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Autore: Ania83e    11/12/2018    1 recensioni
Questa storia racconta di una ragazza di come un giorno la sua vita cambiò, in un attimo, tutto diverso, città nazione, amici famigliari nulla sarebbe stato più lo stesso, solo l’amore dell’unica cosa che si portava dietro con se da tutta una vita, ed era l’amore per quello sport che nella sua terra natia era un tabù per le ragazze, il suo amore per il calcio.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25


Il mattino seguente Patty si svegliò decisamente meglio, la febbre era scomparsa completamente. Quando aprì gli occhi, vide lo zio che stava dormendo sulla sedia a rotelle, vicino al suo letto.

 

Cosa è successo? Come ho fatto a ritornare a casa? L’ultima cosa che mi ricordo e che stavo per tirare in porta a Benji e dopo il buio completo.

-Vedo che ti sei svegliata. Come ti senti?-

Chiese preoccupato lo zio.

-Bene, ma cosa è successo?-

-Hai avuto la febbre. Benji ti ha riportato a casa-

-ah-

 

Forse ha scoperto chi sono?

 

Lo zio notò l’agitazione della nipote, e intuì i suoi pensieri.

-Non ti preoccupare non  ha scoperto che sei tu-

Non voleva mentirle, ma non  voleva neppure agitare la ragazza più del dovuto.

-Bene.-

In quel momento anche Karl entrò in stanza per vedere come stava.

-Ciao Tity tutto bene?-

-Ciao Karl, si mi sento decisamente meglio-

-Sono contento, ci hai fatto prendere proprio uno bello spavento ieri-

-Scusate se vi ho fatto preoccupare-

-Non importa tesoro, l’importante che ora tu stia meglio-

-Si, tranquilli. Ora mi preparo e andiamo a scuola-

-Scuola? Tu oggi non ti muovi di qua. Potresti avere una ricaduta-

-Karl ha ragione-

-Ma io sto bene adesso-

-Tesoro, hai avuto la febbre a 39, è meglio se oggi ti riposi, così domani starai bene e potrai tornare a scuola-

-Ascolta lo zio Patty-

-Va bene-

-Ti ha chiamato un tuo amico ieri sera. Ha risposto Benji-

-Grazie ora lo richiamo-

-Si, chiama anche Benji, era molto preoccupato per te-

-Si lo farò –

-Ha dopo cuginetta, e mi raccomando riposati-

-Dopo manderò Consuelo a portarti qualcosa da mangiare.-

-Grazie di tutto-

I due uscirono dalla stanza lasciando sola la ragazza. Prese in mano il cellulare e fece partire la chiamata.

 

-Ciao-

-Patty, stai bene?-

-Si, sto bene-

-Allora cosa è successo?-

-Niente, il solito credo?-

-Dovresti farti vedere da un medico, non puoi andare avanti così-

-Si forse hai ragione, ma lo sai che è solo quando, si insomma mi viene il ciclo e mi affatico tanto.-

-Appunto, non credo sia normale-

-Hai detto qualcosa a Benji?-

-Non proprio, gli ho solo detto che era già successo, era molto preoccupato per te-

-Grazie, comunque hai ragione andrò da un dottore-

-Finalmente, sai che ci tengo a te, e ti voglio molto bene-

-Si anche io, ci sentiamo dopo-

-Va bene, a presto-

Dopo aver chiuso la conversazione si sdraiò a cominciò a pensare.

 

Tom ha ragione, devo farmi vedere, non posso ogni volta che mi viene il ciclo, svenire e farmi salire la febbre. Però 39 questa volta è stata più alta. Mi fa paura questa cosa! E se fosse qualcosa di grave? E se per questo motivo dovrei smettere di giocare? Come farò? Ora che il mio sogno si sta realizzando.

 

Ma i suoi pensieri furono interrotti dal suono del cellulare. Patty guardo sul display ed era lui.

-Ciao Benji.-

-Pit come va?-

-Molto bene adesso, scusa non volevo spaventarti-

-Non fa niente, l’importante che adesso sia tutto ok-

-Si, decisamente-

-Ho sentito Tom ieri sera-

-Si l’ho appena sentito-

-Mi ha detto che ti era già capitato-

-Si in effetti-

-Forse è colpa mia?-

Chiese preoccupato il ragazzo.

