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Autore: DANI1993    10/12/2018    3 recensioni
Mi prese ansia. Io che di solito non avevo mai ansia prima di un esame. Era un qualcosa di nuovo. Avevo la brutta sensazione che quelle prove sarebbero state ben più terribili di quelle finora affrontate. Ero preparata… o almeno era quello che credevo.
“ Ecco qui” sentii sussurrare dal mio maestro, e il battito del mio cuore accelerò.
Alzò lo sguardo e io silenziosamente lo pregai di avere pietà.
“ La magia da contatto” chiese, enigmatico.
Riflettei un attimo, ma lui mi ordinò:” Veloce Bellatrix. Rispondimi all’instante quando ti faccio una domanda!”
“ Un attimo” avrei voluto rispondergli. Ma non osai farlo. Riflettei ancora un qualche secondo, poi mi arrivò alla mente la risposta. Ma lui non fu felice del mio tentennamento.
“ Allora” chiuse il libro e si alzò dalla poltrona. “ Hai studiato?” domandò. Non seppi se dargli la risposta o se l’avesse già saputa leggendomi nella mente. Forse no, poiché ripetè la domanda per la seconda volta: “ Hai studiato Bellatrix?”
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Horace Lumacorno, Rabastan Lestrange, Rodolphus Lestrange, Tom O. Riddle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Giunse il giorno fissato e al Ministero fu subito il caos, vista la portata dei fatti che tutti attendevano quel giorno. Ovunque non si parlava d’altro: Silente accusato di aver tradito la buona fede di tutti gli altri, i quali si erano fatti abbindolare dai suoi sporchi giochetti; Gellert Grindelwald nuovamente in libertà; e un ragazzino: Tom Riddle, studente di Hogwarts, che si era proclamato testimone d’accusa per il tragico fatto.
In quei giorni, prima del processo, Grindelwald si era reso responsabile di un ulteriore omicidio: un certo Credence Aurelius Barebone fu trovato morto appena tre giorni prima. La morte non aveva lasciato tracce per la polizia babbana: sembrava fosse morto per qualche decesso naturale, niente che lasciasse intendere un omicidio dal momento che di ferite da arma non ne furono trovate.
Per il Ministero quella morte era da risalire solo all’uso delle arti oscure. Roba che i babbani non potevano comprendere…
Silente giunse quel giorno in anticipo come suo solito. Vi era l’intera corte ad attenderlo e tutti sembravano assai sorpresi di tutta la ricostruzione della vicenda, ma convinti che non potesse esserci qualcosa di diverso che potesse cambiare le carte in tavola.
“ Albus, per favore, siediti” disse il Ministro, indicando la sedia sotto di lui. Poi riprese a parlottare concitato in attesa che scattasse l’ora X  per dar inizio al tutto.
Silente obbedì e attese tranquillamente che il tutto iniziasse. Certo, era assai turbato, ma qualcosa sembrava convincerlo che, alla fine, tutto si sarebbe sistemato e la verità, prima o poi, sarebbe venuta fuori.
“ Gellert… perché…perché hai accettato quella proposta di Tom? Pensavo che dopo il nostro ultimo incontro, fossi cambiato…”
Silente aveva fatto visita a quella cella solo cinque anni prima. Il loro era stato un incontro quasi commovente o, almeno, Silente si era commosso nel vedere come il suo vecchio amico e compagno di merende si fosse ridotto con la prigionia.
“ Gellert… non puoi continuare a vivere in questo modo. Devi mettere giù qualcosa…”
“ Vattene via!” lo aveva accolto l’altro, bruscamente, senza neanche salutarlo.
Ma Silente non si era mosso. Era rimasto lì a guardarlo, mentre cercava di coprirsi dal freddo e dall’umidità straordinaria di quella cella.
“ Te ne vuoi andare??” aveva ripetuto l’altro alzando la voce.
“ No. Non me ne vado. Almeno fino a quando non mi dirai perché non mangi più”
Grindelwald aveva riso amaramente.
“ Oh…guarda… Albus che si preoccupa di un pluriomicida. Direi che è proprio la mia giornata fortunata…”
“ Mi sono sempre preoccupato di te. A tal punto che appena mi hanno informato che avevi iniziato lo sciopero della fame, sono subito venuto qui”
Grindelwald non aveva detto nulla e Silente aveva, così, proseguito: “ La mia domanda è: perché? Perché Gellert hai deciso di proseguire il dogma del Bene Superiore? Hai visto dove ti ha portato questa folle perseveranza?”
“ Davvero tu osi chiedermi questo? Con quale sfacciataggine, Albus, mi chiedi per quale motivo? Ti hanno fatto il lavaggio del cervello a tal punto da farti dimenticare che una volta eravamo alleati?”
Silente aveva annuito.
“ Si…hai ragione. Lo eravamo”
“ Il potere logora chi non ce l’ha. Tu sei sempre stato destinato al potere, Albus. Guardati: un elegante professore di Hogwarts, magari tra un paio di anni sarai anche preside. E io? Non sono mai stato niente di tutto questo. Solo un allievo ribelle che è stato espulso al suo sesto anno dalla scuola perché aveva usato le arti oscure oltre il limite consentito… una volta che ti ho trovato ti avevo convinto di combattere per la mia causa, ma poi, cosa è successo? Prosegui tu”
“ E’ morta Ariana” proseguì Silente con una lacrima agli occhi, nel ricordare quel tragico evento ancora vivo in lui. “ E io sono cambiato”
“ Sei diventato il salvatore. Colui che avrebbe salvato il mondo. E io sarei diventato il cattivo che tutti avrebbero odiato. Colui che doveva essere sconfitto, perché era giusto che finisse così. Se, almeno inizialmente, ho dissipato ogni dubbio nell’opinione della gente è solo grazie ai miei talenti naturali e non c’è alcun bisogno che te li dica. Li sai già”
Silente aveva annuito ancora, sempre fissando quell’altro che sembrava stesse sfogando tutte le sue frustrazioni che aveva rimembrato in quegli anni di prigionia, ormai giunti al quindicesimo anno.
“ Fidati Albus: vivere con la consapevolezza che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla e, nonostante tutto, proseguire a combattere per gli ideali che si hanno, non è cosa semplice e da tutti. E, comunque, tutto ciò ti logora, perché alla fine la verità viene sempre fuori…”
Se prima Gellert aveva parlato solo ed esclusivamente rivolto al muro della cella, ora voltandosi verso Albus, con gli occhi lacrimanti, aggiunse: “ Insomma…se ancora non l’hai capito… io sono sempre rimasto affascinato da te. Sin dal nostro primissimo incontro a Godric’s. Ho saputo fin dall’inizio che tu, colui che era diventato  il mio più grande amico, un giorno sarebbe stato anche colui che mi avrebbe fermato”. 

