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Autore: Harry Fine    07/12/2018    4 recensioni
[Anime/manga fantasy]
Al mondo ci sono tantissimi ragazzi che soffrono. Oppressi dai bulli, soggetti a violenze e che annegano nella loro disperazione. E in cambio tutti loro ottengono qualcosa di molto speciale. Gli Stick. Oggetti venduti da uno strano sito che dona poteri che gli concederanno la loro vendetta. Almeno fino al giorno dell'arrivo di Tempest, il cataclisma che distruggerà e ricostruirà il mondo da zero. Riusciranno i protagonisti a svelare il mistero dietro il sito per maghi prima che ciò accada?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: OC
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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I maghi erano ancora tutti bloccati in ospedale. Era passata un'altra settimana dal risveglio di Hana e non era cambiato niente. Loki e Mayumi non avevano ancora accennato a risvegliarsi e la tensione si poteva tagliare quasi a fette.

In quel momento erano tutti radunati nella stanza dove i tre ricoverati erano stati spostati e le loro facce erano quanto mai scure.
Gli amministratori sembravano svaniti nel nulla. Gli attacchi si erano interrotti di colpo e questo non era bello quanto poteva sembrare. 
Avevano imparato che ormai c'erano solo inganni intorno a loro. Quasi tutto quello che sapevano su quel sito erano solo stupidaggini messe in giro per spingere i maghi a collaborare inconsapevolmente con quei mostri e loro stessi erano come serpi. Infide e sempre nascoste, in attesa del momento buono per colpire.

E ormai loro erano in chiaro svantaggio. I dottori avevano detto che le vite di Mayumi e Loki non erano in pericolo, ma nessuno sapeva quando si sarebbero risvegliati e che, a causa del loro deterioramento fisico dato della magia, non era sicuro che lo avrebbero mai fatto.
Dimitri si portò due dita sul ponte del naso con fare esasperato. Quella situazione era seriamente impensabile. Due settimane prima non aveva idea che tutti loro fossero in una situazione simile. Ed inoltre, tanto per rendere tutto più facile, ovviamente, lui e Runa avevano controllato i polsi dei loro compagni. 

La loro vita rimanente era meno del previsto. La bionda aveva ancora poco più della metà dell'emblema, mentre quello del rosso era ormai dimezzata.
E ora lo sapevano tutti. Era anche per questo che loro avevano chiamato Midori e Sarah e avevano raccontato tutto a loro e ad Hana. E naturalmente non l'avevano presa bene.
《Come accidenti hanno fatto ad utilizzare tutta quella vita?!》 Stava urlando da circa venti minuti l'americana.

Sentiva gli occhi lucidi e una gran voglia di prendere a pugni qualcosa. La sua migliore amica era lì, davanti a lei, immersa in un sonno dal quale era possibile che non si riprendesse e ora saltava pure fuori che la spiegazione era che aveva usato i suoi poteri più del dovuto!? 
Non poteva crederci. Il sospetto che lo avesse fatto per difendere lei la stava divorando. Era rimasta accanto a lei a vegliarla per tutto quel tempo, in attesa del momento in cui si sarebbe svegliata, ma adesso stava rischiando di non vederla più sveglia e questo non doveva accadere.

Non poteva rimanere da sola un'altra volta. Mayu era stata l'unica ad aiutarla e proteggerla dopo che era fuggita dalla casa dell'individuo che la teneva come schiava e adesso stata rischiando di non rivederla più, di non sentirla più suonare e nemmeno di poterci parlare.
Solo che di colpo la voce di Dimitri la riscosse dalle sue riflessione.

《Magari usando i loro stick? Non li hanno mica ricevuti ieri.》 Commentò infatti il russo con il sopracciglio alzato e la voce grondante di sarcasmo.
Non aveva niente contro quella ragazzina, era una persona molto utile ed era molto meno seccante di tantissima gente che aveva incontrato, ma in quel momento gli stava seriamente urtando i nervi.
Dopotutto, quei due non erano diventati maghi da così poco, era normale che avessero usato così tanto i loro poteri, specialmente con tutti i combattimenti che avevano sostenuto di recente.

