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Autore: jarmione    11/12/2018    1 recensioni
“Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp;
Al penitenziario è giunto il tanto atteso giorno di Natale ed i detenuti si apprestano a scartare i regali.
Anche i Dalton ricevono qualcosa ma a Joe non va molto giù il maglione che Mamma Dalton gli ha regalato...però in suo aiuto giunge Evelyn...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp;
 
FANDOM: I Dalton
RATING: Verde
PERSONAGGI: Joe Dalton, Evelyn Dalton (mia OC)
PROMPT: 15) A è arrabbiatissimo: non ha ricevuto il regalo che aspettava. Ma poi arriva B…
 
 
Il sole era sorto da poco e il mondo iniziava pian piano a risvegliarsi.
Aveva nevicato tutta la notte, cosa alquanto strana visto che il penitenziario si trovava nel bel mezzo del deserto.
Nel cortile c’era silenzio e persino Rantanplan era tranquillo e dormiva nella sua cuccia, ricoperta di neve.
Al centro dello spiazzo era stato montato un enorme albero di Natale e sotto di esso vi erano dei pacchi regalo.
Peabody, già sveglio da due ore, si godeva il suo caffè in pace e tranquillità.
Era tutto troppo bello per essere vero.
Si chiese dove fosse il tranello e perché i Dalton non avessero ancora tentato la loro evasione mattutina.
Si girò con la sedia ed il suo sguardo cadde sul calendario appeso alla parete.
Era il venticinque Dicembre.
“E’ vero! È Natale!” esclamò.
Purtroppo non si rese conto di averlo detto a voce molto alta.
All’improvviso, il penitenziario iniziò a tremare come se ci fosse un terremoto in corso, tanto che il grido della signorina Betty si poté udire fino al villaggio dei Braccia Rotte.
“E’ Nataleeeee!” urlavano i detenuti, che subito si misero a fare a palle di neve ed a scartare i regali donati dai loro parenti e che stavano sotto l’albero.
Persino Stinky Bill gioiva e sembrava un bambinone.
Rantanplan, che fino a poco prima stava dormendo, fece un balzo di paura assieme a tutta la cuccia.
“Gli alieni ci attaccano!” urlò “ed usano la panna montata per distruggerci!” riferito alla neve “Si salvi chi può!” ed andò a nascondersi nel capanno degli attrezzi, travolgendo chiunque si trovasse lungo il suo tragitto.
Il direttore, seguito da Pit, Emmet e la signorina Betty, scese in cortile ad osservare i suoi detenuti felici.
“Sembrano entusiasti!” cinguettò la signorina Betty “persino i Dalton si stanno divertendo” aggiunse vedendo Jack e William scartare i loro regali.
“Un detenuto felice è sempre un bene prezioso per un penitenziario” commentò Peabody.
Pit ed Emmet osservavano, invece, i prigionieri che facevano a palle di neve
“Dieci a uno che Stinky Bill metterà al tappeto Averell Dalton” mormorò Emmet.
“Ci sto!” confermò Pit, restando in attesa.
Pochi secondi dopo, la scommessa era già conclusa “Paga!” intimò Emmet e Pit, sbuffando, pagò.
In fondo, in un angolo del penitenziario lontano dalla vista di Peabody, Joe Dalton se ne stava seduto con lo sguardo corrucciato circondato da brandelli di carta colorata e nastri.
Accanto a lui un maglione della sua taglia color verde e con la J ricamata sopra.
Per quanto amasse sua madre e fosse al corrente che quel maglione l’aveva creato lei da zero, era furioso perché non era ciò che desiderava.
Quando la madre aveva chiesto loro cosa desiderassero per Natale, non aveva esitato a rispondere che voleva una Colt e degli attrezzi per evadere.
La Colt non era giunta e stessa cosa gli attrezzi; solo un maglione orrendo che pesava come un macigno, talmente era imbottito.
“Ehm, ehm” Joe si ridestò dai suoi pensieri e alzò lo sguardo, incrociando quello di Evelyn.
“Che cosa vuoi, pulce?” borbottò, tornando a guardare il vuoto.
“Buon Natale anche a te, Joe Dalton” commentò la ragazza che, vedendolo sbuffare, decise di sedersi vicino a lui “che ti prende?”
“E me lo chiedi anche?” domandò lui “c’è che la mamma sta invecchiando e si è dimenticata di farmi il regalo che ho chiesto!”
Evelyn guardò il maglione di Joe, ridacchiando “Ha fatto lo stesso regalo anche a noi, a me azzurro, Averell giallo, William blu e Jack rosso”
“Non mi interessa di voi!” ribattè lui “non era ciò che ho chiesto e adesso non potrò tentare di evadere!”
Evelyn non resistette ed iniziò a ridere.
“Che c’è da ridere!?”
“Scusami, Joe, ma ti facevo più furbo”
“Cosa hai detto!?”
“Ti pongo delle domande e tu mi dovrai rispondere” disse Evelyn “ti sei chiesto perché Averell, Jack e William non lo stanno indossando nonostante faccia freddo e sia stato dato dalla mamma?”
“Perché si sono resi conto che fa schifo?” domandò sarcastico.
“Pensaci bene”
Joe sbuffò e guardò il maglione.
Orribile e… “Perché è pesante come un macigno” mormorò.
“E perché pesa come un macigno?”
Joe iniziò a pensare; si poterono udire gli ingranaggi che lavoravano.
Alla fine gli si accese la lampadina
“Eureka!” esclamò con un enorme sorriso.
Prese il maglione ed iniziò a disfarlo, trovando al suo interno in mezzo all’imbottitura delle lame di varie dimensioni.
Probabilmente in quelli dei fratelli c’erano attrezzi più grossi.
“Ehm, Joe”
“Che c’è?”
Evelyn indicò la lampadina delle idee sulla testa di Joe e, assicurandosi di non essere vista, la spense e la fece sparire.
“Come facevi a saperlo?”
Evelyn frugò all’interno del suo maglione ed estrasse un biglietto “Il mio conteneva questo”
 
-Gli attrezzi sono nei maglioni dei tuoi fratelli, dai una sveglia a Joe e se necessario tiragli le orecchie!
Ti voglio bene
Mamma-
 
E per concludere, Evelyn tirò l’orecchio di Joe.
“AHIO!” urlò lui “ha detto solo se necessario!”
“E’ sempre necessario con te, Joe”
Lui ringhiò di rabbia ma, stranamente, si calmò quasi subito “Lascia perdere” borbottò “ad ogni modo…” la sua espressione variò di colpo, diventando quasi scocciata “grazie”
“Di niente, fratellone” lo strinse senza preavviso e gli diede un bacio sulla guancia “avvisami quando si evade”
Detto questo, Evelyn si alzò e raggiunse i fratelli, mettendosi a fare a palle di neve con loro.
Joe arrossì e sorrise, sperando di non essere visto.
Poi riflettè di nuovo e… “Ho un piano!” spuntò la lampadina sulla sua testa ma, prima che potesse dire o fare qualcos’altro, qualcosa gli saltò addosso.
“MIA!” Rantanplan gli era balzato addosso e si era mangiato la lampadina delle idee “è croccante questo cannolo”
Joe rimase steso a terra con l’istinto omicida che stava salendo.
“Che sia dannato chi ha inventato queste lampadine!”
  
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