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Autore: Fayer_Siren    01/12/2018    4 recensioni
In quanti conoscono Emile Bernard, uno dei padri fondatori della scuola di Pont Aven e del Sintetismo?
Se non ne hai mai sentito parlare, non preoccuparti.
Tanti artisti, nonostante la loro bravura, sono stati soffocati dalla fama di altri, non riuscendo a riscuotere il successo che avrebbero sperato di ottenere.
Rimangono lì, in un angolo impolverato di wikipedia, nella speranza che qualche studente alla ricerca di contenuti per lo studio clicchi, anche per sbaglio, sulla loro spoglia pagina.
Questa è una breve storia su Emile Bernard, pittore francese che, come moltissimi altri suoi colleghi, non ha avuto modo di raggiungere la vetta.
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Personaggi: Emile Bernard, Paul Gauguin, Vincent Van Gogh
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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father of synthetism

Father of Synthetism









-Non puoi farlo! Avresti almeno dovuto chiedermi un parere!-.

-Porta rispetto a chi è più grande di te! Io mi sono semplicemente ispirato alla tua opera, nulla di più-.

-Guarda, i soggetti sono troppo simili, Paul, il pubblico potrebbe pensare che sia stato io a prendere spunto da te…-

-Scusa Emile, ma sinceramente questo è un problema che non mi riguarda. Anzi, da amico, ti consiglio di provare qualche nuova tecnica pittorica e lasciare in mano a noi adulti la scuola-.

-Stai scherzando spero? Io sono un fondatore proprio come voialtri! Solo perché sono giovane, non vuol dire che io non debba ricevere i miei meriti!-.

 

 

 

Pont Aven si era rivelata un’ottima musa ispiratrice per il suo sviluppo come artista.
Era giovane, aveva talento, la fortuna gli sorrise permettendogli di incontrare colleghi come Gauguin, Serusier e Laval.
Assieme diedero vita alla famosa scuola di Pont Aven, il suo grande punto di svolta.
Egli dedicò tutto se stesso in quel progetto: poté rendere nota la sua tecnica del Cloisonnisme e rendersi partecipe nel Sintetismo, corrente di superamento dell’impressionismo.
Emile andava fiero delle sue opere e spesso si confrontava con gli altri fondatori della scuola per crescere e migliorarsi. Inoltre quel piccolo comune francese, cullato dalla tranquillità, gli faceva provare quelle emozioni necessarie per spingerlo a macchiare la tela d'idee e sentimenti.
Ben presto, però, quei momenti di gioia e di sviluppo personale retrocessero in uno stato di rabbia e angoscia nei confronti di uno dei suoi colleghi artisti: Paul Gauguin.
Si era reso conto dell’interesse del più anziano riguardo alla tecnica del Cloisonnisme e della somiglianza che pian piano le loro opere iniziarono a presentare con il passare del tempo.
All’inizio Emile fece finta di nulla, ma non appena le differenze tra i dipinti si fecero pressoché nulle, decise di chiarire con il più anziano.

Si diresse personalmente nello studio del collega, pronto a far valere le sue doti artistiche. Fece un respiro profondo, sistemò il colletto della giacca e bussò con decisione sulla porta di legno.

-Chi è?- rispose la voce all’interno della stanza

-Paul, sono io, Emile-

Dopo poco, la porta si aprì, mostrando il volto di un Gauguin piuttosto pensieroso.

-Ah, Bernard. Prego, entra pure-

Il ragazzo mise piede dentro lo studio, osservando i diversi bozzetti e opere incompiute che l’artista aveva sistemato con cura lungo le pareti.

-Allora, cosa posso fare per te?-

-Ecco, io avrei bisogno di farti notare una cosa- Il giovane si avvicinò alla scrivania del collega e ci appoggiò delicatamente un paio di opere che teneva sotto il braccio

-Perché hai portato qui i tuoi progetti?-

-Come puoi vedere, ho realizzato i miei lavori con la tecnica del Cloisonnisme. Lo ho praticato per diverso tempo e, come ben sai, partecipo attivamente alle mostre sintetiste. Come mai allora sei diventato tu quello famoso?-.

