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Autore: MonicaX1974    10/12/2018    0 recensioni
Raccolta di storie brevi che parlano d'amore ispirate ad una canzone.
Potete trovare la raccolta completa su Wattpad, intitolata Decibel
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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La pessima giornata per eccellenza.

È questo che pensava Joe mentre stava rientrando a casa nel suo appartamento di Brooklyn.

Sua madre l'aveva chiamato quella stessa mattina per dirgli che non avrebbe accettato un no come risposta dopo averlo invitato per il pranzo di Natale a Detroit. Joe non voleva tornare nel Michigan a casa dei suoi genitori quell'anno perché non era dell'umore adatto per ritrovarsi a confronto con suo fratello maggiore.

Nate aveva una vita pressoché perfetta: era un medico - faceva il lavoro dei suoi sogni -, stimato dai colleghi, una bella casa, tre figli e una bellissima moglie. Questo è spesso stato motivo di piccoli battibecchi durante le cene di famiglia. Il padre dei due ragazzi esaltava i risultati ottenuti da Nate e spingeva spesso Joe ad imitare il fratello più grande.

Al piccolo - si fa per dire, dato che compirà ventotto anni a gennaio - di famiglia non interessavano tutti quei successi lavorativi. Lui era contento del suo lavoro d'ufficio perché, al contrario del lavoro impegnativo del fratello, il suo gli lasciava molto tempo da poter dedicare alla sfera personale della sua vita.

C'era un solo problema: la sua sfera personale era completamente piatta da tempo. Negli ultimi mesi le sue relazioni sono diventate sempre più brevi e sempre più insignificanti. È come se non fosse più capace di instaurare un rapporto che sia degno di tale nome. Ha conosciuto ragazze bionde, more, rosse, alcune erano alte altre meno, certe erano più formose mentre altre non proprio. Ha incontrato ragazze americane e straniere, è stato con donne appariscenti e donne più semplici... Insomma, Joe ha provato davvero a far funzionare le cose nella sua vita sentimentale, ma niente è andato come si aspettava. È per questo che non ha voglia di ritrovarsi faccia a faccia con suo fratello, perché anche quest'anno dovrà presentarsi da solo e suo padre non perderà occasione di domandargli - come fa sempre - quando ha intenzione di farsi una famiglia perché ormai ha una certa età e vorrebbe avere altri nipoti.

«Merda!» impreca Joe ad alta voce quando un'auto passa a gran velocità su una grossa pozzanghera che lo investe in pieno proprio mentre sta aprendo il portone d'ingresso dell'edificio nel quale si trova il suo appartamento.

Il suo giaccone gocciola mentre cammina nell'atrio in direzione della buca delle lettere. Lascia tracce ovunque sul pavimento, ma non se ne cura, recupera il suo plico di posta ricevuta e sale per le scale fino al terzo piano. Ha bisogno di una doccia calda, ed è con questo pensiero che entra nel suo appartamento, lancia malamente la posta sul mobile all'ingresso - un paio di buste cadono per terra, ma Joe le ignora - chiude la porta e va dritto in bagno dove si spoglia per infilarsi sotto il getto dell'acqua calda.

«Sì!» esclama soddisfatto quando sente i muscoli rilassarsi.

Era teso a causa di alcuni problemi sorti oggi sul lavoro. Joe si occupa della contabilità di uno studio assicurativo e sembrava che, nella giornata odierna, tutto fosse contro di lui: la stampante che finisce il toner, il telefono guasto, il computer con un virus - e il tecnico informatico assente perché malato - poi l'ascensore che si blocca per una ventina di minuti mentre stava uscendo.

L'unica nota positiva è stata Melody, ma non è una novità perché Melody è ciò che di più bello potesse capitargli nella vita, lo è stato in passato e lo è stato anche oggi. Melody l'ha chiamato proprio nel momento in cui lui era rimasto bloccato in ascensore e lo ha confortato per tutti i ventidue minuti - Joe li ha contati.