“ Bene, direi che è giunto il momento per iniziare. Fate entrare i testimoni”
La voce del Ministro, scacciò i ricordi di Silente riportandolo bruscamente nella realtà. Grindelwald era libero, forse non si era mai veramente pentito fino in fondo, come Silente aveva avuto la percezione di credere. E ora lui rischiava seriamente di finire al suo posto…
“ Testimone della difesa è Aberforth Percival Wulfric Brian Silente” annunciò il Ministro e Aberforth entrò all’annuncio e sedette accanto al fratello maggiore.
“ il testimone dell’accusa” e qui si fece un silenzio imbarazzato dove tutti cominciarono a parlottare tra loro, non appena Riddle varcò la soglia.
“ Un ragazzino?? Non possiamo accettare che un ragazzino, per altro minorenne, possa prendere parte ad un processo ministeriale!”
Riddle sorrise tra sé: si era aspettato quella reazione scettica sin da subito. Ma era altresì certo che fosse l’unico in grado di fornire prove determinanti al fine del processo e nessun altro ne era al corrente. E, in ogni caso, quella corte molto presto si sarebbe piegata a lui. Li avrebbe sbalorditi, tutti quanti, nessuno escluso.
“ Signor ministro” esordì Riddle con cortesia. “ So che può sembrare strana ed insolita la presenza di un ragazzino, come dice lei, come testimone. Ma le posso assicurare che sono al corrente di fatti che riguardano il professor Silente e, tali fatti, non li troverebbe presso nessun altro, dal momento che” e qui si voltò verso Silente: “ ritengo che io sia l’unico a conoscere veramente Albus Silente come persona. Sono il suo più grande estimatore. Nessuno nutre una stima nei suoi confronti quanto la mia”
“ E mi scusi” intervenne Arberforth squadrando scettico Riddle. “ Lei chi sarebbe?”
“ Sono un suo umilissimo allievo, signore” rispose Riddle inchinandosi
“ Tom Riddle” rispose il ministro e Riddle annuì, rivolto ad Aberforth.
“ Bene, signor Riddle. Lei dice di essere al corrente di alcuni fatti che riguardano in prima persona Albus Silente. Lo dimostri”  disse il ministro.
“ Deve sapere, signor ministro, che io recentemente sono stato convocato nell’ufficio del professor Silente, proprio l’ultimo giorno di scuola. Ho subito notato un certo turbamento nell’umore del professor Silente, un turbamento che in altre circostanze non ho mai notato. E, le ripeto, sono molto legato al professor Silente, da un sentimento di profondissima amicizia. Gli sono eternamente grato per essere stato colui a farmi scoprire di essere un mago, una persona diversa dagli altri.
Comunque tornando a noi, ho notato un turbamento che mai prima di allora avevo realmente intravisto in lui. Quasi come se fosse a conoscenza di alcuni eventi che da lì a poco sarebbero accaduti. E sappiamo cosa è successo poi”
“ Questa è assolutamente una fandonia. Una calunnia. Lei come si permette ad accusare una persona che non farebbe nulla di tutto ciò?” intervenne rosso in volto Aberforth.
“ Silenzio! Ordine” disse il ministro, battendo un martelletto sul bancone. “ Prego…prosegua, signor Riddle”
“ Grazie signor ministro” rispose Riddle. Poi volse lo sguardo verso Abeforth. Che patetico personaggio…
“ Lei è al corrente che tempo fa tra suo fratello e l’evaso ci sia stata una sorta di affinità reciproca? Quasi sfociata in dichiarazione amorosa vera e propria?”
“ E lei come fa a saperlo?” lo interruppe Aberforth, al che Riddle esasperato spalancò le braccia, lamentandosi: “ Signor ministro. Non mi lascia parlare. Intervenga”
“ Si si esatto… lasci terminare l’atto d’accusa. Poi potrà rispondere…”
“ Grazie, signor ministro… dicevo: lei signor Silente è al corrente che tra suo fratello e l’evaso una volta vi era una certa unione di intenti? Ha mai saputo che suo fratello, in passato, proprio per perseguire questi intenti, si sia reso responsabile di un…omicidio?
Nella corte calò un silenzio totale. Non volava neanche una mosca.
