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Autore: Mangakarjiuana    11/12/2018    1 recensioni
-legata a 'Feelings uspoken', ma può essere letta anche da sola-
Se qualcuno avesse chiesto ad Iwaizumi Hajime quale fosse il suo più grande problema, avrebbe risposto senza alcun dubbio: Oikawa Tooru.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Don't turn off your light for me'
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Note: questo os sarebbe una sorta di 'prequel' (non so se può essere definito così) di 'Feelings uspoken', ma può tranquillamente essere letto senza la necessità di aver letto anche l'altro.
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Se qualcuno avesse chiesto ad Iwaizumi Hajime quale fosse il suo più grande problema, avrebbe risposto senza alcun dubbio: Oikawa Tooru.

Lo stava cercando disperatamente da venti minuti, quando aveva perso il vicino di casa e -suo malgrado- anche migliore amico .
Decise di fermarsi, causa il fiato corto, e si sedette su di una panchina -anche se 'stese' sarebbe più corretto-, facendo correre lo sguardo verso le poche persone presenti: una giovane donna con un bimbo nel carrozzino che conversava amabilmente con un'anziana, qualche ragazzino che giocava a pallone ed Oikawa seduto contro un albero.
. . . Aspetta un attimo.
Si alzò di scatto, raggiungendo con poche falcate il bambino.
"Tooru!"
Urlò nella sua direzione, pentendosene subito dopo: Tooru stava piangendo.
Era solito piangere, ma mai. . . così.
Solitamente lo faceva per attirare l'attenzione, ma in quel momento era seduto da solo con il viso infossato nelle spalle e poggiato sulle ginocchia, l'intero corpo scosso da fremiti dovuti ai singhiozzi.

Non appena sentì la voce di Hajime, sussultò, ma non alzò il capo, poichè l'aveva riconosciuto.
"Cosa ci fai qui?! Tua mamma ti starà cercando!"
Non ricevette risposta, ed Iwaizumi sospirò, sedendosi accanto a lui.
A quel gesto, Oikawa si scostò, finendo poi per ritrovarsi dal lato opposto dell'albero.
"Tooru, cosa è successo? Quando ho chiesto alla maestra dove fossi mi ha detto che sei corso via senza nemmeno prendere il tuo zaino"
Disse passandogli lo zainetto giallo e lasciando che le loro dita si sfiorassero, prima che Tooru le ritirasse, quasi intimorito.
Non era mai successo che Oikawa se ne andasse senza Hajime, e tutte le altre bambine della loro classe lo sapevano bene, dato che molte volte gli avevano chiesto di fare la strada con loro senza successo.
"Tooru, se non sputi subito il rospo ti picchio"
Disse con la sua voce più temibile possibile -che seppure avesse soli otto anni faceva davvero venire i brividi-, mascherando un evidente senso di preoccupazione.

". . . Hajime-chan"
Disse il ragazzino, tirando su con il naso, forse smosso dalla minaccia.
". . . Io sono strano?"
Iwaizumi alzò un sopracciglio, per poi rendersi conto di non poter esser visto.
"Perchè me lo chiedi?"
Il bambino si asciugò gli occhi castani.
"Ecco. . . oggi Saiko-chan mi ha chiesto di fidanzarci"
Provò a ricordare di chi si trattasse, e non gli fu difficile visto che la bimba dagli occhi verdi ed i capelli pece era probabilmente la più carina della scuola.
Dalle labbra gli uscì un mugolio infastidito: non gli piaceva quella ragazzina, era troppo superficiale.
"Io le ho chie-chiesto perchè ci si dovesse fidanzare"
Continuò, interrotto appena da un singhiozzo.
"E lei mi ha detto che ci si fidanza con la persona che si ama"
Tirò nuovamente su con il naso.
"Allora le ho chiesto cosa volesse dire 'amare' di preciso, e lei mi ha detto che amare qualcuno vuol dire volere il bene di quella persona, voler passare il tempo con lei e metterla al di sopra di tutto. . . "
Si fermò, ed Hajime capì che la causa era l'arrivo di altre lacrime.
"Le ho detto che, se quello voleva dire amare, allora io amo Hajime-chan. . ."
Iwaizumi ebbe una fitta in petto, che non seppe come definire.
"Saiko-chan, però. . . ha fatto una faccia strana e ha detto che non era possibile perchè sei un maschio. . . "
Anche se i suoi occhi verdi non potevano vederlo, si immaginava Tooru gonfiare le guance.
"Ed io lo he chiesto quale fosse il punto. . . così lei mi ha detto che sarebbe stato strano per due maschi comportarsi come le mamme ed i papà, perchè. . . perchè sono maschi. . . "