Il ragazzo soffre di claustrofobia e Melody, la sua migliore amica, gli ha insegnato alcuni metodi per riuscire ad affrontare la breve salita di quattro piani che lui deve affrontare per poter accedere al piano al quale si trova il suo ufficio. Insieme a lei sta imparando, seppur lentamente, a superare questa sua fobia.

Joe e Melody si sono conosciuti un paio d'anni fa tramite amici comuni, hanno legato in fretta ed hanno instaurato subito un bel rapporto di amicizia. Si sono sostenuti a vicenda nei momenti difficili e hanno gioito insieme in quelli buoni. Il loro legame è diventato sempre più stretto. È stata una questione di chimica. È scattato qualcosa nei loro occhi e nei loro cuori, qualcosa di così importante da renderli inseparabili.

Hanno vissuto vite parallele, ma allo stesso tempo sulla stessa lunghezza d'onda, ognuno con le proprie relazioni, ma spesso si ritrovavano a casa di uno o dell'altra per trascorrere insieme la serata.

Poi, è successo qualcosa, qualcosa che ha portato Joe a provare dei sentimenti diversi per Melody, sentimenti sempre più profondi e intensi. E, senza quasi rendersene conto, Joe ha iniziato a vedere Melody sotto una luce diversa: non era più l'amica con la quale condividere appuntamenti e pettegolezzi perché lui ha iniziato a provare dei sentimenti molto più intensi e molto più profondi, tanto che ha pensato fosse una buona idea allontanarsi da lei.

Voleva essere sicuro che quello che stava accadendo al suo cuore non fosse una sbandata qualunque, e ora l'ha capito: Joe è innamorato di Melody.

E lei?

Lei si è resa conto che, nell'ultimo periodo, il suo migliore amico si stava allontanando. Non riusciva più a vedere nello sguardo di lui la stessa complicità di sempre e ha pensato che avesse bisogno di qualche giorno per stare da solo, forse stava attraversando un periodo negativo, pensava Melody, e gli ha lasciato quel tempo, ma oggi proprio non ce la faceva più a sentire il suo Joe così lontano da lei, ed è per questo che l'ha chiamato.

Negli ultimi mesi Melody ha iniziato a sentirsi sempre più vuota. Ha tentato di colmare quei vuoti con relazioni occasionali, però non è servito a niente: quel vuoto che sentiva intorno al cuore si stava facendo sempre più profondo e più incolmabile. E più Joe si allontanava da lei, più si sentiva persa, tanto che, ieri sera, era così in crisi che mentre si trovava a casa di sua sorella minore Kaylee a rivangare le loro piccole avventure che hanno vissuto da bambine ha pensato che sognare un po' non le avrebbe fatto male.

Kaylee ha ricordato insieme a lei com'era bello trascorrere le feste in famiglia e ha sentito la nostalgia di quel calore, del calore delle persone a cui tieni - e lei tiene decisamente tanto a Joe. Le due sorelle hanno sorriso insieme al pensiero delle serate antecedenti al Natale che trascorrevano insieme - nella cameretta di una o dell'altra - a scrivere la letterina per Santa Claus, a quanto piaceva loro trovare sotto l'albero ciò che avevano scritto su quel foglio. Vedere con i propri occhi che le parole scritte - ovvero i suoi desideri - si avveravano diventando realtà il giorno della mattina del venticinque la faceva sentire felice come non mai.

Così, in un attimo di quasi follia, ha chiesto a Kaylee di rifarlo, di prendere carta e penna e scrivere una lettera a Babbo Natale per chiedere un solo regalo. A ventisei anni sa bene che è una cosa sciocca, ma ha bisogno di sentire ancora quel calore perché il suo cuore sta diventando fin troppo freddo.

