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Autore: Saruwatari_Asuka    10/12/2018    2 recensioni
"Quella volta aveva pensato che forse Kirishima, a sua insaputa, avesse iniziato ad insinuarsi nel suo cuore e che la sua ammirazione per quel cambiamento così volenteroso fosse diventata una vera cotta. Di quelle che ti fa venire le farfalle nello stomaco, o roba simile.
Ma quasi a farlo apposta, era stato proprio in quel periodo, quando aveva iniziato a sentirsi più consapevole di sé e dei suoi sentimenti, che le cose erano cambiate. In peggio, almeno per lei."
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{Mina; Kirishima; Bakugou in absentia}
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Mina Ashido
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Un Cuore Abbastanza Grande

 

 

Mina aveva imparato ad apprezzare Kirishima col tempo.

Alle medie lo ricordava appena quel ragazzino suo coetaneo coi capelli neri e il volto sempre scuro, triste. Era l'insicurezza fatta persona, Eijirou Kirishima, e questo non lo aiutava a farsi notare. Non sapeva neanche che avesse provato a sostenere l'esame per la U.A, che volesse diventare un eroe professionista.

Poi lo aveva rivisto, il primo giorno di scuola, e quasi non l'aveva riconosciuto.

Aveva tinto i capelli di rosso e li teneva su col gel, ma soprattutto era cambiato il suo sguardo. Mina non aveva mai visto un sorriso così indeciso e allo stesso tempo determinato.

L'aveva intenerita, l'aveva trovato forte.

Kirishima lo era in tutto e per tutto, forte.

E quando le aveva detto che voleva lasciarsi alle spalle il ragazzino codardo e insicuro che era una volta per dare spazio ad un uomo che potesse essere anche solo un poco degno di Crimson Riot, il suo eroe, Mina aveva deciso di diventare la sua prima fan.

Non aveva dubbi che ci sarebbe riuscito. Kirishima era un po' zoppicante, ancora, ma aveva un futuro radioso come il sole. Mina lo aveva capito subito quanta luce fosse in grado di irradiare. Doveva solo essere lucidato un poco, incoraggiato a spinte, se necessario.

E lei si era impegnata per farlo, più che aveva potuto.

A modo suo, con gentilezza ed entusiasmo, a volte eccessivo ma sempre con affetto. Stava praticamente sempre con lui, e Bakugou, Kaminari e Sero. Quasi più che con le ragazze.

Si trovava bene con loro. Con tutti, certo, ma soprattutto con Kirishima.

Se ne era resa conto quando avevano iniziato a vivere tutti insieme al dormitorio, perché lì aveva potuto vedere Kirishima in ogni sfaccettatura. Il modo in cui stava stravaccato sul divano a giocare ai videogiochi, il modo in cui rideva con tutti, quello in cui si disperava prima di un esame, si metteva la bandana in testa e si impegnava più che poteva.

La prima volta che era arrossita davanti a lui era stato quando aveva bussato alla sua porta, una sera, in pantaloncini della tuta, ricrescita nera e sorriso imbarazzato. Si grattava la testa e aveva qualcosa nascosto dietro.

Mina aveva inclinato il capo, curiosa come al solito.

E lui le aveva detto che aveva bisogno di una mano per la ricrescita, perché non è che potesse chiedere a Bakugou o Kaminari, non era virile, e poi era quasi certo che loro non avessero idea di come si facesse e Bakugou l'avrebbe piuttosto fatto saltare in aria. Lei invece era una ragazza, quindi sperava potesse aiutarlo.

E Mina naturalmente aveva accettato subito, aveva infilato i guanti, aperto la scatola della tinta e poi l'aveva spinto in stanza, verso il bagno, praticamente a gomitate. Ed era stato in quel momento che era arrossita, quando durante la meticolosa applicazione del prodotto e poi il risciacquo aveva potuto passargli le mani fra i capelli lisci, ora di nuovo rossissimi. Ancora e ancora. Senza che sembrasse strano.

E le era piaciuto così tanto, erano così lisci i capelli di Kirishima e adesso, lavati profumati e liberi dal gel, anche incredibilmente morbidi.

Togliere la mano era stata dura. Ma aveva dovuto.

Si era però goduta l'abbraccio amichevole ed entusiasta di Kirishima e l'aveva lasciando andare, seguendolo con lo sguardo finché non era sparito dalla sua vista, lungo il corridoio.

Quella volta aveva pensato che forse Kirishima, a sua insaputa, avesse iniziato ad insinuarsi nel suo cuore e che la sua ammirazione per quel cambiamento così volenteroso fosse diventata una vera cotta. Di quelle che ti fa venire le farfalle nello stomaco, o roba simile.

Ma quasi a farlo apposta, era stato proprio in quel periodo, quando aveva iniziato a sentirsi più consapevole di sé e dei suoi sentimenti, che le cose erano cambiate. In peggio, almeno per lei.

Le serate di studio intensivo non vedevano ormai più Kirishima presente. C'erano Kaminari e gli altri, tutti uniti nella sala comune davanti a Yaoyorozu...ma Kirishima non c'era. Non veniva praticamente più con loro. Se ne stava in stanza con Bakugou, da solo con lui.

Cos'erano quelle lezioni private, all'improvviso? Cos'era quell'esclusiva su Kirishima?

