03/12/2018
0 recensioniQuesta song-fic nasce da una challange tra roleplayer e, pertanto è ispirata, oltre che alla serie originale, alle role che ho effettuato nel corso degli anni, in particolare quelle con la mia pdr Denise (nei panni di Minako).
La canzone che ho scelto è “Clarity” (di Zedd feat Foxy) che adoro molto e che trovo piuttosto adatta alla storia amorosa turbolenta tra Yaten e Minako. Questa versione che ho scelto, l’ho trovata in modo piuttosto casuale e devo ammettere che non la conosceva prima di oggi, ma mi è piaciuta talmente tanto che l’ho voluta proporre al posto dell’originale (che penso di aver ascoltato fino allo sfinimento da quando è uscita).
https://www.youtube.com/watch?v=FPHhNuSdrYE
La canzone che ho scelto è “Clarity” (di Zedd feat Foxy) che adoro molto e che trovo piuttosto adatta alla storia amorosa turbolenta tra Yaten e Minako. Questa versione che ho scelto, l’ho trovata in modo piuttosto casuale e devo ammettere che non la conosceva prima di oggi, ma mi è piaciuta talmente tanto che l’ho voluta proporre al posto dell’originale (che penso di aver ascoltato fino allo sfinimento da quando è uscita).
https://www.youtube.com/watch?v=FPHhNuSdrYE
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𝘏𝘪𝘨𝘩 𝘥𝘪𝘷𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘰 𝘧𝘳𝘰𝘻𝘦𝘯 𝘸𝘢𝘷𝘦𝘴 𝘸𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘵𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘴𝘵 𝘤𝘰𝘮𝘦𝘴 𝘣𝘢𝘤𝘬 𝘵𝘰 𝘭𝘪𝘧𝘦
𝘍𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘧𝘦𝘢𝘳 𝘧𝘰𝘳 𝘵𝘩𝘦 𝘴𝘦𝘭𝘧𝘪𝘴𝘩 𝘱𝘢𝘪𝘯, 𝘪𝘵 𝘸𝘢𝘴 𝘸𝘰𝘳𝘵𝘩 𝘪𝘵 𝘦𝘷𝘦𝘳𝘺 𝘵𝘪𝘮𝘦
𝘏𝘰𝘭𝘥 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘭 𝘳𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘣𝘦𝘧𝘰𝘳𝘦 𝘸𝘦 𝘤𝘳𝘢𝘴𝘩 '𝘤𝘢𝘶𝘴𝘦 𝘸𝘦 𝘣𝘰𝘵𝘩 𝘬𝘯𝘰𝘸 𝘩𝘰𝘸 𝘵𝘩𝘪𝘴 𝘦𝘯𝘥𝘴
𝘈 𝘤𝘭𝘰𝘤𝘬 𝘵𝘪𝘤𝘬𝘴 '𝘵𝘪𝘭 𝘪𝘵 𝘣𝘳𝘦𝘢𝘬𝘴 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘨𝘭𝘢𝘴𝘴 𝘢𝘯𝘥 𝘐 𝘥𝘳𝘰𝘸𝘯 𝘪𝘯 𝘺𝘰𝘶 𝘢𝘨𝘢𝘪𝘯
Dopo la battaglia contro Galaxia, Yaten era finalmente ritornato su Kinmoku, la terra in cui era nato e aveva vissuto quasi tutta la sua vita; tornarci era stato il suo obiettivo sin da quando aveva messo piede sulla Terra, ma una volta tornato sul proprio pianeta, l’argenteo si era reso conto che nulla era più lo stesso. In ogni istante, il ragazzo non faceva altro che ripensare a colei gli aveva illuminato la vita e riscaldato il suo cuore di ghiaccio.
Le giornate si susseguivano, lente, vuote e fredde e il ragazzo si ritrovava spesso a ripensare alla prima volta che l’aveva incontrata. Nonostante fosse passato del tempo, ricordava con chiarezza e nel dettaglio la prima volta che aveva visto Minako: il suo bel viso, quel sorriso così splendente, quei suoi occhioni celesti che non si lasciavano mai sfuggire nulla, quei lunghi capelli biondi che oscillavano ogni volta che correva. Altre volte, rievocava momenti delle sue mattinate a scuola, con la biondina al banco affianco al suo che non faceva altro che disturbarlo ogni cinque secondi, portandolo spesso all'esasperazione. Non faceva altro che combinare guai in continuo e passava la maggior parte del tempo a inventare piani per cercare di incastrarlo in qualche appuntamento con lei. Ogni volta che Yaten ci ripensava, gli veniva da ridere come a quei tempi. Rideva così tanto che Seiya e Taiki lo prendevano in giro, sostenendo di non averlo mai visto così tanto allegro come da quando Minako aveva iniziato a girargli attorno. E avevano ragione: con la ragazza, l’argenteo aveva imparato a ridere, a sognare, ad amare e a provare tanti altri sentimenti che non conosceva prima d’allora. E come me ne rese conto, provò paura, una paura tremenda perché era consapevole che prima o poi tutto quello sarebbe finito nel preciso istante in cui avrebbero ritrovato Kakyuu e sconfitto Galaxia. Così, aveva iniziato a tenere Minako alla larga da sé (cosa non molto semplice data l’insistenza della ragazza), in modo da non soffrire il giorno in cui si sarebbero dovuti dividere.