Hajime si morse un labbro.
"E cosa le hai risposto tu?. . ."
Lo sussurrò quasi.
"Le ho detto che non mi ero innamorato di un maschio. . . ma di Hajime-chan. . . e lei mi ha detto che le facevo schifo, e che avrebbe detto a tutte le altre bambine di stare lontane da me. . . "
Il moro sbuffò: decisamente non sopportava quella bambina.
"Neh, Hajime-chan. . . sono strano?"
Ed ecco una seconda fitta al cuore.
Non capì se fu causata dal tutto quello che aveva detto prima o semplicemente dal tono di Oikawa, rotto dal pianto.
"Tsk! Saiko è solo stupida. . . "
Si strinse le mani.
"Non so cosa voglia dire 'amare' qualcuno. . . ma non credo che la questione 'maschio-femmina' sia molto importante. . . insomma. . . amare qualcuno significa baciarlo, no? La bocca ce l'hanno tutti!"
Tooru ridacchiò appena.
"Sei proprio un sempliciotto, Hajime-chan"
Il ragazzino arrossì, mugugnando qualcosa che doveva essere uno 'stai zitto, scemo'.
"E poi, non credo che lei ti ami davvero. . . insomma, non avrebbe detto tutte quelle cose brutte. . . Non penso che tu possa dire di esserti davvero innamorato. . . forse. . . tra qualche anno. . . "

Tooru si asciugò del tutto gli occhi il braccio e si alzò, per poi avvicinarsi al lato di Iwaizumi e lasciargli un innocente bacio sulla punta del naso, mentre lo guardava con un sorriso dolce.
"Grazie Hajime-chan. . . chissà, magari tra qualche anno potrò davvero dirti seriamente di essermi innamorato di te. . . io lo direi anche ora, ma tu sei tanto serioso"
Il ragazzino, ora ridente, prese il proprio zainetto giallo ed iniziò a camminare, quando ad un certo punto si voltò.
"Hajime-chan, cosa fai? Tua mamma si preoccuperà se arriviamo tardi!"
Lo prese in giro facendogli la linguaccia, ancora con gli occhi rossi del pianto, iniziando a correre costringendo il povero Iwaizumi a rincorrerlo.

Arrivato a casa, il ragazzino chiuse i propri occhi verdi, stanchi per la corsa, e si gettò a peso morto sul letto.
"Merda"
Disse ad alta voce.
"Mi sono innamorato di un deficiente"
Sì, non c'erano dubbi: il più grande problema di Iwaizumi era Oikawa, soprattutto quando  faceva battere così forte il suo cuore.




Iwaizumi si svegliò con un sorriso idiota sulle labbra, voltandosi per intravedere un profilo noto contro luce.
Si avvicinò alla figura seminuda accanto a se, stringendone il torace ed iniziando a baciarne il collo.
Quando sentì il ragazzo mugugnare -segno che si stava svegliando- sorrise contro la sua schiena, dove era appena arrivato.
"Mh, Iwa-chan, come mai così dolce a prima mattina?"
Disse con la voce impastata dal sonno, facendo ridacchiare Hajime.
"Nulla. Ho solo ricordato un episodio piacevole"
Tooru sorrise, stringendo la mano dell'altro, che si era posizionata sulla propria spalla.
"Ovvero? Quello in cui hai realizzato quanto io sia favoloso?"
Sgranò gli occhi per un istante, chiedendosi se per caso gli leggesse nella mente, per poi sbuffare.
"Tch, no, quello in cui ho detto la mia prima parolaccia"
Disse, ricevendo uno dei soliti 'Rude come sempre, Iwa-chan', seguito da un 'e comunque non ti credo!'
In realtà non aveva propriamente mentito. . . aveva solo omesso tutta la parte precedente.



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Note rjiuanose:
Non l'ho riletto, e non so se mi soddisfa. . . sinceramente volevo solo scrivere qualcosa senza pretese di loro due da piccoli, e ne farò sicuramente un altro del genere, magari prestandovi più attenzione (questo l'ho scritto in trenta minuti, quindi non so cosa sia uscito, non uccidetemi)
   
 
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