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Autore: FrancescaAngel    04/12/2018    0 recensioni
Azzurra, una ragazza di 26 anni, incontra per puro caso un ragazzo, cosa succederà?
P.s questa storia è stata pubblicata su un altro sito, le due storie pubblicate sono mie!
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Tornai in hotel da sola, con quei pensieri che mi stavano attanagliando la testa, ero confusa, disorientata e Mark mi aveva mandato in pappa il cervello. Dovevo ammettere che Mark fosse un ragazzo meravigliosamente bello, era una cosa obbiettiva ma non sapevo se lui fosse davvero il ragazzo giusto per me. Lui che ogni sera si vantava di quante ne avesse accalappiate, come cani randagi in giro per strada e bisognosi di attenzioni. Era davvero lui quello che un giorno sarebbe potuto essere il mio fidanzato? Io ero alla ricerca di un amore folle, non di uno che ti cerca solamente quando ne ha bisogno, solamente per i suoi comodi. Mi sarei sentita una bambola accanto a lui. Era davvero il mio posto accanto ad un uomo che usa spudoratamente le donne, come e quando gli pare. Con il cervello che stava cercando di elaborare il tutto, mi tolsi il vestito e mi misi a letto, consapevole che qualcosa nella mia vita stava per cambiare. Avrei intrapreso una relazione o avrei perso un amico? Solo il tempo mi avrebbe dato le risposte che in cuor mio stavo cercando. Quella mattina mi alzai molto presto, andai a cercare Joy dall'altra parte della stanza, ma lei non c'era e probabilmente non era ancora rientrata, forse era rimasta da Luke. Decisi così di schiarirmi i pensieri con una corsa. Mi infilai l'abbigliamento sportivo e le scarpe da running e me ne scappai fuori da quella camera d'albergo. Con le cuffie nelle orecchie e da brava italiana la playlist era tutta made in Italy, con il volto che scrutava attento un po' il mare alla mia destra e la spiaggia ancora completamente deserta alla mia sinistra. Distrattamente mi imbattei in una montagna di muscoli e il mio corpo cadde rovinosamente a terra, cospargendomi completamente di sabbia. In poco tempo mi alzai e ammirai lo spettacolo che mi trovai di fronte. Un corpo maschile scolpito, senza nemmeno un filo di grasso, una mascella prominente e quel volto incorniciato da una ciocca corvina che scendeva lungo la fronte. Ma quello che mi colpi di più furono gli cocchi. Dei meravigliosi occhi grigi che  fissavano i miei, penetranti, come mai incontrati nella mia vita. Restai attonita a guardare quella figura meravigliosa, inebetita. Farfugliai qualcosa che molto probabilmente lui non capì e allora cercai di mettere insieme qualche parola. "Scusami, ero distratta a guardare il mare!" "Bellissimo" aggiunse lui! "Si bellissimo!" dissi con una smorfia che assomigliava ad un sorriso, completamente assorbita quella meraviglia. "Comunque io mi chiamo Bradley"... Farfugliai di chiamarmi Azzurra e ci presentammo. "Immagino che tu non sia americana!" "No... sono Italiana ma mi sono inserita molto bene qua... Non sono nemmeno di San Diego, abito a Seattle da un po' di tempo, per ora sono un'impiegata lì! "Fantastico, anche io abito a Seattle, sono nato lì ma per ora sono in vacanza qui!"  Restai attonita a guardarlo e lui ruppe il silenzio :"Io però ora vado che devo tornare, i miei amici mi aspettano!" La sola cosa  che riuscii a dire fu un misero 'ciao'.  Ripresi fiato, un po' per l caduta, un po' per il bellissimo e disarmante incontro che era appena avvenuto, mi lasciò li, senza parole. Tornai a casa, spaventata, imbarazzata e disorientata per l'incontro appena avvenuto. Rientrai, salutai Joy e Luke che erano a casa e mi infilai subito sotto la doccia. "Azzurra?" "Sì?" "Ti vedo strana, devi dirmi qualcosa?" "No nulla!". Non avevo voglia di parlare di quello che era successo la sera e la mattina precedente. "Comunque sta era si esce!" "Ok!" Mi infilai nel letto e sgusciai fuori solo per cibarmi. La sera optai per un vestivo verde acqua che finiva sopra al ginocchio e io e la coppietta ci dirigemmo al locale più cool di San Diego. C'erano veramente tutti, persino Mark, che quella sera non mi rivolse parola e nemmeno si degnò di salutarmi o di guardarmi in volto. A parte questo piccolo inconveniente, la serata si stava volgendo per il meglio fino a quando non incrociai lo sguardo magnetico della mattina prima. Indossava una maglietta celeste e dei pantaloni blu, che si abbinavo perfettamente al suo incarnato e ai suoi meravigliosi occhi. Mi sorrise e io i quell'istante mi sentivo una volpe, attratta dalla sua preda preferita. Solo dopo poco mi accorsi che l'uomo meraviglioso dalla quale io ero attratta era in compagnia di una splendida donna. Quella donna era meravigliosamente bella, molto più di me, un fisico scultoreo fasciato da un vestito nero e tacchi vertiginosi. Dopo poco distolsi lo sguardo e Joy e Mark, ovviamente si accorsero di quello che stava succedendo. Ero completamente attratta come un magnete da quell'uomo. Meravigliosamente bello. Andai a prendere un altro Martini e l'uomo che la mattina mi aveva detto di chiamarsi Bradley era al piano bar e ci impiegai più di due minuti per recarmi proprio lì, proprio vicino a lui. Era bellissimo. "Guarda chi c'è, la sirenetta dagli occhi verdi che ho visto questa mattina, com'è piccolo il mondo!" Avevo la bocca secca, schioccai la lingua e parlai. "Eh si, è proprio piccolo il mondo, che ci fai qua?" "Sto sponsorizzando la mia linea di moda!" "Ah!" Ordinai il martini e dopo cinque minuti di silenzio imbarazzante, in cui quella meraviglia non faceva altro che entrarmi dentro con quei suoi occhi dannatamente penetranti, arrivò la ragazza con cui l'avevo visto prima. Si baciarono e li guardai forse anche un po' sbigottita. "Ti presento Brittany, la mia fidanzata!" 'Ah!' "Lei è Azzurra, è in vacanza, è una cliente affezionata a Seattle!" 'Cosa sta succedendo?' Pensai mentre la fidanzata di quel ragazzo meraviglioso mi stringeva la mano. Era ancora più bella da vicino.  "Noi andiamo, che abbiamo da fare!" Disse la dama e si dileguarono. Io restai con il Martini in mano, sbigottita, imbarazzata, travolta dagli eventi e dalla sensazione che mi aveva provocato quell'uomo. Insomma, ero un turbinio di emozioni. Joy mi raggiunse. "Che stai combinando?" "Non lo so nemmeno io!" Replicai con la bocca completamente asciutta e lo stomaco in subbuglio.
  
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