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Autore: Mel_deluxe    06/12/2018    3 recensioni
Martin le fa un veloce sorriso, poi si prende qualche secondo per andare verso la macchinetta di fianco a lei e schiacciare il numero 08 per il suo caffé.
Decaffeinato, riconosce Wendy. Che schifo, poi ovvio che non sono amici.
«Senti, ho bisogno che tu mi faccia un favore questo weekend» dice lui all’improvviso, portandosi il bicchierino di plastica alla bocca non appena la macchinetta gli annuncia che è pronto.
Wendy alza lo sguardo, leggermente sorpresa. Si conoscono da quasi dieci anni ed è la prima volta che Martin viene da lei per un favore.
«Oh, okay, dimmi pure».
«Ho bisogno che tu venga a Brighton con me per tre giorni e faccia finta di essere la mia fidanzata davanti alla mia famiglia».
Wendy fissa il suo collega in silenzio.
Il suo caffé è pronto, glielo conferma il biiiip prolungato della macchinetta, ma non riesce a fare a meno di guardare Martin senza nemmeno sbattere le palpebre. Mantiene un’espressione apatica per quasi dieci secondi, prima di riprendersi dallo shock e riuscire a formulare una risposta sensata. Ma tutto quello che riesce a dire è un confuso:
«Ehm… no…?»
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice:
Sinceramente avevo solo voglia di scrivere una storia d'amore carina e divertente e che mi prendesse poco tempo, perciò eccoci qua. Sono anche stata a Londra poche settimane fa quindi avevo voglia di dedicare qualcosa alla cara città inglese. 
So che il fake dating è un cliché assurdo, ma penso che sia una delle mie più grandi guilty pleasure del momento (mi sa che ho letto troppe fanfiction lol). Mi sono ripromessa di aggiornare (speriamo) almeno una volta a settimana, dato che i capitoli non sono molto lunghi e non saranno moltissimi.
Sappiate che mi fa sempre piacere ricevere recensioni, anche se negative, anche se con su scritto "abbababaddba" e basta ;))
Enjoy (lo spero)
Mel.

 

Parte I: Crepuscolo
 
 

Dicono che ci si innamora veramente solo una volta nella vita e a questo punto Wendy ne è più che certa, la caffeina è senza dubbio l’amore della sua vita.
Conosce fermamente a memoria ogni singolo codice della macchinetta al secondo piano del suo ufficio, tanto che ormai non ricorda nemmeno i reali nomi dei vari tipi di caffé, semplicemente quando va davanti alla macchinetta pensa “mmmh potrei prendere un 04 oggi, con zucchero livello 5”; probabilmente se andasse in un vero bar non sarebbe più in grado di comunicare al barista quello che vuole.
Questa mattina è nella sala relax al secondo piano (tanto per cambiare) e alla radio stanno trasmettendo una canzone che è sicura di aver già sentito da qualche parte. Ha un buon ritmo, e Wendy si ritrova a muovere lievemente le sue anche a ritmo di musica, mentre aspetta che il suo 05 livello zucchero 3 della giornata si prepari.
La sala relax ha ben due macchinette, il che è un gran sollievo in quanto si evitano le file, ma anche un enorme spreco di spazio, dato che la mattina quasi nessuno, oltre a lei, prende un caffé. Il che rende la sua mattinata estremamente solitaria, ma per questo estremamente piacevole.
Wendy sta ancora ballando, concedendosi di cantare anche le parole in playback, mettendoci anima e corpo nella performance, quando improvvisamente qualcuno entra nella minuscola saletta e si dirige verso la macchinetta libera alla sua sinistra senza indugiare oltre.
La ragazza si blocca improvvisamente, pregando e ripiegando tutte le divinità induiste presenti che quell’essere appena entrato non l’abbia vista scuotere il bacino a suono di “you’re indistructibleeeee always believiiiing”.
Quando riesce finalmente a riprendersi dall’imbarazzo e la sua coda dell’occhio riesce a scorgere il viso del nuovo intruso, Wendy si deve trattenere dal non lasciarsi uscire un rumoroso “UGH” dalla bocca, perché l’intruso appena entrato altri non è che Mr. Martin Forres in persona. 
