tornava …
Per quanto tempo aveva dormito ? Per 10 ore filate ?
No … c’era qualcosa che non andava … ne era sicura
Possibile che le stesse dicendo una bugia ?
Magari era andato a combinare qualche guaio a sua insaputa …
No … forse c’aveva messo così tanto perché era stato cauto e attento a non farsi vedere da altri mammiferi
Perché doveva andare a pensare certe cose ?
L’importante era che fosse arrivato sano e salvo a casa, giusto ?
Ora bisognava soltanto sistemarlo dentro al fienile per la notte e poi … si sarebbe inventata qualcosa
Ma come ci arriva all’uscita di casa, senza svegliare gli altri e la volpe di guardia giù al piano terra ?
 
Mentre era impegnata a trovare una soluzione a questo suo dilemma, gli occhi color azzurro di Julia, si posarono sull’animale che aveva di fronte, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso
Forse gli era venuta un’idea …
 
“D’accordo, dormiglione
Ascolta, io dovrei uscire di casa per mostrarti dove dormirai stanotte
Ma ho paura di svegliare gli altri che, se ti vedessero, manderebbero all’aria tutto quanto … specialmente mio padre
Perciò, ti dispiace prendermi delicatamente e poggiarmi a terra ?
Così non si renderanno conto di nulla” disse Julia, indicando la finestra e aspettando una risposta dal suo amicone che nel frattempo, aveva tirato un sospiro di sollievo
 
Meno male che se l’era bevuta
Se le avesse detto la verità, si sarebbe arrabbiata molto … e preoccupata al tempo stesso
 
Non sapeva che quel piccolo trambusto, verificatosi qualche ora fa, con protagonisti quei mammiferi che aveva incontrato fuori di casa e chi gli avevano offerto gentilmente da mangiare, era stata anche, in parte, colpa sua
Certo … rincorrerli intorno a tutta l’abitazione, lasciando visibile solo la testa, non aveva fatto altro che provocare ancor più trambusto … forse non era stata una mossa geniale
Oltretutto, durante l’inseguimento … che lui aveva associato a un gioco … quei due animali, a bordo di quella scatoletta in metallo blu … gli mancava davvero poco per raggiungerli, così poi, avrebbero fatto cambio e cioè loro avrebbero inseguito lui … avevano improvvisamente sterzato verso destra
Colto alla sprovvista da quella manovra, era finito con il proseguire diritto dirigendosi verso la staccionata in legno che delimitava la proprietà della sua amichetta
Fortunatamente aveva evitato di distruggere la recinzione, saltandola
Purtroppo, durante la fase di atterraggio, aveva poggiato male le zampe posteriori
Il risultato ?
Era atterrato pesantemente dentro al campo di granoturco a fianco della proprietà, incespicandosi le zampe con la propria coda, per poi cominciare a rotolare sul terreno, aprendo un bel varco nel mais, finché non si era fermato
Dopo essersi ripreso … e aver mangiato anche qualche pannocchia … aveva aspettato che le acque si calmassero e poi, consapevole del guaio che aveva appena combinato, aveva atteso che tutte le luci di casa si spegnessero e che non ci fosse più nessuno nei paraggi
Così, una volta accertatosi che la zona fosse libera, ne aveva approfittato per cercare Julia … finché non l’aveva trovata in bagno
 
Secondo voi, se gli avesse raccontato QUESTA storia … che poi era la VERITÀ … secondo voi, come avrebbe reagito Julia ?
Meglio la vecchia scusa dell’essersi addormentato per strada
 
“Allora ?”
La domanda postagli dalla sua amichetta, lo riportò con le zampe per terra
 
CROC guardò velocemente la sua amichetta che, nel frattempo, aveva già messo la zampa posteriore destra fuori dalla finestra del bagno, dopo aver spento la luce della stanza, ovviamente
In questo modo non avrebbe destato sospetti e non avrebbe svegliato gli altri
Inoltre non avrebbe sprecato inutilmente elettricità … ALLA FACCIA DEL CONSUMO, VIA IL RISPARMIO !
 
La creatura annuì velocemente, dopodiché allungò la zampona sinistra verso la piccola coniglietta, che, dopo aver scavalcato completamente l’infisso, si catapultò dentro al palmo aperto del rettilone, che l’afferrò delicatamente al volo
Dopodiché, CROC appoggiò a terra la sua piccola amica che, una volta raggiunto il suolo, in un batter d’occhio, schizzò fuori dalla sua zampa, dirigendosi molto velocemente verso una meta precisa, lasciando la creatura basita e senza parole
“Avanti, CROC ! Muoviti !” affermò Julia, facendo cenno al suo amico di seguirlo
 
 
 
 
Intanto, a casa Darby ...
 
 
Ormai era da quasi più di due ore che stava smanettando sul suo portatile, seduto sul tavolo del cucinotto, mentre visionava diverse finestre aperte sullo schermo del suo PC, prendendo, di tanto in tanto, qualche appunto sull'enorme block notes, che si trovava alla sua destra
Aveva riempito così tante pagine di note, che, a furia di scrivere, gli faceva male la zampa
Ma d'altronde, quello che stava facendo, era un lavoro IMMANE
 
Dopo aver chiuso la chiamata col signor Fowler, quest'ultimo gli aveva spedito, sulla sua posta elettronica, un file, contenente i dossier dei dipendenti che facevano parte di quell'organizzazione misteriosa, con a capo quel mammifero mascherato che, solo a guardarlo, ti si gelava il sangue nelle vene: la C.P.A
 
Nell'e-mail gli si chiedeva di visionare i vari profili dei lavoratori e di controllarli con le informazioni generali inviategli in una seconda lettera elettronica, per vedere se riusciva a trovare una qualche discordanza o incongruenza tra i dossier e i dati reperiti ... secondo lui, raccolti all'insaputa dei lavoratori
 
Ma perché la C.P.A stava facendo dei controlli sui suoi dipendenti ?
Forse qualcuno di loro stava facendo il doppio gioco ?
 
 
Un momento ...
Victor, a te cosa interessa ?
Il giorno del tuo primo incontro con questi animali, hai detto chiaramente che non volevi immischiarti nei loro affari, giusto ?
E loro ti hanno detto forse qualcosa ?
No ...
Perciò, fatti gli affari tuoi e continua a cercare
Lo sai benissimo che cosa c'è in ballo
 
 
Seguendo il consiglio del suo subconscio, la pantera tornò a visionare il profilo che stava esaminando
Anche questo, non aveva nulla di strano ... così come gli altri che aveva controllato fino a quel momento
Eppure c'era qualcosa che non gli quadrava ... ne era certo
Doveva solo ricontrollare con più attenzione
D'altronde, in quanto a informatica e a investigazione ... era sempre stato il MIGLIORE
Si ricordava, quand'era ancora in polizia, gli sguardi stupiti che si dipingevano sui musi dei suoi agenti che, dopo aver perso intere notti a cercare indizi o una possibile traccia su un caso molto difficile, andavano a chiedergli aiuto e consiglio, e lui, in quattro e quattr'otto, riusciva a trovare una pista che, il più delle volte, era quella corretta
Già ... bei tempi quelli ...
 
Ma non poteva arrendersi ... la soluzione era lì, nascosta da qualche parte ... doveva solo trovarla
E poi, come gli aveva ricordato il suo inconscio, in ballo c'era QUALCOSA DI MOLTO IMPORTANTE ... QUALCOSA CHE NESSUN ALTRO ANIMALE AVREBBE POTUTO DARGLI
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, i suoi occhi si posarono su un altro profilo, proiettato sullo schermo del suo PC
Lo visionò velocemente ... nulla di che, tutto nella norma
Passò ai dati raccolti che lo riguardavano ... niente neanc ... aspetta un momento ...
Victor si allontanò dallo schermo, stropicciandosi gli occhi
Forse, la stanchezza gli stava giocando un tiro mancino ...
Il felino rimase con gli occhi chiusi ancora per un paio di secondi, per poi riaprirli e rileggere quello che aveva appena letto e, in seguito, ricontrollò il dossier dell'animale
 
Molto interessante ... ma vediamo se ...
 
La pantera, aiutandosi con la rotella del mouse, tornò indietro di qualche profilo, finché non trovò quello gli interessava
Controllò anche questo e fece un check up delle informazioni generali, aiutandosi con gli appunti che aveva preso ...
 
TOMBOLA !
 
Era sicuro che avrebbe trovato qualcosa
Non aveva perso ancora le sue doti
 
Così, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso vittorioso, Victor prese il telefono, componendo l'ultimo numero che lo aveva chiamato; dopodiché si portò l'apparecchio all'orecchio e attese una risposta
 
 
 
Signor Fowler ?
Perdoni l'ora ...
Ma credo di aver trovato qualcosa di MOLTO INTRIGANTE che potrebbe interessare al signor Sailas ...
 
 
 
Affermò Victor, sorridendo in un modo che, con l’aggiunta della luce riflessa dallo schermo del suo PC, gli conferiva un aspetto ... MALVAGIO ?
 
 
 
 
Intanto, a casa Hopps, nel cuore della notte ...
 
