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Autore: rocchi68    02/12/2018    1 recensioni
Chris McLean, dopo anni al timone di A Tutto Reality, è pronto per rientrare in scena.
In questa sua nuova intuizione non ci saranno sfide mortali, milioncini o nuovi concorrenti da torturare. Avrà solo l'onore di ridicolizzare i suoi ospiti con domande spinose e private.
E questo solo per il suo nuovo programma che, si spera, faccia record d'ascolti.
Chris racconta...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Il palco era pronto.
Gli ospiti aspettavano, chi con una certa pazienza e chi con molta ansia, di vedere il motivo, per cui si erano riuniti, sfilare davanti a loro.
Alcuni tenevano tra le mani bibite e cestini con popcorn, altri cartelloni di offese o di tifo.
E in ultima la regia stava dando gli ultimi accorgimenti per fare il boom di ascolti.
Ma prima di cominciare: sigla.
 
“Salve e benvenuti a una nuova puntata di Chris racconta.” Cominciò il presentatore, accogliendo con il suo sorriso smagliante i vari telespettatori dal ritorno della canzone che per tanti anni l’aveva accompagnato e reso celebre.
Al suo fianco, nel ruolo d’impareggiabile spalla, vi era il burbero Chef Hatchet che, per l’occasione, aveva accompagnato il suo ingresso con una melodia soave da pianoforte.
“In questa nuova serie avremo il piacere d’intervistare due persone che ci conoscono bene e che, in molti tra voi, odieranno per questo.” Seguitò Chris McLean, sedendosi comodamente su una poltroncina in pelle nera e fissando i vari ospiti che annuivano all’unisono.
Tutti, dal più odioso al più amato, non potevano che assentire a quell’affermazione, seppur questo significasse un pieno appoggio per quel gran narcisista e approfittatore di Chris.
“Meritano la forca!” Urlò qualcuno dalla seconda fila.
“Dovrebbero essere rapati a zero!” Seguitò Heather dalla terza.
“Fategli mangiare la sbobba di Chef!” Ringhiò Gwen, mentre qualcuno alla sua sinistra, distanziato di appena tre posti, pensava al buffet che avrebbe divorato da lì a poco.
“Calma, calma…non credevo che i nostri invitati fossero così amati.” Soffiò sarcasticamente Chris, guardandosi le unghie.
“Amati un corno.” Brontolò Duncan, scacciando di prepotenza il microfono.
“Qui, però, la vera opinione dovrebbe venire da quelli che più di tutti hanno la sventura di conoscerli.”
“Purtroppo.” Sospirò Dawn affranta.
“Devo sempre finire a letto con questa qui.” Confermò Scott, costretto, anche in quella spiacevole circostanza, ad averla vicino.
“Non pensare che la cosa mi piaccia.” Replicò la giovane, fissando storto il compagno di mille sventure.
“Ovviamente non può che essere una rottura ritrovarsi un professore che dà ottimi consigli oppure un dittatore vecchio e decrepito che muore con uno starnuto.” Li interruppe Chris, zittendo la platea che in alcuni fugaci punti sembrava fin troppo vivace.
All’estrema destra della seconda fila, seduto tra Tyler ed Eva, Ezekiel aveva bofonchiato con crudeltà, un te lo sei meritato, e subito dietro il pacifico Zanna aveva agitato la zampa in segno di approvazione.
“E chissà cosa cavolo hanno pensato di questa introduzione.” Sibilò Trent, strimpellando alcune note della sua chitarra e pensando a qualche nuova canzone.
“E chissà come si vendicheranno…sono tanto perfidi.” Soffiò Beth, stringendosi preoccupata al braccio di Lindsay che continuava tranquilla a truccarsi e a guardare lo specchietto.
“Signori e signore, bambini con età superiore ai 16 anni, è con profondo disprezzo che accolgo in questa puntata rocchi68.” Annunciò Chris, mentre un ragazzo all’apparenza normale entrava nel salotto predisposto da quell’odioso individuo che aveva sfruttato in lungo e in largo.