Caro Babbo Natale,

Sono Melody, una sciocca ventiseienne che si è ridotta a scriverti perché non è in grado di afferrare da sola la felicità.
Odio l'inverno.
L'inverno è la stagione che mi ha portato via il calore di una persona davvero importante, una persona che ho conosciuto in primavera. Era così bello quel giorno sdraiato sull'erba in mezzo a quelle aiuole fiorite al Central Park, tanto bello che mi ero convinta che non avrei mai avuto alcuna chance con lui.
Ma ora lo sto perdendo e non potrei sopportarlo, quindi la mia richiesta è questa: per favore Babbo Natale, fai tornare la primavera, fammi tornare indietro, o fallo tornare da me.

Melody ha appeso quella lettera, chiusa in una busta rigorosamente rossa - come era loro abitudine fare - e l'ha appesa, insieme a quella della sorella, all'abete decorato di Kaylee. Le ha fatto promettere che non l'avrebbe letta, ma la sorella più piccola voleva vedere tornare a vedere il sorriso sulle labbra della maggiore. Per questo motivo, quando la sorella ha lasciato il suo appartamento, lei ha letto quella letterina, ha sorriso quando ha capito a chi si riferisse con quelle poche parole, e ha deciso di darle un piccolo, piccolissimo aiuto.

Kaylee è stata testimone dell'amicizia tra Melody e Joe, e ha sempre immaginato che tra loro due ci fosse molto più di quanto i due abbiano ammesso finora. Quindi ha indossato un cappotto, è andata dritta alla sua meta e ha effettuato la sua consegna speciale.

La letterina di Melody giace ora sul pavimento dell'appartamento di Joe insieme ad un paio di altre buste che gli sono scivolate quando è entrato in casa e ha buttato in malo modo la corrispondenza sul mobiletto all'ingresso.

Adesso che è uscito dalla doccia, dopo essersi scaldato e rilassato sotto l'acqua calda e aver indossato un tuta comoda, ha appena deciso di sprofondare a faccia in giù sul divano per la sua piccola dose di autocommiserazione quotidiana. Il Natale è alle porte e qualche giorno di vacanza dal lavoro è una buona cosa, quello che lo preoccupa è tornare dai suoi, le bollette da pagare e... e Melody.

Gli manca da morire e la telefonata di oggi ha riportato in superficie tutti i sentimenti che stava tentando di reprimere. Lei è quanto di più bello gli sia mai capitato nella vita e forse è arrivato il momento di prendere qualche decisione.

Torna a mettersi seduto e allunga una mano per recuperare quelle buste e dargli un'occhiata.

«Pagare, banca, pagare, affitto, pubblicità...» Joe elenca tutte le incombenze delle quali dovrà occuparsi a breve, ma al momento pensa che la priorità sia il suo stomaco che ha iniziato a brontolare.

Si alza in piedi e fa per camminare verso la cucina, ma la sua attenzione viene attirata da alcune buste sul pavimento, una in particolare, di un bel colore rosso brillante. Si piega sulle ginocchia e prende in mano quella busta. La osserva con attenzione, aggrottando le sopracciglia, perché il destinatario di quella lettera non è lui.

«Come diavolo è finita una lettera per Babbo Natale tra la mia posta?» lo dice a bassa voce, come se stesse parlando con sé stesso.

Continua a guardarla e, per quanto assurdo possa sembrare, il suo istinto gli suggerisce di aprire quella busta per leggere quella lettera. Sa bene che è una cosa insensata, ma la curiosità lo spinge a strappare i lembi della carta e ad estrarre quel foglio.

"Caro Babbo Natale..."

Joe legge le prime parole e pensa che sia una pubblicità per qualche raccolta fondi e fa per ripiegarla e metterla nella carta straccia, ma la sua attenzione viene catturata dalla calligrafia. Avvicina di nuovo quella lettera al viso e la riconosce senza ombra di dubbio: quella è la scrittura della sua Melody, né è assolutamente certo, così, curioso come non mai, prosegue nella lettura, divorando in un attimo quelle poche frasi in cui pensa di vedere sé stesso.

Davvero Melody ha scritto una lettera a Babbo Natale pensando a lui? Joe non ha risposta per questo. Si lascia andare all'indietro, sedendosi sul pavimento per poi appoggiare la schiena al divano. Tiene le gambe piegate, appoggia le braccia sulle ginocchia mentre tiene ancora stretto tra le dita quel foglio che l'ha turbato non poco.