 
Un mammifero di piccola taglia raggiunse l'enorme portone del fienile che si ergeva al margine sinistro della recinzione in legno della proprietà, situato a 500 metri da dove sorgeva l'abitazione principale, in corrispondenza di quest'ultima
Si trattava di uno quei classici e mastodontici fienili rossi e a strisce bianche, molto comuni nelle zone di campagna ... e Bunny Burrow ne era piena
 
A tal proposito ... vi siete mai chiesti perché questi giganteschi depositi siano proprio rossi e non di un altro colore ?
Non certo perché è quella tinta preferita e che va di moda fra i mammiferi più raffinati e aristocratici di città, neanche il fatto che serve per eseguire qualche rito scaramantico ... del tipo: BEL ROSSO DI SERA, BEL TEMPO SI SPERA, non so se avete afferrato il concetto ... e neanche per incutere terrore o paura nei confronti di malintenzionati che vogliono derubare le case degli abitanti della Tana dei Conigli, facendo passare quel rosso per il sangue di ladri e scassinatori che hanno tentato d'entrare dentro le abitazioni dei leporidi
Quest'ultima ipotesi era piuttosto inverosimile quanto bizzarra ... soprattutto se a pronunciare quelle parole era un coniglio, animale conosciuto da tutti per essere un gran fifone e che, alla prima goccia di sangue, sveniva
 
La ragione è molto più semplice di quanto crediate ...
Dovete sapere che in origine i fienili, come le case, non erano colorati: erano tutti del colore naturale del legno
Ma il legno, si sa, è il nutrimento di quei piccoli e fastidiosi insetti che se lo mangiano pian piano, gustandoselo pezzettino dopo pezzettino ... LE TERMITI
Perciò, per contrastare questo problema, un contadino ... del quale ora, il vostro fedele narratore non ricorda il nome ... creò una vernice SPECIALE in grado di far sloggiare questi inquilini abusivi e ghiottoni, mischiando: latte scremato, con olio di semi di lino e polvere di ossido di ferro, conosciuto per il suo colorito rosso
 
Nessuno ha mai capito se ebbe un colpo di genio o fu fortuna, oppure, ipotesi più plausibile, fosse ubriaco ... chi lo sa ...
Fatto sta che questo campagnolo, una volta resosi conto di quello che aveva creato, condivise la sua scoperta con gli altri suoi colleghi contadini che ne rimasero affascinati
Ed ecco spiegato perché, quasi tutti i fienili di campagna, sono rossi di colore
 
Bene ... dopo questo piccolo momento didattico e culturale, torniamo alla nostra storia
 
"Avanti, CROC !
Datti una mossa !
Il meteo diceva che si sarebbe messo a piovere stanotte … anche se di solito non ci azzeccano neanche una volta … ma meglio muoversi lo stesso" disse una coniglietta, armeggiando davanti a una delle due ante del portone del fienile, alta all'incirca tre metri, cercando di aprirla
"COSA … ESSERE … PIOGGIA ?" domandò una voce cupa e alla stesso tempo curiosa, proveniente da dietro le spalle del piccolo mammifero
"Beh ... ecco ... è acqua ... che ... cade dal cielo" affermò la leporide, colta alla sprovvista da quella domanda, continuando a trafficare davanti al portone
"IN CIELO ... ESSERCI CASCATA ?" chiese nuovamente la voce
"No, CROC
In cielo non c'è nessuna cascata
Perché mi fai questa domanda ?" continuò la coniglietta, cercando di spalancare l'entrata del fienile
"ACQUA CADE ... SOLO SE SE ESSERCI CASCATA ...
PRIMA, RUSCELLO O FIUME ... E POI CASCATA ... DOVE ACQUA CADE SOTTO"
"CROC, ascolta ..." il mammifero dalle lunghe orecchie non fece in tempo a finire la frase che un rombo di tuono in lontananza, riecheggiò nell'ambiente circostante
 
A quanto pare, stava per arrivare un bel temporale … come preannunciato dalle previsioni che, di solito, non ci indovinavano MAI
Qualcuno lassù voleva proprio farle concludere in bellezza la serata …
 
"CHI AVERE LANCIATO ... GROSSO SASSO DENTRO A FIUME ?"
"CROC, quello non era il tonfo di un masso che viene lanciato dentro a un fiume
Ma il rombo di tuono e, se non ci sbrighiamo, il temporale arriverà molto presto" disse la coniglietta, cercando di smuovere la porta del fienile ... ma senza successo
"COSA … ESSERE TUONO … E TEMPORALE ?"
"CROC !" esclamò stizzita Julia, voltandosi dietro di sé e incontrando lo sguardo di una strana creatura verdognola, alta sei metri e con un muso allungato, dove spuntava qualche dente affilato, zittendola di colpo
Il piccolo mammifero rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi espiare profondamente, passandosi una zampa sul muso
"JULIA ESSERE ARRABBIATA ... PERCHÉ QUALCHE ANIMALE HA TIRATO SASSO ... IN FIUME ?" chiese innocentemente la creatura, alzando il dito della zampona destra al cielo
 
Di fronte a quel comportamento e a quell'innocenza, tipici dei cuccioli, Julia non poté far a meno che scuotere lentamente la testa
 
Come faceva ad arrabbiarsi con un cucciolone così ?
Per lui, TUTTO IL MONDO era qualcosa di nuovo da scoprire: nuovi suoni, nuovi odori, nuovi gusti, nuove cose da vedere, ascoltare, provare ...
Aveva solo bisogno di … UNA MAMMA
Che lo aiutasse a capire cosa lo circondava e, soprattutto, come doveva comportarsi in determinate situazioni e nei confronti di altri mammiferi
E a chi era stato affidato, per esplicita richiesta ... volontaria o no, dipende dai punti di vista ... il compito di insegnargli tutto ciò ?
A lei ... già
Come se nascondere un animale preistorico, alto sei metri e che avrebbe potuto scatenare il panico e il caos, non solo a casa sua, ma anche nell'intera cittadina di Bunny Burrow, non fosse già abbastanza difficile ...
 
Ma non avrebbe gettato la spugna ... nossignore
Aveva stretto un LEGAME SPECIALE con quella creatura ... un LEGAME UNICO
Lui si FIDAVA di LEI ... e lei si FIDAVA di LUI
Avevano iniziato INSIEME quell' avventura ... e INISIEME l'avrebbero finita
Non importa che difficoltà avrebbero incontrato lungo il cammino o CHI si sarebbero trovati di fronte ... INSIEME ne sarebbero usciti vincitori
L'AMICIZIA È IN GRADO DI SUPERARE QUALSIASI OSTACOLO
E, se si parla di un'amicizia UNICA NEL SUO GENERE ... come diceva quel vecchio detto ?
 
"JULIA ... STARE BENE ?"
La domanda postale dal suo amicone verde, fece ritornare la coniglietta con le zampe per terra
 
"Sì ... CROC ... sto ... bene" provò a dire la leporide, cercando di costruire una frase logica di senso compiuto, rivolgendo lo sguardo verso il suo interlocutore e sorridendogli, per poi aggiungere
"Ascolta ... ti dispiacerebbe aprire la porta del fienile ?
Altrimenti qui facciamo mattina ...
Sai, non posso mica andare a svegliare mio padre e i miei fratelli e sorelle, chiedendogli di darmi una zampa ad aprire il portone, nel bel mezzo della notte" concluse Julia, indicando il l'abitazione dietro le spalle del suo amicone verde
"PERCHÉ ?" chiese CROC, con aria innocente, chinando la testa a destra
"Perché stanno dormendo e, cosa più importante, si spaventerebbero vedendoti" affermò la coniglietta, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo amicone
"PERCHÉ ?"
"Beh ... perché ... sei un ... animale che non ... si vede tutti i giorni e ... che, a prima vista, metti ... paura ?" cercò di dire la leporide, gesticolando con le zampe
"PERCHÉ ?"
"Forse è ... per via ... della stazza gigantesca e per i denti che ti spuntano ..." articolò Julia, indicando il muso del diretto interessato, che si sentì offeso nell'orgoglio
"ANCHE JULIA HA ... DUE GROSSI DENTI … CHE SPORGONO
PERCHÉ LEI NO FA PAURA ?" concluse la creatura, indicando i due grossi incisivi del piccolo animale
"Perché questi, per un coniglio o per altri mammiferi sono normali
I tuoi, non che siano brutti, ma vedi sono ... ehm ... inusuali ... e perciò ..." cercò di dire la leporide, non sapendo che termine utilizzare
"FARE PAURA
ESSERE SOLO MOSTRO … AVERE CAPITO" affermò CROC tristemente, sedendosi pesantemente sul suolo, a zampe incrociate, e rivolgendo lo sguardo per terra
 
Julia si auto maledì da sola, mordendosi il labbro inferiore
Maledizione a lei e alla sua boccaccia
Per il suo amicone era già difficile integrarsi e relazionarsi con altri animali … e il suo aspetto così DIVERSO, non aiutava di certo
Se poi ci si metteva anche lei che invece di incoraggiarlo e rassicurarlo, lo demoralizzava ancora di più, facendogli pesare questa sua DIVERSITÀ ...
 
"CROC ... nessuno qua pensa che tu sia un mostro" affermò la leporide, con tono dispiaciuto
"NON ESSERE VERO ... ALTRI ANIMALI CHE HO INCONTRATO … HANNO DETTO … CHE CROC ESSERE MOSTRO" disse tristemente la creatura, prendendosi la lunga coda e mettendosela in bocca, cominciando a succhiarla nervosamente a mo di ciuccio, mentre i suoi occhioni color giallo ambra cominciavano a farsi lucidi
 
Perfetto ...
Adesso si stava mettendo pure a piangere e la colpa era solo SUA
Complimenti, Julia ...
 
