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Autore: Khailea    12/12/2018    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Diana 
Nadeshiko 
Vladimir 
Ayame 
Ryujin
Yume
 
 

La reazione all’arrivo di quella nuova ragazza fu alquanto unanime, sia i ragazzi che le ragazze la guardarono con un’espressione spaesata, visto comunque non sapevano bene che dire, la viola però non batté ciglio a quel silenzio, ridacchiando leggermente alzandosi completamente.
Aveva notato quel gruppo poco prima, e visti i bei ragazzi tra loro non aveva certo potuto resistere da andar lì per provocare qualcuno, sia mai avessero voglia di “giocare”.
Visto però facevano i timidoni decise di usare un approccio individuale, avvicinandosi così alla persona più vicina, ovvero Khal.
-Sei molto carino, ti andrebbe di far qualcosa di particolare con me?-
Chiese la ragazza sorridendogli languidamente, Ailea non molto distante da loro aveva sentito e visto tutto, ed a giudicare dalla sua espressione era tutt’altro che serena, tuttavia mantenne una fredda calma e stringendo i pugni raggiunse il proprio ragazzo, il quale naturalmente era più vicino al disgusto che all’attrazione per l’altra.
Prima che potesse rispondere Ailea salì sulle sue gambe, dandogli la schiena e piegandosi leggermente in avanti in una posizione per Khal decisamente provocante, che subito portò le mani alle cosce della propria compagna sorridendo.
-E’ impegnato, sloggia.-
Yume rimase a guardare l’altra per qualche secondo, prima di dirigere lo sguardo verso un altro ragazzo, ovvero Zell, ma questo scosse la testa facendo ben capire non intendeva aver nulla a che fare con lei. Fu poi il turno di Ryujin, che rispose con solo un sorriso gentile per far capire non desiderava nulla da lei, lui cercava una relazione seria dopotutto, non un’avventura di poco.
Jack e Daimonas visto dimostravano un’età inferiore a quella che avevano vennero direttamente superati, ma arrivato il turno d’Alexander anche questo venne abbracciato dalla propria compagna, che guardò l’altra seria.
Non era una novità delle ragazze volessero fargli il filo, e non importava quanto fossero carine, non avrebbe lasciato che qualcuno le portasse via il biondo senza combattere. Quando passò su Astral Helena si alzò mettendosi davanti a lui, facendo ben intuire non intendeva lasciarglielo, quel gesto fece leggermente piacere al ragazzo, era bello in fin dei conti che qualcuno si interessasse a sé, ma non lo diede a vedere.
Yume guardò poi anche Lighneers, ma questo stava praticamente con gli occhi chiusi senza calcolarla minimamente, il suo malumore non era passato e certo un sedere non l’avrebbe calmato.
-Nessuno di voi vuole niente quindi?-
Chiese ancora la viola, guardando stavolta Vladimir, ma la voce di Nadeshiko fece sì che l’attenzione andasse rivolta a lei.
-Del vino magari.-
Sapeva che l’altra era interessata a provarci con i ragazzi, ma le aveva voluto dare la possibilità di cambiar discorso prima d’arrivare al suo.
Certe volte poteva anche farla arrabbiare, ma Vladimir era suo e di nessun’altra.
Yume comunque alla sua richiesta sorrise felice, e s’avvicinò all’azzurra che era ancora in acqua.
-Anche a me piacerebbe bere del vino, è probabile io abbia più quello che sangue nelle vene.-
Di solito con le ragazze non trovava mai uno spunto per parlare, non apprezzavano molto il suo modo di fare, ma questo non l’aveva mai fermata dal tentare, e vista la risata di Nadeshiko non reputò assolutamente spiacevole il suo intervento.
-Io invece allora ho il frappè al cioccolato.-
-Non ne stravedo, anche se buono soprattutto perché preferisco le cose…dure.-
Nonostante Nadeshiko non sembrasse trovarsi a disagio nella compagnia di questa ragazza gli altri sembravano esserlo leggermente di più, Grace ad esempio, che non era certo abituata a scene dove le ragazze si piegavano per mostrare il corpo o facevano simili allusioni.
-Perché sei venuta a parlarci?-
Chiese infatti, forse leggermente scortese ma non si poteva dire avesse un carattere morbido.
-Oh, scusatemi. Oltre al fatto ci sono tanti bocconcini qui è perché io lavoro in questa piscina, quindi il mio compito è controllare che tutto vada bene, e visto che quei due prima hanno avuto una rissa ho pensato di venire qui.-
Disse alludendo ad Astral e Lighneers, che però non risposero.
-Beh, è carino che tu sia venuta per vedere se era tutto apposto. Ma sarebbe carino anche se non ci provassi con i ragazzi altrui.-
S’intromise poi Ayame guardandola, aveva notato che l’occhio le era caduto sul suo Lighneers, e solo perché non erano vicini non voleva dire qualcuno avesse il diritto di farlo.
-Non preoccupatevi, tiro l’esca solo una volta, non perdo tempo con chi non vuole divertirsi.-
Disse però l’altra facendo spallucce, perché infondo era così che stavano le cose.
-Ci sono tanti modi per divertirsi nya.-
Continuò poi Lacie, felice almeno di non dover maledire qualche altra ragazza dal provarci con suo fratello.
-E’ vero, ehi, sembrate un gruppo simpatico, e visto che tra voi c’è anche un amante del vino che ne dite se vi faccio un favore?-
-Dipende dal tipo.-
Rispose stavolta Zell, il quale non si fidava certo della prima persona che arrivava.
-Uno speciale, vedete quei grandi scivoli? Posso farvi salire sulle attrazioni migliori gratis.-
A quella frase la maggior parte di loro scattò interessata, Lacie perché, nonostante non amasse l’acqua, adorava gli scivoli o le montagne russe in generale, e così era anche il pensiero di Hope che in fin dei conti nonostante sul momento potesse avere un po’ paura voleva fare quante più esperienze possibili, Zell e Diana anche perché aveva notato che tra le attrazioni in questione v’erano anche dei giganteschi trampolini.
In fin dei conti comunque, erano tutti voluti andar lì per fare una nuotata, quindi perché in un modo o nell’altro non approfittare della giornata nel modo in cui si preferiva?
Più della metà del gruppo andò quindi a seguire Yume, mentre solo Ailea, Khal, Lighneers, Vladimir, Astral, Helena ed Ayame rimasero dove si trovavano.
-Sicura non sarà un problema però farci andare così?-
Chiese Grace una volta che furono arrivati in prossimità delle attrazioni.
-Assolutamente, lasciate fare a me.-
Rispose la ragazza identificando la persona che gestiva la zona.
-Giordano!-
Disse con voce squillante alzando il braccio e facendo ballonzolare i seni, il ragazzo al quale si era rivolta era alto e dalla media muscolatura, con dei corti capelli marroni e gli occhi neri.
Subito vedendola arrossì e sorrise leggermente.
-Ehi Yume…sei sempre splendida.-
-Sei un tesoro! Senti…questi miei amici vorrebbero tanto fare qualche giro, ma io ho promesso che sarebbero entrati subito…e se chiudessi un occhio per loro?-
Iniziò lei facendogli l’occhiolino.
-Oh…non saprei…il capo non ne sarebbe felice…-
-E se mentre loro facessero un giro…lo facessi anche tu?-
Chiese poi lei leccandosi le labbra accarezzandogli poi il petto. Il ragazzo per tutta risposta deglutì fissando nuovamente i suoi seni ed il sorriso gli si allargò.
Seraph a quella scena storse la bocca irritata, iniziava a pentirsi d’aver seguito quella lì, ma non aveva alcuna voglia di star a vedere Astral ed Helena flirtare, quindi tra i due mali aveva scelto quello meno peggiore.
La situazione certo aveva imbarazzato anche altri, come Johanna che si mise davanti a Sammy per evitare che vedesse troppo, o Grace che tossì come ad intimarla di darci un taglio, ma la viola aveva un desiderio e sarebbe stato soddisfatto a breve.
-Divertitevi ragazzi.-
Disse infatti il ragazzo prendendo per mano Yume conducendola altrove, la quale poi li salutò con un cenno della mano.
-Scegliete pure dove andare, ci vediamo.-
 
