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Autore: _Trixie_    01/12/2018    13 recensioni
Calendario Swanqueen dell'Avvento 2018 (sì, di nuovo, mi dispiace).
Sempre Emma e Regina alle prese con il Natale e la sua magia.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: La settima stagione non è mai accaduta. Mai.
Il resto delle note a fine capitolo.
Buona lettura,
T. <3
 
 
 
I
Segreto
 
 
 
 
«Nonna?»
«Sì, tesoro?»
«Cosa è questo?»
Aveva tra le piccole mani la mia bottiglia preferita, quella che tenevo sempre in bella vista, con il tappo a forma di corona. Sorrisi e scossi la testa.
 
 
***
 
 
Dicembre 2017


Da poco e felicemente divorziata, Emma Swan aveva deciso di aver avuto abbastanza avventure per un’esistenza intera e che, da quel momento in poi, avrebbe condotto una vita tranquilla e appartata, nutrendosi principalmente di ciambelle, toast al formaggio, cioccolata alla cannella e pizza al salamino piccante fino a diventare il sedentario e bonario sceriffo che Storybrooke meritava di avere.
Era un’illusa, Emma Swan, a credere che quell’ordinario futuro fosse ciò che il destino aveva in serbo per lei, dopo aver messo Regina Mills sulla sua strada.  
Non che Regina avesse ancora il desiderio di renderle una vita un inferno, convinta come era che i pochi mesi di matrimonio con Killian Jones detto Hook sarebbero stati una punizione sufficiente per scontare qualsiasi crimine.
Era la sola presenza del sindaco Mills nella vita della signorina Swan a scombussolare tutto quanto.
«Emma» la salutò Regina quella mattina, entrando al Granny’s.
Lo sceriffo, seduta al bancone, si voltò verso l’ingresso con una ciambella penzolante dalla bocca e il mento sporco di zucchero a velo. «’egina, -ao
Il sindaco di Storybrooke alzò gli occhi al cielo e scosse la testa, avvicinandosi a Emma e sedendosi sullo sgabello accanto a lei con un’eleganza tale che nemmeno la stretta gonna si sgualcì. «Non si parla con la bocca piena, signorina Swan».
Emma, che nel frattempo aveva posato la ciambella su un piattino, rivolse a Regina uno sguardo di sfida e, lentamente, ne prese un altro morso, senza mai distogliere gli occhi dal sindaco. Iniziò a masticare, accentuando eccessivamente il movimento. Fu solo con fatica che Regina riuscì a distinguere il cosa prendi questa mattina, Regina? tra i morsi di Emma.
«Disgustosa, signorina Swan» commentò il sindaco, prima di attirare l’attenzione di uno dei camerieri del Granny’s.
Emma sogghignò, ma qualcosa dovette andare storto perché si sentì soffocare dallo zucchero a velo della ciambella.
«Un caffè senza zucchero, per cortesia. E un bicchiere d’acqua per la signorina Swan prima che ci lasci le penne, non ho tempo di appuntare un nuovo sceriffo. Grazie» aggiunse Regina.
Emma le lanciò un’occhiata di traverso, tenendosi la gola e tossicchiando.
«Sto bene» gemette, pur gettandosi sul bicchiere d’acqua non appena il cameriere glielo portò.
Regina abbassò il viso per nascondere il proprio sorriso.
 
***
 
Dicembre si avvicinava e, con esso, l’ossessione di Snow White per il Natale, una festa che aveva scoperto in quel mondo Senza Magia e che era stata trasformata dalla piccola comunità di Storybrooke nella più scombussolata miscela di tradizioni che Emma avesse mai visto. Del Natale cristiano di cui le avevano tanto parlato in questo o quel orfanotrofio non rimaneva più nulla se non un vago ricordo, per la qual cosa Emma certo non provata alcun dispiacere.
Tuttavia, le dispiaceva dover evitare sua madre e il suo Babbo Natale Segreto, che coinvolgeva l’intera città, nessuno escluso. E Emma era un’inetta quando si trattava di regali di Natale.
Ma Snow era una donna determinata e Emma cedeva spesso alle lusinghe del sonno, soprattutto nelle giornate in cui non una foglia disturbava la quieta pace di Storybrooke. E per quale motivo Hook avesse voluto fare il vicesceriffo dal momento in cui non c’era nulla da fare nemmeno per lo sceriffo, se non compilare scartoffie e irritare Regina consegnandole in ritardo, per Emma era un mistero che non aveva nemmeno interesse a risolvere, dal momento che ormai il suo ex-marito poteva essere ovunque, con la Jolly Roger e la sua ciurma dalla dubbia moralità.
Reclinando il busto della sedia, Emma stava per addormentarsi nel suo ufficio quando sua madre la sorprese entrando e canticchiando una fin troppo squillante carola natalizia.
«Emma! Finalmente ti ho trovata! Devi pescare un nome per il Babbo Natale segreto!» fece Snow, senza mezzi termini, mettendole un sacchetto rosso proprio sotto il naso.
«Ma mamma!» gemette Emma.
«Oh, non fare i capricci, Emma. Ogni anno la stessa storia. Non solo sei lo sceriffo, ma sei anche nostra figlia e poi c’è Regina, devi dare il buon esempio!»
Lo sceriffo Swan fece una smorfia confusa. «Regina? Cosa vuol dire “c’è Regina”?»
Snow si stinse nelle spalle. «Sai, Henry e tutto il resto» fece la donna, sbrigativa. «Su, prendi un bigliettino!»
Emma grugnì. «Non può bastare il pensiero? Sono molto occupata».
«Non hai nulla da fare e lo sanno tutti».
«Ho salvato questa città. Ho salvato tutti quanti, più e più volte. Un’eroina merita di andare in pensione anticipata» rispose Emma, mettendo le mani dietro la testa e appoggiando i piedi sopra la scrivania.
«Certo, ma non sei l’unica eroina di questa città, signorina. Prendi un biglietto».
«Ma-»
«Pendi un biglietto» ripeté Snow.
Emma alzò gli occhi al cielo, sbuffò e infilò svogliatamente la mano nel sacchettino rosso.
«Contenta?» domandò a sua madre, estraendo un bigliettino.
Snow sorrise, trionfante. «Allora, chi è?»
«È un Babbo Natale Segreto, non ti dirò chi è!» disse Emma, infilando il bigliettino nella tasca dei pantaloni per poi incrociare le braccia al petto, scontrosa.
«D’accordo» concesse sua madre. «Dopo la riunione in municipio tu e Regina ci raggiungerete per cena? Henry e Violet sono da noi tutti il pomeriggio a studiare, ci saranno anche loro».
«Sì, certo» disse Emma, distrattamente e guardando Snow con circospezione
Sua madre le diete un bacio sulla fronte prima di salutare e andarsene, lasciando Emma confusa sul motivo per cui Snow non avesse insistito maggiormente per sapere chi le fosse capitato. Gli scorsi anni era stata così assillante che lo sceriffo aveva infine dovuto cedere.
Ben poco sapeva, Emma, che ogni bigliettino nel sacchetto di Snow portava sempre lo stesso, identico nome.
 
