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Autore: Sherry93    09/12/2018    2 recensioni
Due capitoli ispirati al trailer appena uscito su Dragon Age #TheDreadWolfRises
Quella che sembra la fine che invece sia un nuovo inizio?
Solas x Lavellan
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cassandra Pentaghast, Dorian Pavus, Inquisitore, Nuovo personaggio, Solas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche.


DOMANDE? NO

Una goccia. Una seconda. Al suono della terza aprii gli occhi e fissai l’acqua colare dalla stalattite di Lyrium. Né blu e né rosso, divisa a metà. Ma solo per poco, la corruzione avanzava. Riabbassai lo sguardo assorta sul falò di fronte a me, ormai morente che avevamo usato per cucinare una discreta cena. Udii il respiro dei miei compagni ancora addormentati nei sacchi a pelo. Io non riuscivo a dormire, me lo sentivo, era vicino, troppo vicino. Da quando ci eravamo avventurati nelle Vie Profonde seguendo la spia che era riuscita ad avvicinarsi a Solas, tanto da venire a conoscenza del suo obiettivo, mi era impossibile chiudere occhio. La presenza del Lyrium rosso mi inquietava, più andavamo avanti, più aumentava in maniera spropositata. La temperatura in quel thaig abbandonato era alta, sembrava estate e cantava. Una cantilena assordante, di solito udibile solo dai nani, ma invece ora costantemente presente. Dovevamo fare in fretta, restare troppo esposti a quel materiale avrebbe potuto farci impazzire.

Notai muoversi l’elfo che si era infiltrato, prima schiavo, poi reclutato nelle schiere del Dio della ribellione a me tanto caro, in seguito contattato da Leliana durante una sua missione. Una trappola creata da noi, uno degli ultimi disperati tentativi di trovarlo. Mi ero rivelata a quel giovane ed ero stata riconosciuta, non mi sarei più tolta quella carica per il resto della mia vita. Inquisitore. Riconosciuta perché un elfa Dalish era diventata la guida di una delle fazioni più potenti nel Thedas, che aveva tenuto testa ai Maghi e ai Templari, che aveva sconfitto un Magister corrotto dal flagello. L’Inquisizione ora sciolta e invisibile al resto del mondo, era però ancora all’opera per ritrovare quello stupido orgoglioso del mio fidanzato. Già, ci eravamo innamorati. Poi mi aveva lasciato pensando di proteggermi. Difendermi da lui, da quello che stava cercando in questo luogo e che non presagiva nulla di buono.

All’improvviso una scossa potente e assordante fece cadere pezzi di terra e roccia. Scattai in piedi spaventata. Cassandra recuperò la spada e lo scudo da parte a lei, Dorian il suo bastone da mago e l’elfo il suo arco. Ci scambiammo un’occhiata apprensiva per capire se stavamo tutti bene. Il tremolio si quietò come era venuto.

-Che sta facendo?- domandò in ansia la Cercatrice

-Sarà meglio muoversi… non penso sia nulla di positivo- disse Dorian preoccupato

-Concordo, potrebbe aver anticipato i suoi piani- rispose il ragazzo

-Speriamo che non sia troppo tardi…- mormorai nervosa

Ci avviammo per i corridori e cunicoli di quelle costruzione abbandonate e buie, l’unica fonte di luce era il Lyrium.

-Sei sicuro che sia venuto da solo?- domandai al ragazzo

-Sicuro, non ha voluto neanche che Abelas, il secondo in comando, lo accompagnasse e gli ha affidato il resto…- lasciò in sospeso la frase

-Altro?- lo incitò Cassandra

Lui la fissò confuso -Non lo so… è che…- sospirò -Abelas mi sembrava teso, e si sono salutati come se non si dovessero rivedere…- concluse non riuscendo a dare un senso a quello che aveva visto.

Un macigno mi si posò sul cuore. Aumentai l’andatura, mi sarei messa a correre se non avessi rischiato di inciampare. Un’altra scossa più forte della precedente, altri sassi, polvere e un rumore di pietra staccarsi dall’alto. Alzai il viso d’istinto e saltai lontano dall’enorme stalattite di Lyrium rosso che con un forte schianto aveva chiuso la strada del ritorno conficcandosi nel terreno. Mi rialzai barcollate e madida di sudore per essere quasi stata trafitta e notando di essere stata divisa dagli altri. Spaventata e terrorizzata che fossero morti iniziai ad urlare -Cassandra! Dorian!- No! No! NO!!! La vista mi si appannò, avevo le lacrime agli occhi. Udii tossire dall’altra parte -Yen!!- rimbombò la voce di Cassandra. Non ero mai stata tanto felice di sentirla. -Cassandra! State bene?- chiesi in ansia. -Sì, tu? Solo un po’ ammaccati. Alzati ragazzo o vuoi stare lì tutto il giorno?- ero al settimo cielo -Sto bene! Il passaggio è bloccato!- forse era meglio così -Tornate indietro!- Silenzio che sembrò durare ore.

-Yen, vedi di tornare se no come faccio a sopportare quegli idioti dei miei colleghi?- esclamò Dorian, stava cercando di nascondere con l’ironia la mia condanna a morte. Le Vie Profonde erano dei labirinti nel sottosuolo, se ci si perdeva non si faceva più ritorno. Un’altra scossa. Con difficoltà mi tenni in piedi, le lacrime iniziarono a scorrere sulle guance e mi imposi di avere la voce ferma.