Perché la sua migliore amica ha scritto quella lettera? E perché è finita in mezzo alla sua corrispondenza? Ce l'ha messa lei per fargli avere un messaggio? Le domande iniziano a vorticare freneticamente nella testa confusa di Joe, domande alle quali non è in grado di dare una risposta - non da solo - perciò decide che l'unica cosa da fare è parlare con la diretta interessata, l'unica in grado di potergli fornire una spiegazione.

Si alza velocemente e recupera il suo cellulare dal mobile all'ingresso, sul quale l'aveva appoggiato appena entrato in casa, sblocca lo schermo e fa partire la chiamata mentre torna a sedersi - con molta poca grazia - sul divano.

Joe sorride perché Melody risponde al secondo squillo.

«Ehi Joe, stai bene?» C'è un velo di preoccupazione nella voce della sua migliore amica.

«Sì Elly, sto bene...» Joe è l'unico a chiamarla così.

La prima volta che si è presentata lui ha capito male il suo nome - credeva fosse Elodie - così ha iniziato a chiamarla El. Inizialmente lei non si è osata a chiedere spiegazioni, ma l'ha fatto quando sono entrati più in confidenza, specialmente quando Joe ha cominciato a chiamarla Elly. Hanno riso insieme su questo piccolo, ma alla fine simpatico, malinteso. Melody ha comunque sempre adorato quel soprannome che era solamente loro, e lui si è sentito speciale per lei.

«E tu stai bene?» le domanda lui tenendo gli occhi fissi sulle parole che lei ha scritto.

«Certo che sto bene, perché me lo chiedi?» Joe non sa se ha davvero colto una piccola incertezza nella voce di lei o se è solo suggestionato da ciò che ha appena letto.

«Non lo so... È che ci siamo sentiti così poco ultimamente...» C'è silenzio dall'altro capo del telefono. «Sicura di stare bene?» le domanda di nuovo.

«Sto bene Joe.» Lui adora sentire il proprio nome pronunciato da lei. «Tu, piuttosto, sicuro di esserti ripreso dal tuo attacco di panico?» Adesso il tono di voce di Melody si fa più scanzonato. Lei sa sempre quando è il momento per alleggerire l'atmosfera.

«Sicuro...» Sta pensando a come chiederle della lettera per non metterla in imbarazzo, così decide di prendere l'argomento alla lontana. «Ti ho chiamato per chiederti un consiglio...» Non sa bene come cominciare, ma spera che la spontaneità che ha sempre avuto nei confronti della ragazza continui a supportarlo e a fargli fare la mossa giusta. «Mio fratello mi ha fatto sapere che i suoi figli hanno scritto la letterina a Babbo Natale e mi chiedevo...»

«Davvero? Una letterina per Babbo Natale?» domanda lei con un evidente tono sorpreso.

«Già, l'ho trovato, come dire... particolare no? Chi mai scriverebbe la letterina a Babbo Natale dopo i sei anni?» Joe pone quella domanda con un obiettivo preciso, e resta in attesa della reazione di lei, che però tarda ad arrivare. «Elly? Ci sei ancora?» chiede cauto lui.

«Sì... sì ci sono... Scusa ero sovrappensiero...» Il ragazzo prova a sondare il terreno per scoprire qualcosa in più - il comportamento di Melody gli sembra quantomeno sospetto.

«A cosa pensavi?» gli domanda lui con un tono dolce e rassicurante per metterla a suo agio.

«A quanto sia carino che abbiano scritto la letterina... vuol dire che hanno ancora voglia di provare un po' di magia del Natale no?» Anche la voce della ragazza è un po' più dolce.

«E tu Elly?»

«Io cosa?» Joe si rende subito conto che c'è qualcosa che la turba, ma non riesce a capire bene cosa sia, anche se vorrebbe tanto scoprirlo.