 
 
Jack- Daimonas -Milton –Ryujin:
 
Nonostante i quattro avessero seguito il gruppo verso quelle grandi attrazioni avevano preferisco scegliere qualcosa di fattibile, non troppo impegnativo o pericoloso, e rilassante.
Daimonas avrebbe potuto benissimo restare all’ombra dal suo sdraio, ma infondo dopo anni in cui era stato separato dalla sua migliore amica non voleva isolarsi anche a lei, quindi li aveva seguiti.
Questa poi visto il suo animo allegro e spensierato non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire quell’opportunità, anche se aveva distolto lo sguardo quando Yume aveva flirtato con il ragazzo, lei non sarebbe mai potuta essere così sfacciata…Jack invece l’aveva guardata ridendo leggermente, aveva capito che genere era ma quantomeno s’era data subito una calmata con loro senza infastidirli, guai ad avere un’altra pazza come Ayame.
Ryujin invece era diventato leggermente rosso ed aveva guardato altrove, era certamente una persona…focosa.
Fortunatamente erano in una piscina, il luogo adatto dove raffreddare i bollenti spiriti.
Quella che avevano scelto i quattro non era particolarmente piena rispetto alle altre, si trattava di una grande vasca in cui le altezze variavano ma erano stati installati degli apparecchi che creavano delle onde,  in una determinata zona queste erano anche abbastanza alte ma loro avevano scelto il punto più semplice, anche perché si dovevano utilizzare anche delle mini tavole da surf, e non avevano molta voglia di farsi male.
-Sembra divertente, una volta che ci prendi la mano.-
Ridacchiò Milton che tuttavia si trovava ancora piegata sulla sua tremolante tavola gialla.
-Il fatto è prendere effettivamente la mano…-
Rispose Daimonas che ormai stava rinunciando perfino a salirci, fortunatamente toccava quindi non era un problema anche se s’era ribaltato varie volte.
Jack non molto distante da lui, al contrario loro perfettamente in equilibrio ma sdraiato con la pancia in su, lo guardò allungando il braccio.
-Se vuoi te ne presto una io.-
A quella piccola battuta Ryujin ridacchiò, apprezzava un po’ di umorismo ed anche le freddure non erano certo indesiderate.
Guardandosi attorno doveva dire comunque fosse un luogo splendido e ben tenuto, durante i suoi viaggi non aveva avuto occasioni per entrare in piscine simili e quindi era rimasto piacevolmente sorpreso, anche se non molto distante v’erano file e file di sdrai dove splendide fanciulle s’erano tolte la parte superiore del costume per abbronzarsi completamente, e lui per rispetto distoglieva sempre lo sguardo.
-Tu come fai ad andar così bene Jack?-
Chiese Milton dopo l’ennesima rovesciata, e dire che lei avrebbe dovuto avere un buon equilibrio vista la passione per la danza.
-Non saprei, forse dipende dal fatto che, quando ancora vivevo sull’isola, mi ritrovavo spesso in allenamenti in cui bisognava stare in equilibrio su detriti in acqua o simili.
-Oh, non sapevo fossi cresciuto su un’isola.-
Disse Ryujin spostando la tavola nella loro direzione.
-In verità no, ero costretto a restar lì dal preside dell’unica scuola. Ma ormai è storia passata.-
-Ah, capisco…scusami non volevo riportare a galla brutti ricordi.-
Rispose l’altro sinceramente dispiaciuto, non conosceva molto degli altri ancora quindi era normale potessero capitare certi errori, ma Jack lo guardò sorridendo.
-Erano più che altro ricordi noiosi, di che dovevo aver paura infondo? Il dolore non lo sento, non mi potevano nemmeno far fuori, quindi ero apposto.-
-Vero, vista la tua condizione sei molto avvantaggiato.-
Osservò Milton ora anche lei in piedi.
-Non sempre, sì non sento il dolore ma il corpo è comunque fatto di carne ed ossa. Non sono indistruttibile quindi possono cedere in determinati momenti senza che io me ne accorga.-
-Fino ad ora però non è successo, è questo l’importante.-
Rispose Daimonas, che si trovò però a doversi tuffare in acqua giusto giusto dopo aver trovato un po’ di equilibrio a causa di un dettaglio…la coda.
Da quando la sua trasformazione era avvenuta non solo l’altezza era cambiata, rendendolo sicuro più simile ad uno della sua età, ma quella cosa era spuntata e non ne voleva sapere di dargli retta, si muoveva più spesso del dovuto e ciò lo metteva in difficoltà.
Non era certo come per Nadeshiko e Lacie, loro da sempre erano così, se ad una persona apparentemente normale cresceva una coda la gente lo notava…
-Daimonas tutto bene? Problemi con qualche estremità?-
Chiese Jack senza dire esplicitamente di cosa si trattava, e l’altro subito annuì.
-Sicuro di volerla tener nascosta? Infondo non sei l’unico ad averla.-
Tentò di dire Ryuji, ma Daimonas scosse la testa.
-Sarebbe rischioso…non voglio che la gente sappia cosa sono.-
Asserì con serietà ed i tre capirono facilmente che non avrebbe cambiato idea.
-Devi imparare a gestirla allora, rischi troppo altrimenti.-
Disse Milton accennando al fatto che ogni tanto l’aveva notata muoversi.
-Lo so…-
-Non è così semplice, non è che ci sono video su internet che possono farti da tutorial.-
Commentò Jack con solidarietà, subito dopo anche Ryujin s’intromise.
-E se chiedessi direttamente aiuto a Nadeshiko o Lacie?-
-Non saprei, non vorrei dar loro noie…-
Rispose Daimonas abbassando lo sguardo ed accarezzando con mano la tavola, come solo per non restare un rigido blocco di legno.
-Sono sicura sarebbero felicissime di aiutarti.-
Disse però Milton, muovendo i piedi per far sì che la tavola si spostasse in modo da raggiungerlo.
-Ma non so quanto potrebbe volerci, o che danni farei.-
-Daimonas non parliamo di un’arma, il massimo sarebbe un po’ di solletico.-
Tentò di dire Jack per sdrammatizzare e tranquillizzarlo.
-Voi credete?-
Purtroppo il castano non era semplice da convincere quando si trattava di chiedere qualcosa ad altri, aveva sempre la paura di disturbare o di essere sgradito, ed anche se era tra amici era ormai un’abitudine tale paura.
-Ne siamo certi.-
Confermò Ryujin sorridendo gentilmente.
-Magari…potrei pensarci.-
Lui personalmente non aveva nulla da perderci nel tentare, anche se probabilmente avrebbe chiesto aiuto a Lacie perché non conosceva ancora molto bene Nadeshiko.
In ogni caso tolto quel piccolo dettaglio, non gli rimaneva altro da fare che tentare ancora di salire come gli altri sulla tavola da surf, coda permettendo.
 