"Hey hey hey ... va tutto bene" disse la coniglietta, avvicinandosi velocemente verso il suo amicone, posandogli una zampina sull'arto inferiore destro
"CROC ... io non ti considero un mostro
Anzi, per me sei un EROE" affermò il mammifero dalle lunghe orecchie, con tono caldo e rassicurante, per poi aggiungere
"Mi hai salvato per ben due volte la vita, tirandomi fuori dalle acque gelide del lago Landlake e salvandomi dalle grinfie di quelle tre iene da strapazzo
E ti dirò di più ...
IO SONO TUA AMICA E NON PERMETTERÒ A NIENTE E A NESSUNO DI FARTI DEL MALE
TI AIUTERÒ NEI LIMITI DELLE MIE POSSIBILITÀ E STAI PUR CERTO CHE NON TI ABBANDONERÒ
NULLA POTRÀ SEPARARCI" concluse decisa Julia, sorridendo verso il suo amicone che, dopo aver tirato su con il naso, si tolse la coda dalla bocca, mormorando qualcosa
"DAVVERO ?"
"Certo che sì !
Siamo o non siamo migliori amici ?" domandò la piccola Hopps, continuando a sorridere
 
Quel piccolo mammifero era qualcosa di ... UNICO
Ormai se l'era ripetuto un migliaio di volte
SOLO LEI riusciva a trasmettergli quel senso di pace, felicità e sicurezza
 
Amici ... loro due ... uno TOTALMENTE DIVERSO DALL'ALTRO
 
Era stato proprio fortunato a incontrare Julia
LEI aveva tutte quelle belle caratteristiche che la distinguevano dagli altri mammiferi: la capacità di andare OLTRE LE APPARENZE, riuscendo a vedere il CUORE E I VERI SENTIMENTI degli animali che le stavano di fronte
Questo era quello che la rendeva UNICA
 
CROC rimase a fissare, ancora per qualche secondo, la sua piccola amichetta ... per poi mollare la coda e prendere delicatamente la coniglietta nella sua zampona destra, portandosela vicino al muso
La leporide, avendo intuito quello che stava per fare il suo amicone verde, si mise immediatamente le zampine davanti al muso, pronta a ricevere una sonora e bavosa leccata da parte della creatura ... che stranamente non arrivò
 
Julia rimase in quella posizione difensiva ancora per un paio di minuti, dopodiché la coniglietta abbassò lentamente gli arti, guardando, con uno sguardo interrogativo, il suo amicone che, dopo qualche istante, l'avvicinò al lato sinistro del suo muso
 
Ah ... questo è molto meglio della solita leccata affettuosa ... PER FORTUNA ...
 
Avendo capito le nuove intenzioni della creatura ... dopo aver tirato un sospiro di sollievo ... Julia aprì entrambe le zampe anteriori, cose se stesse per dare un grosso abbraccio a un animale a lei caro e che non vedeva da tanto tempo
Rassicurato da quel gesto da parte della sua amichetta, CROC l'avvicinò ancor di più vicino al lato sinistro del suo muso, fino a farla arrivare all'altezza della guancia
Dopodiché accostò il suo muso ancor più vicino alla coniglietta, finché quest'ultima non lo toccò con entrambe le zampe, posando la sua gote pelosa destra, sulla superficie ruvida del suo amicone, abbracciandolo come meglio poteva
 
Una scena veramente tenera ... non è forse vero ?
 
Rimasero in quella posizione per qualche minuto, finché la creatura non allontanò la coniglietta dal suo muso, per poi postarla delicatamente a terra
"GRAZIE ... JULIA" affermò infine CROC, rivolgendo un sorriso ... che sarebbe potuto passare benissimo per un ghigno malefico ... verso la sua amichetta
"Non c'è di che
Ora potresti gentilmente aprire il portone del fienile ... con delicatezza, grazie" disse la coniglietta, indicando l'entrata della struttura davanti a sé, mentre il suo amicone si rialzava da terra, mettendosi sulle due zampe
 
 
 
 
Nel frattempo, sulla base del cratere di Geysir ...
 
 
 
Signor Fowler ...
Nessuna traccia del corpo di HAWKEYE
Evidentemente dev’essere caduto in un delle tante pozzanghere bollenti presenti sulla superficie del cratere oppure, col caldo che fa qua sotto, non ha fatto in tempo ad arrivare a toccare terra che si è carbonizzato lungo il tragitto
Comunque, alla base di Geysir NON C'È NULLA DI VIVO
Abbiamo soltanto trovato degli strani oggetti che pensiamo possano appartenere alla talpa
 
Oh ... niente di che ...
Solo due minuscole palline che sembrano fatte di metallo e una maschera respiratore bianca, che copre soltanto la bocca e il naso ... quelle che utilizzano i verniciatori, in pratica ... ma, al suo interno, si intravedono diversi pulsanti e circuiti elettronici
 
D'accordo ...
Appena torniamo in superficie, veniamo subito nel suo ufficio a consegnarle il tutto
Black ... chiudo
 
 
 
Affermò un grosso orso polare, vestito con una tuta protettiva di un color giallo senape, che assomigliava a una di quelle tante uniformi che indossavano gli astronauti, per poi voltarsi verso il suo compagno: un lupo grigio, con addosso lo stesso suo indumento
"Bene, Xever ... possiamo levare le tende
Dopo di lei, MADAME ..." affermò il plantigrade con tono ironico, sottolineando l'ultima parola, facendo un piccolo inchino e invitando il canide a salire dentro all'enorme gabbia in metallo, che si trovava davanti a loro
"Molto divertente, Black ... molto divertente ..." disse il lupo grigio, tirando una gomitata di stizza sul costato destro del suo compagno, per poi superarlo, dirigendosi verso il cestello in acciaio, continuando a massaggiarsi i gioielli di famiglia con la zampa destra ... ancora gli facevano male per la botta presa precedentemente, poverino ... mentre con l'altra teneva la maniglia superiore di un piccolo contenitore cilindrico giallo, dov'erano custoditi gli oggetti che avevano trovato sulla base di Geysir e che avrebbero dovuto consegnare al signor Fowler, prima di tornarsene a casa
 
"Ouch ...
Oh ... avanti
Non fare il permaloso ..." affermò il predatore bianco, rimettendosi ritto e cominciando a massaggiarsi la parte colpita, per poi aggiungere
"Lo sai che scherzavo e che ci tengo a te ...
Ma se proprio sei stufo di essere un maschio, ci sono altri modi per diventare una signorina ... metodi molto più efficaci e INDOLORI e non ROZZI E PRIMITIVI ..." concluse Black, trattenendo una risatina, ripensando alla scena comica del suo compare che aveva impattato contro una piccola stalagmite, alta al punto giusto da colpirgli le parti basse
 
Una scena piuttosto DOLOROSA ... ma comica allo stesso tempo
 
Nel frattempo, Xever entrò dentro alla gabbia, chiudendo rapidamente lo sportellino che permetteva d'entrare dentro al contenitore
Dopodiché premette un pulsante rosso, con sopra disegnato una freccetta che puntava verso l'alto, posto sul lato destro del cestello e collocato vicino a un altro bottone del medesimo colore del primo, con l'unica differenza che sopra vi era illustrato un indicatore di direzione che puntava verso il basso
Una volta premuto il pulsante, il contenitore rettangolare in acciaio cominciò a sollevarsi da terra, iniziando la sua risalita verso la superficie
 
"Xever ?
Aspetta un momento !
Dove stai andando ?" chiese allarmato Black, dirigendosi molto velocemente verso la gabbia che, nel frattempo, continuava imperterrita a salire
"XEVER !
NON AVRAI INTENZIONE DI LASCIARMI QUI ?" urlò il plantigrade, saltando e cercando di afferrare il bordo della base inferiore del cestello in metallo ... non riuscendoci, purtroppo
Il contenitore in acciaio ormai era troppo in alto e l'orso polare riuscì soltanto a sfiorarlo, per poi cadere di schiena, con l’aggiunta della bombola d'ossigeno, sul suolo del geyser ... tutto questo sotto lo sguardo divertito del canide che, dopo aver trattenuto una risatina, si sporse oltre il davanzale della gabbia, gridando
"Vediamo se ti diverte questo !
Per raggiungere la superficie, ti dovrai arrampicare a zampe nude, perché IO NON HO NESSUNA INTENZIONE DI VENIRTI A RIPRENDERE ... COSÌ IMPARI A RIDERE DELLE DISGRAZIE ALTRUI !" affermò Xever, facendo per rientrare dentro al cestello, per poi fermarsi e aggiungere
"E, se fossi in te, mi sbrigherei ... non sembra esserci rimasto molto ossigeno in quella bombola" concluse il lupo, per poi ritirare la testa dentro al cestello, non prima di aver salutato il suo compare che, ancora intontito dalla botta presa, non poté far a meno di dire una sola parola, mentre si trovava ancora disteso per terra
 
"XEEEEEEEEEVEEEEEEER !!!!!!"
 
 
 
 
Nel frattempo, nell'ufficio di Fowler, qualche attimo dopo ...
 
 
Ancora non riusciva a credere a quello che gli aveva detto il signor Darby, pochi minuti prima che ricevesse la chiamata da parte di Black
Come avevano fatto a non accorgersi PRIMA di questo particolare ?
 
Certo ... da una parte era stato ben nascosto
A quanto pare, qualcuno non voleva che quell'informazione, o per meglio dire QUEL PASSATO, venisse a galla
Ma se le cose stavano davvero così ...
Oltre a HAWKEYE, poteva esserci anche qualcun'altro dentro alla C.P.A che faceva finta di essere ciò che non era
Un socio di quel pirata informatico ormai DEFUNTO o un altro ficcanaso appartenente a un'altra organizzazione ?
Una cosa era certa: bisognava indagare a fondo sulla questione
 
Fowler non poté far a meno che battere una zampa sulla sua scrivania in un gesto di stizza
 
Eppure, il primo giorno in cui QUESTO MAMMIFERO entrò a far parte della C.P.A, qualcosa in quell'animale non l’aveva convinto, dal primo momento in cui l’aveva visto
Ma non c'aveva mai dato troppa importanza, forse era solo la sua immaginazione ... e invece ...
Avrebbe dovuto già indagare da allora, piuttosto che lasciar correre la cosa
Se ora si trovavano in questo nuovo guaio, una parte di colpa era anche sua … come se di errori non ne avesse già fatto abbastanza …
Prima la fuga del prototipo CR-0C e il fatto di non avergli attivato completamente il chip di controllo mentale … e adesso … questo
 
Ok … ora non bisognava farsi prendere dal panico
Avevano sistemato il primo, no ?
Avrebbe potuto sistemare anche il secondo senza troppi problemi
D’altronde era inutile fasciarsi la testa prima ancora di essersela rotta, giusto ?
Per prima cosa, doveva avvertire immediatamente il signor Sailas degli sviluppi e della notizia
Sicuramente lui sapeva come bisognava muoversi
 
Così, il dingo fece per alzare nuovamente la cornetta del telefono ... ma un ticchettio, proveniente dalla porta del suo ufficio, lo costrinse a fermarsi
 
A quanto pare stavano bussando
Dovevano essere per forza quei due
Chi altro era rimasto alla C.P.A se non loro tre ?
 