«Anche a te manca la magia del Natale?» Vorrebbe farle domande molto più esplicite e dirette, ma sta ancora tentando di capire come, quella lettera, sia finita tra le sue mani.

«Beh... quando sei bambino è tutto più facile, anche credere a Babbo Natale, ma a ventisei anni direi che ho superato quella fase da un pezzo...» Melody pensa che Joe le sta parlando come se fosse a conoscenza della sua lettera, ma poi si dice che è impossibile, che è solo una stupida coincidenza. Si sente comunque ridicola per ciò che ha fatto e non ammetterebbe mai di aver davvero scritto la lettera.

«Beh, è un peccato...» afferma Joe, quasi per provocare una sua reazione, che però, di nuovo, non arriva. «Quindi cosa mi consigli di fare con la letterina dei miei nipoti?» domanda lui curioso di conoscere la sua opinione.

«Credo che se hanno chiesto cose realizzabili dovresti accontentarli. Hanno fatto un gesto carino, secondo me meritano di essere ascoltati...» Joe continua a fissare le parole di Melody scritte con un inchiostro blu e pensa che forse la sua migliore amica ha ragione.

«Hai ragione Elly, proverò a realizzare i loro desideri» dice, pensando che non sta parlando realmente dei suoi nipoti, ma questo, Melody, non lo sa.

«Joe?» Lo richiama lei dopo un attimo di silenzio da parte di entrambi.

«Sono qui» risponde lui sorridendo anche se lei non può vederlo.

«Noi... noi siamo ancora amici, giusto?» Per Joe è una piccola stilettata al cuore la sua domanda. Forse la scelta di allontanarsi da lei è stata sbagliata, forse l'ha fatta soffrire, ma forse è ancora in tempo per rimediare.

«Sempre Elly.» Pronuncia quelle parole pensando a tutto quello che prova per lei, e sa che non è davvero amicizia ciò che vive nel suo cuore, ma non rinuncerebbe a Melody per nessun motivo. «Adesso devo andare, ti chiamo domani...» Una folle idea sta prendendo forma velocemente nel suo cervello e non vede l'ora di poterla realizzare. «Promesso...» Lo specifica, perché spesso nell'ultimo periodo le ha detto che l'avrebbe chiamata l'indomani, ma poi spariva per giorni.

«Ok» risponde lei con una punta di delusione nella voce, un po' perché non ha voglia di salutarlo così presto, un po' perché non è sicura che lui mantenga la parola, ma non vuole costringerlo a stare in sua compagnia, non l'ha mai fatto, così decide di salutarlo. «Allora a domani...» gli dice non credendoci fino in fondo.

«A domani Elly» promette lui con sincerità, poi chiude la comunicazione senza smettere di sorridere.

Pare proprio che Melody non sappia che Joe sia in possesso della lettera che ha scritto, e lui ha tutte le intenzioni di realizzare il suo desiderio. Dà un ultimo sguardo al foglio che tiene nella mano sinistra, poi si alza dal pavimento, lascia quella lettera sul tavolino e si reca in cucina per prepararsi la cena, ma senza smettere di pensare a quella pazza - ma spera realizzabile - idea che gli è passata per la testa mentre parlava con Melody.

Non pensa più ad altro ormai, nemmeno quando finisce di mangiare, o quando riordina la cucina. Fa persino fatica a dormire per l'eccitazione di mettere in pratica ciò a cui ha pensato, e il giorno dopo la situazione non è cambiata, anzi, se possibile è addirittura peggiorata.

Joe non riesce a pensare ad altro che a quella lettera e alle parole della sua Melody per tutto il giorno, fino a quando non finisce l'orario d'ufficio e può recarsi al negozio del suo amico per parlargli della sua idea e per farsi aiutare nella realizzazione della stessa.

Quella sera, dopo essere rientrato dal lavoro e dalla visita al suo amico, proprio come aveva promesso, chiama Melody. Lei ne è piacevolmente sorpresa, ma non si fa troppe domande perché troppo felice al pensiero di riuscire a riavvicinarsi nuovamente al suo migliore amico. E così, passano quasi l'intera serata, chiacchierando al telefono per aggiornarsi sugli ultimi avvenimenti della propria vita, che non sono un granché, a dire la verità, ma entrambi sono felici di tornare a parlarsi come qualche mese fa.