Gauguin lo squadrò confuso

-Cosa vorresti insinuare? Che io non mi meriti la fama? Anch'io mi sono impegnato sai?-

-Si Paul, non lo nego… Solo che non sei stato tu l’inventore di questa tecnica. Avresti almeno potuto darmi i meriti-

-E cosa te ne faresti dei riconoscimenti? Sei ancora giovane, non dovrebbero importarti queste cose. Pensa piuttosto a migliorarti come artista e a lavorare duro, poi ne riparliamo-.

-Io non capisco ciò. Tutti alla scuola di Pont Aven mi ritengono un talento precoce, perché non mi consideri al tuo stesso livello?-.

Paul sbatté con fare nervoso la mano contro il legno della scrivania, facendo sussultare il giovane davanti a lui.

-Finiscila con questo discorso! Io ho iniziato a praticare il Cloisonnisme prima di te! Non sei tu il padre del Sintetismo. Inoltre, se sono diventato  il più famoso tra i due, io al posto tuo mi farei un paio di domande-.

A quella risposta, Emile fece una smorfia di disgusto -Tutto ciò è ridicolo. Mi hai offeso. Potresti anche aver praticato il Cloisonnisme prima di me, ma sono stato io a definirlo e perfezionarlo e non puoi negare di esserti appropriato della tecnica senza riservarmi alcun riconoscimento. Mi escludi sempre dalle conferenze con i giornalisti, come se io non contassi nulla per la scuola, come se in questi miei diciannove anni di vita non avessi mai sfiorato un pennello o tenuto in mano una tavolozza!-.

-Emile, stai esagerando ora. Esci dal mio studio e porta via le tue cianfrusaglie-.

Il ragazzo ne aveva abbastanza di discutere. Prese con rabbia le sue opere e si voltò verso l’uscita. Poco prima di varcare la soglia della porta, riservò un’ultima occhiata al collega.

-Riscuoterò la mia fama, puoi starne certo-

E, detto ciò, chiuse alle sue spalle la porta, per poi non fare più ritorno in quella maledetta stanza.

 

** **

 

-Vincent, pensaci attentamente. Ne sei davvero sicuro?-

- Mi spiace Paul, ma sotto ogni aspetto penso che Bernard sia più bravo di te-.

Gauguin osservò con rabbia il volto soddisfatto di Emile.

Avevano chiesto parere al loro amico Vincent Van Gogh, il quale aveva deciso di prendere in considerazione i rispettivi autoritratti contenenti i ritratti dell’artista rivale come riferimento della bravura dei due pittori.

-Penso che questa sia la prova schiacciante delle mie competenze. Sono desolato, Paul, affrontare questa sconfitta non sarà facile- disse con scherno Bernard, passandosi una mano tra i capelli e contemplando la sua opera.

-Vincent! Non puoi essere così cieco! Nel mio dipinto si nota l’esperienza e le capacità che questo sbruffone non possiede! Ti prego di ripensarci su, possiamo fare un altro dipinto se vuoi, ma lascia che ti dimostri la mia bravura!-.

-Basta Paul, è più di mezz’ora che stai cercando di convincermi ed io sinceramente mi sono stancato a ripetere le solite cose. Emile ha un talento eccezionale e ritengo che questa qualità vada messa in risalto-.

Bernard si avvicinò all’amico, appoggiandoli una mano sulla spalla -Grazie delle belle parole. Le apprezzo.-Paul osservò i due artisti chiacchierare per una manciata di secondi, poi fece cadere il pennello a terra e, sistemandosi il cappello, prese la sua tela e se andò senza proferire parola.

 

 

** **

 

 

Era una giornata come un’altra per Emile Bernard. Si era chiuso nel suo studio, pronto per realizzare i bozzetti per la sua nuova opera d’arte. Non si sentiva particolarmente ispirato quel giorno, percepiva nell’aria una strana sensazione, come se quella giornata era prossima ad andare per il verso sbagliato. Passò una ventina di minuti a fissare e studiare la tela, poi si arrese e liberò lo studio.

-Sarà meglio uscire un po’, ho bisogno di aria fresca- pensò poi.

