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Autore: Lady Moonlight    10/12/2018    2 recensioni
[ATTENZIONE SPOILER Avengers-Endgame]
[...]Tony Stark ha fatto tutto quello che era in suo potere fare per tentare di fermare Thanos. Ha fallito, è caduto, ma altri prenderanno il posto che lui lascerà vuoto. Ci saranno nuovi Avengers, uomini e donne che leveranno gli occhi al cielo e diranno “no” all’universo che il Titano vuole plasmare.
Forte di quella convinzione, schiude le labbra.
“Signorina Potts… Se trovi questa registrazione non rattristarti.” È accasciato contro una parete di metallo, più in là un magnifico scorcio di universo fa da sfondo al suo dramma interiore. “La fine è parte del viaggio” sussurra malinconico. “Essere alla deriva nello spazio senza alcuna possibilità di salvezza è più divertente di quanto sembri.”
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Per festeggiare i miei 10 anni su EFP (ancora fatico a crederlo!!!o___O) ho partorito questa cosa nei giorni successivi all’uscita del trailer di Avenger-Endgame. Solo un OS introspettiva dedicata a Tony. Seriamente: vogliamo dare o no una benedetta gioia a Stark? #Neverajoy

Sono anni, ma proprio anni che non scrivo più OS, quindi spero non sia un disastro totale!

Per chi se lo chiedesse questa OS non è assolutamente legata alla mia saga del mondo MARVEL, ma è totalmente autonoma ^^

 

 


 

Endgame

 

 

 

Lo spazio è freddo, sterile, una distesa infinita punteggiata di stelle e pianeti troppo distanti per sperare di raggiungerli. Tony non può fare a meno di guardarlo, di chiedersi: e se.

E se fosse rimasto sulla Terra? Se Peter Parker non lo avesse seguito? Se Star-Lord non si fosse lasciato andare all’ira? Se, se, se… così tanti se e nessuna certezza.

A  Tony piace credere che se potesse cambiare qualcosa, solo un secondo di ciò che è stato, allora forse tutto ciò che è accaduto sarebbe potuto andare in modo diverso.

Deve crederci, credere che quell’illusione possa essere vera perché l’alternativa, questa gelida realtà in cui è piombato, è peggiore di ogni incubo abbia mai avuto.

Al confronto, New York è stata come una passeggiata in paradiso.

Inferno.

È così che Tony Stark ha cominciato a pensare al presente. Un Inferno più crudele di quello descritto da Dante, più oscuro e terribile di quello dipinto nei quadri o cantato dai poeti.

L’inferno è quell’astronave alla deriva nello spazio, il diavolo un titano dalla pelle viola e gli occhi grigi. Il suo peccato: l’unico a essere sopravvissuto insieme a Nebula. Tony si è chiesto più volte a cosa sia dovuto quel miracolo, quella maledizione.

Per quanto ne sa potrebbe essere l’ultimo umano rimasto nell’universo, ed è bloccato in quel limbo indefinito insieme a un aliena mezza cyborg dal colorito blu.  

Cosa può esserci di peggio? È difficile immaginarlo, ma vista la fortuna che ultimamente lo circonda, immagina che potrebbe effettivamente esserci qualcosa di... Si rifiuta di pensarci. 

 

Il tempo sull’astronave è un concetto assai relativo.

Non c’è molto da fare e i ritmi sonno-veglia sono completamente sballati. Niente sole implica una notte perenne che lo sta facendo impazzire. Dopo due settimane rinchiuso lì è persino riuscito a superare alcune fobie alla base dei suoi attacchi di panico.

Per combattere la noia, Tony ha provato a riparare alcuni componenti del motore e altre funzioni secondarie, ma i danni più rilevanti sono all’esterno e senza la sua armatura uscire nello spazio sarebbe un suicidio. A volte, però, ha pensato di farlo comunque.

Giunti a quel punto, crede che la morte potrebbe rivelarsi una compagna gradita. Forse potrebbe rivedere Peter, chiederlgli scusa, magari troverebbe perfino…

“Pepper…” Quel nome è un sussurro che riecheggia spesso tra le pareti di metallo del suo rifugio. Le poche volte che Tony riesce ad addormentarsi la sogna in un abito da sposa e un bambino tra le braccia.

Vorrebbe stringerla a sé, sussurrarle parole di conforto, di speranza, ma è difficile trovarle dopo tutto quello che ha visto.

Poi ci sono giorni in cui non è Pepper a occupare la sua mente, ma sua madre. Nei suoi pensieri è bellissima e felice, viva e in salute. Lo chiama sempre Anthony e al suo risveglio gli occhi sono umidi di lacrime non versate.

Talvolta sono gli Avengers a fargli compagnia: la risata di Thor, le parole sagaci di Natasha, le battute di Clint, le idee di Bruce… E poi c’è Steve. Tony concorda con se stesso che, se morirà, Rogers diventerà uno dei suoi più grandi rimpianti.

Rimuginare. Tony non fa praticamente altro, dato che Nebula si è rivelata una pessima compagna di viaggio. È perfino più associale di lui, il che è tutto dire.