-Ma che dici-

-Si al mare sei entrata in acqua e sicuramente hai preso freddo-

-No, non credo sia stato questo, quindi non darti colpe che non hai, e poi ti ho detto che è già successo, quindi tu non c’entri niente-

-Se lo dici tu. Forse allora è meglio che ne parli con un medico-

-Si era mia intenzione farlo. Benji?-

-Si?-

-Grazie-

-Io non ho fatto niente-

-Si invece-

-Ora riposati ci sentiamo dopo-

-Va bene-

Dopo aver chiuso la conversazione Patty andò in bagno si lavò e come già sapeva il ciclo era comparso.

 

Ecco e adesso? Scommetto che in una casa dove vivono solo uomini non avranno sicuramente nemmeno un assorbente. E io come una stupida non ci ho nemmeno pensato.

 

In quel momento si sentì chiamare dalla stanza.

-Signorina Patty le ho portato la colazione-

 

Consuelo forse lei mi può aiutare.

 

-Consuelo sono in bagno. Dovrei chiederti un favore-

-Mi dica signorina-

-Ecco, per caso non è che avrebbe un assorbente?-

Chiese imbarazzata.

-Si certo signorina glielo porto subito-

Così dicendo la governante andò a recuperare il suo che teneva sempre di scorta nella sua borsetta, e in un attimo torno da lei.

-Grazie mi ha salvato la vita-

-Per così poco. Dopo vado a fare la spesa e le compro un  paio di pacchetti-

-Te ne sarei grata-

Dopo che fece colazione, si sentì decisamente meglio, così prese coraggio e andò dallo zio per dirgli che aveva bisogno di parlare con un medico del suo problema.

-Ciao zio, ti devo parlare-

Usò un tono estremamente serio.

-Si certamente, tutto bene?-

-No, non proprio, ecco quello che mi è successo ieri, non è la prima volta che mi succede, anche se stavolta è stata peggio delle altre-

Si fermò un istante, si vergognava un po’ a dirglielo.

-Vedi ogni volta che mi deve venire, sì insomma...Il ciclo, mi viene la febbre e ogni tanto mi capita di svenire-

-Se tu sei d’accordo, allora sarebbe meglio parlarne con un medico specialistico-

-Si credo che sia un’ottima idea.-

-Bene allora so già chi porterebbe aiutarci-

-Grazie zio, scusami ancora se ti sto dando tutte queste preoccupazioni-

-Bambina mia, ti voglio bene, e per ogni problema che hai lo risolveremo insieme, sono felice che tu me ne abbia parlato, vedrai risolveremo tutto. Adesso vai a vestirti e io chiamerò il dottore.-

-Va bene-

Karl, era andato a prendere Maria per andare insieme a scuola, era diventata un’abitudine che non gli dispiaceva.

 

Pensare che fino a due settimane fa, l’idea di avere una ragazza e di andare insieme a scuola, non mi passava nemmeno per l’anticamera del cervello. Invece in pochissimo tempo mi sono innamorato, di una ragazza splendida, e pensare che l’ho sempre avuta sotto il naso. E tutto grazie a Patty. Vorrei che anche lei fosse felice come me. Però ieri ci ha fatto prendere un proprio e vero spavento, spero solo che si rimetta il prima possibile.

 

Maria era già davanti alla porta ad aspettare. E non appena la macchina si accostò lei entrò come un fulmine e senza nemmeno salutare gli chiese.

-Come sta?-

-Ciao, nemmeno un bacio-

Maria lo guardò con aria di pura preoccupazione.

 

Io sono preoccupata da morire e lui pensa ai baci?

-Ti sembra il momento?-

-Sta bene, stamattina si è svegliata senza febbre-

-Che sollievo-

-Allora questo bacio?-

Gli chiese con due occhi speranzosi

-Non so se te lo meriti-

Maria sembrava irritata.

-E perché scusa?-

Karl non capiva il perché di tutto questo astio nei suoi confronti.

Dopo la bella notizia dell’amica, finalmente riuscì a rilassarsi, ma era abbastanza irritata con Karl voleva delle spiegazioni. Non era riuscita a dormire quella notte mille domande e mille dubbi le erano passate per la testa, e ora voleva delle spiegazioni.

-Da dove iniziare?-

E gli puntò contro un dito-

-Allora da quanto tempo  Benji sa che Pit e Patty?-

 

E’ vero ieri sera quando l’ha portata a casa Patty era senza il suo cappellino.

