Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Veronicariel    08/12/2018    1 recensioni
Cosa può suscitare una passeggiata in mezzo alla natura?
Questa piccola raccolta racchiude il resoconto di alcune mie passeggiate, un omaggio alla mia religione. La religione della Natura.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Passeggio lungo l’ingresso del grande parco del Valentino e mentre il vento dicembrino mi batte sul viso, quasi non posso credere di essere riuscita ad alzarmi dal letto anche oggi. Mi volto sulla destra e trovo una piccola diramazione della via principale costeggiata da rocce e valicata poco più in là da un archetto. Sorrido e guardo quello che considero il vero ingresso del parco,  dato che ogni volta decido di iniziare da lì il mio percorso: mi sembra di insinuarmi in un mondo magico. Mentre passo sotto la volta ne osservo le pareti rocciose, con sfumature grigie e venature rossastre, alzo la testa e volgo gli occhi al cielo: sembra più terso. Ho fatto bene ad alzarmi dal letto anche oggi.
Imboccando quella diramazione ho l’opportunità di passeggiare più vicina al lungo Po con tutto il parco sulla mia destra, come se consistesse in una specie di collina e io mi trovassi invece nel sottobosco. Mi sento un po’ più connessa all’acqua e alla terra e alle foglie dei grandi alberi intorno. Sperimento come poche volte nella mia vita cosa sia il silenzio.
Ho il vento contro stamattina e le foglie adagiate sulla terra, cadute dagli alberi ormai da settimane, sono sospinte dal suo soffio: mi si fanno incontro e pare che vogliano darmi il benvenuto.
 
Com’è pittoresco il lungo Po! Sulla sponda opposta intravedo qualche casetta ma predomina l’ambiente naturale. Com’è pittoresco l’autunno! È dicembre, eppure i colori della natura non sono ancora totalmente spenti, conservano tracce del calore del rosso, dell’arancione, dell’ocra e del marrone. Com’è pittoresco questo dicembre!
 
Il primo chioschetto che incontro è ancora chiuso. Penso, immagino e prende vita davanti ai miei occhi un dipinto. In primavera il chiosco dispone tavolini e sedie nello spazio antistante e gli alberi che lo circondano gli offrono una tettoia fatta di foglie fresche, foglie fresche e verdi che, accompagnate dalla luce del sole e dai primi fiori, rendono l’atmosfera romantica. Arriva l’estate e quel posto mi ricorda tanto una terrazza di Amalfi: i tavolini sono occupati, le persone sono socievoli, sul Po scintilla il sole estivo e la tettoia di foglie è più rigogliosa che mai. Foglie, fiori e limoni. Lo scenario diventa meraviglioso in autunno però, quando molte persone rinunciano a venire al parco dopo le prime avvisaglie di freddo. Assisto alla vera magia della natura. La tettoia di foglie c’è ancora anche se più scarna e tendente ai toni del giallo. Qualche foglia inizia a vacillare, poi a cadere, il Po brilla ancora ma della sua luce naturale, perché ormai ha assorbito il sole e ce l’ha dentro. Il quadretto assume una bellezza più posata, più matura. L’autunno è una stagione molto armonica, mantiene ancora un po’ di fermento estivo ma lo spende con più parsimonia. Oh, sento il fruscio delle poche foglie rimaste sui rami sopra di me e mi rendo conto che si tratta proprio di questo: è inverno ed è tutto spento come morto, ma in eredità e in nuce al contempo c’è un barlume di vita.
 
Vedo la torretta del borgo medievale in fondo quando, dopo essere risalita sulla strada, la sinistra del parco mi offre un altro scorcio di natura. Uno spazio affacciato sul Po, coperto di foglie secche e nulla più. Le panchine sono vuote, osservano solitarie lo scorrere del fiume freddo. Nessuno le occupa per scambiarsi promesse d’amore come in primavera, nessuno per mangiare un gelato come in estate o leggere un libro, come in autunno. Nessuno le occupa per fermare un attimo la sua giornata e riflettere contemplando il fiume. Non lo faccio neanche io. Passo prendendo atto del paesaggio, non mi fermo, lo lascio scorrere dietro di me e vado avanti, avanti verso una nuova stagione.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Veronicariel