Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Jinny82    09/12/2018    4 recensioni
Questa cosa me l'ha provocata il trailer, e conseguenti commenti, del reboot di Saint Seiya di Netflix.
quindi, niente, eccola qui. Del delirio senza capo ne coda, con una conclusione meh, ma purtroppo dovevo togliermi il sasso dalla scarpa, ma non ho un accipigna di tempo.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saori guardò perplessa i quattro saint radunati davanti alla porta della sua stanza a villa Kido: Seiya aveva l’aria combattiva, come pronto ad abbattere qualunque nemico anche solo con lo sguardo. Shiryu era attento a ogni dettaglio di quello che li circondava, pronto a scattare, Hyoga aevva l’aria educatamente preoccupata, nacosta dal perenne broncio, e perfino Ikki sembrava essere arrivato di sua spontanea volontà.
« Non c’entro… » si affrettò a dire, guardando preoccupata nel corridoio. Anche lei aeva sentito il grido, terrorizzato, lungo, acutissimo. Tre porte più in là una figuretta tremante uscì da una stanza. Il viso sembrava avere i lineamenti ancora più dolci, gli occhi verdi erano spalancati nello stupore e già inondati di lacrime. Una bretella era scesa fino a metà del braccio candido ed esile, che era piegato nel tentativo di copire il fatto che la maglietta verde fosse improvvisamente troppo stretta sul petto, ma troppo larga sulle spalle. I pantaloni chiari erano decisamente troppo lunghi e le scarpe sembravano almeno di un numero più grandi del necessario
« Che cazzo…? » ansimò Ikki
Saori spostò in malo modo i suoi saint e si avvicinò a Shun, posando…le le mani sulle spalle con delicatessa
« Oh, tesoro… l’hanno rifatto… »
Shun alzò gli occhi verdi
« Sto per morire? » pigolò con una vocina infinitamente dolce. Saori fu sicura di aver sentito almeno tre ansiti dietro le proprie spalle, ma Atena li ignorò
« I bambini non dovrebbero guardare certe cose. » sentenziò Shiryu e Saori si girò nella sua direzione, vedendo che aveva coperto gli occhi a Seiya
« Ahia! Brucia! » si lamentò Hyoga, allontanandosi da Ikki, con il dietro dei pantaloni in fiamme, e distogliendo così lo sguardo da quello che Shun stava cercando così disperatamente di coprire.
« Vieni, andiamo a sederci. Davanti a una tazza di tè sembrerà tutto meno terribile. » sospirò Saori, guidando Shun verso le scale e poi al piano inferiore, fino in un salottino dai mobili rivestiti in velluto rosa antico
« Oh, è sempre stata così bella questa stanza? » chiese Shun, predendosi a guardare il fine servizio da tè antico nella vetrina posizionata tra le due finestre.
« Peronsalmente la trovo un po’ spoglia… ma ha il suo perché in fondo… » replicò Saori. Fece segno ai quattro saint, che l’avevano seguita, di sedersi, poi chiamò Tatsumi
« Fai portare il tè e qui mochi che abbiamo portato da Nara. » ordinò « E fai convocare immediatamente Scorpio. Non importa che lo scoprano, deve essere qui SUBITO. »
« Sì, ojoosama… oh, ma che diavolo…? »
« Tatsumi, non c’è tempo per le domande? Il tè, presto! »
Intanto aiutò Shun a sedersi accanto a lei. Era pià basso di lei, ora, e tremava
« Nii-san… » pigolò il saint di Andromeda, alzandosi di scatto e correndo a rifugiari tra le braccia dell’attonito saint della Fenice, che cambiò una trentina di tonalità di rosso prima di stabilizzarsi sul magenta acceso, dando pacche impacciate alla schiena del fratellino…. Sorellina…
« Il tè, ojousama. E mi dicono che lo Scorpione è partito immediatamente. »
« Benissimo Tatsumi… »
« Io dovrei andare in bagno… » mormorò in quel momento Shun
« Be’, sai dov’è, no? » replicò Saori.
« Mi… manca un pezzo… non so come fare… » ammise Shun, abbassando il viso e nascondendolo nella magli adi Ikki
« È tua sorella. Pensaci tu. » disse Atena a Ikki, mentre Saori batteva mentalmente in ritirata. Ikki fece per ribattere, ma Shun scattò in piedi, col volto rossissimo
« Me la caverò benissimo da solo! Sola…? » detto ciò marciò fuori
« Che hai fatto per farlo arrabbiare tanto? » chiese Hyoga
« Farla… » rettificò Seiya, venendo raggiunto da uno schiaffo sulla nuca da parte di Shiryu
« Niente… è che … adesso assomiglia davvero a Esmeralda… »
« Sei un maniaco! » gridò Hyoga, sconvolto
« Non sono io quello che gli fissava le tette! » gli fece notare Ikki. Hyoga fece per ribattere, ma si sgonfiò, scuotendo la testa, non sapendo come ribattere.