 



Yume:
 
Yume e  Giordano in poco tempo avevano raggiunto gli spogliatoi riservati ai dipendenti, al momento vuoti visto tutti quanti avevano il proprio turno.
Erano leggermente più piccoli rispetto a quelli per i clienti, ma non importava.
La ragazza aveva preso per mano l’altro e senza dargli indicazioni o simili l’aveva trascinato nell’angolo docce, formati da dei semplici rettangoli di mattoni chiusi dietro a delle tende, una volta arrivati lì spinse il ragazzo all’interno di uno ed aprì il getto d’acqua.
-Y-Yu…-
-Zitto.-
C’era un momento adatto per tutto, ma in quello l’unica cosa a cui pensare era il piacere.
Ammutolendo il ragazzo con le proprie labbra lasciò scivolare via il costume mentre con la lingua esplorava la sua bocca in profondità facendogli fare dei profondi sospiri. Era molto brava con la lingua, principalmente perché anche solo per mangiare un gelato le piaceva farlo in pubblico ed in maniera provocante, attirando così chiunque voleva. Stuzzicò la parte inferiore della lingua di lui, tenendola ben dritta ma allo stesso tempo agendo in modo sensuale.
Completamente nuda lasciò che anche lui si togliesse il costume, che cadde a terra assieme all’altro, Giordano poi si inginocchiò leggermente permettendo al suo membro di raggiungere l’estremità umida di lei.
-A-aspetta…non dovremmo usare…-
-Prendo la pillola, datti da fare.-
Come ad avergli letto nella mente la ragazza lo tranquillizzò, non era una stupida, le piaceva il sesso ma non senza protezioni.
Esistevano numerosi tipi di anticoncezionali, perché non usarli e rovinarsi la giovinezza?
Certo, avrebbe potuto usare il preservativo visto c’era sempre il rischio di incappare in qualche malattie, ma lei era sana e faceva dei frequenti controlli, e ciò che la spingeva a non usarli era il fatto adorava sentire pelle contro pelle, il modo in cui strusciava lungo le sue pareti ed il piacere di vederlo uscire da sé pregno del proprio godimento.
Con una spinta secca il giovane si fece strada in lei, non era stretta naturalmente visto aveva rapporti sessuali con frequenza, ma la splendida situazione del membro bagnato che inumidiva ancor di più le pareti fecero provare un brivido a Yume che sorrise compiaciuta mentre prendeva in mano la situazione.
Iniziò infatti a muovere lei stessa il bacino su e giù ad un ritmo veloce per darsi quanto più piacere possibile,  il ragazzo intanto leccava l’acqua nei suoi seni stuzzicandole i capezzoli e sprofondando il viso tra quella morbidezza.
Per dargli un po’ di spinta la ragazza portò la lingua dall’orecchio di lui iniziando a leccarlo ed a morderlo, producendo l’effetto d’eccitamento desiderato.
Giordano aumentò il ritmo delle sue spinte, ma ancora non bastava.
-Più forte, sei troppo delicato.-
Disse infatti lei storcendo leggermente il naso e dandogli un chiaro esempio di che forza voleva, ne usò però talmente tanta che lui iniziò a produrre dei leggeri versi di dolore misti al piacere.
La velocità però non era cambiata, e lui ad un certo punto s’aggrappò con forza alle cosce della dominatrice.
-Yume…sto per…ah!-
Di colpo Giordano si fermò, travolto dal piacere del proprio orgasmo, mentre tuttavia la ragazza non l’aveva ascoltato continuando nel proprio operato, almeno fino a quando lui non uscì dalla sua intimità forzatamente.
-Ma come, abbiamo già finito? Non sono venuta neanche un paio di volte.-
 
 
 
Alexander Hope Johanna Samantha :
 
Anche se la maggior parte dei loro amici avevano deciso di andare verso attrazioni più movimentate altri avevano scelto una via di mezzo tra la calma ed il divertimento, ovvero una gigantesca piscina dove vi si potevano trovare delle grosse tazze galleggianti sistemate all’interno di palloni trasparenti, in modo si potessero scontrare e ribaltarsi senza rischio.
Sammy non appena le aveva viste aveva subito desiderato di provarle, e di conseguenza era subito corsa nella loro direzione lasciandosi seguire da Johanna, Hope ed Alexander. Anche la bionda trovava quell’attrazione simpatica, e sinceramente la divertivano quel genere di cose, stesso pensiero aveva poi Hope, mentre Alexander naturalmente voleva solo seguire quest’ultima.
Essendo in quattro poterono oltretutto salire tutti sulla stessa tazza.
-Che bello! E’ la prima volta vedo una piscina simile!-
Esclamò la bambina iniziando a dondolarsi.
-In effetti anche io non avevo idea ne esistessero di simili, e dire che a Londra ne ho viste tante.-
Rispose Johanna sorridendole e ridendo per il modo in cui la tazza oscillava.
-Rookbow nonostante abbia un alto tasso di criminalità vanta alcune delle strutture migliori in ogni campo.-
Disse Alexander spiegando con semplicità la questione.
-Allora siamo fortunati in un certo senso a vivere in questa città, di sicuro non ci annoiamo hahaha.-
Commentò Hope candendogli addosso a causa di una spinta, ma certo non era spiacevole il contatto e rimasero abbracciati anche in seguito.
Johanna li guardò sorridendo leggermente, anche se con un po’ di invidia.
-Credete comunque che sia stato giusto accettare la proposta di quella ragazza? Anche se siamo potuti venire qui senza pagare altro…-
Continuò poi la castana storcendo leggermente le labbra.
-Per me è fantastico! E’ stata tanto gentile!-
Disse Sammy allegra, ovviamente ignare di ciò che l’altra aveva fatto per far loro quel favore.
-Infondo in qualche modo ha dato qualcosa per poterci far venire qui. Se ci sono persone che accettano questi bassi scambi a noi non tocca.-
Ribatté invece Alexander, anche lui con sincerità. Un pagamento era un pagamento, non importava se in soldi, natura o scambio.
-In effetti anche a me ha creato un po’ di disagio…mi sento come se l’avessimo usata.-
Disse però Johanna sospirando leggermente.
-Perché dici così?-
Chiese giustamente Sammy facendo arrossire la bionda che non aveva pensato sarebbe stato necessario spiegarsi.
-Beh…ecco…diciamo che per farci venire qui è come se l’avessimo costretta ad avere un appuntamento con quel ragazzo.-
Per non mentire Johanna virgolettò addirittura la parola appuntamento, era comunque intuibile per un adulto la verità.
-Non l’abbiamo usata, è stata scelta sua. Probabilmente a giudicare dal genere di persona l’avrebbe fatto comunque.-
-In effetti…Alexander non ha tutti i torti.-
Disse Hope sospirando.
-Che genere di persona era?-
Ancora una volta Sammy mise in difficoltà le ragazze, ma giustamente era piccola e curiosa, fu però Alexander ad aiutarle a rispondere.
-Vedi Sammy, ci sono alcune persone a cui piace molto avere delle storie romantiche con altri, ma che finiscano presto in modo da cambiar partner spesso, e solitamente non hanno nemmeno intenzione di costruire un rapporto serio.-
-Questo non è bello…perché si deve avere per forza bisogno di star con qualcuno se non provi qualcosa di abbastanza forte da avere una relazione seria?-
-Perché quando stai con una persona ci sono delle cose molto belle da fare, come i baci o gli abbracci, ma lo si fa solo quando si ha un partner. Queste persone vogliono avere tutto questo perché gli piace molto, e capita che se trovano qualcuno che vuole la stessa cosa queste persone se ne approfittino avendo anche qualcos’altro in cambio.-
-Aah, ho capito. Quindi la signorina Yume ha dato degli abbracci a quel ragazzo perché ne aveva tanta voglia e per avere in cambio la possibilità di venire qui.-
Rispose Sammy annuendo, anche se non trovava la cosa molto carina.
-Esatto.-
Disse Alexander sereno.
-Allora dopo dovremmo ringraziarla per averlo fatto per noi.-
Concluse comunque la bambina chiudendo in ogni caso quel discorso.
Altre persone erano arrivate con loro nella piscina e così le cose si erano movimentate, gli scontri erano aumentati facendo ridere i quattro, in effetti Alexander stesso incredibilmente si stava divertendo.
Da quando aveva conosciuto Hope i sorrisi erano apparsi sul suo volto, ma non falsi, sinceri. Per non parlare delle risate e dei sentimenti che avevano colmato il suo cuore. Era come se per tutta la sua vita fosse stato vuoto, capace di vivere sotto l’ala del fratello, ma ora che c’era lei…gli stava aprendo un mondo solo per sé.
 