Cosa che anche lei stava pensando, ma sicuramente non voleva sentirsi dire, perché la sua faccia si fece di colpo rossa per la rabbia.
《Come puoi essere tanto insensibile!? Fai delle battute mentre loro sono ridotti così!?》 Urlò infatti. 《Sono anche tuoi amici, come fai ad essere così disinteressato!?》
《Non lo sono affatto! So benissimo che sono miei amici e il rischio che corrono e nemmeno io voglio vederli morti.》

《Ma questo non ti impedisce di fare lo spiritoso! Ma dopotutto, te ne sei rimasto in Russia fino ad ora come se noi non esistessimo. Se Midori e Runa non fossero venute a prenderti non saresti nemmeno tornato qui!》
Il bel volto del ragazzo si contrasse un attimo in una smorfia di rabbia. 《Senti tu, mocciosa…》

《BASTA! Questo non è il momento di comportarsi come bambini! Tutto quello che è successo è già abbastanza grave senza che noi iniziamo a darci addosso a vicenda.》 Si intromise di colpo l’albina dagli occhi verdi. Erano tutti stanchi e preoccupati, anche lei era stufa di tutta quella situazione, ma urlarsi addosso non sarebbe servito a niente.
Glielo voleva anche dire e ripetere, ma Runa si intromise col suo solito tono freddo e piatto. 《Midori ha ragione. Non importa come loro abbiano usato cosi tanto i loro poteri in questo momento. La cosa che importa è che non si può tornare indietro e che adesso la priorità è aiutarli a svegliarsi.》

《Ma come facciamo? A parte quei pochi stick che ci siamo portati dietro non abbiamo niente. E tra le nostre non c'è nessuna magia che possa guarirli.》 Commentò Hana con fare frustrato. In quel momento le sarebbe piaciuto veramente moltissimo sfondare quel maledetto ghigno che Nana aveva sempre in faccia.
L'albina dagli occhi rossi sospirò. Era vero, eccetto i loro e quei pochi che si erano portati in aggiunta non avevano nessuno Stick che potesse aiutarli a riprendersi dopo eventuali scontri con gli amministratori. 

Lei stessa qualche sera prima era tornata al container e lo aveva trovato completamente distrutto. Gli strumenti musicali contenuti erano stati fatti tutti a pezzi e c'erano grossi brandelli di lamiera ovunque, ma nessuno degli oggetti provenienti dal sito per maghi era presente.
E questo era stato ancora più sconfortante. Non bastava che due dei suoi compagni fossero in coma, e che un'altra fosse impossibilitata ad uscire dall'ospedale, ma avevano pure perso la loro collezione. Avevano combattuto e ucciso così tanto per averli e adesso Nana se li era ripresi tutti.

E a quel punto, non rimaneva altra scelta. Il giorno prima lei, Dimitri, Hana e Midori ne avevano parlato e avevano capito di dover ricorrere a misure drastiche. Sapeva che loro sarebbero stati d'accordo con la sua idea, ma non potevano dire lo stesso di Sarah.
La guardò un attimo. Aveva gli occhi rossi, le guance smunte e l'aria provata. Sicuramente aveva vegliato su Mayumi tanto quanto lei e il russo avevano fatto per Loki  e l'altra albina con Hana e questo rendeva tutto ancora più difficile, ma non esitò.

《Riprenderemo la Caccia. È l'unica via possibile.》 Disse, il suo viso sempre tranquillo, una maschera di ghiaccio simile a quella del castano, rispetto allo sguardo un po' colpevole dell'albina e a quello sbalordito dell'americana, che ovviamente non l'aveva presa bene.
《COSA!? Vo… volete riprendere la Caccia? Ma… ma… abbiamo lanciato noi l'appello ai maghi! Li abbiamo aizzati noi contro gli amministratori! Se ricominciassimo ad ucciderli ci bollerebbero tutti come dei voltafaccia!》 

La ragazza dagli occhi rossi lo sapeva benissimo, neanche lei ne era del tutto convinta che quella strategia fosse vincente, così come non lo erano Midori, Dimitri e Hana, ma quale altra scelta avevano? Avevano già ucciso più di una volta in passato e, se doveva essere sincera, preferiva questo metodo al veder morire i suoi amici.
《Sarah… non c'è altro modo.》 Commentò la mora, ancora stesa in quel letto a causa della fiacchezza del suo corpo. Stava guarendo abbastanza in fretta e gli incubi avevano finalmente deciso di darle tregua, ma era stufa di stare lì e doveva ammettere che uno Stick curativo non avrebbe fatto male nemmeno a lei.