"Avanti" disse il canide, alzandosi dalla sedia, mentre l'entrata del suo ufficio si spalancava ... finché non entrarono dentro la stanza un duo di animali: un lupo grigio, con in zampa un contenitore cilindrico giallo, in compagnia di un orso polare
"XEVER ... BLACK ... FINALMENTE !
Come mai c'avete messo così tanto ?" chiese William, costeggiando la sua scrivania e dirigendosi verso i due animali
"Beh ... signor Fowler ... abbiamo avuto qualche piccolo ... problema ... a risalire in superficie" disse semplicemente il plantigrade bianco, rivolgendo uno sguardo assassino verso il suo simile che, per tutta risposta, trattenne una risatina, ripensando a come il suo compare si era messo a piangere come un cucciolo, supplicando di non lasciarlo alla base di Geysir e di scendere a riprenderlo ... una scena che gli fece dimenticare la botta che aveva preso sui gioielli di famiglia
 
Il dingo, dal canto suo, rimase per qualche secondo a fissare il duo di mammiferi, per poi adocchiare il cilindro giallo, sorretto dal lupo
"Sono là dentro ?" chiese Fowler, indicando l'oggetto in questione
"Ehm ... sì ... li abbiamo recuperati dentro a una pozzanghera bollente ... ma, a quanto pare, sembrano inutilizzabili" affermò Xever, porgendo il contenitore al canide, che lo prese tra le zampe
"Verificheremo col il Signor Sailas
Nel frattempo, voi potete andare
Ottimo lavoro" disse il dingo, voltandosi e dirigendosi verso la sua scrivania, mentre il duo di mammiferi si guardò velocemente a vicenda
"Sì ... ecco ... volevamo chiederle ... prima di andare ... se, insomma ... questo nostro straordinario ci farà avere ... un piccolo ... extra" provò a dire Black, mentre William si era riaccomodato sulla sedia, poggiando il cilindro sul tavolo
 
"Oh ... capisco
Beh, vedete ... io non mi occupo di queste ... cose
Dovreste chiedere al signor Sailas, ma, considerando cos’è successo all'ultimo animale che HA OSATO chiedergli delle ferie ..." affermò sconsolato il dingo, mentre i due animali si guardarono velocemente a vicenda, una seconda volta
"Ehm … se possiamo chiedere, che gli è capitato ?" domandò Xever preoccupato
"Beh ... da quello che so io
Le ferie gliele concesse ... insieme a un riposo ETERNO" concluse il canide, sottolineando l'ultima parola e facendo deglutire rumorosamente i due mammiferi, per poi aggiungere
"Purtroppo, il signor Sailas è un animale che al lavoro esige il MASSIMO IMPEGNO da TUTTI
Non vuole perditempo e scansafatiche
E se ne fiuta anche solo la traccia ... li fa sparire ... letteralmente
 
“TUTTO QUESTO ..." disse il dingo, allargando le zampe anteriori, come a voler dare enfasi alle sue stesse parole
"PER LUI È IMPORTANTE ... HA UN VALORE INESTIMABILE
La C.P.A, voi e gli altri mammiferi, io, il prototipo CR - 0C ... non siamo stati reclutati da lui A CASO
Abbiamo tutti quanti una parte, in questo suo progetto ... un progetto a cui lui DAREBBE LA VITA" affermò William, fermandosi un secondo e ripensando a una frase che il suo superiore gli aveva detto e che l’aveva colpito
 
 
 
Tutto questo, lo sto facendo per tener fede a una promessa che ho fatto tanto tempo fa, William
Perché, per farti giustizia, non puoi affidarti ai mezzi corrotti che questo sistema offre ... devi FARTELA DA SOLO
 
 
 
Giustizia ... per chi ?
 
Forse c'entrava quel quadretto, SEMPRE PRESENTE sulla scrivania del suo superiore e del quale NESSUNO, all'interno della C.P.A, sapeva cosa raffigurasse ?
Avrebbe potuto essere benissimo così ...
Altrimenti, se il signor Sailas fosse stato interessato ad ALTRO ... beh ... gliel'avrebbe fatto senz'altro capire o gliel'avrebbe detto senza troppi problemi
No ... era qualcosa di più ... PROFONDO ... qualcosa che riusciva a toccare i sentimenti più reconditi del mammifero mascherato
E poi, quelle parole ...
 
 
 
William, sappiamo perfettamente che cosa significhi veder soffrire un animale caro a te, senza poter far nulla per aiutarlo
 
 
 
Animale caro ...
Uhm ...
Che tutto questo, il suo superiore lo stesse facendo per qualcuno MOLTO VICINO a lui che, in passato, forse non aveva potuto aiutare ?
Che si trattasse del mammifero della fotografia che, in quelle poche volte in cui era entrato dentro all'ufficio del suo superiore, senza che quest'ultimo se ne accorgesse, aveva visto accarezzarne la cornice del quadretto ... come se stesse coccolando il muso di qualcuno ?
 
E se fosse stato così ...
CHI ERA QUELL'ANIMALE E COSA GLI ERA SUCCESSO DI TANTO GRAVE da far nascere la C.P.A e il prototipo CR - 0C ?
Che il PROTOCOLLO 4V fosse collegato a questo mammifero ?
 
Queste domande, desiderose di una risposta, continuavano a ronzare dentro la mente di Fowler
 
In effetti ... avrebbe potuto avere un senso
Bisognava solo chiedere conferma al signor Sailas
Ma ... CHI gliel'avrebbe chiesto ... e, soprattutto, COME avrebbe reagito il mammifero mascherato ?
 
Vi erano due strade: chiedere dei chiarimenti, forse di natura PERSONALE, collegati STRETTAMENTE al capo della C.P.A e SPERARE che quest’ultimo non interpretasse la cosa come una mancanza di fiducia nei suoi confronti da PUNIRE SEVERAMENTE oppure ... strada più facile ... lasciar perdere e andare avanti come se niente fosse
 
"Signor ... Fowler ... tutto ... bene ?"
La domanda postagli da Xever riportò il dingo con le zampe per terra
"Ehm ... sì ... potete ... andare" affermò il canide, dopo qualche secondo di silenzio, cercando di riordinare le idee e facendo segno con una zampa, al duo di mammiferi, di lasciarlo da solo
 
Il lupo e l'orso si guardarono velocemente l’un l’altro
"E ... quindi ... per questo extra ..." provò a dire l'orso polare, ricevendo una gomitata sul costato destro, da parte del suo compagno, che scosse lentamente la testa a destra e a sinistra, facendo intuire al plantigrade che era meglio lasciar perdere e levare le tende
 
Tanto, il signor Fowler non poteva fare nulla e loro non avrebbero MAI avuto il coraggio di andare a parlare col signor Sailas di questa ... faccenda
Meglio lasciar correre
 
Così, il predatore bianco rimase, per qualche secondo, a fissare il canide grigio che gli indicò, con lo sguardo, la porta dell'ufficio alle sue spalle
Black si girò velocemente a guardare, prima l'uscita della stanza e poi di nuovo il lupo
Dopodiché, entrambi seguirono l'ordine del dingo, voltandosi e dirigendosi verso l'uscita
"Buona notte, signor Fowler" dissero i due mammiferi, aprendo la porta e richiudendola subito dopo, lasciando William solo con i suoi pensieri
 
Nella stanza calò un silenzio di tomba che veniva sancito dal ticchettio dell'orologio a muro, appeso dietro la parete che dava sulle spalle del dingo
 
Cos'è che stava tramando VERAMENTE il suo superiore ?
Perché era così reticente a raccontargli la VERITÀ ?
Non aveva dimostrato di essere un animale affidabile e riconoscente, dopo tutto quello che aveva fatto per lui ?
Voglio dire ... aveva salvato la vita di sua moglie e lui si era dimostrato grato per il gesto che il signor Sailas aveva fatto nei suoi confronti, dedicando anima e corpo al suo progetto ... non riusciva proprio a capire
Una cosa era certa: il suo superiore aveva in mente qualcosa ... QUALCOSA CHE AVREBBE CAMBIATO IL MONDO INTERO ... in BENE O IN MALE, questo non poteva saperlo
 
Ma prima o poi, gliel'avrebbe chiesto ...poco ma sicuro
Non perché non si fidasse o non avesse fiducia nel suo superiore ... LUI era DIVERSO da altri mammiferi che avevano in mente piani FOLLI E MALVAGI come ad esempio, la conquista del mondo intero
Il loro superiore, in quello che faceva ... ci metteva un’ETICA ... tutta SUA ma che non era ne troppo buona, ne troppo malvagia ... si trovava perfettamente in equilibrio fra queste due sfere e questo permetteva di ottenere un certo grado di ordine e collaborazione
 
Perciò, per una questione di RISPETTO e di CORRETTEZZA non solo nei suoi confronti, ma anche in quello degli altri mammiferi che lavoravano all'interno della C.P.A, gli avrebbe chiesto dei chiarimenti
 
BASTA LAVORARE PER CHISSÀ QUALE MISTERO O VERITÀ NASCOSTA
 
Nel frattempo, sarebbe stato meglio comunicare al signor Sailas cos'avevano trovato Black e Xever sulla superficie di Geysir
 
 
 
 
Intanto, a casa Hopps ...
 