Le giornate si susseguivano, lente, vuote e fredde e il ragazzo si ritrovava spesso a ripensare alla prima volta che l’aveva incontrata. Nonostante fosse passato del tempo, ricordava con chiarezza e nel dettaglio la prima volta che aveva visto Minako: il suo bel viso, quel sorriso così splendente, quei suoi occhioni celesti che non si lasciavano mai sfuggire nulla, quei lunghi capelli biondi che oscillavano ogni volta che correva. Altre volte, rievocava momenti delle sue mattinate a scuola, con la biondina al banco affianco al suo che non faceva altro che disturbarlo ogni cinque secondi, portandolo spesso all'esasperazione. Non faceva altro che combinare guai in continuo e passava la maggior parte del tempo a inventare piani per cercare di incastrarlo in qualche appuntamento con lei. Ogni volta che Yaten ci ripensava, gli veniva da ridere come a quei tempi. Rideva così tanto che Seiya e Taiki lo prendevano in giro, sostenendo di non averlo mai visto così tanto allegro come da quando Minako aveva iniziato a girargli attorno. E avevano ragione: con la ragazza, l’argenteo aveva imparato a ridere, a sognare, ad amare e a provare tanti altri sentimenti che non conosceva prima d’allora. E come me ne rese conto, provò paura, una paura tremenda perché era consapevole che prima o poi tutto quello sarebbe finito nel preciso istante in cui avrebbero ritrovato Kakyuu e sconfitto Galaxia. Così, aveva iniziato a tenere Minako alla larga da sé (cosa non molto semplice data l’insistenza della ragazza), in modo da non soffrire il giorno in cui si sarebbero dovuti dividere.
'𝘊𝘢𝘶𝘴𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘩𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘰𝘧 𝘮𝘦 𝘐 𝘸𝘪𝘴𝘩 𝘐 𝘥𝘪𝘥𝘯'𝘵 𝘯𝘦𝘦𝘥
𝘊𝘩𝘢𝘴𝘪𝘯𝘨 𝘳𝘦𝘭𝘦𝘯𝘵𝘭𝘦𝘴𝘴𝘭𝘺, 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘭 𝘧𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘢𝘯𝘥 𝘐 𝘥𝘰𝘯'𝘵 𝘬𝘯𝘰𝘸 𝘸𝘩𝘺
𝘐𝘧 𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘦 𝘪𝘴 𝘵𝘳𝘢𝘨𝘦𝘥𝘺, 𝘸𝘩𝘺 𝘢𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘮𝘺 𝘳𝘦𝘮𝘦𝘥𝘺?
𝘐𝘧 𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘦'𝘴 𝘪𝘯𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘺, 𝘸𝘩𝘺 𝘢𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘮𝘺 𝘤𝘭𝘢𝘳𝘪𝘵𝘺?
L’argenteo si rese conto troppo tardi, quando ormai era su Kinmoku, di quanto si sbagliasse. Nonostante avesse cercato di tenere la ragazza lontano, a volte trattandola anche in malo modo, Minako a poco a poco era riuscita a scalfire il muro che aveva innalzato, a tal punto che Yaten sentiva come se gli mancasse una parte di lui, da quando era tornato nel proprio pianeta.
Quel che era peggio, era che il destino pareva quasi volersi prendere gioco di lui: un altro pericolo, infatti, era calato su Kinmoku e su l’intero universo, portando ancora una volta Yaten e i suoi fratelli ad andare a vivere sulla Terra. Se da una parte ne era felice, perché avrebbe rivisto Minako e avrebbe potuto trascorrere di nuovo del tempo con lei; dall’altra parte, sapeva che sarebbe significato prolungare la sofferenza di entrambi.