I primi tre giorni dopo lo schiocco delle dita entrambi si sono ubriacati, svuotando le scorte alcoliche dell’astronave, maledicendo il nome di Thanos e imprecando contro il destino. Il quarto giorno sono andati ognuno per la propria strada, nascondendosi in un angolo remoto della navicella.

Da allora incrociano i loro cammini un paio di volte al giorno, ma per lo più si ignorano a vicenda. A Tony sta benissimo, è ben poco incline a conversare con la figlia del Titano.

Giorni, settimane, mesi dopo il momento che ha mutato il destino di ogni creatura dell’universo, Nebula lo informa che hanno finito le provviste e le riserve d’ossigeno.

Tony Stark si lascia andare a un risata acuta e isterica, in seguito registra l’ennesimo, forse ultimo, messaggio per Pepper.

Ne ha lasciato qualcuno anche per gli Avengers nella remota possibilità che siano ancora vivi e stiano cercando un modo per uccidere quel bastardo di Thanos, ma l’ultimo… L’ultimo è solo per Pepper, solo per lei.  

È con uno strano senso di fatalità che si china su ciò che resta della sua armatura. Il casco è malconcio, un relitto di ciò che un tempo ha rappresentato Iron Man. In realtà, considera, è quasi un miracolo che possa ancora registrare e memorizzare messaggi.

Attiva la funzionalità necessaria al suo scopo e quando comincia a parlare, avverte il peso della mancanza d’ossigeno sull’astronave. Le parole escono affannose, sofferenti.

Ogni respiro comincia a essere una tortura che Tony, volente o nolente, è costretto ad accettare. Malgrado quello, escludendo i numerosi rimpianti, si sente stranamente in pace con se stesso.

Tony Stark ha fatto tutto quello che era in suo potere fare per tentare di fermare Thanos. Ha fallito, è caduto, ma altri prenderanno il posto che lui lascerà vuoto. Ci saranno nuovi Avengers, uomini e donne che leveranno gli occhi al cielo e diranno “no” all’universo che il Titano vuole plasmare.

Forte di quella convinzione, schiude le labbra.

“Signorina Potts… Se trovi questa registrazione non rattristarti.” È accasciato contro una parete di metallo, più in là un magnifico scorcio di universo fa da sfondo al suo dramma interiore. “La fine è parte del viaggio” sussurra malinconico. “Essere alla deriva nello spazio senza alcuna possibilità di salvezza è più divertente di quanto sembri.” C’è una supernova dai colori brillanti che risplende nell’oscurità, uno sfoggio di rosso, viola e blu, che brucia nei suoi occhi.

Quello che sta vedendo ora è il sogno di scienziati e poeti, una goccia di splendore intrappolata nel tempo. Quasi invidia Thor, lui abituato da sempre a vedere simili spettacoli.

Tony prende un respiro profondo e si obbliga a proseguire la registrazione.

“Cibo e acqua sono finiti quattro giorni fa. L’ossigeno finirà domani mattina” sentenzia, rassegnato all’inevitabile. “Eppure, quando mi addormenterò tu sarai nei miei sogni. Sempre tu.” Le ultime parole sono appena udibili e lui ci imprime tutta la dolcezza di cui è capace.  

E ci crede. Crede davvero che, quando giungerà il momento, la fine, Pepper sarà il balsamo che lenirà la sua sofferenza,  ma non può fare a meno di piangere.

ENDGAME.

Le parole di Strange riecheggiano come un eco nei suoi ricordi.  

Inevitabili, le lacrime cadono infinite sul volto di Tony Stark.

 

 

 


 

 

Note finali: ne approfitto per pubblicizzare la mia saga ambientate nel MCU, vi lascio la trama della prima long conclusa la trovatu sul mio profilo EFP e anche su Wattpad! <3

 

TRAMA: Freya è un'arma, una guerriera creata e plasmata per conquistare Asgard.

Il suo destino sembra tracciato, ma il fato prende una piega diversa la notte in cui i suoi genitori vengono uccisi.

Sfuggita alla morte, viene accolta da Odino e cresciuta insieme ai suoi figli.

Mille anni dopo, conclusosi l'attacco a New York, Loki è condotto su Asgard in catene, in attesa di conoscere il giudizio del Padre degli Dei.

Privato dei suoi poteri, è costretto a osservare mentre un nuovo nemico minaccia la sua vita e quella di Odino.

Freya e Loki.

Diversi, quanto simili, si troveranno a condividere insieme più tempo di quanto entrambi desiderino e il loro passato segnerà in modo indelebile il futuro di Asgard.

[…]"Tu sei come queste farfalle, figlia" le aveva detto un giorno suo padre.

Era un pomeriggio tranquillo e stranamente Víli non aveva avuto nulla di cui lamentarsi. Freya si era costretta ad ascoltare quelle parole, che grondavano veleno più acido di quello stillato dal leggendario Jormungand.

 "Ora sei solo una piccola larva, un bruco. Ma un giorno ti trasformerai e, come queste farfalle che si librano inconsapevoli tra i prati, diventerai un'arma perfetta. Tu sarai lo strumento che mi permetterà di avere Asgard tra le mie mani."

[Post Avengers] Loki/Nuovo Personaggio

Possibili accenni Loki/Sigyn

 

 



 

   
 
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