La castana boccheggiò un attimo, guardando insistentemente Midori alla ricerca del suo supporto, ma anche lei si disse d'accordo con gli altri membri del branco. Le dispiaceva davvero molto, ma non poteva tirarsene fuori così.
Tutti loro l'avevano aiutata a sbarazzarsi di Subaru e avevano praticamente salvato la sua vita e quella di suo figlio, quindi avrebbe fatto di tutto per ripagarli.
E soprattutto perché non voleva che i genitori e gli amici dei suoi compagni soffrissero, quelli del rosso per la precisione.

Tre giorni prima infatti, lei e gli altri avevano conosciuto i genitori di Hana e quelli di Loki, insieme al migliore amico di quest'ultimo, visto che tutti erano venuti a far visita ai loro cari.
Erano chiaramente venuti anche altre volte, ma lei e i suoi amici non erano mai presenti. E le aveva fatto uno strano effetti conoscerli.
I genitori della mora erano una coppia tirata a lucido in completo elegante. Lui era un uomo dai capelli scuri leggermente brizzolati, zigomi alti e occhi castani, mentre lei era praticamente identica alla figlia, solo con più rughe e un'espressione tanto algida da incutere timore. 
I capelli scuri ricadevano morbidi sulle spalle e il suo sguardo si era caricato di disapprovazione quando si erano soffermati su di lei e sulla sua pancia dopo averla vista così vicina alla figlia, con la quale erano rimasti abbastanza distaccati.

Non che lei avesse fatto diversamente. I suoi occhi erano rimasti taglienti per tutto il tempo in cui si erano parlati. Era chiaro che Hana avesse dei problemi con loro, ma lei non indagò oltre. Non era il caso di intromettersi, vista la situazione.
Invece l'altra coppia era decisamente un'altra storia, così per il ragazzo che li accompagnava. Lui era un uomo alto e dai capelli castani, degli occhiali sottili e un'aria gioviale, mentre lei era una donna piccola, ma dal volto senza rughe e i capelli neri legati in una crocchia e il giovane aveva un'aria allegra tanto quanto Loki, oltre che dei capelli di un azzurro brillante quanto quello rosso delle ciocche di Loki. E vedere l'espressione preoccupata che si era dipinta sui loro volti era stata abbastanza da farla star male.

Anche loro sembravano piuttosto benestanti visti i loro abiti, ma mancavano completamente della freddezza dei familiari di Hana. Infatti, dopo che ebbero raccontato anche a loro la storiella su come un pazzo armato di pistola li avesse aggrediti di notte, supponendo che fosse uno dei killer che avevano iniziato ad uccidere ragazzi in tutto il mondo in modo massiccio, tutti e tre avevano guardato, terrorizzati come non mai, il volto dormiente del figlio e questo l'aveva fatta sentire ancora più in colpa.

Runa le aveva raccontato che la coppia non era composta dai genitori naturali di Loki, lo avevano adottato quando lui aveva solo dodici anni, ma che comunque lo amavano come se fosse davvero loro e il ragazzo, Natsuo, era una persona davvero speciale anche per lei ed hana. Per questo si era sentita tanto male nel mentire a quelle persone talmente buone che, anche dopo aver rivelato che lui era stato ferito per difenderla, l'avevano comunque guardata con dolcezza. 

Persino Runa e Dimitri, normalmente i più decisi e pratici in situazioni simili, avevano vacillato davanti alle loro espressioni quando gli avevano chiesto più dettagli su cosa era accaduto.
Per un momento avrebbero voluto raccontare loro tutto. Gli sarebbe piaciuto parlare del sito e degli Stick, della Caccia che avevano intenzione di riprendere, ma non era possibile.
Sapevano che gli amministratori non avrebbero esitato ad uccidere chiunque sapesse del sito senza essere un mago, per cui rimasero zitti, nonostante ormai tutti sapessero cosa andava fatto. Persino Sarah sembrava essere più convinta ora.

La loro unica via per arrivare alla vittoria contro i mostri che gestivano il sito era rimanere uniti e senza Loki e Mayumi le loro possibilità erano troppo basse. Dovevano risvegliarli assolutamente.
Infatti, dopo aver scambiato un cenno di intesa con Hana e aver sbrigativamente salutato le due coppie di adulti, si incamminarono tutti e quattro per i corridoi silenziosi dell'ospedale.
Non potevano rimanere lì ancora per molto. Anche se al momento non c'erano stati attacchi, non era saggio fidarsi. 