Dall’alto del suo metro e novanta circa, era entrato in studio, fissando gli altri con evidente superiorità, contorcendo le labbra a formare un ghigno diabolico e intrappolando le persone nel suo sguardo magnetico.
A una prima occhiata sembrava tranquillo, ma nessuno poteva immaginare il demonio che viveva dentro il suo animo. Fortunatamente usciva solo una volta l’anno e durante quell’astinenza da guerrafondaio era la pigrizia fatta persona.
Era tanto stanco quando era disteso sul morbido letto, quanto furioso e nervoso quando gli mettevano fretta e doveva scrivere a pc.
“Picchiatelo!” Urlò qualcuno.
“Non merita di essere qui!”
“Dovrebbe essere in galera!” Tuonò una ragazza che, fissata da rocchi68, si arrestò immediatamente e quasi rimpicciolì.
“Sono felice che abbia accettato il nostro invito.” Esordì Chris, facendo ghignare il suo ospite.
“Non avevo niente di meglio da fare.” Sibilò, sfiorando i corti capelli castani.
“Immagino che una simile accoglienza fosse quanto di più aspettato per uno come lei.”
“Niente di eccessivamente imprevisto.” Nicchiò divertito.
“E come ci si sente a essere tanto odiati?” Domandò il presentatore, andando dritto al sodo e senza indorare in alcun modo quella pillola che per molti poteva essere spiacevole. Il giovane, tuttavia, non fece una piega, inclinò leggermente il capo come se quella fosse una domanda sciocca e si sedette al suo posto, guardando alcuni del pubblico.
“Io non capisco perché le persone debbano odiarmi: ormai è da un pezzo che non pubblico.”
“E prima?”
“Se ben ricordo, non scrivo più nulla di mio pugno da quando ho delegato qualcun altro. Il pubblico dovrebbe odiare Ryuk e non me.”
“Tra un po’ ci arriviamo.”
“Io non ho nulla contro questi cari babb…ragazzi, dopotutto sono stati un felice passatempo.”
“Ingrato!” Grugnì Scott.
“Quando mi annoio, penso sempre alle mie vecchie serie con le varie torture annesse e in alcuni casi sarei stato anche molto più macabro. In metà delle mie fantasie, i protagonisti o schiattano o finiscono in manicomio.”
“Qualcuno, però, corregge le tue intenzioni.” Replicò Chris, mentre la platea si preparava per il secondo ospite della serata.
“Le mie sono solo teorie.” Sbuffò rocchi68, scrollando le spalle.
“E non hai mai pensato di migliorare?”
“E tu non hai mai pensato di farti un trapianto di capelli definitivo anziché di andare avanti con quel parrucchino ridicolo?” Ribatté, ottenendo alcuni applausi dal pubblico.
“In questi 20 minuti, però, non sarai solo.” Lo ignorò Chris, legandosi al dito quel consiglio che avrebbe preferito non ascoltare.
“E chi avete invitato? Freddy? It? Jigsaw?” Chiese rocchi68, guardandosi intorno e pregando che qualche personaggio horror comparisse per alleviare quella sofferenza.
“Abbiamo invitato una persona che hai conosciuto parecchio tempo fa.”
“Non sarà mica…”
“Una risorsa preziosa, una spalla che è diventato protagonista, un vero eroe che merita il nostro rispetto e che ha reso grande il tuo nome.”
“Ma l’avevo rinchiuso in quella gabbia 3x2.” Obiettò, vedendosi sventolare davanti agli occhi una chiave argentata.
“Ryuk, lo shinigami, il dio della morte, l’essere che sopporta rocchi68 senza sclerare e che è proprietario di un leggendario Death Note.” Lo accolse Chris, visibilmente emozionato per quell’essere scheletrico che più di una volta aveva salvato la sua carriera.
