Capitolo II

 
 «Bene, bene, bene, bene....» la voce era più distorta del solito, sembrava fosse composta da più di una voce allo stesso tempo, ma la giovane la riconobbe subito.
 Maya sgranò gli occhi, e finalmente ricominciò a vedere bene. Non capiva dove si trovasse. Era in un’infinita distesa di bianco accecante che dava davvero fastidio agli occhi
 «Bill? Cosa ci fai qui? Dove sono?» chiese la ragazza in cerca di spiegazioni, non sapeva perché, ma aveva un pessimo presentimento.
«Sono venuto ad eliminarti.» rispose semplicemente il demone, come se non fosse una cosa affatto fuori dal normale.
«Cosa...?» la ragazza era rimasta basita a quella affermazione, era abbastanza sicura che il demone non stava scherzando affatto
«Eliminarti, devo mantenere un altro patto»
 Maya indietreggiò con timore. «Non puoi farlo. Io ti ho evocato ed abbiamo stretto un p-»
«Oh, ma io l'ho già mantenuto stupida mortale-»
«Cos-» Il demone la interruppe
«"Voglio che tu mi faccia entrare nella mente di Ernesto" Io ti ho fatto entrare mi pare.» Cipher non aveva torto d'altro canto, e la cosa fece impaurire ed arrabbiare la piccola ragazza occhialuta
«Chi mai avrebbe stipulato un patto del genere?!»
«Oh beh…» Bill fece una pausa per aggiungere drammacità alla rivelazione che stava per fare «Ernesto.»
La ragazza sbiancò. Perché lo aveva fatto? Lui era ossessionato di lei, non poteva volerla uccidere… ma soprattutto perché Bill aveva stipulato un patto col ragazzo?
«Tu menti.» Affermò lei, sicura che fosse impossibile che quel ragazzo avesse veramente fatto qualcosa del genere.
«Non sto mentendo, gli ho detto che una ragazza stava nella sua mente, e se voleva che la eliminassi, lui ha accettato… anche se forse non era al massimo delle sue capacità mentali in quel momento~» ancora non poteva crederci, Sembrava che Bill si stesse godendo la sua sofferenza.
«Tu non puoi farmi niente»
«Ah, no?» Disse Bill come se non fosse convinto
«Siamo nella mente di qualcuno, io non sono veramente qui»
Bill Cipher scoppiò in una fragorosa risata psichedelica «Sei molto divertente, Piccolo Corvo» la ragazza lo stava fissando con aria di sfida, ma si vedeva che sotto sotto stava tremando dalla paura 
«E se stipulassi un "contropatto”?» chiese lei chiaramente disperata, cercando una via d’uscita
«Sarò anche sadico, ma mantengo sempre i patti, non esistono contropatti…» la ragazza stava diventando sempre meno fiduciosa «...Ma sai... » il demone continuò «…Non venivo liberato da un bel po' quindi voglio divertirmi...» Se avesse avuto una faccia, probabilmente avrebbe assunto un sorriso al quanto macabro.
«In... In che senso?» la ragazza era impaurita, in fin dei conti che tipi di divertimenti avrebbe potuto avere un demone come quello?
«Oh beh, mi ha detto di eliminarti dalla sua mente, non dall'esistenza.» la ragazza sospirò rilassandosi un po',ma poi il demone continuò «Non sospirare ancora piccola: nessuno dei due mi ha detto di riportarti nel mondo reale.» Maya continuava ad orbitare tra uno stato di speranza ed uno di timore.
«…Quindi cosa farai?» disse quasi balbettando
«Beh, lui mi ha solo detto di eliminarti dalla sua mente, non da tutti i piani dimensionali, perciò ho deciso di fare un piccolo gioco con te, per divertirmi.» la ragazza non proferì parola, diffidente del significato della parola “gioco” per lui.
«E visto che mi sembri una tipa simpatica… ti lascierò una via di fuga.»
«Perc-»
«Per divertimento ovviamente! Ma non è finita! Ho deciso di lasciarti compagnia…»
«…Eh?»
«Ti lascierò con l’unica altra persona che potrebbe intralciare i miei piani: Ernesto.»
«Ho cambiato idea, uccidimi» disse lei senza battere ciglio.
Il demone rise di nuovo «Ma così non mi diverto!»
«DIVERTIMENTO STO CAVOLO! non posso stare con quel… quel tizio per più di 20 minuti!»
«E’ solo una settimana, Piccolo Corvo»
«…Mi vuoi far impazzire?»
«Forse.»
«Daahh» 
«Ora però non ho altro tempo da perdere, devo conquistare la terza dimensione! Arrivederci!»
«No asp-» Non fece in tempo a finire la frase che il demone schioccò le dita scomparendo con un "pop"
«Ughh! ED ORA COSA DOVREI FARE⁈» la ragazza si guardò intorno esasperata, vide l’infinita distesa di bianco, ma poi notò un piccolo puntino nero in lontananza.
E la curiosità ebbe la meglio.