«Buongiorno, Wendy» la saluta lui, senza nemmeno guardarla in faccia.
«Martin…».
Lei e Martin non si piacciono molto, anzi può anche dire che si detestano.
Lavorano insieme da tre anni, ma il loro astio risale a molti anni prima che diventassero colleghi, precisamente ad un imbarazzante e preistorico passato nel lontano 2008, quando Wendy aveva quindici anni e sua sorella Vicky era all’ultimo anno di liceo. Wendy era single da tutta una vita e Vicky si era appena fidanzata con il ragazzo più conteso della scuola, il bellissimo e spericolato Martin Forres, il divo della scuola, colui che tutte le ragazze bramavano.
Sua sorella e Martin erano stati insieme per soli cinque mesi in realtà, finché lui non aveva deciso di scaricarla il giorno del loro diploma, per andarsene in Australia a inseguire il suo sogno di studiare lingue aborigene.
La storia tra lei e Martin sembrava essersi conclusa lì, se non fosse che, ben sette anni dopo, ecco che lei e l’ex di sua sorella si erano ritrovati per caso a lavorare per la stessa casa editrice nello stesso ufficio nella stessa zona a Londra.
La prima cosa che Wendy gli aveva detto quando si erano incontrati era stata: “Perché non sei in Australia?” e Martin le aveva risposto con un sarcastico: “C’erano troppi serpenti”.
Wendy e il ragazzo che aveva spezzato il cuore di sua sorella in mille pezzi per andare in Australia per poi tornare in Inghilterra sette anni dopo si erano ritrovati (ovviamente) a lavorare sullo stesso piano, ma dopo tre anni a stretto contatto nello stesso ufficio, anche adesso è raro che si rivolgano la parola. (E se lo fanno, quasi sicuramente è solo una scusa per litigare).
Il fatto è che Martin non piace a Wendy per tre principali e sensatissimi motivi: il primo riguarda ovviamente ciò che è successo tra lui e Vicky al liceo e, sebbene già allora non parlassero molto, il suo atteggiamento nei confronti di sua sorella è stato assolutamente inaccettabile.
Il secondo motivo è un po’ più recente, ovvero il fatto che, passandoci praticamente tutti i giorni insieme, Wendy si è resa conto che lei e Martin Forres sono due persone completamente diverse.
Martin Forres è un metro e ottantasei di pura beatitudine e di amore per se stesso fin troppo esagerato. Wendy Kaligan è alta un metro e sessantadue, adora tingersi i capelli di un colore diverso ogni mese, le sue principali caratteristiche sono che ama il frozen yogurt e non riesce a indossare scarpe diverse da quelle bianche da tennis.
Martin ha ventisette anni, è originario di Brighton, ma vive a Camden, è figlio di un amministratore delegato e vive da sei anni da solo in un appartamento con tre bagni e due cucine.
Wendy ha venticinque anni, vive da sola da pochi mesi in un appartamento a Greenwich, i suoi genitori sono parrucchieri e in casa sua nemmeno ce l’ha una cucina.
Il terzo e ultimo motivo riguarda invece il romanzo che un mese fa Martin ha pubblicato con la sua stessa casa editrice, Il sentiero di un uomo, diventato un best seller in poche settimana.
Sarebbe stato un fatto che Wendy avrebbe tranquillamente ignorato, se non fosse che quello era il sogno di Wendy, quello era ciò che Wendy stava cercando di concludere da più di due anni, e Martin Forres le ha rubato il sogno, le ha rubato il sogno e poi si è preso tutto il merito.
Sono due anni che Wendy sta preparando il suo romanzo, due anni in cui passa notte insonni, lavorando su ogni parola su e rimuginando su ogni frase finché non diventa perfetta, due anni in cui sogna di poter diventare lei stessa un'autrice bestseller, e non può concepire il fatto che qualcuno che odia così profondamente sia riuscito a raggiungere il suo traguardo prima di lei.
A questo punto della sua vita Wendy è arrivata a detestare e a invidiare Martin Forres con tutta se stessa, tanto che quasi non sopporta nemmeno la sua presenza.
Oggi Martin indossa come al solito un completo elegante, con tanto di cravatta e orologio d’acciaio al polso, che sulla sua figura così alta e slanciata lo fanno sembrare più un modello di Gucci che il dipendente di una casa editrice.
