"Non c'è colpo che non renda" aveva detto L.
E aveva ragione. Aveva dannatamente ragione.
Lo capivo solo ora tutto quello che voleva dirmi con quell'unica frase.
Sapeva che alla fine lui avrebbe vinto, sapeva che alla fine io avrei perso.
Stupidamente avevo solo fatto il suo gioco, lasciandomi fregare da uno stupido moccioso albino.
E grazie a quello stupido moccioso albino, L aveva vinto.
Io lo avevo fatto morire, ma lui aveva vinto.
Attacco e contrattacco.
"Non c'è colpo che non renda" aveva detto L.
E lui mi aveva appena reso il colpo.