Forse c'è una possibilità che il loro rapporto torni ad essere quello di un tempo, pensa Melody dopo aver terminato la conversazione ed essere andata a dormire. Joe le ha promesso che l'avrebbe chiamata ancora il giorno dopo e a lei non serve altro al momento per essere felice, ma non sa quello che il suo migliore amico ha in serbo per lei.

L'indomani è finalmente sabato, il giorno perfetto per realizzare il suo piano. Per questo motivo Joe si è alzato presto e si è recato al luogo dell'appuntamento con il suo amico con il quale sta organizzando la sorpresa per Melody. I due lavorano senza sosta per tutto il giorno, mangiano un panino a pranzo per perdere meno tempo possibile, e continuano fino a quando Joe sembra essere soddisfatto del risultato finale. Si mette in piedi sulla soglia e osserva il loro operato, poi sospira e sorride sperando di riuscire a farla felice.

È già sera quando torna a casa per farsi una doccia e cambiarsi. Sorride nel dare l'ennesimo sguardo alla lettera che è ancora sopra al tavolino in salotto - non ha fatto altro che guardarla nelle ultime ore - poi esce di nuovo per andare a prendere Melody, anche se lei ancora non lo sa.

La ragazza è seduta sul divano di casa sua con il cellulare accanto a lei. Ogni tanto lo sblocca per controllare che sia ancora funzionante perché è in attesa della chiamata di Joe. Lui le ha promesso che l'avrebbe chiamata di nuovo, ma stasera sembra essere in ritardo e l'umore di Melody precipita velocemente ad ogni minuto che passa.

Che Joe abbia di nuovo cambiato idea?

È la domanda che si sta ponendo mentre guarda distrattamente la tv, ma il suono del campanello la distoglie per un attimo dai suoi pensieri.

"Scommetto che è Kaylee" pensa lei camminando verso il citofono. «Che c'è Kaylee?» dice alzando gli occhi al cielo con un mezzo sorriso sulle labbra pensando all'espressione di sua sorella, ma resta quasi paralizzata quando sente la sua voce.

«Sono Joe...» Il fiato sembra morirle in gola. Non lo vede da... da così tanto che ha persino dimenticato quanto tempo sia passato. «Posso salire?» Le domanda non sentendo più nulla.

Melody non risponde, anche le sue corde vocali sono come paralizzate, ma riesce a premere il pulsante che permette l'apertura del portone d'ingresso, poi si reca alla porta che apre restando in attesa di vedere il suo Joe spuntare dalla rampa delle scale da un momento all'altro. Sente i suoi passi avvicinarsi e il suo cuore inizia a martellare forte nel suo petto. Il sorriso che compare sul volto di entrambi non appena gli occhi di lei sono in quelli di lui, sarebbe sufficiente ad illuminare l'intero isolato.

«Ciao Elly» le dice lui quando è ad un passo da lei per poi lasciarle un bacio sulla guancia ed entrare nel suo appartamento sotto lo sguardo ipnotizzato di Melody, che solo in quel momento si rende conto di indossare un orribile tuta che usa per stare in casa, di essere spettinata e in disordine.

Joe si guarda intorno, alla ricerca di qualche novità o di qualche cambiamento, e tutto ciò che vede è praticamente uguale a quando è stato lì l'ultima volta, eccezion fatta per il piccolo albero di Natale sistemato in un angolo in fondo alla stanza.

«Cosa... cosa ci fai qui?» domanda lei quando riesce a riacquistare l'uso della parola dopo aver chiuso la porta di casa.

«Avevo voglia di vederti...» risponde lui voltandosi a guardarla. «Ti ho per caso disturbata?» le domanda sorridendole.