Sarebbero dunque tornati tutti a casa di Runa, dove comunque la ragazza possedeva una buona scorta di Stick, e lì avrebbero pensato ad un nuovo piano d'attacco.
Solo che qualcosa saltò all'occhio di Midori mentre si avvicinavano all'uscita. Una figura umana piuttosto alta che sembrava osservarli al di là di una finestra. Due iridi blu scintillavano alla luce della luna.
Immediatamente il simbolo di fiori comparve nei suoi occhi e lei si precipitò contro il vetro sotto gli sguardi sorpresi dei suoi amici, ma l'ombra era già svanita veloce, inghiottita dalle ombre serali.

《Che cosa ti prende?》 Le chiese Dimitri, già pronto a difendersi.
《C'era qualcuno qui fuori, ne sono sicura.》 Disse, in tono d'allarme.

《Era un amministratore!?》 Chiese Sarah, già sudando freddo. Ma l’altra ragazza scosse il capo.
《No. Non mi è sembrato. Ma, chiunque fosse, ci stava comunque osservando, ne sono certa.》 Rispose lei, mentre tutti uscivano e acceleravano passo.

Non era saggio rimanere troppo a lungo allo scoperto, dunque fecero più in fretta che poterono per arrivare alla casa della ragazza dagli occhi rossi. Ma non erano gli unici a fuggire.
Un'altra ragazza stava cercando di scappare tra i vicoli non troppo distanti da loro. Le lunghe trecce nere ormai quasi sfatte, la fronte imperlata di sudore freddo e gli occhi colmi di paura.ù

Stringeva al petto quello che sembrava un quaderno e stava correndo con tutte le forze che il suo gracile corpo possedeva. Dietro di lei l'eco di passi innaturalmente veloci continuava ad instillare terrore nel suo cuore.
Dall'ombra, infatti, emerse velocissimo l'amministratore con la bocca ritorta e i capelli tagliati a scodella. Sembrava più deciso che mai a catturarla.
《Torna indietro. Torna indietro. Torna indietro!》 Continuava a ripetere mentre la inseguiva senza sosta.

La ragazza non gli diede retta. Urlando spaventata, si infilò in un vicolo e scivolò tra le pareti, cercando di mettere quanta più distanza tra di loro, ma poi un vicolo cieco le sbarrò la strada.
Il sangue defluì del tutto dal suo viso, mentre si voltava lentamente verso l'amministratore che ormai l'aveva raggiunta.
《Muori.》 Disse semplicemente lui, mentre partiva all'attacco, le braccia circondate da una tenue luce azzurra.

La ragazza immediatamente aprì il quaderno, sentendo il cuore battere fortissimo, e attivò la magia che aveva ricevuto. Doveva almeno provare a salvarsi, non voleva morire!
Il simbolo del numero 8 apparve nei suoi occhi e i capelli si tinsero di violetto, mentre una specie di foro nero si aprì tra le pagine e iniziava a risucchiare l'amministratore.
Questo si spostò, colto di sorpresa da quel repentino contrattacco, ma non perse ugualmente terreno. Rapidissimo corse verso di lei, arrivando ad un soffio dal suo viso e già pronto a colpire, ma la ragazza aprì nuovamente il libro e ci fece affondare la mano di quel mostro. 

Questa venne risucchiata ed immediatamente si staccò, insieme all'avambraccio, venendo risucchiato tra le pagine, lasciandogli sono un moncherino del braccio destro. Ma lui non si scompose.
Scattò repentinamente all'indietro e si diede lo slancio per avvicinarsi velocissimo alla maga, che non riuscì a reagire in tempo questa volta.
Approfittando della loro vicinanza, schiantò con forza il corpo della giovane per terra e le tagliò il busto in diagonale con inaudita violenza ancora prima che lei potesse accorgersene o cacciare un urlo.
Una grande pozza di sangue cominciò subito ad allargarsi sotto il corpo spezzato della poverina e l'amministratore si disse soddisfatto. Un'altra ribelle era stata eliminata, Ichi ed il Re ne sarebbero stati contenti.

Ormai non restavano più molti di quegli stupidi, l’unico gruppo rimasto che fosse ancora abbastanza largo ed organizzato per rappresentare una minaccia era proprio quello di Runa Fuyutsuki, di cui tre membri si trovavano all'ospedale vicino in quel momento. 
Se la creatura avesse potuto sorridere, probabilmente lo avrebbe fatto. Magari quella era l'occasione giusta per levarsi dai piedi quei mocciosi.
Stava proprio per recarsi verso la struttura, quando un rumore lo bloccò. Si guardò intorno con fare guardingo, i sensi all'erta, pronto a tagliare chiunque si fosse mostrato, ma comunque non poté prevedere quello che accadde dopo.