 
 
Ailea Khal Lighneers Ayame Vladimir:

Nel frattempo che tutti gli altri erano andati a divertirsi approfittando della gentilezza di Yume un piccolo gruppo era rimasto dove si trovava, non particolarmente interessato a seguirli.
Vladimir di suo preferiva rilassarsi, se avesse voluto andar su degli scivoli o delle giostre particolari non gli mancavano certo i soldi, e la sua ragazza era abbastanza grande e capace da cavarsela senza di lui.
Pensiero simile l’aveva anche Khal, visto i due condividevano la splendida caratteristica di avere una piccola fortuna tra le proprie mani, ma se il primo non aveva problemi a lasciar libertà alla sua compagna lui era completamente contrario, non voleva passare un secondo senza starle vicino, se possibile. Il fatto non avesse seguito gli altri dipendeva quindi solo dal fatto lei non era andata, ed in questo centrava proprio Yume e la poca simpatia che provava nei suoi confronti, almeno per il momento.
Infine c’era Ayame, che un po’ come Khal aveva preferito non muoversi per non lasciar solo il proprio amore, anche se Lighneers era un po’ distante da lei ed ancora impegnato  a fissare il vuoto.
Il momento che avevano condiviso prima era ormai passato, ed il ragazzo alzandosi si era tornato a sedere lasciandole solo il ricordo del calore provato.
In ogni caso, comunque, solo perché non avevano seguito gli altri non significava certo non potessero trovare il proprio modo di divertirsi, per questo Ailea si guardò intorno un paio di volte notando, non molto distante da Lighneers che aveva comunque intenzione di lasciar in pace, un bel bar aperto dal tetto spiovente viola, con delle luci rosse per creare l’atmosfera, un bel bancone rifornito d’ogni cosa ed anche un piccolo punto con dei flipper.
-Ehi, andiamo a fare un salto in quel bar?-
Chiese infatti alzandosi.
-Volentieri.-
Rispose Khal facendo lo stesso, Vladimir che aveva ormai finito le cose che s’era preso, ed avendo mangiato non poteva fare il bagno, s’alzò a sua volta.
-Perché no, non ho voglia d’avere il bicchiere vuoto oggi.-
I tre s’incamminarono ed avevano ormai superato i propri sdrai quando Khal si voltò guardano Ayame.
-Ehi, vieni anche tu no?-
Sia lei che Ailea lo guardarono confuse per qualche secondo, fino a quando la ragazza sorridendo leggermente non annuì alzandosi. Infondo doveva comunque cercar di far amicizia con gli altri, e poteva anche dal bar guardare Lighneers.
Ailea però non ne era così entusiasta ed infatti lo prese per un braccio parlandogli.
-Perché l’hai chiamata?-
-E’ anche lei una del gruppo.-
-Che ha tentato di farti fuori.-
Asserì la ragazza seria.
-Perché entrambi viviamo in un mondo d’affari in cui è meglio stroncare chi rischia di diventare troppo forte, ma questo era prima che ci conoscesse tutti, infondo anche per Jack è stata la stessa cosa no?-
La compagna serrò le labbra, in effetti quel ragionamento quadrava…
-Oltretutto si sta impegnando molto per restare con esser considerata da noi tutti un’amica, credimi è meglio del pensiero che ti sei fatta di lei. Ho avuto modo di parlarle prima e mi fido, ti chiedo per favore di darle una possibilità.-
Continuò lui accarezzandole poi la guancia, facendola sospirare.
-Mh…e va bene…proverò a vedere se è possibile fare amicizia con lei…-
Disse assecondando quella richiesta, non trovando motivi per non farlo, aspettando la ragazza assieme a lui.
-Prima o poi mi racconterai di questi tuoi affari?-
-Un giorno.-
Annuì l’altro incredibilmente sincero, anche per se stesso, nel frattempo l’unico a non essersi fermato era stato Vladimir, che però aveva preso proprio davanti al bancone quattro posti vicini.
Il barista era un ragazzo muscoloso che indossava una canotta azzurra e dei pantaloncini neri, guardò il gruppo sorridendo parlando poi loro.
-Salve, volete qualcosa da bere?-
-Vodka alla pesca.-
Iniziò Vladimir.
-Un doppio whiskey.-
Disse poi Ayame.
-Rum.-
Ailea e Khal invece parlarono esattamente nello stesso momento, non era stata una cosa voluta da lui apprezzassero la stessa bevanda, ma era un dettaglio che piacque ad entrambi.
-Siete una coppia pure negli alcolici.-
Osservò sorridendo debolmente Ayame, sapeva bene Ailea non l’apprezzasse particolarmente quindi parlarle era rischioso, anche se naturalmente più perché avrebbe potuto mandare all’aria gli sforzi fatti nel socializzare con gli altri, ma visto Khal avrebbe detto ci avrebbe pensato lui…voleva fidarsi.
Inaspettatamente infatti anche l’altra cercò di sorriderle, anche se l’effetto non fu il massimo.
-E’ vero…-
Per qualche minuto nessuno disse nulla, lasciando il tempo al cameriere di preparare tutte le bevande richieste, fino a quando Vladimir non prese parola.
-Siamo il gruppo dei chiacchieroni eh?-
Non che gli dispiacesse il silenzio, ma se aveva acconsentito a seguirli era sott’inteso si aspettava un qualche tipo di interazione sociale.
-Fammi mandare giù un paio di questi e ne riparliamo.-
Rispose a tono Ayame alzando il proprio bicchieri di whiskey.
-Il tuo corpicino riesce a contenere più di due bicchieri per volta?-
Chiese Ailea con un sorriso più spontaneo, non era una frecciatina ma una battuta amichevole, a dimostrazione di questo c’era la sua intera relazione con Seraph.
-Nella botte piccola c’è il fino buono mia cara.-
Rispose l’altra ragazza senza mancare una nota divertita, mentre Khal, che si trovava dietro ad Ailea visto erano rispettivamente prima Ayame, poi questa ragazza, lui e Vladimir, le mostrò un pollice alzato mentre la sua compagna si voltò verso Vladimir.
-A proposito di alcol, Nadeshiko non si arrabbierà con te se bevi? Al mare mi pare non ne fosse entusiasta.-
-Forse, ma per il momento lei è lassù ed io qui. Non fa male un bicchiere ogni tanto, e sulle labbra il sapore a lei piace.-
-Su quali labbra però?-
A quella battuta Ailea quasi sputò il proprio rum dal ridere e si coprì la bocca con una mano, mentre Vladimir semplicemente alzò gli occhi al cielo. Dopotutto a lui Ayame non piaceva e certo Nadeshiko non poteva, e probabilmente non voleva, costringerlo a pensarla diversamente. Però...
Doveva ammettere che Ayame stava almeno tentando di cambiare un po' il suo comportamento, per questo non volle risponderle male.
-Non siamo ancora a quei livelli di intimità da raccontarci cosa facciamo con i nostri partner.-