«No, figurati... solo... non mi aspettavo di vederti...» A Melody sudano le mani, e ha l'impressione che Joe possa rendersi conto di quanto batta forte il suo cuore. Le sembra che possa uscirle dalla cassa toracica da un momento all'altro.

«Ti dispiace che sia qui?» domanda ancora lui facendo un passo nella direzione di Melody.

«Niente affatto...» La ragazza non aggiunge altro perché adesso Joe è così vicino da riuscire a sentire il suo profumo.

«Mi sei mancata Elly...» Lei vorrebbe rispondergli, vorrebbe dirgli che anche a lei è mancato lui, ma l'unica cosa che riesce a fare è guardarlo e, a malapena, respirare. «Mi sei mancata da morire...» Joe fatica a tenere per sé tutto quello che gli passa per la testa, ma si sforza di farlo per non rovinare la sorpresa che ha preparato per lei.

«Mi sei mancato anche tu Joe...» riesce a dire quando lui fa un ultimo passo che lo porta esattamente di fronte a lei.

Per un paio di minuti non fanno altro che guardarsi. L'elettricità che regna nella stanza è quasi palpabile, ma entrambi sono ancora frenati da qualcosa.

«Hai già cenato?» le domanda lui quando recupera un minimo di lucidità.

«A dire la verità no.» Joe sorride perché il programma della serata sembra iniziare per il meglio.

«Ti va se usciamo?» Chiede ancora Joe, che non la sta nemmeno sfiorando, eppure lei ha come l'impressione che ogni parte di lui la stia accarezzando.

«Sì... vado a cambiarmi...» Risponde quasi come un automa, poi si allontana da lui prima di sospirare davanti ai suoi occhi come un'adolescente in piena crisi ormonale.

Si infila velocemente in camera sua, svuota mezzo armadio prima di poter trovare qualcosa di almeno decente da indossare, poi va in bagno per darsi una sistemata ai capelli e mettere appena un filo di trucco. Alla fine torna da lui che l'aspetta senza smettere di sorridere.

Trascorrono una delle serate più belle da diverse settimane a questa parte: non c'è più l'imbarazzo di qualche ora prima, quando si sono visti dopo tanto tempo, e nemmeno li sfiora più alcun pensiero. Sono tornati ad essere Melody e Joe, il resto del mondo può solo restare a guardare.

«Dove stiamo andando?» domanda Melody una volta usciti dal ristorante.

Stanno camminando da una decina di minuti infagottati nei loro cappotti pesanti. Joe le ha detto di volerla portare in un posto e lei lo sta seguendo, ma non senza fare domande come il ragazzo aveva chiesto.

«Ti ho detto che non te l'avrei detto nemmeno se l'avessi chiesto...» si volta a guardarla di sfuggita e non può non restare un'altra volta folgorato dagli occhi di lei.

È innamorato, ne è assolutamente certo, e ha capito che è il caso di dirlo anche a lei. Se è davvero lui quello che Melody nomina nella lettera, sa di avere una nuova chance con lei e non ha certo intenzione di sprecarla come stava per succedere fino a che non ha letto quella lettera.

«Puoi almeno dirmi se manca molto?» Melody è curiosa, tanto curiosa, e anche impaziente.

«Poco... siamo quasi arrivati... Ecco, è lì, al fondo della strada.» Joe ha scelto di proposito quel ristorante per questa serata perché era vicino al luogo dove davvero voleva portarla.

«Ma non c'è niente lì?» Melody osserva con attenzione, ma le sembra di vedere solo una lunga fila di magazzini.

«Aspetta a dirlo» le dice lui sentendo aumentare il livello di adrenalina nel sangue.

Finora gli sembrava che fosse tutto perfetto, adesso ha paura di aver sbagliato tutto.

Con mani quasi tremanti prende dalla tasca interna della giacca la chiave del magazzino che ha affittato per realizzare il desiderio di Melody, la infila nella serratura, poi fa scorrere il portellone verso l'alto fino ad aprirlo del tutto e si volta verso di lei.

Se dovesse usare una sola parola per esprimere ciò che vede in questo momento negli occhi di lei, non potrebbe essere che meraviglia.

