Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: Cecile Balandier    10/12/2018    25 recensioni
"....se penso al domani, mi sembra una mano che freme, il cielo che trattiene gli ultimi caldi bagliori del sole. Sopra questa città che brucia, le ombre della sera cercano i battiti e la pelle di un cuore che vive."
Un piccolo pensiero, con affetto.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Luce viva


 
Abbiamo ricevuto l'ordine di sedare la rivolta. Il permesso di usare le armi contro gli uomini e le donne di Parigi, gente del popolo, proprio come me e i miei compagni. Sapevo che sarebbe accaduto, che era solo questione di tempo, come ora so che dovrei avere paura.
Ho provato a scrivere qualche parola di conforto da lasciare alla nonna, prima di andare, forse per non tornare... L'addio di suo nipote affidato a poche frasi vergate su un pezzo di carta. Ma ho rinunciato, l'occhio destro è troppo malconcio e non mi concede luce a sufficienza come questa mattina. Mi dovrò accontentare di abbracciarla e tra le lacrime ringraziarla di avermi fatto da padre e da madre per così tanti anni. Sarebbe comunque poco, per tutto quello che non riuscirò mai a dirle.
Il mio respiro è calmo e l'aria mite che entra dalla finestra della mia stanza, da cui intuisco la scia ambrata che si propaga nel cielo, sfiora i miei pensieri con una carezza discreta. Ma se penso al domani, mi sembra una mano che freme, il cielo che trattiene gli ultimi caldi bagliori del sole. 
Sopra questa città che brucia, le ombre della sera cercano i battiti e la pelle di un cuore che vive.
Sto radunando i pezzi della mia uniforme da soldato, per prepararmi e guadagnare un vantaggio sul mio comandante, per farle trovare i cavalli pronti nelle scuderie e metterci quanto prima in cammino.
Ma qualcosa mi ferma...
Qualcosa che mi impedisce persino di pensare alla paura. 
La donna che poco fa mi ha fatto librare in aria, nel sogno che ha catturato la sua bellezza, è apparsa silenziosamente, ha portato con sé l'odore della pittura appena lavorata, gli echi degli sguardi ammirati, il respiro profondo della concentrazione prima della battaglia.
E il suo profumo... quel profumo che risveglia ogni volta il bisogno di quel sapore...
Vorrei provare a sorridere, accoglierla con disinvoltura, come due vecchi amici che duellano senza fatica e senza tempo, tra i guizzi allegri delle fontane e delle risate... ma la mia vista si è sgretolata irrimediabilmente e vedo sempre più sfocato, è difficile fingere in questo momento. Prego solo il Signore di concedermi un miracolo, prima che sia troppo tardi. Poterla rivedere davvero, un'ultima volta. 
Almeno un'ultima volta. 
- Mi stavo preparando... Hai bisogno di qualcosa, Oscar? -
Il pallore del suo volto è l'unica cosa che la definisce nella penombra che ci circonda. Sento il suo coraggio e anche la sua angoscia nel trattenersi, insieme alle parole, persino il respiro. Ed è il suo silenzio e ciò che nasconde a farmi davvero paura, a impedirmi di pensare ad altro, notte dopo notte. 
Sempre...
Brucia quasi come uno schiaffo, come il rosso del sole che può deformare solo l'abisso di me stesso. Vorrei chiederle perché, invece di andare ad indossare l'uniforme, ha preferito raggiungermi qui nella mia stanza. Vorrei che si aprisse con me, come faceva un tempo, e mi descrivesse ciò che il suo cuore realmente desidera. 
Lo so... non vuole mandare i suoi uomini a morire, ma per la sua vita lei non teme mai.
- Sai, André... poco fa... mi hai fatto pensare a quando eravamo ragazzi... a quando ad Arras... abbiamo salvato il figlio di Sugane. -
Non sembra la voce di un comandate che ha appena ricevuto l'ordine più brutale, quello più temuto.
- Sei stata tu a salvarlo, il piccolo Gilbert. -
Un sorriso nelle mie parole, ricordando quella giovane, impetuosa e generosa ragazza.
- Com'era felice la sua famiglia... quando poi è guarito... -
Scosta la schiena dalla porta, che ha chiuso rumorosamente dietro di sé nel momento in cui è entrata, e si avvicina a me. Il candore della sua camicia si espande delicatamente.
- Sì... -
Annuisco, in attesa di sentirla parlare ancora. Forse anche lei sogna quei cieli di mare lambiti dai gabbiani, tra le vene dell'alba... Sono ricordi lontani, talmente preziosi, sono come onde che mi tengono a galla e non mi lasciano affondare. Una superficie morbida su cui riuscirò a cadere sempre.
- Eppure non avevano di che mangiare... -
La sua voce è solo un sospiro. Sembriamo chiusi in una campana di vetro, in questi istanti quasi protetti e ancora lontani da ogni clamore violento. 
- Già... ricordo... -
Come ricordo gli effetti della miseria sui destini delle persone. La rabbia che acceca e divora i sentimenti. 
- Il popolo sta combattendo per la libertà, Oscar... Per una vita migliore... Niente può più impedirlo. -
Niente e nessuno potrà mettere a tacere la voce del giorno che verrà... 
Sento la sua tensione riempire di domande lo spazio che ci divide, e mentre ascolto il ritmo del suo respiro e del mio, e insieme il frinire crescente dei grilli, ho quasi l'impressione di valicare il mio limite e sprofondare in quell'azzurro terso che conosco bene, e che ora possiede la bellezza di una valle disabitata. 