“ Lei, signor Silente, su quali basi pone l’assoluta certezza del pentimento di suo fratello dopo quell’omicidio? Ne è davvero sicuro perché glielo ha rivelato lui in prima persona, oppure la sua è una semplice supposizione?” e Aberforth tacque, ricordandosi che tra loro due vi era ancora una certa incomprensione su quel fatto.
“ Oh…suvvia signor Riddle” intervenne il ministro, guardando Tom come se fosse pazzo. “ Non vorrà dire ora che Albus Silente sia un assassino…”
“ Perché avrebbe deciso di convocare questa corte, altrimenti, signor ministro?”
“ Mi scusi” intervenne una donna in prima fila, dalle palpebre pesanti. A Riddle ricordò per certi aspetti Bellatrix.
“ il ministro da ora la parola al Sottosegretario Anziano Leta Lestrange”
“ Grazie Bagnold. Lei, signor Riddle, afferma che tra Albus e lei ci sia una sorta di stretta amicizia, ovviamente intesa nell’ambito puramente accademico. Però noto che lei, ora, fa da testimone d’accusa verso Albus. Mi può dire il motivo di questo cambio repentino di atteggiamento? C’è qualcosa che non mi quadra in questa faccenda”
“ Certamente signora Sottosegretario” rispose Riddle, mentre Aberforth annuiva concorde con l’intervento.
 “ Vede…la mia amicizia verso il professore, in verità, è una sorta di sentimento che nutrivo prima che succedesse questo tragico evento. Sono sempre rimasto abbagliato dalla bontà e dalla saggezza dell’attuale preside di Hogwarts. I suoi convincimenti sull’uguaglianza maghi-babbani è stato uno dei pilastri su cui egli ha sempre fondato il suo pensiero e il suo ideale. Il tragico evento della morte della sorellina, lo ha fatto pentire, o almeno lo credevamo fino ad oggi, facendogli capire davvero come le cose dovrebbero andare. Io mi ero affezionato a quel professor Silente. A quel concetto che egli non mancava occasione per ripetere ogni qualvolta esordiva nel discorso inaugurale del nuovo anno. Io sono portatore di quella verità. Per me la divisione maghi-babbani non deve esistere. I babbani non sono diversi da noi maghi, hanno solo delle qualità diverse dalle nostre che possono trarre in inganno i malpensanti. Per farla breve, non può immaginare quanto io ci sia rimasto male nel scoprire che tutto ciò che il professore raccontava, fosse in realtà una astuta, molto astuta, bugia per togliersi ogni sospetto di dosso, visti i suoi precedenti trascorsi”
E Leta Lestrange, forse convinta da quel chiarimento, si risedette.
“ Noi, non possiamo accettare che l’immagine di mio fratello venga così brutalmente stracciata” intervenne Aberforth, mostrandosi più sicuro di quello che era in realtà. Ormai, comunque, Riddle stava abilmente minando nuovamente tutte le sue certezze sull’innocenza del suo assistito, nonché fratello.
“ Io conosco Albus, sono suo fratello. Non mi sognerei mai di proteggerlo, sapendolo colpevole. So per certo che Albus quella notte non è uscito dal castello. Figurarsi andare a Nurmerarg per liberare un pazzo  pluriomicida”.
“ Lei, signor Silente, è al corrente che suo fratello ha una fenice nel suo ufficio?”
“ E con ciò? Cosa vorrebbe insinuare?”
“ Signor ministro… posso chiederle cortesemente di rivelare ciò che hanno trovato nella cella dopo l’evasione?”
“ Una piuma di fenice” rispose il ministro sottovoce.
“ Ma è pura casualità…” disse Aberforth non credendo assolutamente nella fondatezza della cosa.
“ Anche questa è una pura casualità, signor Silente?”
Riddle mise una mano nella tasca ed estrasse due lettere. Le consegnò prima al ministro che strabuzzò gli occhi, e parve minare ogni certezza residua sull’innocenza di Albus, e poi al testimone della difesa.
“ Le ho trovate nell’ufficio del professor Silente il giorno in cui mi ha convocato lì”
Aberforth prese la prima lettera e lesse, riconobbe da subito la scrittura sottile e sinuosa del fratello maggiore.
Silente dal canto suo, finora sempre in tranquilla attesa, nel riconoscere quella lettera ebbe un piccolo turbamento. E mentre Aberforth leggeva la lettera che mai avrebbe dovuto scoprire,  la vedeva davanti a lui come se l’avesse scritta in quel momento.


