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Autore: Hikaru_Tsuki    06/12/2018    1 recensioni
Sapete, dire che non abbia mai voluto diventare qualcuno... è mentire. Chi non ha mai sognato di vivere un'avventura degna di un romanzo? Ed ecco come, io una nerd patentata, sono finita per realizzarlo per davvero il mio sogno. Certo ho sofferto, tanto. Le cicatrici che ho lo dimostrano.
Ma grazie a me, beh i draghi non sono del tutto spariti. Quella che state per sentire è la storia di come una ragazza inutile sia diventata una vera Vichinga.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Drago Bludvist, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' Le Disavventure dei Haddock e dei cavalieri di Berk'
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L’Alba della Battaglia.






































Trovava esilarante vedere il proprio proprietario cadere a terra. Principalmente se era buttato di mal modo, a seguito di una idiozia.
ZannaCurva sdraiato, lo osservava mentre si rialzava, alzava i pugni… e ricadeva a terra.

Fulmine che gli era vicino alzò un sopracciglio, trovava bizzarro il rapporto dei due. Erano come fratelli, bisticciavano, discutevano, ma si volevano bene.

Lui invece, ogni volta che vedeva la sua umana cadere a terra tratteneva a stento la voglia di saltare sopra uno di loro e attaccarli. Gli altri, sembravano tranquilli osservando i loro amici combattere, perché lui no? Chiuse gli occhi ricordando il brutto periodo che aveva vissuto prima di Victoria, scappare dagli umani che volevano per fallo lottare in quel posto orribile… La fame… odiava il fatto che non fosse capace di cacciare, perché lui cresciuto tra le sbarre non aveva mai vissuto come un vero drago, ma bensì come oggetto, aveva capito che non mangiando non potevano farlo combattere, lo liberarono quando lo videro magro come uno scheletro, credendolo malato di qualche malessere, conobbe Victoria tre giorni dopo, e non riusciva a non esserle grato. Lo aveva portato a Berk, grazie a lei aveva conosciuto Sdentato che con la sua pazienza degna di un Alpha gli aveva insegnato in poco tempo tutto quello che lui non sapeva. Uno sbuffo attirò la sua attenzione e lui apri gli occhi, la sua cavaliera era per terra e ridacchiava.
« Questa volta c’ero quasi! » Strinse la mano di Astrid e si alzò.

« Si questa volta, mi hai quasi sfiorata, sono gran passi in avanti » Le rispose mentre si rimetteva in posizione di guardia.

« Già che ti ho quasi sfiorato per me significa che riuscirò a evitare di avere un altro buco allo stomaco. » Victoria sorrise, era tutta sporca di terra, attorno a sé, i cavalieri divisi in coppie si allenavano, tutti tranne Hiccup, che era da qualche parte con Sdentato per riempire le riserve di cibo e di acqua. Astrid sorrise appena e si fermò.

« Basta, pausa » La castana non ebbe il tempo di chiederle il motivo che qualcosa di grigio le fu addosso, leccandole la faccia allegra, Victoria cercava di non ridere.
« Fulmine lo sai che non si leva! » Appena libera la ragazza, ritrovandosi appiccicosa sorrise malignamente al proprio drago che preoccupato indietreggiava. In pochi secondi la ragazza saltò sopra il suo muso e cercò di pulirsi su di esso. Gli altri spettatori ridevano divertiti la scena, la pausa durò altri tre minuti e ripresero ad allenarsi.

Victoria alla fine riuscì per davvero a sfiorare la spalla di Astrid, e per lei fu come vincere una medaglia di oro alle olimpiadi. Il fatto che fosse il Generale di Berk, confermava solo quello che tutti sapevano, Astrid era l’essenza stessa del combattimento, l’agilità e la furtività non erano che la superficie. La sera, si ritrovarono di nuovo attorno al punto fuoco, Hiccup era tornato da poche ore e si faceva raccontare quello che avevano fatto durante la sua assenza, sorrise fiero a Victoria quando Astrid rivelò che alla fine era riuscita a sfiorarla mentre si girava. Il vichingo sapeva quanto era difficile combattere contro Astrid, lui stesso a malapena riusciva a resistere oltre un minuto contro di lei. Come la sera precedente tutti andarono a dormire quando la luna era alta, Hiccup e Astrid seduti davanti alla capanna di quest’ultimo guardavano le stelle.
« Sai… una parte di me è felice di essere qui, dico… qui è dove è nato tutto » Hiccup strinse la sua amata in un abbraccio di lato.

