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Autore: fotone    02/12/2018    1 recensioni
Il tempo è sempre esistito? Cosa esisteva prima? Come ha fatto "qualcosa" a nascere dal "nulla"? La realtà può essere compresa dalla nostra mente?
Genere: Dark, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se è vero che ad un certo punto non c’era nulla, come ha fatto ad un certo punto ad esserci qualcosa? Come sono nate le cose che conosciamo? È naturale che tentiamo di utilizzare la logica che conosciamo per esplorare il senso dell’universo: questa ci dice, come la legge di conservazione della massa, caposaldo della chimica, che ogni cosa deve nascere da un’altra; che ogni cosa deve avere una causa, che non può perciò essere incausata; il nostro cervello non può concepire che qualcosa nasca dal nulla senza mai essere stato qualcos’altro: le feci che espelliamo erano prima il bolo che viaggiava nel nostro apparato digerente, che era prima il cibo che abbiamo introdotto nella mostra bocca, che era prima l’insieme degli ingredienti che la terra ci ha offerto, che erano prima l’organismo vivente che si decomponeva sotto terra, scomponendosi per permettere alla sua energia chimica di nutrire le radici delle piante, che era prima un essere vivente vivo. Ogni molecola, ogni atomo, ogni particella elementare, è conseguenza di qualcos’altro. Anche le emozioni seguono una simile dinamica, solo più complessa: rispettano le regole della psichiatria e delle neuroscienze, ci fanno reagire come l’essere vivente che siamo, esistono con il solo scopo di permetterci di sopravvivere, di migliorare la qualità della nostra vita. La razionalità con cui analizziamo i messaggi che ci manda il nostro cervello, da fonti consapevoli o non, su ciò che dovremmo fare. Questa digressione è servita a fornire una spiegazione della determinazione che caratterizza il mondo macroscopico, quotidiano, ma potremmo tenere conto che la fisica dei quanti ha osservato una natura non deterministica nel comportamento delle particelle elementari: le equazioni di Heisenberg e di Schroedinger derivano infatti dall’osservazione e dal riconoscimento della casualità che domina il mondo microscopico, che rende questo di difficile comprensione, per noi. Allora la stessa casualità ed incomprensibilità ha forse dominato l’inizio dell’esistenza dello spazio tempo, di ogni cosa che conosciamo? Ciò è razionalmente inconcepibile per noi, possiamo crederci solo per fiducia, solo per accettazione della realtà, solo per evidenza: perché pare che la nostra semplice intuizione non possa comprendere ogni aspetto della realtà, non possa trovare una spiegazione ad ogni cosa, non possa elaborare ogni concetto. L’universo è iniziato? Probabilmente. Cosa c’era prima di esso? Nulla? È inconcepibile, ma non per questo insensato.
   
 
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