Gellert,
La tua idea che la dominazione magica è PER IL BENE STESSO DEI BABBANI… credo che questo sia il punto cruciale. Certo, ci è stato dato un potere e certo, questo potere ci dà diritto di governare, ma ci da anche delle responsabilità sui governati. Dobbiamo porre l’accento su questo punto, sarà la pietra angolare sulla quale costruiremo. Là dove incontreremo opposizioni, come certo accadrà, questa dev’essere la base di tutte le controargomentazioni. Noi prendiamo il controllo PER IL BENE SUPERIORE. E da ciò discende che dove incontriamo resistenza, dobbiamo solo usare la forza necessaria e non di più. (Questo è stato il tuo errore a Durmustrang! Ma non me ne dolgo, perché se non fossi stato espulso non ci saremmo mai incontrati).
Albus



Letta la prima lettera e assaporando il turbamento dell’ingenuo fratellino dell’imputato, Riddle gli passò la seconda lettera. Aberforth la lesse e rimase ancora più turbato da quello che leggeva. Anche questa aveva lo stesso identico carattere della precedente, roba che solo la medesima persona poteva scrivere. E la data fu il particolare che più di ogni altra cosa turbò Aberforth: due giorni prima della tragica fuga di Grindelwald.


Gellert,
Sono arrivato ad un punto di non ritorno. Mi sento solo senza di te.
Lo so… la nostra incomprensione dovuta all’ultima volta ti farebbe dubitare della mia sincerità, ma sappi che quello scontro di vent’anni fa,  fu necessario affinchè il mondo credesse che io ti avessi fermato. Mai bugia ed inganno furono più grandi. Io non ti ho fermato Gellert. Io mi sono unito a te e ti ho fatto una promessa quando stringemmo il patto di sangue, come sai.
Non ti avrei mai attaccato di mia volontà e infatti non l’ho fatto. Il tutto fu parte di un mio piano più grande e complesso che avrebbe determinato la tua fuga il giorno in cui io avessi deciso di attuarla. Tu non potevi saperlo, perchè non potevi immaginare fin dove la mia oscura astuzia potesse arrivare. Ed ecco qui fin dove è saputa arrivare. Il giorno della tua liberazione è arrivato caro Gellert. Preparati, perché molto presto quegli sciocchi scopriranno il grande inganno, durato la bellezza di venti lunghi anni,  dietro tutto questo e, quando lo scopriranno per loro sarà troppo tardi.
Ho imparato bene da te, vecchio mio eh?
Io ti amo e, molto presto, la morte dei babbani sarà il frutto del nostro amore Gellert. E sui loro cadaveri lo compiremo in tutta la sua splendida, malvagia, oscura e pura bellezza.
Il tuo amatissimo Albus.