« Già, il nostro primo bacio… quando ti sei dichiarato… quando ci siamo messi insieme…» La giovane girò il viso e lo baciò sulla guancia. « Sei preoccupato non è cosi? »
« Come non posso? Quel individuo non ha pietà Astrid… se vuole combattere… è perché ha qualcosa che sa potrebbe portarlo alla vittoria… non attaccherebbe mai per puro piacere. » Astrid rimase in silenzio pensando.
« Non sei solo ricordi? » Lo baciò prima di alzarsi per andare a letto, vide di nuovo la capanna di Victoria illuminata e decise di controllarla.

Entrando appena vide la ragazza china su un libro, Fulmine le era sdraiato intorno come se la proteggesse. La vichinga bussò appena attirando l’attenzione di entrambi.

« Disturbo? »
« Astrid! Ovvio di no, hai finito di amoreggiare con Hiccup vedo… » Victoria si alzò stiracchiandosi, fu in quel momento che Astrid notò una cosa in particolare. Fulmine seguiva ogni movimento di Victoria con uno sguardo preoccupato. Se non fosse per il fatto che quello sguardo le era molto famigliare, non avrebbe mai capito cosa stesse succedendo. Si ricordava da bambina che era lo stesso sguardo che aveva Sdentato i primi giorni in cui Hiccup usava la protesi.
« Victoria…»
« Si? »
« Levati la maglietta. »
Victoria rimase in silenzio e alzò la maglietta. La ferita cucita dalle agili mani di Gothi, aveva un colorito strano. Astrid, alzò lo sguardo verso l’amica e si diede mentalmente della stupida per non aver notato prima quanto fosse pallida, era palese che aveva bisogno di riposo, ed invece le aveva chiesto di esercitarla nel combattimento.

« Victoria… io…»
« Astrid, sto bene. Devo solo applicare ogni giorno quella crema puzzolente che Gothi mi ha passato »
Per quanto Victoria cercasse di tranquillizzarla, la giovane vichinga non riusciva a darsi pace. La salutò con il capo chinato e si diresse verso la sua capanna.
Il giorno successivo si diresse subito da Hiccup. Il ragazzo era chino sul suo tavolino e stava firmando delle pratiche che si era portato da Berk, accanto ogni tanto scriveva su un libro i suoi appunti.

« Hiccup posso entrare, cosi ti posso spiegare nei minimi dettagli quanto tu sia un idiota»
« Ho qualche scelta? » Il giovane alzò lo sguardo sospirando, dentro cercava di pensare cosa mai avesse fatto di sbagliato.
« No. » Astrid stringeva i pugni mentre entrava con tutta la calma del mondo. Rimasero in silenzio e la ragazza si fermò davanti alla scrivania, il castano la guardava appena preoccupato.

« Hic vieni qui »
« Perché ? »
« Vieni solamente qui. »
« No no, conosco quel tuo tono di voce vuoi picchiarmi » Se non fosse per la situazione la ragazza si sarebbe messa a ridere, o almeno a sorridere. Amava quel senso ironico del fidanzato, ma a volte lo odiava perché non riusciva ad essere seria con lui.

« Allora dammi quel libro» Disse semplicemente stendendo la mano verso di lui, indicando il libro che usava per scrivere i suoi appunti.
« Solo se prometti di non usarlo per uccidermi» Hiccup sapeva che sarebbe finita cosi. Ma da idiota innamorato che si sentiva di essere le aveva passato il libro e ora si stava proteggendo dai colpi della ragazza. Stava per chiamare aiuto quando la vide fermarsi.