La ragazza non sa dove guardare prima. L'aria si è completamente volatilizzata dai suoi polmoni e quasi non chiude nemmeno le palpebre per la paura che tutto scompaia. Invece di vedere tre pareti grigie e spoglie come aveva immaginato, i suoi occhi corrono a catturare ogni dettaglio che riescono a vedere. L'ambiente è traboccante di fiori di ogni tipo e ogni colore, sono in ogni angolo, riesce a sentirne il profumo che inspira a pieni polmoni tornando a riprendere il contatto con la realtà.

«È incredibile Joe!» esclama lei con entusiasmo.

«Ti piace?» le domanda lui bisognoso di rassicurazioni.

«È assolutamente meraviglioso... io... sono senza parole...» Melody non sa davvero cosa dire perché è frastornata da quello che vede. Vorrebbe fargli delle domande, ma non riesce a smettere di guardare tutti quei fiori.

«E tu non dire niente...» risponde lui attirando la sua attenzione. Lo guarda per la prima volta dopo essersi persa ad ammirare tutto quello spettacolo floreale e vede qualcosa di diverso negli occhi di lui, è come se fosse spaventato.

«Joe...»

«Aspetta...» la interrompe lui prima di perdere quel poco di coraggio che è riuscito a racimolare negli ultimi due minuti. «... fammi parlare Elly...» Lei richiude la bocca e lo guarda con occhi sognanti. «Ho fatto un grandissimo errore con te...» Le parole di lui le provocano una piccola stretta allo stomaco, e adesso è lei ad essere spaventata da quello che potrebbe sentire. «Ho sempre creduto che avremmo potuto essere amici, ma mi sbagliavo...» Tutto il castello di carte che Melody si era fatta nella testa stava crollando.

«Joe...» non vuole sentire il resto quindi prova ad interromperlo, ma lui la ferma ancora.

«Ti prego Elly, fammi finire...» Non vorrebbe farlo, ma il tono di Joe le fa capire che lui ha davvero bisogno di parlare. «Non voglio essere tuo amico e ho fatto tutto questo per poter tornare indietro, a quando ci siamo conosciuti, e ricominciare tutto daccapo...»

D'un tratto un flash le fa ricordare la sua sciocca lettera a Babbo Natale: la primavera, i fiori di Central Park, il giorno che si sono conosciuti, possibile che...

«Come...?» Non sa bene cosa chiedergli, per questo si ferma e lo guarda con aria confusa. Lui non può certo sapere di quella lettera, giusto?

Giusto?

Joe si porta esattamente di fronte a lei, le prende il viso tra le mani e la guarda come non ha mai fatto prima d'ora. Melody non si è mai sentita così su di giri come in questo momento. È confusa, disorientata, e non è la prima volta che sente le mani di Joe sulla sua pelle, ma ora sembra essere tutto diverso, tutto più bello, più emozionante, tanto che non riesce nemmeno a pensare. 

«Forse è tardi per dirtelo, o forse no, ma non posso aspettare un giorno di più, ne abbiamo già persi troppi...» Melody ha bisogno di un piccolo appiglio, così afferra i due lembi del cappotto di Joe e li tiene stretti tra le dita. «Sono innamorato di te Melody e non so se...» Il resto delle parole gli resta bloccato in gola nel momento in cui le labbra di lei premono con forza su quelle di Joe che subito resta immobile per la sorpresa, ma non ci mette molto a ricambiare quel bacio con la passione che ha tentato di reprimere e che ora si sta riversando in questo bacio che entrambi stavano aspettando da tempo.

*

Non seppero mai come quella lettera finì nella buca delle lettere di Joe - Kaylee si guardò bene dal confessare il suo piccolo complotto. I due ragazzi si limitarono ad accettare il fatto che a volte i desideri si avverano. Forse è stato Babbo Natale, o forse no, ma non ha davvero importanza perché adesso sono insieme a vivere un amore che cresce ogni giorno di più.

   
 
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