“Sapevo che dovevo stracciare la lettera.” Mormorò rocchi68, inspirando profondamente e ricordandosi la figura di Chef che, in perfetto stile postino, gli consegnava la busta, oltre che una multa per disturbo della quiete pubblica.
“Non mi aspettavo un invito simile, né che ci fosse anche questo qui.” Cominciò lo shinigami, ricevendo un’accoglienza trionfale, riempita di applausi e di urli da stadio.
“Merita una statua!”
“Ryuk for President!” Urlò Lightning, toccandosi il bicipite.
“Se fossi una shinigami, ti sposerei!” Lo minacciò un’altra, facendolo ridacchiare.
“Che lecchini!” Commentò rocchi68 sottovoce, aprendo un’agendina e annotando i vari nomi che avrebbe torturato in futuro.
E così Izzy era entrata nella lista, a braccetto di Noah, Lightning e di alcuni personaggi di categoria inferiore che, al solo pensiero, fecero rabbrividire l’autore.
Se fosse stato a casa e non in uno studio che pullulava di anime fastidiose, sarebbe sgattaiolato in bagno e avrebbe sbroccato per quell’eccessivo amore verso un’entità che non sapeva cos’era un sentimento nemmeno se glielo spiegavano per mezzora.
“Grazie a tutti.” Sorrise il Dio della morte, agitando la mano.
“Caro Ryuk, se vuoi accomodarti…in questi pochi minuti, farò a te e rocchi68 alcune domande e capiremo un po’ di più i vostri pensieri.” Tentò Chris, zittendo il pubblico rappresentato dai vari ex concorrenti di A Tutto Reality.
“Prima cominciamo, prima finiamo.” Sibilò rocchi68.
“Iniziamo pure.”  Soffiò Ryuk con insolita tolleranza.
“Prima domanda: come ci si sente a essere famosi, a scrivere storie che in pochi leggono e a essere amati dal pubblico?” Domandò Chris, guardando verso rocchi68.
“Non sento niente.” Rispose secco il giovane, costringendo il presentatore a girarsi verso l’altro ospite che aveva raccolto da terra un mazzo di rose rosse lanciatogli dal pubblico.
“Io, invece, mi sento un tutt’uno con le persone e spero sempre che qualcuno legga le mie opere.” Ghignò Ryuk, annusando quel pensiero floreale.
“A tal proposito sarebbe interessante sapere che rapporto avete con la fama.”
“Pessimo…tant’è che le persone che conosco, finiscono dritte nel mio Death Note.” Sputò rocchi, continuando a scrivere.
“Un Death Note che non funziona. Comunque devo ammettere che voglio bene a tutti quanti.” Rispose Ryuk, facendo annuire il presentatore.
“Questo non ti fa sentire sfruttato?”
“Fino a quando non me ne accorgo, va tutto bene, poi uso il mio tocco magico e in 40 secondi mi sbarazzo di ogni rottura.”
“Interessante…ora, però, vi leggerò una domanda di un telespettatore.” Continuò Chris, annotando quelle risposte in un’agendina.
“D’accordo.” Annuì lo shinigami, mentre rocchi seguitava a scrivere.
“Il giovane Topher, oltre a ringraziarvi per la vostra esistenza e a essere un vostro accanito fan, vuole sapere se avete mai pensato di cambiare fandom.”
“Ho pensato perfino di cancellare la mia esistenza dal primo sito pubblico, vedi un po’ te.” Replicò rocchi68, scaturendo un brivido lungo le schiene dei vari presenti.
“Mai…A Tutto Reality unico amore.”
“Avete uno stile così insolito e agli antipodi, non avete nessun punto in comune, eppure riuscite ad andare d’accordo. Quale sarebbe il vostro segreto?” Chiese il presentatore, guardando  verso che rocchi che, appoggiata la penna sul tavolino, sbuffò sconsolato.
“Ryuk tiene in ordine la mia stanza, fa la lista della spesa e scrive senza stressarmi.”
“Le mele.” Ammise Ryuk.
“E come vi siete incontrati?” Continuò Chris, spingendo i due ospiti a fissarsi, per la prima volta, negli occhi.