Dopo essersi infilato la giacca, uscì dal suo abitacolo e si diresse verso i giardini della zona. Solitamente si fermava dal caffè vicino a casa sua per gustarsi una bevanda calda o per leggere il giornale. E quella mattina non andò diversamente.
Varcò l’ingresso del locale, salutò il signore dietro al bancone e si sistemò nel suo posto preferito, ossia nell’angolo vicino le grandi finestre. Gli piaceva osservare i passanti con i quali, occasionalmente, incrociava lo sguardo.

-Ordini il solito?- gli chiese il cameriere, distraendolo dai suoi pensieri. L’altro si limitò ad annuire, non concedendogli troppe attenzioni.

-Signor Bernard?- il signore dietro al bancone era giunto al fianco di Emile

-Si? Posso esserle d’aiuto?-

-Non credo. Volevo solo metterla al corrente di ciò-

L’artista alzò un sopracciglio con fare confuso, per poi notare il quotidiano che l’uomo teneva tra le mani. Quest’ultimo lo appoggiò sul tavolino per permettere a Emile di leggere la notizia riportata in prima pagina. E non appena egli finì di leggere il titolo, uscì come una scheggia dall’edificio.

 

 Gauguin era sui suoi passi verso la scuola di Pont Aven e, mentre camminava, ripeteva a bassa voce la lezione che avrebbe tenuto a breve ai suoi alunni.
Aveva ormai raggiunto l’ingresso, quando qualcuno lo afferrò violentemente per le spalle.

-Come hai osato vigliacco!-

Davanti a lui, si presentava la rabbiosa figura di Emile Bernard intenta a mostrargli l’articolo del quotidiano “Gauguin, fondatore della scuola di Pont Aven”.

-Dov’è il mio nome? O quello di Laval? E Serusier? Abbiamo collaborato per quasi due anni e tu hai deciso di metterci da parte? Rispondimi!-

Paul osservò il giornale che teneva l’altro, quasi distrattamente, poi rispose  -Ero convinto vi avessero chiamati per realizzare un’intervista personale, ma a quanto pare al pubblico non interessano gli artisti poco conosciuti-

Emile non ebbe nemmeno il tempo di controbattere che Gauguin era già entrato nell’edificio.

Strinse i pugni, sgualcendo i fogli del quotidiano. Nei suoi occhi si poteva leggere la collera che aveva invaso la sua anima, stanco ormai di subire le ingiustizie del rivale

-Ti prometto che diventerò molto più famoso di te! Ti farò morire di vergogna quando tutti proclameranno il mio nome e mi loderanno sui libri di storia! Aspetta e vedrai  Gauguin!-

 

 

 

 

 

Nota dell’autrice

Prima di tutto ci tengo a precisare che questa storia si basa su dei fatti veramente accaduti, ma vanno presi con le pinze.
Mi sono dovuta affidare alle spiegazioni di storia dell’arte della mia insegnante e alla breve pagina di Wikipedia riguardante Emile Bernard (che, come ben sappiamo, non è del tutto affidabile), quindi ho deciso di prendere per buone soprattutto le notizie che la docente di arte del mio istituto mi ha passato.
La rivalità tra Bernard e Gauguin è esistita davvero, lo stesso vale per la sfida tra i due che vedeva come giudice Van Gogh. Anche la storia della scuola di Pont Aven è confermata.
Si sostiene che i due abbiano sempre discusso per chi fosse il vero padre del Sintetismo e la mia insegnante sostiene che sia stato Gauguin ad assimilare lo stile di Bernard.
Personalmente, non essendo un’amante di Gauguin, ho preso le parti di Bernard e ciò mi ha ispirata a scrivere questa breve one shot.
Sono certa che se la mia professoressa non avesse nominato Emile Bernard, io a quest’ora non saprei della sua esistenza.
Perciò sono qui, a rimediare (anche se con poco e nulla) alla sfortuna di questo artista sconosciuto che ritengo vada preso più in considerazione.
Qui sotto vi lascio un paio di link riguardanti i due artisti trattati.
Se notate errori di qualunque genere, non esitate a segnalarmelo; grazie per aver letto ^^.


Fayer_Siren

   
 
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