Disse semplicemente senza dar troppo sfogo al discorso, ma rimanendo educato.
-Non ancora.-
Lo ribeccò l’altra.
-Che intelligente.-
Dopo queste piccole frecciatine il ragazzo rilassandosi prese semplicemente bevendo il proprio bicchiere sorseggiandolo con calma.
-Sarà stata una buona idea lasciar andare gli altri con quella ragazza?-
Chiese cambiando discorso.
-Sinceramente non mi va di averla attorno.-
Affermò Khal sfregandosi le tempie, rendendo felice invece Ailea che lo prese per un braccio.
-Sembra però più una che ci prova con tutti e se non va bene passa ad altro. Dubito farebbe qualcosa di serio, o almeno per il suo bene…se si avvicina a Lighneers le sradico le gambe dal corpo.-
Commentò Ayame con un’espressione macabra.
-Non abbiamo avuto fortuna con gli sconosciuti ultimamente. Va bene che lavora qui, ma non voglio cacci Nadeshiko in qualche guaio.-
Continuò Vladimir ignorandola.
-Questo però vale anche per Helena e Brutus allora, non sappiamo chi siano se non della loro presunta cotta per Astral e Lacie.-
Disse Khal guardando il ragazzo che tamburellò le dita sul bancone.
-E già ha creato problemi. Se questa giornata finirà in maniera tranquilla sarà un nuovo record di tempo.-
Concluse Vladimir prendendo l’ultimo sorso dal suo bicchiere.
-Se vedremo gli scivoli sfasciarsi sapremo perché.-
Concluse Ailea facendo spallucce tornando a bere il proprio rum.
Nel frattempo che loro parlavano Lighneers era rimasto tutto il tempo sullo sdraio, il suo corpo era riposato ma la mente era a pezzi. Non solo per l’effetto dell’alcol ma per il desiderio di voler tornare indietro nel tempo per evitare di creare tutto quel casino, si sentiva come se fosse ad un passo dal poterlo fare quando in realtà era solo uno scherzo della propria mente che lo abbatteva soltanto di più.
Aveva però continuato a riflettere sul tatuaggio che si sarebbe fatto ed aveva preso la sua decisione, quella sera stessa sarebbe andato da un buon tatuatore ed in qualche modo se lo sarebbe fatto fare. In fin dei conti non dovevano star lì in piscina per tutto il tempo.
Però sapeva comunque di star sprecando una grande occasione, magari in un’altra situazione sarebbe andato con tutti gli altri sullo scivolo, magari in prima fila a far a gara per scendere il più velocemente possibile con qualcuno, ed invece eccolo lì ad incupirsi da solo.
Aveva bisogno di smettere di pensare a tutte queste cose per un po’, di trovare qualcosa su cui concentrare la mente. Cosa fanno di solito le persone quando sono stressate?
Tra le varie risposte nessuna gli fu molto utile, eccetto per l’ultima, fumare.
Non era il massimo per la salute, ma tanto anche se era l’unica cosa rimastagli non sarebbe rimasta a lungo in ogni caso. Per questo motivo alzandosi andò verso il bar dove si trovavano anche gli altri quattro, dirigendosi però verso le macchinette, alcune delle quali vendevano appunto sigarette.
I quattro in ogni caso non l’avevano notato, ed era meglio così. Con la coda dell’occhio Lighneers osservò Ayame, vedendo che finalmente stava ridendo sinceramente assieme a qualcun altro senza guardarlo costantemente. In parte era felice per lei, ma per l’altra metà si sentiva come se il mondo intero stesse respingendo lui per accogliere lei.
In questo caso speravano sarebbero stati gentili nei suoi confronti.
Arrivato alle macchinette impiegò poco tempo a scegliere da quali iniziare, costavano solo pochi jewels che fortunatamente aveva, e schiacciando il pulsante raffigurante si prese un bel pacchetto di marlboro rosse, ed anche un accendino verde muschio.
Nello stesso momento in cui si era alzato però anche una persona nel gruppo di quattro aveva fatto lo stesso, lasciando il proprio bicchiere sul bancone.
-Vado a prendermi delle sigarette, dovrei averne nella borsa.-
Disse infatti Ailea indicando il proprio sdraio.
-Non sapevo fumassi.-
Osservò Ayame, almeno felice di star conoscendo a poco a poco quei piccoli dettagli.
-Il fumo fa male lo sai?-
Commentò poi Vladimir.
-Lo so, ma ogni tanto me ne prendo una.-
Rispose la ragazza facendo spallucce.
-Anche a me capita, in questo periodo però quasi mai.-
S’intromise Khal spontaneamente, senza nemmeno mentire visto in passato fumava assiduamente, ma durante le varie situazioni che erano capitate nell’ultimo periodo non aveva avuto tempo.
-Grande, oltre che un ragazzo ho anche qualcuno a cui prendere le sigarette in caso haha.-
Rise Ailea allontanandosi, era arrivata ormai a metà quando incrociò per puro caso Lighneers, il quale dopo aver preso il pacchetto stava tornando allo sdraio.
Tuttavia il giovane non aveva notato una bella pozza d’acqua davanti a sé, ed immerso com’era nei suoi pensieri non l’aveva notato fino a quando non perse l’equilibrio cadendo a terra.
-Ma porca…-
Massaggiandosi il fondoschiena rimase a terra cercando di capire dove fosse finito il pacchetto, sperando non in acqua, ma lo ritrovò ai piedi di Ailea che lo raccolse guardandolo.
-Tu non fumi.-
Asserì seria, era sicura di non averlo mai visto fumare, il ragazzo però non rispose limitandosi momentaneamente ad alzarsi.
- Sono pesanti, anche io fumo queste, ho iniziato per stress. E’ successo qualcosa di grosso allora.-
-Sono affari miei, ridammele adesso.-
Rispose lui allungando una mano, la ragazza però allontanò la propria guardando le sigarette.
- Non risolveranno nulla, lo sai?-
-Da una che mi ha appena detto ha iniziato per stress mi importa poco questo.-
Rimasero nuovamente in silenzio a guardarsi, lui con quello strano alone nero negli occhi mentre lei cercava di decifrarlo. Sapeva però che non sarebbe servito a nulla parlargli, non ora almeno.
Prima di ridargli il pacchetto però lo aprì, avvicinandolo alle proprie labbra prendendo una sigaretta. Aveva notato che lui aveva anche un accendino quindi avvicinò il viso come a chiedergli d’accendergliela.
Lighneers ci pensò su, decidendo alla fine di accendergliela. Poteva anche essere di cattivo umore, e lei aver tentato di farsi i fatti propri, ma stava solo dimostrando una preoccupazione nei suoi confronti.
Senza scambiarsi altre parole si diedero entrambi le spalle, allontanandosi per tornare ai propri posti, mentre da lontano Ayame aveva assistito alla scena e che tristemente continuava a chiedersi cosa potesse essere successo al suo amato.
 