“Devo raccontargli la storia figa o quella che non ci faccia provare vergogna?” Si domandò rocchi, mentre l’amico scrollava le spalle.
“La migliore.” Suggerì Ryuk.
“Lo shinigami, questo idiota che mi segue ovunque e che mi svolazza intorno, era in bella mostra come un fantoccio al mercatino delle pulci. Una vecchia disgraziata, avrà avuto 80 anni circa, mi aveva garantito che portasse una fortuna da rimanerci secchi, ma per pochi spiccioli mi son ritrovato la sfortuna più nera alle calcagna.”
“Come?”
“Ho iniziato a perdere l’autobus, non mangio il mio cibo preferito da anni e ho sempre sonno.” Brontolò l’autore, stiracchiandosi la schiena.
“E questa sarebbe la storia figa o quella da imbarazzo?”
“Quella figa.” Soffiò seccato.
“E l’altra?” Domandò il presentatore, cercando Ryuk con lo sguardo che, nel frattempo, si era alzato e aveva firmato alcuni diari e scattato una serie di selfie.
Prima di essere ritrascinato al suo posto da Chef, aveva scattato un selfie con Dawn e Scott, la coppia che più aveva subito le manie persecutorie di rocchi, e aveva scribacchiato il suo nome per Duncan che, al contrario, aveva il problema di doversi dividere tra Gwen e Courtney.
I suoi prossimi obiettivi sarebbero stati Carrie e Devin, presi in prestito dal reality di Don, e poi tutti gli altri.
Solo in ultima avrebbe stretto le mani di quei pochi che non erano mai rientrati nei pensieri intricati del giovane padrone.
Fu nel ritrovarsi di nuovo sulla sua poltrona, con lo sguardo di Chris addosso, che ripensò alla sua ultima domanda e, dopo aver tossicchiato, iniziò a parlare.
“Rocchi era tanto solo e quando gli accadeva qualcosa di brutto, augurava agli altri una serie di cattiverie di cui non posso parlare. A un certo punto gli sono comparso in aiuto e quel rompiscatole che gli dava noia se ne è andato.”
“Peccato che quando compari sei così ridicolo da farci ridere tutti e il bullo se ne è andato solo dopo averti pestato a sangue.” Precisò l’autore.
“Non ricordo.”
“Figurati se ti ricordi mai qualcosa.”
“Parlerei con voi per delle ore, ma il tempo è agli sgoccioli e abbiamo ancora una serie di domande cui sottoporvi.” S’intromise Chris, risvegliando l’interesse del pubblico.
“Se la smettessi di essere così monotono, forse i tuoi programmi avrebbero maggior successo.” Sbadigliò rocchi, suggerendogli una leggera modifica al suo modo di presentare.
“E di sicuro non mi metterei a fare un programma di cucina, se fatico perfino a preparare una stupida frittata.” Gli rammentò Ryuk, notando come sulla fronte del presentatore stesse pulsando una vena che non avrebbe trovato sfogo, data la presenza poco rassicurante del Death Note tra le mani dello scheletrico ospite.
“Domanda privata: siete fidanzati?” Chiese subdolamente, consapevole che fosse ben difficile per due individui così singolari.
“No comment.” Ringhiò rocchi.
“Io ho Rem.”
“Sono ben felice che voi vi sentiate così realizzati e per il lancio di questa nuova e fantastica serie abbiamo invitato, ovviamente, anche due persone che rocchi ha conosciuto e ha rispettato come se fossero i suoi fratellini.”
“Davvero? Non rispetto nemmeno Ryuk che può uccidermi quando vuole, figurarsi qualcuno che viene da qualche letamaio.”
“Parliamo di Pitch e del piccolo Jason.” Ribatté Chris, indicando gli altri ospiti che Chef aveva cercato in giro per la regione con tanto coraggio.
“Un morto dentro una foresta con tanto di autobus infestato, sensi di colpa e cambiamento schizofrenico e l’altro in un campeggio pieno di dementi.” Negò sconsolato rocchi68.