Quell'incanto... 
Dov'è quel sorriso che attira su di sé tutta la luce del mondo?
È forse troppo tardi per sorridere ancora?
Quanto può essere difficile eppure imperioso un semplice gesto... quanto vorrei riuscire a sollevare la mano dal mio fianco per raggiungerla e sciogliere il nodo delle sue braccia.
- Perché mi hai ingannato per tanto tempo? -
Mi prende alla sprovvista e mi disarma, come solo lei sa fare.
- Cosa? -
- Parlo del tuo occhio destro. Il dottore mi ha detto tutto... Siamo chiamati a combattere... non puoi farlo in queste condizioni. -
Se solo riuscissi a ribattere, a fingere di non aver capito a cosa si riferisce. Ma le sue parole sono chiare, tremendamente chiare... e io non sento più la volontà di cercare scuse per mascherare difetti. 
- No, vengo con te. -
Parlo con calma, non riuscirà a farmi cambiare idea. Vorrei solo che mi parlasse di qualsiasi cosa, ma non di questa. 
Non di questa.
- Sarebbe una pazzia... -
Lo mormora appena, mentre prende dalla mia mano la giubba dell'uniforme che tenevo stretta tra le dita, e la getta sul mio letto, a due passi da noi. 
- Voglio che resti qui con tua nonna... ti supplico di darmi ascolto... -
Sento serpeggiare qualcosa nelle mie viscere. È simile a un sussurro gelido che vibra per il corpo. Un corpo che non riesco quasi più a vedere, è vero... ma che mi aiuterà ancora una volta a proteggere il suo. 
- Sono sempre io... saprò ancora proteggere la donna che amo. -
Le mie lacrime annebbiano tutto ancora di più. Mi è rimasto solo questo, solo la forza del mio amore, attraverso il coraggio di dirlo ancora una volta, con parole che rimbalzano dentro queste vecchie mura, sempre più scure e remote e allo stesso tempo strette attorno a noi. 
Chiudo entrambi gli occhi, ma non vacillo... io vado con lei! 
E poi mi sorprende ancora, con una presa delicata, sussurrata, improvvisamente, tra la guancia e l'angolo delle labbra. Le sue dita tremano... e per la seconda volta, oggi, sente il bisogno di toccarmi. 
- .... non posso.... perderti.... -
Un lamento, racchiuso nel tempo di queste poche parole, sfugge al suo controllo e provoca in me un disperato bisogno di stringerla. Disperato quanto il suo tentativo di salvarmi. 
La sento piangere mentre porto la sua mano alle labbra e premo forte il suo palmo su di me, per annusare di nuovo l'odore della sua pelle di bambina. Perché mi è mancata, perché la amo come un pazzo... e per ricordare tutte le volte che le ho baciato una guancia quando si addormentava sul mio cuscino. 
Era bella al di là di ogni descrizione, indifesa... il colore dei fiori di pesco. 
Era luce viva, lei che risplendeva. 
- Niente può separarci... -
Lo dico con certezza, nel momento in cui si aggrappa al mio petto, quasi pretendesse la stessa cosa, entrambi senza più difese e senza bisogno di altro che di questo abbraccio per restare noi stessi, in superficie, al di sopra di un mare mosso e sconosciuto.
Insieme, eternamente sospesi. 
Insieme, ad attraversare ancora la vita con quello che ci aspetta. Perché io saprò ricordarle chi è, anche quando tutto sarà andato in pezzi. E quando tutto sembrerà ostile e tremendamente ingiusto, lei conoscerà una volta di più il motivo per cui sono venuto al mondo. 
Sfioro le onde disordinate dei suoi capelli, la pelle sudata della sua fronte. 
È davvero tra le mie braccia?
Seguo con le dita i segni delle pennellate ancora morbide, là dove brillava la corona d'alloro...
Era la libertà quella che inseguiva con uno slancio agile come un battito d'ali, la spensieratezza dei giochi tra le rose bianche dei giardini selvatici. 
- Perché tremi, André? -
Lei non si accorge di tremare allo stesso modo, eppure calda e dolce la sua pelle, da inseguire come la luce delle stelle, che tanto avidamente desidero, che tanto dolorosamente ho perduto.
Mi offre il suo viso e il calore delle parole che cambiano ogni cosa.
Il passato svanisce, la paura non esiste... e una marea improvvisa ci ricopre di flutti tiepidi e sale. 
- Sei tu la mia luce, Oscar... lo sei sempre stata. -
Lo sussurro mentre ho l'impressione di vedere qualcosa di piccolo e luminoso che entra dalla finestra e si moltiplica, ondeggiando morbidamente attorno a noi.
Ma è la linea chiara del suo sorriso a strapparmi un breve gemito di gioia, la prima vera cosa che riesco a scorgere nitidamente. L'unica che ho il privilegio di possedere, l'unica che voglio portare con me anche quando sarò fragile e trasparente come un frammento di brina.
La luce viva del suo sorriso. 
Tutta la luce del mondo.
Parleremo ancora, parleremo di noi, oppure di niente... ma ho cullato l'attesa di questo istante da sempre, e ora le mie braccia cercano disperatamente il suo corpo e le mie labbra, quasi un'ombra gettata dal sole su un terreno umido e accogliente, il suo respiro... quel sapore, quel profumo.

   
 
Leggi le 25 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Cecile Balandier