Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Bia_luna    09/12/2018    2 recensioni
Mikasa si ritroverà costretta a fare visita a una persona non troppo gradita, il capo-squadra Levi.
(one-shot senza pretese sulla mia ship preferita, non odiatemi, la rivamika)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Armin, Arlart, Eren, Jaeger, Mikasa, Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda giornata di Sole e il corpo di ricerca, stanco dopo la spedizione contro il gigante dalle fattezze femminili, cercava di riposarsi e scacciare il malumore e la tristezza che affliggeva tutti i soldati. L'esito della spedizione si era rivelato un vero e proprio disastro, il numero delle vittime era terribilmente alto, in più non si era riuscita a scoprire la vera natura del gigante dalle fattezze femminili. Mille domande attraversavano la mente dei sopravvissuti, chi si celava dietro quell'essere? E per quale motivo aveva cercato di rapire Eren?

Proprio questi pensieri affollavano la mente di una ragazza dai capelli neri che incantavano tanto il ragazzo dalle fattezze di un cavallo.

"Mikasa, mi stai ascoltando?!" chiese Eren scocciato alla ragazza.

"Cos... oh! Scusami, puoi ripetere?" chiese Mikasa spaesata.

"Io e Armin ci stavamo chiedendo se potevi degnarci di una spiegazione riguardo a quando tu e il caposquadra Levi mi avete salvato, quando ho riaperto gli occhi mi pareva piuttosto scocciato e ha blaterato qualcosa a proposito di una mocciosa che gli ha messo i bastoni tra le ruote, in più ho notato che stava zoppicando."

Mikasa a sentire quelle parole arrossì leggermente e un senso di vergogna si impadronì di lei. Durante la spedizione il gigante era riuscito a catturare Eren e solo grazie a Levi Eren si trovava ancora con loro, in più dopo averlo salvato, Mikasa, in un momento di follia, si era lanciata verso il gigante rischiando di essere uccisa, per fortuna Levi si accorse del pericolo e la salvò, procurandosi una brutta ferita. La ragazza, per quanto detestasse ammetterlo, si rendeva conto di dovere delle scuse al capitano per essersi lanciata senza pensare verso il gigante rischiando di morire. Nonostante questo non aveva nessuna intenzione di andare a scusarsi dalla persona che aveva picchiato a sangue Eren. Per quanto il capitano lo avesse fatto con l'intenzione di salvare suo fratello, Mikasa si era trattenuta a stento da andare a picchiarlo. Non poteva sopportare quel nanetto arrogante con la puzza sotto il naso.

"Mikasa si può sapere che hai?" chiese Armin dando una leggera pacca all'amica.

Ridestandosi dai suoi pensieri Mikasa raccontò ai due di come Levi fosse riuscito a salvare lei ed Eren.

"Be, dopo questo non mi puoi dire che odi ancora Levi,ci ha salvato la pelle a tutti e due! Anzi forse dovresti andare a scusarti e a sapere come sta."

Mikasa si voltò verso Eren con uno sguardo omicida "Mai e poi mai mi andrò a scusare da quel nanerottolo!"

Questo bastò ad Eren per cambiare discorso, spaventato dalla faccia di Mikasa.

 

Mikasa, durante il pomeriggio, mentre passava per un lungo corridoio, incontrò la caposquadra Hanji dietro una grossa pila di documenti.

"Mikasa, ti dispiacerebbe portare questi documenti a Levi?" chiese la caposquadra, e senza troppi complimenti sistemò sulle braccia della ragazza l'enorme pila di fogli, fatto questo si ritirò dentro il suo laboratorio.

Mikasa guardò sconcertata il carico che doveva portare a Levi: "E così mi tocca vedere quel nano contro la mia volontà?"

La ragazza leggermente scocciata si incamminò verso l'ufficio di levi, dopo pochi minuti si trovò davanti alla porta della persona a cui doveva un paio di scuse. Visto che non aveva le mani libere "bussò" alla porta tirando un paio di calci con la delicatezza di un elefante. Dopo qualche secondo la porta si aprì, rivelando il soggetto dei pensieri di Mikasa che l'avevano tanto tormentata. Il caposquadra Levi, a prima vista, non sembrava affatto la persona che si era guadagnata il sopra nome "L'uomo più forte dell'umanità", era infatti alto si e no un metro e sessanta e aveva una corporatura piuttosto gracile, quando lo si guardava negli occhi però, si poteva avvertire la forza e la sua abilità nel tagliare le carni dal fatto che, se anche gli rivolgevi un occhiata di superiorità, lui sembrava ucciderti con lo sguardo. La stessa occhiata la stava riservando proprio a Mikasa, che squadrandola da capo a piedi, con uno tono di voce tagliente le chiese: "A cosa devo questa visita cadetto Ackerman?"

"La caposquadra Hanji mi ha detto di portarle questi documenti."

Con uno sbuffo scocciato, Levi, spalancò la porta lasciando entrare Mikasa. La ragazza si diresse verso la scrivania che occupava il centro della stanza, vi appoggiò i document,i stando ben attenta a non farne cadere uno. Lentamente, guardandosi la punta delle scarpe si voltò verso Levi e disse le parole che mai avrebbe pensato di rivolgere proprio all'uomo che detestava con tutto il suo cuore.

