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Autore: ands    09/12/2018    0 recensioni
Harry sopporta qualsiasi cosa, se sa che Wallas c'è. Se Wallas resta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Troppe cose

 

 

A Wallas il suo nome non è mai piaciuto.

“E' da maschio.” dice sempre. Ma per Harry non c'è nome più perfetto.

Wallas, Wallas, Wallas.

Tutto gira intorno a lei, al suo sorriso spento di prima mattina, alle sue labbra scarlatte e ai suoi capelli che per lei non saranno mai abbastanza lunghi e lisci.

“Dovresti piastrarmi i capelli un giorno” le ha detto una volta per scherzare, mentre, sdraiati sul divano, lui le stava accarezzando i capelli e allo stesso tempo cercando qualcosa di decente da guardare in tv. Lei ha riso, si è sistemata meglio sul suo petto e gli ha baciato l'angolo della bocca. “Certo – gli ha risposto – ma poi non dirmi di non postare le foto su twitter!”

E lui le ha fatto il solletico perché non c'è visione migliore migliore di Wallas che ride e che si avvinghia al suo petto per non cadere.

 

Il caffè di prima mattina a Wallas non è mai piaciuto.

Come ad Harry non sono mai piaciute le canottiere extra large di Niall e il silenzio di Litia durante le serate in compagnia.

“Ti preparo un po' di latte se vuoi” le dice, quando del te' al gelsumino che è solita bere la mattina ce n'è solo l'odore in dispensa. Ma lei si avvicina a lui, sedendosi sulle sue ginocchia.

“Voglio te.” Ed Harry in quei momenti si rendeva conto, di quanto la sua voce fosse cambiata durante gli anni in cui erano stati insieme. Così la bacia, per scacciare il pensiero di quanto fossero cresciuti e per assaporare la ciliegia di cui hanno sempre saputo le sue labbra.

Ti amo troppo, pensa, quando la solleva per farla sedere sul tavolo e quando lei gli passa le mani sul suo petto nudo, provocandogli brividi sovrannaturali.

 

“Sai di menta.” gli ha detto un giorno, sotto le coperte.

“Tu sai di me, invece.” e a Wallas piace quando glielo dice.

Lei è sua.

Lui è suo.

Sono affini fino al midollo, loro. Sono pezzi di puzzle complementari. Sono i bulloni e i perni che tengono in piedi la Tour Eiffel, la corrente che muove il mare.

Harry e Wallas sono tante cose, forse troppe, l'uno per l'altra.

Ma se non c'è Wallas non c'è vita.

E adesso Wallas non c'è, è uscita di casa due ore fa sbattendo la porta e della sua solita telefonata o del suo sms che cita sempre le stesse parole “ma quanto siamo stupidi?” non c'è traccia.

Quelle cose sono diventate improvvisamente un niente, le due paia di scarpe all'entrata, i due accappatoi appesi in bagno e le due tazze nel lavello. E ora Harry vorrebbe solo iniziare a bere, perché per l'ennesima volta non si è fatto i fatti suoi e adesso se ne sta pentendo, ma per quanto per Wallas questa cosa sia sbagliata, lui l'ha fatta con la migliore dell'intenzioni.

 

Perchè cazzo hai mandato questa lettera, Harry?” le sue mani tremavano, gli occhi, invece, erano fuoco che ardeva per la rabbia. “Io non voglio sapere nulla di quell'uomo, te l'ho sempre detto e te te ne sei fregato!” la sua voce inondava la loro piccola casa, con i muri ricoperti di loro foto. 

Amore, quell'uomo é tuo padre, ho sol-” aveva tentato, cercato di mitigare quella tempesta in cui si era trasformata la sua ragazza, ma senza successo. Lei camminava per il salotto con la faccia di chi era stata delusa nel profondo. In mano la lettera di risposta di suo padre. 

Amore un cazzo, Harry! Se io avessi voluto veramente farlo lo avrei fatto!”

Oh avanti, Wallas! Lo sappiamo entrambi che non è così!” lui la conosceva, forse di più di quanto lei credeva. 

Ah, si? Beh a quanto pare ti sbagliavi di grosso, non sei nessuno per poter prendere una decisione del genere, non senza interpellarmi! Ti manderò un messaggio quando avrò intenzione di venire a prendere le mie cose, non farti trovare in casa”. 

E poi era uscita, senza neanche degnarlo di uno sguardo. E quel 'non sei nessuno' riecheggiava ancora in tutta la stanza. 

 

Sono passati due giorni e Harry non è ancora riuscito a fare un sorriso sincero.

Harry sopporta qualsiasi cosa, se sa che Wallas c'è. Se Wallas resta. Con lei, Harry sopporta il suo lavoro sottopagato, suo padre che fatica a reggersi in piedi e Louis che si lamenta di quanto sia difficile la sua storia con Sarah. Ma ora non c'è e le cose che prima gli sembravano semplici ora sembrano ostacoli insormontabili.

Perché se lui aveva i capelli in disordine, c'era sempre lei a rimetterglieli a posto.

Le sue telefonate arrivavano sempre. Ma non adesso, non in quei due giorni. Ogni vibrazione lo fa saltare in aria, e ogni volta in cui rimane deluso dal mittente dei messaggi che gli arrivavano, si accende una sigaretta, immaginandosi lo sguardo di disapprovazione di Wallas che lo osserva.

Ma ora, mentre è seduto al bancone del bar di Sarah, insieme a Louis, Zayn e Maggie, il telefono sta vibrando, e non sente il bisogno di accendersi una sigaretta.

Prende in mano il cellulare, i suoi amici che lo guardano ansiosi, e se lo porta all'orecchio.

“Wallas?”

La sente piangere dall'altra parte della cornetta e Harry ha gli occhi lucidi nel sentire quel suono.

Se tu soffri, anch'io soffro, lo sai.”

“Torna a casa, Wallas” il suo tono ad accarezzare le sue parole.

“Lo sai che torno sempre” ed è vero.

Loro tornano sempre. Due cuori in una casa, un altro discorso su cosa non va tra di loro, e il giustificarsi con “siamo ancora giovani, possiamo permettercelo”. Il non sapere dove stessero andando, ma sapere di appartenersi.

Senza Wallas non c'è vita, senza Wallas non c'è piacere nel viverla. 

Lei torna a casa anche quando lui le dice che dovrebbero prendersi una pausa e lei gli risponde “anche due” troppo presa dalla rabbia.

Harry ama vederla tornare perché la sua pelle fredda contro il suo petto caldo gli mancherebbe troppo. Perché i suoi occhi neri e il suo rossetto rosso che gli rimane sempre impresso sul colletto della camicia, sono un siero per combattere il veleno di una giornata di merda.

Harry ama vederla tornare perché lui e Wallas sono tante cose, forse troppe, l'uno per l'altra.

Ma loro sanno di essere l'uno la casa dell'altro.

E tutto finisce, si sa, ma non Harry e Wallas.

 

 

 

 

Questa storia fa parte della serie di OS “Ritornare”, troverete già nel mio profilo un'altra Os su Louis e Sarah “Non lo sa ancora”, che ho citato in questa, e arriveranno -spero- altre os riguardo agli altri. Questa e “Non lo sa ancora” sono ritrovamenti sul mio pc di qualche anno fa, che ho riletto, sistemato e integrato. Spero vi piacciano. 

 

Ands :)

   
 
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