 

-Da poco, l’ha scoperto da solo-

-Ma tu lo sapevi vero?-

-Si, me ne ha parlato-

-E perché non me lo hai detto?-

-Perché sei una sua amica, e non volevo metterti nelle condizioni di mentirle-

-Allora hai preferito mentire a me?-

-Non ti ho mentito, ho solo evitato di dirtelo-

-E non è la stessa cosa-

-No-

Il clima si fece più teso, i toni più alti e più esasperati.

-Quindi sei con la coscienza a posto-

-Non voglio litigare, ho avuto i miei buoni motivi-

-Quindi non ti fidi di me? Pensi che sarei andata a dirle tutto?-

-No, cioè si, mi fido di te-

-A me non sembra-

Karl rimase in silenzio.

 

Fiducia? Non ci ho mai pensato. Mi fido di lei? Certo che si.

 

-Hai ragione,  non sono abituato a condividere tutto, non ho mai avuto qualcuno a cui confidare i miei pensieri o cose private. Maria devi capire che per me non è facile dirti tutto, devi darmi un po’ di tempo, tu sei la prima con cui ho una relazione seria.-

-Karl se vogliamo che questa cosa funzioni, dobbiamo fidarci l’una dell’altro-

-Si è vero. Mi dispiace-

-Ricordati io ti amo, voglio solo che sappi che io ci sono.-

-Anche io ti amo, anche io ci sono per te.

E finalmente i due si scambiarono un dolcissimo bacio, pieno di promesse.

-Sarà meglio andare, altrimenti arriveremo in ritardo a scuola-

-Si hai ragione-

-Però. non dire niente a Patty di Benji-

-Si va bene-

E Karl ripartì, in direzione della scuola.

 

Stephan e Patty arrivarono alla clinica dove il medico gli aveva dato appuntamento. Era la prima volta che la ragazza vedeva quel tipo di medico: il ginecologo, e l’idea la terrorizzava, sperava solo che fosse una donna, non se la sentiva di parlare di certe cose con un uomo, anche se era un medico.

-La signorina Gatsby, ora il medico la può visitare-

Le disse l’infermiera.

-Tesoro so che hai paura vedrai andrà tutto bene, io ti aspetto qua-

-Si-

Il cuore le batteva a mille mentre l’infermiera l’accompagnava nello studio. Quando entrò, lo stupore di vedere una dottoressa, per di più Giapponese le fece tirare un gran sospiro di sollievo. Era una signora di mezza età ,poco più alta di lei, con i capelli corti ma ben curati. Aveva un viso dolce e rassicurante.

-Ciao Patty, che piacere rivederti, sei diventata una vera signorina adesso-

 

rivedermi? Sono sicura di non averla mai vista in vita mia.

 

Patty era ancora più sorpresa dalle parole della dottoressa.

-Buongiorno, ma lei mi conosce?-

-Non proprio, vedi  sono stata io farti nascere-

-Davvero?-

-Si, ai tempi vivevo ancora in Giappone, ed ero una grande amica di tua madre e tua zia.-

Patty era felice di questa scoperta, ora non  la spaventava più l’idea di farsi visitare.

-Bene, spiegami cosa c’è che non va?-

-Si. Allora da qualche mese, prima che mi venga il ciclo mi capita di avere la febbre e di svenire-

-Fai attività fisica?-

-Si, gioco a calcio-

-E il ciclo e sempre regolare?-

-No, non sempre. Quindi non so mai quando mi arriverà-

-E sei attiva sessualmente?-

Patty divenne rossa.

-No, ecco io sono ancora vergine-

- Bene. Credo che non sia niente di grave, ora facciamo un prelievo, ma credo che sia uno scompenso ormonale.-

-Quindi posso guarire?-

-Ma sì certo, è molto comune nelle ragazze della tua età, soprattutto per le atlete. Dopo gli esami ti prescriverò la pillola-

-La pillola?-

-Si, non serve solo per evitare gravidanze indesiderate, serve anche per regolarizzare lo scompenso ormonale.-

Le spiegò dolcemente la dottoressa.

-Tutto qui? Avevo paura che fosse qualcosa di grave, quindi potrò giocare ancora?-

-Ma sì certo. Bene adesso ti visito-

La visita non durò tanto, Patty venne raggiunta anche dallo zio, e tutti insieme aspettarono l’arrivo delle analisi.