𝘞𝘢𝘭𝘬 𝘰𝘯 𝘵𝘩𝘳𝘰𝘶𝘨𝘩 𝘢 𝘳𝘦𝘥 𝘱𝘢𝘳𝘢𝘥𝘦 𝘢𝘯𝘥 𝘳𝘦𝘧𝘶𝘴𝘦 𝘵𝘰 𝘮𝘢𝘬𝘦 𝘢𝘮𝘦𝘯𝘥𝘴
𝘐𝘵 𝘤𝘶𝘵𝘴 𝘥𝘦𝘦𝘱 𝘵𝘩𝘳𝘰𝘶𝘨𝘩 𝘰𝘶𝘳 𝘨𝘳𝘰𝘶𝘯𝘥 𝘢𝘯𝘥 𝘮𝘢𝘬𝘦𝘴 𝘶𝘴 𝘧𝘰𝘳𝘨𝘦𝘵 𝘢𝘭𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘰𝘯 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘦
𝘋𝘰𝘯'𝘵 𝘴𝘱𝘦𝘢𝘬 𝘢𝘴 𝘐 𝘵𝘳𝘺 𝘵𝘰 𝘭𝘦𝘢𝘷𝘦 '𝘤𝘢𝘶𝘴𝘦 𝘸𝘦 𝘣𝘰𝘵𝘩 𝘬𝘯𝘰𝘸 𝘸𝘩𝘢𝘵 𝘸𝘦'𝘭𝘭 𝘤𝘩𝘰𝘰𝘴𝘦
𝘐𝘧 𝘺𝘰𝘶 𝘱𝘶𝘭𝘭 𝘵𝘩𝘦𝘯 𝘐'𝘭𝘭 𝘱𝘶𝘴𝘩 𝘵𝘰𝘰 𝘥𝘦𝘦𝘱 𝘢𝘯𝘥 𝘐'𝘭𝘭 𝘧𝘢𝘭𝘭 𝘳𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘣𝘢𝘤𝘬 𝘵𝘰 𝘺𝘰𝘶
Non appena tornò alla Juban High e attraversò il cortile della scuola gremito di studenti che osservavano curiosi il ritorno dei loro Idol preferiti, Yaten non prestò la minima attenzione a nessuno di loro. Camminava, quasi come un automa, cercando tra la folla quel viso che per mesi e mesi aveva rivisto solo nei propri sogni. Naturalmente, però, una volta raggiunta la ragazza, non ammise nemmeno per un secondo che ne aveva sentito la mancanza e la trattò con la solita freddezza che le aveva riservato in passato. Ciò parve non impensierire minimamente Minako che, con la sua solita determinazione, ricominciò a girargli attorno, questa volta incontrando, almeno in un primo momento, meno resistenza da parte di Yaten, che arrivò persino a cedere alla debolezza di baciarla. A quel punto, però, le sue paure e il ricordo della sofferenza già patita con la loro prima separazione, fecero capolino nell’animo dell’argenteo, convincendolo che fosse meglio per entrambi ergere nuovamente un muro, più spesso e alto rispetto al precedente. La cosa non fu per niente semplice, non con l’insistenza della ragazza. E più Minako cercava modi carini per avvicinarsi a lui, e più Yaten si ritrovava a dover usare metodi più duri per allontanarla da sé. Il momento che ricordava con maggiore sofferenza era il giorno in cui, dopo una giornata piacevole al cinema con la ragazza (che nemmeno l’argenteo sapeva come gli fosse venuto in mente di concedere), Yaten si era ritrovato a trattare la biondina con una freddezza e una crudeltà così tremenda da farla arrivare addirittura a piangere. Ogni volta che rievocava quella scena, gli veniva una fitta al cuore nel ripensare a quel viso, generalmente sempre allegro e sorridente, rigato dalle lacrime.
« Mi odi davvero così tanto? » . Quelle parole erano indelebili nella sua mente, così come la sua risposta, di cui in seguito si era ritrovato a pentirsi: da quel giorno, infatti, Minako sparì definitivamente dalla sua vita, complice anche un grosso ingaggio lavorativo fuori dal Giappone; e con lei, sparì anche la felicità di Yaten.