« Ti sei reso conto che Victoria ha ancora un buco nel fianco vero? Perché l’hai lasciata venire con noi? Eh? Ed io come un’idiota ieri l’ho messa sotto con gli allenamenti… Se lei dovesse…» Il giovane sorride di lato e strinse la sua amata in un abbraccio.
« Victoria è una vichinga ormai, se le avessi detto di rimanere ferma avrebbe trovato un modo per venire, lo sai bene. Per la questione dell’allenamento… As, stiamo per affrontare una guerra. Capisco la tua preoccupazione ma se lei non ha nessuna base morirebbe. » La bionda rimase zitta, osservando il libro che aveva ancora tra le mani.
« Hai ragione » Hiccup stava per replicare con una delle sue battute sarcastiche quando la giovane alzò una mano.
« Chiudi il becco »
« Non ho detto nulla! »
« Chiudilo lo stesso! »
« Non hai nessuno potere su di me sono il capo ricordatelo! » Hiccup si era allontanato e aveva incrociato le braccia al petto serio.
« Sei davvero sicuro? » Astrid sorrideva malevolmente, ed il giovane si rese conto troppo tardi di aver fatto un errore madornale.


-


« Perché Hiccup sanguina? » Victoria guardava confusa il giovane capo, che si teneva un panno sul naso.
« Perché è un idiota » Astrid le sorrise appena osservando anche lei Hiccup.
« Non sapevo che l’idiozia facesse uscire dal nulla il sangue dal naso » La castana sorrise all’amica immaginandosi come mai il giovane si lamentava.
« Potrebbe essere un nuovo fenomeno » Le due si guardarono in silenzio e scoppiarono a ridere. Hiccup girò il viso verso di loro e aggrottò la fronte confuso, appena comprese che ridevano di lui sbuffò contrariato.

GambediPesce entrò fermandosi un attimo per guardare Hiccup poi alzò le spalle e si diresse verso le ragazze.

« Victoria posso parlarti un attimo… del libro che ti ho prestato ieri? » La giovane in questione annuì è salutò tutti prima di seguirlo.

« Sarò sincero, non mi piace il tuo piano. » Victoria sorrise mentre entrava nella capanna di GambediPesce. I due avevano scelto un codice comune per incontrarsi, ed inoltre la giovane sapeva che da lui non sarebbe entrato nessuno.

« Lo so, ma sai anche tu che è quello migliore » Il ragazzo si grattò la guancia pensieroso. Infondo lei aveva ragione, ma sapeva bene che poi chi rischiava di essere linciato da tutti era lui.

« Controllare la zona… tipo spia incognito… lo sai vero che in mazze e artigli la spia muore sempre vero? » Victoria sorrise appena, quel sorriso preoccupò da morire il biondo. « Tu… »
« Se intendi dire che so che sto per fare una cosa che ha il buon ottanta percento di probabilità… anzi facciamone il novanta, di venir uccisa, o peggio torturata… Si. Lo so, ma non sarò sola. C’è Fulmine… Anche se non sa del piano ».

GambediPesce aprì la bocca senza dire nulla, ma dentro pensava con stupore che quella davanti a lui era davvero la reincarnazione di quel pazzo di Hiccup.

« Quando vuoi…? »
« Tra poco, ho già tutto pronto, ieri ho studiato le mappe che mi hai passato e ho in mente un percorso. Tu… beh tu tienili occupati, se non torno nel pomeriggio… è stato un onore averti conosciuto. » La giovane strinse l’amico in un abbraccio ed uscì ancora prima che potesse parlare.

Si incamminò verso la sua capanna ripassando a mente le cose che avrebbe preso con se. Fu sorpresa di trovare Fulmine che seduto la osservava con curiosità. Lei era quasi sicura che a quell’ora il suo fidato amico stesse mangiando con gli altri Draghi.

