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Autore: lmpaoli94    12/12/2018    2 recensioni
Chris non era mai riuscito a convincersi che non avrebbe mai più rivisto Sonic.
Il suo migliore amico di una vita era definitivamente tornato a casa sua e i smeraldi del caos erano spariti chissà dove.
Ma dopo molti anni e dopo essere diventato uno scienziato brillante, Chris stava provando in tutti i modi per costruire una creatura molto simile a Sonic.
Ma sarebbe riuscito nel suo intento?
O il suo progetto sarebbe sfociato nel fallimento più totale gettando il giovane uomo nella pazzia?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Thorndyke, Helen
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Chris non riusciva ancora a credere a quello che avevo creato.
La sua creatura era molto simile al suo amico Sonic, il riccio blu.
“Davvero stupefacente.”
< Chris, perché mi stai guardando in quel modo? > domandò il riccio bianco fissandolo con sguardo confuso.
< Oh, niente… E’ solo che devo ancora rendermi conto di quello che ho appena creato. >
< Già… Magnifico, non è vero? >
< Puoi ben dirlo. Aspetta che lo mostri a mio nonno. Ne sarà estremamente sorpreso. >
Ma Sonic non voleva farsi conoscere in quel momento.
< Aspetta un momento, Chris. >
< Che cosa succede, Sonic? >
< Io e te dobbiamo parlare. >
< Parlare? E di cosa? >
«Della tua situazione…»
«Non riesco a capire…»
Sonic fissava Chris con sguardo truce e interrogatorio.
«Chris, anche se sono una creatura di tua invenzione nata da poco, riesco a percepire cosa ti passa per la testa.»
«Ma io…»
«Smettila di balbettare e vai a chiedere scusa a tutta la tua famiglia.»
«Adesso?»
«Puoi aspettare la colazione… Ma lo devi fare. E non cercare di tirarti indietro, ok?»
«Ok. Va bene.»
«Benissimo. Adesso tornatene a letto. Domattina sarà una giornata molto lunga.»
«Ed io e te? non giocheremo un po’? Non ci divertiremo come due amici per la pelle?»
«Chris, non ti rendi conto che sei abbastanza grande per giocare insieme? Devi pensare al tuo futuro. Al tuo lavoro e a come costruirai una famiglia.»
«Ma di quello ho tutto il tempo del mondo!»
«Ne sei sicuro? Chris, hai già 25 anni…»
«Non ci posso credere. Mi pare di sentire mio padre… Sonic, ti ho creato perché tu rimanessi accanto a me nei momenti di avversità. Invece mi stai remando contro.»
«Chris, se ti dico queste cose, è solo per il tuo bene.»
«Sai cosa ti dico? Che era meglio se questo dannato progetto non lo iniziavo nemmeno.»
Nel sentire quelle urla, il nonno di Chris si precipitò in laboratorio per capire che cosa stava succedendo.»
«Chris, perché stavi urlando?»
Girando lo sguardo, Chris notò che Sonic era scappato.
«Allora? Vuoi svegliare tutta la casa? Hai idea di che ore sono?»
«Scusami nonno, ma ero in preda al sonnambulismo… e quando mi sono svegliato ho iniziato a gridare.»
Ciak non riusciva a credere alle parole di suo nipote, ma in quel momento decise di non dargli troppo peso.
«Va bene, lasciamo stare. Adesso tornatene a letto, ok?»
«Ok. Ci vediamo domattina.»
 
 
Da quando Sonic si era risvegliato, Chris non era riuscito a richiudere occhio.
Pensare a tutta la predica che gli aveva rifilato il riccio bianco l’aveva messo in allarme.
«Buongiorno» fece Chris raggiungendo la sala da pranzo mentre tutta la sua famiglia era intenta a fare colazione.
«Buongiorno, Chris. Hai dormito bene?» gli domandò Ella.
«No, per niente.»
«Infatti hai una brutta cera… Va tutto bene?»
«No, nonno. Non è così…»
«C’è qualcosa che possiamo fare per te?»
«Non lo so… È una questione che riguarda solo me.»
«Chris, se hai bisogno di aiuto, non ti devi vergognare nel dirlo… Noi siamo la tua famiglia. E faremo di tutto per aiutarti. Lo capisci, vero?»
«Sì, certo… E vi ringrazio per questo… E già che ci siamo, vi chiedo scusa per come mi sono comportato in questo ultimo periodo. Non so proprio che cosa mi sia preso.»
«Oh, figliolo… Scuse accettate» replicò suo padre andandolo ad abbracciare.
«Finalmente è tornato il mio vero Chris» fece sua madre con tono raggiante.
«Figliolo, molto probabilmente questo periodo difficile è stato dato da un’alta forma di stress causata dall’università. Infatti io e tua madre abbiamo pensato che potresti prenderti un anno sabbatico e decidere con calma il tuo percorso lavorativo da prendere… Il presidente della Nasa sarebbe molto contento di prenderti nella sua squadra.»
«Grazie, papà… Grazie a tutti e due per avermi potuto comprendere.»
«Figurati… Oggi se vuoi possiamo andare a fare un po’ di spesa e rinnovare il tuo guardaroba» propose sua madre «Giusto per distrarti un po’.»
«Magari un’altra volta, mamma. Ho una faccenda che devo risolvere il prima possibile.»
«Si tratta di Helen?»
«Sì.»
«Allora vai e non farla aspettare.»
«Hai ragione, papà» disse infine Chris dopo aver abbracciato la sua famiglia.
 