𝘐𝘵 𝘤𝘶𝘵𝘴 𝘥𝘦𝘦𝘱 𝘵𝘩𝘳𝘰𝘶𝘨𝘩 𝘰𝘶𝘳 𝘨𝘳𝘰𝘶𝘯𝘥 𝘢𝘯𝘥 𝘮𝘢𝘬𝘦𝘴 𝘶𝘴 𝘧𝘰𝘳𝘨𝘦𝘵 𝘢𝘭𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘰𝘯 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘦
𝘋𝘰𝘯'𝘵 𝘴𝘱𝘦𝘢𝘬 𝘢𝘴 𝘐 𝘵𝘳𝘺 𝘵𝘰 𝘭𝘦𝘢𝘷𝘦 '𝘤𝘢𝘶𝘴𝘦 𝘸𝘦 𝘣𝘰𝘵𝘩 𝘬𝘯𝘰𝘸 𝘸𝘩𝘢𝘵 𝘸𝘦'𝘭𝘭 𝘤𝘩𝘰𝘰𝘴𝘦
𝘐𝘧 𝘺𝘰𝘶 𝘱𝘶𝘭𝘭 𝘵𝘩𝘦𝘯 𝘐'𝘭𝘭 𝘱𝘶𝘴𝘩 𝘵𝘰𝘰 𝘥𝘦𝘦𝘱 𝘢𝘯𝘥 𝘐'𝘭𝘭 𝘧𝘢𝘭𝘭 𝘳𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘣𝘢𝘤𝘬 𝘵𝘰 𝘺𝘰𝘶
Non appena tornò alla Juban High e attraversò il cortile della scuola gremito di studenti che osservavano curiosi il ritorno dei loro Idol preferiti, Yaten non prestò la minima attenzione a nessuno di loro. Camminava, quasi come un automa, cercando tra la folla quel viso che per mesi e mesi aveva rivisto solo nei propri sogni. Naturalmente, però, una volta raggiunta la ragazza, non ammise nemmeno per un secondo che ne aveva sentito la mancanza e la trattò con la solita freddezza che le aveva riservato in passato. Ciò parve non impensierire minimamente Minako che, con la sua solita determinazione, ricominciò a girargli attorno, questa volta incontrando, almeno in un primo momento, meno resistenza da parte di Yaten, che arrivò persino a cedere alla debolezza di baciarla. A quel punto, però, le sue paure e il ricordo della sofferenza già patita con la loro prima separazione, fecero capolino nell’animo dell’argenteo, convincendolo che fosse meglio per entrambi ergere nuovamente un muro, più spesso e alto rispetto al precedente. La cosa non fu per niente semplice, non con l’insistenza della ragazza. E più Minako cercava modi carini per avvicinarsi a lui, e più Yaten si ritrovava a dover usare metodi più duri per allontanarla da sé. Il momento che ricordava con maggiore sofferenza era il giorno in cui, dopo una giornata piacevole al cinema con la ragazza (che nemmeno l’argenteo sapeva come gli fosse venuto in mente di concedere), Yaten si era ritrovato a trattare la biondina con una freddezza e una crudeltà così tremenda da farla arrivare addirittura a piangere. Ogni volta che rievocava quella scena, gli veniva una fitta al cuore nel ripensare a quel viso, generalmente sempre allegro e sorridente, rigato dalle lacrime.
« Mi odi davvero così tanto? » . Quelle parole erano indelebili nella sua mente, così come la sua risposta, di cui in seguito si era ritrovato a pentirsi: da quel giorno, infatti, Minako sparì definitivamente dalla sua vita, complice anche un grosso ingaggio lavorativo fuori dal Giappone; e con lei, sparì anche la felicità di Yaten.
'𝘊𝘢𝘶𝘴𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘩𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘤𝘦 𝘰𝘧 𝘮𝘦 𝘐 𝘸𝘪𝘴𝘩 𝘐 𝘥𝘪𝘥𝘯'𝘵 𝘯𝘦𝘦𝘥
𝘊𝘩𝘢𝘴𝘪𝘯𝘨 𝘳𝘦𝘭𝘦𝘯𝘵𝘭𝘦𝘴𝘴𝘭𝘺, 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘭 𝘧𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘢𝘯𝘥 𝘐 𝘥𝘰𝘯'𝘵 𝘬𝘯𝘰𝘸 𝘸𝘩𝘺
𝘐𝘧 𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘦 𝘪𝘴 𝘵𝘳𝘢𝘨𝘦𝘥𝘺, 𝘸𝘩𝘺 𝘢𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘮𝘺 𝘳𝘦𝘮𝘦𝘥𝘺?
𝘐𝘧 𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘰𝘷𝘦'𝘴 𝘪𝘯𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘺, 𝘸𝘩𝘺 𝘢𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘮𝘺 𝘤𝘭𝘢𝘳𝘪𝘵𝘺?
Come ogni volta che gli succedeva di soffrire, Yaten decise di sfogarsi con la musica, il suo unico e solo rifugio. Fu così che compose una canzone dedicata al suo amore travagliato per Minako, la prima canzone nella carriera dei Three Lights dedicata ad una persona che non fosse Princess Kakyuu e soprattutto la prima canzone in cui Yaten risultava prima voce, al posto di Seiya che, stranamente, evitò di fare commenti spiritosi o di prenderlo in giro, nonostante fosse molto chiaro a chi fosse indirizzata quella canzone. Persino le fans della band avevano capito perfettamente che si trattava di una canzone d’amore ed erano tutte curiose di sapere chi fosse la ragazza misteriosa che era riuscita a fare battere il cuore dell’unico membro del gruppo che aveva la fama di trattare sempre chiunque con freddezza.
Ovviamente, Yaten (così come i suoi fratelli) mantenne segreto ai giornalisti chi fosse il destinatario di quella canzone e quale fosse il suo significato, ma l’argenteo sperava tanto che, ovunque si trovasse Minako, potesse sentire quella canzone e capirne il messaggio nascosto.