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Autore: Myriru    06/12/2018    2 recensioni
Renaissance. [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Parigi, autunno 2017.
Può l'arrivo di una nuova persona cambiare il gioco del destino?
Può una sola persona far saltare una farsa durata anche troppo?
Può un estraneo cambiarti la vita indissolubilmente?
Leggete per scoprirlo!
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 «Non ti ho ancora presentato mio fratello… »
«L’ho visto solo un paio di volte quando veniva a trovarti, spero di non avergli fatto una brutta impressione »
«Affatto… »
Françoise si voltò a guardarlo senza smettere di sorridere, lui alzò le spalle abbozzando un dolce sorriso; lei si avvicinò a lui per abbracciarlo, legando le braccia al collo, ridendo insieme a lui. André le fece incrociare le gambe dietro la schiena per poi avvicinarla sulla penisola della cucina, ormai sgombera da pentole e il resto. Si baciarono dolcemente, accarezzandosi e ridendo.
«Buon compleanno tesoro! »
Victor entrò nell’appartamento come se nulla fosse, lasciando i due soli in cucina per entrare nel bagno e continuare il suo monologo su quanto fosse odioso guidare nei giorni di festa. Françoise scese subito dalla penisola e si aggiustò la camicia rossa nei pantaloni, e André si allontanò da lei imbarazzato.
«Non puoi capire il traffico sorellina! E’ stato davvero stancante! La prossima volta rimango a dormire da te la vigilia, capito?  Ogni anno sempre la stessa storia… Sono davvero esausto e non è neanche mezzogiorno alla fine! Come hai passato la vigilia? Ti sei divertita dai ragazzi? »
Chiese mentre tornava dal bagno e si avvicinava al forno acceso per vedere cosa c’era dentro e Françoise lo raggiunse divertita.
«Mi dispiace Victor, la prossima volta facciamo come dici tu! Come fai ad essere così stanco a quest’ora? Io mi sono svegliata tardi, questo è vero, ma di sicuro ho fatto più cose di te e guardami, non sono per nulla stanca! »
«Uhm… probabilmente. E l’unica cosa che dovevi fare di buono in tutto questi era presentarmi questo ragazzo e non l’hai ancora fatto, sicura di essere sveglia mia cara? »
André sorrise nel vedere il volto arrossato della ragazza che assomigliava molto al rosso della sua camicia. Victor alzò le spalle, avvicinandosi al ragazzo e porgendogli la mano in segno di saluto.
«Victor Girodelle, piacere »
«André Grandier, è un piacere anche per me conoscerti »
«Allora André… Quali intenzioni hai con mia sorella? »
«Victor! »
Il ragazzo non dette ascolto alle lamentele di Françoise, il suo sguardo era fisso in quello della persona che si trovava davanti e neanche lui sembrava voler cedere.
«Di certo non le stesse del suo attuale fidanzato »
Françoise sussultò, girandosi lentamente per guardarlo dritto negli occhi senza dire una singola parola. Victor sgranò un po’ gli occhi a quella affermazione, stupito dalla fermezza della sua voce e dallo sguardo dolce che aveva rivolto per alcuni secondi alla sorella. Sorrise al ragazzo, stringendogli fortemente la mano.
«E’ un piacere averti in famiglia! Ma ora forse è meglio metterci a tavola se non vogliamo che i manicaretti di Françoise vengano sprecati! »
///@///
Avevano pranzato allegramente, parlando del più e del meno e André fu felice di rispondere a tutte le domande che gli poneva Victor, senza esitare neanche per un momento. Françoise si stupì di come si fosse piegato a quelle domande, alcune volte un po’ scomode, del fratello ma non volle darci più di tanto peso. Era così felice in quel momento! Era la prima volta che Victor adorava una persona, soprattutto di sesso maschile, che gli avevano presentato. Neanche quando portò a casa Paul per la prima volta fu così socievole, prima che iniziassero i loro conflitti. Quando finirono di mangiare i due ragazzi aiutarono Françoise a ripulire tutto e a riordinare i piatti e le stoviglie.
«Quindi tu sei più grande di lei… come mai frequentate lo stesso “anno” universitario? »
«Purtroppo ho dovuto saltare un anno per delle cure alla vista che mi rubavano tempo prezioso per studiare, così ho evitato di dover ripetere più volte un esame per nulla e ho avuto tutto il tempo di recuperare e prepararmi per bene »
«Problemi alla vista? »
«Non vedo molto bene, sono nato quasi ceco ma grazie ad alcuni medici spagnoli sono riuscito a recuperare la maggior parte della vista. Due anni fa ho avuto un nuovo calo ma abbiamo risolto tutto con terapie e interventi… per questo ho “perso” un anno »
«Non me l’hai mai detto… »
Sussurrò Françoise guardandolo preoccupata.