“Sei stato tu a crearci così.” Obiettò Pitch.
“E a distanza di tanti mesi, me ne pento. Io non sarei mai cambiato per amore o per salvarmi le chiappe. Io avrei sparato ogni singolo colpo della pistola, anziché spiegare le mie teorie da investigatore da quattro soldi. Prima spari, prima uccidi, prima ti salvi la pellaccia e poi puoi descrivere i tuoi colpi di genio. Siete peggio dei cattivi dei vari film che con i loro monologhi muoiono dopo tre minuti, massacrati dal protagonista.”
“Ma…”
“Però vi perdono. Dopotutto il lato diabolico l’avete preso da me, quello più sentimentale da questo mostriciattolo.” Mormorò, indicando l’entità maligna con cui divideva l’esistenza.
“Per me erano fantastici.” Replicò Ryuk, ottenendo uno sguardo di approvazione dai due.
“E questo significa che disprezzi i vari cattivi.” S’inserì Chris, facendo annuire l’autore.
“Vorrei tanto creare un personaggio così cattivo da farvi rabbrividire tutti. Vorrei uno che non si spreca in stupidi sentimentalismi, che non dà spiegazioni e che sconfigge il protagonista, senza redimersi, in pochi secondi.”
“Però?”
“Però Ryuk rovina sempre i miei piani e con lui i miei cattivi diventano degli stupidi delinquenti della peggior specie.” Soffiò rocchi68.
“Ed è per questo che odi tutti?”
“Odio tutti perché sono apatico e la simpatia, oltre che immotivata, mi farebbe sprecare un mare di energie. È per questo che lascio uscire la mia negatività.”
“Capisco…”
“In verità senza la sua aura negativa, che ho personalmente forgiato, non può creare personaggi malvagi e ciò si ritorce contro la mia fantasia.” Concluse Ryuk.
“Immagino abbiate ancora diversi progetti, prima di ritirarvi a vita privata.”
“Se per vita privata, intendi mangiare senza problemi, dormire quanto si desidera e non fare un beneamato niente, allora ci sono già dentro.” Precisò rocchi.
“Una marea.”
“E quali se posso essere indiscreto?” Chiese Chris, fissando i due ospiti.
“Tanto per cominciare non lo direi mai a uno come te e secondariamente sono ancora troppo giovane per finire in modo definitivo nel Death Note di Ryuk.”
“Fai ancora una domanda simile e ci lasci il parrucchino, capito Chris?” Chiese Ryuk, facendolo tentennare per via di quella minaccia così diretta.
“Beh se non volete, non importa. Ciò che ci preme sapere è se sarete un po’ più clementi con noi o se avete ancora intenzione di torturarci.” Mormorò il presentatore.
“Tempo fa pensavo ad altri sfortunati da disturbare, ma poi voi siete diventati i miei preferiti…quindi nisba.” Ammise rocchi con un ghigno diabolico che era di pessimo auspicio.
“Già.” Confermò Ryuk.
“Sicuramente proveremo a essere più clementi.” Annuì il giovane scrittore, incrociando le dita sotto il tavolino e non facendosi vedere da nessuno.
“Oltre che più calmi ed empatici.” Terminò lo shinigami.
“Davvero?” Chiese Chris.
“Ci puoi scommettere i capelli, Chris.” Commentò ironicamente rocchi68, alzandosi dalla poltrona e abbandonando lo studio.
“E ora mele per tutti!” Urlò Ryuk, facendo entrare il buffet e dando inizio alla festa che avrebbe sancito l’ennesima cancellazione di programma da parte dei produttori.






Angolo autore:

Dopo diverse settimane di silenzio sono ritornato con questa sottospecie d'intervista.
Non è il mio genere preferito, ma Ryuk ci teneva molto a farla uscire.

Ryuk: Tanto per tenerci allenati.

Alla prossima!
 
   
 
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