Dei lunghissimi nastri violacei dall'aria stranamente tagliente spuntarono dal nulla, centrando in pieno la sua gamba sinistra e tranciandola via di netto con le loro sinuose volute prima che l'amministratore potesse difendersi.
《Chi osa…?》 Chiese, puntando la mano verso il posto da cui i fili erano partiti. Quello poteva essere opera solo di uno Stick, per altro piuttosto potente, quindi era meglio sbarazzarsi subito del suo possessore, ma qualcosa gli impedì di attaccare.

Quello che sembrava un proiettile di energia colpì in pieno il suo braccio rimasto, deviando la traiettoria del suo colpo e lasciandolo sbilanciato. E ne vennero altri, che lo colpirono con rapidità al fianco e alla spalla, mentre finalmente tre figure si stagliavano tranquille contro il cielo stellato.
《Chi siete!? Come vi permettete, voi sudici umani…!?》 Urlò lui, partendo di nuovo alla carica, ma, appena giunse sul loro tetto, la figura in mezzo lo buttò a terra a sorpresa, mentre i suoi occhi dalla pupilla allungata si illuminavano e il simbolo della lettera greca phi faceva la sua comparsa.

Immediatamente l'amministratore sentì dolore ovunque, come se il suo corpo stesse venendo fatto a brandelli da tante lame. La sua inquietante pelle grigia cominciò persino a staccarsi, mentre i due maghi ai fianchi gli arrivavano addosso.
Era impossibile riconoscerli a causa dei cappucci. Tutto quello che vedeva era che uno di loro impugnava uno Stick dalla forma di un elegante fucile a pietra focaia e l'altro aveva delle lunghe ciocche di capelli corvini che scendevano oltre la copertura del tessuto. 

Dall'arma del primo partirono subito altri proiettili, mentre dal secondo altri nastri danzanti arrivavano rapidissimi, impedendogli di muoversi come voleva. E i monconi non aiutavano. 
L’amministratore, però, non demorse. Tornò di nuovo alla carica, caricando ancora di più i suoi colpi, ma solo per essere fermato di nuovo e respinto indietro dai due maghi incappucciati, che avevano solo mosso le braccia senza spostarsi di un millimetro. 

L'amministratore non se ne capacitava. Non poteva farsi sconfiggere da loro così. Era impossibile! Lui era uno dei gestori del siti per maghi! Eppure… era in svantaggio in ogni caso. 
In un combattimento contro dei semplici maghi lui stava perdendo senza neanche la possibilità di contrattaccare! E questo contro dei semplici, indegni e sporchi umani!
Non era mai successa una cosa simile prima d'ora. Quasi tutti i ragazzi che avevano predato erano morti anche se avevano la magia a proteggerli. Chi mai avrebbe potuto avere un potere in grado di arrecargli dei seri danni in proprio possesso?! Chi accidenti aveva dato loro degli Stick del genere!?

Ma poi la luce della luna illuminò per un attimo il volto del suo avversario centrale e lo lasciò interdetto come niente prima d'ora.
《Tu!? Come è possibile!? Dovresti essere…》
《Morto? Spiacente, ma non lo sono. Devo ancora farvela pagare dopotutto.》 Rispose l'altro con freddezza, mentre intensificava ancora di più il dolore che gli stava infliggendo. Non mancava molto alla totale distruzione di quel corpo.

《Il Re ti…》 Cercò di ribattere lui, ma il suo corpo improvvisamente venne tagliato orizzontalmente al livello dello stomaco e poi lacerato in più punti, mentre la luce degli occhi dello sconosciuto si intensificava sempre di più.
Tagli profondi si aprirono ovunque sulla figura grigia e nera, smembrandola in vari pezzi fino a quando quel coso non smise di muoversi, gli occhi bianchi e le membra immobili.
Subito dopo, il corpo fatto a brandelli fu circondato da uno strano fumo viola che lo avvolse del tutto per un po', prima di svanire nel nulla e lasciare a terra il frutto del combattimento.

《Bene.》 Commentò il ragazzo, osservandolo con un sorriso, mentre le altre due figure si avvicinarono. 《Adesso abbiamo aumentato le nostre possibilità di diventare loro compagni del 100%.》 Disse, mentre le sue iridi blu brillavano di nuovo alla luce della luna.
   
 
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