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Autore: Sognatrice_2000    01/12/2018    1 recensioni
Storia sospesa
AU-Tutti umani-
Hope Marshall, diciannove anni, adolescente dal carattere ribelle, cresciuta senza padre,
rifugge costantemente qualsiasi tipo di emozione, evitando di impegnarsi in relazioni troppo serie per timore di essere nuovamente abbandonata.
Prima del diploma parte per Parigi, la città natale di suo padre, convinta che lì potrà trovare le risposte che cerca.
Klaus Mikaelson è un pittore che dipinge i volti dei passanti lungo le rive della Senna, ha il doppio dei suoi anni e gli occhi più azzurri che abbia mai visto, così azzurri da fare invidia al cielo d’estate, dietro cui si cela un’anima oscura e tormentata, segnata dagli spettri di un passato che lo ha spezzato dentro.
Hope ha paura dell’amore.
Klaus si ritiene incapace di amare.
Quando le loro strade si incrociano, è inevitabile: si incontrano, si scontrano, si attraggono e si respingono, trascinati in un vortice di sentimenti che metterà in crisi tutte le loro convinzioni.
Finché la scoperta di una sconvolgente verità metterà tragicamente fine al loro rapporto.
“Cosa succede quando la persona che ami di più al mondo è l’unica di cui non avresti mai dovuto innamorarti?”
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camille, Caroline Forbes, Hayley, Hope Mikaelson, Klaus
Note: AU | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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Salve a tutti, lettori e lettrici che hanno deciso di avventurarsi in questo folle esperimento!
Dunque, prima di lasciarvi al prologo, ci tengo a specificare che non è mia intenzione offendere la sensibilità di nessuno, perciò chiunque non gradisca le tematiche affrontate in questo racconto è pregato di astenersi dalla lettura.
Non sono una scrittrice né ho alcuna pretesa di esserlo.
Questo è soltanto un esperimento partorito dalla mia mente fin troppo fantasiosa, un tentativo di tradurre in parole l’amore per questi personaggi e, spero di riuscire a trasmettere qualcosa attraverso questa storia, che ho scritto davvero con tutto il cuore.
Accetto qualsiasi critica purché costruttiva.
Adesso vi lascio, prima che le note diventino più lunghe della storia.
Buona lettura!