***
 
Regina non odiava il Babbo Natale Segreto di Snow, non davvero. A chiunque, avrebbe detto di non sopportare l’idea, naturalmente, perché lei era Regina Mills e Regina Mills odiava una e ciascuna di quelle ridicole smancerie.
Ma così non era.
Al contrario, il Babbo Natale Segreto era diventato un modo per chiedere scusa, personalmente, a ogni abitante di Storybrooke che aveva maledetto così tanti anni prima e i suoi regali, se anche nessuno sapeva da chi arrivassero, erano i più attesi e desiderati dell’intera città per la cura dei dettagli e la premura che dimostravano.
Internamente, Regina aspettava con gioia la sera del ventiquattro dicembre, quando l’intera Storybrooke si riuniva fuori dal municipio per la distribuzione di regali che avevano solo un destinatario, mai un mittente, nonostante quelli che avesse ricevuto in cambio nel corso degli anni fossero impersonali e freddi, probabilmente a causa del ruolo istituzionale che ricopriva.
Come da tradizione, una volta ricevuti i propri regali, l’intera famiglia Charmings, di cui Regina faceva ovviamente parte, si era riunita nel piccolo loft di Mary Margaret e David.
Venuto il turno del sindaco di aprire il proprio regalo, con il piccolo Neal che l’aiutava, Regina strappò la carta che nascondeva una scatola di legno rettangolare. Incuriosita, l’aprì con delicatezza, rivelandone il contenuto adagiato su un letto di fieno per evitare che si rompesse: era un bottiglia in cristallo, con un tappo a forma di corona e un biglietto in carta di riso legato intorno al collo.
Non appena Snow la vide, emise un verso acuto di eccitazione e batté le mani, attirandosi lo sguardo curioso e disorientato di David, mentre Henry, che era impaziente di raggiungere Violet per darle il regalo che le aveva preso, sembrò evitare accuratamente lo sguardo di entrambe le sue madri. Emma era diventata improvvisamente silenziosa, le guance dallo stesso colore del naso di Rudolph sul suo maglione.
«Sidro di mele?» fece David.
«E fatto interamente a mano, direi» aggiunse Snow.
«Scherzi? Sarà stato un lavoraccio, avrà richiesto un’infinità di tempo!»
«Già. Ma alcune cose richiedono tempo per funzionare, non credi?»
Regina aprì il bigliettino, un nuovo e curioso senso di attesa nel cuore: Salve. Qualcosa di più forte?
Regina sorrise. Aveva letto abbastanza rapporti consegnati in ritardo da sapere con assoluta certezza a chi appartenesse quella grafia. E poi, quelle parole, le ricordava fin troppo bene.
I suoi occhi dardeggiarono verso l’alto, incontrando quelli di Emma.
Si sorrisero l’un l’altra.
Doveva rimanere segreto, dopo tutto, no?
 
 
 



NdA
Buon primo dicembre!
Questa volta, sono stata a lungo indecisa se fare o meno il Calendario dell’Avvento per questioni di impegni, tanto è vero che non ho preparato nessun capitolo in anticipo.
Per questo motivo, non posso promettere che pubblicherò un capitolo al giorno da qui al 25 dicembre, ma posso assicurarvi che questo è, almeno, l’intento. Il che mi ha anche portata a tentare dei capitoli “one-shot”, che sono tendenzialmente autoconclusivi.
Tuttavia, c’è un filo conduttore e ogni capitolo accade nella stessa linea temporale, che è la fine della sesta stagione di OUAT con la differenza che: Emma ha divorziato Hook e Henry non è mai partito per chissà dove a fare chissà cosa per chissà quale motivo.
 
“Salve. Qualcosa di più forte?” / “Hi. Anything stronger?” sono le prime parole che Emma dice a Regina quando il sindaco di Storybrooke le offre di assaggiare il suo sidro di mele.
 
Grazie per aver letto <3
A presto,
T.
   
 
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