 
"Bene, CROC
Ecco la tua nuova … tana
Allora ... cosa ne pensi ?" disse una coniglietta dal pelo marroncino, allargando le zampe, come a voler mettere in mostra l'ambiente che la circondava, a mo di agente immobiliare, in questo caso, l'interno di un vecchio fienile
"ESSERE ... BASSA" disse una voce cupa, appartenente a uno STRANO, QUANTO UNICO animale: enorme, verdognolo e con un muso allungato
Quest'ultimo si trovava sulle quattro zampe, mentre, con fatica, tentava d'entrare dentro al fienile, cercando di non urtare nulla ... e la lunga coda che si ritrovava, non aiutava di certo
 
"Sì, lo so ... per te è un po' basso, d’altronde sono solo quattro metri
Ma c'è un sacco di spazio in larghezza ... ne hai il doppio !
Dovresti starci senza problemi
Avanti, seguimi e quando sei dentro, socchiudi la porta … grazie" affermò la leporide, avanzando al centro del gigantesco fienile, mentre la strana creatura, con cautela e con uno sforzo immane, riuscì a superare l’entrata
 
Dopodiché, utilizzando la sua coda come un uncino, l'animale agganciò la maniglia del portone che aveva spalancato, per poi socchiudere l’anta quel tanto che bastava per permettere alla sua amica di uscire senza problemi
Una volta effettuata l'operazione, CROC s’incamminò verso la direzione presa dalla coniglietta che, nel frattempo, aveva raggiunto la parete finale della struttura, superando le due travi di sostegno dell’edificio che si distanziavano l’una dall’altra di cinque metri
 
La facciata che si ergeva di fronte alla leporide, infatti, era suddivisa nel seguente modo: la gran parte del muro era occupata da numerose balle di fieno, accatastate ordinatamente l'una sull'altra, in file da quattro, fino a raggiungere l'altezza di tre metri … in poche parole, era il deposito per il foraggio; infine, sulla destra, vi era una lunghissimo pannello di legno, alto fino al soffitto, che, oltre a fungere da divisore, impediva ai fagotti di paglia di riversarsi dentro al piccolo spazio adibito a garage per il vecchio e arrugginito trattorino di famiglia
 
“Vediamo se riesco a prepararti un giaciglio bello comodo …” disse Julia, dirigendosi verso lo scompartimento del fieno, per poi prendendone una bella manciata
“Nel frattempo, tu …” provò a dire la coniglietta, voltandosi a guardare il suo amicone verde che durante il tragitto, si era fermato a osservare gli innumerevoli oggetti, che si trovavano dentro al fienile
 
Adesso era troppo occupato a osservare un vecchio bancone da lavoro, con sopra appoggiata una scatola polverosa, contenete diverse cianfrusaglie
Dopodiché, passò a una delle due lanterne d'epoca che illuminavano l'ambiente e poi, a tre grossi botti di legno, impilate una sopra l'altra, a formare una piramide
Quest'ultime lo attirarono particolarmente
Infatti, riusciva a percepire uno strano odore, che sembrava provenire da quelle botti ... un odore mai sentito prima e che scatenò la sua curiosità
 
Infatti, la creatura si avvicinò ancor di più vicino ai barili e qualcosa attirò la sua attenzione
Da uno di essi, l’ultimo della pila … e precisamente quello a destra … verso la parte inferiore centrale del contenitore, in corrispondenza del buco della botte, proprio vicino al bordo, scendevano, a intervalli regolari, delle piccole goccioline di un color viola scuro
 
E quello cos'era ?
 
CROC si avvicinò ancor di più e, dopo un’annusata veloce, scoprì, con sua grande sorpresa, che erano quelle gocce la fonte dello strano odore che aveva captato qualche secondo fa
Gli occhi gli si illuminarono e il rettilone, spinto dal desiderio di assaggiare quelle gocciole violette, aprì la bocca, allungando la lingua verso la botte
Niente e nessuno gli avrebbe impedito di gustare quella scoperta gastronomica
 
"No no no no ... non è roba per te !
L'unica cosa che ci manca è averti ubriaco" affermò Julia, rendendosi conto di quello che stava per fare il suo amicone, gettando velocemente la paglia che aveva in zampa per terra, per poi raggiungere, con uno scatto degno dei migliori velocisti, la creatura, spingendole via l'organo del gusto, prima che quest’ultimo potesse assaporare il sapore di quelle goccioline … che altro non era che VINO
 
Beh … a quanto pare non aveva preso in considerazione il fatto di scontrarsi contro una leporide piuttosto agguerrita, che quando s’impuntava su qualcosa, difficilmente cambiava idea
 
In seguito a quel gesto, da parte della coniglietta, sul muso di CROC si dipinse uno sguardo interrogativo
"NO !
NON - SI - TOCCA" sillabò Julia, puntando l'indice della zampa destra, davanti al muso della creatura, come a volerla rimproverare, come fa una mamma con il proprio cucciolo, quando quest’ultimo ha combinato qualche disastro
Il rettilone rimase a fissare la lepordie per un paio di secondi, dopodiché ignorò l'ordine del mammifero dalle lunghe orecchie, cercando di assaggiare nuovamente quelle goccioline viola
 
Dolente o nolente l’avrebbe spuntata lui … e Julia non sarebbe riuscita a fermarlo
 
"Hey ... cosa ti ho detto ?" domandò Julia autoritaria, bloccando la lingua del suo amicone, per poi spingerla via
"NO" affermò decisa la leporide, indicando, di nuovo, il muso del suo amicone, per poi aggiungere
"CROC, NON FARE IL CATTIVO
NO !
NON SI ASSAGGIA !"
 
La creatura rimase perplessa e ferma per qualche minuto, continuando a fissare il piccolo mammifero
 
Ah … allora voleva fare il gioco duro, eh …
Adesso non le faceva schifo la bava …
Stava letteralmente spingendo via il suo organo del gusto, inzuppandosi le zampe di saliva … e non diceva nulla !
Invece, quando le dimostrava il suo affetto, LECCANDOLA TENERAMENTE … aveva da ridire !
Che mammifero ipocrita !
Tanto, alla fine, l’avrebbe vinta lui, con le buone o con le cattive
 
Così, CROC tentò nuovamente di allungare la lingua ...
 
"NO !
TI HO DETTO DI NO !
SITZ ... SEDUTO ... BUONO"
 
In seguito a quel nuovo ordine da parte di Julia e di fronte all’insistenza e alla tenacia della sua amichetta, la creatura dovette … a malincuore … ritirare la lingua dentro la bocca, mentre riduceva gli occhi a due fessure
 
Alla fine aveva lasciato perdere
Ma non per paura o per codardia
Semplicemente per il fatto che, se avessero continuato, sarebbero andati avanti TUTTA LA NOTTE
Julia non avrebbe indietreggiato di un millimetro e così pure lui …
Aveva gettato la spugna soltanto perché era stanco e affaticato per il lungo tragitto che aveva dovuto percorrere sotto quel sole cocente e ora, quello che desiderava ARDENTEMENTE, era solo un posto su cui distendersi e dormire
 
Però, alla prima occasione buona, ci avrebbe riprovato … poco ma sicuro
Il fatto che Julia gli avesse impedito di assaggiare quelle goccioline stava a significare solo una cosa
Erano talmente buone che la sua amichetta voleva tenersele solo per sé … che egoista !
 
"Bravo, cucciolone" affermò Julia, sorridendo vittoriosa, mentre scuoteva velocemente le zampe anteriori, togliendo i rimasugli di bava che le erano rimasti attaccati … sapete com’è, aveva appena bloccato una lingua gigantesca, intrisa di saliva, dal tentativo di assaggiare … e successivamente scolarsi … quelle tre botti di vino, che papà aveva deciso di lasciare dentro al fienile, a invecchiare
L’unica cosa che le mancava era il ritrovarsi con una creatura preistorica sbronza che avrebbe combinato sicuramente dei disastri, mettendola nei guai
 
“Adesso … potresti darmi una zampa a preparare il tuo letto, prima che si metta a piov …” provò a dire la coniglietta, finendo di pulirsi le zampe, venendo interrotta da un piccolo picchiettio che sembra provenire dal tetto del fienile
Questo strano rumore, man mano che passavano i secondi, cominciò ad aumentare d’intensità …. sempre più forte e più veloce … sembrava quasi pioggia
Improvvisamente, un sonoro rombo, fece tremare le pareti del fienile, seguito subito dopo da un boato assordante che altri non era che il suono di un tuono … che fece intuire alla leporide che il tanto atteso temporale era arrivato prima del previsto
“ACQUA … STARE CADENDO DAL CIELO … SIGNIFICA CHE CORSO D’ACQUA … HA TROVATO CASCATA” affermò il rettilone, alzando gli occhi verso il soffitto, mentre la pioggia continuava a cadere copiosa fuori dalla struttura
Nel frattempo, Julia si passò una zampa sul muso, espirando profondamente
 
Perfetto … adesso ci si metteva di mezzo pure il meteo … quella giornata doveva proprio concludersi in bellezza
Ma due goccioline non l’avrebbero fermata di certo … quel giorno aveva affrontato DI PEGGIO
Adesso, la cosa importante, era costruire un giaciglio per CROC
Prima avrebbe finito e prima se ne sarebbe tornata a casa … e chissà, magari, quando avrebbe terminato il lavoro, avrebbe smesso di piovere
Bisogna sempre guardare il lato positivo delle cose, no ?
 
“Ok … vediamo di darci una mossa” affermò la leporide sconsolata, dopo qualche secondo di silenzio, voltandosi e dirigendosi verso lo scompartimento dov’erano accatastate le balle di fieno, seguita a ruota dal suo amicone
 
 
 
 
Nel frattempo, in un luogo sconosciuto ...
 