Finito di leggere Aberforth rimase scandalizzato. Tutte le sue certezze e convinzioni in difesa del fratello maggiore, già peraltro messe a dura prova in precedenza, davanti a quella prova inoppugnabile crollarono come marionette a cui erano stati tagliati i fili.
“ Ab… non crederai per caso a quello che hai letto, mi auguro”
“ Non so più cosa credere e cosa no, sinceramente” rispose Aberforth come in trance.
Tutto l’ambiente era immerso nel silenzio più totale, come in fondo si era svolto buona parte dell’udienza. Non volava una mosca.
Solo dopo parecchi istanti, il ministro prese la parola.
“ Alla luce delle prove contro di te, credo di poter confermare la colpevolezza all’unanimità. Mi dispiace Albus…”
Silente scosse la testa incredulo.
“ Dobbiamo sequestrarti la bacchetta temo”
“ La bacchetta? Per quale motivo?”
Se fino ad allora Silente pareva, nonostante tutto, tranquillo, alla notizia del sequestro della bacchetta assunse un’ aria piuttosto preoccupata.
“ E’ la prassi. Mi dispiace” rispose il ministro.
“ Signor ministro” intervenne Riddle, mentre Silente consegnava la sua bacchetta. “ Posso darle un’occhiata per favore?”
Quando Riddle espresse il desiderio, notò incredulità nel volto del ministro e una sorta di bagliore negli occhi di Silente. Poi il ministro rispose: “ Si va bene, Tom”
Riddle sorrise nel sentirsi chiamare per nome. Era sicuro che tra il ministro e lui alla fine, ogni differenza di età si sarebbe assottigliata.
Prese la bacchetta e la rigirò nelle mani dalle lunghe dita pallide e sottili.
Riconobbe subito il materiale con cui era fabbricata. Sambuco.
Notò anche che pareva una bacchetta molto particolare. Era infatti particolarmente lunga, ad anelli che la percorrevano in lungo ad intervalli regolari e aveva, inoltre, l’aria di essere antichissima. Potente…molto potente per di più…
Era molto affezionato alla sua bacchetta di tasso, ma quella aveva un qualcosa di diverso… più particolare. Ma non riuscì a capire bene cosa avesse di così… unico.
“ Tom…potrei riaverla per favore?”
“ Oh…si certo. Mi scusi…” rispose Riddle restituendogliela nuovamente.
Silente dal canto suo continuava a fissarlo, gli occhi sempre luccicanti.
Poi sequestrata la bacchetta, arrivarono delle guardie che presero Silente e lo portarono via.
Quando però passò davanti a Riddle, questi chiese di fermarsi davanti a lui per gustarsi un’ultima volta il sapore del trionfo.
Non ti aspettavi questa abile mossa, vero Albus? Io ho vinto e tu, miserevole vecchio, hai perso. E ora, con te fuori dai piedi, finalmente diverrò padrone di Hogwarts e tutti molto presto si inchineranno davanti a me.
Tolto te, tutti ho saputo ammaliare sia ad Hogwarts, sia qui. Tant’è che alla fine il ministro della magia in persona, mi ha chiamato come mi chiami tu: Tom. Anche se sai che io non apprezzo quel nome così ordinario. Perché io, al contrario di te, sono straordinario e oggi ne hai avuto prova sulla tua pelle, Albus. Goditi la tua prigione, ora. Ciao, ciao”