 
 
Zell Astral Lacie Grace Seraph Diana  Nadeshiko
 
 
La maggior parte delle persone rimaste che avevano seguito Yume avevano deciso di optare sia per il gigantesco scivolo, principale attrazione della piscina, sia per i trampolini direttamente collegati a questa piattaforma.
-Ho intenzione di saltare dal più alto!-
Disse subito Diana mettendosi in fila eccitata all’idea.
-Sicura di volerci provare? Perfino i professionisti devono allenarsi a lungo.-
Chiese Zell alzando lo sguardo, era veramente alto dopo tutto.-
-Per chi mi hai presa? Ne sarò perfettamente in grado.-
-Va bene, me ne ricorderò quando ti servirà la crema per la spanciata.-
Ridacchiò il biondo proseguendo.
-Io invece andrò sicuramente sugli scivoli.-
S’intromise Nadeshiko saltellando impazientemente.
-Mi sa anche io farò lo stesso. Sembra forte.-
Disse Grace notando il lungo percorso, che proseguiva con salti nel vuoto, giravolte e giri della morte. Si erano veramente impegnati per costruire una cosa simile.
-Tu Lacie cosa vuoi fare invece?-
Chiese stavolta Brutus, il quale tendeva a star più vicino alla ragazza che agli altri, ma visto era l’unica che conosceva era sensato.
-Non saprei nya, non mi piace l’acqua, quindi forse è meglio lo scivolo nya.-
-Sembra anche molto più divertente, non l’ho mai provato sai?-
-Nemmeno io nya.-
Nonostante la ragazza intrattenesse con facilità la conversazione si vedeva non era allegra come al solito, ma era naturale dopo la discussione con il fratello. Era comunque abbastanza matura da cercar di pensare al presente.
-Lacie…volevo ringraziarti per avermi invitato…-
La debole voce di Brutus le fece spostare lo sguardo dallo scivolo a lui, che seppur guardando il pavimento sorrideva sinceramente felice.
-Sai, uno dei motivi per il quale ti ammiro è anche la tua capacità d’esser sempre te stessa e spontanea con tutti, perfino con chi non conosci bene. Io sono molto più timido, e certe volte ci vuole un po’ per lasciarmi andare, ma sento che assieme a te è tutto più facile.-
La ragazza rispose sorridendo leggermente, sicuramente quei complimenti non potevano che farle piacere.
-Sono felice nya. Anche io mi trovo bene con te.-
Non era una bugia, ed in ogni caso lei non era persona da dirne. Nonostante fosse lì da poco non pensava fosse fastidioso o simili, le parlava gentilmente, era rispettoso e spontaneo nel parlare. Se proprio doveva esserci qualcuno che si fosse preso una cotta per lei, e che glielo avesse detto, era felice fosse stato Brutus.
Nel frattempo non molto distante dai due si trovava Seraph, certamente non molto allegra. Non che generalmente fosse una persona da eccitarsi facilmente, o che mostrava anche solo le proprie emozioni.
Sinceramente non stava male dov’era prima, ovvero sullo sdraio a prendere il sole, dove se proprio bisognava chiacchierare c’era anche Ailea, ma c’erano anche Astral e soprattutto Helena…non era certa di poterla sopportare senza rovinarsi la giornata definitivamente. Almeno così facendo poteva distrarsi ed in fin dei conti lo scivolo non sembrava nemmeno così male.
Mentre il piccolo gruppo si muoveva lungo l’alta scalinata in ferro che li avrebbe condotti all’inizio del percorso questi ultimi, ovvero Helena ed Astral, erano ancora seduti al proprio posto sugli sdrai.
-Come ti senti Astral?-
Chiese la bionda avvicinandosi, preoccupata sia per l’umore che per la rissa precedente.
-Bene.-
Rispose semplicemente il ragazzo abbassandosi di poco il cappello sul viso, non aveva sinceramente voglia di far nulla ed oltre a questo sua sorella era andata via con Brutus per andare sugli scivoli, la cosa non gli andava decisamente giù anche se per stavolta non aveva detto nulla.
La verità era che era stanco, e altra rabbia non serviva.
-Ne sono felice, so molto bene che sei fortissimo, ma devo dire in verità…che ho sentito il cuore stringersi quando ti ho visto a terra…-
Disse improvvisamente la ragazza incupendosi e guardando a terra, sembrava tener molto alla questione. Astral vedendola si grattò la testa non sapendo bene come agire a quelle attenzioni.
-Tranquilla, non mi sono fatto nulla.-
-Immagino…è che mi sento anche come se fosse colpa mia e di Brutus.-
Sarebbe stato scortese dire che su suo fratello aveva ragione, per questo preferì evitare di dire la completa verità.
-E’ solo una giornata un po’ così.-
-Non voglio però che i rapporti con i tuoi amici si rovinino, non potrei perdonarmelo…tu sei una persona fantastica, simpatica e forte, e non saprei più guardarti in faccia se qualcosa con loro si dovesse spezzare…-
Era dolce in un certo senso a preoccuparsi così, nel gruppo c’erano sì ragazze simili come Hope o Johanna, ma non era certo capitato gli rivolgessero simili attenzioni, e sinceramente era bello importasse a qualcuno.
-E’ capitato di peggio, poi non è che con tutti ho un grande rapporto. Con alcuni posso dire d’essere amico, altri invece siamo più vicini alla conoscenza. E’ che alla fine ci ritroviamo per un motivo o per un altro sempre nello stesso posto. Però te non ti devi preoccupare di queste cose.-
Concluse Astral sospirando, mantenendo un atteggiamento molto più calmo rispetto a prima, Helena gli sorrise felice prendendogli la mano.
-Grazie Astral.-
Il ragazzo rimase a guardarla senza rispondere. Poteva anche far piacere un po’ d’attenzione ma non provando ancora veramente qualcosa per lei non era certo riguardo a ciò che fare, per questo la situazione rimaneva in stallo.
-Perché non vai anche tu a fare un giro sugli scivoli? Ti divertiresti di più.-
Disse infatti cambiando argomento guardando altrove.
-Solo se vieni anche tu.-
-No non penso cambierebbe molto…-
-Per me sì! Voglio stare insieme a te.-
Rispose Helena avvicinando il viso ancor più a quello di Astral, che invece s’allontanò appena più imbarazzato di prima. Si era già dichiarata prima ma quella frase non era molto precisa sull’esatto significato. Non sembrava però il caso di ricaderci, soprattutto perché non lo voleva veramente, per questo Astral preferì arrendersi a quella richiesta.
Oltretutto, lei era lì per lui, a ben pensarci era maleducato da parte sua costringerla a star ferma.
-Va bene…-
-Fantastico!-
Entusiasta la ragazza scattò subito in piedi facendo ballonzolare il seno, e prendendolo per mano ancora una volta iniziò a trascinarlo verso il grande scivolo, dove altri già si trovavano.
L’unica speranza di Astral era di non capitare per forza in quella di Brutus per evitare di irritarsi…
Nel frattempo che i due si avviavano altri erano ormai arrivati in cima. Diana come aveva precedentemente detto non aveva avuto intenzione di limitarsi ai trampolini più bassi ed aveva raggiunto quello più alto, da lì si era decisamente più vicini alla cima della cupola e si poteva vedere ogni persona anche da lontano.
Dovette ammettere che faceva un certo effetto anche la piscina che, in realtà grande e profonda, sembrava decisamente più piccola.
Zell al contrario suo era solo un paio o poco più di punti sotto di lei, e vedendola ferma sorrise divertito.
-Hai cambiato idea?-
Le urlò andando a sistemarsi al proprio posto.