 
Era da parecchio che stava osservando la tempesta che imperversava fuori dalla finestra
Se ne stava lì ... in silenzio ... ad osservare
Chissà se quel suo mutismo era dovuto al fatto che stava cercando di trovare un attimo di pace e tranquillità, dopo la
rocambolesca giornata che aveva appena trascorso, oppure stava riflettendo sulla prossima mossa da fare
 
Il misterioso mammifero spostò leggermente lo sguardo su quello che teneva nella zampa destra: una maschera nera, con le fattezze di un teschio appartenente a un felino
Rimase a fissare quell'oggetto, ormai diventato PARTE DI SÉ, per qualche secondo, per poi rialzare nuovamente lo sguardo verso il vetro della finestra
 
Perché il destino si stava frapponendo tra lui e il raggiungimento del suo scopo ?
Non aveva forse il diritto di vendicarsi del torto che gli era stato fatto ?
Era diventato QUEL GENERE di mammifero PER LEI
Portava, sul suo muso, l'oggetto che rappresentava il senso di colpa e la consapevolezza di non esser riuscito a SALVARLA quel MALEDETTO giorno
Ma ... non avrebbe permesso che il fato lo intralciasse di nuovo ... non questa volta
Gliel'avrebbe fatta pagare
 
LE avrebbe fatto provare sulla sua pelliccia il dolore che lui stesso aveva provato quel giorno ... solo CENTO VOLTE MAGGIORE
Li aveva definiti degli emarginati, animali dai quali non ci si poteva fidare ... DEI MOSTRI
 
BUGIARDA E SUBDOLA !
PARASSITA INFIDO E MESCHINO !
GLI AVEVA ROVINATO LA VITA E NESSUNO SI ERA PRODIGATO PER DARLE UNA PUNIZIONE ESEMPLARE !
 
Ma ci avrebbe pensato lui
Voleva un mostro ?
Quando sarebbe arrivato il momento, gliene avrebbe fatto conoscere uno VERO
E lui, da parte sua, si sarebbe seduto, godendosi e assaporando la paura che LE avrebbe investito il corpo e poi, come gran finale ... beh ... avrebbe assistito alla SUA DIPARTITA FINALE IN DIRETTA
 
Un fulmine illuminò la stanza, nella quale si trovava il signor Sailas, illuminandogli il muso scoperto
 
Oh ... non vedeva l'ora che arrivasse quel momento
Doveva solo recuperare CR - 0C e tutto il suo duro lavoro, sarebbe stato ripagato
 
Improvvisamente, qualcosa vibrò nella tasca dei suoi pantaloni
Sailas, dopo aver espirato profondamente, allungò una zampa dentro al taschino sinistro, estraendo il suo cellulare e, nel leggere il nome del mittente, sul suo muso si dipinse uno sguardo interrogativo
 
Molto curioso …
Vediamo cos’aveva di così importante da dirgli
 
 
 
Pronto ?
Signor Fowler !
No, si figuri, non riuscivo a prendere sonno ... mi dica
Ottimo direi
Il signor Darby ha fatto proprio un bel lavoro e sta dimostrando di tenere fede all’accordo che ha fatto con noi
 
Mi convochi questo soggetto, domani mattina nel mio ufficio
Sì ... so quel faccio, William
 
Davvero ?
Uhm ... hanno controllato bene ?
Due sferette e una maschera respiratore tecnologica ?
Li voglio al più presto sulla mia scrivania...
 
Bel lavoro, comunque ... bel lavoro
Sento che la fortuna sta girando dalla nostra parte
 
Buona notte, William
 
 
 
Sailas chiuse la chiamata, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso
 
Ma che belle notizie !
 
Certo, la prima l'aveva sconvolto e non poco ... una SCOPERTA SENSAZIONALE
E chi se lo immaginava ?
 
Mentre la seconda era alquanto ... INASPETTATA
Quei misteriosi gadget potevano benissimo appartenere al DEFUNTO HAWKEYE ... ma erano sicuri che quella seccatura pelosa fosse passata a miglior vita ?
Il corpo di quel traditore non era stato ritrovato … ma c'era da prendere in considerazione diversi fattori
Forse era atterrato e poi affondato dentro a una delle tante pozzanghere presenti sulla superficie del cratere ... e alcune erano profonde un centinaio, se non un migliaio di metri ... oppure, durante la caduta si era carbonizzato e disintegrato, complici la forza di gravità e il calore eccessivo del geyser
 
Possibile che fosse sopravvissuto ?
Improbabile ... ma non IMPOSSIBILE
Avrebbe fatto meglio a tenere gli occhi aperti … la sicurezza d’altronde, non è MAI troppa
 
Una cosa era certa: domani mattina si sarebbe divertito un MONDO
 
E mentre pensava questo, un altro fulmine illuminò la stanza nella quale si trovava Sailas, conferendogli un aspetto ancor più TETRO E MOSTRUOSO
 
 
 
 
Intanto, nel fienile degli Hopps ...
 
 
"Ecco fatto
Certo, non è il massimo, ma penso che per questa notte, possa andare
Spero tu ci stia" affermò Julia, asciugandosi la fronte dal sudore, mentre continuava a osservare il bel lavoro che aveva fatto
 
Infatti, la leporide, utilizzando un bel po' di fieno, aveva ricoperto uno spiazzo di terreno, formando un gigantesco ... in realtà non era nemmeno sicura se per il suo amicone fosse stato sufficientemente grande ... giaciglio di paglia, non molto distante dallo scompartimento dov'erano accatastate le balle di foraggio
Il pagliericcio si trovava esattamente nello spazio compreso tra i due pilastri, partendo dal vecchio tavolo da lavoro, con sopra la cassetta contente le diverse cianfrusaglie, fino ad arrivare a quelle famose tre botti di vino che il suo amicone verde voleva assaggiare
 
La ragione per cui la coniglietta lo fece proprio lì ?
Molto semplice ... era l'unico punto ben illuminato da una delle due lampade vintage, presenti all'interno del fienile
 
Aveva fatto un bel lavoraccio la povera Julia
 
Prendi, vai, metti e ritorna
Prendi, vai, metti e ritorna
Prendi, vai, metti e ritorna
 
Le zampe posteriori non se le sentiva più per via degli innumerevoli avanti e indietro che aveva fatto
Oltretutto, CROC non le aveva dato nemmeno una zampa
Durante tutto l’arco del lavoro, era rimasto semplicemente a osservare, in silenzio, la sua amichetta ...
 
Bello vedere gli altri che lavorano e faticano, senza che tu muovi un muscolo, né vero ?
 
Certo, bisognava tenere presente, che il nostro amicone verde era costretto, per forza di volontà e date le circostanze, a stare sulle quattro zampe e non su due, dato che avrebbe sbattuto, se non addirittura SFONDATO il tetto del fienile se si fosse alzato in piedi ad aiutarla
Ma un piccolo aiutino da parte sua, non sarebbe guastato...
 
"Su ... avanti ... provalo" affermò Julia, voltandosi dietro di sé e guardando il suo amicone, sorridendogli, per poi indicargli il nuovo letto
CROC rimase fermo e in silenzio per un paio di secondi, dopodiché osservò prima la sua amichetta e poi il giaciglio di paglia
In seguito, si avvicinò vicino al pagliericcio con estrema cautela, fermandosi a pochi centimetri dal bordo del paglione
Dopo alcuni secondi, avvicinò il muso vicino al fieno, cominciando ad annusarlo e poi, una volta finito, entrò dentro al giaciglio, cominciando a fare una specie di girotondo, mentre con tutte e quattro le zampe, schiacciava determinati punti all'interno del suo nuovo letto
Una volta terminato il lavoro, dopo l'ennesima trottolata, lo strano animale si accasciò pesantemente sullo strato di fieno, formando un arco curvo, per poi spalancare la bocca e sbadigliare sonoramente
 
"Beh ... dalla tua reazione, deduco che ti piaccia ... e che ci stai perfettamente dentro
A quanto pare ho preso bene le misure" disse Julia orgogliosa, incrociando le zampe al petto
"Comunque, grazie dell'aiuto, eh ...
Senza di te non c'è l'avrei mai fatta" aggiunse la leporide in tono ironico, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la creatura che, nel frattempo, aveva appoggiato il muso sulla paglia, cominciando a muoverlo a destra e a sinistra ... forse non aveva nemmeno sentito cos'aveva detto la coniglietta
 
Julia rimase in silenzio, osservando quel cucciolone che, come un mammifero di tenera età, si stava rimboccando sotto le coperte ... quant'era tenero !
Avrebbe voluto tanto pizzicargli quelle guanciotte …
 
Improvvisamente un altro tuono riecheggiò fuori dal fienile, riportando sulla terra ferma la leporide
 
A quanto pare fuori stava ancora piovendo … e non accennava a diminuire
Eppure, mentre stava preparando il letto per il suo amicone, non aveva sentito nulla ... nemmeno la pioggia battente che in quel momento stava martellando il soffitto del fienile
Sarà stato uno di quei tanti temporali meteorologicamente strani e bizzarri che, per i primi dieci minuti, butta giù tanta di quell'acqua che sembra possa sommerge nuovamente l'intero globo terrestre, dando inizio a un secondo Diluvio ... per poi calmarsi o smettere di colpo ... e in seguito, ricominciare di nuovo
 
Ah ... il meteo ... chi lo può prevedere e controllare ?
 
Comunque, ora aveva riniziato a piovere davvero forte e la mente di Julia doveva decidersi sul da farsi: aspettare che il tempo si calmasse, rischiando che i genitori si rendessero conto che non c'era più in casa, dando il via a un allarme generale nel pieno della notte, oltre al fatto che, quando l'avrebbero trovata dentro al fienile sola soletta avrebbero preteso delle spiegazioni ... e lei, che si sarebbe inventata ?
Oppure, correre sotto al Diluvio, rischiando di ammalarsi e di ritrovarsi rilegata dentro a un letto, chiusa in casa, senza potersi godere le vacanze ... oltre al fatto che non avrebbe potuto tenere d'occhio CROC, controllando che non si cacciasse nei guai
 
Scelta molto difficile ...
 
"PERCHÉ JULIA ... NON STARE QUA ... FINCHÉ NON SMETTE ... DI CADERE ... ACQUA DAL CIELO ?"
 