Era gelosa, perché Bakugou non se lo meritava uno come Kirishima, con quel carattere intrattabile e assurdo che aveva. Eppure eccoli lì, praticamente sempre insieme, appiccicati. E se all'inizio della loro amicizia non aveva trovato strani abbracci e pacche -che anche se a Bakugou non piacevano, a Kirishima non si poteva dir di no- adesso iniziava ad esserne perplessa.

E gli abbracci e le pacche erano state il minimo. Facendo mente locale, di cose sospette ne aveva scorte tante. Come ad esempio la determinazione ad andare a salvare Bakugou anche se si rischiava l'espulsione dalla U.A o peggio, il fatto che fosse stata proprio quella di Kirishima la mano che Bakugou aveva afferrato, che l'aveva salvato. E il fatto che Kirishima gli andasse sempre dietro, come durante il test per la licenza provvisoria.

I piccoli gesti nella sala comune del dormitorio erano diventati lampanti, ormai. Si sedevano sempre vicini e Kirishima non perdeva occasione di poggiarsi a lui, ginocchia contro ginocchia, anche solo per scherzare -almeno in apparenza-, e sorridere di quel sorriso meraviglioso e luminoso che l'aveva fatta innamorare.

Quando un giorno aveva scorto, per caso, che anche Bakugou stava sorridendo, piano, a modo suo...aveva sentito il cuore spezzarsi.

Incapace di vedere ancora gli occhi luminosi di gioia di Kirishima a quella manifestazione passata inosservata a tutti gli altri, se ne era andata.

Il giorno dopo si era data malata a lezione, e anche se Ochako era passata a vedere come stesse insieme a Toru e Tsuyu, e nel pomeriggio fossero passate anche Momo e Kyoka, non aveva aperto a nessuno.

Non voleva vedere nessuno. Non voleva farsi vedere, più che altro, perché non voleva che notassero gli occhi gonfi di pianto, del pianto che aveva ancora bloccato in gola.

Fino all'ora di cena, almeno. Quando era arrivato lui.

"Ashido? Sono Kirishima! Uraraka mi ha detto che non ti senti bene, per caso ti serve qualcosa? Magari devi andare da Recovery Girl? Hai fame? Ti porto la cena!"

Era stato in quel momento, con la voce di Kirishima dietro la porta, sinceramente preoccupata, che era esplosa. Era scoppiata a piangere, troppo forte perché Kirishima, lì fuori, non sentisse. E allora aveva aperto la porta, trovandolo ancora lì. Fermo. Ad aspettarla. Con le sopracciglia aggrottate e l'espressione allarmata.

"Ashido, ho...-" non lo aveva fatto finire, Mina, che gli si era gettata fra le braccia. E aveva pianto, con la mano di Kirishima ad accarezzarle la schiena con gesti circolari, con una delicatezza di cui non lo credeva capace, per quanto grande potesse essere il suo cuore.

Non era colpa sua, era fatto così.

E non era colpa sua neanche se amava Bakugou. Era fatto così.

Lei era semplicemente del sesso sbagliato per attirare le attenzioni del rosso. E forse poteva accettarlo, era abbastanza matura da farcela, giusto? Insomma....non era lei ad essere sbagliata. E nemmeno lui.
Era così e basta, non ci si poteva fare nulla.

"Va un pochino meglio, adesso, Ashido?"

"Sì. Sto meglio."

"Lo sai? Sei la mia più cara amica, ti voglio bene, se ti serve una spalla su cui piangere non chiuderti in stanza, puoi venire da me!"

"Lo so. Sei il mio compagno di corna!"

"Yeah! Ma, Ashido, io ero venuto a vedere se..."

"Sto benissimo, adesso! Alla grande, mi sento in forma come non mai! Via, verso un nuovo orizzonte!"

"Verso un nuovo orizzonte! Eh?"

Mina aveva notato la perplessità dell'amico, ed era grata della sua inaspettata delicatezza nel non farle notare nulla né chiedere. Poteva insistere sul perché avesse pianto, ma non l'aveva fatto.

Se aveva cambiato discorso era perché non voleva affrontarlo. E Kirishima l'aveva capito.

A Mina andava bene così, tutto sommato. Che Kirishima amasse Bakugou e che Bakugou ricambiasse a modo suo. Credeva.

Andava bene.

Lei, nel frattempo, gli sarebbe rimasta amica. E non avrebbe avuto più paura di soffrire. Forse un giorno le sarebbe passata, avrebbe detto addio a quei sentimenti.

Per il momento no, ma aveva un cuore abbastanza grande per accettare tutto.

 

Angolino Autrice:

Eccomi qui, sbarco anche su questo Fandom. Ho iniziato a vedere l'anime e leggere il manga poco fa, ma sono già in pari. Mi sono innamorata subito di quest'opera, e ovviamente di Kirishima e Tamaki più che di tutti gli altri. Fra i personaggi femminili Mina non è effettivamente fra le mie preferite, eppure mi è subito venuta in mente questa storia quando ho letto il capitolo in cui tornano a scuola dopo il Tirocinio e Mina si avvicina a Kirishima per chiedergli come sta.
Non so, mi piace molto la coppia KiriMina, ma il mio animo punta sempre sulla BakuKiri (A differenza di Deku e Todoroki che li vedo molto meglio con Ochako e Momo che fra di loro, perdonatemi x°°) e allora boh..

E' un sacco di tempo che non scrivo più, quindi spero che sia vagamente decente!

Non conosco bene il Fandom di MHA, ma ho tutta l'intenzione di sguazzarci per bene adesso che sono dentro! :D
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va!

Un bacione,

Asu

   
 
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