-Stephan e un piacere rivederti-

-Anche per me Miriam, allora mia nipote sta bene?-

-Si, non ti preoccupare tutto apposto, niente di grave, come le ho già detto basterà prendere la pillola e tutto si risolverà-

-Bene, mi fido di te-

La conversazione fra i tre continuò, Miriam raccontò di come aveva conosciuto sua madre e sua zia, Patty ascoltava attentamente, non sapeva niente di sua madre di quando era piccola, non ha mai voluto raccontarle niente del suo passato. Arrivate le analisi, la dottoressa confermò quello che aveva già detto.

-Bene, adesso ti prescriverò la pillola. Sai come funziona?-

-No, non proprio-

-Devi prenderla tutti i giorni, in ogni blister ce ne sono 21, al termine devi fare una pausa di 7 giorni, in questo periodo avrai il ciclo, quindi quando ti rimarrà solo una pillola non fare sforzi eccessivi, mi raccomando, hai capito?-

-Si dottoressa, grazie di tutto-

-Tesoro, mi lasci parlare con la dottoressa un attimo, da solo?-

-Si, ti aspetto fuori-

Patty uscì dallo studio e si diresse in sala d’aspetto, con il cuore più sollevato, voleva dare la bella notizia alla persona che riteneva più importante. Così prese il telefono e fece partire la chiamata.

-Pronto Benji-

-Ciao Pit. Come va? Hai visto il dottore?-

-Si, sono appena uscita-

-Allora cosa ha detto?-

 

Che bello Benji poterti sentire quando voglio, sono contenta che ti preoccupi così per Pit, però non posso dirti esattamente cosa ho.

-Il dottore mi ha detto che non è niente di grave, mi ha prescritto una medicina, tutto si risolverà e posso anche continuare a giocare-

-Non dirmi, che l’unica tua preoccupazione era quella che non potessi giocare?-

-Si certo, insomma tu dovresti capire meglio di tutti-

-Si è vero, comunque sono felice che tu stia bene. Quando ci vediamo allora per gli allenamenti?-

-Credo anche oggi-

-Non ti sembra di esagerare si insomma ieri hai avuto la febbre alta-

-Si ma oggi sto bene, quindi posso tornare a giocare-

-Tuo zio e d’accordo?-

-Ecco, no. Ma vedrai che non mi impedirà di allenarmi-

-Ok ok, come vuoi, ma se ti senti troppo stanco io mi fermerò capito-

-Si va bene, ci sto-

-Ci vediamo dopo allora-

-Si a dopo, e grazie di tutto sai-

-Non devi ringraziarmi-

La conversazione fra i due terminò. Benji era in casa e cercava di studiare anche se no, era riuscito a concludere un gran che. Continuava a ripensare a quello che era successo la sera prima, averla vista in quelle condizioni lo aveva spaventato da morire.

 

A vederla lì, svenuta, mi si è fermato il cuore. E’ stato orribile, mi sono sentito davvero impotente in quel momento. Spero solo che sia tutto a posto adesso, come dice lei, dalla voce direi di si, mi è sembrata tranquilla. Quando questa storia sarà finita le chiederò esattamente cosa avesse, non mi ha voluto dire molto. Però che incosciente se aveva questo problema da tempo perché non ha mai visto un dottore prima? So che per lei giocare significa tanto, ma addirittura rischiare la salute per paura di non poter giocare? Devo chiedere a Tom.  Adesso in Giappone dovrebbero essere le 10 di sera speriamo che sia ancora sveglio.

Prese il telefono e compose il numero. Dovette aspettare parecchi squilli, prima che dall’altra parte, rispondesse qualcuno.

-Si pronto?-

-Salve signor Becker, mi scusi per l’ora sono Benji, per caso posso parlare con Tom? –

-Oh, ciao Benji come va? Sei ancora in Germania?-

-Sì signore, qui va tutto bene-

-Ne sono felice, aspetta un attimo ti vado a chiamare Tom-

-Grazie-

Non aspettò molto, infatti poco dopo.