«Non lo sa quasi nessuno, poi ora non ho più problemi quindi mi sembra inutile andare a spolverare quest’argomento  »
André sorrise, aggiustando gli occhiali sul naso e alzò lo sguardo verso di lei.
«Ma sono felice di aver perso quell’anno, non ti avrei mai incontrato in caso contrario »
«Questo è vero! »
André sentì il telefono vibrare nella tasca del pantalone e guardò lo schermo.
«Scusatemi, devo rispondere »
«Non ti preoccupare, vai! »
Lui annuì e rispose al telefono sorridendo, si allontanò nel corridoio, lasciando i due fratelli da soli nel salone.
«Quante volte? »
«Cosa? »
«Quante? »
«Quante volte cosa? »
Victor alzò un sopracciglio e le sorrise maliziosamente, Françoise non capì subito ma quando intuì cosa volesse sapere il fratello arrossì violentemente.
«Victor! Non ti ho mai chiesto quante volte ti portassi a letto la tua fidanzata! »
«Forse perché non ne ho una »
«Non cambiare discorso »
«Allora? »
«Oh mio Dio! E poi chi ti dice che io e lui »
«Ti prego, quando sono arrivato si vedeva che ti stava mangiando con gli occhi e vi ho visti sulla penisola, non pensate che sia così sbadato da non accorgermene »
«Victor… »
«Questo è il più bel regalo di Natale che tu potessi farmi, sappilo »
Françoise non disse nulla, iniziò a giocare con una ciocca di capelli pensierosa e Victor non le tolse gli occhi di dosso.
«Non lo so, non mi sono messa a contare… »
«Da quando va avanti questa relazione? »
«Oggi è scoppiata, ma forse va avanti da quando l’ho visto per la prima volta… »
«Ti sei proprio innamorata, eh? »
Lei rise, liberando la ciocca dalla tortura delle sue dita e si voltò a guardarlo dolcemente.
«Cosa faccio con…? »
«Quello che ti dico da tanto tempo, è ora di prendere in mano le redini della tua vita. Sappi però che io ci sarò sempre per te e ti supporterò in ogni tua decisione e sono sicura che anche lui lo farà »
///@///
«Victor mi ha chiesto da quanto fossi arrivato stamattina »
Françoise poggiò il capo sulla sua spalla, accarezzandogli il collo e delineando con la punta delle dita la linea della mascella. Lui si girò verso di lei per guardarla negli occhi e con il dito tracciò il profilo del naso* fino ad arrivare alle labbra.
«Gli hai detto vero che non me ne sono mai andato vero? »
Lei annuì lentamente e André sorrise, liberando nell’aria il fumo della sigaretta. Françoise rise leggermente, poggiò il capo sul suo petto, sbattendo un paio di volte le palpebre assonnata e le lenti carezze che le stava donando André in quel momento sulla schiena avevano un effetto soporifero su di lei.
«Chi ti ha chiamato prima? »
«Mia madre e mia nonna, volevano sapere come stessi  e augurarmi buon Natale »
«Ti sei chiesto il perché di tutto questo? »
André alzò il volto cercando il suo sguardo ma quello di lei era perso nel vuoto.
«Sì, stamattina quanto ti ho vista dormire vicino a me. Credo che fosse destino, sai? »
«In che senso? »
«Dovevamo conoscerci, dovevamo fare tutto questo. Mi hai fatto battere il cuore dalla prima volta che ti ho vista, ma la mia mente era ancora offuscata dal ricordo di Celia e non gli ho dato ragione. Mi sono promesso da quando mi hai parlato di Paul che ti avrei aiutata, in ogni modo possibile, ma non pensavo di innamorarmi di te. Non credevo neanche di poter provare una passione così grande per qualcuno »
André prese la mano della ragazza e le baciò il palmo dolcemente, Françoise alzò il capo per guardarlo negli occhi.
« Tell me something, boy… Aren’t you tired tryin’g to fill that void? Or do you need more? Is there somethin’ else you’re searchin’ for?**  »
André rise, sistemandosi meglio sul materasso e avvicinò il volto al suo, baciandola dolcemente.


*= citazione dal remake di “A Star is Born” di Bradley Cooper e Lady Gaga. Per chi non l’avesse visto: Ally(Gaga) non ha mai sfondato nel mondo della musica perché non la consideravano bella e perché il suo naso era troppo grosso e Jackson (Cooper) le chiede di poter toccare il suo naso, sfiorandolo con la punta delle dita. Questa scena viene ripresa più volte dai due nel corso del film, diventando così quasi un loro simbolo.
**= sempre “A Star is Born”, questa volta dalla colonna sonora, cantata da entrambi. Ecco il link per ascoltare la canzone:  https://www.youtube.com/watch?v=bo_efYhYU2A. 
   
 
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