-Pensa per te fifone.-
Ribatté la ragazza portando le mani ai fianchi, avvicinandosi anche lei al bordo.
-Non sarà così pauroso…è solo un salto, come quello dagli scogli…uno scoglio molto alto.-
Borbottò continuando a guardare verso il basso, ringraziando di non soffrire di vertigini. Zell nel frattempo aveva iniziato a fare una serie di piccoli salti ben calibrati, non voleva certo scivolare.
All’ultimo si diede un maggior slancio spingendosi in avanti, in aria poi fece un paio di capriole che andarono a concludersi in una perfetta candela, le braccia come il resto del corpo divennero tese in attesa dell’acqua, che arrivò nel giro di pochi attimi.
La vasca era incredibilmente profonda, tanto che non aveva nemmeno toccato il fondo, solo chi era abile del nuoto poteva andar lì. Riemergendo prese una bella boccata d’aria e muovendo il braccio salutò Diana ancora lontana.
-Vediamo come se la caverà lei.-
La ragazza aveva guardato tutta le scena, in effetti il tuffo di Zell era stato praticamente perfetto, e lei era certa di poterne fare uno altrettanto bello…ma…che gusto ci sarebbe stato nel non approfittarsi delle varie occasioni per usare quel trampolino?
Al contrario del biondo la bruna iniziò subito con dei salti più forti, che la portavano già ad un metro buono in più d’altezza. Quando fu poi il momento si lanciò in avanti praticando una serie più lunga di piroette che parvero concludersi nella stessa figura rigida di Zell, ma proprio all’ultimo Diana si appallottolò su di sé urlando.
-Tuffo a bomba!-
Zell rendendosi conto di ciò, e di essere in prossimità dello schianto, spalancò gli occhi tentando subito d’allontanarsi.
-Nonononono!-
Pochi secondi dopo Diana raggiunse definitivamente l’acqua creando una grande onda che non solo produsse vari schizzi ma fu abbastanza forte da lasciare qualche increspatura perfino ai bordi della vasca. Zell ne venne travolto principalmente sulla schiena e l’acqua gli spinse avanti la faccia facendola finire in acqua, colto alla sprovvista naturalmente si rialzò subito tossendo mentre girandosi, guardò la figura della ragazza sott’acqua.
In un primo momento lei non aveva smesso di ridere, soprattutto per la scena di Zell, ma poi era arrivato quel tremendo bruciore ai glutei ed alle gambe ed aveva portato subito le mani in quei punti riemergendo.
-Che dolore!-
-Io lo sapevo che andava a finire così, ma dovevi per forza fare un tuffo a bomba?!-
Ribatté il biondo schizzandole con l’acqua facendola ridere nuovamente.
-Non è l’unico tuffo che voglio fare ahaha.-
-Certo come no, sembrerai un camaleonte ubriaco non appena uscirai da qui. Bianca sopra e rossa sotto.-
-Ooh e piantala che anche tu ti saresti divertito.-
Rispose Diana schizzandolo a sua volta, iniziando subito a nuotare verso i bordi, ma momentaneamente solo con le braccia.
-Chi arriva ultimo è un pesce palla!-
Zell si sfregò gli occhi giusto per non aver dell’acqua ad infastidirli, dopo di che vedendo che l’altra era già in vantaggio iniziò a nuotare a sua volta.
Dopo tutto una gara era sempre una gara.
Qualcun altro nel frattempo si stava divertendo in una maniera leggermente diversa, Grace e Nadeshiko infatti erano state le prime del gruppo a salire sullo scivolo, e visto era obbligatorio andarci in coppia avevano deciso di farlo assieme.
-Waaaaaaaaaaah!-
Grace era euforica, teneva le braccia alzare godendosi ogni scossone e salto, nonostante stessero scivolando sulla plastica grazie ad un getto d’acqua schiena, glutei e gambe non sentivano un fastidioso sfregamento permettendo così loro di godersi appieno la scena. Era quasi come stare su delle montagne russe e la divertivano in particolare i giri della morte.
Era raro vederla così esaltata, ma era pur sempre una ragazza delle superiori e sapeva anche lei come divertirsi, e quello era assolutamente un modo.
Nadeshiko, letteralmente abbracciata alla sua schiena, era ancora più esaltata di lei quasi.
Il cuore le batteva a mille e le mani le fremevano, i capelli azzurri spesso le finivano in viso e sentiva il latte alle ginocchia quando erano nei punti più veloci, ma l’avrebbe rifatto altre cento volte assolutamente.
-E’ troppo divertente uuuuuuuuuuh!-
Urlò infatti ridendo come poche volte, evitando però di fare come Grace per il semplice fatto sentiva comunque il bisogno di un appiglio. Comunque era quasi felice d’esser lì con la rossa, l’altra infatti non era una persona che spesso si lasciava andare e vederla così, cogliere l’attimo, la fece sentire speciale e fortunata, poteva dire di conoscere questo lato.
-Più veloceeee!-
Gridò Grace piegandosi leggermente in avanti riuscendo così nel suo intento, erano ad una velocità tale che i loro corpi con un salto s’alzarono dalla superficie dalla quale scorrevano ma i lati dello scivolo erano così alti che era impossibile per loro cadere, bastavano appena per vedere dall’altra parte.
Non se l’aspettava fosse così divertente, ma un altro giro l’avrebbe fatto più volentieri. Grazie alla grande velocità riuscirono senza problemi perfino a fare un tratto completamente in salita, e quando arrivarono al termine dello scivolo si ritrovarono in un punto identico al kamikaze, un famoso scivolo quasi completamente dritto ed alto chissà quanti metri.
Solo in quel momento Grace abbassò le braccia afferrando le mani di Nadeshiko urlando assieme a lei, entrambe però sempre con il sorriso.
La punta dello scivolo era ovviamente piegata in modo che potessero cadere nella piscina finale senza farsi male, ed entrambe vi entrarono senza smettere di ridere. Riemergendo si guardarono per qualche attimo, prima che Nadeshiko urlasse.
-Rifacciamolo!-
Non ci fu bisogno di alcuna risposta, Grace nuotò subito con grande spinta ed arrivando al bordo le due corsero letteralmente per ritornare allo scivolo.
-Sembra divertente nya.-
-E’ vero, non vedo l’ora stia a noi.-
Brutus e Lacie erano ancora in fila ad aspettare il proprio turno, non avevano fretta anche se avevano passato la maggior parte del tempo a guardare gli altri scendere, infatti non si poteva partire fino a quando il giro altrui non era finito, per questo ci voleva un po’ per arrivare in cima e sempre per lo stesso motivo molti ad un certo punto rinunciavano, riducendo la fila.
-Sono un po’ agitato, tu no Lacie?-
-No nya, anzi sono sempre più impaziente.-
In effetti da quando aveva iniziato a salire il suo umore era migliorato di fronte alla prospettiva di quel divertimento, ancor prima di loro però ci sarebbe dovuta esser Seraph.
Anche la bionda si sentiva meglio rispetto a prima, la vista non era niente male visto l’impegno avevano messo per costruire tutto quanto, e la prospettiva dell’attrazione era sempre più interessante.
Non le importava nemmeno dovesse essere in coppia con qualcuno, aveva già visto non era necessario abbracciarsi o simili, e mal che andava poteva aspettare l’arrivo di una ragazza se proprio le dava ai nervi dover fare il giro con uno sconosciuto.
Ormai era quasi arrivato il suo turno, ma non aveva notato che anche qualcun altro decidendo solo all’ultimo di andare lì era ormai arrivato al loro stesso punto.