-Ciao Benji, tutto bene? E successo qualcosa a Patty?-

-No, non ti preoccupare tutto bene. Scusa per l’ora.-

-Non c’è problema stavo studiando. Di cosa volevi parlarmi?-

-Da quanto tempo Patty non sta bene? Perché non si è mai fatta vedere da un medico prima?-

-Non so esattamente. Poco tempo dopo il mio ritorno in Giappone, scoprii Patty ad allenarsi, camuffata, non ci misi tanto a capire che era lei, ma ogni volta che cercavo di beccarla sul fatto, lei si dileguava. Una sera mi ero nascosto,  quando stavo per uscire dal mio nascondiglio la vidi accasciarsi a terra. Così andai a vedere cosa fosse successo, aveva un po’ di febbre, ma prima che potessi fare qualcosa lei si riprese. Mi chiese disperatamente non dire niente a nessuno, mi disse che semplicemente non aveva mangiato molto ed era per questo che era svenuta-

 

Non credo che si tratti di mancanza di cibo, ieri a colazione ha praticamente svuotato il locale.

 

-E?-

-Da quel giorno ci siamo molto avvicinati, la sera ci allenavamo sempre insieme, finché all’incirca due mesi dopo di nuovo svenne, ma stavolta non si riprese subito, la febbre era più alta, ero nel panico non sapevo cosa fare. Decisi allora di prenderla e portarla all’ospedale. Ma nel tragitto lei si riprese e mi convinse di non andare, allora la riportai a casa. Il giorno seguente ancora scosso, mi impuntai e le chiesi spiegazioni.-

Il ragazzo si fermò un attimo, pensò che forse non era il caso di riferirgli tutto.

-Cosa ti disse?-

Benji era curioso.

-Che le capitava prima, si insomma, prima che le venisse il ciclo-

-Ciclo?-

Ma il ragazzo non capi.

-Dai Benji, si il ciclo-

-Non ti capisco-

-Le mestruazioni-

Benji divenne tutto rosso. Non gli era mai capitato di parlare di queste cose.

-Ecco, il giorno prima, le capitava di svenire o semplicemente le sale la febbre-

-Ma quello che non capisco e perché non sia andata subito da un medico?-

-La conosci quando si mette in testa qualcosa è difficile farle cambiare idea.-

-E sua madre?-

Meglio che non ti dica niente su sua madre.

-Non credo che sapesse niente-

-Che incosciente. E perché non l’hai convinta?-

Cominciò ad arrabbiarsi con l’amico.

-Credi che non ci abbia provato?  Quando oggi mi ha chiamato, finalmente, quella zuccona mi ha dato retta, si vede che questa volta è stata più forte delle altre, credo che finalmente si sia spaventata.-

-Si ma non capisco perché non è abbia parlato almeno con  sua madre-

Mi dispiace Benji questo non te lo posso dire, non voglio rompere la promessa che le ho fatto.

-Non saprei-

Mentì.

-Grazie, per avermi raccontato tutto-

-Figurati ora vado, devo finire di studiare, mi raccomando proteggila-

-lo farò-

Dopo aver chiuso la conversazione Benji cominciò a pensare.

 

Perché non ha detto niente a sua madre? Infondo si tratta di un problema femminile e credo che sia normale che potesse parlarne a lei? Sono contento, sia andata da un medico e che il problema sia risolto.

 

Intanto alla clinica lo zio raggiunse Patty e insieme si avviarono per tornare a casa.

-Tutto bene zio?-

-Si tesoro, tutto a posto, allora torniamo a casa?-

-Si. Posso andare ad allenarmi oggi?-

chiese con voce flebile, per paura che suo zio le negasse il permesso.

-Si non vedo perché no. Miriam mi ha assicurato che non ci sono problemi-

-Grazie-

E lo abbracciò con molto affetto.

-Però non esagerare-

-Si te lo prometto. Posso farti una domanda?-

-Si certamente-

-Perché dopo la morte della zia, non hai più cercato, si insomma di rifarti una vita?-

Stephan rimase spiazzato dalla domanda.

-Scusa non sono affari miei-

-No, tranquilla. Credo che sia perchè amo ancora tua zia da morire. Inoltre nelle mie  condizioni non è facile trovare qualcuno-

-Ma che dici, sei un bellissimo uomo, secondo me avresti una fila di corteggiatrici-

-Grazie tesoro, ma per il momento non mi interessa-

-Come vuoi, comunque secondo me la dottoressa Miriam, è molto interessata a te-

-E’ solo una cara e vecchia amica di mia moglie-

-Sarà, ma ho visto come ti guardava-

-Dai tesoro adesso torniamo a casa, sicuramente sarai affamata-

-Si dà morire-

E finalmente si rilassò.  

   
 
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