Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: hermioner    12/12/2018    1 recensioni
''Quella volta l’aveva combinata grossa, lo sapeva, lo sapeva bene.
- Ogni atto porta ad una conseguenza, gradita o sgradita che sia. Come punizione per le tue azioni, perderai la tua posizione di prestigio che fino ad ora hai rivestito e sarai costretta a vivere fra gli umani sui quali vegliavi. La tua condanna sarà quella di aiutare coloro che necessiteranno delle tue conoscenze affinché l’equilibrio di Narnia possa rimanere stabile e sereno.- un ordine chiaro e netto, una consapevolezza sempre più tagliente nella testa della ragazza.
Alzò lo sguardo verso quello del maestoso e nobile Leone davanti a se e un nodo le si formò in gola. Annuì, affranta, guardando la sabbia sotto al suo corpo, pallida e fine.
Che cosa aveva fatto.''
Siria, Figlia di Ramandù, ha perso tutto ciò che aveva per colpa di un errore.
Come condanna per le sue azioni, dovrà aiutare Re Caspian X, Lucy e Edmund a ritrovare i Sette Lord di Telmar e sconfiggere la Nebbia Verde.
Il famoso Veliero avrà un nuovo membro nel suo equipaggio.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Edmund Pevensie, Eustachio Scrubb, Lucy Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO NOVE



 
 
 
- Si sarà fatto tentare dal tesoro- affermò Edmund osservando il drago che, sbattendo la zampa contro il terreno, tentava di levarsi quello che aveva l’aria di essere un braccialetto d’oro troppo stretto per lui.
Asteria si avvicinò cautamente, lo sguardo di tutti puntato su di lei, tendendo le braccia verso la zampa per aiutando a levarlo. Con un po’ di fatica, riuscì a sfilarlo ricevendo uno sguardo di ringraziamento da parte di quello che era in realtà Eustace.
- Chiunque sa che il tesoro del drago è una lusinga- affermò Caspian per poi ricevere una sguardo sprezzante dal drago. - Beh, chiunque sia di qui, almeno.- concluse poi, sotto lo sguardo divertito della ragazza. 
- C’è un modo per farlo tornare com’era?- chiese Edmund, osservando il cugino.
Lucy si voltò di scatto verso Asteria che, incrociando le braccia, storse la bocca. 
- Non che io sappia- dichiarò Caspian, cercando conferma dal Capitano in piedi alle se spalle.
- Siria?- calcò Lucy, lo sguardo denso di preghiere.
- Solo Aslan può interrompere la maledizione del drago, Lucy- affermò lei, il volto dispiaciuto.
- A Zia Alberta non farà molto piacere- commentò Edmund, continuando a guardare il cugino.
Per poter capire come risolvere la situazione e poter evitare di abbandonare il drago-cugino su quell’isola deserta. Caspian decise che si sarebbero accampati la per la notte.
Asteria sistemò il suo giaciglio accanto a quello di Lucy, la piccola Gael posta fra le due ragazze. 
La notte scese e, al caldo del fuoco acceso da Eustace, Asteria se ne stava con le spalle appoggiate ad una Roccia osservando quel cielo, quelle costellazioni che fino ad allora aveva chiamato casa.
Le era sempre piaciuto fissare il cielo, perdersi fra i meandri di quel vasto mondo, e quando aveva finalmente potuto farne parte, si era sentita finalmente felice.
- Non ho mai visto queste costellazioni- mormorò Edmund sdraiato pochi centimetri da lei.
- Neanche io- affermò Caspian, entrambi rivolti con lo sguardo verso quella meraviglia della natura.
- Quella sopra di noi è la costellazione dei Pesci- affermò la ragazza, indicando le quattro stelle sopra la loro testa.
Entrambi i Re si girarono verso di lei, per poi seguire con lo sguardo e cercare di localizzare il punto indicato dalla guerriera.
Notando che nessuno dei due riusciva a mettere a fuoco le quattro stelle, Asteria si alzò per poi inginocchiarsi di fianco al Re di Telmar.
Indicò nuovamente il cielo, avvicinandosi a lui. 
- Le quattro stelle luminose sopra di noi, appartengono alla costellazione dei Pesci: Alrisha, la stella più luminosa e unica stella bianca della costellazione, il cui nome significa ‘il nodo’ e rappresenta il nodo centrale che tiene insieme i due pesci, Kullat, Vernalis e Simmah.- si girò verso Caspian e quest’ultimo distolse lo sguardo dal cielo stellato puntandolo verso quello della ragazza.
Si trovavano così vicini che i loro respiri si legavano e i loro nasi si sfioravano.
Sarebbe bastato un solo piccolo movimento per far combaciare le labbra dei due, per coronare quello che entrambi stavano agognando da tempo. 
L’attrazione tra i due era palpabile: erano due calamite, due forze opposte che presto o tardi si sarebbero scontrate producendo scintille.
- Quando ero bambino immaginavo di navigare fino ai confini del mondo- ammise Caspian, il respiro caldo produsse una nuvoletta bianca che si infranse contro la ragazza.
Asteria si sistemò meglio, sedendosi accanto al Re senza mai distogliere lo sguardo dai suoi.
- E di trovare mio padre, là.- concluse poi, distogliendo lo sguardo puntandolo nuovamente sulla volta infinita.
- Potrebbe succedere- affermò lei, sussurrando.
Il silenzio intorno a loro dovuto ai loro compagni addormentati non li infastidì, anzi.
- Quali altre costellazioni conosci?- chiese il Re.
La ragazza gli sorrise, prima di tornare a fissare il cielo in cerca di altre stelle conosciute.
- La vedi quella stella arancione, a ovest di Alrisha?- chiese, indicando una stella particolarmente appariscente e riconoscibile. Caspian annuì. - Quella è Hamal, la stella principale della costellazione dell’Ariete. Le altre stelle principali sono Sheratan, Bharani e Mesarthim. A est dell’Ariete, vi è la costellazione del Toro: una delle più luminose tra tutte le costellazioni. La stella principale, Aldebaran è anche conosciuta con il nome di Asteria, ma stasera non si vede bene.- un colpo al cuore le fece rendere conto che quel punto nel quale il l’aurea rossastra di una delle quattro stelle regali manca, era il suo.
- Conosco la storia di Asteria, il mio tutore reali me la raccontava spesso: era una dei quattro guerrieri più vicini a Aslan tanto che, quando essa fu tramutata in stella, ricoprì il ruolo di Stella Regale protettrice della conoscenza. Si dice che fosse animata dal fuoco della guerra e del coraggio e che è questo il motivo per il quale la sua aurea è rossa.-
Il fatto che il Re sapesse in parte la sua storia e che la raccontasse con reverenza e meraviglia fece commuovere la ragazza che annuì sorridendo.
- Come le conosci?-
La ragazza tentennò indecisa su come spiegare quella sua conoscenza a riguardo.
Decise quindi di optare per una mezza verità: - Ho già navigato per queste acque quando ero ancora una bambina: mio padre mi portò con se durante uno dei suoi viaggi e mi insegnò a scrutare il cielo e a riconoscerne le stelle. Poco dopo sparì: mio padre che mi insegna a riconoscere le costellazioni è l’ultimo ricordo che ho di lui.- sospirò, perdendosi nei meandri della memoria. 
Appoggiò la testa sulla spalla muscolosa rivestita dal giacca in cuoio dell’uomo, osservando il cielo e pensando che se la sua vita da umana fosse stata bella come era quel momento, sarebbe stata capace di chiedere a Aslan in persona di lasciarla così.
   
 
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