« Hey campione, andiamo a fare una piccola missione ti va? » Fulmine si avvicinò a lei e annusò il fianco ferito, la ragazza la mattina stessa aveva messo la crema ed ogni tanto la Furia Tempestosa sentiva i suoi gemiti di dolore.
« Sto bene, nell’impasto c’è anche saliva di Furia Buia, Gothi ha detto tempo due settimane e sarò nuova di zecca » Victoria gli accarezzò il muso e con calma si preparò la borsa. Sul tavolo c’era la lancia che Hiccup le aveva regalato due giorni prima, poco prima di partire verso la Riva. Victoria la prese e la divise in due, per non attirare l’attenzione mentre volava con Fulmine. Voleva far intendere che voleva fare dei giri col suo drago nulla di più. Hiccup non poteva dirle nulla, lui stesso ogni tanto spariva per volare su Sdentato.
Pronta la giovane sospirò, chiuse la sacca sulla sella di Fulmine ed uscì dalla capanna.
« Volo prima di pranzo? » Victoria si girò verso Hiccup che ancora si teneva il panno sul naso.
« L’hai irritata molto questa volta non è cosi? » Il giovane rise divertito mentre se lo toglieva, Victoria vide il naso già a patata leggermente gonfio.
« Già… le ho detto che sono il capo e che non mi può zittire. » La giovane scosse il capo ridendo divertita mentre saliva ingroppa a Fulmine. « Victoria… »
La ragazza stava per far partire il suo drago quando la voce del amico la fermò, lo guardò preoccupata e lo vide abbassare il capo.
« Fai attenzione »
« Sempre. Ci vediamo dopo, fai il bravo e ricorda ad Astrid quanto tu la ami »
Hiccup sorrise appena e si diresse verso la capanna della sua fidanzata. Victoria sospirò e sussurrò a Fulmine di partire.

Il viaggio durò qualche minuto, anche perché Victoria li incontrò a metà strada. Erano tre navi, piene zeppe di draghi in trappola, le riconobbe per via del simbolo sulla vela. Prima di iniziare la sua fanfiction aveva passato ore e ore ad osservarla. Ed adesso, lo vedeva. Drago Bludvist riusciva ad essere più terrificante dal vivo. Aveva lo sguardo serio davanti a se, e grazie a Dio non guardava in alto, anche perché Fulmine essendo grigio passava molto inosservato tra le nuvole.
« Che piani avrà… » Sussurrò la giovane tra se, quando vide che l’uomo teneva su una mano non una ma ben due catene che andavano sotto acqua, si ricordava che nel film teneva così la grande bestia. Lo vedeva che urlava, che muoveva il braccio indicando la direzione da dove lei era venuta, secondo i suoi calcoli ci avrebbe messo qualche ora per arrivare alla Riva. Doveva agire velocemente.
« Fulmine, colpiscilo, spaventiamolo e corriamo dai altri… li dobbiamo avvisare. » Il drago osservò l’uomo e ne ebbe quasi il timore, aveva sentito le storie su di lui, di come avesse portato Sdentato a commettere un omicidio, se poteva fare cose di quel genere, non osava immaginare cosa avrebbe ordinato di fare alla sua cavaliera.

Il drago, scosse il capo e si buttò verso la sua direzione, con un colpo al plasma simile a quello di Sdentato sorprese l’uomo, ma Fulmine non aveva la stessa mira di Sdentato ed infatti colpì l’uomo ai piedi. Victoria impallidì quando Drago alzando il capo la vide, sorrideva sadicamente, era distratta da quello sguardo che non vide le frecce che volavano in direzione di Fulmine, quando lo vide guaire di dolore, scosse il capo interrompendo il contatto visivo col nemico. Dovevano tornare in fretta, perché la ragazza era certa che quelle frecce erano intrise di Midollo di Drago. E se non ricordava male ci mettevano qualche minuto ad agire. Appena mise piedi sulla Riva, Fulmine le svenne ai piedi, vide GambediPesce correrle contro e fu certa che aver combinato un pasticcio.






_-_-_-_-_- Angolo del futuro -_-_-_-_-_-


Un bacio ai tutti, e beh, stiamo arrivando al culmine della storia, Drago è apparso, e Victoria ha appena combinato un guaio… Spero di concludere la storia prima di natale come regalo a voi!

Un saluto va a Alidelvento_10192 sempre dolce e alla new entry Sakurawolf18! Non esitate a farmi domande ;)

Baaaaaaci

Hikaru_tsuki









   
 
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