 
Chris pensava di trovare Helen intenta a studiare in camera sua o a prendere una boccata d’aria in giardino, ma i suoi genitori gli dissero che era andata la mare in compagnia di un riccio bianco.
«Ne siete davvero sicuri?»
«Sì… Anche se eravamo molto scettici per quello che avevamo visto… Ma cavolo! Era proprio uguale a Sonic.»
«E per giunta ci ha detto che era un tuo amico, Chris.»
«Abbiamo fatto bene a fidarci? Sembrava così gentile…»
«Sì, tranquilli. Avete fatto bene… Grazie per le vostre informazioni» replicò il ragazzo correndo fino al mare per incontrare la sua dolce metà.
Con il dolore lancinante di averla trattata male e con tutto l’amore per lei che stava riaffiorando, Chris non riusciva a trovarla da nessuna parte.
“E se non mi volesse più vedere? Se avesse deciso davvero di non volerne sapere più di me? Non ci voglio nemmeno pensare…»
Ma dopo aver setacciato tutta la costa di Station Square, Chris riuscì a vedere Helen intenta a fissare l’oceano.
«Helen…» fece Chris con voce rotta e flebile.
«Finalmente sei arrivato. Ti stavo aspettando.»
«Davvero?»
Il cuore di Chris stava martellando all’impazzata.
«Helen, mi dispiace tanto per tutto quello che ti ho detto…»
«Fino a poco fa’ ero in compagnia con la creatura che avevi dato alla luce solamente questa notte… È proprio uguale a Sonic. In tutto e per tutto…»
«Che cosa ti ha detto?»
«Era estremamente certo che saresti venuto fino a qui. Io invece ero molto scettica, dicendogli che non ne volevi più sapere di me… Chris, perché non mi hai voluto dire di questo progetto?»
«Te l’avrei detto, prima o poi…»
«Non ti fidi più di me?»
«Certo che no! Sei la persona di cui mi fidi ciecamente… È solo che questo progetto mi ha profondamente cambiato, spingendomi al limite della pazzia.»
«Era la tua sete di riuscire in questa impossibile impresa di colmare il vuoto creando quella creatura, non è vero?»
«Sì… Oltre a te avevo bisogno di un amico... Ma poi mi ha fatto capire che quel vuoto incolmabile era impossibile da riempire… In questo momento, coloro che possono starmi accanto sei tu e la mia famiglia. E io sono stato uno sciocco per non averlo capito.»
Helen fu molto colpita nel sentire quelle parole.
Aveva capito che Chris era tornato quello di un tempo.
«Chris, ti prego di non farlo mai più.»
«Ti giuro che non lo farò… Ti amo, Helen.»
«Ti amo anch’io, Chris» replicò la ragazza gettandosi tra le braccia del suo amato sotto gli occhi attenti di Sonic.
«Mi sono sempre piaciuti i quadretti romantici… e voi due formato un quadretto davvero perfetto.»
«Sonic!»
«Ciao, Chris… Allora? Tutto bene adesso?»
«Sì, benissimo.»
«E tu Helen?»
«Mai stata meglio.»
«Sono molto contento per voi due… Visto che la situazione si è risolta per il meglio, non mi resta che salutarvi.»
«Adesso dove andrai, Sonic?»
«Devo ancora rendermi conto delle bellezze di questo mondo… Ma non ti preoccupare, Chris. Ci rivedremo molto presto.»
«Non vedo l’ora.»
«A presto ragazzi» disse infine Sonic lasciando i due ragazzi per sfrecciare alla scoperta del mondo.

 
   
 
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