La domanda postale dal suo amicone, interruppe il procedimento logico e riflessivo che il cervello della coniglietta stava elaborando, esaminando i pro e i contro delle due scelte a disposizione, per trovare una risposta al suo dilemma di vitale importanza
 
"Beh ... mi piacerebbe ma ... devo ... tornare a ..." provò a dire la coniglietta, guardando il suo amicone e indicando con la zampa destra, la porta del fienile socchiusa, che si trovava alle sue spalle
"MA IO ... HA PAURA" affermò la creatura con tono supplichevole, alzando la testa da terra
"Oh, andiamo !
Sei grande e grosso
Semmai quello che dovrebbe mettere paura dovresti essere tu
Sono sicura che ..." la leporide non riuscì a terminare la frase in tempo che i suoi occhioni color azzurro, incontrarono quelli giallo ambra del suo amicone che si erano improvvisamente inumiditi, facendo assumere alla creatura, quella classica espressione da cucciolo impaurito e che ti fa gli occhi dolci ... alla quale non riesci a dire di no
 
La leporide si morse il labbro inferiore, mentre quegli occhioni ambra la stavano facendo intenerire in maniera disarmante
 
Si rendeva conto che sarebbe dovuta tornare a casa, altrimenti sarebbero stati guai seri ... ma non riusciva a muovere un passo e a staccare lo sguardo da quegli occhi da cucciolo ... era come ipnotizzata
 
Quando lei si era trovata in difficoltà e in pericolo, LUI era accorso a salvarla e le era stato vicino per tutto il tempo
E ora che lui aveva bisogno di LEI ...
 
Oh ... cavolo ... adesso ci si mettevano di mezzo pure la coscienza e il senso di colpa
Come se quegli occhioni non fossero già abbastanza
Ma, in fondo, sapeva qual'era la cosa giusta da fare
 
Julia, dopo qualche secondo di silenzio, espirò profondamente, stropicciandosi gli occhi
"D'accordo, CROC ... hai vinto
Resterò con te finché non ti sarai addormentato, dopodiché me ne tornerò a casa, va bene ?" affermò la coniglietta, guardando il suo amicone che, in seguito a quella notizia, fece scomparire quello sguardo da cucciolo, sorridendo vittorioso
 
Nel frattempo, la piccola Hopps, di fronte a quella scena, non poté far a meno che scuotere lentamente la testa a destra e sinistra
 
Era veramente un animale INCREDIBILE ... non solo per la sua fisionomia UNICA, ma anche per il carattere che quest'ultimo dimostrava ... così INFANTILE, INNOCENTE E DOLCE allo stesso tempo ... sembrava un cucciolo
Una cosa era certa: CROC ERA VERAMENTE ... STRAORDINARIO
 
"Ok ... allora, dove dovrei mettermi ?
Senza corre il rischio di essere schiacciata dalla tua mole mentre dormi ?" domandò la leporide, avvicinandosi al giaciglio del suo amicone che prontamente, picchiettò con la zampa destra, il suo lungo muso e precisamente, la parte iniziale, quella che si trovava vicino ai suoi occhi, mentre la coniglietta aveva posato le zampe dentro al pagliericcio
"Sicuro ?
Non è che poi, se sbadigli durante la notte, mi inghiotti per sbaglio ..." affermò preoccupata Julia, indicando il muso del suo amicone
"CROC ... NO FAREBBE MAI ... MALE A JULIA" disse il rettile, guardando velocemente la leporide che, dopo qualche secondo d'esitazione, si decise a sdraiarsi sul suo nuovo letto improvvisato, poggiando la testa sul muso della creatura, a mo di cuscino
 
Sì ... in fondo, di cosa doveva aver paura ?
CROC non l'avrebbe mai aggredita
Ne era più che certa
Fra loro due si era instaurato un legame VERAMENTE SPECIALE ... dove l'uno si fidava CIECAMENTE dell'altro
 
"CROC ... posso chiederti una cosa ?" domandò la leporide, dopo qualche secondo di silenzio, girandosi con la testa verso destra, a guardare l'occhio giallo ambra del suo amicone
"Fra tutti i mammiferi presenti a Bunny Burrow, perché hai deciso di farti vedere PROPRIO DA ME quel giorno ?" chiese la coniglietta, guardando fisso il rettilone, che rispose semplicemente
"JULIA ... ISPIRAVA SICUREZZA ... È ... DIVERSA DA ... ALTRI ... GENTILE ... DOLCE ... AFFETUOSA ... AMICA"
 
La piccola Hopps non disse nulla, si limitò a sorridere per poi alzare lo sguardo verso il soffitto, rimanendo ad osservarlo per alcuni minuti
"Anche tu sei molto diverso, CROC
Per me non sei un most ... ehm ... strano animale
Sei solo un essere vivente UNICO che si ritrova in un mondo tutto nuovo per lui" disse la leporide, per poi aggiungere
"Comunque, non ti preoccupare
Io ti starò SEMPRE VICINO
Ormai sei diventato come uno della famiglia ... della MIA famiglia
Lo sai che ti voglio bene, vero ?" domandò il mammifero dalle lunghe orecchie, voltandosi nuovamente a guardare l'occhio ambra del suo amicone che, per tutta risposta, aprì lentamente e impercettibilmente la bocca, facendo fuoriuscire la lingua che, silenziosa come un serpente, si avvicinò alle spalle della coniglietta ... per poi cominciarla a leccare sonoramente
 
"No, CROC !
Smettila - smettila !
Così mi fai il solletico" affermò Julia, cominciando a dimenarsi e a ridere a crepa pelliccia, cercando di allontanare l'organo del gusto
"Dai ... basta ... basta ...
Va bene ... va bene ... ho capito la risposta ..." aggiunse la leporide, continuando a sbellicarsi dalle risate
Di fronte a quella scena, CROC non poté far a meno che trattenere una risata
 
Ok ... si era divertito abbastanza ... forse era meglio darci un taglio
 
Così, la creatura smise di punzecchiare la sua amica, ritirando la lingua dentro la bocca, mentre la coniglietta riprendeva affannosamente e rumorosamente fiato
"Uff ... molto ... uff ... divertente, CROC" provò a dire Julia, mentre si toglieva dal muso una considerevole quantità di bava ... alla fine si era imbrattata tutta, pure il pigiamino nuovo ... per poi, senza nessun preavviso, tirarla molto vicino all'occhio del suo amicone che, colto alla sprovvista dal gesto del piccolo mammifero, chiuse per metà la palpebra, assumendo uno sguardo schifato sul muso e scatenando le risa della leporide
 
"Adesso hai capito come ci sente, eh ?" affermò la coniglietta, iniziando a ridere a crepa pelliccia, mentre il rettilone riaprì lentamente l'occhio, rivolgendo un'occhiata molto loquace verso la sua amichetta
"Va bene ... dai ... stavo scherzando … quanto sei permaloso !" disse Julia, smettendo di ridacchiare, per poi togliere con il palmo della zampina, la piccola quantità di bava che si trovava vicino all’occhio del suo amicone
"Va bene ... direi che così può bastare
E penso che potremmo anche ... YAWN ... andare a letto
È stata una giornata piuttosto pesante e frenetica … per tutti e due
Buona notte, CROC ... fai sogni d'oro" disse la piccola Hopps, sorridendo, per poi scoccare un bacio vicino all'occhio del suo amicone; dopodiché la leporide si girò di profilo, dandogli le spalle, mentre continuava a tenere la testa appoggiata sul suo muso a mo di cuscino
 
CROC rimase fermo e in silenzio per un paio di minuti, mentre continuava ad osservare quel piccolo animale che aveva avuto la fortuna di conoscere e con il quale aveva stretto una GRANDE AMICIZIA
Alla fine, era riuscito a trovare qualcuno che gli volesse bene ... PER DAVVERO ... e che non l'avrebbe mai lasciato da solo ... MAI ... qualunque cosa sarebbe successa, si sarebbero aiutati l'uno l'altro
 
Così, mentre il sonno lo invitava a chiudere gli occhi e a rifugiarsi nel mondo dei sogni, il rettilone allungò la zampa destra verso il corpicino della sua amichetta, coprendola delicatamente fino all'altezza del collo, a mo di coperta … come se la volesse proteggere non solo dal freddo, ma da TUTTO E DA TUTTI
Come se per lui fosse la COSA PIÙ PREZIOSA DEL MONDO E ALLA QUALE AVREBBE DATO LA VITA
 
Dopodiché, CROC chiuse gli occhi, sorridendo
 
Sì ... aveva trovato UN AMICA DAVVERO SPECIALE
 
E a tal proposito, vi ricordate che cosa vi dissi delle AMICIZIE ... soprattutto di quelle UNICHE nel loro genere ?
Beh ... un vecchio detto ... recita così ...
 
 
 
LE AMICIZIE NON SONO SPIEGABILI … E NON BISOGNA SPIEGARLE SE NON SI VUOLE DISTRUGGERLE
 
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Lo studio dell’autore
 
 
Uff ... alla fine c'è l'ho fatta ... è stata una faticaccia, ma n'è valsa la pena
E dico anche: ERA ORA !
 
SALVE A TUTTI, AMICI MIEI !
VI SONO MANCATO ?
 
Allora ... cosa ne pensate ?
Un capitolo VERAMENTE lungo, ne vero ?
Beh ... forse avete ragione ... ma, da una parte, dovevo pur farmi perdonare per questi due mesi di ritardo ... e poi, volevo chiudere una volta per tutte, questa MALEDETTISSIMA GIORNATA XD
 
Bene ... allora ... un capitolo pieno zeppo di RISATE, MOMENTI TENERI e ... NOVITÀ ... oltre che MISTERI SU MISTERI
Ma andiamo con ordine ...
 
Partiamo da Boris e Bradford
Che questi due avessero qualcosa che si stanno portando dietro da MOLTO TEMPO, si era già capito
Bradford, da una parte, sta cercando di ricucire lo strappo che si è creato QUELLA NOTTE ... ma, Boris è restio ... non sa se il comportamento di suo fratello sia sincero oppure gli stia giocando un altro tiro mancino
È la situazione, alla fine, è ESPLOSA
Complice anche la provocazione di Bradford e la sua citazione ai genitori dei due felini ... se l'è vista brutta ... ma, Boris, alla fine, ha evitato di impiantargli un bossolo in mezzo agli occhi, per poi andarsene ...
 
Che cosa l'ha fatto desistere dal togliere di mezzo COLUI che l'ha SEMPRE ECLISSATO E CHE GLI HA PROVOCATO SOLO DOLORE, SPECIALMENTE QUELLA NOTTE ?
 