Mentre Seraph era direttamente vicina all’inizio dello scivolo, con solo Lacie e Brutus alle spalle che parlavano, Astral ed Helena stavano salendo le ultime rampe, procedendo a passo calmo, nonostante l’eccitazione della ragazza.
-Nya chissà quanto manca? Dura un po’ il giro.-
Commentò intanto Lacie sporgendosi verso il bordo della ringhiera che evitava alle persone di cadere, leggermente più del dovuto e dando l’impressione a Brutus di sbilanciarsi.
-Attenta, non vorrai certo fare un giro più rapido degli altri.-
Disse scherzosamente mettendole una mano alla vita.
-Nya.-
Fu la semplice risposta di Lacie che gli sorrise, ma in quell’esatto istante Astral era arrivato in cima, con ormai solo pochi gradini rimasti.
Se prima era riuscito a calmarsi ora vedendo che quel tipo stava tenendo le mani sul corpo di Lacie il suo umore non poté certo restare invariato, si limitò però stavolta solo a stringere i denti in silenzio da sotto la maschera.
Era salito per Helena e non voleva creare altro casino, ma il tempismo non era certo dalla sua parte…inoltre, oltre al danno ci fu anche la beffa.
Esattamente all’ultimo gradino della scalinata, per distrazione, inciampò rischiando di cadere in avanti, la cosa però si portò avanti abbastanza da farlo arrivare direttamente addosso a Seraph, che senza appigli si vide cadere in avanti finendo sullo scivolo.
E così i due iniziarono a cadere insieme…
-Woooooo!-
Accadde tutto talmente rapidamente che Astral non riuscì ad evitare d’urlare mentre tentava di capire cosa stesse accadendo, ma quando vi riuscì…fu in una posizione alquanto particolare.
Lui era seduto in maniera normale a gambe aperte, ma appoggiato a lui c’era Seraph, sdraiata a pancia in giù, con le gambe attorno alla vita del ragazzo ed il fondoschiena contro la sua pancia, e le mani di Astral avevano trovato appiglio solo appunto sul suo sedere.
Rendendosi conto della posizione subito alzò le braccia al cielo allontanandole, diventando più rosso di un peperone da sotto la maschera, mentre i continui ballonzoli facevano sfregare il bacino di lei sul suo corpo.
A Seraph era servito solo un secondo in più per capire la situazione, principalmente perché dalla sua posizione l’acqua le arrivava in faccia infastidendola, voltando il viso però aveva visto Astral ed il modo in cui erano messi.
-Che diavolo fai!-
Fu subito la risposta di lei che iniziò a muovere le gambe per calciarlo, rossa almeno quanto lui.
-Fermati! Così rischi di capovolgerci!-
La richiesta di Astral fu vana, lei continuò a muoversi per levarsi da quella posizione ma riuscì solamente a far sì che, dopo un calcio nello stomaco, Astral si piegasse in avanti e con l’aumento della velocità questo fece sì che cadendole completamente addosso i due nuovamente si ribaltassero, rotolando per un paio di volte prima di finire in una posizione non certo più facile.
In un primo momento Astral era riuscito ad allontanarsi, completamente sdraiato sulla schiena e con il volto rivolto verso l’alto, Seraph però era saltata e così con il sedere gli era finita in faccia e scivolando in avanti il viso della ragazza finì a sua volta sull’intimità di lui.
La delicatezza naturalmente fu nulla, e così Astral gemendo per il dolore alzò con uno scatto la testa ripetendo l’errore della bionda ma sulla sua parte femminile.
-Idiota!-
Diventando paonazza Seraph gli afferrò le ginocchia per irrigidire le braccia ed allontanarsi da quel punto, portando le ginocchia sulla schiena di lui in modo da evitare la colpisse nuovamente. Astral ancora dolorante si piegò però di lato facendola nuovamente cadere, ripresero così a rotolare finendo però stavolta in una maniera più normale, per così dire.
Lei seduta sopra di lui, rivolta nella sua direzione, ed il ragazzo con le mani sui suoi fianchi.
-Dacci un taglio ho detto!-
-Credi mi stia divertendo?! Mi hai tirato una testata proprio dove non dovevi!-
Ribatté lui piegando la testa in avanti per non ricordare il dolore, ma in quel momento arrivarono proprio ad uno dei primi giri della morte e per il salto Seraph si sollevò leggermente, in questo modo Astral si trovò il viso schiacciato contro i suoi seni.
Seraph ormai al limite stava per colpirlo con un pugno alla testa, ma uno scossone glielo impedì costringendola invece ad aggrapparsi a lui, Astral ormai invece non stava più capendo niente, si ritrovava tra la morbidezza ed il dolore ad ogni istante, e non sapeva nemmeno come reagire se non con il più completo imbarazzo ed intontimento.
Qualsiasi cosa fecero non servì a nulla, se non a ripetere quest’ultima parte dello scontro varie volte, almeno fino a quando finalmente tutto finì.
I due raggiunsero la piscina e finirono sbalzati in due punti leggermente distanti, Seraph fu la prima a riemergere prendendo dei grossi respiri, Astral arrivò subito dopo e come la vide davanti a sé si paralizzò, ignaro del tipo di furia che sarebbe arrivata.
Però…osservare come i capelli le ricadevano sul viso, l’acqua gocciolava dai seni e strisciava lungo lo stomaco, mentre il respiro provocava dei deboli suoni…tutto questo gli provocò una strana sensazione al cuore.
Seraph stessa rimase a guardarlo, avrebbe voluto dire e fare qualcosa, ma cosa?
Sapeva bene in verità “cosa”, ma per qualche motivo non volevano uscire le parole mentre l’unica cosa che aveva in mente era il contatto che aveva avuto con la sua pelle ed il calore provato.
Era come se entrambi fossero bloccati in un piccolo mondo a parte, cercando di razionalizzare pensiero ed emozioni.
Tutto ciò però venne interrotto dall’urlo di un’altra donna…
-Astral!-
Voltandosi i due videro Helena arrivare a gran velocità contro di loro, fino a quando non venne direttamente lanciata nella piscina raggiungendo Astral, che istintivamente per evitare un doloroso urto la prese in braccio.
La bionda colse la palla al balzo, e portò le mani attorno al suo collo guardandolo sorridendo, schiacciando il grande seno contro il suo petto.
-E’ stato fantastico Astral, voglio farlo ancora con te!-
-A-ah…-
La risposta non c’era nemmeno stata, era troppo confuso in quel momento. In meno di un secondo erano capitate talmente tante cose che il cervello ancora non aveva metabolizzato gli urti e la morbidezza toccata.
Tuttavia non vide per questo nemmeno Seraph, che socchiudendo di poco l’occhio si morse il labbro inferiore da sotto la maschera, e stringendo i pugni si girò di scatto andando verso il bordo della piscina.
La sensazione di calore era svanita, rimpiazzata da un vento gelido e da un pugno proprio alla bocca dello stomaco, ma anche così non riusciva a pensare una singola parola, poteva solo provare quelle emozioni.
Astral si voltò solo per fare in tempo a guardarla uscire dall’acqua, ma perfino in quel momento in cui tornò ad osservarla, mentre la parte inferiore del costume era leggermente scesa scoprendo poco di più i glutei, venendo ovviamente sistemato dalla mano della ragazza, Astral non poté non pensare che, in un modo tutto suo…Seraph fosse veramente bella.
   
 
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