-Dorian, farò il possibile! Cassandra, rifonda i Cercatori! So che ce la farai! Ragazzo, vedi di non farti ammazzare, se no Abelas noterà la tua assenza!- urlai in risposta cercando di tirargli sul morale. -Yen, stai attenta!- rispose Cassandra. -Sì, Inquisitore! State attenta!- disse l’elfo.

Sospirai profondamente e mi asciugai le lacrime. Cosa stai facendo Solas!? Mi voltai e continuai a camminare nell’oscurità, cercai più di una volta di non rimanerci secca sotto qualche altro masso, almeno volevo rivederlo dopo tutti questi anni. Arrivai al limitare di un’arcata di evidente costruzione elfica, ci passai attraverso e mi ritrovai su un ponte che si ricongiungeva ad una piazza circolare, altri tre ponti si collegavano al centro, da nord, est e ovest. A due estremità dei grandi specchi rotti, in una l'Eluvian era integro, ma chiuso, non rifletteva nulla e nero come il vuoto che si estendeva sotto ai miei piedi.

Mi avvicinai alla piazza notando dei solchi sempre circolari, il primo, il più grande esterno. All’interno un secondo identico al primo. Il terzo solco presentava sette buchi circolari. Due erano occupati da delle sfere, dei Focus identici a quello che avevo rotto e che era appartenuto a Solas. Brillavano di un’energia dorata dando in parte vita a quei solchi presenti nella pietra. Al centro una statua raffigurante uno scheletro di una donna che sembrava urlare, con un’altra figura umana aggrappata ad essa disperata. Qualcosa stava stritolando quelle due figure… una coda? Notai il Lyrium rosso crescere e spaccare la pietra della scultura. Ad un certo punto i cerchi dorati sul lastricato di pietra presero vita brillando ancora più intensamente, un’altra scossa e le venature di Lyrium retrocessero, bloccandosi nella loro avanzata.

-Quindi… mi hai trovato alla fine. Sospetto tu abbia delle domande-

Rialzai lo sguardo da parte a me fissandolo scioccata. Vestito di nero, con decorazioni argentate che risaltavano, la pelliccia di lupo sulla spalla destra. Abbozzava un sorriso sul viso stanco e sofferente come la voce. Gli occhi non erano illuminati dalla solita luce argentata, ma di un rosso rubino. Stava venendo corrotto. Continuai a fissarlo non sapendo cosa dire. Domande?

Negai con la testa -No, vhenan. Non voglio risposte… non avrei comunque qualcuno a cui riferirle…- mormorai arrabbiata e angosciata

-Non volevo che venissi qui… ma forse una parte di me, invece sì… il ragazzo ha fatto il suo dovere- disse con voce roca

Mi scappò un leggero sorriso -Sapevo che era stato troppo semplice…- delle gocce di sudore gli colarono sul viso e lo sguardo si illuminò, diventando ancora più intenso con la luce dorata che si rifletteva dal pavimento con altre scosse al seguito.

-Lo stai contrastando?-

Ridacchiò -Allora hai delle domande, cuore mio- mi si scaldò il cuore a sentirmi chiamare ancora una volta in quel modo affettivo. Quanto mi era mancato. I piedi iniziarono a muoversi da soli e cercai nelle tasche un fazzoletto che gli posai sul viso asciugandolo. Mi fissò ipnotizzato -Forse non avrei dovuto condurti qui… mi distrai-

-Non abbastanza dal fare le tue pazzie- replicai. Avrei dovuto essere ancora arrabbiata, ma quel sentimento era scomparso, volevo solo stargli vicino, anche se per poco. Non poteva finire bene, lo sapevamo entrambi.

Mi alzai sulle punte e posai le mie labbra sulle sue calde e morbide. Le sue mani mi passarono sulla vita tirandomi verso di lui  e posai le mie sul suo petto. Mi dischiuse le labbra approfondendo il bacio, continuai a seguire il movimento delle sua bocca e della sua lingua. Mi era mancato tutto di lui, il suo sapore, il suo calore, il suo profumo, la sua passione e questi piacevolissimi brividi di piacere che scesero lungo la schiena. Dovemmo riprendere fiato e lo abbracciai facendo scorrere le mie mani sulla sua schiena e posando la testa nell’incavo della sua spalla, aderendo completamente al suo corpo. Fremette stringendomi più forte -Dopo tutto questo…- gli posai due dita sulle labbra fermandolo -Sempre. Ar lath, ma vhenan. Ora concentrati-

Sospirò -Ir abelas, non…- lo bloccai di nuovo coprendo la bocca con tutta la mia mano

-Non ti lascerò morire da solo. Ora stai zitto e concentrati, anche se adoro la tua voce, ma vorrei restare così il più a lungo possibile- in risposta ricevetti un bacio sul palmo, lo accarezzai sulla guancia per poi toglierla. Tante cose da dirsi, ma non c’era tempo. Almeno era tra le mie braccia finalmente. Non lo avrei più lasciato andare.




Io non so come farò ad aspettare almeno altri 3 anni. Sentire la voce di Solas con quell'intonazione mi ha spezzato un'altra volta il cuore. Continuo a vedere quel minuto di video che mi fa morire dentro e di conseguenza sono partiti vari film mentali, uno di questi è quello che avete appena letto. Leggo e ho mille teorie che mi stanno fondendo il cervello, ma come giocatrice. La mia Lavellan arrivati ad un punto simile, non gliene fregherebbe più nulla, ma sicuramente non lo lascerà morire da solo. Mi viene il magone a pensare ad una prospettiva simile... Voi come state? Ci hanno buttato una bomba...

   
 
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