Chapter Management

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Non ho mai pensato molto a come sarei morta.
Non è una domanda che ti fai spesso, quando hai vent’anni e il futuro si srotola davanti a te come un infinito tappeto magico di possibilità.
Eppure adesso sono qui, in piedi sul parapetto del balcone di un’anonima stanza d’albergo che profuma di lavanda, con il cuore che martella furioso nel petto, a chiedermi cosa sarà peggio.
Il salto nel vuoto, o i giorni che mi aspettano fuori da questa stanza, lontano da questo piccolo mondo sospeso e imperfetto, da questo giaciglio testimone di un amore impossibile e sbagliato agli occhi del mondo, ma il più giusto che il mio cuore abbia mai conosciuto.
Lontano dall’unico uomo che abbia mai amato, l’unico che mi abbia fatta sentire amata, l’unico accanto al quale mi sentivo viva.
Mi spaventa da morire anche solo pensare di vivere senza di lui, perché la vita senza di lui non è niente, è un’oscurità senza fine, è un eterno tormento peggiore della morte stessa.
Che stupido cliché, ammazzarsi per amore.
Rideresti, amore mio, nel venire a conoscenza delle motivazioni che mi hanno spinta a compiere un gesto tanto estremo?
Hai sempre odiato Romeo e Giulietta; lo odiavo anch’io, a dire il vero, eppure adesso la capisco perfettamente, quella sciocca innamorata di Giulietta, che ha preferito rinunciare alla sua vita quando era ancora nel fiore degli anni, piuttosto che passare anche un solo giorno sulla Terra sapendo di essere destinata all’infelicità eterna.
E tu, amore mio?
Tu ti comporteresti come quello sciocco romantico di Romeo?
Piangeresti davanti al mio cadavere, mi seguiresti subito dopo perché non sopporteresti la vita senza di me?
Se lo facessi, significherebbe che mi hai amata come ti ho amato io, come le cose che ti tengono aggrappato alla terra, con disperazione, con tutta l’anima, con ogni fibra del mio corpo e del mio essere.
Ma non sarei mai così egoista da trascinarti nell’abisso con me.
Non voglio questo per te.
Voglio che tu viva giorni infiniti e meravigliosi sotto il cielo di Parigi, voglio che tu conosca tutta la bellezza del mondo, voglio che contagi il mondo con la tua bellezza, che ti aggrappi a quella luce che hai dentro di te senza mai permettere alle tenebre di raggiungere il tuo cuore.
Non pensarmi troppo spesso, non voglio che tu sia triste.
Vivi la tua vita, vivila bene, fino in fondo, senza rimpianti. Sii felice.
Non dispiacerti per me.
Sappi che nonostante tutto, non riesco a pentirmi delle decisioni che mi hanno portata alla morte. Mi hanno anche portata da te.
Non potrei mai pentirmi di averti amato.
Eravamo condannati fin dall’inizio, ma non mi pento di un solo istante.
Mi hai dato così tanto, così tanto da essere troppo, mi hai fatta ridere, mi hai fatta ballare, e mi hai amata così, così com’ero, nell’oscurità e nella luce più splendente.
Ti ho amato sempre, in ogni momento, anche quando ero incazzata a morte con te, anche quando ti comportavi da vero bastardo, anche quando litigavamo e le nostre grida si sentivano fino in strada, anche quando volevo mandare tutto al diavolo e piantarti in asso.
Eppure un semplice ti amo sarebbe troppo riduttivo per spiegare cosa sei stato per me.
Sei stato la mia intera vita, sei stato il mio mondo.
Sei stato la gioia e il dolore, la rabbia e la paura, il tormento e l’estasi, il mio Paradiso e il mio Inferno.
Sei stato la mia salvezza e la mia condanna.
Sei stato la prova che in questo fottuto mondo pieno di marciume esiste ancora qualcosa di buono.
Sei stato l’unico.
Non ho mai amato nessuno prima di te.
Mai nessuno dopo di te.
Sei stato tu ad insegnarmi a farlo.
Perciò non ti dirò ti amo, ma ti dirò grazie.
Grazie per le notti insonni passate a dipingere insieme, per la montagna di pasticcini che hai comprato per il mio compleanno e per il glorioso mal di pancia che mi ha impedito di dormire, grazie per le risate, le lacrime, per i baci dolci e appassionati, per gli abbracci che mi facevano sentire al sicuro, protetta da ogni cosa brutta del mondo, per le colazioni insieme nel bar di Camille, per i valzer improvvisati sotto la luce delle stelle, per le notti passate a fare l’amore con il corpo e con l’anima.
Grazie per ogni meraviglioso istante trascorso insieme.
Li porto con me, ovunque vada li porterò sempre con me.
Chiudo gli occhi, liberando un sospiro e inghiottendo l’aria fresca della sera, la camicia da notte che svolazza intorno a me, gonfiandosi sospinta dal vento.
Non ho più paura adesso. Mi sento serena, leggera, libera da ogni dolore.
Si dice sempre che prima di morire le persone vedano passarsi davanti agli occhi tutta la loro vita, ma io vedo solo il tuo volto.
Davanti ai miei occhi, ovunque io guardi, c’è solo il tuo volto.
Riesco a vedere soltanto te, amore mio.
Tu e i tuoi occhi così azzurri da fare invidia al cielo.
Tu e il tuo mezzo sorriso un po’ arrogante, tu e il suono inaspettato e argentino della tua risata.
Tu che dipingevi nella luce dorata del pomeriggio.
Tu che incrociavi le braccia al petto quando eri arrabbiato.
Tu che odiavi i completi eleganti e ti vestivi sempre in jeans e t-shirt.
Tu che non avevi paura della verità e di sbatterla in faccia agli altri, anche a costo di sembrare un perfetto stronzo privo di tatto.
Semplicemente tu, bellissimo e maledetto, pericoloso e affascinante, crudele e dolcissimo, coraggioso eppure fragile, perfetto anche nelle tue imperfezioni.
È stato terribile e stupendo amarti.
Sollevo lo sguardo.
Il cielo è blu, lo stesso blu dei tuoi occhi.
Sorrido mentre apro le braccia e mi lascio cadere, l’odore dolce della lavanda che riempie i miei polmoni.
Il cielo è incredibilmente blu stasera. Blu come i tuoi occhi.
Blu come l’amore.

**

 

Mi chiamo Hope Marshall, e avevo vent’anni quando mi sono uccisa.
Questa è la mia storia.

  
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