Wendy ammette tranquillamente che Martin è davvero un tipo attraente, con i capelli neri sempre in regola, quelle sopracciglia dalla forma perfetta che la fanno morire di gelosia ogni volta che lo vede e il viso dalla forma a cuore sempre e in qualunque situazione completamente sbarbato.
Il problema è che Martin è bello e sa di essere bello, e ciò lo rende ancora più insopportabile agli occhi di Wendy.
Ha sempre saputo di essere bello, fin dai tempi del liceo, cioè quando le ragazze gli morivano dietro e Wendy passava giorno e notte a studiare come fosse possibile che un maschio riuscisse ad avere delle sopracciglia così dannatamente perfette.
Martin le fa un veloce sorriso, poi si prende qualche secondo per andare verso la macchinetta di fianco a lei e schiacciare il numero 08 per il suo caffé.
Decaffeinato, riconosce Wendy. Che schifo, poi ovvio che non sono amici.
«Senti, ho bisogno che tu mi faccia un favore questo weekend» dice lui all’improvviso, portandosi il bicchierino di plastica alla bocca non appena la macchinetta gli annuncia che è pronto.
Wendy alza lo sguardo, leggermente sorpresa. Si conoscono da quasi dieci anni ed è la prima volta che Martin viene da lei per un favore.
«Oh, okay, dimmi pure».
«Ho bisogno che tu venga a Brighton con me per tre giorni e faccia finta di essere la mia fidanzata davanti alla mia famiglia».
Wendy fissa il suo collega in silenzio.
Il suo caffé è pronto, glielo conferma il biiiip prolungato della macchinetta, ma non riesce a fare a meno di guardare Martin senza nemmeno sbattere le palpebre. Mantiene un’espressione apatica per quasi dieci secondi, prima di riprendersi dallo shock e riuscire a formulare una risposta sensata. Ma tutto quello che riesce a dire è un confuso:
«Ehm… no…?»
Martin pare sinceramente stupito da quella risposta.
«Perché no?»
A questo punto Wendy non sa più se prenderlo sul serio o meno.
«Scusa, è così che ti approcci ai colleghi di solito? Vai da loro e gli dici “ehi ti va di far finta di essere la mia fidanzata per tre giorni, sarà divertente, dai!” perché sei disperatamente annoiato o cosa?»
Martin sbuffa rumorosamente, portandosi una mano tra i capelli neri. Si allontana dalla macchinetta, in modo da guardare Wendy più attentamente.
«Senti, lo so che è molto random come cosa da chiederti. Ma ho davvero bisogno del tuo aiuto questa volta».
Wendy si piega per prendere il suo caffé, ormai diventato freddo, dalla macchinetta, senza staccare gli occhi da Martin.
«E hai bisogno proprio… di me?» domanda, inarcando le sopracciglia.
«Sì» risponde Martin, iniziando a mescolare il suo caffé. Stranamente è molto nervoso. Wendy non si ricorda l’ultima volta in cui ha visto Martin Forres nervoso. «Ho questa… sorta di evento con la mia famiglia che è a quanto pare un affare super importante per loro, e i miei fratelli porteranno i loro partner super perfetti e l’evento stesso è pieno di gente importante che viene solo per mostrare il proprio partner e quando mia madre mi ha chiesto se avrei portato una ragazza da conoscere le ho detto di sì, ma il problema è che non ho una ragazza, quindi ora mi serve qualcuno che faccia finta di esserlo. Insomma, puoi farmi questo piccolissimo favore, ti prego?»
Wendy deve riprendersi da tutte quelle nuove informazioni.
Per prima cosa non sapeva nemmeno che Martin avesse dei fratelli, dava per scontato che fosse figlio unico, con tutti i soldi che ha. Ma si rende conto perfino lei che ha altro a cui badare al momento.
Prende un lungo respiro e dopo aver finito il suo caffé, dice:
«Lo sai che questo ufficio è pieno di donne, vero? Perché proprio io? Perché non lo chiedi… che ne so, ad Alice dell’ufficio stampa?»
Martin fa una faccia disgustata.