« Siete tutti dei maniaci! » fece notare Saori, tornando vagamente in sé. I quattro abbassarono lo sguardo, imbarazzati.
Dopo poco Shun tornò, e sembrava tranquillissimo
« Molto meglio, per quando si è stanchi. » disse dopo un po’, sorseggiando il tè. Poi alzò lo sguardo incontrando gli occhi azzurri di Hyoga. Ne seguì la traiettoria e, prima che chiunque potesse avere il tempo di capire cosa stesse succedendo, Hyoga era appeso per una caviglia ad una catena, col viso a pochi millimetri da quello furioso di Shun
« Quindi preferisci… queste? » sibilò
« Hai sempre avuto quella spruzzata di lentiggini? » chiese Hyoga, momentaneamente incapace di intendere e volere.
« Mi serve ancora… » tentò Saori, ma Shun aveva già scaraventato Hyoga contro la parete. Ben attento… a… a non rompere nulla, tranne il saint del Cigno. La catena scomparve e Shun, senza scomporsi, addentò un mochi.
Dei passi piuttosto decisi fecero sussultare i prsenti e Milo dello Scorpione apparve sulla soglia, spalancando la porta con la sua solita irruenza, inchinandosi ad Atena e guardando i bronze saint
« L’hanno rifatto. » sospirò Saori, indicando Shun. Milo squadrò la piccola figura seduta aggraziatamente sul divano da capo a piedi, soffremandosi un po’ troppo in un certo punto, ma nemmeno Ikki osò dire niente, vedendo l’espressione del gold saint alterarsi nel mentre
« Maledetti! Potevano darle almeno una terza!  Ahhhh! Bruccia! Cazzo! » la frase di Milo si era interrotta a metà quando il mantello della cloth aveva preso fuoco. Se lo tolse e lo gettò a terra, spegnendolo pestandoci sopra
« Io avevo almeno una quarta! » puntualizzò poi, rimettendosi il mantello bruciacchiato
« Non è quello il problema, Milo… errore mio, mai convocarti senza Camus… »
« Aspetta, quindi vuoi dire che si può guarire? » chiese in quel momento Shun, scattando in piedi.
« Ma certo! Alla prima fanfiction torna tutto a posto! » esclamò Milo, avvicinandosi e dando una sonora pacca sulla schiena alla ragazzina, che rischiò di franare in avanti, ma riuscì a mantenere l’equilibrio e soprattutto a non far cadere il mochi.
« Grazie, Milo. Dubito sarei riuscita a spiegarglielo… è troppo cippi… » sospirò Atena
« Quello temo non si risolverà per parecchi anni… » disse Milo, pensoso
« Qualche decina d’anni, è giapponese… almeno fino ai 50 sarà cippi. » confermò Saori, scuotendo leggermente la testa
 
Shun aprì gli occhi e si portò una mano al petto. Piatto. Scattò a sedere ed alzò anche l’altra mano
« Sono guarito? » chiese. La voce non era più così acuta, ma non si fidava troppo. Guardandosi attorno per accertarsi che Ikki si fosse già alzato e non potesse vederlo, abbassò le mani. Sollevato si risdraiò: c’era tutto! Scattò in piedi, saltando direttamente dal letto, e corse nel corridoio sentendo un grido terrorizzato, roco, dal timbro baritonale. Quasi sbatté contro Ikki, fermo davanti alla porta della stanza di Saori insieme agli altri
« Che succede? » si affrettò a chiedere
« Ah! Sei tornato normale! » esultò Hyoga
« Sì, ma ricordo tutto. » rispose Shun, sorridendo dolcemente. Hyoga sentì unbrivido di terrore corrergli giù per la schiena.
« Abbiamo sentito un grido provenire da qui, pensavamo che qualcuno avesse attaccato Saori san… » disse Seiya
« Be’, a giudicare dal grido, pare abbia avuto la peggio… » disse Shiryu. Gli altri annuirono, mentre la porta si spalancava. Spalancaono tutti la bocca in contrmporanea, ma gli occhi di Atena li fulminarono
« Non azzardatevi a dire niente! » tuonò il ragazzo davanti a loro, con il vestito bianco che gli esplodeva sul petto, scoprendo anche gli addominali
« E tutti quei muscoli? » chiese Seiya, invidioso
« Sono pur sempre una dea. » sbuffò Atena. Poi alzò il viso
« Che qualcuno scriva, prestooooo! » suppliò, quasi in lacrime
« Ehm… non trovo notizie ufficiali su… questo… spiacente… » mormorò Shiryu, riponendo il cellulare ella tasca dei pantaloni.
  
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