"...E poi volevo anche scusarmi con lei per essere stata così poco attenta durante l'ultima spedizione, agendo di impulso le ho procurato una grossa ferita..." dopo aver pronunciato con fatica quelle parole alzò lo sguardo verso il caporale e notò che la guardava leggermente sorpreso. Levi inclinò la testa pensieroso: mai e poi mai si sarebbe aspettato delle parole simili, uscire dalla bocca di quella ragazza. Molto spesso si era ritrovato ad osservarla durante gli allenamenti con un certo interesse, Mikasa era chiaramente la cadetta più forte dell'esercito e non aveva nulla da invidiargli, l'unico suo punto debole era il fratello adottivo, quando lui si trovava in pericolo lei perdeva il lume della ragione e finiva per agire d' impulso. Levi, non sapeva perché, ma trovava insopportabile quando Mikasa perdeva la testa per quello scemo, o forse semplicemente non voleva saperlo. Per colpa di quel suo punto debole lui stesso si era ferito una gamba salvandola.

Osservandola, aveva capito di trovarsi davanti una ragazza orgogliosa e testarda, e che niente e nessuno sarebbe mai riuscito a fermarla dall'obbiettivo che si era posta: quello di proteggere Eren. Da quando aveva picchiato Eren, Levi era perfettamente conscio del fatto che lui non le sarebbe mai stato proprio simpatico. Ora se la trovava davanti chiedendogli umilmente scusa... A volte Mikasa gli ricordava lui quando si era appena arruolato nel corpo di ricerca, quando c'erano ancora Isabel e Furlan, e quando presto si sarebbero arruolati Petra, Gunter... Un leggero pizzicore si fece sentire su gli occhi. Non avrebbe pianto davanti a Mikasa così, ricomponendosi disse: "Delle tue scuse non me ne faccio un fico secco! Piuttosto vedi di non stare appiccicata a quel moccioso, se no finirai per rimetterci la tua stessa vita!"

Mikasa strinse i pugni talmente forte da farsi male e a denti stretti replicò: "Se servirà a far vivere Eren io sono pronta a morire."

Levi trattene a stento un ghigno, era troppo divertente mandare fuori dai gangheri quella ragazza! Aveva sempre una faccia inespressiva, ma quando si arrabbiava assumeva uno sguardo omicida e sembrava trattenersi a stento. "Vediamo quanto resiste..." pensò levi.

"La tua morte invece sarebbe una cosa tremendamente inutile e insensata, quel ragazzo primo o poi si stancherà di te e vorrà difendersi da solo!"

"Lui è la mia famiglia."

"Se continui così morirai..."

"Non è vero!!" Se quel nano bastardo avesse ancora pronunciato un giudizio sul modo in cui lei proteggeva Eren non si sarebbe più trattenuta.

"...e anche Eren!", "Centro!" pensò Levi, infatti un attimo dopo il pugno di Mikasa lo mancò per un pelo, lui lo schivò, prese Mikasa per le spalle e la spinse contro il muro. Per un attimo si perse ad osservare il bel viso della ragazza; subito dopo però si ricompose. Il caporale si avvicinò pericolosamente al viso della ragazza e con voce bassa e minacciosa disse: "Ti stavo giusto per dire di mantenere il controllo..." Si avvicinò ancora di più al viso della ragazza e le morse violentemente il labbro inferiore...

Per tutto il tempo Mikasa rimase paralizzata contro la parete con le gote sempre più rosse, quando Levi le morse il labbro inferiore sul suo viso si sarebbe potuta cuocere una frittata. Mikasa cercò di tirargli una ginocchiata ma Levi la bloccò con la sua stessa gamba e la schiacciò ancora di più contro la parete, a quel ponto il viso della ragazza avrebbe potuto tranquillamente prendere fuoco... "Ti ho appena detto di non agire di impulso. E non provare mai più a picchiarmi." Detto questo Levi si scansò e indicò con un leggero cenno la porta. Mikasa, che a malapena si reggeva in piedi dallo stupore e l'imbarazzo, uscì dall'ufficio; stava per andarsene quando Levi con un ghigno divertito stampato in faccia disse "Magari la prossima volta cerca di non sfondare la porta quando bussi."

"Spero che non ci sarà una prossima volta." Rispose Mikasa a denti stretti e mentre chiudeva la porta si impegnò a sbatterla il più rumorosamente possibile.

Levi osservò la porta "chiudersi". Per quanto gli costasse ammetterlo pensò che l'orgoglio di quella ragazza gli piaceva... E anche il suo didietro.

Mikasa dal canto suo si rese conto che in fondo, in fondo, non le sarebbe dispiaciuta affatto una prossima volta.

Spazio autrice:

Buon salve!

Spero tanto che questa piccola one shot vi sia piaciuta e che non vi venga voglia di vomitare. So che la rivamika non è molto apprezzata... Ma io la amo!

Detto questo vi ringrazio anche solo per aver letto questa mia "storia", se ne avete voglia potete anche lasciarmi una critica (costruttiva) o un commento (sarebbe molto apprezzato). Sappiate che è la mia primissima fanfiction e ho appena scoperto l'attacco dei giganti, in più non ho ancora letto fan fiction su questo anime perciò ho avuto un pò di insicurezze durante la stesura (mi sono chiesta se sono l'unica sulla faccia della terra ad aver scritto una rivamika) dunque vi chiedo di essere clementi. Spero tanto di non aver fatto errori, o meglio, orrori, sappiate (anche se credo che ve ne siate accorti) che sono alle prime armi sia con le fanfiction che con la scrittura in generale, ad ogni modo ho deciso di farmi coraggio e pubblicare.

Grazie per aver letto fin qui! Vi auguro una magica giornata!

- Bia 🌙

   
 
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