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Autore: Lady Aquaria    04/12/2018    2 recensioni
Semi incosciente, offuscato dalla febbre, Kardia avvertì a malapena le mani dell'amico sulla fronte e il suo tono concitato: il gelo che seguì e che lo riscosse dal torpore, al contrario, lo avvertì forte e chiaro a contrasto con le sue carni in fiamme.
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Degel, Scorpion Kardia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lost Canvas prompt Biblioteca Fanfiction scritta per l'Advent Calendar 2018 del gruppo facebook "Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart" e come sempre, scritta senza scopo di lucro etc etc...
Fandom: Saint Seiya
Prompt: Biblioteca
Giorno: postata nel gruppo in data 4 dicembre
Note: nel manga si vede più volte Kardia soffrire degli effetti collaterali (febbre alta, spasmi ecc...) dovuti alla sua malattia cardiaca, sia prima che dopo l'intervento di Krest. Ho ritenuto "normale" che Kardia si affidi a Degél per ovviare al problema anche senza l'esplicita richiesta di Sage, ma in nome della loro amicizia.  
Conteggio parole: 328

 
***
 
Le campane di Rodorio suonarono tre rintocchi.
Degél sollevò lo sguardo oltre la finestra, scoprendo che, anche quella notte, aveva completamente perso la nozione del tempo finendo col fare le ore piccole sui libri e sulle carte celesti; si era chiuso in biblioteca che il sole era ancora alto nel cielo e ne usciva a notte fonda. Tentò –inutilmente- di reprimere uno sbadiglio, ripose gli occhiali e si massaggiò le tempie doloranti.
Udì il rantolo quasi per caso e, spossato com'era, sulle prime l'aveva attribuito a un tiro mancino della stanchezza: dopotutto era raro trovare qualcuno in piedi a quell'ora e soprattutto fuori dal proprio tempio.
"Nicodemus?" proruppe ad alta voce, afferrando la bugia e facendo luce tra gli scaffali, certo di trovare il micio di Sage con un topolino tra le fauci. Del gatto nessuna traccia, ma i lamenti, si accorse, non accennavano a smettere: seguì quella voce flebile fino al portone, boccheggiando sorpreso subito dopo.

Semi incosciente, offuscato dalla febbre, Kardia avvertì a malapena le mani dell'amico sulla fronte e il suo tono concitato: il gelo che seguì e che lo riscosse dal torpore, al contrario, lo avvertì forte e chiaro a contrasto con le sue carni in fiamme.
"Ti supplico, non gridare..."
"Razza di scellerato" sbottò Degél, chino accanto a lui sulla pietra gelida del selciato "avresti dovuto chiamarmi prima di ridurti di nuovo in questo stato."
Oh, aveva tentato. Ma quando aveva trovato Aquarius deserta, si era trascinato a fatica fino alla biblioteca, dove in effetti –e non si era sbagliato- l'aveva trovato.
"Non preoccuparti, è il mio solito problema, un nonnulla..."
"Questo lascialo decidere a me, se non ti spiace. Taci e lasciami fare."
Un nonnulla, diceva. Come se la febbre alta quasi al punto di farlo ardere vivo fosse qualcosa da minimizzare a quel modo.
"Cosa c'è di tanto divertente?" gli domandò minuti dopo, notando il suo ghigno.
"Guarda un po' cosa mi tocca fare per farti uscire da questa dannata biblioteca."

  

   
 
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