«Chi? Alice Gambe Lunghe? Nah, è troppo alta per me. Ci farei brutta figura».
Wendy lo guarda con fare offeso, ma non ha tempo di replicare, perché Martin se ne esce con una seconda risposta che riesce a sconvolgerla ancora di più:
«E perché… insomma, non sono amico con nessuna di loro. Io e te ci conosciamo da tanto, almeno non sarebbe imbarazzante, dai».
Wendy emette una risata che cerca di trattenere al più presto.
«Uhm… lo sai che io e te ci odiamo, vero?» gli dice, sempre più confusa.
Martin la guarda per un secondo, aggrottando le sopracciglia.
«Ah sì? Non ne ero al corrente».
Wendy non riesce a credere alle sue orecchie.
Questo lurido
«Senti Martin» inizia Wendy, il suo tono diventato improvvisamente serio. «Non so a che gioco tu stia giocando. Ma non ho intenzione di venire a Brighton e spendere dei soldi per… cosa? Essere la tua finta ragazza per tre giorni così che tu possa fare bella figura con la tua famiglia e-»
«Pagherò tutto io» la interrompe Martin, facendo un passo verso di lei. «Il trasporto, il cibo, tutto quanto. E dormirai nella nostra casa e sarà tutto a spese mie. Tu non dovrai sborsare un soldo, te lo prometto».
«Oh, ma grazie mille, Gandhi! Pensi che sia davvero solo quello il problema?» ribatte Wendy, voltandosi dall’altra parte per buttare il bicchierino di plastica, sentendosi leggermente infastidita da tutta quella insistenza. «Cosa dovrei dire alla mia famiglia? Che sono scappata a Brighton per il weekend con l’ex di mia sorella perché improvvisamente siamo diventati amici per la pelle?»
«Non devi dire loro per forza che sei con me. Inventa una scusa, che ne so, che passi il weekend da Sally e Hannah alla loro casa al lago, o che sei ad una convention per lavoro!»
Wendy si volta verso di lui, spazientita. Martin ha una ridicola espressione triste stampata sulla faccia, sembra quasi sul punto di inginocchiarsi e scoppiare in lacrime davanti a lei.
«Ti supplico, Wendy. Io… farò qualsiasi cosa. Qualsiasi» finisce per dirle Martin, con un filo di voce.
A questo punto però Wendy è intrigata dalla proposta. Si mette a braccia conserte e inizia a scrutarlo dall’alto in basso con un mezzo sorriso stampato sulle labbra.
«Avevi in mente?»
«Caffé».
«Ha! Passo».
«Non del semplice caffé» si affretta a spiegare Martin, mettendo le mani davanti a sé. «Caffé vero. Quello puro, delizioso, di prima qualità, dalla Colombia!».
Wendy rilassa improvvisamente le braccia. Lo guarda per un secondo intrigata.
Caffé vero, puro, delizioso, di prima qualità, dalla Colombia….
Oh, possono esistere parole più belle di queste?
«Ma stai zitto…» riesce a dire solamente, mentre la sua mente inizia già a bramare quel caffé. «Non sei così ricco da poterti permettere davvero un-».
«Lo farò» annuncia Martin, prima che lei possa finire la sua frase. «Ti darò un sacco intero di puro caffé testato e proveniente dalla Colombia, Ma tu devi promettermi che verrai a Brighton con me».
Wendy scoppia in una rumorosa risata. Inizia a dirigersi verso l’uscita della sala relax, girandosi per guardarlo. Martin è davvero stupido a volte.
«Certo, Gandhi! Accetterò la tua offerta solo il giorno in cui un fattorino busserà alla mia porta e mi consegnerà un sacco stracolmo da capo a fondo da nient’altro che puro caffé di prima qualità e proveniente nientemeno che dalla Colombia!»
Due giorni dopo un giovane ragazzo in divisa bussa alla porta del suo appartamento, e Wendy è presa da un’improvvisa voglia di strangolare Martin quando sente il fattorino dire: «Un sacco da sei chili di caffé di prima qualità dalla Colombia per… ehm? “La futura Mrs. Forres”?»






Nota post scriptum:
Capitolo dedicato all'amore della mia vita, il caffé, senza il quale io non potrei mai vivere.
Mel.
  
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