Lo scopriremo più avanti
 
Passiamo a casa Hopps e, in particolare, a Harry e Marv ... veramente spassosi quei due ... e spero apprezziate la citazione ai loro omonimi nei due film di MAMMA HO PERSO L'AEREO (incarnavano la comicità e la goffaggine di tutti i ladruncoli da quattro soldi, che oggi ci sono in giro, facendoti sganasciare dalle risate)
 
Non si può dire che il loro colpo sia stato uno dei più redditizi della loro carriera
Alla fine: dopo essere riusciti a entrare dentro la proprietà ... in stile PANTERA ROSA ... dopo aver fatto i conti con quella scala sgangherata e assassina in legno (e in particolare Harry XD) ed essersi finalmente intrufolati di nascosto in casa, per poi, una volta finito, darsi alla fuga ... chi incontrano NEL MOMENTO SBAGLIATO E NEL POSTO SBAGLIATO ?
 
Già ... CROC ... arrivato finalmente a casa dopo tante peripezie ... e con la voglia di farsi uno spuntino XD
 
Viene così scoperto dalle due faine che, scambiandolo per una presenza paranormale, si danno alla fuga
 
Inizia così, dopo un primo momento "NON TI MUOVERE, VEDE SOLO CIÒ CHE SI MUOVE", un inseguimento in stile SCOOBY - DOO (a proposito, vorrei ringraziare il mio cuginetto per avermi dato l'idea di utilizzare questo soundtrack e quello per la "canzoncina multiuso" di Eddy ed ED per la mia long ... fare da baby sitter a un bambino di 6 anni, può essere molto utile a volte XD) che, alla fine, termina con un quasi investimento della nostra Judy ... se non ci fosse stato Nick ... con la conseguente FINE DELLA CORSA del veicolo dentro al campo di granoturco, situato lungo la strada secondaria
 
Arrivano così Rafael e Anne, impegnati nel loro "appuntamento sotto copertura", a prendere in custodia i due ladruncoli
E a proposito di quelle due linci ... certo, la canzone al massimo volume degli AC - DC (You Shook Me All Night Long) ... ha provocato letteralmente uno SHOCK ... c'è scappato quasi il morto XD
Ma poi, si è conclusa nel modo più TENERO E COCCOLOSO che potessi inventarmi ...
 
Alla fine, mio caro Raf, c'è l'hai fatta !
Certo, in un modo non molto romantico, ma hai fatto TOMBOLA !
 
E, insieme ai due tutori della legge, arriva pure Victor che poi, nel corso del capitolo, si scopre collaborare direttamente con Sailas … ma che sorpresa …
Ma perché, vi starete chiedendo ?
Per una PROMESSA che gli è stata fatta
Ricordate le parole del mammifero mascherato ?
 
SAPPIAMO ENTRAMBI CHE COSA SIGNIFICHI VEDER SOFFRIRE UN ANIMALE CARO A TE, SENZA POTER FAR NULLA PER AIUTARLO
 
Eh ... pensiero piuttosto contorto ... sbizzarritevi XD
 
Ma, questa promessa è talmente importante per Victor che la pantera ci mette tutto se stessa per soddisfare le richieste del signor Sailas
D'altronde, è un animale del quale ci si può fidare, giusto ?
 
La cosa interessante è che Victor ha scoperto qualcosa di MOLTO INTRIGANTE sul passato di uno dei dipendenti della C.P.A ... ma di chi ?
 
Non vedo lo dico XD
 
Passiamo a Nick ...
A quanto pare, ha fatto colpo su nonno Hopps ... per davvero, stavolta
Alla fine, il coniglio anziano si è scusato e ha capito che la nostra volpe tiene davvero alla sua nipotina
Che dolce ...
Anche se, con la minaccia di trovarlo e fargliela pagare se farà soffrire Judy, non lo è più così tanto XD
 
Passiamo poi alla C.P.A
Alla fine, l'infausto compito di controllare la base del cratere di Geysir è toccato a Black e a Xever che, una volta indossata la tuta protettiva, si sono calati fino a raggiungere la superficie del Geyser ... in stile ODISSEA SPAZIALE
E hanno trovato qualcosa di molto curioso …
Da parte sua, Xever ha rimediato l'ennesima botta sui gioielli di famiglia, dall'altra Black ha rinvenuto due palline di metallo e una maschera respiratore bianca “tecnologica”
 
Che siano di HAWKEYE ?
Ma se è morto ...
E invece ...
 
Alcuni di voi, ma penso tutti, l'avevano intuito
Non potevo togliere dai giochi un personaggio così
Alla fine, Clint è tornato a casa ... dalla sua famiglia ... e, ad aspettarlo, c'era il direttore Furry (apro questa piccola parentesi ... come molti di voi hanno capito, Furry e HAWKEYE, sono ispirati ai loro omonimi nei film MARVEL ... ci tenevo a RINGRAZIARE E A RICORDARE COLUI CHE LI HA INVENTATI E RESI QUELLO CHE SONO, NON SOLO LORO, MA ANCHE GLI ALTRI PERSONAGGI DI QUESTO UNIVERSO ... RIPOSA IN PACE STAN LEE ... CI MANCHERAI ... TU, IL TUO CARATTERE ESUBERANTE E SCHERZOSO E, SOPRATTUTTO, I TUOI FANTASTICI CAMEO) anch'egli sano e salvo, come il resto dell'equipaggio del R.O.A.R
 
E il direttore affida a Barton un incarico MOLTO SPECIALE: andare a fare un sopralluogo a casa Hopps per verificare se il prototipo CR - 0C è veramente lì oppure no
A proposito del R.O.A.R ... vi siete fatti un'idea di questa organizzazione ?
 
Passiamo a Sailas ... assorto nei suoi pensieri
Il destino sta cercando di ostacolarlo ... ma lui non vuole darsi per vinto
Raggiungerà il suo obbiettivo per LEI ... e poi, una volta che l'avrà presa, LE farà pagare caro quello che gli ha fatto tanto tempo fa
 
LE ... una signorina ?
Due mammifere differenti o la stessa ?
Pensateci su e scrivete ... scrivete ... che so curioso XD
 
Terminiamo con Julia e CROC
Beh ... non che ci sia molto da dire ...
Tra questi due soggetti così DIVERSI, è nata un'amica STRAORDINARIA, dove l'uno si fida CIECAMENTE dell'altro
Riuscirà questo legame a far fronte alle difficoltà che presto questo FANTASTICO DUO, dovrà affrontare ?
 
Un animale grande e grosso, alto sei metri, non passa di certo inosservato ... vedremo che succederà
Nel frattempo, lasciamoli dormire ... se lo meritano, dopotutto
 
Bene ... che dire ?
Questa LONG è stata pubblicata esattamente il 18 settembre dell'anno scorso ... e ha già fatto un anno ... come vola il tempo !
E abbiamo quasi raggiunto le 100 recensioni ...WOW ... per la mia prima storia !
Io non so come ringraziarvi non solo per: i vostri pareri, le vostre segnalazioni, il vostro tempo (nonostante scriva capitoli lunghi ... molto lunghi, sperando che il mio stile di scrittura non annoi XD), il vostro interesse ... ma per TUTTO
 
SIETE VOI CHE FATE LA DIFFERENZA E CHE MI SPRONATE A NON ARRENDERMI E AD ANDARE AVANTI
NON VI RINGRAZIERÒ MAI ABBASTANZA ... GRAZIE, AMICI MIEI ... DAL PROFONDO DEL CUORE
 
E un GRAZIE SPECIALE va alla mia "amica - collaboratrice" MaNhImOcHi ... fattami conoscere da Plando, grazie amico mio ... una persona veramente FANTASTICA !
E la ringrazio di CUORE per aver realizzato la “chicca” alla fine del capitolo ... sulla quale ci abbiamo lavorato da Agosto, sapete
Allora, che ve ne pare ?
Sicuramente le farà molto piacere ricevere i vostri complimenti ... ha affrontato non molte difficoltà per riuscire in questa IMPRESA
 
E non VEDIAMO l'ora di mostrarvi gli altri nostri disegni che stiamo elaborando INSIEME
Spero che vi piaceranno
Nel frattempo, un grosso applauso a LEI
 
In conclusione … una piccola notizia di gossip XD
 
Sapete che in America è già uscito Ralph Spaccatutto 2, giusto ?
Bene … la volete sapere una cosa curiosa ?
 
RICH MOORE HA LANCIATO IL SASSO SU TWITTER !
 
In risposta a un utente che lamentava la carenza di easter egg dedicati a Zootropolis (se ricorderete, vi è soltanto una scena dove Nick fa un cameo) il regista ha annunciato che PRESTO VEDREMO QUALCOSA DI NUOVO RIGUARDO I NOSTRI AMICI PELOSI
 
Ha detto, codeste parole:
 
Questi giorni appartengono a Ralph e Vanellope, ma vedremo presto qualcosa di nuovo dei nostri amici pelosi preferiti
 
Quindi … che ne pensate ?
DAI … LO SANNO CHE ZOOTROPOLIS È STATO UN SUCCESSO !
Ma, se faranno un sequel, devono solo stare molto attenti … come dice sempre il buon Redferne … ha non rovinare tutto … speriamo !
 
Bene … in conclusione … ringrazio: Redferne, Plando e EnZo89 per le loro recensioni nei capitoli precedenti
Oltre a coloro che, in silenzio, stanno continuando a seguire la mia long
GRAZIE ANCORA DI TUTTO, AMICI MIEI … e, prima che me dimentichi, se notate errori … non esitate a segnalarmeli … sapete, controllare 41.602 parole non è un giochetto da ragazzi XD
 
E, visto che non penso aggiornerò nel mese di Dicembre … a meno che non sia “Flash il velocista della DC Comics”… e non lo sono XD … vi auguro delle buone ferie anticipate ;)
 
Un salutone
 
 
J. Conrard
   
 
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