“ La verrò a trovare, professore” disse solamente Riddle ad alta voce.
Non seppe se Alus gli avesse letto anche gli altri pensieri taciuti, ma sinceramente non gliene importava. Era la sua miserevole parola, contro quella ben più convincente di Riddle, supportata da prove evidenti.
Ovviamente tutte manipolate dalla sua mano.
L’idea di duplicare lo stile di Silente, necessaria per scrivere la seconda lettera, mai veramente scritta, era stata geniale e solo lui poteva pensarla.
E quella idea, coltivata da lui ed eseguita da Grindelwald in persona, aveva fatto sì che il nonnetto venisse miserevolmente gettato in catene a marcire ad Azkaban per il resto dei suoi giorni…Gellert gli aveva anche consegnato la prima lettera, questa si scritta da Albus in persona quando era ragazzino. L'aveva custodita con sè per tutti quegli anni e al momento opportuno se n'era sbarazzato
E ora tutto questo gli era stato utile per far sì che il vecchio pazzo venisse tolto definitivamente dai piedi.
Ora finalmente, con la strada libera, avrebbe ridotto Hogwarts in un luogo dove tutti lo avrebbero acclamato come eroe e tutti si sarebbero piegati alla sua volontà.
“ Signor Riddle. La sua testimonianza è stata davvero sublime. Ci scusiamo, a nome mio e di tutti i membri della suprema corte del Wizengamot, per la scettica accoglienza a lei riservata in precedenza. Ci auguriamo che lei presto finisca l’istruzione e le assicuriamo un posto garantito all’interno del ministero. Ha tutto, carisma e buone intenzioni, adatte a diventare un prossimo Ministro della Magia”
E finito di parlare, tutti si alzarono in piedi ad applaudire Tom Riddle per la giustizia che quel giorno aveva aiutato a perseguire.
“ Grazie signor ministro” disse dopo che gli applausi furono cessati. “ E io le prometto che farò di tutto affinchè Gellert Grindelwald venga riacciuffato il prima possibile. Ho a cuore la sicurezza del mondo magico e babbano, specie da questo giorno in cui tutti, me compreso, siamo ancora scossi dall’abile inganno che il professor Silente ha commesso a danno di tutti noi. Potete contare su di me e sappiate che non avrete a pentirvene mai”
Altro scrosciante applauso.
Riddle si chinò e con estrema cortesia, da bravo ragazzo quale era, sollevo una mano in segno di saluto a tutti quanti.
Poi uscì trionfalmente, ma pur sempre senza dare nell'occhio, godendosi quel sapore sublime che ti attanaglia quando tutto procede secondo i tuoi piani. E' il sapore della vittoria!

 
NOTE DELL’AUTORE


Con questo capitolo si conclude anche questa parte. Ringrazio infinitamente Ecate, Alice e Circe per le recensioni che sono state di grande supporto per questa storia!! Ho un po' di cose da dire a proposito di questo capitolo
Mi auguro che l’abbiate trovato abbastanza credibile. Ho il timore che Tom qui sia sfociato nell'OOC. Mi rendo conto che può sembrare per certi aspetti più adulto di un ragazzo di quattordici anni e mezzo (come in questa parte della storia), però prima o dopo dovevo far sì che potesse conquistare anche il benestare del Ministero. E d'altronde sappiamo che lui godeva anche di ottima reputazione al Ministero, poichè quando al quinto anno decide di addossare le colpe su Hagrid e farlo espellere da Hogwarts tutti hanno creduto a lui e non a Silente che cercava di difendere l'altro; prova comunque che, ormai, aveva il mondo ai suoi piedi e tutti credevano in lui.
Non a caso, anche nei libri, la Rowling fa capire come i professori a Hogwarts lo stimassero tutti, ad eccezione di Silente che aveva la precedente esperienza di Grindelwald, molto simile al primo Voldemort.
Nella prossima parte credo che i protagonisti saranno gli stessi di questa storia con l’aggiunta di Grindelwald. Spiegherò come egli ucciderà Credence e perché la sua morte si sia resa necessaria e non più rimandabile. La prossima parte riguarderà gli anni 4 e 5 ovvero, per quanto riguarda Tom, il raduno dei precursori dei mangiamorte, Lord Voldemort e per ultimo l’apertura della Camera dei Segreti.
Per quanto riguarda Grindelwald cercherò di descrivere tutto il nuovo regno di terrore che inaugurerà per la durata dei prossimi 22 mesi, finiti i quali, verrà definitivamente riacciuffato. Come vi ho detto, terminerà con il primo omicidio compiuto da Tom Riddle su Mirtilla Malcontenta. Che di fatto considero come prima vera e propria rivelazione al mondo, anche se ancora celata dietro il suo finto buonismo.
Per i fan di Silente… tranquilli. Presto tornerà libero.
Niente… spero che questo finale un po’ dark vi sia piaciuto e vi auguro una serena settimana!! Non so bene quando inizierò la terza parte, ma mi auguro presto!
Grazie ancora a tutti e a presto!
 
 


 
   
 
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