The
drummer leads the band
Kyouka
vuole sperare di aver capito male, perché altrimenti questo significherebbe che
Bakugou è definitivamente uscito di testa.
-Co… ?!- strilla. –Che stai
dicendo? Ma sei serio?-
Ma anche Sero
e Sato hanno iniziato ad alzare la voce e a lamentarsi che quel piano non può
funzionare, quindi no: Kyouka ha sentito benissimo.
“Sarà
una vittoria totale, quattro a zero. Se finirete nei casini, vi tirerò fuori. E
se finirò io nei casini, voi tirerete fuori me.”,
aveva detto, e non aveva voluto ascoltare nessuna replica. Kyouka
però, per qualche strana ragione che nemmeno lei riesce a spiegarsi, pensa che
quel piano folle pensato da una mente ancora più folle potrebbe funzionare.
E forse proprio perché in fondo si
tratta di Bakugou, che anche quando fa il pazzo
spericolato sa come tirarsi fuori dai guai, che quel piano funziona alla
perfezione. Lei stessa all’inizio è allibita da quel risultato, perché è
davvero una vittoria perfetta, è davvero il miglior risultato che si potesse
sperare e all’inizio nemmeno ci crede – poi anche Sero
e Sato festeggiano entusiasti la vittoria e Kyouka ci
crede un po’ di più.
Bakugou
si allontana in fretta, tornando ad essere il solito asociale scazzato e
attaccabrighe, ma Kyouka non riesce a smettere di
sorridere.
-Bene, ora che è finita posso dirlo.- mormora Sero, accanto a
lei. –Per un attimo ho temuto che non ce l’avremmo fatta.-
Kyouka
scuote la testa. –Io credo di non averlo mai dubitato, onestamente.-
Sero
inarca un sopracciglio, confuso. –E perché?-
-Perché è sempre il batterista che
tiene unita la band.- spiega, prima di sorridere e
allontanarsi per prendere qualcosa da bere. –E noi avevamo il migliore.-
-Ti
svelo un segreto, Kyouka, che potrebbe tornarti utile
se mai volessi diventare una produttrice oltre che un’Eroina.-
sua mamma indica la band nella sala prove, picchiettando il vetro con l’unghia.
–Osserva il batterista.-
Kyouka non capisce. –Perché il batterista?-
-Tutti
i membri della band si muovono autonomamente e da soli funzionano in ogni caso,
ma quando provi a metterli insieme all’inizio cozzano tra loro.-
spiega. –Il cantante è troppo lento, il chitarrista è troppo veloce, il basso è
coperto dalle tastiere… Questo succede perché manca qualcuno che detti il
ritmo, un ritmo che vada bene per tutti.-
Mika
picchietta di nuovo il vetro con l’unghia, indicando il batterista. –E questo è
il compito del batterista. Spesso molti si dimenticano di lui, a meno che non
si parli di Phil Collins o Roger Taylor, ed è un vero peccato. Perché senza di
loro, i Genesis e i Queen avrebbero avuto vita molto
breve, come tutte le altre band.-
-Perché
si sarebbero scontrati.- suppone, inclinando la testa
verso la spalla.
Mika
annuisce. -Quindi, se in futuro ti troverai a dover scegliere una band da
produrre, guarda sempre il batterista. Se riesce a tenere uniti gli altri
membri del gruppo, in modo che nessuno risulti schiacciare gli altri, allora
quella band ha delle possibilità.-
D.D.A.:
Deliri dell’Acciecata
Qualcosa su questi due capitoli andava
scritto, perché io credo di non poter esprimere diversamente tutta la mia
adorazione per tutto questo character develolpement. Horikoshi, grazie,
questi capitoli mi hanno blessata come la cioccolata
calda con panna fatta in casa e la torta di nocciole della nonna – che tra l’altro
devo imparare a fare.
Okay, scherzi a parte. Chi mi segue su twitter può aver visto alcuni miei tweet
in cui mi lamento dei miei occhi che non collaborano con i miei ritmi di
scrittura, quindi spero possiate perdonarmi se in questa fic
ci sono degli errori di battitura: ho riletto almeno una decina di volte, ma i
miei occhi stanno iniziando ad abbandonarmi e, detto onestamente, sono davvero
preoccupata. Nei prossimi giorni dovrei riuscire ad aggiornare “Of Monsters and Men” e poi credo che fino a gennaio non
scriverò più nulla, almeno finché non avrò un’idea più chiara di cosa hanno i
miei occhi.
Come sempre grazie a voi che mi leggete e che
mi lasciate un commentino! Mi rendete sempre molto felice.
A presto!
Maki