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Autore: ands    09/12/2018    0 recensioni
Sarah cammina perché quel 'non funzioniamo più' punge ancora nelle sue orecchie e lei non riesce più a sopportarlo.
Sarah cammina perché, anche se sono passati ormai due giovedì, pensa che loro siano ancora la cosa che funzioni meglio al mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non lo sa ancora. 

 

Sarah cammina tanto.

Quando parla al telefono, quando ascolta la musica, quando ripete gli ultimi appunti presi alla lezione di psicologia e anche quando è stanca. A Sarah piace camminare e, quando lo fa, nessuno la ferma. Perché Sarah non cammina e basta. 

Sarah pensa, ricorda, ascolta... si calma.

Sarah cammina per non rispondere male a Maggie mentre da Pull&Bear ci mette tre ore per scegliere l'ennesimo fusot a fantasia perché – cazzo! Ne avrai almeno trenta in quell'armadio!- 

Sarah cammina per non pensare a lei e Louis che si sono lasciati due giovedì fa e che non ha ancora fatto il regalo di compleanno a sua madre che compie quarantott'anni tra tre giorni. 

Sarah cammina perché si sente immobile. Sarah cammina anche se non c'è più qualcuno a farle compagnia mentre lo fa. 

Sarah cammina perché ogni cosa che non si muove, la irrita. Perché secondo lei il tempo non va sprecato. 

Cammina perché deve stare a passo col mondo, perché tra poco da HM ci sono i saldi e lei deve comprare il maglione bordeaux che ha addocchiato qualche settimana fa nello scaffale appena sotto a quello dei jeans. 

Sarah cammina perché un po' le manca farlo con Louis. 

Sarah cammina perché le piacerebbe allungare il suo braccio verso destra e trovare il suo giubbetto di velluto verde militare.

Sarah cammina perché spera che Louis non abbia perso quella abitudine che lei gli aveva infuso negli anni. Quella che aveva creato la loro (a)normale affinità. 

Sarah cammina perché spera di trovarlo davanti alla gelateria all'angolo tra la via in cui abitano Gwen e Marie e quella in cui abitano Maggie e Zayn. 

Sarah cammina perché una volta, quando avevano litigato, lui era lì, seduto davanti alla vetrina con una delle sue sigarette “occasionali” e un sorriso malinconico a solcargli il volto mentre l'aspettava.

Lo vuoi un gelato?”

Anche mille”

 

Quando Sarah incontrò Louis, era ottobre. Il sole era coperto dalle nuvole e il vento autunnale le sferzava le guance pallide ricoperte dalla cipria che le aveva regalato Zayn per il compleanno l'anno prima e che aveva deciso di provare solo quel giorno. Stava uscendo da Arnold con un donut ripieno in mano e, nel cercare l'accendino nella borsa, le erano cadute sia la cimbella, sia il pacchetto di Marlboro Gold che stava tenendo nella mano libera. Neanche il tempo di imprecare in qualche lingua a lei sconosciuta, qualcuno raccolse al suo posto sia la cimbella che il pacchetto di sigarette. “Immagino che questa tu voglia buttarla..” Sarah alzò lo sgurdo e vide che un ragazzo dai capelli a scodella e gli occhi azzurri stava tenendo in mano quello che sarebbe dovuta essere la sua colazione. “Già! Ma quelle direi proprio di no - fissò le sigarette desiderando di accenderne una in quell'esatto momento – stavo proprio cercando l'accendino” continuò poi, dopo averlo trovato. “Me le potresti ridare?” Il ragazzo con capelli a scodella e gli occhi azzurri rise e le porse il pacchetto. “Me ne potesti dare una? Stavo cercando dovre prenderle ma non sono di qui e sai, l'attesa aumenta il desiderio..”. Sarah rise. “Quanti anni hai, ragazzo?” 

Venti, quasi ventuno. Perchè, sembro più piccolo?”

No, però sai, se fossi stato minorenne non sarebbe stato molto carino chiederti il numero!”

Il ragazzo, di cui lei ancora non conosceva il nome, rise. “Piacere, Louis!” 

Sarah, 5550125”

 

 

Sarah cammina perché, infondo, loro ci sono ancora. 

Ci sono ancora quelle notti in cui lei si svegliava per guardarlo. Per accarezzargli i capelli che sanno di menta e lime. 

Sarah cammina perché per lei ci sono ancora gli sguardi di intesa ad una festa troppo noiosa e l'immediata fuga per fare l'ennesima passeggiata insieme.

Sarah cammina perché lei ancora, infondo, ci spera. 

Spera che gli occhi di lui la guardino ancora con ammirazione quando scende le scale di casa sua con un vestito carino. Spera ancora che la sua bocca si muova per dirle “sei bellissima” anche quando è in pigiama e ha il trucco sbavato alle sei del mattino.

Sarah cammina perché quel 'non funzioniamo più' punge ancora nelle sue orecchie e lei non riesce più a sopportarlo. 

Sarah cammina perché, anche se sono passati ormai due giovedì, pensa che loro siano ancora la cosa che funzioni meglio al mondo. 

E chi lo sa, le parole di Maggie le ritornano in mente sulla porta di casa: “magari un giorno lui suonerà alla porta e ti chiederà se ti va di fare una passeggiata! Sai benissimo che non si stancherebbe mai di te..” Non sa ancora se quelle di Maggie fossero parole di consolazione, o se pensasse davvero che lui sarebbe tornato da lei, quindi, mentre esce dal portone del suo condominio, si accende una Marlboro rossa, fa un lungo sospiro e si dice che essere single, per ora non sarebbe stato male. Avrebbe potuto bere di più in discoteca, alzarsi più tardi al mattino perchè non non avrebbe avuto nessun appuntamento per colazione, avere più sigarette nel pacchetto e più mele nel frigorifero. 

Ma non sa ancora che tra due giovedì accadrà proprio quello che Maggie le ha detto. Che, per una volta, azzeccherà qualcos'altro che non siano i saldi da HM.

 

Ti va di fare una passeggiata?”

Anche mille”

   
 
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